Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico alle Erinni
 
Inno orfico n. 69

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno Orfico alle Erinni

Ascoltate, dee onorate da tutti, risonanti, che gridate evoè,
Tisifone e Aletto e divina Megera;
notturne, che occupate le case sotto recessi profondi
nell'antro caliginoso presso la sacra acqua di Stige,
sempre sdegnate con i disegni empi dei mortali,
furiose, altere, salutate con gioia le punizioni,
vestite di pelli, vendicatrici, potentissime, fate molto soffrire,
ctonie di Ade, fanciulle spaventose, dalle forme cangianti,
aeree, invisibili, veloci nella corsa come il pensiero;
infatti né le rapide vampe del Sole né della Luna
e la virtù della saggezza e dell'audacia operosa
grazia né della vita di splendida bellissima giovinezza
senza di voi risveglia le gioie della vita;
ma sempre sulle infinite stirpi di tutti i mortali
sorvegliate l'occhio di Giustizia, essendo sempre giudici.
Ma, dee Moire, con serpenti per capelli, multiformi,
trasformate in dolce e benevola l'attesa della vita.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Le Dee Erinni sono espresse come parte del "patto" che Urano Stellato stipula con Cronos.

Il sangue di Urano Stellato, dell'emozione offesa da Cronos, cade in mare e genera la "necessità di vendetta" che altro non è che la necessità di ripristinare un nuovo equilibrio nell'universo per lo squilibrio prodotto da Cronos.

Sono delle espressioni divine così grandi da essere a fondamento della costruzione della consapevolezza di ogni singolo Essere dell'intero universo!

Tagliando i genitali ad Urano Stellato, Crono si conquista il diritto di imporre il mutamento come elemento oggettivo nel quale le nuove Coscienze, i nuovi Dèi, si costruiranno. Due condizioni pone Urano Stellato ai figli di Crono: amicizia e contesa furente. I figli di Crono, il tempo, costruiranno sé stessi come Dèi mutando attimo dopo attimo, ma questo mutare avviene come effetto della relazione fra sé e il mondo.

L'aspetto più estremo dell'amicizia, il camminare assieme, l'affrontare assieme le contraddizioni della vita è la fusione! La fusione fra esseri della Natura ha la condizione più completa in Afrodite. L'aspetto più estremo della contesa, dello scontro, è la distruzione di una parte che concorre alla relazione: Erinni!

L'idea secondo cui "la contraddizione è vita" è un'idea propria delle antiche Teogonie e ripresa dagli Inni Orfici.

Nell'assimilazione della religione della Grecia Antica e quella dell'Antica Roma, le Erinni sono identificate con le Furie. Mentre le Furie vengono espresse per sé stesse, le Erinni, come in quest'Inno è indicato, si esprimono in funzione di Giustizia!

C'è differenza fra le Furie e le Erinni. Le Furie sono a guardia della crescita dell'individuo e si esprimono nell'individuo quando all'individuo è preclusa ogni possibilità di crescita soggettiva e di espressione emotiva nel mondo in cui vive. L'individuo prigioniero che spessa le catene travolgendo ogni cosa che gli impedisce il momento, si fa Furia. L'individuo che viene offeso e che ripristina l'equilibrio manomesso dall'offesa, si fa Erinni. L'individuo che decide di vendicarsi o di vendicare un torto subito, si fa Erinni.

Le Furie che nascono come pretesa di Giustizia sono le Erinni. La Furia non ha un perché o un fine è furiosa necessità di veicolare emozioni offese.

Le Erinni, come Afrodite, quando si scatenano nell'Essere Umano hanno lo scopo di sciogliere i legamenti, distruggono freni inibitori che possono essere sia di natura fisica che di natura morale. I legamenti emozionali, i legamenti costrittivi, i dogmi di verità imposti, i condizionamenti educazionali. Ogni costrizione, ogni limitazione viene sciolta o annullata dall'insorgenza delle Erinni o da Afrodite.

Se il loro scatenarsi scioglie ogni costrizione, allora il "male", l'ingiustizia, davanti alla quale si scatenano è quello di distruggere chi costruisce costrizione e ingiustizia. Distruggere chi impone i legamenti, gli obblighi, che il soggetto percepisce come ingiustizia. Davanti alle Erinni ci si chiede: che cos'è il "male"? Il "male" è fatto da colui che costruisce campi di concentramento e sterminio o è fatto da coloro che si ribellano e uccidono i carcerieri? Chi bestemmia? Il Dio cristiano che massacra gli uomini o gli uomini che contro quel Dio rivendicano il diritto di vivere e di non essere massacrati?

Le Erinni non sono Furie, ma sono "L'urlo di Giustizia dell'Essere Umano al quale sono precluse ogni forma di strategia attraverso la quale costruire s´è stesso". Le Erinni sono il grido delle persone oppresse.

Comprendiamo, da questo punto di vista, dove dimorano le Erinni: "... che occupate le case sotto recessi profondi nell'antro caliginoso presso la sacra acqua di Stige". Le Erinni abitano nel Tartaro profondo del cuore dell'Essere Umano. E l'Essere Umano le chiama e le invoca quando la costrizione raggiunge una tale gravita da costruire una situazione in cui è in pericolo la sua vita e le sue condizioni di vita.

Le Erinni hanno i serpenti per capelli. Il serpente è il simbolo della vita: sta sul bastone di Esculapio.

I capelli sono aggrovigliati. Dunque, le Erinni manifestano tutto loro stesse quando la vita è "aggrovigliata" è impossibilitata ad esprimersi.

Afrodite e Erinni sono le condizioni poste da Urano Stellato affinché alla vita, che sarebbe sorta esprimendo Crono modificandosi attimo dopo attimo, non fossero posti legamenti e costrizioni atte a distruggerla.

Le Erinni sono pronte a scatenarsi affinché la vita possa esprimersi.

Esiste la distruzione; esiste l'annientamento che può essere spacciato per Furia. La "furia" del macellaio; la "furia" del distruttore. Non si tratta del Potere di essere di un individuo alimentata dalle Erinni: è la necessità di appropriazione; è la distruzione della capacità di esprimere le Erinni da parte dell'Essere Umano a cui non resta altro che prostrarsi. Possedere, dominare, appropriarsi degli uomini, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima è una violenza sconosciuta nelle antiche Teogonie e nelle Antiche religioni.

Quando le parole "gentili e suadenti" non sono sufficienti per mettere in ginocchio le persone, allora interviene la violenza dell'annientamento e della distruzione. Ma la violenza dell'annientamento non è Erinni, è disprezzo per la vita e derisione delle Erinni che, sorgendo nel cuore degli Esseri Umani, trovano questi impotenti nell'esprimerle nel mondo.

""E' il Signore il vero Dio! E' il Signore il vero Dio!". Allora Elia ordinò loro: "Prendete i profeti di Baal: non ne scampi nemmeno uno!" Ed essi li presero. Poi egli li fece scendere presso il torrente Cison dove li sgozzò."

Tratto da: Bibbia, Primo Libro dei Re 18-39

Ad Elia fa eco il Gesù dei cristiani:

"Intanto conducete quì i miei nemici, quelli che non volevano che io regnassi sopra di loro, e sgozzateli in mia presenza"

Vangelo di Luca 19-27

E il Gesù dei cristiani distrugge la vita civile degli Esseri Umani:

"Entrato quindi nel Tempio e si mise a scacciare i venditori dicendo: "Sta scritto: la mia casa sarà casa doi preghiera, ma voi ne avete fatto una caverna di ladri".

Vangelo di Luca 19-45

Così i dettami del dio dei cristiani vengono messi in pratica: il loro dio ordina di uccidere, sottomettere e costruire dipendenza e i cristiani eseguono.

"Nel 341, un editto attribuito a Costante si allontanava dai toni abituali del dettato cancelleresco, proclamando: "Cesset superstitio sacrificiorum aboleatur insania". Poco dopo nel 346, il sovrano dispose l'immediata chiusura dei templi cittadini e, nel 356, la chiusura di tutti i templi senza eccezioni. In tal modo gli uomini malvagi (perditi) non avrebbero più potuto fare del male: questa era la giustificazione ufficiale per l'attacco che si stava sferrando contro gli edifici del culto pagani. Già per l'ingresso nei templi, per l'offerta dei sacrifici e l'adorazione degli idoli [gli DEI], Costanzo aveva decretato la confisca dei beni e la morte. "Su chi compie simili misfatti, si abbatterà la spada della vendetta". A tal fine, Costanzo fu il primo imperatore cristiano a punire con la pena di morte e il sequestro del patrimonio da parte del fisco la pratica dei culti pagani. Anche ai governatori provinciali che avessero assunto un atteggiamento troppo indulgente verso la religione tradizionale fu minacciata la confisca dei beni."

Tratto da: Da Storia Criminale del Cristianesimo di Karlheinz Deschner - volume primo!

Nel 1789 l'impeto e il furore delle Erinni proruppe, come un EFESTO che per troppo tempo aveva trattenuto il suo fuoco e il loro grido, "Evoè" spezzò le costrizioni: "libertè, fraternitè, egalitè". E il mondo iniziò a cambiare.

Lusiana, 12 giugno 2024

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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