CIO’ CHE PORTA A...DIVENTARE ETERNI
NELLA RELIGIONE ROMANA
10) LA
DANZA DEL PAGANO PSICHISTA
di Claudio Simeoni
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Quanto si è
appena scritto “I Guardiani che portano a diventare eterni della Specie
Umana”, rappresenta quanto va sotto il nome della danza dello Psichista o
del Pagano o danza della vita o, ancora, i passi della conoscenza come letti
nella religione romana. Lo Psichista in Stregoneria è colui che affronta la
vita trasformandola in un cammino di eternità. In ogni cultura religiosa ed
esoterica ci sono della pratiche che tendono a costruire l’individuo.
Dalle pratiche della lotta marziale delle pratiche orientali, alle varie forme
di yoga, alle danze a tecniche poetiche e recitative. Sono tutte pratiche molto
valide per lo sviluppo dell’individuo fintanto che non pretendono di
costruire “l’armonia” nell’individuo. La
contrapposizione sta fra armonia e compattazione. Fra passività percettiva e
relazione fra soggettività ed oggettività attraverso volontà, determinazioni e
fini. In altre parole la pratica è valida fintanto che compatta
l’individuo e deve essere rifiutata quando tale pratica rende passivo
l’individuo rispetto all’oggettività circostante.
La danza
dello Psichista è la vita. E’ il modo con la quale l’Essere Umano
uscito dalla vagina della propria madre affronta il mondo per diventare eterno.
Non esiste nessun altro motivo per cui l’Essere Umano affronta il mondo.
Non esiste se non in funzione del fine. Un fine che sarà determinato dai mezzi
che egli sceglie per giungere a quel fine. I mezzi, per giungere al fine
dell’eternità, sono la Danza dello Psichista.
E’
necessario immaginare un corridoio in cui sono disegnati per terra le posizioni
che il piede deve prendere per eseguire quella danza. Le posizioni del piede
sono disegnate dallo specifico divenire culturale di quel Sistema Sciale. In
questo momento quelle posizioni del piede sono i Guardiani del divenire umano.
Ogni volta che un Essere Umano mette il piede in una di quelle posizioni diventa
uno di questi Guardiani. Il Guardiano corrispondente a quella posizione diventa
quell’Essere Umano. In quel momento l’Essere Umano scambia Energia
Vitale con quel Guardiano. Posizione dopo posizione l’Essere Umano giunge
al suo fine. Al suo divenire eterno. I passi della danza devono essere fatti
tutti. Ma non è detto che ciò possa essere. Ci sono pertanto delle danze
maestose e delle danze misere. L’Essere Umano comunque farà la sua danza
dell’esistenza. Le scelte che egli può fare sono quelle di costruire
delle relazioni attraverso le proprie necessità con i suoi “passi di
danza” oppure essere distaccato, pretenzioso, superiore come il dio
davanti al quale i cristiani vogliono metterlo in ginocchio.
E’
necessario, inoltre, immaginare come ognuno di quei passi sia una Coscienza di
Sé in continuo mutamento il cui scopo è quello di diventare eterna. Una
Coscienza che non si limita a rispondere ai richiami o alle relazioni imposte,
ma attua richiami e impone relazione in adattamento soggettivo alle variabili
oggettive. In altre parole io posso anche essere disperato e invocare
l’aiuto di Speranza. Speranza risponde alla mia invocazione in quanto la
fondazione del mio sperare alimenta il divenire di Speranza. La sua risposta è
in relazione al mio divenuto (al mio essere diventato disperato),
all’oggettività in cui mi muovo e alla forza che ha Speranza di
modificare o alterare la mia Attenzione. Posso invocare l’aiuto di
qualsiasi Guardiano concentrando la mia Attenzione. E’ come se i passi
della danza della vita anziché attendere di essere calpestati decidono di
venirmi incontro per farsi calpestare.
Quei
Guardiani possono essere identificati fisicamente in vari modi. Intanto fanno
parte del patrimonio genetico della specie. Essi sono i momenti attraverso cui
il singolo individuo diviene in funzione del divenire della specie. Dal momento
che la specie diviene all’interno del divenire dell’Essere Natura,
molti di quei Guardiani sono comuni a molte specie. Si ricorda inoltre come il
fare sia atto dell’iopsichistico mentre la descrizione è attività della
ragione. Quando si chiude il fare entro la descrizione si cessano tutta una
serie di relazioni col pericolo di annientamento dell’individuo. Questo
pericolo di annientamento è il pericolo di annientamento dei Guardiani
all’interno della specie. Per mettere in ginocchio gli Esseri Umani
davanti al loro dio assassino i cristiani, e prima di loro l’imperatore
dio, sono stati costretti a distruggere, attribuendo significati diversi, ogni
Guardiano che la cultura aveva fino allora sviluppato. L’annientamento
totale dei Guardiani può avvenire soltanto con l’annientamento totale
dell’Essere Umano. Pertanto né i cristiani né altri poterono distruggere
completamente il richiamo dei Guardiani ma poterono soltanto tentare di
limitare la loro azione sullo sviluppo dell’Essere Umano attraverso
l’esercizio del terrore.
I passi
scritti sono “LA DANZA DEL PAGANO PSICHISTA” perché a differenza
delle religioni rivelate e delle variabili orientaleggianti è la vita stessa
che è una via alla Conoscenza e alla Consapevolezza. Tutto il resto sono
strumenti o tecniche attraverso le quali plasmare sé stessi. Ma una tecnica o
uno strumento tende ad appropriarsi dell’Essere Umano quando il suo uso
diventa totalizzante. E’ necessario, in quel momento, saperlo gettare per
continuare il cammino dell’esistenza nell’esistente.
Invocare un
Guardiano significa pretendere Potere di Essere per sé e per il Guardiano
stesso. Fintanto che l’invocazione tende a sviluppare il Potere di Essere
dell’individuo il Guardiano, anche nelle peggiori condizioni di vita,
accorre sempre in aiuto perché questo è parte del suo divenire eterno.
Ogni
“paganesimo” ha sviluppato questa “DANZA DEL PAGANO
PASICHISTA” anche se spesso i suoi passi sono andati perduti. La
“DANZA DEL PAGANO PSICHISTA” può modificarsi in relazione alle
varie scelte del singolo individuo, ma si assomigliano tutte adattandosi al
divenuto di ogni cultura. Proprio perché si assomigliano tutte le immagini dei
Greci si sovrapposero a quelle dei Romani. I Greci dettero il nome alle
immagini sovrapponendole a quelle dei Romani, ma non lo fecero perché i Romani
trovarono nel “paganesimo” Greco una migliore percezione del
circostante, ma perché le immagini del “paganesimo” greco erano
molto più ricche di storie e di leggende. Così la fusione non avvenne per
integrazione della percezione, ma avvenne come operazione culturale.
Un’operazione che finì per portare l’oblio sul significato delle
immagini e la relazione che legava queste all’Essere Umano.
Marghera, 1996
Claudio
Simeoni
Meccanico
Apprendista
Stregone
Guardiano
dell'Anticristo
P.le
Parmesan, 8
30175
Marghera – Venezia
Tel.041933185
E-mail: claudiosimeoni@libero.it