Diario analitico della
campagna elettorale per le
Elezioni Europee 2009
17 maggio 2009
8° capitolo
Il
gioco dei bussolotti di Berlusconi si sta scontrando con la realtà oggettiva e
con un clima di esasperazione che sta percorrendo il paese.
E’ dal
settembre 2008 che, contro ogni dato di realtà, continua farneticare “in
verità, in verità vi dico... la crisi è superata; ci sono corvi del malaugurio,
ma io in verità, in verità vi dico....”.
E
mentre Berlusconi, Tremonti e il suo governo, continuano a negare la realtà,
questa costringe le persone a pagare le bollette, gli affitti, far fronte agli
impegni di mutui e prestiti; di bambini da mandare a scuola e spese sanitarie
sempre maggiori. Il tutto senza una prospettiva, ma aggravato
dall’esasperazione di un Berlusconi che anziché affrontare i nodi sociali della
crisi continua a dire “Ci sono segnali positivi di ripresa...” probabilmente
riferendosi alle sue azioni che dal minimo di quotazione raggiunto hanno
migliorato la quotazione.
Berlusconi
non paga le bollette, né il mutuo in cassa integrazione e, pertanto, trova
assurdo che si parli di crisi economica:
Per
Berlusconi c’è un atteggiamento
«colpevole» dei giornali di sinistra che parlano di una crisi senza speranze d’uscita,
“irreversibile”. Che parlano del “catastrofismo” di questa crisi. Si tratta di sapere se è colpevole il lassismo
di Berlusconi che mettendo la testa sotto la sabbia continua ad ignorare la
gravità della situazione o se l’atteggiamento di Berlusconi è criminale perché
vuole, con l’indifferenza, ignorare questa crisi per portare l’Italia all’esasperazione.
E’ colpevole l’atteggiamento dell’opposizione che sollecita Berlusconi o è colpevole
un governo che sta aspettando che la “crisi” passi per gridare al miracolo
della sua attività? Berlusconi dice: «credo che il momento peggiore della crisi
sia superato». Lui ha un credo, un atto
di profonda fede religiosa. Ha ignorato la realtà per rifugiarsi in un atto di
fede. La sua fede gli fa dire da Mosca: «c'è stato un diluvio, ma dopo tutto è
tornato come prima, meglio di prima». Il diluvio spazza via la nazione e la
società civile. Nulla è più come prima, NEMMENO LA SUA SICUREZZA SOCIALE ED
ECONOMICA!
Dice Berlusconi: «Abbiamo
garantito che nessuna banca sarebbe fallita». Solo che non si tratta delle
banche, ma della società civile e di tutti i disastri che lui vuole ignorare. Sono
i disastri e l’esasperazione che sta mandando segnali ad un governo inetto e
incapace.
Dice Franceschini
in Umbria «ci sono migliaia di italiani, lavoratori o piccoli imprenditori,
commercianti, artigiani, precari, pensionati, che con grande coraggio, come
sempre fanno gli italiani nei momenti di difficoltà affrontano la loro
giornata. Alcune categorie di persone possono farcela ad aspettare che la crisi
finisca senza un sostegno da parte dello Stato. Altre categorie di persone
hanno bisogno di misure per affrontare l'emergenza che consentano di aspettare
la fine della crisi. Sono esattamente queste misure di emergenza che mancano».
A
tutti questi Berlusconi evita di rispondere, anche quando gli si fa osservare
che il livello di interventi per contrastare la crisi è di circa un decimo di
quanto messo in campo da altri paesi.
Berlusconi,
con la minorenne, è stato preso con le mani nella marmellata. D’un tratto il
suo porsi come un donnaiolo si è rivelato in tutto il suo squallore. Le battute
infami nei confronti del Premier Finlandese, rinnovate nei confronti delle
donne finlandesi e la nomina di Brambilla al Ministero per il Turismo (sarebbe
interessante sapere con che argomenti una che vendeva le sue gambe per
presentare calze ha usato per farsi assegnare il ministero in un momento in cui
Berlusconi è sotto accusa per il “papi”.) stanno rivelando al paese le reali
motivazioni di Berlusconi (oltre a fare leggi per non essere processato). Però,
giustamente, il paese tifa Berlusconi sperando che anche ai cittadini venga permesso
di violare le leggi rimanendo nell’impunità: è un grande archetipo.
Ci
sono calcoli di bassa politica, direi quasi squallidi, come si incontrano in
questi passi di un articolo del Corriere della Sera:
Senza
il Cavaliere il marchio non tira, almeno non come potrebbe. Se non c’è, se non appare, è perché la
vicenda familiare ha lasciato il segno, anche politicamente. Raccontano che
ieri in Consiglio dei ministri sia rimasto sulle sue. Cordiale come al solito,
ha organizzato anche un rinfresco per festeggiare la prima volta di Michela
Brambilla a palazzo Chigi. Ma non ha riempito di barzellette la pre-riunione, nè Gianni Letta ha
dovuto usare il campanello per fermarlo. Solo una battuta, ripetuta poi in
conferenza stampa, sempre sul tema delle «veline» e delle «minorenni ». Ne fa
uso da settimane per indurre l’opinione pubblica ad andare oltre, e anche per
mettere ordine tra le macerie del suo personale terremoto d’immagine. Perché è
vero - come spiega il sondaggista Nando Pagnoncelli che
«gli italiani sono pragmatici », che «la vicenda ha inciso poco sulla
valutazione del governo e sull’orientamento di voto», mentre «è nel giudizio
sulla persona che Berlusconi risulta in calo ».
Ma
è proprio questo il punto. Ignazio La Russa dice di essere andato a trovarlo «insieme a
Sandro Bondi e Denis Verdini», gli altri due coordinatori del partito: «Gli
stiamo mettendo pressione per farsi vedere. Lui però rimanda. D’altronde, ben
prima che gli capitasse la faccenda, ci aveva avvisato delle sue intenzioni.
Voleva impostare una campagna elettorale sobria». Non è mancato nè mancherà agli appuntamenti istituzionali, alle
convention delle categorie produttive che sono volano di consensi. Ma sempre
al chiuso, sempre in luoghi asettici, e da presidente del Consiglio non da
leader che si fa toccare per strada, come ha sempre fatto da re taumaturgo, da
moderna icona pop-politica. È il prezzo che il Pdl sta pagando per la bufera scoppiata dopo quella festa
dove Noemi l’ha chiamato «papi». «È un prezzo che
sta pagando il suo partito e lui personalmente», sostiene Francesco Cossiga:
«Se non si mostra in pubblico è perché teme che gli gettino una signorina tra
le braccia per menare altro scandalo». Di più, teme «la calunnia». Come ha
confidato giorni fa ad un amico, «un conto è che mi diano del playboy, cosa
che mi lusingherebbe, altra cosa è se mi dicessero una parola che non voglio
nemmeno pronunciare». Cossiga è andato a trovarlo la scorsa settimana, l’ha
visto «incupito e sofferente per l’atteggiamento della moglie». Non solo.
Secondo l’ex capo dello Stato «sulla storia di Casoria, Berlusconi pensa di
esser stato attirato in una trappola. E quando parla di 'congiura' non si
riferisce ai giornali o alla sinistra, che semmai ci sono montanti sopra. No,
lui pensa ad altro».
Non
si tratta di una campagna per le elezioni, ma di un “mercato di voti”. Un
mercanteggiare che non ha nulla di politico e di ideale, cosa del resto ben
presente nelle ingiurie di La Russa nei confronti dell’Uncr
dell’ONU:
"E' un'organizzazione che non conta un fico secco - ha detto La
Russa da un Pdl point di
Milano -, l'atteggiamento di questo organismo è disumano e criminale". Sui
respingimenti: "La legge che li consente e' sempre la Bossi-Fini, ma è
Berlusconi in prima persona che e' riuscito a fare quello che nessuno era
riuscito a fare".
Intanto
l’esasperazione sociale si sta diffondendo. Dopo gli episodi di Napoli, anche a
Torino durante la manifestazione della FIAT:
I comitati di base hanno interrotto il comizio, strattonato e tirato giù dal palco il
segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini che
ha poi lasciato la manifestazione, accompagnato dal numero uno della Fiom
torinese, Giorgio Airaudo, tra gli applausi dei
lavoratori. Hanno occupato il palco strappando gli striscioni di Fim, Fiom, Uilm e Fismic e un loro rappresentante ha preso il microfono.
Colpito dai Cobas con una cinghiata il segretario generale della Uilm piemontese, Maurizio Peverati.
L’angoscia
sta assalendo e i cittadini vedono cancellarsi i posti di lavoro e le paghe
decurtate dalla cassa integrazione.
Tutta
la società civile si sta chiudendo su sé stessa. Sono 17000 i posti che
potranno essere perduti nell’alta moda. Sono 250000 i posti di lavoro che
saranno persi nell’edilizia: è inutile fare un piano casa se non ci sono i
soldi per finanziarlo!
A
Napoli ci sono stati otto fermi per la manifestazione di protesta dei
disoccupati del 16 maggio. E Berlusconi si guarda bene dal farsi vedere in
piazza.
Sono
sufficienti i dati relativi ai primi quattro mesi della Lombardia per
comprendere la gravità della crisi e per capire che da questa crisi non se ne
esce tanto presto:
La cassa integrazione nella regione lombarda segna nel primo
quadrimestre del 2009 un incremento del 395,46% in totale. Di cui il 208% di
Cassa integrazione straordinaria e per la cassa integrazione ordinaria del 544,36% .
In Lombardia i licenziamenti nel primo quadrimestre del 2009 sono
18.381, aumnetando del 59% sullo stesso periodo del
2008. I licenziati nelle aziende con più di 15 dipendenti arrivano a 6.962, il
17,7% in più rispetto ai primi quattro mesi del 2008. C’è una vera e propria
ecatombe di posti di lavoro nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove i disoccupati
possono accedere solo all'indennità di disoccupazione: 11.419. Con un aumento
del 102,57. Sindacato e analisti trovano ridicolo l’ottimismo del governo. Infatti,
la diminuzione dei redditi comporta, necessariamente una diminuzione di potere
d’acquisto ed una diminuzione della circolazione delle merci con un
trascinamento dello stato attuale, a parte l’incremento, nei prossimi mesi
estivi.
E’ un
po’ irritante il ritornello di Berlusconi: “In verità, in verità vi dico...”. Specialmente
per le persone che non possono pagare le bollette e che sono costrette a
indebitarsi. Persone che spesso hanno creduto nel suo governo e hanno fatto dei
figli invogliati da un assegno di 1000 euro che si è rivelato un inganno e una
trappola.
E’
irritante assistere ad un Bertolaso che tenta di sequestrare, senza pagare il
dovuto, la terra ai terremotati.
Alle
domande che La Repubblica ha posto a Berlusconi sulla questione dei suoi
rapporti con Noemi Letizia non è stata data risposta.
Risposte
che avrebbero dovuto essere date e che nascondono non tanto il sospetto di
qualche cosa, ma confermano le certezze nella reale sostanza delle
dichiarazioni di Veronica Lario della relazione
esistente fra Noemi Letizia e Silvio Berlusconi.
E’
stata pubblicata oggi un’intervista del Times di
Londra in cui la madre di Noemi afferma:
"Spero - ha aggiunto la signora Palumbo
in Letizia, un fugace passato in alcune televisioni private - che Berlusconi,
che io ho conosciuto negli anni Ottanta, si prenderà cura di Noemi e riuscirà a dare a mia figlia la carriera che io non
sono riuscita ad avere".
Confermando
con questo l’uso che ne ha fatto della figlia Noemi
Letizia in funzione di obiettivi da raggiungere nella speranza che Berlusconi
onori il fatto che la madre di Noemi... Sempre meglio
che “battere” lungo le strade e accendere copertoni col pericolo che giungano
le ronde padane!
Marghera
17 maggio 2009
TORNA AI TESTI DI STREGONERIA PER IL FUTURO!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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