L'APPRENDISTA STREGONE ELABORA LA VIA ALLA CONOSCENZA CHE PORTA AL PAGANESIMO POLITEISTA.
IL CROGIOLO DELLO STREGONE
4^ parte
Claudio Simeoni
L'INTENTO
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Nel Crogiolo dello Stregone, la volta scorsa, abbiamo messo dentro l'Attenzione relativa al sistema sensorio ed abbiamo precisato com'è formato il bastone dello Stregone.
Per il mondo della ragione l'Intento diventa l'intenzione. La ragione pretende che l'intenzione finalizzi la sua azione. In realtà l'intenzione é quanto la ragione riesce a descrivere e interpretare dell'Intento che spinge l'individuo all'azione attraverso le sue tensioni interne e i suoi bisogni. Una grande ragione darà la descrizione di motivazioni precise e intelligenti; una ragione misera fornirà motivazioni misere o semplicemente pretestuose (tali da giustificare quanto si vergogna di manifestare in quanto ritiene che le tensioni che esprime siano amorali!).
L'intenzione diventa Intento quando l'intenzione assorbe l'intero individuo e finalizza il suo fare. Un fare che non è occasionale, ma è sistematico e determinante per la costruzione del divenire dell'individuo. L'Intento è l'intenzione che coinvolge l'Attenzione. L'Intento è il fine del fare dell'individuo. Sia che la ragione riesca a descriverlo, sia che la ragione si limiti a subirlo.
L'Intento è il fine della vita.
Ma l'Intento, manifestato dall'individuo, è somma di Intenti. Ogni azione che noi facciamo è finalizzata per ottenere qualche cosa. Quando noi applichiamo a quel fare l'Attenzione diventiamo Intento e l'Intento diventa noi. L'Intento è la forza che trascina gli Esseri Umani quando esercitano l'attenzione. Nella Teogonia Esiodea l'Intento è il grande EROS che attraversa ogni soggetto che riconosce sé stesso, al di là di come riconosce sé stesso, e lo spinge a dilatarsi. Da dove viene EROS è manifestazione del divino in ogni esistente! E' proprio degli oggetti che sono. Se noi, come oggetti, possiamo riconoscere noi stessi e le tensioni di espansione è proprio perché EROS è qualità di quanto forma noi stessi!
Normalmente gli Esseri Umani vengono abituati ad agire senza tener conto di dove vogliono arrivare e dell'effetto provocato dalla loro azione; presi e sommersi dal contingente, dall'immediato. Spesso si sente dire: "Io non sapevo che facendo questo avrei provocato questa cosa! Io ero in buona fede quando ho fatto questo!". Ciò è dovuto al fatto che le persone non diventano Intento. Non usano l'Attenzione per soddisfare i loro bisogni ed esercitare i loro sensi.
Non prestare attenzione agli effetti delle azioni è il risultato dell'educazione cristiana: "Ammazzateli tutti, tanto ci pensa dio a distinguere i suoi!" dice il bevitore di sangue di bambine giustiziate Innocenzo III° ordinando la mattanza dei Catari.
E' importante che gli Esseri Umani imparino a chiedersi: "Cosa voglio?".
E' importante che gli Esseri Umani imparino a chiedersi: "Cosa ottengo attraverso il mio fare?".
I miei sensi vogliono percepire; quello che percepiscono impone azioni: "Le azioni dove portano?".
Facendo questo l'Essere Umano blocca la sua ragione, non permette alla sua descrizione di determinare le sue azioni costruendo dei fini illusori e permette al tempo che viene incontro di determinare la sua costruzione attraverso l'azione nel presente. Il tempo che viene incontro non può essere percepito attraverso la ragione, ma attraverso la percezione attraverso l'intuito che apre la via all'espressione del sentire e delle tensioni del corpo luminoso.
Noi stiamo mescolando il nostro Crogiolo attraverso il nostro bastone. Mentre costruivamo il nostro bastone abbiamo modificato noi stessi permettendo ai sensi del corpo luminoso di mescolarsi con quelli della ragione. Dunque, l'intenzione si trasforma in Intento: ogni azione è finalizzata alla costruzione del corpo luminoso.
Nella ragione dobbiamo riuscire a far si che sia l'intenzione a guidare le nostre azioni però dobbiamo sottoporre la nostra intenzione ai nostri bisogni e alle nostre tensioni; in questo modo il corpo luminoso impone alla ragione di agire per svilupparlo.
Io guardo con l'intenzione di guardare: non per abitudine.
Io ascolto con l'intenzione di ascoltare: non tanto per ascoltare.
Io annuso con l'intenzione di odorare: non tanto per odorare.
Io gusto con l'intenzione di gustare: non tanto per mangiare.
Io palpo il mondo con l'intenzione di palparlo: non tanto per palpare.
Ogni senso ha il suo Intento e la ragione deve imparare ad obbedire all'Intento dell'individuo anche se all'inizio della pratica saranno intenzioni della ragione.
Solo in un secondo tempo l'intenzione si trasformerà in singoli Intenti fintanto che il corpo luminoso non prenderà il sopravvento sulla ragione imponendogli di trasformare le sue intenzioni in Intento quale vero fine del suo fare.
Noi mescoliamo il nostro Crogiolo col bastone che ci siamo formati e in questo momento stiamo mescolando l'Attenzione relativa ai sensi in funzione dell'intento.
Noi mescoliamo e l'Intento conduce l'attenzione dei sensi.
In questo momento non siamo più in grado di abbandonarci. L'intento si è appropriato di noi. Non possiamo più ritirare lo sguardo sul tempo mentre viene incontro: ora siamo Giano!
Ci siamo costruiti il bastone dello Stregone mettendo insieme la sospensione del dialogo interno, la sospensione del giudizio e lo scetticismo; abbiamo disciplinato i sensi finalizzandone l'uso. Ora stiamo per affrontare lo sconosciuto che ci circonda.
Prima di affrontare lo sconosciuto che ci circonda, che percepiamo come immanente e pronto a farsi compenetrare, dobbiamo rafforzare la nostra ragione.
Abbiamo condotto una lunga lotta contro la ragione attraverso il blocco del dialogo interno e attraverso l'imposizione dell'intento ai nostri sensi ora non dobbiamo permettere alla ragione di rimanere sconvolta: non dobbiamo permetterle di impazzire. Abbiamo bloccato la ragione condizionata ed ora dobbiamo fornirla di strumenti diversi.
Per armare la ragione dobbiamo sviluppare il sapere!
La prossima volta, nel Crogiolo dello Stregone, mescoleremo il sapere della ragione!
Costruito il bastone dello Stregone, usata l'attenzione sui sensi e imposto l'Intento, l'Essere Umano agisce in due direzioni. In una direzione rafforza la ragione per ricostruirla dopo averla ripulita dal Condizionamento Educazionale e con questa nuova ragione fà emergere l'Intento del corpo luminoso relazionandolo col circostante.
Il divino soggettivo che si armonizza col divino del circostante per formare un unico Intento.
L'Essere Umano costruisce e alimenta il DIO che cresce dentro di sé e ne armonizza la crescita con gli DEI del mondo circostante. Armonizzare significa riconoscere, soggettivare reciprocamente e camminare assieme nell'Infinito!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista
Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 Marghera Venezia
tel. 041933185
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