CIO’ CHE PORTA A...DIVENTARE ETERNI
NELLA RELIGIONE ROMANA
18)
CIO’ CHE PORTA AL....SALTO NELL’INFINITO DEI MUTAMENTI TRASFORMANDO
LA MORTE DEL CORPO FISICO IN NASCITA DEL CORPO LUMINOSO
Claudio Simeoni
Vai all'indice della Religione dell'Antica Roma: il contratto giuridico fra uomini e Dèi.
La morte e la
nascita sono la stessa cosa. Quando una sequenza di mutamenti si chiude
un’altra si può aprire. Si può aprire, non necessariamente si apre.
E’ necessario agire affinché si apri. La speranza della sua apertura va
alimentata istante dopo istante della propria esistenza. Non si può tralasciare
un solo istante pena la disperazione. Per i Pagani la nascita e la morte sono
uguali. La morte del corpo fisico produce l’inizio della sequenza dei
mutamenti del corpo luminoso. Un Pagano vive in armonia con quanto lo circonda.
Anche quando ignora le Coscienze di Sé del circostante non ignora le sue
tensioni, le sue volontà e le sue determinazioni. Un Pagano vive per sé,
diviene per sé e in quanto coltiva sé stesso sviluppa e alimenta il Sistema
Sociale in cui vive. Lo arrichisce; ne determina il suo sviluppo e il suo
divenire.
Nel Paganesimo
Romano esistono vari momenti attraverso i quali si affronta la morte. Esistono
diversi sistemi attraverso i quali prepararsi alla morte del corpo fisico e per
coltivare lo sviluppo del corpo luminoso. Tutta l’esistenza di un Pagano
è finalizzata a questo. La soddisfazione dei propri bisogni è un momento di
sviluppo del proprio corpo luminoso, è un momento di preparazione alla morte
del corpo fisico e alla nascita del corpo luminoso. La sfida nell’attimo
presente è un momento di preparazione del corpo luminoso affinché si appresti a
diventare cosciente.
Il Paganesimo
è atto di divenire nell’eternità dei mutamenti!
L’eternità
del divenire dei mutamenti va coltivata, ricordata, alimentata. Non deve essere
dimenticata. Il fine delle nostre azioni è la costruzione nell’attimo
presente. La sequenza degli attimi presenti è il nostro divenire
nell’eternità.
Februus è la
memoria. Quando l’anno finisce è necessario prepararsi al nuovo anno: al
rinnovamento in Anna Perenna. Quella preparazione è Februus: farsi Februus.
Alimentare lisciandola la propria Attenzione: la lustrazione
dell’Attenzione per affinarla all’atto della morte del corpo
fisico. Prepararla ad affrontare l’ultima sfida della coscienza mentre
lascia il corpo fisico. Lisciare la propria Energia Vitale. Purificarla
dall’Energia Vitale Stagnata che potrebbe impedire il passaggio e il
divenire nell’eternità dei mutamenti. I riti della purificazione possono
essere diversi, possono essere costruiti da ogni singolo individuo, ma
l’Attenzione per cui quei riti vengono fatti e l’intento nel farli
è uguale. Non sono gli atti o le azioni che determinano la preparazione
dell’Essere Umano in vista del trasferimento della Coscienza di Sé dal
corpo fisico al corpo luminoso, ma l’intento, le determinazioni e la
volontà di cui le azioni sono espressione. Non serve a nulla copiare le azioni
o riprodurle se non si è sviluppata la volontà e le determinazioni finalizzate
ad alimentare l’intento. Februus è l’intento!
Incubo è una
forza che opprime, che spinge l’Essere Umano a farsi Succube. Nella lunga
lotta che attraversa l’esistenza spesso sembra più semplice sottomettere
qualcuno alimentando le sue paure e il suo terrore. Farsi Incubo. Alimentarsi
in quanto Incubo significa essere stati sconfitti nel percorso per giungere all’eternità
dei mutamenti. Significa aver trasformato la propria Energia Vitale in Energia
Vitale Stagnata permettendo alle proprie paure e ai propri terrori di
impadronirsi di noi stessi. I terrori e le paure sono diventate padrone del
nostro divenire, non siamo stati in grado di disciplinarle, ridurle e
trasformarle in semplici timori che servono a metterci in guardia da possibili
pericoli. Non le abbiamo trasformate in campanelli d’allarme, si sono
alimentate diventando terrori giganteschi dentro i quali ci perdiamo bloccando
ogni passo verso il nostro futuro. La psicologia moderna può leggere tutte le
sindromi fobiche di cui Incubi possono essere formati; ciò non cambia la
sostanza del problema. Incubi si alimenta generando paura e sottomissione negli
Esseri Umani. Incubi si alimentano distruggendo il divenire degli Esseri Umani.
Incubi si alimentano trasformando l’Essere Umano in un distruttore
anziché in un costruttore del proprio divenire. Combattere Incubo significa
alimentare la speranza per fondare il proprio divenire nell’eternità.
Combattere Incubo significa scoprire l’inconsistenza di quel terrore e di
quella paura. Combattere Incubo significa percorrere un cammino verso
l’eternità! Ogni volta che si serrano i denti e i pugni per combattere
Incubo questi arretra. La battaglia con Incubo si vince soltanto per il fatto
di combatterla. Incubo arretra. Arretra ad ogni assalto, ogni volta che
serriamo i pugni e affrontiamo la sfida. Non è necessario vincere la sfida, non
è necessario trionfare, è necessario affrontare la sfida, affrontare i problemi
e solo per questo Incubo arretra. Più incubo arretra e più il cammino verso
l’eternità si fà possente.
Ancora!
Incubi e
Succubi sono le paure dell’Essere Umano che lo assalgono per appropriarsi
del suo divenire. Le paure e le impossibilità che soffocano il divenire
dell’Essere Umano. Spesso il loro terrore si esprime nel sonno sotto
forma di sogni mostruosi. Sono le angosce che danno l’assalto
all’Essere Umano che ancora non è stato sconfitto. Le paure tendono ad
appropriarsi dell’Essere Umano svuotandolo della temerarietà con la quale
affrontare l’esistenza. In quel momento l’Essere Umano può
affrontarle. Può compattare sé stesso ed affrontare il proprio sogno
esattamente come nella vita di tutti i giorni affronterebbe un animale feroce
che lo assale o un bandito che tenta di espropriarlo. La reazione contro Incubo
e Succube permette all’Essere Umano di vincere la propria paura. La
costringe in un angolo remoto del proprio essere e la trasforma in un Guardiano
della sua vita. Da terrore mostruoso e asfisiante la trasforma in un sussurro,
in un allarme pronto a metterlo in guardia dai pericoli senza, tuttavia,
tarpargli le ali della sua esistenza.
Tre erano le
presenze oscure individuate dal Paganesimo romano per definire le forze dei
defunti. Larve, Mani e Lemuri (c’erano anche i Penati, ma di loro abbiamo
già parlato a proposito della casa cui erano legati). In realtà erano presenze
diverse delle “anime” dei defunti. Non sapendo spiegare l’origine
di queste presenze diventavano tutte manifestazione di defunti
all’interno di una concezione umanocentrica della Natura. Come se tutto
lo sviluppo della Natura fosse concentrato sullo sviluppo umano. Le Larve si
avvicinavano minaciose alle abitazioni; erano invadenti; qualche volta
ossessive; si occupavano di tutto il fare umano senza nessuna discrezione.
Erano come i bambini, invadenti, inopportuni, rompiscatole. Data la loro
Natura, il loro comportamento destava paura. Cosa volevano? Perché stavano
attorno agli Esseri Umani quasi ossessionandoli? Perché era così difficile
scacciarle? Perché erano e sono dei bambini! Incoscienti e inopportuni ma col
desiderio e il bisogno di crescere. Le Larve altro non sono che Esseri di
Energia Vitale che nascono dalle tensioni che si manifestano sulla superficie
dell’Essere Terra. Nascono nel vero e proprio senso della parola. Nascono
e iniziano un percorso che riconoscendo sé stesse (diventando Coscienze di Sé)
si costruiscono attraverso un processo di mutazione e trasformazione. Nascono
dai temporali, dagli uragani, dai terremoti, dai maremoti, dalle esplosioni
vulcaniche e da tutte le manifestazioni del cielo e della terra in cui lo
scarico di tensioni accumulate comprime ed espande velocemente l’Energia
Vitale inconscia presente in queste scariche. Quando la Larva inizia ad
esistere non ha conoscenza ma ha il bisogno della conoscenza e la necessità di
soddisfarlo. Ha bisogno anche di nutrirsi e se normalmente si nutrono con
l’Energia Vitale presente nell’atmosfera, l’Energia Vitale emessa
dagli Esseri della Natura è più ricca in quanto viene scaricata
dall’Essere durante la sua attività dopo essere stata manipolata.
Pertanto le Larve sono attratte da questa ricchezza dispersa e affiancano gli
Esseri della Natura nella loro attività prendendo quanto a loro non serve.
Alterando la percezione, o in stati particolari, si percepiscono e si
individuano queste presenze che a differenza dei Lemuri non danno nulla in
cambio della loro presenza e proprio per non dar nulla suscitano inquietudine.
Sarebbe sufficiente ignorarle! In ogni caso le Larve raccolgono quanto gli
Esseri della Natura gettano via. Non rubano nulla né danneggiano nessun Essere.
Possono soltanto essere fastidiose quando, alterando la percezione,
l’Essere Umano ha la sensazione di essere circondato. E’ una
sensazione prodotta dalla sua incompletezza, non dall’azione delle Larve
che si affannano ad assorbire quanto viene disperso.
A differenza
delle Larve i Lemuri sono Esseri di Energia Vitale che, raggiunto un buon stdio
di sviluppo, non solo assorbono Energia Vitale dispersa, ma scambiano Energia
Vitale con gli Esseri della Natura all’interno di un rapporto simbiotico.
I Lemuri altro non sono che Larve cresciute e che hanno raggiunto un forte
grado di compattazione di Energia Vitale e un buon livello di consapevolezza.
La loro specifictà (essere senza corpo fisico) consente loro di agire in modo
diverso e con specificità diverse da chi ha un corpo fisico che assistendo a
ciò tende a mitizzare e a desiderare. E’ facile per Esseri Umani immaturi
pensare che queste specificità siano dei poteri da utilizzare per i propri
bisogni e i propri fini. Erano Lemuri anche gli Esseri che si cibano di Energia
Vitale Stagnata e che si spacciano per dio creatore sottomettendo gli Esseri
Umani mitizzando le loro specificità e la loro familiarità con la quale
agiscono nei mondi della percezione alterata. Un Essere Umano quando altera la
percezione è sempre legato alla descrizione della ragione, vi si stacca
lentamente e progressivamente. A volte con difficoltà! E’ facile per un
Essere malato di Energia Vitale stagnata spacciarsi per potente davanti ad un
Essere Umano che arranca per allargare la sua percezione del circostante.
E’ facile per un Lemure spacciarsi per potente anche quando (e questo è
sempre) il suo campo vitale è inferiore a quello di qualsiasi Essere della
Natura, per quanto piccolo sia. Grande è la sceneggiatura usata dagli Esseri
che si spacciano per dio creatore, infima è la sostanza con la quale riempiono
la scenografia e gli aggettivi messi in campo. Con i Lemuri possiamo camminare
verso l’infinito, possiamo scambiare Energia Vitale costruendo
formidabili alleanze. I loro tempi di esistenza sono molto maggiori che non
quelli del nostro corpo fisico e possono proseguire quanto noi facciamo anche
quando noi non ci siamo più continuando ad alimentare i Centri di Energia
Vitale che nel corso della nostra esistenza abbiamo costruito. Ma dobbiamo
sempre cogliere la forza dentro di noi. Dobbiamo sempre coltivare il nostro
intento e il nostro divenire. Dobbiamo sempre sviluppare il nostro Potere di
Essere attraverso lo sviluppo e l’articolazione della nostra volontà
affinché qualcuno non pensi di metterci in ginocchio distruggendo il nostro
divenire. Camminare assieme per il reciproco sviluppo va bene; essere
assoggettati mai!
Mani è la
scintilla iniziale dell’Essere della Natura. Oggi, prendendo spunto dalla
scienza, potremmo dire che Mani comprende la catena del DNA. Dire che è la
scintilla iniziale dalla quale il singolo Essere inizia un percorso di
trasformazione e di divenire non toglie nulla a nessuno; a nessuna teoria o
estensione sperimentale della scienza. Mani è l’origine del singolo
Essere. Mani è quanto “padre” e “madre” del singolo
Essere gli hanno lasiato in eredità e che egli deve arricchire per consegnare a
sua volta il Mani a chi lo segue più ricco di quanto ha ricevuto. Mani si
coltiva coltivando sé stessi. Non è una divinità, è una delle essenze
attraverso le quali si perpetua l’Essere Natura. Si ricorda Mani per
ricordare sé stessi e la propria relazione con l’Essere Natura. Non si
può venerare Mani; pena il trasformarsi in Mania. Mania altro non è che la
risoluzione del divenire dell’Essere nella conservazione del proprio
divenuto. L’Essere che si riproduce diventato Mania altro non fà che
riprodurre sé stesso senza arricchire la scintilla della propria esistenza.
Genera il nuovo nato con un Mani povero. I Mani poveri portano alla distruzione
della specie. E’ quanto sta avvenendo con il Potere di Avere. Il Potere
di Avere gioca a sottomettere gli Esseri Umani portandoli a sottomettere i loro
figli. Anziché portare gli Esseri Umani ad appropriarsi della propria esistenza
e delle proprie determinazioni preferiscono piegare i loro figli a sé stessi
come sconfitti davanti all’esistenza. Così i loro figli nascono con un
Mani malato e già pronti per essere messi in ginocchio. Crescono col
riferimento di un Mani malato che si è messo in ginocchio e che incita loro ad
imitarlo. Mania è la fine della specie, la fine del suo sviluppo. L’Essere
Natura ha dei meccanismi per selezionare quel tipo di Esseri mettendoli davanti
ad un tipo di contraddizioni che se non vengono risolte con volontà e
determinazione li porta alla distruzione. Ma il Potere di Avere ha affinato
delle armi per poter coltivare e sottomettere gli Esseri Umani perpetuando la
sottomissione. Il Potere di Avere ha staccato il divenire degli Esseri Umani
dal divenire della Natura. Il Potere di Avere ha trasformato il divenire degli
Esseri Umani in non divenire; in annientamento in Mania. Il Potere di Avere ha
fatto di Mania un dio davanti al quale sacrificare Mani!
Libitina era
un centro di Energia Vitale che si relazionava con gli Esseri Umani incitandoli
a non sprecare un solo momento della propria esistenza in quanto la morte del
corpo fisico li poteva cogliere in qualsiasi momento. Questo Centro di Energia
Vitale sviluppato da chi era preposto alle onoranze funebri divenne un
Guardiano che ammoniva gli Esseri Umani a non disperdere inutilmente la propria
Energia Vitale e a sviluppare il proprio divenire. I cristiani hanno tentato di
nascondere Libitina nascondendo la morte del corpo fisico e la nascita del
corpo luminoso. In compenso hanno esposto l’orrore della morte come
ammonimento alla sottomissione al loro dio, unico modo, secondo loro, per non
morire. Per favorire la resurrezione della carne. I cristiani promettono la
resurrezione della carne in quanto il loro fine è l’annientamento del
corpo di Energia Vitale dell’individuo. Libitina ammonisce gli Esseri Umani
che il corpo fisico comunque finirà la sua sequenza dei mutamenti e che per
continuare ad esistere è necessario sviluppare il proprio corpo di Energia
Vitale prendendo nelle proprie mani il proprio divenire.
Mormo era un
Guardiano del divenire umano. Egli si cibava dell’Attenzione che gli
Esseri Umani mettono nella cura della propria prole. Un’Attenzione tanto
maggiore quanto maggiore è il timore che la sopravvivenza della prole sia in
pericolo. Così Mormo viaggia dentro le coscienze degli Esseri Umani e sollecita
il timore di non essere in grado di affrontare le necessità improvvise, gli
ostacoli, le sfide dell’esistenza. Sollecitandone il timore Mormo
sollecita la loro Attenzione nella preparazione e nella cura dei propri figli.
Qualche Essere Umano da quel timore si fà assalire, si sottomette, si
autodistrugge. Quel timore suscitato da Mormo diventa panico autodistruttivo.
Ma non è Mormo che suscita il panico autodistruttivo o della distruzione della
propria prole, è il divenuto dell’individuo che non gli ha consentito di
corazzarsi davanti alle sfide della vita. Mormo ha inserito sempre lo steso
timore e la stessa apprensione; l’individuo la trasforma in terrore
alimentando i fantasmi che la sottomissione gli hanno imposto. E’ il
divenuto dell’individuo che permette la relazione con Mormo; è il
divenuto dell’individuo che trasforma Mormo in una forza autodistruttiva!
Morte è
l’attimo in cui cessano i mutamenti. Morte è il fine del divenuto
dell’Essere. E’ il cessare della sequenza dei mutamenti in quello
stadio. Morte è la fotografia di un attimo. A Morte erano sacri l’Essere
Tasso per la sua attività di scavatore nell’oscutrità e l’Essere
Cipresso per la sua forma attraverso la quale si proietta nell’infinito
di Giove. La Morte si costruisce nella vita, scavando nella Terra
dell’esistenza e il suo fine è quello di proiettare la Coscienza
dell’Essere nell’infinito dei mutamenti. Morte, come altri Esseri
di Energia Vitale, si nutre di questo massaggio degli Esseri della Natura. La
capacità degli Esseri della Natura di trasformare la morte del corpo fisico in
nascita del corpo luminoso alimenta Morte e la speranza del divenire della
specie cui appartengono: nel far questo hanno scavato delle buone gallerie per
appropriarsi della conoscenza e della consapevolezza!
Nenia è un
Centro di Energia Vitale che vive assaporando l’Energia Vitale degli
Esseri Umani quando concentrano la loro Attenzione supportata dalla loro
volontà nell’atto di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del
corpo luminoso. Nenia è il canto che accompagna la trasformazione: Nenia è il
cerchio magico degli Esseri Umani che concentrano la loro Attenzione per
aiutare un Essere Umano nel passaggio. Nenia è il Centro di Energia Vitale che
aiuta a concentrare l’Energia Vitale attraverso la manipolazione
dell’Attenzione del moribondo. Nenia aiuta l’Essere Umano ad
effettuare il passaggio. Alimentano Nenia ogni Essere Umano che assiste al
passaggio. Ogni Essere Umano che partecipa con passione al mutamento che sta
avvenendo. La morte del corpo fisico si combatte per aumentare i tempi di
mutamento a disposizione, Quando ogni rimedio risulta vano allora
l’Essere Umano deve concentrare la sua Attenzione per affrontare la morte
del corpo fisico e lanciare la sua ultima sfida. Nenia è il canto dell’ultima
sfida dell’Essere Umano. Il suo canto di sfida. La sua bestemmia con la
quale concentra la sua Attenzione per proiettarsi nell’infinito dei
mutamenti. Nenia è monotona. Nenia concentra l’Attenzione. Nenia spinge
la volontà per concentrare l’Attenzione. Unisce quella degli astanti con
quella del “moribondo” aiutandolo nella sua sfida. Nenia si nutre
di quei successi. Ogni volta che un Essere Umano supera la morte del corpo
fisico per proiettarsi nell’eternità dei mutamenti Nenia diventa sempre
più forte. I cristiani trasformarono Nenia in lamentazione con la quale
esprimere la loro disperazione davanti alla morte. Tentarono in tutti i modi di
distruggere questo centro di Energia Vitale. Ma Nenia fu alimentata dal ricordo
Pagano. La morte non può essere solo disperazione come insistevano i cristiani;
per gli Esseri Umani la vita è fondazione del divenire, anche se i Pagani non
potevano esprimere il loro pensiero; gli Esseri Umani sapevano pescando dal
loro corpo luminoso in formazione!
Nella
religione Romana si individuano delle forze e dei fare il cui scopo è nutrirsi
della distruzione umana. E’ come se nel divenire della Natura questa
abbia inserito nella specie delle forze in opposizione al suo sviluppo che,
qualora la Specie Umana non sia in grado di identificarle, sono in grado di
distruggerla soppiantando tutte quelle forze che la conducono a fondare il
proprio divenire. Pescando da queste forze si inseriscono nella specie dei
“germi” che qualora non vengano sconfitti attraverso la volontà e
le determinazioni della specie portano la specie alla distruzione prima che la
specie porti a distruzione l’intera Natura. Si è già parlato di Mania, ma
oltre a Mania che costringe l’Essere Umano a cortocircuitare il proprio
fare impedendogli di sviluppare il proprio divenire ce ne sono altre come Orco
e Strigi. Tutte queste forze hanno lo scopo di distruggere il divenire
dell’Essere Umano portandolo alla distruzione. Sia come singolo Essere
che come Specie. Orco costringe l’Essere Umano ad affrontare le contraddizioni
dell’esistenza rubando abilità, volontà e determinazioni da altre mani.
Con questo Orco sfida la volontà e le determinazioni del singolo Essere Umano
costringendolo a riprodurre e a diffondere all’intero corpo sociale la
soluzione delle sfide dell’esistenza attraverso la sottrazione del fare
di altre mani. Estendendo questo fare la Specie Umana perderà la capacità di
adattarsi al variare delle condizioni iniziando un regresso sulla scala
evolutiva. Inizialmente questo non viene compreso in quanto offuscato da un
grande sviluppo tecnologico. Solo che quel sviluppo tecnologico è frutto della
concentrazione di tecnici, singoli individui alimentati dal Comando Sociale per
ottenere quei risultati; non sono il prodotto di un popolo, di una nazione o
della Specie. Nel frattempo molti altri tecnici interverranno per distruggere
la conoscenza prodotta, sotto forma di cultura da ogni altro popolo, per
sostituirla con quella tecnologica. Poche mani asservite ad un Comando Sociale
distruggono il divenuto di ogni Sistema Sociale che incontrano. Questo è il
progetto di Orco. Se Orco opera sul piano delle relazioni sociali Strigi agisce
nei rapporti personali, individuali. Strigi è la capacità dell’Essere
Umano sconfitto lungo la via del proprio divenire a creare dipendenza in un
altro Essere Umano. Non importa il ruolo delle relazioni, genitori-figli o
figli-genitori, moglie-marito o marito-moglie, alunno-insegnante,
giovani-vecchi; Strigi costruisce dipendenza e sottomissione. C’è un solo
tipo di dipendenza in Natura funzionale allo sviluppo della Natura ed è la
dipendenza che si costruisce nel rapporto sessuale. Quel tipo di dipendenza è
atto costruttivo della Natura e degli Esseri che vi partecipano, ma la
dipendenza deve cessare nell’attimo stesso in cui la relazione sessuale
si interrompe. Ogni tipo di relazione che costruisce gli Esseri è sempre una
relazione simbiotica, mai una dipendenza! Strigi estende la dipendenza
all’intera esistenza. Estende la dipendenza all’intero fare
dell’Essere Umano per appropriarsi dell’Essere Umano esaurendolo
nella dipendenza per impedirgli di fondare il proprio divenire.
Virbio è un
altro aspetto della dipendenza. Virbio è la forza con la quale l’Essere
Umano Femminile viene soggiogato nel sistema sociale umano. Virbio è
l’uomo che non è uomo. Il significato letterale sarebbe due volte uomo,
ma il significato esoterico è che possiede due aspetti per farsi passare per
uomo. Uno di questi aspetti è la forza di sottomissione dell’Essere Umano
femminile. Il discorso è lungo, complesso e socialmente delicato. Non è il caso
di riprenderlo in questo testo.
Viduus è
l’atto attraverso il quale il corpo luminoso prende in sé la coscienza
dell’intero Essere Umano. Viduus è la forza di quel passaggio. Viduus è
un grande Guardiano del divenire umano. Si può costringere ad intervenire nel
passaggio attraverso l’Attenzione. Qualche volta l’Essere Umano non
ha sufficiente forza per effettuare il passaggio, ma ha forza sufficiente per
concentrare la propria Attenzione e costringere Viduus ad aiutarlo. Da
quest’aiuto Viduus trae forza e determinazione per continuare nella
propria sequenza dei mutamenti. Viduus è l’ultimo aiuto degli Esseri
Umani per effettuare il loro passaggio nell’infinito dei mutamenti.
Marghera,
1996
Claudio
Simeoni
Meccanico
Apprendista
Stregone
Guardiano
dell'Anticristo
P.le
Parmesan, 8
30175
Marghera – Venezia
Tel.041933185
E-mail: claudiosimeoni@libero.it