Diario analitico della
campagna elettorale per le
Elezioni Europee 2009
10 maggio 2009
1° capitolo
La
campagna elettorale si è già aperta.
Difficile
capire quali sono le priorità delle persone e quali sono le riflessioni che
indurranno le persone al voto.
Attualmente
ci sono alcune questioni che afferrano l’attenzione delle persone.
1) La
crisi economica e la perdita di posti di lavoro, la cassa integrazione e la
riduzione delle spese da parte delle persone;
2) La
questione del terremoto in Abruzzo e la campagna mediatica messa in atto da
Silvio Berlusconi.
3) La
questione sollevata da Matteo Salvini con la proposta
delle carrozze riservate ai milanesi e l’azione di Maroni che ha illegalmente
deportato gli immigranti in Libia;
4) La
questione del divorzio di Berlusconi con Veronica Lario
(Miriam Bartolini) e le bugie di Berlusconi non solo sulla frequentazione di
minorenni, ma sui rapporti con la famiglia che lo chiama “papi” che non sono
chiari;
5)
Fassino che rompe con le posizioni del Partito Democratico e si schiera con
Maroni;
6) La
chiesa cattolica che parla di atto razzista nelle attività di Maroni
nell’aggressione agli immigrati;
7)
Proprio oggi Berlusconi ha dichiarato che il Popolo delle Libertà è un partito
al 45% e il gradimento alla sua persona è del 75% nonostante, lui afferma, le
“aggressioni” della campagna stampa.
Questo
è il quadro della situazione che si presenta oggi e che poniamo alla base
dell’analisi della campagna elettorale.
La
prima questione riguarda la crisi economica. Oggettivamente è quella più
importante, ma sta di fatto che Berlusconi non è stato eletto per questioni
economiche (basti pensare alla distruzione di Alitalia da lui voluta per
questioni elettorali), ma è stato eletto per questioni di gossip. In effetti,
Berlusconi ha ignorato, per pura incompetenza, i segnali della crisi economica
nell’estate del 2008 impegnato com’era a garantirsi l’impunità e quando si è
presentata nelle borse ha sempre schernito chi metteva in guardia incitando gli
italiani a spendere e a spandere.
Il
terremoto è arrivato, per Berlusconi, come “il cacio sui maccheroni”. Evento
immediato, trasformato da Berlusconi in evento mediatico con cui occultare la
sua incompetenza nel gestire la crisi economica. Minaccia gli avversari
politici di non usare gli abruzzesi per farsi propaganda elettorale, non fare
le sfilate, ma lui usa il terremoto per la sua propaganda. Organizza (si fa per
dire) un G8 bufala all’Aquila con la motivazione che i no-global non sono così
insensibili da fare manifestazioni in zone terremotate!
Intanto
gli scoppia in mano la questione del suo divorzio. La minorenne che lo chiama
“papi” lascia dubbi sulla sua sessualità sempre esposta che lo porta in
conflitto con la moglie. Berlusconi ha mentito sul come ha conosciuto il padre
della ragazza, ha mentito sul suo viaggio a Napoli, ha mentito alla moglie, ha
mentito all’Italia che, di fatto, che si ritrova ad avere un premier pedofilo,
anche se, magari, non lo è. Ma dal momento che il nodo Alfano lo sottrae ad
un’indagine e dal momento che si è sempre vantato della sua prestanza sessuale
e delle sue abilità (come nei confronti del premier Finlandese; non
dimentichiamo l’aggressione all’operaia in Russia) con le donne, non si tratta
di un dubbio, ma date le dichiarazioni della ragazza, di una “certezza fino a
prova contraria”. Una certezza politica di un comportamento superficiale e
offensivo per la società italiana.
Nel
frattempo i pruriti razzisti in Italia aumentano. I contendenti nella campagna
elettorale li usano, ma forse con scarso successo. E’ da molto tempo che in
Italia il razzismo non è più solo mascherato. Si cerca di fermare la sua
apparenza, ma non si affrontano le ragioni di fondo. Così, chi si oppone a
Maroni, usa più tesi pietistiche, che infastidiscono, che argomenti di natura
politica ed economica che, dal mio punto di vista, sarebbero più efficaci.
Fassino
e Rutelli, all’interno del Partito Democratico continuano ad agire in funzione
del razzismo berlusconiano. Da questo razzismo prende le distanze il Presidente
della Camera Fini che ha censurato le dichiarazioni di Matteo Salvini come offensive per tutta l’Italia (si è ricordato
di essere uno dei firmatari della Costituzione Europea che, anche se non è
entrata in vigore, è stata, comunque, approvata dal parlamento italiano).
Intanto
l’Italia ha iniziato a deportare in Libia i migranti che tentano di arrivare. Non
so quanto questo peserà sulla campagna elettorale, in fondo i poveri hanno
sempre suscitato, in questo governo e nei suoi elettori, sensazioni di
disprezzo e disgusto.
Anche
la chiesa cattolica ha definito razzisti molti comportamenti di questo governo:
staremo a vedere.
Questo
è il quadro delle questioni al 08 maggio 2009.
Marghera,
10 maggio 2009
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
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