Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico a Nemesi
 
Inno orfico n. 61

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno Orfico a Nemesi

  O Nemesi, ti celebro, dea, somma regina,
tutto vedi, osservando la vita dei mortali dalle molti stirpi;
eterna, augusta, che sola ti rallegri di ciò che è giusto,
che muti il discorso molto vario, sempre incerto,
che temono tutti i mortali che mettono il giogo al collo:
perché a te sempre sta a cuore il pensiero di tutti, né ti sfugge
l'anima che si inorgogliosisce con impulso indiscriminato di parole.
Tutto vedi e tutto ascolti, tutto decidi;
in te sono i giudizi dei mortali, demone supremo.
Vieni, beata, santa, agli iniziati sempre soccorritrice:
concedi di avere una buona capacità di riflettere, ponendo fine
agli odiosi pensieri empi, arroganti, incostanti.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

  Nemesi, fulmine di Zeus espresso dal cuore puro del mortale!

  "...che muti il discorso molto vario, sempre incerto,
che temono tutti i mortali che mettono il giogo al collo:"

Nemesi è forza della vita. E' espressione della vita. Nemesi è la vita stessa mentre si apre un varco verso l'infinito.

Se normalmente si identifica Nemesi con la "Vendetta", come risposta a torti subiti, i torti subiti dalla vita, da ogni singola vita, sono gli ostacoli che l'oggettività pone davanti allo sviluppo della vita e che Nemesi deve rimuovere.

Ogni soggetto si fa Nemesi ogni volta che ripristina un equilibrio minato da chi ha introdotto squilibri che gli risultano svantaggiosi.

Ogni singola vita ha la necessità di espandersi nel mondo e ogni singola vita ha in sé Nemesi. Nemesi è il Dio che si esprime in ogni Essere Vivente della Natura deciso a vivere e a trasformarsi. Un Essere vivente che affronta le contraddizioni della propria esistenza ma che diventa furioso quando gli ostacoli che la vita gli pone sono privi di senso, interessi e significati per l'espansione di altre vite con cui è in relazione.

Nemesi viene in essere solo perché un Dio la esprime manifestandola come un Dio. Gli Esseri della Natura si esprimono come Dèi quando agiscono per determinare loro stessi, nella propria quotidianità, seguendo i propri bisogni e le proprie necessità.

Esprimere Nemesi, farsi Nemesi, significa farsi un Dio determinando, attraverso le proprie scelte, il proprio destino in un mondo di soggetti che, attraverso le proprie scelte, determinano il loro destino. Questo è possibile quando il soggetto ha fatto la più grande operazione di magia: si è tolto dal centro del mondo e ha soggettivato l'oggettività nella quale vive.

In quell'operazione di magia il soggetto può essere offeso, ingiuriato, in un mondo che non tollera individui indipendenti che operano costruendo il loro "destino". Nemesi è una guardiana di quelle scelte. Alimenta le strategie di "vendetta" dentro all'individuo affinché possa ripristinare la propria libertà di scegliere.

Diventare un tutt'uno col mondo in cui si vive. Fondere le proprie tensioni e propri bisogni con quelli del mondo in cui si costruisce sé stessi. Vivere le stesse tensioni, gli stessi bisogni, le stesse emozioni e gli stessi progetti di costruzione di sé stessi con quelli dei soggetti del mondo. E Nemesi sorge non solo per proteggere noi stessi, ma affinché agiamo per proteggere l'oggettività in cui viviamo.

In altre parole, essere riusciti a costruire una relazione empatica col mondo nel quale si agisce e, proprio per questo, trasferire, attraverso sé stessi, le proprie azioni e le proprie scelte nella propria specie e nei suoi percorsi di trasformazione verso l'infinito dei mutamenti del mondo. In questa situazione Nemesi esprime la propria presenza ripristinando gli equilibri là dove, azioni ingiuste o inutilmente prepotenti, hanno modificato gli equilibri del vivere quotidiano. In questa situazione ci si fa Nemesi.

Nemesi è temuta da tutti coloro che "mettono il giogo al collo!". E se non la temono, devono imparare a temerla!

Si racconta (ma sono convinto che ciò appartenga solo all'illusione) che ci fu un tempo in cui i pensieri e le parole erano un tutt'uno con l'azione. Un tempo dove si manifestavano le proprie intenzioni e le parole erano sacre per chi le pronunciava.

Poi venne il tempo di Inganno! Mentre la bocca pronunciava parole d'amore con enfasi, le mani accumulavano legna e accendevano roghi. Non le parole Nemesi aborra, ma le azioni. Soprattutto quando le azioni sono nascoste da parole mielose e gentili. Le persone vuote pronunciano parole mielose e gentili mentre "... mettono il giogo al collo!" per derubare l'energia e la vita ad altre persone. Quell'energia che hanno perduto nel rinunciare a tessere la trama della loro esistenza.

Nemesi non è VENDETTA!

Il termine vendetta è un termine vuoto, usato da chi mette il giogo al collo per rivendicare il diritto al possesso. Nemesi è il ripristino delle condizioni d'esistenza! Nemesi è la materializzazione del grido di giustizia che nasce dal cuore di chi si è fatto un Dio e sfida gli Dèi esprimendo la rabbia nell'oggettività in cui vive per le azioni di distruzione che subiscono possibili futuri Dèi.

Qualcuno si arroga il diritto di distruggere la vita!

Contro di lui si erge Nemesi che viene espressa da ogni cuore puro: ogni cuore che sappia farsi un Dio vivendo per sé stesso e non sottomesso ad altri! Ma chi sono coloro che che si arrogano il diritto di distruggere la vita?

  "La fine di ogni carne è giunta dinanzi a me, perché la terra è piena di violenze per causa degli uomini; ecco io li sterminerò insieme alla terra!" Genesi 6-13.

E ancora:

  "Io farò venire il diluvio, le acque sulla terra, per distruggere ogni carne che ha alito vitale sotto il cielo: tutto ciò che è sulla terra morrà!"

Genesi 6-17

Così i distruttori della vita continuarono l'opera indicata dal loro padrone che chiamavano Dio! Se dal cuore puro di ogni Essere che costruisce sé stesso trasformandosi in un dio non si erge una Nemesi possente, costoro continueranno:

  "Sterminateli tutti, poi il dio padrone, sceglierà i suoi!"

Nemesi grida giustizia dal cuore di ogni Dio.

Giustizia nei confronti di chi fa della distruzione della vita pratica di dominio e di potere!

Il dito di Nemesi è puntato contro i delitti alla vita commessi dai cristiani, dalla chiesa cattolica, dal suo Dio e dai suoi servi: coloro che mettono il giogo al collo degli uomini! Coloro che impongono sottomissione.

Non esistono percorsi di conoscenza senza sentire il sussurro di Nemesi dentro il proprio cuore. Non sempre è possibile esprimerla in tutta la sua magnificenza. Non sempre possiamo esprimere la Nemesi che si agita in tutti gli Dèi del mondo in cui viviamo e che abitano la nostra specie. Non sempre il grido di dolore del mondo può essere sorretto dal nostro Intento. Chi costruisce la Conoscenza deve sentire il soffio di Nemesi che travolge le sue emozioni e deve prestarvi ascolto.

Il nostro sentimento deve essere sempre presente e il ribrezzo che proviamo deve essere un atto d'accusa per chi è complice:

  "Noè eresse un altare al signore, prese di tutti gli animali e di tutti gli uccelli puri e li offrì in OLOCAUSTO sull'altare. E il signore adorò quella SOAVE FRAGRANZA!"

Genesi 8-20

La soave fragranza del genocidio è la fragranza amata dal Dio dei cristiani e dai suoi servi.

Sappiamo come andò la storia: sull'altare, in olocausto, ci finirono chi esaltava quel padrone sacrificati da chi riteneva di esaltare meglio di loro stesso padrone! Nemesi, Nemesi sorreggi il nostro fuoco e il nostro ardore per Giustizia: Nessuno mai più metta il giogo al collo della vita per distruggerla.

Marghera, 22 aprile 2024

 

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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