Nella costruzione della Religione Pagana ci sono molti inizi, ma questo inizio fu la presentazione pubblica dei principi fondamentali della Religione Pagana. La presentazione di questi principi sorpresero gli interlocutori che si aspettavano un diverso tipo di conferenza.

Il Divino nel Paganesimo Politeista nega l'esistenza del Dio di ebrei e cristiani
Conferenza del 07 settembre 1996 a Marghera
Capitolo 3 di 8

Claudio Simeoni

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Il concetto di divino nella Religione Pagana

Cos'è un "Dio"?

 

Il concetto di Divinità, ciò che il Paganesimo chiama un "dio", nella Religione Pagana Politeista fu esposto, per la prima volta, nella Conferenza tenuta nel settembre 1996 a Marghera.

Per riuscire a comprendere il concetto di divinità del Paganesimo Politeista è necessario uscire dalla concezione a cui il cristianesimo ha abituato le persone a considerare che cos'è un dio.

Nella concezione cristiana un dio è un soggetto che determina la morale e i comportamenti degli Esseri Umani al quale gli Esseri Umani si sottomettono adorandolo.

Pur derivando da definizioni formali estetiche delle Antiche religioni, questa definizione del dio rimane una definizione monoteista estranea al Paganesimo Politeista ed estranea sopratutto alla concezione mitica delle Antiche Religioni. Pensiamo soltanto alla "Guerra di Troia" dove uomini e Dèi combattevano uno contro l'altro mescolandosi uomini e Dèi. Pensiamo al viaggio di Ulisse e alle sue peregrinazioni nelle quali deve combattere contro Dèi che lo ostacolano e viene aiutato da Dèi che ne favoriscono le scelte.

Solo nella religione Ebraica il dio si estranea dal contesto umano ed afferma di essere il padrone degli Esseri Umani pretendendo da loro obbedienza e sottomissione, pena terrore, morte e distruzioni alle quali gli Esseri Umani non possono far fronte.

Mentre il dio dei cristiani è colui che si compiace di spaccare la testa dei bambini sulle rocce, i figli di Zeus e Era sono Ilizia, Ebe e Ares. Ilizia è il divino che si esprime nella nascita di ogni bambino (di ogni specie e di ogni sesso), Ebe è il divino che si esprime nella maturità sessuale di ogni bambino (di ogni specie e di ogni orientamento sessuale), Ares è il divino che si esprime nelle azioni di ogni Essere della Natura al fine di uscire dalle contraddizioni della sua vita. Il dio dei cristiani è esterno alla vita degli Esseri, Zeus e gli Dèi del mito sono la vita stessa, la sua espressione.

Nella concezione religiosa cristiana gli Esseri Umani possono essere annientati, macellati, per essere sottomessi al dio creatore; nella concezione Pagana Politeista le contraddizioni della vita possono portare gli Esseri Umani a scontrarsi, a combattersi, ma mai all'annientamento per l'annientamento. L'annientamento, il campo di sterminio, sono concezioni proprie del cristianesimo, dell'ebraismo, e derivano dagli ordini del loro dio che, estraneo alla vita, intende la vita degli Esseri Umani come bestiame da condurre al macello. Il dio dei cristiani, padrone della vita, non ha nessun beneficio allo sviluppo della vita: si compiace soltanto della sottomissione che impone alla vita stessa.

Gli Dèi del Paganesimo Politeista vivono negli Esseri della Natura, negli Esseri Umani nel nostro caso. Agiscono e si esprimono nelle scelte degli individui, si sviluppano, crescono e soffrono in una continua trasformazione alimentando e facendo crescere quegli Esseri Umani che li manifestano nelle loro azioni. Ne consegue che Dèi e Esseri della Natura (Esseri Umani nel nostro caso) camminano assieme all'interno di una continua trasformazione che li conduca verso il loro, reciproco e comune, futuro.

 

3)Il Divino Pagano come negazione del Dio di ebrei e cristiani

Testo conferenza 1996

1) Nel Paganesimo Politeista ogni concentrazione di Energia Vitale Cosciente di Sé ha come scopo quello di dilatarsi proseguendo nei mutamenti specifici della specie in cui è divenuta per diventare eterna.

2) A volte questo non avviene perché condizioni oggettive distruggono la sequenza dei mutamenti troppo presto, ma ogni Essere ha il dovere di esercitare la propria Volontà per diventare eterno. In caso contrario c'è il suicidio come riconoscimento del proprio fallimento. La forma di suicidio più comune è quella di mettersi in ginocchio davanti al Macellaio di Sodoma e Gomorra.

3) Ogni Essere, qualsiasi sia la sua natura e il suo divenuto, nel momento stesso in cui esercita la sua Volontà per sviluppare il proprio Potere di Essere è un dio fra Dèi dal momento che il circostante è formato da Coscienze il cui scopo è diventare eterne sviluppando il loro Potere di Essere.

4) L'adattamento delle Coscienze attraverso Necessità e Volontà trasforma il mondo in cui viviamo in un insieme divino di cui siamo parte nella misura in cui agiamo per sviluppare il nostro Potere di Essere.

5) Ogni Essere è un dio fra dei nella misura in cui camminano insieme verso l'eternità dei mutamenti. Chi vive sviluppando il Potere di Essere deve necessariamente aiutare ogni altro Essere a sviluppare il suo Potere di Essere perché questo lo favorisce nello sviluppo del suo Potere di Essere. Essendo il cristianesimo un metodo per possedere gli individui mettendoli in ginocchio davanti ad un presunto dio creatore gli Esseri Umani devono impoverire il proprio essere per poter accettare la sottomissione come fatto naturale della loro esistenza. Il cristianesimo e nel nostro caso il cattolicesimo, devono immiserire culturalmente e fisicamente gli individui per poterli distruggere. L'indicazione di questo fare è del pazzo di Nazareth nel suo "Beati i poveri di spirito" oppure "In Verità vi dico: se voi non cambiate e non diventate come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà umile come questo fanciullo, egli sarà il più grande nel regno dei cieli..." Matteo

6) Nel Paganesimo Politeista tutti gli Esseri della Natura, la Natura nel suo insieme, la Terra, il Sole, la Luna, i Pianeti, le Stelle, le Galassie, gli Esseri di sola Energia Vitale altro non sono che Coscienze di Sé, divini, che attraverso la propria sequenza di mutamenti tendono a diventare eterni.

7) Con i divini si cammina assieme relazionandoci attraverso il fare, ma non ci si può mettere in ginocchio pena la distruzione del nostro divino.

----Fine quadro sviluppato in conferenza----

 

Questa fu la traccia esposta e illustrata nelle conferenze in relazione al concetto di divino nel 1996.

Il concetto di Potere di Essere è un concetto proprio della religione Pagana Politeista e indica il Potere di rappresentazione nella vita e nel mondo che l'individuo (o un Essere della Natura più in generale) ha accumulato mediante la sua azione nel corso della sua vita. Il risultato delle sue trasformazioni soggettive.

Nel Paganesimo Politeista la vita è intesa come un processo di crescita continua. Una crescita che avviene, come per l'evoluzione delle specie, per sedimentazione. Sedimentazione di esperienza come risultato delle scelte che ognuno di noi fa nelle contraddizioni della sua esistenza. Quell'accumulo di esperienza va inteso come accumulo di manifestazioni emotive nel mondo capaci di costruire le relazioni con le emozioni che dal mondo si riversano verso ogni singolo Essere.

Non esiste il concetto di Potere di Essere nell'ebraismo e nel cristianesimo: tutto ciò che esprimono gli Esseri Umani, per il cristianesimo e l'ebraismo, è frutto di doni del loro dio. Nel cristianesimo e nell'ebraismo, l'Essere Umano non ha una propria dimensione all'interno di un insieme che sviluppa nel corso della sua esistenza, ma è solo manifestazione della volontà del suo dio. Per questo motivo, nel cristianesimo e nell'ebraismo, non esiste il concetto di Potere di Essere che, al contrario, viene espresso nelle Antiche Religioni attraverso il concetto di Eroe. L'eroe è quell'Essere Umano capace, in specifiche condizioni della sua esistenza, di compiere imprese degne di un dio proprio perché esprime quel dio in modo eccezionale per gli altri Esseri Umani che lo guardano. Nel mito si dice che quell'eroe "è figlio del dio....", ma è solo perché il Potere di Essere di quell'Essere Umano è cresciuto (anche a volte favorito dalle condizioni) al punto tale di usare la forza simile a quella del dio per compiere imprese eroiche. Imprese eroiche quasi sempre a beneficio dell'umanità.

Lusiana, 25.08.2007

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La Stregoneria

La Stregoneria è arte dell'adattamento soggettivo dell'individuo della Natura alle variabili oggettive che incontra.
Per questo, le variabili oggettive, intese come idee apriori della vita, sono un argomento fondamentale nella Stregoneria praticata da un individuo nella costruzione della Religione Pagana.

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

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