La telepatia nella percezione

La formazione della percezione - Decima parte

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788891185822

Indice percezione

La telepatia nella percezione.
Percezione e Stregoneria - Decima parte

Da quando il bambino nasce inizia il processo di distacco fra i legami emotivi, empatici, col mondo in cui viveva e inizia a costruire nuovi legami mediante i sensi. La comunicazione non verbale per approdare alla comunicazione verbale (nell'incessante flusso di parole pensate che occupano la sua coscienza) che tende a riassumere il "tutto" della comunicazione, si esprime sia nella gestualità del corpo che nell'espresione emotiva. La ricerca scientifica, legata al cristianesimo, ha sempre pensato che solo la comunicazione verbale fosse una comunicazione fra le persone.

Poi, arrivarono le scoperte della comunicazione non verbale, atteggiamenti del corpo, comunicazione di espressioni che rappresentano l'insorgenza sul viso di emozioni profonde che hanno lo scopo di integrare la comunicazione verbale con messaggi emotivi. Poi, la scienza ha scoperto che esistono delle tensioni psichiche, dei legami fra le persone, che spesso si mettono in evidenza quasi esclusivamente nelle fasi di innamoramento, nell'insorgenza di forti emozioni, che non sono spiegabili con la comunicazione verbale.

In poche parole, come si comunicava con tutto il corpo in pancia della madre, così si continua a comunicare con tutto il corpo nella società civile e nella Natura anche se noi, specializzando i sensi e la comunicazione verbale, abbiamo rinchiuso questo tipo di comunicazione nel nostro profondo psichico perdendo, o rinunciando alla capacità di lettura di questa comunicazione, o perché poco funzionale alla vita quotidiana, o perché implica un coinvolgimento emotivo troppo complesso per diventare funzionale nell'azione immediata della vita.

Spesso ci si stupisce per quello che accade nelle relazioni fra le persone. Molte decisioni che vengono prese non appartengono alla conoscenza descritta, ma alla percezione di elementi che provengono dalle persone e che non siamo in grado di spiegare. E' il caso della relazione empatica che si instaura con le persone quando stiamo parlando con loro. Le assonanze e le sincronicità emotive. Le affinità o le diversità che vengono percepite con un intuire che viene impropriamente definito come "istintivo". Le parole portano dei messaggi verbali, ma la persona che parla trasmette tutta una serie di messaggi non verbali che ci consentono di comprendere il senso di quello che dice. Mentre in un testo scritto dobbiamo mettere attenzione sul significato delle parole, durante una comunicazione viso-a-viso possiamo sorvolare sul senso delle parole, o accettare frasi non terminate, per afferrare il messaggio che viene comunicato mediante il tono della voce, le espressioni mimiche ecc. Il flusso emotivo che chi parla ci comunica.

In questo trattato, per quanto possibile, ho ignorato i rapporti sessuali-affettivi fra le persone in quanto la comunicazione empatica, relativa alla struttura emotiva dell'individuo, durante le relazioni sessuali-affettive, ha sempre il sopravvento sull'analisi razionale e le persone individuano immediatamente il "magico" nella relazione sessuo-affettiva. La scienza, negli studi neurologici, "scopre" che innamorarsi equivale ad impazzire con tutta quella somma di illusioni, aspettative, allucinazioni, stati d'ansia emotiva che comporta nel cervello umano. Innamorarsi è un po' come drogarsi, una situazione specifica, determinata e limitata all'interno dell'insieme delle relazioni umane. Tutte le relazioni umane sono atti di "magia" nei quali l'individuo scopre aspetti sconosciuti alla sua ragione e alla sua capacità di verbalizzare la descrizione del mondo in cui vive.

Che cos'è, all'interno di questo, la comunicazione telepatica?

E' la comunicazione di stati d'animo e di emozioni distinti dalla comunicazione verbale e che suscitano nell'altro una serie di idee, intuizioni o aspettative che desume allineando le sue emozioni a quanto percepisce.

La comunicazione telepatica non ha nulla a che vedere con le carte zener. Le carte zener con cui qualcuno studia la telepatia o la chiaroveggenza, trasmettono una forma, non un'emozione. Le carte zener rientrano nell'ambito del descritto della razione e il descritto della ragione non ha nulla a che vedere, se non come forma derivata, con la struttura emotiva dell'individuo. Con le carte zener è come se comunicassimo un pensiero pensato, tipo la combinazione di una cassaforte (stella, onde, cerchio; oppure 7, 6, 5, ecc.) e questo non è possibile. Le aspettative di poter fare questo rientra nei deliri di onnipotenza di qualche cristiano malato di esoterismo.

Si tratta di comprendere la comunicazione telepatica che abbiamo con gli individui con cui viviamo. La comunicazione telepatica viene normalmente ignorata in quanto l'assonanza emotiva fra più persone viene favorita con gli equilibri interpersonali che si stabilizzano durante la crescita. Viene fissata, nei metodi e modi con cui viene veicolata, dalle tradizioni culturali. Tanto più sono lontane le culture in cui i soggetti comunicano e tanto maggiore deve essere il carico emotivo per trasmettere ciò che non è verbale. Sicché, più le culture sono distanti e tanto maggiore deve essere la precisione con la quale si usa il linguaggio verbale perché minore è la possibilità di cogliere l'aspetto emotivo. Questo non vale per molte persone che sanno trasmettere mediante le emozioni anche a persone di lingue diverse che non conoscono. Si tratta dell'atteggiamento, dell'attimo, della trasmissione dell'intento, non certo di un discorso formale.

Alcuni esperimenti scientifici hanno dimostrato l'importanza della telepatia nella comunicazione viso-a-viso:

Quotidiano La Repubblica del 02 febbraio 2002

New York - La capacità di "leggere" i pensieri altrui è dovuta a precise zone del cervello, localizzato nei lobi frontali. A svelare il mistero della "telepatia" è l'equipe di Donald T. Stuss della State University of New York. I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver scoperto che le persone con danni ai lobi frontali hanno difficoltà a completare due attività richieste loro per capire cosa c'è nella mente degli altri. A questo scopo gli studiosi hanno confrontato la capacità di vedere in prospettiva e l'abilità nell'individuare le menzogne di 32 pazienti con danni in specifiche zone del cervello e di 14 persone sane. La visione in prospettiva, precisano su "Brain", è l'abilità di supporre che cosa gli altri possono vedere. Nel primo caso a fare uno o più errori è stato il 42% del gruppo con lesioni al lobo frontale, contro il 15% delle persone con altri tipi di lesioni cerebrali e il 7% delle perone sane. Risultati simili anche nel secondo test.

A mano a mano che la scienza progredisce nella ricerca scopre che la Stregoneria ha delle basi fisiologiche precise. Così, se una persona intuiva le intenzioni di un'altra persona non si trattava di un'ispirazione divina, ma si trattava di una capacità, espressa in quella situazione, di cogliere i messaggi non verbali che venivano manifestati.

Potremmo sintetizzare come la capacità dell'individuo di cogliere i segnali del mondo attorno a noi, una capacità che viene uccisa dal sistema educativo cristiano che impone all'individuo di ignorare tutto quanto lo circonda per privilegiare la comunicazione verbale. All'interno di un sistema sociale in cui viene negata la formazione della conoscenza che non sia di ordine verbale, diventa un atto di "magia" la capacità degli Esseri Umani di cogliere conoscenza là dove non c'è verbalizzazione. Quando gli uomini sono attenti ai segnali della comunicazione non verbale, significa che diventano attenti ai segnali che giungono loro dal mondo. Non solo dalla società degli Esseri Umani. L'uso dell'attenzione per cogliere segnali non verbali porta gli individui ad interagire col mondo in cui vivono e le ricerche etnologiche degli ultimi trenta anni hanno dimostrato che esiste un infinto mare di informazioni che l'uomo per duemilacinquecento anni ha ignorato.

Proviamo a comprendere il significato di questa frase: "La visione in prospettiva, precisano su "Brain", è l'abilità di supporre che cosa gli altri possono vedere."

Cosa significa? Significa che io mi rappresento non solo la mia visione del mondo, ma la possibile visione del mondo che può avere il soggetto che mi sta davanti. Non sono più solo io che dico, ma io che dico in funzione della visione del mondo di chi ascolta. Affinché pormi nelle vesti de dio padrone che dice le cose, mi pongo nelle vesti di chi dice le cose in modo che l'altro le possa capire: dico ciò che l'altro può intendere o voglio che intenda. Non piego l'altro a me, ma elevo la mia comunicazione all'altro. Mi pongo il problema di "essere capito" e non pretendo di proiettare sull'altro il mio divenuto culturale immaginando di essere portatore di verità.

Fare quest'azione implica attenzione per quanto ci circonda. Ed è espressione di una capacità extrasensoriale che spesso viene ignorata: la capacità di un soggetto di interagire con la totalità del mondo e degli oggetti del mondo in cui vive!

Il tatto prima e la vista poi hanno allontanato l'individuo dagli oggetti che entrano nella formazione della sua conoscenza, pur tuttavia l'individuo ha costruito degli strumenti con cui continuare a mantenere la relazione empatica anche quando gli oggetti della conoscenza si allontanano e vengono percepiti mediante la vista. Non si tratta soltanto di: "I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver scoperto che le persone con danni ai lobi frontali hanno difficoltà a completare due attività richieste loro per capire cosa c'è nella mente degli altri." lobi frontali come struttura fisica. Connessioni neuronali costruite e funzionanti per... Ma è quel "funzionante per..." che determina le capacità di un individuo di individuare i messaggi emozionali provenienti, durante l'ascolto, dal suo interlocutore, interpretarli e inserirli nella formazione del suo giudizio.

La telepatia è una comunicazione di emozioni, non di parole.

Pagine scritte nel novembre 2006

Presentate ogni giovedì in Radio Gamma5 dal giorno 07 dicembre 2006

Revisionata 10 gennaio 2015 - revisione conclusa il 28 gennaio 2015

 

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La percezione

La percezione è il modo con cui selezioniamo e facciamo nostri i fenomeni provenienti dal mondo. La percezione cresce e si modifica nell'individuo in base alle sue scelte in relazione alle sollecitazioni che riceve dal mondo. Sia da parte della Natura che da parte della società. Come la percezione dei fenomeni del mondo può essere ridotta, rispetto ad un ipotetico modello desunto dalla media sociale, così può essere ampliata in quantità e qualità anche se i limiti rimangono quelli del divenuto della specie umana. Mentre il cristianesimo riduce la percezione dell'uomo alla parola con cui il suo dio padrone ha "creato" il mondo, la Stregoneria tende ad ampliare la percezione rendendola uno strumento attivo nella pratica dell'abitare il mondo da parte dell'uomo.

Foto scattate alla Biennale di Venezia

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

Ultima formattazione 06 settembre 2022

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