[1] Figlio mio, chiunque tu sia, guarda i miei errori e da essi impara.
[2] Ti attrezzeranno per affrontare la tua vita e il seme della sottomissione in te non sboccerà.
[3] Un padrone ha solo l'abisso della propria disperazione; attende la morte dopo aver svuotato la sua vita.
[4] Il dio padrone è solo un povero disperato; nutre la sua angoscia di distruzione e di attesa della fine.
[5] L'uomo spavaldo dà l'assalto al cielo della conoscenza con coraggio; l'uomo impaurito protegge la conoscenza acquisita.
[6] Aggiungere conoscenza alla conoscenza, rende il cuore lieto; vivere i propri sforzi per la conoscenza frustrati dalle condizioni, rende il proprio cuore triste e depresso.
[7] Una mente che cerca il perché delle cose è una mente retta; una mente che risolve la realtà nella superstizione, è una mente triste.
[8] La paura per il dio padrone, rende triste e dolorosa la vita.
[9] Chi costruisce e alimenta il benessere dimostra amore per la vita; chi impone bisogno, indigenza, necessità, dimostra l'odio per la vita.
[10] Chi è attraversato da bisogni insoddisfatti è spinto alla collera; chi può soddisfare i propri bisogni anela alla pace.
[11] L'ozio spinge gli uomini alla conoscenza; la costrizione nel lavoro li spinge all'indigenza.
[12] Il figlio che uccide il padre dentro di lui, diventa saggio; il figlio che eleva all'altare il padre dentro di lui, diventa dipendente, angosciato, disperato.
[13] Chi non critica la realtà in cui vive, è un uomo privo di senno; chi mette la critica del presente a fondamento delle sue scelte, è l'uomo prudente.
[14] L'uomo che agisce ha successo se le decisioni le prende da sé; l'uomo che agisce ha fallito quando obbedisce a ordini che non condivide.
[15] Per l'uomo è fonte di gioia poter agire; è fonte d'angoscia essere impotenti nel far scelte.
[16] Non esiste una strada verso l'alto e verso il basso che non sia ugualmente irta di ostacoli e richieda impegno; la strada della vita e la strada dell'autodistruzione, sono ugualmente lunghe e ugualmente strette.
[17] Il dio padrone abbatte lo schiavo desideroso di giustizia; il dio padrone chiama il desiderio di giustizia: superbia. Il dio padrone ama lo schiavo sottomesso; i pensieri di libertà dello schiavo sono pensieri malvagi per il dio padrone.
[18] Il padrone chiama disonesto chi attenta al suo possesso; lo schiavo trova legittimo appropriarsi di quanto gli necessita.
[19] Chi medita prima di rispondere al padrone, è prudente; chi mette odio e passione nelle risposte al padrone, è un santo.
[20] Il dio padrone detesta l'uomo appassionato, quell'uomo apre le porte per diventare un dio; il dio padrone ama lo chiavo sottomesso, si ciba e si gloria della sua sottomissione.
[21] L'emozione che giunge alla ragione, illumina gli occhi e la mente; una notizia felice, apre le porte di un futuro possibile.
[22] L'orecchio che ascolta un rimprovero, senza ribattere colpo su colpo, è l'orecchio di uno schiavo obbligato all'obbedienza.
[23] Chi accetta la critica alle proprie azioni, senza opporre le proprie ragioni; ha agito senza intelligenza e coraggio morale.
[24] Chi ha paura del dio padrone è un codardo; distrugge la propria vita e sacrifica quella dei suoi figli, impedendo loro di diventare degli Dèi.
Marghera, 20 aprile 2011
Pagina tradotta in lingua Portoghese.
Tradução para o português Cultivar a felicidade no conhecimento, é o que edifica a sabedoria do indivíduo, os ensinamentos do Anticristo n.27
I vecchi pensano di dire cose sagge. Le parole escono dalla loro testa. Forgiate nel loro vissuto ed ignorano il suono che assume in teste diverse e in vissuti vuoti di esperienza.
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La Stregoneria è arte dell'adattamento soggettivo dell'individuo della Natura alle variabili oggettive che incontra. Per questo, le variabili oggettive, intese come idee apriori della vita, sono un argomento fondamentale nella Stregoneria praticata da un individuo nella costruzione della Religione Pagana.