CIO’ CHE PORTA A...DIVENTARE ETERNI
NELLA RELIGIONE ROMANA
12)
CIO’ CHE PORTA A...IL LAVORO COME MAGIA!
di Claudio Simeoni
Vai all'indice della Religione dell'Antica Roma: il contratto giuridico fra uomini e Dèi.
E’
necessario chiarire il concetto di lavoro. In magia il lavoro è la capacità
umana di trasformare merci in prodotti atti a soddisfare i bisogni umani. Tale
attività diventa atto di magia quando l’Essere Umano che opera tale
trasformazione non si limita ad espletare delle funzioni ma,
nell’espletamento di tali funzioni, mette sé stesso. Mette la propria
Attenzione, il piacere del proprio fare, trae piacere da quanto fà e quanto fà
lo modifica allargando i confini della sua ragione. Il lavoro è magia soltanto
nella misura in cui tende a sviluppare il Potere di Essere dell’Essere
Umano. In ogni altro caso può essere fatica o mansione sociale, ma non è lavoro
né ha nulla di magico. Semmai diventa un coinvolgimento ossessivo nella
mansione.
La
dilatazione dell’individuo è il fine di ogni fare dell’Essere
Umano. Non esiste un fare nell’esistenza che non costituisca momento di
espansione dell’individuo. Ogni altro fare che non porti a dilatare
l’individuo nell’esistente è espressione della magia nera. In altre
parole è espressione di chi ruba lavoro di altre mani incapace di usare le
proprie per soddisfare i propri bisogni. E’ azione dello schiavista!
A cosa serve
oggi come oggi individuare gli elementi che caratterizzano il lavoro come
magia? Serve a ricordare il fare che costruisce l’Essere Umano isolandolo
e qualificandolo dal fare che tende a distruggerlo. Significa qualificare il
fare differenziandolo dal non-fare.
Nella
religione dell’antica Roma c’erano delle attività sacre.
C’era un fare in grado di trasformarsi in magia. La magia non era
l’attività del servo mentre serviva un padrone, ma poteva essere
l’attività del servo mentre manipolava la materia. Un conto è essere
nella posizione sociale di servaggio o di schiavitù e un conto e far propria,
interiorizzandola, tale condizione. Chi fà propria tale condizione non è più in
grado di palpare il mondo. Al massimo può palpare, venerandolo, il proprio
padrone mentre si distrugge, ma non è più in grado di eseguire
un’attività magica. Chi subisce tale condizione ma non la fà propria può
praticare la magia in ogni istante della sua esistenza e nell’esecuzione
di ogni attività. Un servo così è sempre pronto a distruggere il padrone non
appena questo gli volterà le spalle. Questo servo palpa il mondo, è parte del
mondo ed anela all’interazione col mondo. Il suo principale nemico è il
suo stesso padrone. Per questo motivo l’attività magica eseguita
attraverso la palpazione del mondo può essere eseguita soltanto da Esseri Umani
liberi. La libertà è una condizione materiale, fisica, come una condizione
intellettuale e psichica. Quando non è fisica che almeno continui ad essere
intellettuale e psichica alimentando il principio speranza. Ed è esattamente
questo che indica Minerva. Portata a Roma in catene come conquista gli si
eresse immediatamente un tempio. Il Sapere e la Conoscenza possono essere
conquistati ma non possono essere incatenati. Il Sapere e la Conoscenza si
sviluppano attraverso le mani degli Esseri Umani, il loro fare, la loro
capacità di manipolare merci trasformandole in prodotti. Il fare degli Esseri
Umani li porta ad essere Minerva. Minerva è sia la trasformazione alchemica
degli Esseri Umani sia l’ansia, il desiderio e la sete di conoscenza
della ragione. Minerva è il potere stesso della trasformazione degli Esseri
Umani. Un potere con gli stessi occhi di fuoco che caratterizzano Diana in
quanto il Sapere e la Conoscenza sono il risultato di catene costrittive
spezzate e la trasformazione alchemica dell’individuo è l’effetto
della distruzione del controllo coercitivo della ragione e del suo
condizionamento educazionale. L’Essere Minerva è il grande mare cui gli
Esseri Umani tendono per potersi alimentare. Il suo potere è muto e immoto,
diventa dinamico quando un Essere Umano vi affonda le mani. Minerva stimola gli
Esseri Umani ad affondarvi le mani agendo sui loro bisogni ma non può donare
nulla. La via alla Conoscenza e alla Consapevolezza è la rivendicazione di un
diritto di prendere quanto non sminuisce, non un diritto ad un dono. Un dono
viene imposto, la rivendicazione del diritto di prendere implica un processo di
trasformazione dell’Essere Umano in funzione della fondazione del proprio
divenire. Il lavoro è magia quando porta l’Essere Umano a diventare
Minerva; quando manipolando la materia e il fare manipola la propria
Attenzione.
Nella
religione dell’antica Roma molte vie portavano a Minerva. Oggi le vie sono
molto maggiori, in compenso sono attorniate da non-vie il cui scopo è quello di
impedire l’esercizio della magia nelle vie che portano a Minerva.
Quand’è che una via diventa non-via? Quando dalla manipolazione delle
merci per trasformarle in prodotti si toglie l’Attenzione
dell’Essere Umano che opera. In altre parole quando il fine assoluto
della manipolazione delle marci diventa la quantità di prodotto e non la
fusione fra merce trasformata ed Essere Umano trasformatore. In altre parole quando
la via della trasformazione delle merci porta a Mercurio anziché portare a
Minerva. I prodotti devono soddisfare bisogni umani. Soltanto il corpo luminoso
può agire attraverso quello che la ragione chiama “non-fare”. Solo
dal suo punto di vista la ragione chiama il fare del corpo luminoso
“non-fare”. Nell’ambito della ragione il Potere di Essere si
costruisce attraverso il fare e quel fare trasforma merci in prodotti in
funzione della soddisfazione dei bisogni umani. Se il lato luminoso centra la
sua Attenzione sull’aspetto magico in funzione del divenire umano, il
lato nero centra la sua Attenzione sull’aspetto funzionale alla
distruzione del divenire umano.
Mercurio è il
viaggiatore. Mercurio è il mercante. Mercurio è la Conoscenza e il Sapere che
viaggia sulle Linee di Tensione. Qual è l’aspetto di Mercurio? Quello con
cui gli Esseri Umani si relazionano. Mercurio è oggettività e come ogni
oggettività presenta molti aspetti all’oggettività del suo circostante.
L’oggettività recepisce e seleziona quei fenomeni relazionandosi con
quelli in sintonia con essi. Mercurio è lo Stregone che estende sé tesso lungo
tutte le direzioni delle Linee di Tensioni che attraversano l’esistente.
Mercurio è splendente quando è il fare dello Stregone. Mercurio è distruzione
quando il suo fare viene scimmiottato dai maghi neri. Lo Stregone col suo corpo
luminoso trasposta Conoscenza, Coscienza, Sapere e Consapevolezza; ma cosa
trasporta chi non è in grado di estendere sé stesso oltre la descrizione della
ragione? Trasporta quanto gli permette di arricchirsi dando a qualcuno per
ricevere di più. In altre parole usa le informazioni per piazzare i prodotti
ricevendone un profitto. Lo Stregone usa il lato luminoso per diffondere
Conoscenza e Consapevolezza maneggiando le Linee di Tensione; i maghi neri
usano Mercurio, il viaggiatore, per procurarsi vantaggi sociali: per rubare
prodotti da altre mani! Quando la via dell’Essere Umano che trasforma le
merci in prodotti anziché portare a Minerva porta a Mercurio l’Essere
Umano sta perdendo un’opportunità per arricchire il suo divenire. I
simboli sono ambigui e cambiano valore a seconda di chi proietta su di loro le
sue tensioni, la sua conoscenza, la sua verità o significato del momento. Il
caduceo è il simbolo della Conoscenza e del Sapere dello Stregone che si fà
Mercurio (Mercurio dà ad Esculapio il caduceo, il simbolo della conoscenza; nel
tempio di Esculapio si usava il morso della serpe per curare le ferite la cui
saliva conteneva il fattore di crescita oltre 2.500 anni prima della sua scoperta),
il caduceo è il simbolo del corpo luminoso dello Stregone; col caduceo Mercurio
addormentava gli uomini e comunicava con le Coscienze di Sé del circostante. Il
suo opposto è la borsa di denari. Uno è il lato luminoso e l’altro è il
lato nero. Gli Esseri Animali determinano i fenomeni che i veggenti
attribuiscono a Mercurio: il Gallo annuncia il giorno della nascita
dell’indipendenza del corpo luminoso nello Stregone, lo scorpione indica
l’ambiguità e la doppiezza di chi ha solo il denaro come fine della
propria esistenza, la sfinge rappresenta l’incognita, la scelta che
l’Essere Umano deve compiere fra la Conoscenza e il denaro; fra Potere di
Essere e Potere di Avere.
Agenorea è un
potere di Minerva. E’ un suo fenomeno attraverso il quale stimola gli Esseri
Umani ad affrontare l’ignoto, a provare, a sperimentare. Ad essere
intrepidi sia nell’azione attraverso la quale trasformare merci in
prodotti sia nell’accettare sviluppi inconsueti del pensiero. Ci vuole
molto coraggio per dilatare il pensato della ragione, per non chiudersi in sé
stessi. Non è solo l’azione del falegname sul legno, del fabbro sul
metallo, dello scalpellino sulla pietra, è la mano che mentre manipola la
materia proietta il pensiero in ciò che sarà mutandone il divenire azione dopo
azione. La pietra può essere parte della costruzione, ma la pietra può rompersi
ed essere adattata per una costruzione diversa o per fini diversi. Chi spacca
la pietra, il legno e il metallo conosce la sequenza dei mutamenti in relazione
ai bisogni umani. Chi assiste come spettatore loda l’idea che la pietra
informe diventa edificio; loda l’idea che un albero diventi carro; loda
l’idea che pietra fusa diventi aratro. Così costui finisce per costruire
e proiettare l’idea dell’architetto universale e non vede nelle
cose e nei loro mutamenti il Potere di Essere di Agenorea. Non vede
l’Essere Umano farsi Agenorea mentre adattamento dopo adattamento
struttura la materia attraverso la quale soddisfa bisogni e necessità umane e
non vede Minerva nel costruttore. Lo spettatore vede solo l’idea di cui
si appropria per controllare Minerva. Per tentare di incatenarla per metterla
al proprio servizio. Così lo spettatore, non coinvolto nel mutamento della
materia, scorgeva l’uso del controllo sociale che poteva ottenere controllando
chi era in grado di mutare la materia. Lo spettatore agiva in modo tale da
fondere i propri bisogni col lato nero di Argentinus. Argentinus è il Potere di
Essere determinato dall’arte “leggera” della fusione e
lavorazione di metalli che fondono a basse temperature. Non richiede lo sforzo
fisico del fabbro (La via alchemica del fabbro è una caratteristica del
post-impero romano. Anche se la lavorazione del ferro è antica, questa si
trasforma in via alchemica quando il ferro comincerà ad abbondare. Durante
l’impero romano era ancora abbastanza raro.), richiede perizia e
Attenzione. In tutte le sue fasi. Questa perizia e Attenzione fonde
l’Energia Vitale dell’operatore con quella della materia. La
materia trasforma l’operatore. Lo spettatore si appropria della materia
trasformata e la usa per il controllo degli Esseri Umani. Quel tipo specifico
di materia diventa uno strumento attraverso il quale impadronirsi del lavoro di
altre mani ottenendo dei vantaggi che non vengono ripagati con lavoro. Questo è
il lato nero di Argentinus. Nel corso delle vicende storiche umane si assiste
all’appropriazione dei mezzi di controllo degli Esseri Umani ogni qual
volta si vuole distruggerne il divenire. O meglio per distruggere il divenire
degli Esseri Umani è necessario impossessarsi dei sistemi di controllo sociale.
Questo in ogni Sistema Sociale da parte di ogni Comando Sociale. Il lato nero
di Argentinus è sempre coinvolto. Il dio dei cristiani dice agli ebrei di
raccogliere più oro e argento possibile, chiedendolo agli amici e ai vicini,
prima di andarsene dall’Egitto. Quando si pone l’accento sul lato
nero di Argentinus c’è sempre un progetto di distruzione del divenire
umano. Mentre chi trasforma oro e argento può sviluppare il proprio Potere di Essere,
chi si appropria dell’oggetto trasformato lo fà soltanto per appropriarsi
degli Esseri Umani in quanto fuso col Potere di Avere. Il Potere di Essere di
Mamurio supera quello degli dei. La sua abilità di agire sulla materia
percependone i mutamenti è tale da ingannare chiunque. L’artigiano
Mamurio è dio fra gli dei. Mamurio è un Potere di Essere e il suo regalo agli
Esseri Umani è sé stesso. “Attraverso il mio cammino sono diventato
eterno! Provateci anche voi, soprattutto, ricordate!”. Per la sua abilità
chiede di essere ricordato nei canti Salii, il primo giorno di marzo, alla
nascita dell’antico nuovo anno. Meditrina è un altro campo di intervento
del Potere di Essere di Minerva. Coinvolge un aspetto particolare del lavoro.
Il lavoro è l’attività atta a trasformare merci in prodotti atti a
soddisfare i bisogni umani, Meditrina è il potere che alimenta
l’esistenza di quei bisogni quando il deperimento del corpo fisico
potrebbe bloccare la sequenza dei mutamenti dell’Essere Umano. Meditrina
aiuta a superare le crisi che potrebbero bloccare la sequenza dei mutamenti.
Parlando di Meditrina potremmo dire che è il potere della manutenzione. Sia
dell’Essere fisico sia dell’oggettività in cui vive che dei mezzi
di cui si serve. Ripristinare lo stato ottimale di funzionamento. A questo
spinge il Centro di Energia Vitale Meditrina. Meditrina viene scambiata per
arte medica soltanto perché il “meccanismo” da riparare, al tempo
dell’antica Roma, erano essenzialmente i corpi fisici degli Esseri Umani.
I meccanismi, a quei tempi, erano pressoché ignoti e il loro uso estemporaneo.
Meditrina coinvolge un aspetto particolare del fare umano. Non è l’Essere
Umano che costruisce, ma è l’Essere Umano che affronta una costruzione
per riportarla all’originale funzionamento. In medicina era necessario
affrontare i malesseri del corpo fisico senza conoscere perfettamente il corpo
fisico. La magia porta a scorgere dei rimedi e questi ottengono dei risultati;
è la ragione che non è in grado di descrivere i meccanismi per cui quei
risultati si producono. E’ la descrizione della ragione che deve definire
il problema al quale la magia (l’alterazione della percezione, o
l’intuizione, o un guizzo dell’Attenzione) ha scorto il rimedio.
“Avviene per volontà di dio” dicono i cristiani e soci;
“Osserva, elabora, sospendi il giudizio, acuisci l’Attenzione,
anche se la descrizione del problema è impropria aggiungendo nuovi elementi si
può perfezionare: la conoscenza e lo sviluppo della descrizione sono dei
processi in divenire. Non arrenderti mettendoti in ginocchio davanti ad un
fantasioso e folle volere di dio” dice Minerva attraverso Agenorea
all’Essere Umano. Davanti al meccanismo, quando la descrizione dello
stesso non è assoluta, la sospensione del giudizio permette all’Essere
Umano che lo manipola di trasformarsi, articolando la sua Attenzione e
dilatando la capacità descrittiva della sua ragione. Meditrina è anche
manipolazione del meccanismo. Una migliore efficienza del meccanismo. A questo
proposito è necessario parlare di Unxia: l’unguento. Gli oli rappresentano
un Potere di Essere particolare. Spesso sono le caratteristiche
fisico-biologiche delle piante (gli oli essenziali). Gli oli agiscono sul corpo
umano provocando effetti a seconda di come sono manipolati e composti. Unxia è
il potere della manipolazione degli oli. E’ un potere alchemico spesso
sottovalutato ma un tempo era importantissimo e attraverso esso si sono
costruite molte vie verso l’eternità
La
trasformazione alchemica avviene quasi sempre col fuoco, comunque in presenza
di variazioni di calore. Il fuoco per la fusione dei metalli, il calore per far
essiccare il legno, le scintille sprigionate dallo scalpello del tagliapietre e
il forno del ceramista. Il forno è un centro di magia per eccellenza. Come il
fuoco che brucia nel camino assume le tensioni e le specificità della casa (il
fuoco sacro di Vesta riassume tutte le tensioni e le predilezioni della città)
così il forno diventa un Centro di Energia Vitale relazionato con gli Esseri
Umani che lo adoperano. Nel forno si cuoce il pane, si cuociono le ceramiche e
il vasellame. Il Forno acquista una propria Coscienza di Sé e imbocca un
proprio cammino per diventare eterno in relazione agli Esseri Umani che lo
usano. Il forno assume le caratteristiche non solo della materia che vi viene
messa a cuocere, ma anche dell’Attenzione specifica degli Esseri Umani
che lo usano e del luogo in cui è costruito. Pertanto Fornax caratterizza quel
luogo e quegli Esseri Umani trasformandoli attraverso la relazione che instaura
con la loro Attenzione. Il forno e il crogiolo diventano simboli essenziali
dell’alchimista. Ogni via che trasforma gli Esseri attraverso la
manipolazione delle merci passa attraverso la manipolazione della loro
Attenzione da parte delle merci. Solo il lato nero del lavoro considera il fare
umano soltanto dal punto di vista del “profitto” che ne può
ottenere ignorando ogni altro aspetto. Distrugge ogni altro aspetto in quanto,
ogni altro aspetto, gli è d’ostacolo. Così come oggi si usano i forni
dimenticando il potere (considerato inutile perdita di tempo) di Fornax si
getta cemento per costruire edifici senza edificare il centro di Energia Vitale
Prodomea. I Centri di Energia Vitale Prodomea si formano comunque come forza
d’insieme dell’edificio, ma con caratteristiche diverse: chissà se
i loro mutamenti potranno proseguire per duemila anni! Così Semitale è un
Centro di Energia Vitale proprio della strada. Dove porta Semitale? Dove viene
portato Semitale da chi costruisce la strada o la percorre? Qual è la qualità
del suo divenire? Eppure il suo divenire è legato a quella strada.
All’Attenzione che gli Esseri Umani hanno messo per costruirla. Pietra
dopo pietra, azione dopo azione. Nella costruzione della ferrovia Transiberiana
o nella costruzione della ferrovia transamericana (da costa a costa) o nella
costruzione della Grande muraglia cinese si racconta che vi è sepolto un Essere
Umano sotto ogni traversina o ogni pietra. Sembra eccessivo, ma
l’Attenzione, la fatica, la rabbia e il dolore che gli Esseri Umani hanno
espresso hanno qualificato quei Semitali. Ne hanno costruito la carica di
Energia Vitale iniziale. Con quella carica, quei Semitali, hanno iniziato il
loro cammino nella loro sequenza dei mutamenti. Con quella carica, quei
Semitali, si relazionano con gli Esseri Umani.
Teatrica, secondo
l’uomo dio Domiziano, avrebbe dovuto proteggere gli spettatori dal crollo
del teatro. Dal momento che il crollo di un teatro fece morire molte persone
Domiziano ne distrusse il tempio sulla via Cornelia. Teatrica non proteggeva un
bel niente: Teatrica era il teatro. Era i muri, era i costruttori, era
l’oggettività in cui il teatro era sorto. Perché crollò quel teatro e
perché in quel momento, non è dato sapere. Ma le cose accadono o perché gli
Esseri Umani si sono dimenticati di farsi Tutano o perché non hanno saputo
proiettare la loro Attenzione nei mutamenti. Tutano è il Centro di Energia
Vitale che permette all’Essere Umano di comprendere quanto, di ciò che
sta facendo, sia pericoloso o meno e quanto pericolo il suo fare nasconde.
E’ necessaria una grande capacità di estendere la percezione oltre il
descritto della ragione per viaggiare lontano in Tutano e scorgere quanto è
nascosto. Non sempre i messaggi di Tutano sono legati alla ragione, ai suoi
mutamenti, ai suoi tempi, spesso obbediscono a mutazioni in divenire, a tempi
non ancora maturi, a trasformazioni probabili in quanto dipendenti da variabili
ancora sconosciute. Tutano è un grande potere, soltanto chi trasforma le merci
in prodotti è in grado di usarlo opportunamente. Ed ecco che qualcuno si
identifica col “grande architetto” e a sé stesso piega il volere e
la capacità delle mani che trasformano merci. Non sono le mani a produrre merci
ed incidere sui mutamenti ma “il grande architetto” che si è
appropriato di quelle mani. Non sono più quelle mani le costruttrici, ma è
“il grande architetto” che di quelle mani si serve (le sue sono
paralizzate!). A quel punto Teatrica non è più il teatro in quanto Energia
Vitale dei suoi costruttori, ma è l’idea che il “grande architetto”
mette a protezione della “sua” costruzione. Per il “grande
architetto” Teatrica deve proteggere la sua costruzione perché egli non è
in grado di farsi Tutano: ha le mani paralizzate. Di conseguenza ha
informazioni ma non ha conoscenza né percezione del circostante. Per questo a
Domiziano non resta che distruggere il tempio di Teatrica quale vendetta per le
morti umane nel crollo del teatro. Quanta miseria negli uomini dio! Non sempre
l’attore si assoggetta allo spettatore. Non sempre chi trasforma le merci
in prodotti atti a soddisfare bisogni umani accetta la tirannia delle
informazioni attraverso le quali qualcuno si appropria del valore del proprio
prodotto. La Conoscenza e il Sapere scavano nell’Essere Umano. Ne
allargano la descrizione. Quando il costruttore scopre l’inganno, quando
il costruttore scopre quanta parte di quello che trasforma gli viene sottratta
allora si fà Furrina e dopo aver pazientato, verificato, dedotto, esplode tutta
la sua collera. La collera del costruttore ha il potere del mutamento, la sua
espressione nella descrizione. Troncare i mutamenti per cambiare la situazione
è un atto della Furia che esplode dentro l’Essere Umano. Quando la Furia
esplode dentro un costruttore si fà Furrina. La volontà del mutamento quando si
fà Furia è definitiva. Non lascia nulla per il futuro, non ne ha bisogno:
“il costruttore può distruggere tutto (e di questo ne è cosciente) perché
tutto ha costruito e tutto è in grado di ricostruire”!
Marghera,
1996
Claudio
Simeoni
Meccanico
Apprendista
Stregone
Guardiano
dell'Anticristo
P.le
Parmesan, 8
30175
Marghera – Venezia
Tel.041933185
E-mail: claudiosimeoni@libero.it