L'APPRENDISTA STREGONE ELABORA LA VIA ALLA CONOSCENZA CHE PORTA AL PAGANESIMO POLITEISTA.
IL CROGIOLO DELLO STREGONE
11^ parte
Claudio Simeoni
MEDITAZIONE;
CONTEMPLAZIONE;
"PREGHIERA"!
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In questa trasmissione riprendo il discorso sul Crogiolo che da un paio di mesi sto presentando. Vorrei ricordare come il contenuto del Crogiolo sia un contenuto soggettivo. E' prodotto del singolo individuo nella costruzione del suo divenire. Nessuno può conoscere aprioristicamente quale impatto abbia il contenuto del Crogiolo nella trasformazione soggettiva dell'individuo. Quali adattamenti innesti. Quali scelte provoca. L'unica cosa che sono in grado di sapere è l'importanza e la centralità del Crogiolo e dei suoi elementi nel processo di costruzione soggettivo attraverso le sue scelte nel quotidiano.
Elementi fondamentali nella costruzione della vita.
Il divenire magico dell'Essere Umano. Come ogni divenire magico nel Paganesimo Politeista e in Stregoneria necessita di essere costruito,alimentato e di essere partorito.
In altre parole c'è un processo di formazione del singolo Essere Magico che si costruisce con la formula Reichiana:
TENSIONE-CARICA-SCARICA-RILASSAMENTO.
L'Essere Umano subisce le tensioni della propria esistenza, le carica e le manipola mescolando nel proprio Crogiolo, le scarica lungo la linea dei suoi bisogni e delle sue predilezioni dopo di che si può rilassare in quanto è diventato padrone della propria esistenza. Come questo movimento, letto nello svolgimento della vita, ne spiega il crescere, il tendersi e il partorire, così questo movimento è in grado di leggere ogni piccola azione che noi facciamo. Ogni strategia che noi mettiamo in atto. Ogni volta che noi mettiamo in atto la nostra volontà per raggiungere un obiettivo obbediamo a questo movimento. Le tensioni ci mettono in moto creando dentro di noi la necessità; le nostre azioni caricano le nostre tensioni di direzione e di significato permettendo loro di esprimersi nell'oggettività in cui viviamo; l'accumulo porta all'esplosione e all'espressione delle tensioni nell'oggettività; infine, subentra una fase di rilassamento nella quale subito cominciano a muoversi nuove tensioni che si esprimeranno su un piano diverso da quello precedente in quanto l'individuo in cui si esprimono è stato NECESSARIAMENTE modificato dall'esplosione (o dalle esplosioni) precedenti. Queste modificazioni si possono definire come degli scoppi intuitivi che modificano i confini della ragione.
Perché nasca un bambino sono necessari nove mesi, perché il bambino e la bambina si trasformino in uomini e donne sono necessari dagli otto ai dodici anni, perché l'Essere Umano costruisca o crei le premesse per impedire la nascita del suo corpo luminoso sono necessari circa venti anni. Se l'Essere Umano mantiene in bilico crescita e distruzione senza sottomettersi né combattendo per la propria libertà questo processo può rimanere incerto fino alla morte del corpo fisico che nel nostro paese, in questo momento, si aggira fra i settanta-ottanta anni.
Se un Essere Umano adulto si è sottomesso per vent'anni al dio padrone dopo di che scopre di aver distrutto sé stesso e vuole rimediare, gli servono vent'anni di ricerca di Libertà con la stessa volontà e determinazione con la quale si è, o è stato, sottomesso. Deve partire dal grado di sottomissione raggiunto e la fatica che farà per uscire dalla sottomissione sarà grandissima e dolorosissima in quanto sarà consapevole di ogni sforzo che farà per ricostruirsi.
E' facile perdere il cammino di costruzione della propria Libertà: è estremamente faticoso riprenderlo quando per un qualche motivo lo si è abbandonato. Per questo nel Paganesimo Politeista e in Stregoneria si da' un principio fondamentale: mai peggiorare o danneggiare il livello di vita in cui esistiamo; mai peggiorare le condizioni di Libertà esistenti in questo momento. Agire sempre per ampliarle! Anche se il nostro contributo sarà soltanto un granello di sabbia anziché il grande progetto che avevamo in testa, sarà compensato in modo grandioso all'abbandono del corpo fisico.
Favorire Libertà nella specie cui apparteniamo significa contribuire a sviluppare Libertà nell'intero circostante e questo fare ripaga gli sforzi quando noi abbandoniamo il corpo fisico. Cosa si intende per LIBERTA'? Si intende la LIBERTA' del fare per ogni Essere finalizzata alla propria costruzione di Essere (non si intende libertà di possedere, di disporre o di comandare!). Quando ci impegnamo a costruire la Libertà nel mondo in cui viviamo non può certo rimediare alle nostre eventuali azioni autodistruttive nel mondo, ma il mondo può prenderci per mano per camminare insieme; esattamente come noi abbiamo fatto nei confronti del circostante attraverso i nostri sforzi e le nostre scelte di Libertà!
Premesso questo oggi gettiamo nel Crogiolo tre cose che in realtà sono tre comportamenti diversi attraverso i quali predisporci per favorire la relazione fra noi e il circostante e nello stesso tempo per affrontare il mondo.
Parlerò di due elementi, per il terzo prima metterò l'elmetto per parare le bastonate che da Francesco e dai Pagani Politeisti arriveranno quando lo pronuncerò.
I primi due elementi sono la meditazione e la contemplazione.
Queste sono delle pratiche che ci predispongono ad affrontare il mondo circostante.
Nella meditazione gli elementi fondamentali sono la respirazione e il flusso delle parole pensate. Nella contemplazione la centralità è data dai quattro sensi (viene escluso il gusto in quanto è un senso strettamente legato alla fisicità della persona) anche se normalmente nella contemplazione interviene un senso principalmente mentre gli altri agiscono in posizione secondaria.
Scopo della meditazione è predisporsi per affrontare il mondo. Intanto ci si deve sedere o sdraiare nella posizione più comoda possibile, poi si respira seguendo con la mente l'atto di respirare, il diaframma e la dilatazione dei polmoni fino a raggiungere il proprio momento di calma e di stabilità nell'esecuzione di tale azione. Dopo di che si accorda il flusso delle parole del pensiero con il ritmo del respiro. Si pensa a ciò che maggiormente interessa, qualunque cosa. E' importante che sia il flusso delle parole ad armonizzarsi col respiro e non viceversa.
Cosa si ottiene attraverso la meditazione fatta in questo modo?
Ci si sottrae dalla convulsione del mondo e delle sue sollecitazioni. Si costringe la propria ragione a seguire un pensiero in maniera lenta e continuativa, a mantenere costante l'interesse sull'oggetto del nostro pensiero. Attraverso la respirazione si interiorizza il nostro interesse e si passano in rassegna tutti gli elementi attinenti. La meditazione ci insegna ad organizzare strategicamente il nostro pensiero nei confronti dell'oggetto.
In quel momento gli altri elementi che abbiamo messo nel nostro Crogiolo intervengono per sostenere il nostro pensiero, l'agguato, l'intento, lo scetticismo ecc.. Diventano parte del nostro pensiero. Diventano elementi di costruzione di una nuova articolazione del pensato e attraverso la respirazione lenta e costante penetrano all'interno del plesso solare.
Se nel corso della nostra esistenza non ci siamo messi troppo violentemente in ginocchio nel giro di alcuni mesi di questa pratica non penseremo più come si è fatto fino ad oggi. Il pensiero avrà una diversa forza e un diverso spessore.
Questa pratica può essere usata anche come propedeutica per esercitare la sospensione del dialogo interno.
Se l'elemento centrale della meditazione siamo noi mentre armonizziamo il pensiero con il respiro nel mondo, nella contemplazione l'elemento centrale è l'oggetto esterno. L'oggetto contemplato!
Si possono contemplare Esseri Vegetali, Esseri Animali, fili d'erba in generale oppure rocce, montagne, l'Essere Luna o le Stelle. E' utile scegliere, almeno all'inizio lo stesso oggetto da contemplare. Una pianta che si ha in casa va benissimo!
Io parlo di contemplazione visiva. Si possono contemplare anche i rumori, le sensazioni tattili o olfattive. Si può contemplare anche con sensi diversi dalla vista.
La tecnica consiste nel sedersi o sdraiarsi sempre nella posizione più comoda possibile ad una certa distanza (dipende dal contemplatore) dall'oggetto da contemplare. Guardare l'oggetto cercando di ridurre al silenzio il pensiero e incrociando gli occhi finché la forma dell'oggetto contemplato tende a sparire. Inizialmente incrociare gli occhi per un adulto può essere faticoso, ma un po' alla volta i muscoli dell'occhio si adattano; è una questione di esercizio. L'importante è osservare la non forma. Osservare l'oggetto contemplato senza fissare l'attenzione sulla forma. La contemplazione ci permette di mettere a fuoco la nostra attenzione su cose alle quali la ragione non presta attenzione. Su cose che l'attenzione della ragione ha sempre scartato perché inutili alla descrizione.
Questo fare permette di ottenere una serie di risultati:
1) Si costringe la ragione a considerare aspetti che normalmente ignora;
2) Si costringono i nostri sensori (occhi, orecchie, pelle, naso) ad afferrare in maniera diversa da come avviene abitualmente;
3) Attraverso la sospensione del dialogo interno si permette all'oggetto contemplato di prendere consapevolezza che lo stiamo osservando. E' come se noi gli dicessimo: "Io sono qui; tu dove sei?";
4) Si impara ad allineare il proprio campo vitale con quello dell'oggetto contemplato, in un secondo tempo ci si abituerà ad allineamenti con tutti i campi vitali del circostante;
5) Si impara ad osservare, per chi contempla con gli occhi, ciò che sta fra noi e l'oggetto contemplato (quello spazio che noi non siamo abituati a mettere a fuoco);
6) Dopo qualche anno ci si accorge che si contempla con gli occhi, ma gli occhi non centrano; si contempla con le orecchie, ma le orecchie non centrano; si odora con il naso, ma il naso non centra, si palpa il mondo, ma non necessariamente si usa le mani. Ognuno lo scopra da solo!
Meditazione e contemplazione sono strumenti che l'Apprendista Stregone usa per modificare sé stesso. Sono strumenti che vengono messi nel Crogiolo per costruire il divenire nell'eternità dei mutamenti. Ma soprattutto servono a renderci consapevoli come quel cammino sia in corso.
Potremmo costruire il nostro corpo luminoso anche senza contemplazione e senza meditazione. Lo si può costruire anche senza rendersi consapevoli che lo si sta costruendo. Ma non tutte le persone si accontentano di vivere quotidianamente usando la propria volontà e le proprie determinazioni. Spesso si rende necessario rendere consapevoli dell'attività di costruzione del proprio corpo luminoso affinché questa non venga interrotta. La meditazione e la contemplazione è un modo per trasferire la consapevolezza della costruzione del corpo luminoso al pensato della ragione.
C'è un terzo elemento che in qualche modo è correlato alla meditazione e alla contemplazione ed è la tecnica che i cristiani chiamano "preghiera".
In cosa consiste il pregare? Consiste nella ripetizione ossessiva di concetti che nella religione monoteista cristiano-cattolica sono concetti di sottomissione, di supplica e di autoaccusa.
La ripetizione ossessiva dei concetti viene insegnata ai bambini fin da piccolissimi, quasi come un gioco. Questi concetti, ripetuti all'infinito (ricordiamo la recitazione del rosario), finiscono per interiorizzarsi nell'individuo. In altre parole diventano parte integrante dell'individuo e ne determinano i comportamenti nella vita quotidiana. L'abitudine di pregare ostentando la propria sottomissione al dio diventa patrimonio della specie che anziché sviluppare le proprie determinazioni sviluppa sottomissione, supplica e autoaccusa e, per conseguenza, saccheggio del circostante.
Pregare significa distruggere il proprio divenire.
Insegnare ai bambini a pregare significa distruggere il loro divenire e quello della specie cui apparteniamo. So perfettamente come molte forme di preghiera esistessero anche prima dell'avvento del cristianesimo. Ma erano forme periferiche e assolutamente irrilevanti nell'insieme della pratica sociale. Solo con l'arrivo del cristianesimo queste assunsero la forma che conosciamo attualmente e il cui scopo è quello di costruire sottomissione emozionale dell'individuo attraverso la ripetizione ossessiva di formule autocolpevolizzanti. Solo il cristianesimo ha trasformato la preghiera in una tecnica di dominio e di sottomissione.
Rimuovere la sottomissione in Stregoneria e nel Paganesimo Politeista è il primo momento di costruzione di sé stessi. E' il primo momento di relazione fra la rivendicazione di Libertà dell'Essere Umano e la Libertà del circostante.
Come si rimuove la sottomissione ottenuta attraverso la ripetizione soggettiva di preghiere volte a sottomettere l'Essere Umano? Recitando una struttura concettuale che anziché esprimere sottomissione esprima determinazione con la quale rivendicare il proprio Potere di Essere davanti al circostante.
Alla recitazione ossessiva della sottomissione, dell'autocolpevolizzazione e della supplica è necessario opporre la recitazione dei principi e del divino che si intende rivendicare per fondare il proprio divenire.
Si recita i propri principi attraverso i quali si vuole affrontare il circostante. Si chiama il divino della propria determinazione e si invoca quel divino, presente nelle tensioni del circostante, lo si "costringe con le catene della nostra volontà" a sorreggere il nostro fare. All'inizio si prende in prestito una recitazione fatta da qualcun altro, ma poi quando questa ci ha liberato dall'ossessione della preghiera cristiana, si elabora una propria recitazione (si forgia la propria spada) finalizzata allo sviluppo delle proprie predilezioni.
Alla preghiera di sottomissione si deve opporre la rivendicazione davanti al circostante del nostro diritto ad appropriarci del nostro Potere di Essere. Questa invocazione si deve recitare in piedi, guardando il mondo e serrando i pugni per esprimere determinazione.
Una di queste recitazioni è la devotio il Sentiero d'Oro che si sta sviluppando.
Claudio
Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano
dell'Anticristo
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