CIO’ CHE PORTA A...DIVENTARE ETERNI
NELLA RELIGIONE ROMANA
9) I GUARDIANI CHE PORTANO A DIVENTARE ETERNI DELLA SPECIE UMANA.
di Claudio Simeoni
Vai all'indice della Religione dell'Antica Roma: il contratto giuridico fra uomini e Dèi.
I Guardiani sono quei centri di Energia Vitale che preservano,
relazionandosi, l’espansione dell’Essere. Quando l’Essere
Umano sviluppò la ragione questi Guardiani si sviluppano preservando il legame
fra la ragione che vuole dominare l’Essere Umano e la tensione che porta
allo sviluppo dell’Essere Luminoso che cresce. Questi Centri di Energia
Vitale crescono soltanto nella misura in cui svolgono la loro funzione di
relazione fra la ragione dell’Essere Umano e lo sviluppo del suo corpo
luminoso. L’Essere Umano può scordare i fini della sua esistenza. Ma
Necessità ha imposto dei fare dai quali non può prescindere. Quei fare
conducono l’Essere Umano anche quando la sua ragione lo costringe a
brancolare nel buio. I Guardiani conducono per mano la ragione
dell’Essere Umano mostrandogli il modo migliore per preservare sé stessa.
Così facendo i Guardiani portano la ragione a svilupparsi sviluppando anche
l’Essere Luminoso che cresce dentro all’Essere Umano. Così la
ragione non può ignorare le condizioni della sua esistenza. La ragione è
costretta a relazionarsi con questi Centri di Energia Vitale e anche se li ignora
non comprendendone la funzione, di fatto allineandosi per favorire il suo
stesso sviluppo favorisce l’emergere del corpo luminoso e dei suoi
bisogni che contribuiscono a lanciare l’individuo nell’infinito dei
mutamenti. Questi centri vitali sono spesso comuni a ogni altro Essere della
Natura, ma agiscono prevalentemente sull’Essere Umano in quanto
l’Essere Umano (e alcune altre specie che con l’Essere Umano hanno
in comune la stessa via allo sviluppo della propria conoscenza e della propria
consapevolezza) ha sviluppato una ragione delegando a questa il tentativo di
descrivere il mondo e sviluppando il pericolo di soggiacere a questa
descrizione dimenticando fini e mezzi attraverso i quali esistere e divenire.
Ci sono due ordini generali di Guardiani che la Specie Umana si è
data nel tentativo di diventare eterna: quelli in linea e in funzione del
proprio sviluppo come Essere della Natura e quelli all’interno dello
sviluppo culturale. Tutti poggiano su una base reale finalizzata al divenire eterno
della specie e tutti hanno la funzione di conservare la memoria alla specie per
preservare il ricordo del proprio divenire anche quando la ragione dimentica
gli scopi per cui la specie esiste. Anche sotto il tallone di ferro del
macellaio di Sodoma e Gomorra e dei suoi poliziotti questi Guardiani, formatisi
nel corso del divenire della specie, permettono agli Esseri Umani di percorrere
un sentiero virtuoso volto a diventare eterni. Si dimenticano i fini
dell’esistenza ma le sensazioni di cosa sia bene fare per sé stessi nella
relazione col circostante ci permette di accumulare Energia Vitale tale da
consentire all’Essere Umano di accumulare una quantità sufficiente di
Energia Vitale per superare la morte del corpo fisico trasformandola in nascita
del corpo luminoso.
I Guardiani non curano la relazione fra l’Essere Umano e il
circostante, curano l’Essere Umano per predisporlo alla relazione col
circostante.
Quanto definiamo Guardiano spesso è solo un aspetto del Centro di
Energia Vitale in relazione all’esistere del singolo individuo
all’interno della sua struttura culturale, della conoscenza e del sapere
oggettivo entro il quale è divenuto. Il Guardiano, per quanto riguarda i suoi
effetti sulla ragione, serve a garantire all’individuo un non ritorno
dopo il faticoso cammino per la fondazione della sua ragione. Serve a fissare
gli elementi del proprio divenuto. Proprio perché questi elementi sono Centri
di Energia Vitale tali da incamminarsi lungo cammini di mutamenti per diventare
eterni sono vigili affinché gli Esseri Umani percorrano quei mutamenti e li
facciano propri relazionandosi. Per allontanare un individuo dalla relazione
con questi Centri di Energia Vitale è necessaria un violenza che superi la
forza del divenire della specie e solo i cristiani, nella storia, saranno in
grado di dispiegarla distruggendo il divenuto degli Esseri Umani costringendoli
a ripiegare per costruire nuovi percorsi, spesso paralleli o chiamando e
modificando i vecchi con nomi diversi, per lo sviluppo dell’eternità
della specie. Sicuramente ci sono altri centri di Energia Vitale che fungono da
Guardiani per preservare il divenire degli Esseri Umani, ma citare questa serie
permette di comprendere come l’Essere Umano in realtà non è mai stato
solo ella sua lunga lotta per la fondazione del proprio divenire contro
l’orrore cristiano. Permette di capire perché i cristiani non sono mai
riusciti a mettere in ginocchio l’Essere Umano trasformandolo in succube
del suo dio anche quando l’Essere Umano non sapeva né leggere né scrivere
ed era stato privato della capacità di guardare il tempo mentre viene incontro.
Il circostante chiamava l’Essere Umano!
Per svegliare l’Essere Umano doveva agire su quanto la
Specie Umana aveva introdotto nell’Essere Umano, la sua capacità di
guardare l’Universo per rivendicare il diritto al proprio Potere di
Essere. Il circostante poteva far appello ai Guardiani che da dentro
l’Essere Umano premevano affinché prendesse nelle proprie mani il proprio
divenire. Per distruggere l’Essere Umano i cristiani dovevano annientare
i Guardiani cui si riferiva e per distruggere questi doveva imputare loro
valore e riferimenti diversi da quelli attribuiti dal divenire della specie. In
altre parole tentarono di strappare il senso al Guardiano. Anziché riferire il
bisogno e la necessità espressa dal Guardiano al divenire dell’Essere
Umano, la riferirono alla necessità di assoggettamento del loro dio.
Se per i “pagani” l’assoluto era il divenire
dell’Essere Umano, per i cristiani l’assoluto era il loro dio.
Dunque i Guardiani dovevano essere piegati a questo nuovo assoluto. Non bisogna
mai dimenticare come le necessità dell’imperatore dio prima e i cristiani
dopo hanno piegato il senso dei Guardiani per farli coincidere alle proprie
necessità e che quanto noi oggi possiamo raccogliere è quanto è filtrato
superando il loro fare. Pertanto le notizie sono spesso distorte
dall’azione distruttiva dei cristiani.
La costruzione dell’Essere Umano, il suo divenire eterno,
avviene nell’Abbondanza. E’ Abbondanza o Copia che indica
all’individuo Necessità di costruire benessere e ricchezza per sviluppare
il proprio divenire eterno. Costruire; non appropriarsi saccheggiando.
Abbondanza ha un senso per chi trasforma merci in prodotti e ha un senso
diverso per chi si appropria di merci e prodotti togliendoli ad altre mani.
Entrambi chiamano il possesso Abbondanza. Per i costruttori Abbondanza è un
Centro di Energia Vitale cui tendere e con cui relazionarsi attraverso il loro
sapere e la loro Conoscenza; per i saccheggiatori abbondanza è la quantità di bottino
che sono riusciti ad appropriarsi distruggendo l’esistente. I
saccheggiatori distruggono Abbondanza per avere abbondanza di merci e prodotti.
Avere in abbondanza, per i distruttori e i profittatori, significa costruire la
miseria in chi si relaziona con Abbondanza, in chi costruisce Abbondanza per
fondare il proprio divenire nell’eternità. Avere in abbondanza significa
costruire la miseria fra chi ha la capacità di relazionarsi con Abbondanza per
costruire il divenire della propria specie. Il costruttore deve difendere il
costruito e nello stesso tempo deve diffondere la capacità di costruire come
elemento del divenire della propria specie a difesa della sua capacità di
costruire. La capacità di costruire e di manipolare merci trasformandoli in prodotti
atti a soddisfare i bisogni umani rappresenta la relazione fra gli Esseri Umani
e Abbondanza per costruire il loro divenire eterni come Esseri Umani e come
Abbondanza in relazione con loro.
Quanto preoccupa l’Essere Umano è quanto lo blocca o gli
crea difficoltà nello sviluppo del proprio divenire. Davanti alle difficoltà
dell’esistenza l’Essere Umano deve Curare la predisposizione di sé
stesso per superare le difficoltà. Deve mettere Attenzione al suo fare per
impedire all’oggetto della sua preoccupazione di sopraffarlo. Questo
aspetto specifico lo troveremmo ripetuto più volte sia in Centri di Energia
Vitale che esprimono esigenze diverse in situazioni specifiche e generali sia
nel fare della religiosità romana attraverso la Lustrazione dei Salii o l’azione
dei Fratelli Arvale o, ancora, l’intervento degli Auguri e degli Aruspici
prima di intraprendere qualunque azione importante. Curare quello che si fà in
funzione del proprio divenire. Mettere Cura; relazionarsi con Cura; diventare
Cura. Questo centro di Energia Vitale attrae gli Esseri Umani ogni qual volta
si predispongono ad intraprendere qualche cosa. Il suo sviluppo è Furia. Quando
Cura non si può esprimere per la soddisfazione delle necessità allora subentra
Furia per spezzarne gli impedimenti. Solo che Furia tende ad appropriarsi
dell’Essere Umano e del suo fare, pertanto rappresenta l’ultima
risorsa.
I cristiani hanno tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo.
Indicano queste tre scimmiette come virtù per sé stessi e come difetto
riprovevole nei loro schiavi. Fama è l’opposto di questo. Non è
sottoposta a gerarchia ed è talmente libera da vivere in un luogo posto fra la
terra, il cielo e il mare: in ogni luogo dove solo la percezione umana può
giungere. Fama è raffigurata con grandi ali piene di occhi, di bocche e di
orecchie. Fama nega il segreto. Diffonde qualunque cosa vede e sente. I
cristiani imporranno il segreto perché il segreto serve a nascondere Inganno
agli occhi degli Esseri Umani e solo col segreto si può ingannare gli Esseri Umani
rubando loro il divenire. Nulla deve essere nascosto, ogni cosa deve essere
manifesta. Questo dice il Centro Vitale Fama. Quando sgomento un Essere Umano
si rivolge a Fama per poter affrontare quanto ignora Fama gli risponde:
“I segreti o si svelano o si ignorano! I segreti si costruiscono con le
parole della ragione, costruisci il silenzio e giungerai all’essenza del
segreto che potrai distruggere col fare!”. Il segreto è solo illusione.
Solo chi usa il terrore attraverso il quale diffondere sottomissione ha paura
dei segreti di chi nasconde le proprie intenzioni per poter continuare ad
esistere senza autodistruggersi. Dice il terrore cristiano: non c’è nulla
di quanto detto in segreto che non sarà manifesto. Ma in segreto c’è solo
il cammino di libertà quando il terrore non concede altre vie. Allora Fama
alimenta il bisogno della Conoscenza per alimentare il cammino di Libertà.
Cerca, guarda, ascolta, diffondi, così costruirai Libertà. Fama spinge gli
Esseri Umani perché solo il terrore ha bisogno di segretezza. Quando gli Esseri
Umani inventarono la stampa e diffusero la scrittura e la lettura scoprirono la
miseria dottrinale dietro la quale si celava il macellaio di Sodoma e Gomorra e
con quanto terrore i cristiani hanno coperto e coprono la sua descrizione. Fama
spinge gli Esseri Umani a Conoscere e a diffondere affinché nessuno possa
costruire catene con le quali bloccare il loro divenire nell’eternità. Il
cristianesimo ha trasformato Fama in una sorta di mito, aggettivazione
dell’oggetto di venerazione. Non la diffusione del fare e della
conoscenza, ma la diffusione di aggettivi attraverso i quali soggiogare gli
Esseri Umani. Così i cristiani hanno svuotato Fama della Conoscenza per
trasformarla in apparenza, vestita di nulla, davanti alla quale mettere in
ginocchio gli Esseri Umani. Ridotta in questo modo Fama può essere manipolata
da chi pensa di averle spezzato le ali nel tentativo di distruggere il divenire
degli Esseri Umani vendendo a questi Inganni per fini funzionali ai loro
padroni.
Agire nell’armonia. Agire costruendo e dilatando sé stessi
consente al circostante di dilatare sé stesso. Distruggere il circostante
equivale a distruggere sé stessi. Distruggere sé stessi per non distruggere il
circostante. Tre modi per relazionarsi col circostante, ma solo il primo è il
risultato della relazione fra l’Essere Umano e Favore. Solo il primo
fonda il proprio divenire eterno e perciò viene reso favorevole da un
circostante che, relazionandosi con Favore, fonda il proprio divenire eterno. E’
Favorevole quanto l’Essere Umano costruisce attraverso il suo Sapere e la
sua Conoscenza, è favorevole quanto coincide con i bisogni e le necessità del
circostante. Quanto coincide con il divenire del circostante Fors dal quale la
ragione prese forma incominciando la propria descrizione e limitazione. Il
circostante favorisce quanto è in armonia con sé stesso. Quanto favorisce il
suo divenire eterno. Per la ragione dell’Essere Umano è come muoversi
bendata dentro il “caos” del circostante con la paura che questo
caos l’avvolga e la distrugga. Fors distrugge la ragione solo quando
questa cessa di dilatarsi in Fors, si chiude in sé stessa, porta l’Essere
Umano alla distruzione attraverso la sottomissione. Per i cristiani era
necessario distruggere l’Essere Umano e per far questo era necessario
distruggere Favore e il suo divenire attraverso la coltivazione
dell’armonia fra l’Essere Umano e il suo circostante. Per questo
motivo i cristiani imposero la loro morale e la loro etica fatta di
sottomissione al loro dio e a sé stessi in quanto suoi rappresentanti. Così,
dissero, solo sottomettendosi a loro si potevano ottenere i loro favori. Favori
che permettevano di sottomettere gli Esseri Umani rubando loro il pane.
E’ nota la guerra condotta, fra gli altri da Gelasio I°, il corrotto, per
costringere re e imperatori a sottomettersi alla chiesa cristiana per ottenere
i suoi favori attraverso i quali sottomettere e gestire gli schiavi umani. I
cristiani tentarono di distruggere il Centro di Energia Vitale Favore
distribuendo diritti di assoggettamento.
Fede è un guardiano attraverso il quale l’Essere Umano
costruisce la relazione col circostante. L’Essere Umano deve essere
uguale a sé stesso. Non deve costruire Inganno rispetto a sé stesso. Per non
costruire inganno rispetto a sé stesso non deve costruire Inganno rispetto al
circostante. Ingannare significa costringere sé stessi a far proprio Inganno
come metodo di relazione col circostante. Indubbiamente quando si riesce ad
imporre Inganno al circostante ci si sente molto furbi, ma Inganno avvolge e fà
proprio l’ingannatore che finisce per ingannare il circostante ingannando
sé stesso. Quando Inganno si appropria dell’individuo questo non riesce
più a distinguere il circostante. Non riesce più a distinguere quanto nel circostante
agisce favorendo il suo sviluppo e quando agisce per distruggerlo. Inganno,
appropriandosi dell’individuo lo inchioda all’attimo presente
impedendogli di guardare il tempo mentre viene incontro. Inganno, avvolgendo
l’individuo, gli impedisce di compattare sé stesso nei confronti del
circostante. Così il circostante per poter svilupparsi è costretto a
distruggere e liberarsi dell’individuo in quanto la sua presenza e il suo
fare impediscono lo sviluppo del circostante. Solo che il circostante lavora
sui mutamenti mentre l’individuo agisce nell’immediato attraverso
l’imposizione della ragione. Il risultato è che il circostante, alla
scomparsa dell’individuo, continua a svilupparsi mentre l’individuo
semina inganno come metodo di relazione fra gli individui. Il risultato è che
l’uscita da Inganno implica tanta fatica quanta è stata necessaria per
imporre Inganno. Fede indica agli Esseri come ogni cosa sia uguale a sé stessa
ed è necessario essere uguali a sé stessi per affrontare il circostante,
fondersi e percorrere un cammino virtuoso verso il proprio divenire eterni. I
cristiani trasformarono Fede in fedeltà. Ad un padrone, ad un dio. Non ci può
essere Fede ad Inganno. Non si può essere fedeli ad un Inganno. Libertà lo
vieta. L’Essere Umano si sente insoddisfatto, la ribellione monta, Furia
si scatena. Fede mantiene l’Essere Umano legato al proprio Essere, alle
proprie trasformazioni, al proprio divenire. Spesso la ragione trasforma questa
“fedeltà” a sé stessi come diritto ad appropriarsi dell’esistente
esattamente come essa si arroga il diritto di appropriarsi
dell’individuo. Appropriarsi dell’esistente, piegandolo ai bisogni
condizionati della ragione, non è FEDE è rantolo di impotenza davanti
all’esistente. Anche l’immagine con la quale viene raffigurata
Fede, con un cane accanto, viene deformata dal Comando Sociale. “Il cane
è fedele al proprio padrone” dice il Comando Sociale. In realtà
l’Essere Cane non è fedele ad un proprio “padrone” è
compartecipe della stessa banda, della stessa muta. L’Essere Cane stipula
un patto con un Essere Umano aiutandosi a vicenda per seguire la propria via al
reciproco divenire eterni. L’Essere Cane non è assoggettato ad un
padrone, è alleato ad un Essere Umano insieme al quale percorre il proprio
sentiero. E’ l’Essere Umano distrutto davanti al Comando Sociale; è
l’Essere Umano assoggettato, piegato e sottomesso che ritiene di essere
padrone di un cane e pretende che questo lo obbedisca esattamente come il
Comando Sociale pretende che egli obbedisca. L’Essere Cane si arrende
davanti a questo comportamento, lo subisce, ne soffre, non riesce a
modificarlo. Si limita a subirlo sperando in un cambiamento. Certi Esseri Cani
hanno prodotto dei grandi mutamenti, dei grandi divenire trasformando la morte
del loro corpo fisico in nascita dell’Essere Luminoso di origine Essere
Cane, ma quanti hanno sofferto perché il padrone li considerava poco meno di
giocattoli e pretendeva da loro obbedienza? Di quanta sofferenza è seminata la
strada del proprio divenire eterno di ogni Essere della Natura ogni volta che
imposta una relazione simbiotica con un Essere Umano assoggettato al Comando
Sociale o parte, esso stesso, del Comando Sociale? Questo guardiano provvede
affinché nessun Essere Umano dimentichi la fedeltà a sé stesso in relazione al
circostante e alimenta ogni Essere che agendo per sviluppare sé stesso
contribuisce a sviluppare il circostante. Questo Guardiano prese forma e vita
col primo respiro del primo Essere della Natura quando sviluppò la necessità di
svilupparsi. Quando considerò sé stesso importante, fondamentale e attraverso
il ritenere sé stesso importante fine fondamentale del proprio esistere e del
proprio sviluppo. Con questo ritenne fondamentale lo sviluppo
dell’oggettività in cui viveva per migliorare e favorire le condizioni del
proprio sviluppo. Proteggere la fedeltà a sé stesso di ogni Essere è il compito
di Fede. Soltanto proteggendo la fedeltà di ogni Essere per sé stesso si può
proteggere ogni relazione simbiotica all’interno dell’Essere Natura
rivitalizzando le Linee di Tensione e la forza del divenire attraverso i
mutamenti che la attraversano. Fede è un grande guardiano del divenire umano.
Lavora perché questo non possa venire messo in ginocchio. Fede agisce sugli
Esseri Umani arricchendo la loro Energia Vitale mentre affrontano il
circostante. Può aiutarli a percepire le opzioni attraverso le quali effettuare
le loro scelte. Può arricchire chi sceglie cammini di Libertà. Altro Fede non
può fare; non può obbligare nessuno a scegliere cammini di Libertà dopo che ha
distrutto la propria Energia Vitale attraverso la sequenza di scelte
autodistruttive. Pertanto anche quando la pulsione di morte degli adoratori del
macellaio di Sodoma e Gomorra costringevano gli Esseri Umani a strisciare
alimentava le scintille di libertà che ogni Essere aveva dentro di sé favorendo
anche piccoli passi, piccoli sprazzi attraverso i quali fondare il divenire.
FEDE è un grande guardiano di tutti gli Esseri della Natura; un grande
guardiano per proteggere il divenire della Specie Umana.
Fortuna deve essere associata a Fors. Se Fors è il
“caos” che circonda la ragione Fortuna è un centro vitale che
induce l’Essere Umano la necessità di compattare sé stesso per affrontare
lo sconosciuto e l’inconoscibile. Fortuna deve essere associato a Fors in
quanto l’Essere Umano diviene da Fors. Quando l’Essere Umano nasce
dalla vagina della propria madre egli è il prodotto, per quanto ne può sapere
la sua ragione, dello sconosciuto che lo circonda e che lei non è in grado di
affrontare. La ragione si costruisce. E’ divenuta dal momento della
nascita. Quel divenuto non può essere soltanto subito. Il circostante esercita
la propria volontà sul nuovo venuto e il nuovo venuto deve imparare a
compattare sé stesso per affrontare il circostante. L’Essere deve affrontare
il circostante guardingo, pronto ad afferrare ogni occasione, pronto a
sospendere il giudizio. L’Essere deve affrontare lo sconosciuto che gli
viene incontro senza subire passivamente quanto lo circonda. In quanto lo
circonda deve imparare a scegliere, deve disciplinare i suoi bisogni, le sue
necessità e le sue scelte attraverso le quali soddisfare le sue necessità.
Tutto ciò che è bene per il soggetto è tale in quanto un individuo
l’ottiene compattando sé stesso e affrontando il circostante. Quanto
ottiene un Essere Umano dal sostituire un proprio divenire da contrapposizione
a relazione simbiotica? Dal tentativo di possedere, alla relazione simbiotica
col circostante fino a diventarne parte? Ogni Essere della Natura compatta sé
stesso per ottimizzare la soluzione delle contraddizioni in funzione di un
migliore sviluppo del proprio divenire. Adattamento favorevole al proprio
sviluppo. Adattamento favorevole implica Fortuna. Implica lavoro in armonia con
ogni adattamento; implica lo sviluppo del divenire del soggetto in relazione
allo sviluppo dell’intero circostante. La rappresentazione di Fortuna era
quella di una giovane donna: il corpo luminoso in formazione attraverso le
relazioni col circostante è sempre giovane e diventa adulto solo nel momento
della morte del corpo fisico. Era rappresentata su una ruota. La ruota
rappresentava il movimento. Il divenire che Fortuna implicava. Non si ha
fortuna per esistere, si è Fortuna nel trasformarci. Fortuna è compattazione di
sé stessi in funzione del proprio divenire. Gli occhi erano bendati in quanto
lo sconosciuto del circostante è nascosto alla ragione. La ragione non conosce
lo sconosciuto che ci circonda, ma compattare sé stessi permette di affrontare
il circostante nelle migliori condizioni. Fortuna costruisce l’Essere
aiutandolo ad affrontare il circostante, non piega il circostante alla
descrizione dell’Essere. Quando si è bendati nello sconosciuto si può
essere compatti. Essere compatti significa affrontare il circostante seguendo
un cammino di libertà e mentre si segue quel cammino ecco il circostante
affiancare qualunque Essere che segue quel cammino. Fortuna è un Guardiano il
cui scopo è selezionare gli Esseri nel loro percorso per diventare eterni.
Compattare sé stessi permette di non essere distrutti dall’oggettività;
significa indurre coscienze che scelgono a fare delle scelte favorevoli o
almeno non distruttive al proprio divenire. Essere compatti significa essere
fortunati. Questo Guardiano degli Esseri della Natura ha affiancato l’Essere
della Natura nel momento stesso che ha affrontato la propria sequenza del
divenire. Gli Esseri della Natura hanno sempre una possibilità di diventare
eterni, ma nell’Essere Natura queste possibilità non sono scontate: sono
possibilità! E’ pertanto necessario compattare sé stessi per poter
afferrare ogni possibilità attraverso le quali sviluppare sé stessi. Ogni volta
che una possibilità era superata aumentava il Potere di Essere del singolo
Essere che fondendosi con Fortuna ne diventava parte. I cristiani provvidero a
distruggere Fortuna. Vollero soppiantarla dalla “provvidenza
divina”. Un sistema attraverso il quale distruggere la capacità di
compattare sé stesso. La “provvidenza divina” è un mezzo per
distruggere Fortuna annullando la tensione umana nell’affrontare il
circostante confidando in dio. Dio protegge gli Esseri Umani, affermano i
cristiani. Dio vede e provvede, dicono i cristiani. Perché non confidare in
dio? E’ più facile confidare in dio che determinare il proprio esistere
affrontando l’oggettività. E’ più facile confidare in dio che
compattare sé stessi usando volontà e determinazione per affrontare il
circostante. Se qualcuno voleva usare la volontà e la determinazione per
sviluppare il proprio Potere di Essere gli adoratori del macellaio di Sodoma e
Gomorra provvedevano ad annientarlo armi alla mano. Provvedevano a
terrorizzarlo. Provvedevano a distruggerlo. Chi usa le proprie determinazioni
rifiuta la “provvidenza divina” e compatta sé stesso per affrontare
l’infinito dei mutamenti. Il dio dei cristiani non può assoggettare chi
compatta sé stesso; non lo può privare della sua Energia Vitale. Il dio dei
cristiani e delle religioni rivelate è terrorizzato dagli Esseri Umani che
compattano sé stessi. Fortuna è un grande Guardiano del divenire umano.
E’ un centro di Energia Vitale che favorisce ogni Essere che tende a
diventare eterno compattando sé stesso; chiamando le cose col loro nome;
sfruttando ogni possibilità che incontrano per dilatarsi nel circostante.
L’unico modo per essere Fortuna è quello di rivendicare davanti
all’Universo il proprio diritto a diventare eterno compattando sé stessi
attraverso il fare quotidiano.
Fuga è un grande Guardiano del divenire umano. Fuga è un Centro di
Energia Vitale formatosi quando il primo Essere si espanse nel brodo
primordiale. Fuga è il modo attraverso il quale avviene il confronto fra Esseri
nello sviluppo delle contraddizioni quando la loro soluzione assume toni
violenti. Fuga è il fare che conduce alla conservazione quando la soluzione
delle contraddizioni incontrate provocherebbe la distruzione dell’Essere.
Spesso l’antagonista, nella contraddizione, non intende distruggere
definitivamente l’Essere, qualche volta vuole solo appropriarsi di quanto
l’Essere possiede: il suo territorio, il suo cibo ecc. ecc.. Spesso non è
necessario farsi distruggere, spesso è sufficiente abbandonare il campo,
ricostruire da un’altra parte o preparare la rivincita. Sottrarsi da
forze preponderanti quando non è economicamente vantaggiosa
l’opposizione. Quanto costa risolvere violentemente la contraddizione? Se
il prezzo è la fine dei mutamenti, la fine del divenire, allora vale la pena
sottrarsi a meno che non ci siano poste più grandi in gioco. La difesa di un
Sistema Sociale qualche volta implica il sacrificio di parte degli Esseri, ma
quel sacrificio deve essere ripagato dagli altri Esseri Umani costruendo un
grande divenire per gli Esseri della propria specie. Fuga è sottrarsi alle
preponderanti forze alle quali si oppone resistenza per fondare il proprio
divenire. Le sfide inutili portano via Energia Vitale, rendono deboli e
menomati nell’affrontare il circostante. Fuga è sottrazione. E’
abbandonare il campo quando questo si fà pericoloso. L’Essere si è
compattato, è divenuto, si è trasformato, ma il suo divenuto potrebbe interrompersi
improvvisamente. L’unica possibilità per continuare la sequenza dei
mutamenti è mettersi a correre, sottrarsi. I cristiani cancellarono Fuga e la
sostituirono con “fuggire in preda al terrore”, la sostituirono con
la rinuncia al divenire, la rinuncia a continuare nella sequenza dei mutamenti.
Continuarono ad usare il termine fuga, ma non era Fuga. Fuga è un centro di
Energia Vitale che tende a conservare e riprodurre sé stesso, “fuggire in
preda al terrore” è la rinuncia ad affrontare la sequenza dei mutamenti.
Il centro di Energia Vitale Fuga è comune ad ogni Essere della Natura, ogni
Essere, quando gli è possibile, si sottrae allo scontro specialmente quando lo
scontro potrebbe essere distruttivo o svantaggioso. Ultimamente ho assistito
allo scontro fra una femmina di Essere Zebù riuscire vincitrice da uno scontro
con gli Esseri Licaoni che volevano mangiarsi il suo piccolo. Dopo svariati
minuti di scontro gli Esseri Licaoni abbandonarono il campo. L’attacco
era economicamente svantaggioso. Gli Esseri Licaoni divennero Fuga e
l’Essere Zebù danzò la sua vittoria. Fuga era presente allo scontro e
avrebbe accolto ogni Essere. Questo fu uno dei rari casi in cui si fuse con gli
Esseri Licaoni, i predatori, favorendo il predato. L’equilibrio degli Esseri
nella Natura consigliava quegli Esseri Licaoni a diventare Fuga in quanto
quell’Essere Zebù aveva sviluppato troppo Potere di Essere e la sua
soppressione avrebbe implicato troppa energia e lo spreco di troppo Potere di
Essere degli Esseri Licaoni: non ne valeva la pena, Fuga avvolgeva gli Esseri
Licaoni. La loro sopravvivenza doveva essere indirizzata in un’altra
direzione. L’Essere Zebù non si poteva sottrarre se non abbandonando il
proprio piccolo; l’Essere Zebù scelse di non sottrarsi. In un’altra
situazione, in molte altre situazioni, gli Esseri Zebù tendono a diventare Fuga
in simili scontri in quando sottrarsi all’attacco del predatore è una
delle regole della sopravvivenza dell’Essere Natura. Fuga è la fusione
con un Essere Umano che ha vissuto sviluppando sé stesso e compattandosi e che
si trova in un momento di difficoltà; “fuggire in preda al terrore”
è l’atteggiamento che i cristiani vogliono imporre agli Esseri Umani per
poter appropriarsi della loro Energia Vitale dopo averli fatti ammalare di
terrore. E’ importante conoscere il senso per poter distinguere
l’apparenza dalla sostanza, dalla truffa per imparare a sottrarsi quando
la truffa spaccia apparenza per sostanza.
Honos è un centro di Energia Vitale che si nutre agendo nella
ragione degli Esseri Umani impedendo che questa si assoggetti ad altre ragioni
soffocando i propri bisogni in ossequio a bisogni a lei estranei. Honos
costringe la ragione ad essere fedele a sé stessa, ai propri desideri e ai
propri bisogni. Facendo questo Honos apre la via al superamento della ragione.
Non tutti i desideri e i bisogni che affluiscono nella ragione sono desideri e
bisogni perfettamente descritti e in sintonia con la ragione stessa. I bisogni
sono i bisogni dell’Essere Umano e non sempre la ragione è in grado di
descriverli e inquadrarli. La ragione qualche volta è costretta a cedere a
comportamenti “istintuali” di cui non conosce il bisogno, la
provenienza o le necessità. Honos è un grande Guardiano che dice
all’Essere Umano legato alla sua ragione: “Comportati come devi;
impara; sii sempre uguale a té stesso; rifiuta ordini e padroni a té estranei.
Il disonore è obbedire ad ordini emanati da bisogni estranei. Disonore è
assoggettarsi; disonore è imporre assoggettamento.”. I cristiani hanno
provato in tutti i modi a distruggere questo Guardiano. Mettono in ginocchio
gli individui della propria specie e impongono a questi obbedienza. Questa
obbedienza i cristiani la chiamano onore. Costringere Esseri Umani a strisciare
i cristiani; la chiamano onore. Uccidere i più deboli costringendoli a
sottomettersi; i cristiani la chiamano onore. Così per loro Honos o Onore non
significa assolutamente nulla. I cristiani sono creati da un dio, per loro
onore è sottomettersi a quel dio. Al contrario, gli Esseri Umani sono divenuti,
mutamento dopo mutamento e per dirigere quel mutamento, quando sono prigionieri
della ragione, possono soltanto obbedire alla forza che da dentro di loro si
esprime verso l’esterno: possono ascoltare il dio che nasce e si sviluppa
dentro di loro e che si manifesta attraverso bisogni, desideri e tensioni. I
cristiani tendono a distruggere le voci dentro l’Essere Umano per
impedire al dio che cresce dentro di svilupparsi. Se il dio che cresce non si
sviluppa l’Essere Umano può essere sottomesso e speranzoso in un dio
padrone che li lasci sperare di soddisfare i loro bisogni e risponda alle loro
aspettative. Per i cristiani distruggere Onore è un imperativo; Honos protegge
gli Esseri Umani dall’assoggettamento al terrore cristiano. La protezione
di Honos all’Essere Umano non passa attraverso un imperativo, passa
attraverso l’”occasione da osservare”. Honos è un
“sussurro” dentro l’orecchio dell’Essere Umano che lo
mette in guardia, che lo spinge a scegliere in funzione dei suoi bisogni e
delle sue necessità! Chi agisce traendo la forza da sé spesso viene accusato di
disonore dai cristiani. Quando gli Esseri Umani agiscono in funzione dei loro
bisogno sottraendosi a situazioni distruttive costruite o messe in essere e
imposte dai cristiani obbediscono all’imperativo di Onore anche se i
cristiani li guardano con disprezzo in quanto fondono il loro divenire
nell’eternità. Per i cristiani, sottrarsi al loro orrore, lo chiamano
disonore. La vigliaccheria chiama vigliacco chi si comporta rispetto ai normali
valori umani.
Invidia è un grande Guardiano del divenire umano. Invidia era
raffigurata come una vecchia orrenda con serpenti per capelli e un serpente che
le rodeva il cuore. Questo Centro di Energia Vitale appartiene soltanto agli
Esseri Umani che lo forgiarono nel momento stesso in cui formavano la ragione.
La ragione dice agli Esseri Umani come sono e che cosa devono fare. La ragione
rassicura gli Esseri Umani nel loro ruolo e nel loro esistere in relazione al
suo descritto. La ragione, di ogni singolo Essere, blocca ogni singolo Essere
Umano all’interno del suo descritto. La ragione si reputa padrona
dell’Essere Umano, ma non vive sola. Vive in relazione con altre ragioni,
con altri pretesi padroni di altri Esseri Umani. La ragione si spaccia padrone
ed assoluto nei confronti del singolo Essere Umano ma è costretta a prendere
atto che altre ragioni, padrone di altri Esseri Umani, hanno agito ed operato
in modo tale che altri Esseri Umani vivono in condizioni o in relazioni più
soddisfacenti. La ragione ha dunque mancato. Ha preteso il dominio
dell’Essere Umano ma non lo ha ripagato come altre ragioni hanno ripagato
altri Esseri Umani. Oppure, se preferiamo, come altri Esseri Umani sembrano
essere stati ripagati. Questo dubbio, questa insoddisfazione nell’Essere
Umano è l’azione di Invidia. La ragione ha preteso il dominio
dell’Essere Umano, ma non ha ripagato l’Essere Umano come
millantava di poter fare. L’Essere Umano sospetta che la ragione lo abbia
ingannato. Questa è la prima percezione dell’azione di Invidia. La
ragione ha preteso senza ripagare. Ogni Essere Umano è roso da tale dubbio.
Ogni ragione subisce l’assalto di Invidia. Ogni Essere Umano è
insoddisfatto del contratto attraverso il quale si è sottomesso alla ragione.
Ogni Essere Umano subisce o la disperazione della sottomissione o
l’insoddisfazione generata da Necessità di forzarne i limiti. Invidia è
un grande Guardiano del divenire umano. Impedisce all’Essere Umano di
assoggettarsi alla ragione. Impedisce all’Essere Umano di annullarsi
nella ragione subendone la tirannia. Invidia trasmette l’impulso del
desiderio di Libertà attraverso il quale l’Essere Umano tende a sottrarsi
al controllo della ragione. La ragione dirotta questo impulso attraverso gli
elementi della sua descrizione sviandolo verso elementi rassicuranti.
“Invidia” dice la ragione “spinge a lidi e a cose non
congegnali, negative, irraggiungibili, dunque questo sentimento deve essere
soffocato”. In realtà Invidia spinge l’Essere Umano affinché esca dalla
prigione della ragione. Dai suoi limiti. Dal suo descritto. Dai suoi obiettivi
puramente apparenti. Soffocare Invidia significa soffocare una delle forze che
spingono l’Essere Umano ad uscire dall’autodistruzione. La ragione
dice: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”. Se la ragione non è in
grado di possedere l’Essere Umano, allora che questo venga distrutto.
L’Essere Umano deve alimentare Invidia a poco a poco chiedendosi sempre
che cosa voglia. Cosa voglia egli come Essere e cosa Invidia spinge a volere.
Se l’Essere Umano riesce a superare la descrizione attraverso la quale la
ragione impone Invidia, saprà verso quali mete dovrà e potrà marciare. Nel far
questo metterà ordine nella sua ragione costringendola a mettersi al suo
servizio prendendone il controllo e il dominio. Invidia aiuta l’Essere
Umano a controllare la ragione. Spesso l’Essere Umano non giunge ad
Invidia. Spesso si frana nella descrizione che di invidia ne dà la ragione e
così facendo aumenta la forza attraverso la quale la ragione lo domina e lo
controlla. La ragione insegna all’Essere Umano a rendere muta la voce di
Invidia, a rendere incomprensibili e assurdi i suoi richiami. E’ la paura
della ragione. E’ la stessa paura che farà bruciare i libri che aiutano a
pensare. Ascoltare, sviluppare. Creare il silenzio costringendo la ragione a
subire le voci del circostante per liberare l’Essere Umano dalla
costrizione della descrizione della ragione. Invidia è un grande Guardiano del
divenire umano che combatte una battaglia quasi disperata nei confronti del
dispotismo della ragione. Da un lato spinge l’Essere Umano a sviluppare
la sua ragione considerando quella che lo controlla inadeguata e limitata,
dall’altro spinge l’Essere Umano a superare la ragione per
sviluppare il proprio divenire in relazione col circostante attraverso la
soddisfazione dei propri bisogni di eternità. La raffigurazione di Invidia
fatta dalla ragione rappresenta quanto la ragione, attraverso la sua
descrizione, aborrisce. Essere vecchia, per la ragione, equivale a decadimento,
nella realtà equivale ad essere più antichi (il disfacimento avviene solo
nell’ambito della ragione altrimenti c’è la rigenerazione). I
serpenti sono orribili solo per la ragione in quanto rappresentano uno stadio
di divenire dell’Essere Umano in cui la ragione non faceva da padrona. Il
serpente che rode il cuore per la ragione equivale ad un tarlo che distrugge un
centro vitale statico, mentre in realtà il serpente rappresenta lo stimolo al
cuore (essenze dell’individuo a cui la ragione non ha accesso in quanto
il cuore pulsa in modo autonomo dalla ragione) affinché continui a trasformarsi
e a divenire.
Libentina è un grande Guardiano. E’ un Guardiano comune a
tutte le Specie della Natura ma ha acquisito una propria Coscienza di Sé e ha
imboccato un proprio percorso di trasformazione soltanto quando si è
relazionato con l’Essere Umano nel momento in cui Giustizia ha
abbandonato il mondo degli Esseri Umani. Libentina diviene stimolando
principalmente l’Essere Umano ad essere sempre uguale a sé stesso.
Libentina è legata a Libertà, ma mentre Libertà è l’aspirazione cui
l’Essere Umano tende attraverso il fare, Libentina è la forza che spinge
l’Essere Umano ad agire in base alla propria volontà e alle proprie
determinazioni rifiutando ogni costrizione, ogni assoggettamento. Libentina rode
come un tarlo il cuore e il desiderio dell’Essere Umano che subì la
sottomissione e lo incita a cercare un modo o un sistema per liberarsi, per
uscire dalla gabbia. Libentina non permette a nessun Essere Umano di ritenersi
soddisfatto finché non ha agito secondo le proprie inclinazioni e i propri
desideri o non ha messo in atto metodi, sistemi o strategie per riuscire ad
agire in base alle proprie inclinazioni. Libentina diventa piacere quando si è
agito in base alle proprie predilezioni; Libentina diventa rabbia quando le
proprie predilezioni sono state piegate a voleri o predilezioni diverse fino a
diventare odio preparando l’Essere Umano allo scatenarsi di Furia. Questo
Guardiano impedisce all’assoggettato di far proprio l’assoggettamento.
Impedisce all’Essere Umano di accettare passivamente la sottomissione.
Libentina è un Guardiano che non si può superare. Si può vivere avvolti
dall’armonia che emana o lo si può contrastare assoggettando volere,
volontà e determinazioni ad altri voleri, volontà e determinazioni quando
l’incapacità di esistere in sé e per sé costringe a soggiogare altri
Esseri della propria specie. Anche nell’assoggettamento Libentina
continua la sua attività trasformando la vita dell’Essere Umano in
disperazione di quanto, rinunciando all’uso della propria volontà e delle
proprie determinazioni, ha perduto per sempre. Libentina si è istallata nella
ragione e dice a questa: “Dal momento che vuoi essere padrona
dell’Essere Umano di cui sei parte agisci in base ai tuoi principi e alla
tua visione ideale del mondo anche quando questa visione è pura fantasticheria.
Non piegarti ad altre ragioni o ad altre descrizioni e visioni che non
condividi!”. Costringendo la ragione ad essere uguale a sé stessa
costringe l’Essere Umano a verificare i limiti della ragione forzandoli
ogni qual volta li trova inadeguati per soddisfare i suoi bisogni. Libentina
agisce dunque sulla ragione per permettere all’Essere Umano di superare
la ragione mettendo ordine fra la ragione e il fare dell’Essere Umano. Il
divenire eterno di Libentina passa attraverso la relazione di questo Centro di
Energia Vitale con l’Energia Vitale liberata dall’Essere Umano
quando si sente soddisfatto di sé stesso. Libentina si nutre della
soddisfazione degli Esseri Umani come conseguenza del loro fare e nello stesso
tempo, provvede a nutrire gli Esseri Umani fornendogli Energia Vitale affinché
agiscano in conformità ai propri principi. Se la direzione dell’azione
degli Esseri Umani dovrebbe sempre seguire il fine dello sviluppo del proprio
Potere di Essere, Libentina non finalizza l’azione umana (non
contribuisce direttamente a determinarne la direzione) ma è a guardia
dell’adesione dell’azione ai principi “etico-morali”
dello specifico Essere Umano. Questo in quanto l’adesione del fare del
soggetto ai propri principi “etico-morali” impone la variazione di
tali principi nella misura in cui il fare, corrispondente ai principi dati, non
ottiene i risultati sperati. In questo caso il fare modifica il principio entro
il quale agire partendo dal presupposto che è il fare a costruire i principi
“etico-morali” e non l’idea (che rappresenta il riflesso
astratto del fare). Libentina non dice all’Essere Umano che sbaglia
quando non agisce in funzione di Libertà, ma dice all’Essere Umano che
sbaglia quando non agisce in armonia col proprio divenuto e non si predispone
per fondare il proprio divenire. Libentina è un Guardiano d’agguato posto
all’interno della ragione per consentire all’Essere Umano il
proprio cammino verso l’eternità.
Mens è un Guardiano dell’Essere Umano nato nel momento in
cui l’Essere Umano forgiò la ragione. La ragione prese il controllo
dell’Essere Umano, ma questi non poteva cortocircuitarsi nella ragione.
Era necessario che sviluppasse la ragione e nello stesso tempo alimentasse anche
l’Essere Luminoso che cresceva dentro di lui e sul quale avrebbe
trasferito la sua Coscienza di Sé alla morte del corpo fisico. Mens ha preso
vita e si nutre dell’Energia Vitale attivata articolando il pensiero
astratto dell’Essere Umano nel suo pensato. Tanto più è vasta
l’articolazione del pensiero dell’Essere Umano, tanto più temerari
sono i suoi voli e tanto più grande diventa la sua relazione col Centro di
Energia Vitale Mens. Mens è dunque l’attività del pensiero del singolo
individuo, ne coltiva la ricchezza e l’articolazione, lo spinge alla
temerarietà lambendo i confini della ragione sgretolandoli e preparandone lo
spostamento. Il pensiero astratto della ragione è alimento per il corpo
luminoso che cresce dentro l’Essere Umano e Mens è il Guardiano affinché
questo avvenga. Quando l’Essere Umano allontana Mens il pensiero astratto
cortocircuita su sé stesso. Il pensiero non vola, cortocircuita formando le
ossessioni dell’esistenza. Mens agisce affinché questo, se deve accadere,
accada il più tardi possibile. Mens è attenta a fornire Energia Vitale
all’Essere Umano affinché non perda l’occasione che gli si presenta
per fornirsi di nuovi elementi attraverso i quali arricchire il proprio
pensiero. La morte della relazione fra Mens e l’Essere Umano avviene
quando l’Essere Umano si arrende rifiutandosi di continuare nello
sviluppo della propria esistenza; quando chiude il proprio pensiero entro
oscuri limiti imponendosi la risoluzione del proprio pensato in un dio padrone.
Un Essere Umano in cui il pensiero si espande e si articola ha un corpo
luminoso in crescita e in espansione; un Essere Umano il cui pensiero si
risolve in un dio o in un padrone è un Essere Umano in cui il corpo luminoso è
morto. Venerare Mens significa ricordare alla propria ragione che il suo potere
si fonda sulla ricchezza e sulla vastità del proprio descritto e che la
rinuncia al pensato equivale alla rinuncia alla propria espansione dentro
l’Essere. Mens ricorda alla ragione che il suo sviluppo avviene
attraverso l’indagine, attraverso il chiedersi il perché delle cose e il
perché del perché delle cose. Mens ricorda alla ragione come la descrizione
degli oggetti attraverso i fenomeni può avvenire (o essere completa) soltanto
quando tutti i fenomeni percepiti sono pensati. Mens è un grande Guardiano
inserito nella ragione per impedirgli di ripiegare su sé stessa. Gli impedisce
di considerarsi il dio assoluto entro il quale risolvere l’individuo.
Mens ricorda alla ragione come ella sia divenuta attraverso una sequenza di
trasformazioni e nulla sta ad indicare che quelle trasformazioni si siano
esaurite. Mens si nutre dell’Energia Vitale emessa dall’Essere
Umano mentre articola il suo pensiero astratto, mentre proietta le sue
sensazioni nel pensato. Mens aveva un tempio sul Campidoglio affinché ogni
Essere Umano ricordasse la sua importanza nello sviluppo del singolo Essere
Umano quale patrimonio di ricchezza e di sviluppo dell’intera società
romana. I cristiani tentarono di distruggere Mens e la sua funzione riducendone
il ricordo e relegandolo ai “moti dell’anima”. Dove la mente
assumeva un ruolo nobile nel dominare l’individuo a dispetto della
materialità del suo corpo. I cristiani volevano distruggere la relazione
operata da Mens nell’articolare il pensato della ragione dal fare
dell’Essere Umano da cui quel pensare traeva forma e sostanza. Quando la
ragione articola il proprio pensiero nutre Mens, ma la ragione deve ampliare il
suo pensato attraverso il fare umano, attraverso il suo sporcarsi le mani di
fango. Quando la ragione non viene alimentata dal fare il pensiero
cortocircuita e l’Energia Vitale che giunge a Mens, attraverso
l’articolazione di quel pensiero, è solo Energia Vitale stagnata.
L’esaltazione, da parte dei cristiani, della mente divina è la negazione di
Mens e del suo ruolo nel divenire umano. Mens è un grande Guardiano che
sorveglia la ragione facendo il possibile perché questa non ripieghi su sé
stessa.
Modestia è un grande Guardiano del divenire umano. Modestia è un
Centro di Energia Vitale che si nutre dell’Attenzione della ragione
quando, agendo nel quotidiano, si muove con delicatezza e circospezione.
Delicatezza nel presentarsi e circospezione nel non “soffocare”
quanto gli si presenta. Quando l’Essere Umano sviluppò la ragione perse
la capacità di compenetrare il circostante agendo, nei confronti di questo,
attraverso quanto poteva descrivere e comprendere. Modestia spinse la ragione
alla compattazione sviluppando la necessità di non esporsi; di non apparire. Il
cammino per lo sviluppo della ragione, per favorire lo sviluppo
dell’Essere Umano, impone Attenzione nei modi con i quali ci si presenta
al circostante. Dal momento che la ragione si relaziona col circostante per
quanto descrive, non è in grado di determinare quale aspetto il circostante le
presenta, né quale parte ella sia in grado di afferrare. La ragione deve
mantenere necessariamente un atteggiamento scettico e sospendere il giudizio
nei confronti dei fenomeni provenienti dal circostante. Nello stesso tempo non
si può permettere di manifestarsi interamente sé stessa spacciando questo sé
stessa come assoluto cui il circostante deve tendere. La negazione di Modestia
è l’assoluto che viene imposto ad un individuo. L’assoluto nega
Modestia. Fintanto che un cammino attraverso il quale un Essere diviene è
ancora in corso Modestia continua a scambiare Energia Vitale segnalando ai
singoli Esseri come la relazione col circostante permetta lo sviluppo
dell’Essere stesso e come la discrezione nelle relazioni permette ad
entrambi un percorso per il reciproco sviluppo. Quando l’Essere Umano si
proclama assoluto, come creatore o come creato da un assoluto a propria
immagine, Modestia diserta la relazione. Modestia viene sconfitta. Modestia non
ha più ragione di essere. Modestia si relaziona con la ragione dell’Essere
Umano durante il suo processo di sviluppo e indica alla ragione come sia
possibile continuare lo sviluppo; sempre! Solo quando la ragione riesce ad
imporsi come assoluto sull’Essere Umano Modestia tronca la relazione.
Prima di troncare la relazione Modestia combatte la sua battaglia mostrando
all’Essere Umano la disperazione dell’illusione; il vuoto della
forma e dell’apparenza. Il nulla dell’autoimposizione. Eppure la
distruzione di Modestia da parte degli adoratori del macellaio di Sodoma e
Gomorra fu un’azione fondamentale per distruggere il divenire umano. Il
loro assoluto implicava l’annientamento di Modestia per poter distruggere
il divenire dell’Essere Umano. Distruggere Modestia, per i cristiani, era
un imperativo. Per questo crearono un surrogato attraverso il quale costringere
gli Esseri Umani ad inginocchiarsi davanti a loro, e distruggere sé stessi
usando Modestia come sinonimo di umiltà e sottomissione. Modestia non è un
Guardiano che aiuta gli Esseri Umani a liberarsi dalla sottomissione; Modestia cura
le relazioni degli Esseri Umani per favorire il loro divenire in relazione al
divenire del circostante. Pertanto Modestia è debole davanti alle manipolazioni
dell’assoluto della ragione; è debole davanti al macellaio di Sodoma e
Gomorra e i suoi servi; è debole davanti al gioco dell’illusione. La
fulgidità dell’apparenza la induce a condurre una dura battaglia per
impedire all’Essere l’adesione all’illusione che trascina e
coinvolge. Le sue battaglie sono brevi; spesso abbandona il campo in attesa di
momenti e condizioni migliori. Modestia insegna agli Esseri Umani e alle loro
ragioni che ci sono tante cose da imparare; c’è un intero universo da
percorrere e facendo questo tende ad impedire alla ragione di diventare un
dittatore feroce nei confronti dell’Essere Umano. Quando la ragione pensa
sé stessa come assoluto non c’è più divenire per la ragione umana e il
percorso lungo i mutamenti per diventare eterni si fanno molto faticosi.
Modestia provvede affinché l’assoluto della ragione si presenti tardi e
nel frattempo insegna agli Esseri Umani che Modestia è un modo per relazionarsi
con e nel circostante non un sistema per mettere in ginocchio gli Esseri Umani
imponendo loro l’umiliazione della non esistenza.
Murcia è un grande Guardiano. Essa si relaziona col rilassamento
dell’Essere Umano ed è un Guardiano che difende l’Essere Umano dal
formarsi di blocchi di Energia Vitale Stagnata prodotti dalle fobie. Murcia è
il Guardiano della quiete; è il Guardiano del rilassamento; è il Guardiano del
silenzio attraverso il quale l’individuo affronta l’oggettività
circostante. Non è pigrizia, è silenzio e rilassatezza attraverso la quale far
affluire il circostante dentro di sé. Farsi compenetrare
dall’oggettività! La ragione forma degli scudi formidabili a difesa di sé
stessa. Il circostante, per lei, è solo oggettività creata per servirla. Murcia
insegna alla ragione a fermarsi. Ad ascoltare quanto la circonda. Murcia dice:
“basta frenesia; ora riposati e assisti, come spettatore, davanti alla
commedia della vita. Assisti e impara. “. Murcia è un grande Guardiano.
Aiuta l’Essere Umano a controllare la sua ragione riducendola a parte
dell’esistente impedendogli di sentirsi padrona dell’esistente.
“Respira” dice Murcia alla ragione. “Rilassati: fatti
compenetrare non imporre la tua descrizione al circostante!”. Così
l’oggettività può superare la descrizione diventando parte integrante
dell’individuo. L’oggettività supera la descrizione tentando di
rivelare all’Essere Umano quello che è e non quello che la ragione ha
imposto sia attraverso la sua descrizione. La “pigrizia” di Murcia
è la riduzione al silenzio negli individui del loro pensato. I cristiani
dovettero combattere l’ozio come il loro peggiore nemico. L’ozio
porta alla rilassatezza; porta al silenzio e il silenzio porta
all’interazione dell’individuo col circostante. Così l’Essere
Umano segue la sequenza dei suoi mutamenti diventando eterno. Murcia è un
Centro di Energia Vitale che si relaziona con gli Esseri nel momento stesso in
cui costoro sospendono il giudizio e rilassano sé stessi facendosi compenetrare
dal circostante. Il cammino di Murcia è una sequenza di mutamenti che trova
nutrimento in quello stato dell’Essere che sta fra la sospensione del
giudizio e l’alterazione della percezione. Quando ogni muscolo è disteso
e i sensi sono tesi per superare il condizionamento imposto dalla ragione.
Mutino è un grande Guardiano delle Specie della Natura. Mutino è
alimentato dall’Essere Natura per perpetrare sé stessa. Mutino provvede
alla fecondità di ogni specie della Natura. Mutino è un Centro di Energia
Vitale che dà e riceve Energia Vitale da ogni specie nel momento in cui
sviluppa il suo divenire attraverso la nascita di nuovi individui. Mutino
alimenta il bisogno di riprodursi delle specie al fine di riprodurre l’Essere
Natura. Quando l’Essere Umano sviluppò la ragione si generò un conflitto
fra l’uso del sesso come funzione predominante nell’Essere Umano
finalizzata all’attivazione dell’Energia Vitale e la sua funzione
come elemento generativo. Le due cose sono in conflitto solo nella Specie Umana
e in poche altre Specie della Natura. Mutino provvede affinché la Specie Umana
non dimentichi come il sesso sia una funzione utile alla sua riproduzione
all’interno della Natura e non sia usato soltanto nella sua funzione
primaria. L’Essere Natura deve riprodurre sé stessa per Necessità, per
seguire la sua sequenza dei mutamenti e diventare eterna. L’Essere
Natura, attraverso Mutino, ricorda alle singole specie che se la loro libertà è
il fine del loro divenire, il loro divenire coincide con quello
dell’Essere Natura di cui sono parte e che la libertà non è solo il fine
delle singole Specie, ma anche dell’Essere Natura nella sua totalità.
Occasione è un grande Guardiano. Come Centro di Energia Vitale
prese forma e trasformazione nel momento in cui gli Esseri della Natura
iniziarono la loro sequenza di mutamenti accumulando Potere di Essere e
facilitando il proprio divenire eterni mutamento dopo mutamento, generazione
dopo generazione. Occasione è la forza della scelta immediata. Divenne
importante per l’Essere Umano quando, fondando la ragione, si relazionava
col mondo attraverso la descrizione subendo, inconsapevole, la volontà e le
determinazioni del circostante non comprese nel suo descritto. Occasione
divenne la forza e la rapidità con la quale afferrare l’opportunità che
si presentava anche quando la ragione non era cosciente come e perché quella
fosse un’opportunità di sviluppo del Potere di Essere
dell’individuo. Occasione, partendo dai bisogni e dalle necessità del singolo
individuo finalizzate allo sviluppo del suo Potere di Essere, alimenta le
scelte rafforzandone la velocità con la quale risolvere la sfida
nell’esistenza. Davanti all’individuo si presentano milioni di
occasioni, ma solo alcune sono proprie dell’individuo. Solo alcune devono
essere afferrate in quanto permettono al singolo Essere di sviluppare il
proprio Potere di Essere seguendo la propria linea di mutamenti per diventare
eterno. Occasione alimenta la forza di scelta del singolo individuo in quanto un’opportunità
deve essere afferrata soltanto in quel momento di sviluppo
dell’individuo. Fuori da quel momento quell’opportunità non è
un’Occasione di sviluppo ma è una possibilità che esaurisce
l’individuo. Il Centro di Energia Vitale non è divenuto in quanto oggetto
in sé, ma è divenuto in quanto relazione fra un’oggettività e le
possibilità di scelta e di gestione da parte del singolo Essere.
L’oggettività nella quale il singolo Essere si muove altro non è che
relazione di Esseri, delle loro volontà e delle loro determinazioni. Occasione
è un potente armonizzatore all’interno dell’Essere Natura. Un
potere equilibratore che permette lo sviluppo e l’adattamento di ogni
specie al variare dell’oggettività e delle condizioni all’interno
delle quali svilupparsi. Occasione è il Centro di Energia Vitale che promuove
l’esercizio del libero arbitrio, l’adattamento soggettivo alle
variabili oggettive. Le Occasioni, nel corso dell’esistenza, si
rinnovano, fuggono; non possono essere fermate nell’attesa della
formazione di un divenire soggettivo. E’ necessario costruire sé stessi
predisponendosi ad afferrare ogni opportunità di sviluppo ulteriore e nel
frattempo usare la propria volontà e le proprie determinazioni sia per forgiare
il proprio divenire sia per permettere i processi di adattamento alle
soggettività di cui è composta l’oggettività. Ogni sé stesso
dell’oggettività deve sviluppare le proprie determinazioni attraverso le
quali favorire il proprio sviluppo e nel far questo favorire lo sviluppo dell’intera
oggettività. Occasione equilibra tutto questo. Occasione è la forza che spinge
e promuove i processi in divenire. Occasione non si presenta una sola volta
all’Essere. Occasione è una forza costantemente presente e si manifesta
con un numero infinito di sfaccettature. Afferrare Occasione significa
modificarsi in condizioni migliori. Significa scambiare Energia Vitale
rinnovando la forza del proprio divenire. Occasione è un grande Guardiano del
divenire di ogni Essere della Natura e dell’Essere Umano in particolare.
Odoria è un grande Guardiano. Odoria si è sviluppata quando gli
Esseri della Natura usarono il senso dell’odorato per relazionarsi col
mondo circostante. Odoria è un Centro di Energia Vitale che si sviluppa nel
momento stesso in cui gli Esseri scambiano Energia Vitale attraverso
l’odorato. Si costruisce e si sviluppa quando gli Esseri usano
l’odorato come senso per risolvere i loro problemi vitali. Odoria è un
Guardiano degli Esseri della Natura. Appartiene al divenire dell’Essere
Natura e agli elementi attraverso i quali questa fonda il proprio divenire. Non
c’è molto da dire su Odoria se non che essa splende in molte specie
mentre gli Esseri Umani l’hanno un po' dimenticata considerando
l’odorato un senso quasi secondario. Questo perché lo sviluppo di Odoria
si è fermato bloccato dalla descrizione della ragione che considera sé stessa
come l’assoluto. Eppure Odoria conduce al Soffio Vitale. Conduce alla
percezione dell’Energia Vitale presente nell’atmosfera. Conduce
alla percezione della vita attraverso lo scorrere di Giove (il cielo),
attraverso le sue trasformazioni. Odoria, per gli Esseri della Natura, è un
Guardiano del Soffio Vitale, dell’Energia Vitale libera dalla quale gli
Esseri assorbono e attraverso la quale si sviluppano. Odoria è un grande Centro
di Energia Vitale che deve essere praticato per garantire lo sviluppo
dell’Essere. Odoria ha la sua sede dentro ogni Essere. Da qui lo sviluppo
del Centro di Energia Vitale Odoria è lo sviluppo del singolo Essere della
Natura, della sua Attenzione, della sua relazione col mondo.
Peta è un Centro di Energia Vitale formatosi nella relazione
armonica fra le Coscienze di sé nell’oggettività. Quando l’Essere
Umano fondò la ragione il “caos” del circostante e la Coscienza che
questi emanava lo sconvolgeva facendogli credere di essere circondato da Esseri
mostruosi, giganteschi e potenti. Una volta persa la relazione noumenica fra sé
e il circostante questo apparve immanente sviluppando nell’Essere Umano
la necessità di costruire una relazione che, pur partendo dal descritto della
ragione, fosse tale da costruire un divenire in armonia con esso. Chiedere
benevolenza al circostante è un fare tipicamente cristiano e più in generale
delle religioni rivelate. Per esse il circostante è un mostro immanente. Per
essi il terrore immanente è opera del loro dio. Per essi il circostante deve
sottomettersi ed essi devono timore soltanto al loro dio. Così facendo spostano
l’oggetto del terrore della loro ragione (e alla sua descrizione) ad un
oggetto quale proiezione della loro descrizione di dio. Nello stesso tempo
alimentano il terrore attraverso il saccheggio sistematico del circostante.
Peta è un grande Guardiano. Agisce sull’Essere Umano fintanto che questi
non ha definitivamente trasferito alla proiezione della sua ragione, dio, il
diritto-dovere di terrorizzarlo. Peta è Guardiano dell’armonia fra gli
Esseri Umani legati alla loro ragione e le Coscienze di Sé del circostante che
anche se mute alla ragione vengono comunque considerate dall’Essere
oggetto delle sue paure. Così l’Essere cerca Peta: l’armonia nelle
relazioni col circostante. Fintanto che le paure rimangono tali egli può farvi
fronte attraverso una costante ricerca di armonia col circostante. Quando le
paure si trasformano in terrore egli proietta la sua ragione ad assoluto della
sua esistenza e immediatamente troverà chi, spacciandosi per dio creatore e
padrone, darà corpo al suo terrore imponendogli di mettersi in ginocchio
sottomettendosi. Peta è un Guardiano il cui compito è quello di impedire questo
o quanto meno prova a rallentare l’assoggettamento dell’Essere
Umano attraverso la costruzione dell’armonia del fare. A Roma
l’armonia del fare era garantita dagli Auguri e dai Libri Sibillini. Gli
Auguri avevano il compito di agire affinché le scelte fatte non fossero in
contrasto con il fare e le volontà del circostante. I Libri Sibillini avevano
il compito di condurre la reazione all’oggettività, da parte degli Esseri
Umani, all’interno di un percorso non distruttivo. Peta era tutto questo.
Peta si alimentava di questo. Si alimenta da questo e l’unica cosa che
Peta agogna è la fine del proprio divenire per continuare la trasformazione del
proprio divenire eterno attraverso altri fare. Quando gli Esseri Umani non
filtreranno più le relazioni fra loro e il circostante attraverso la ragione e
il terrore che questa genera ma diventeranno parte integrante del circostante
attraverso la percezione e la relazione fra l’Essere e il circostante
percependone la noumenia, per Peta si schiude un grande divenire. Quando gli
Esseri Umani potranno marciare liberi dal terrore cristiano Peta potrà
proseguire lungo la via dei propri mutamenti per diventare eterna.
Pietas è un grande Guardiano. Pietas agisce all’interno
della ragione. La ragione, inconsapevole del circostante, si muove in esso
attenta e discreta. Attenta a non danneggiare inutilmente e discreta a non
saccheggiare. Questo tipo di atteggiamento è stato storpiato dai cristiani in
pietismo. Un atteggiamento di disprezzo rispetto al circostante. Essi dovettero
far questo per giustificare il mantenimento della miseria. Pietas è un
Guardiano della ragione. La sorveglia affinché questa non disprezzi
l’oggettività in cui esiste. Rispetti le Coscienze di Sé che
l’attorniano e si sviluppi in armonia con esse anche se inconsapevole
della loro presenza. Pietas è il primo Guardiano che viene annientato quando la
pulsione di morte si impadronisce dell’individuo. La pulsione di morte
annienta nell’individuo il rispetto per il circostante. Lo convince di
essere padrone del circostante. Lo porta a saccheggiare il circostante per
affermare il suo diritto al dominio. Non è importante la quantità di saccheggio
prodotta, questa è direttamente proporzionale al Potere di Avere posseduto
dall’individuo e a quanto la pulsione di morte ha sottomesso il suo fare.
Quando appare il concetto di possesso la pulsione di morte si è impadronita
dell’individuo e per quanto poco ha troncato i legami che legano
l’individuo al Centro di Energia Vitale Pietas. Questo perde alimento
mentre l’Essere Umano inizia un cammino distruttivo. Come può una ragione
umana sapere se la pulsione di morte si è impadronita di sé stessa? Una ragione
non può riconoscerlo da sola in quanto la pulsione di morte diventa fare della
ragione e sua ragione di essere. Ma si può osservarlo nella ragione accanto
attraverso la discrezione con la quale prende dal mondo. Favoriamo dunque
quelle ragioni che prendono con discrezione e ostacoliamo quelle ragioni che si
presumono investite di diritto divino per saccheggiare il circostante e di conseguenza
il divenire degli Esseri Umani.
Pigrizia è un grande Guardiano. Pigrizia deve essere letta assieme
a Murcia. Mentre Murcia è la ricerca di rilassamento per ascoltare il silenzio
e compenetrare il circostante Pigrizia è l’ozio della ragione. Pigrizia è
una difesa della ragione all’interno del Sistema Sociale in cui vive. Il
Sistema Sociale è dominato da un Comando Sociale, questo prende
dall’Essere Umano quanto gli necessita per perpetuare sé stesso come
Comando Sociale. Pigrizia insegna all’Essere Umano a ritagliare i propri
spazi, il proprio diritto all’ozio. Il Comando Sociale vive di Potere di
Avere e si appropria di quanto l’Essere Umano produce in maggiore o
minore misura; Pigrizia lo incita a non produrre più di quanto gli è necessario.
Lo spinge a compenetrare il circostante. Lo spinge a cercare il riposo e la
rilassatezza. Chi prende da altre mani fà di Pigrizia un nemico feroce. Chi
prende dalle altre mani esalterà la fatica del lavoro come elemento su cui si
fonda il Sistema Sociale. “Ti guadagnerai il pane col sudore della tua
fronte” dice mentre gli ruba il pane dalle mani. Pigrizia dice
all’Essere di non far più di quanto è necessario. Lasciare che chi si
appresta a privare le mani del loro lavoro si arrangi a coltivare il proprio
divenire diventando inoffensivo. Pigrizia quando non è in grado di agire si
trasforma in desiderio, aspirazione dell’Essere Umano in fine del suo
fare. Pigrizia diventa un mito. Il diritto all’ozio è un fine per cui
milioni di Esseri Umani lottarono all’interno del Sistema Sociale
allargando i confini della propria libertà. Pigrizia spinge l’Essere
Umano a respirare il circostante attraverso il riposo. Per i cristiani
l’ozio è il padre dei vizi. Chi ozia percepisce il circostante e lo
compenetra; chi è sottomesso alla fatica del lavoro supplica aspirando ad un
attimo di pausa.
Pollenzia è un grande Guardiano del divenire umano. Pollenzia è la
sua carica iniziale quando l’Essere Umano si trasforma da fanciullo in
Essere Umano adulto. Tanto maggiore è il suo vigore fisico e tante più sono le
possibilità che l’Essere Umano sviluppi il corpo luminoso. Le
contraddizioni della vita sono molte. La vita è sfida e come tale per il suo
sviluppo le sfide devono essere affrontate. La carica iniziale che si è
costruita attraverso il divenire del fanciullo mentre si trasformava in Essere
Umano adulto è quella che permette la trasformazione dell’Energia Vitale
in alimento e sviluppo della propria Coscienza di Sé. Così Pollenzia assiste
gli Esseri della Natura affinché il loro sviluppo fisico sia ottimale
nell’affrontare l’esistenza. Pollenzia è divenuta trasformandosi
attraverso gli adattamenti degli Esseri della Natura. Soltanto gli Esseri della
Natura vigorosi sono in grado di affrontare con successo i loro nemici. Soltanto
l’Essere Cervo forte può sperare di sopravvivere ad un attacco degli
Esseri Lupo. Soltanto il corpo di un Essere Umano vigoroso può sperare di
superare un attacco di Esseri virus della polmonite. La vigoria fisica permette
di allungare la sequenza dei mutamenti permettendo un ulteriore sviluppo della
Coscienza di Sé dell’Essere della Natura. Ogni Essere della Natura ha le
proprie specificità derivate dai processi di adattamento messi in atto dalla
propria specie. Quei processi di adattamento prevedono in ogni caso la presenza
della vigoria fisica attraverso la quale sviluppare ulteriormente i processi di
adattamento. L’Essere Natura fà del proprio sviluppo una questione di
vigoria fisica: di Pollenzia. Tutti i riti di accoppiamento degli Esseri della
Natura hanno questo scopo e più l’Essere della Natura si avvicina
all’Essere Mammifero e più i rituali di accoppiamento sono importanti per
lo sviluppo ulteriore della specie. Pollenzia è dunque un grande Guardiano
dell’Essere Natura in generale assunto come Guardiano dall’Essere
Umano in quanto Essere della Natura. Pollenzia è un Centro di Energia Vitale
attraverso il quale la Coscienza di Sé dell’Essere Natura fonda il
proprio divenire. E’ una potenza da curare particolarmente durante
l’antica Roma in quanto le contraddizioni fra Roma e i suoi vicini spesso
si risolvevano attraverso la guerra. Il vigore fisico era importante per
vincere la guerra. Il problema di Pollenzia è che il suo potere è totalizzante.
Quando un Sistema Sociale umano basa il proprio divenire e il proprio esistere
sulla vigoria fisica distrugge sé stesso. La vigoria fisica è uno strumento
attraverso il quale risolvere le contraddizioni dell’esistenza, non è il
fine dell’esistenza. Così molti Esseri Umani anziché usare Pollenzia per
costruire sé stessi ricercano Pollenzia ricercando una sorte di immortalità
fisica. Anziché usare Pollenzia per preparare la propria Coscienza di Sé ad
affrontare la morte del corpo fisico risolvono la loro esistenza cercando una
sopravvivenza fisica all’infinito finendo per distruggere la propria
possibilità di eternità. Pollenzia resta comunque un grande Guardiano del
divenire umano.
Prudenza è un grande Guardiano. Prudenza assiste la ragione
affinché agisca in funzione del divenire, del mutamento. L’austerità è
sinonimo di discrezione. Prendere quanto serve senza esagerare. Non
saccheggiare quanto ci circonda. La ragione non percepisce il circostante, ella
si pensa come padrona del circostante. Prudenza impone alla ragione il
controllo della sua azione nel circostante. “Attenzione” dice
Prudenza alla ragione “tu fai quella cosa ma non sai cosa comporta fare
quella cosa. Stai attenta ai cambiamenti prodotti, sforzati di pensare non
all’oggetto che tieni nelle mani ma agli effetti che produci nel momento
in cui quell’oggetto usi”. Prudenza aveva nella mano un serpente
che, in questo caso stava ad indicare il pericolo cui l’Essere Umano
andava incontro agendo sul circostante e nell’altra uno specchio che
indicava come l’Essere Umano prudente si guarda nello specchio e non si
illude di essere o di poter fare quanto in realtà non è e né può fare.
L’Essere Umano prudente affronta l’esistente facendo un bilancio di
ciò che è e di ciò di cui dispone e non si illude che il circostante gli si
pieghi mettendosi a sua disposizione. Prudenza è raffigurata con due volti, uno
di fanciulla e uno di vecchia e stanno ad indicare i mutamenti che intercorrono
nell’esistenza. Ciò che oggi si è domani non si è più. Ciò che si è
domani non si era ieri. Dunque è necessario essere prudenti e seguire i
mutamenti per quelli che sono e non per quello che la propria fantasia vorrebbe
che fossero. Un giorno, comunque si sarà vecchi. E’ necessario essere
prudenti e affrontare l’esistenza tenendo conto di questa trasformazione.
Dopo è sempre troppo tardi. Prudenza è un grande Guardiano della ragione umana.
La segue nella sua ignoranza del circostante insegnandoli il mezzo migliore
attraverso il quale porsi per favorire la propria sequenza dei mutamenti.
Prudenzia si nutre dell’azione della ragione umana quando sobbalza. Quei
sobbalzi di pensiero ottenuti dalla sospensione del giudizio prima delle
scelte. Quella microsequenza in cui la ragione preferisce tacere e farsi
compenetrare, per qualche infinitesimo istante, dal circostante. Quando quei
sobbalzi della ragione sono spariti ciò significa o che la ragione ha preso il
sopravvento sull’Essere Umano per cui questi ha risolto sé stesso in
un’idea della ragione padrona del proprio esistere o che l’Essere
Umano compenetra completamente l’esistente strutturandosi per essere
circostante superando la descrizione della ragione. In quest’ultimo caso
non ha più ragioni ad essere prudente in quanto parte integrante del
circostante con cui ha fuso la propria volontà e le proprie determinazioni
iniziando un cammino di eternità.
Pudicizia è un grande Guardiano del divenire umano. Un Guardiano
dell’ordine. Appartiene alla ragione e costringe questa ad essere
disciplinata rispetto a sé stessa. Pudicizia non impone un modo di essere o di
porsi, impone il controllo dell’avidità nella soddisfazione dei propri
bisogni. I bisogni si soddisfano in relazione col circostante. Spesso i bisogni
si presentano in modo violento imponendo all’Essere la loro
soddisfazione. Alcuni di questi bisogni possono essere soddisfatti immediatamente,
altri è necessario soddisfarli tenendo presente il divenuto del Sistema Sociale
in cui si vive. E’ necessario evitare una ritorsione da parte del Sistema
Sociale in relazione al Condizionamento Educazionale che questo impone. Lo
spostamento dei limiti del Condizionamento Educazionale sociale si devono
spostare lentamente, costringendo gli Esseri Umani a fagocitare quei
spostamenti. Spesso degli Esseri Umani si fanno carico di quei spostamenti
ingaggiando combattimenti titanici. Questi Esseri Umani vanno appoggiati senza
imitarli. Si assumono come propri elementi degli spostamenti che costoro
generano e si fanno propri senza esporsi violentemente. Senza subire
violentemente le reazioni del Sistema Sociale stesso. C’è un esempio in
cui Pudicizia ha agito in tempi recenti, ed è stato quando gli Esseri Umani
femminili del Kuwait hanno rotto le imposizioni sociali guidando le automobili
mettendo in salvo parte dei loro averi dall’avanzata degli eserciti
dell’Iraq. Quei comportamenti sono stati immediatamente ampliati da altri
Esseri Umani femminili dell’Arabia Saudita che hanno guidato
l’automobile per ribadire un diritto all’esistenza (Gli Esseri
Umani femminili nei paesi arabi è praticamente uno schiavo adibito solo alla
riproduzione, soltanto il socialismo, in alcuni paesi ne ha aumentato i diritti
sociali). Questo è l’intervento di Pudicizia che ha lavorato per ampliare
la libertà dell’esistenza ed ora opera coltivando lo spazio
“sociale” di libertà d’espansione della singola ragione.
Pudicizia impone comportamenti fagocitativi di aspetti della libertà proposti
dai vari Don Chisciotte sociali che si lanciano contro i mulini a vento.
Pudicizia fà diventare questi aspetti parte integrante del divenire del Sistema
Sociale ampliandone gli spazi di libertà. Come nel “Sentiero
d’Oro”: “Diana insegna all’Essere come Necessità spezzi
le catene ed ogni forma di limitazione e costrizione del lato femminile della
vita” così Pudicizia prende l’aspetto socialmente accettabile
(socialmente meno conflittuale) dello spezzare le catene e le limitazioni e lo
fà diventare parte del divenire del Sistema Sociale. Pudicizia lavora dunque
nei mutamenti per sedimentare libertà senza costruire traumi nei Sistemi
Sociali. Così quando Virginia, figlia di un patrizio, osò innamorarsi e sposare
un plebeo venne rifiutata al tempio di Pudicizia Patrizia. Virginia divenne
Pudicizia. Costruì un tempio a Pudicizia Plebea e ne impose il culto e il
rispetto a Pudicizia Patrizia. Così facendo Virginia ampliava la libertà,
sedimentandola, all’interno del proprio Sistema Sociale. Il significato
della funzione del Centro di Energia Vitale Pudicizia venne a poco a poco
trasformato in un atteggiamento di vergogna dell’Essere Umano per quanto
appare osceno o disonesto. Ma le cose appaiono oscene e disoneste relativamente
ad un ordine predeterminato, non in sé. Il tentativo di distruggere Pudicizia
inizia con la predeterminazione della morale o dell’etica cui
l’Essere Umano deve sottostare. La predeterminazione è impudica in sé!
Soltanto il condizionamento educazionale del Comando Sociale costringe
l’Essere ad aderirvi facendola propria. Pudicizia tende a superare quanto
pudore tende ad imporre. E’ una questione di mutamenti, di
trasformazioni. Pudicizia agisce sui mutamenti e le trasformazioni determinate
da Necessità. Pudore è funzionale alla sottomissione dell’Essere
impedendogli di manifestare sé stesso in relazione ai propri desideri e alla
proprie determinazioni; Pudicizia allarga i confini del concetto
“sociale” all’interno del quale l’Essere può
manifestare sé stesso. Pudore è un atteggiamento dell’individuo
socialmente imposto, Pudicizia è un Centro di Energia Vitale che sviluppa sé
stesso promuovendo i desideri e le determinazioni degli individui in relazione
ad individui della propria specie. Pudicizia è un Guardiano del divenire umano!
Quiete è un Guardiano nero. Quiete è un grande nemico
dell’Essere. Ogni volta che l’Essere risolve una contraddizione
subito un’altra si presenta ed egli è costretto a scegliere ancora. A
volte si chiede se non sarebbe bello vivere senza contraddizioni. Prendere una
pausa e magari annegare in quella pausa. La vita dell’Essere è una catena
di contraddizioni, una catena di scelte. O lui sceglie o il circostante agisce
su di lui scegliendo. L’Essere Cervo può scegliere di non correre, può
rifiutarsi di scegliere, ma il circostante sceglie. Quando il soggetto si
rifiuta di determinare non è che non esistono più le determinazioni, queste
vengono prodotte dalle Coscienze di Sé che circondano l’Essere. Quiete si
presenta alla sua ragione intimandogli di fermarsi. Di non scegliere, di non
usare le proprie determinazioni. Così la ricerca della quiete porta
l’Essere ad estraniarsi dall’esistenza. Abbandona l’esistenza
cercando la quiete dimenticando che comunque i suoi bisogni sono delle
determinazioni nell’oggettività e che comunque questa premerà su di lui.
Quiete è dunque un Guardiano nero che intima la resa all’Essere. E’
come nelle pratiche ascetiche o nella ricerca del non dolore nel buddismo. In
realtà si tende ad annegare in Quiete annullando le proprie volontà e le
proprie determinazioni nell’affrontare il quotidiano. Così il Comando
Sociale intimerà agli Esseri Umani di seguire il suo volere e le sue
determinazioni portando ad esempio la ricerca (e la necessità di quiete)
religiosa di chi ha rinunciato ad usare le proprie determinazioni e la propria
volontà. Così quando il nuovo faticosamente arranca per dare l’assalto al
cielo della conoscenza e della consapevolezza ecco che non solo si scontrerà
con chi si oppone a questo assalto, ma dovrà combattere anche contro chi vorrà
ridurre al silenzio la sua volontà e le sue determinazioni. Chi cerca Quiete ha
terrore di chi guarda il tempo mentre viene incontro in quanto costui gli
rammenta il fallimento della sua esistenza. I sacerdoti di Quiete al Tempio di
Porta Collina nella via Lavicana erano chiamati i Silenziosi: Esseri senza
volontà e senza determinazioni. Quiete era legata a Plutone (inteso come dio
infernale, non come Essere Ricco) in quanto il fallimento della vita portava ad
interrompere la sequenza delle contraddizioni dell’esistenza cessando lo
sviluppo del proprio divenire eterno.
Rediculus è un grande Guardiano. Quando l’Essere Umano
intraprende un’azione deve sapere esattamente dove quell’azione lo
porterà. Ridiculus sta a ridicolizzare come a ridicolizzarsi. Ridere di sé.
Ridere dei propri errori e delle proprie false valutazioni affinché si guardino
e si valutino le cose per quello che sono e non per quello che si vorrebbe
fossero. Rediculus aveva un tempio sulla via Appia a significare
l’impotenza della ragione ad abbracciare l’esistente e le sue
pretese di descrivere il circostante. La pretesa della ragione di condurre
l’azione dell’individuo attraverso la propria descrizione. Così gli
individui diventano ridicoli. Solo chi ride delle valutazioni della propria
ragione può compenetrare il circostante. Questo vale anche: solo chi compenetra
il circostante può ridere delle pretese della ragione di condurre le azioni
dell’individuo attraverso la sua descrizione. L’azione precede
sempre la descrizione. Il contrario porta a ridicolizzare l’individuo.
Quando l’individuo si mette al servizio del Comando Sociale pretende di
agire attraverso ragionamenti; attraverso l’articolazione del proprio
descritto ammesso dal Comando Sociale. Questo rende ridicolo l’individuo.
Questa è la base della satira quando sberleffa i personaggi del Comando
Sociale. Purtroppo Rediculus può soltanto essere attento affinché la ragione
non si illuda di essere padrona dell’individuo. Può agire a sberleffo mantenendo
viva la capacità di critica dell’esistente dell’individuo.
Rediculus impedisce l’assoggettamento assoluto dell’individuo ai
dogmi imposti, li ridicolizza, mantiene viva la critica che permette
all’intimo di fuggire dall’assoggettamento. E’ facile dire:
gli altri sono ridicoli. Rediculus ci costringe a guardare quanto noi ci
rendiamo ridicoli dando importanza alle cose che vengono fatte attraverso la
ragione. Questo non significa che queste cose non debbano essere fatte,
significa considerare la loro importanza esclusivamente per quella che noi gli
attribuiamo e non per dei valori oggettivi che secondo alcuni hanno. Roma ride
di Annibale. Roma era praticamente indifesa e Annibale non ebbe il coraggio di
affondare il suo colpo: Roma rise di Annibale. Io ho visto degli impiegati che
non avevano il coraggio di bussare alla stanza del loro capufficio per
questioni d’ufficio. Ridiculus prese entrambi e di entrambi fà risuonare
le montagne delle sue risate, ma quando le montagne ridono, ridono anche di sé
stesse? E gli Esseri Umani quando diventano tutt’uno con Ridiculus? Solo
per l’altro? Allora si reputano furbi. Soltanto chi si fà Ridiculus nei
confronti di sé stesso diventa un Essere Potente e Saggio attraverso lo
sviluppo di sé stesso. Ridiculus è un grande Guardiano del divenire umano.
Salus è un grande Guardiano del divenire dell’Essere della
Natura. Di lui si è già parlato nel “Sentiero d’Oro”. Agisce
anche all’interno della ragione indicando come il corpo fisico sia in
salute per poter svilupparsi. La cura del corpo e la ricerca della salute
permette di aumentare i mutamenti a disposizione e attraverso questo aumentare
le probabilità di diventare eterni. Salus è un grande Guardiano che agisce
attraverso i bisogni e le necessità. Egli costringe la ragione ad inseguire
l’equilibrio, ma soprattutto blocca la ragione quando questa non riesce a
garantire l’equilibrio del benessere fisico e l’Essere della Natura
è in pericolo di morte. Salus provvede affinché il benessere venga ricercato come
elemento fondamentale della propria esistenza. Salus è un Centro di Energia
Vitale che agisce all’interno di ogni Essere della Natura. Questo potere
aiuta l’Essere a scorgere quanto gli permette di migliorare il proprio
benessere. Agisce sui sensi e quando il pericolo è molto forte tende a bloccare
la ragione permettendo alla percezione di individuare quegli elementi capaci di
ripristinare il benessere. A Roma Salus venne a poco a poco dimenticato. Non
era più la forza interna degli Esseri che cercavano il proprio benessere, ma un
altro Essere Umano che si occupava di loro. Essi diventavano oggetto
dell’Attenzione di chi si sarebbe occupato di ripristinare quel
benessere. Questo era il significato di dimenticare Salus per onorare
Ascleppio. Salus fu identificata con Igea e si tese a dimenticare come il
benessere fosse oggetto della ricerca costante del soggetto. Quando il
benessere si supplica ottenendolo come dono o come merce perde la sua forza di
modificazione della conoscenza e della consapevolezza dell’individuo.
Cessa di diventare Sapere concorrente allo sviluppo della Coscienza di Sé
dell’individuo per finire strumento di controllo di quel Comando Sociale.
E’ come per l’uso delle erbe. Quando le usavano le donne e gli
uomini li chiamavano Streghe e Stregoni. Essi erano giunti all’uso di
quelle erbe forzando i limiti della loro ragione: avevano arricchito la loro
Coscienza di Sé. Come Streghe e Stregoni venivano uccisi. Poi i monaci e le
suore si impossessarono di quel sapere e di quella conoscenza usandola per sottomettere
e controllare gli Esseri Umani. Così l’uso delle piante medicinali cessò
di essere un potere cui ogni Essere Umano poteva attingere per diventare uno
strumento attraverso il quale controllare il Sistema Sociale sottomettendolo.
Per questo è necessario ricordare Salus come un potere della Natura. Un Centro
di Energia Vitale il cui compito è aiutare l’individuo a diventare eterno
sviluppando il sapere e la conoscenza anche se oggi col controllo della
medicina sulla salute il singolo Essere Umano è in grado di appropriarsi solo
di una piccola parte di quel sapere. Ci furono dei momenti in cui sviluppare
benessere guarendo invalidità era l’attività centrale della stregoneria.
Oggi non è più così. Almeno non nei paesi in cui le condizioni di vita sono
fortemente migliorate. In quei paesi le possibilità di disporre di una sequenza
di mutamenti sufficientemente lunghi per sviluppare il proprio divenire eterni
è tale che rende inutile, se non truffaldino, sviluppare un progetto di
stregoneria guarendo malattie. Inutile in quanto il confronto avverrebbe con
tipi di malattia devastanti e truffaldino in quanto la stregoneria, comunque,
non è in grado di intervenire sulle menomazioni. Ricordare Salus significa
ricordare come la ricerca del benessere è un fatto soggettivo, anche se il
ricorso alla medicina è doveroso per non commettere sciocchezze, e che la
ricerca di benessere, comunque, deve trasformarsi in sapere e conoscenza. Salus
è dunque un grande Guardiano del divenire umano.
Semo Sanco è un grande Guardiano del divenire umano. Da Sanco
deriva il verbo sancire: comportarsi come indicato da Sanco. Sanco è un centro
di Energia Vitale che si nutre dell’Energia espressa dall’Essere
Umano quando agisce in conformità dei propri impegni. L’impegno preso
dall’Essere è un impegno sacro in quanto egli si è fuso con Sanco. Egli
ha messo una firma, ha stretto una mano, ha fatto una promessa e nel fare
questo si è trasformato in Sanco. Ora la sua esistenza è legata a quella
promessa. In ogni istante può gettare alle ortiche la promessa fatta, ma deve
essere un atto deliberato. Una decisione come espressione della sua volontà e
delle sue determinazioni. Deve dire, in altre parole: “Sanco, mi hai
ingannato”. I termini dell’intesa non erano quelli immaginati, quelli
voluti. Io non ero in grado di comprendere le implicazioni di quanto facevo.
L’Essere Umano in quel momento usa le proprie determinazioni e la propria
volontà per bloccare l’azione di Sanco. Io devo essere azione che
risponde all’impegno, ma l’impegno non deve essere mascherato, non
deve contenere inganni, non deve contenere trappole o malintesi.
L’impegno deve avere un interlocutore preciso: Sanco. Quando
l’interlocutore non si è fatto Sanco e mira a cose diverse da quelle
esposte o nasconde le intenzioni dietro parole suadenti o convincenti senza
esporre i reali termini del problema o le sue reali implicazioni, allora io mi
faccio Sanco rompendo il patto. Quando mi faccio Sanco rompendo il patto
scateno la rabbia di Bellona per l’inganno ricevuto. Io mi faccio Sanco
rompendo il patto sottoscritto perché io a quei termini credevo, ma chi ha
usato quei termini per raggiro o inganno non si è mai fatto Sanco, ha usato
l’immagine di Sanco per ingannarmi. Dunque, se io rompo quel patto, in
realtà rompo un patto inesistente in quanto l’interlocutore ha cessato il
diritto di essere considerato interlocutore. Non esiste. Questo integra la
descrizione di Semo Sanco nel “Sentiero d’Oro”. La lealtà di
Semo Sanco è legata a Semo Sanco. Solo Bellona permette la relazione con chi
considera il farsi Semo Sanco arte dell’inganno e del raggiro. Semo Sanco
è un grande Guardiano del Divenire Umano. Porta gli Esseri Umani ad essere
sempre uguali a sé stessi ma, nello stesso tempo, induce gli Esseri Umani a
rompere ogni accordo che abbia Inganno come suo fine.
Senectus è un grande Guardiano del divenire umano. Senectus è il
faro della trasformazione dell’Essere Umano. Il lume che indica
all’Essere Umano che cosa diverrà. Senectus fà paura! L’Essere
Umano vecchio ha paura del circostante, ha paura della sua incapacità fisica ad
affrontarlo. Qualunque Essere Umano diventerà vecchio. Eppure Senectus sta ad
insegnare all’Essere Umano la necessità di coltivare i propri interessi,
le proprie aspirazioni, ad esercitare la propria volontà e le proprie determinazioni
affinché non dimentichi cosa diventerà. La vista di Senectus porta molti Esseri
Umani ad abbandonarsi ai piaceri della vita come assoluto del loro fare. Non è
sbagliato abbandonarsi ai piaceri della vita purché questo sia parte della vita
e non il fine della vita. Altri ancora davanti a Senectus diventano frenetici,
non hanno un secondo da perdere. Altri ancora agiscono come se Senectus fosse
il fine della loro esistenza ed agiscono proteggendo la loro vecchiaia
accumulando e risparmiando beni. La realtà è che Senectus rappresenta un
momento dello stato fisico dell’individuo, non la vecchiaia
dell’individuo. Senectus è pauroso soltanto per chi ha vissuto la vita in
ginocchio davanti ad un dio che lo esaurisce della sua energia, della sua
forza, del suo divenire. Per chi ha vissuto esercitando la propria volontà e le
proprie determinazioni Senectus è un momento dell’esistenza nel quale si
può fare un bilancio della propria esistenza aspettando che la morte del corpo
fisico porti alla nascita del corpo luminoso. Senectus è un grande Guardiano
del divenire umano, ma la sua interpretazione e il suo ruolo appartiene alle
scelte fatte dall’Essere Umano per fondare la propria esistenza. Se
queste scelte sono scelte di espansione allora l’Essere Umano vede
Senectus come un momento del suo divenire diventando esso stesso Senectus; se
l’Essere Umano ha vissuto distruggendo sé stesso allora vide Senectus
come la peggiore delle sue disgrazie; il preludio del suo
“inferno”. Allora aspetterà la morte come liberazione dagli affanni
della vita terrorizzato che un possibile dio prolunghi quegli affanni per
proprio diletto o piacere.
Silenzio è un grande Guardiano del divenire umano. Silenzio
affascina la ragione. La circuisce inducendola a prendere fiato. Inducendola a
sospendere l’affannosità della descrizione. Silenzio induce la ragione a
fermarsi, a respirare. Silenzio è il ponte fra la descrizione della ragione e
l’organizzazione dell’individuo per affrontare il caos del
circostante. La ragione descrive il circostante, il Potere di Essere organizza
e costruisce l’individuo per affrontare il circostante. Silenzio è Potere
dell’idea nella ragione; Silenzio è potere nella descrizione. Silenzio
ammalia la ragione inducendola ad usarlo. Ogni volta che la ragione usa Silenzio
si dilata, si arricchisce. Ogni volta che la ragione usa Silenzio si ammala di
Silenzio. Abbisogna del silenzio per dilatare la propria descrizione. Così
Silenzio addestra la ragione a sospendere la descrizione permettendo
all’Essere di addestrarsi per affrontare il caos del circostante.
Permette all’Essere di compenetrare il circostante diventandone parte:
diventare circostante.
Per questo la ragione si fà Tacita. Tacita è un grande Guardiano
del divenire umano. Quando diventa Tacita la ragione diventa magia. La ragione
non è più padrona dell’individuo ma strumento del divenire
dell’individuo. Quando la ragione si fà Tacita? Quando la ragione
comprende di essere legata al corpo fisico e al suo sviluppo. Quando la ragione
comprende che è destinata a cessare con la cessazione dell’esistenza del
corpo fisico. Quando la ragione comprende la necessità di farsi da parte per
permettere lo sviluppo del corpo luminoso che permette alla coscienza
dell’individuo di continuare lo sviluppo dopo la morte del corpo fisico.
In quel momento la ragione si è fatta Tacita. La ragione Tacita è una ragione
in continuo mutamento e in continuo divenire. La ragione che si fà Tacita non
si ritiene eterna in quanto padrona dell’individuo e, come conseguenza,
padrona del circostante. Una ragione che si fà Tacita è una ragione che
percorre una linea in continuo sviluppo e in continua dilatazione. E’ una
ragione che sa farsi da parte ogni volta che un individuo affronta le
contraddizioni drammatiche dell’esistente ma subito pronta ad aggiungere
qualche cosa alla sua descrizione dilatandosi. Una ragione Tacita è una ragione
che non ha paura del caos circostante. Vive il caos circostante come una
miniera dalla quale attingere per alimentare la propria descrizione. Un Essere
Umano con una ragione Tacita è capace di lasciare il corpo fisico mentre opera
per costruire, dilatarsi e svilupparsi. La morte del corpo fisico (chi più o
meno) lo coglie in un momento creativo, al di là dell’età, del momento o
del modo in cui viene colto.
Sorte è un grande Guardiano del divenire umano. Sorte fu
identificata con Fortuna. In realtà Sorte è la forza che permette
all’Essere Umano di scegliere pur non conoscendo i dati completi
all’interno dei quali scegliere. La ragione descrive il mondo ma non è in
grado di comprendere il mondo. Nonostante questo l’Essere è costretto a
scegliere. La scelta non è in linea con la descrizione, la scelta spesso è
legata a cose diverse. Spesso si parla di istinto, di astuzia, di fortuna o di
caso. In realtà Sorte è un Guardiano di ponte fra la ragione e il caos
circostante. Fra la ragione e la forza psichistica dell’individuo. Sorte
è la capacità dell’iopsichistico di lanciare messaggi al Superio della
ragione. Manda messaggi sotto forma di necessità, bisogni e predilezioni estemporanee.
Sorte è questo potere. Sorte viene sconfitta soltanto quando la ragione prende
il controllo dell’individuo e l’individuo si assoggetta alla
ragione, alla sua descrizione. Soltanto in quel momento l’iopsichistico
non è più in grado di comunicare alla ragione la sua percezione del circostante
permettendo all’individuo di scegliere nonostante la sua incapacità di
descrivere la totalità dell’esistente. Sorte è un grande potere. Un
grande Guardiano che cessa di agire sull’individuo anche quando la ragione
si fà Tacita. In quel momento Sorte non ha ragione di continuare ad essere in
quanto l’individuo è iopsichistico e non ha ragione di usare il potere di
un ponte in quanto egli è diventato Sorte. Dunque Sorte non è fortuna. Non è la
compattazione dell’individuo nell’affrontare il circostante ma è la
capacità dell’iopsichistico di comunicare al Superio della ragione.
Speranza è un grande Guardiano del divenire umano. L’attimo
presente non è l’assoluto. All’attimo presente segue un altro
attimo e a questo segue un altro attimo. Speranza è un Guardiano che induce
l’Essere Umano a volgere lo sguardo al tempo che viene incontro. Il
presente non domina l’Essere Umano; l’Essere Umano si trasforma,
giorno dopo giorno. Questo è il principio esoterico di Speranza. Speranza è il
potere della trasformazione, la forza che induce alla trasformazione degli
individui, il loro cammino verso l’eternità. Fu Speranza a condurre
l’Essere Umano lungo il cammino che lo portò fuori
dall’oscurantismo nel quale gli adoratori del macellaio di Sodoma e
Gomorra li avevano cacciati. Speranza si relaziona col singolo individuo, con
la specie, con l’Essere Natura favorendone i mutamenti. C’è sempre
una direzione nella quale svilupparsi, migliore di quella attuale. Gli Stregoni
modificarono i mutamenti per uscire dall’oscurantismo cristiano. Gli
illuministi, i libertini modificarono la rotta dei mutamenti in funzione del
principio speranza alimentati da Speranza. Speranza è un grande Guardiano.
Nulla è perduto. Per chi non si piega disperato. Per chi non dissolve sé stesso
i mutamenti sono in grado di modificare la sua situazione attuale solo nella
misura in cui costui continua ad usare la propria volontà, le proprie
determinazioni, continua la ricerca per soddisfare i propri bisogni. Speranza è
un Centro di Energia Vitale che avvolge l’individuo come una tensione. Il
nemico di speranza è l’illusione. Speranza non è definizione di ciò che
sarà o potrà essere. Questa è illusione della ragione che incapace di
abbracciare l’esistente attraverso la sua descrizione si illude che
quanto descrive sia la totalità dell’assoluto da cui deduce che sarà
necessariamente sviluppo della sua descrizione. Illusione è proiezione nei
mutamenti ignorando le variabili sconosciute e la forza del loro impatto su
quella sequenza dei mutamenti. Speranza non descrive. Speranza è una forza che
spinge l’Essere Umano ad usare la propria volontà e la propria
determinazione. L’Essere Umano diventa Speranza quando fà del cambiamento
il suo modo di essere attraverso l’uso della sua volontà e delle sue
determinazioni.
Tosse è un grande Guardiano del divenire umano. Tosse è un
messaggio, ogni messaggio, che il corpo fisico lancia alla ragione per
comunicargli che qualche cosa non funziona e che lui, e per conseguenza la
ragione, si prospettano dei pericoli. Quando la ragione si eresse a padrona
assoluta dell’Essere Umano chiuse con quanto non riusciva a descrivere.
Fra le cose che tagliò dalla sua descrizione fu la relazione noumenica fra sé e
il corpo fisico dell’Essere Umano cui apparteneva. Così l’Essere
Umano non fu più in grado di agire preventivamente nei confronti del proprio
corpo. Anche se nel corso dei millenni le condizioni di vita sono migliorate
l’azione della ragione non era in grado di soddisfare tutti i microbisogni
di ogni singola cellula del corpo fisico, ma si limitò a soddisfare quei
bisogni generali espressi dall’Essere e compresi nella sua descrizione.
Così la ragione non dava molta importanza a quella piccola ferita al piede
salvo disperarsi quando questa si trasformava in cancrena. Così la ragione non
dava molta importanza a quel piccolo prurito, quella sensazione di freddo sui
bronchi e sui polmoni, salvo disperarsi quando questa si trasformava in
polmonite. Tosse è un Guardiano messaggero che avverte la ragione quando
qualche cosa non funziona. Avverte la ragione che la sua descrizione non
capisce che cosa potrebbe non funzionare incutendogli timore e necessità di
capire. Attraverso Tosse la ragione si modifica percependo il proprio corpo
fisico. Comprende la necessità di conoscere e di allargare il confine della sua
conoscenza. Così Tosse diventa un grande Guardiano. Diventa un Guardiano dello
sviluppo della ragione in una direzione precisa: aumentare la comprensione
degli stimoli provenienti dalle varie parti del corpo per allargare la
descrizione che di questo ne ha la ragione. Così l’Essere Umano impara ad
ascoltare i messaggi che dal suo corpo emergono alla superficie. Così
l’Essere Umano comprende come la sua coscienza altro non è che la
Coscienza risultante di ogni sua parte del corpo. Così l’Essere Umano
comprende di essere un divenuto e che deve continuare ad esistere attento agli
stimoli del proprio corpo, per continuare nel suo processo di divenire. Non si
diventa Tosse. Si permette a Tosse di diventare parte dell’Essere Umano.
Si costringe la ragione a spostare la sua Attenzione tenendo presente i
messaggi di Tosse. Tosse è un grande Guardiano del divenire umano. Per essere
un Guardiano del divenire Umano Tosse abbisogna che l’Essere Umano
comprenda la necessità di continuare nella sequenza dei mutamenti e per far
questo deve curare il suo corpo fisico. Deve essere attento affinché il suo
danneggiamento, per quanto gli è possibile, arrivi il più tardi possibile. Solo
quando l’Essere Umano comprende la necessità e l’importanza del
proprio divenire allora Tosse può diventare parte dell’Essere Umano e
divenire come parte dell’Essere Umano.
Tutano è un grande Guardiano del divenire umano. Se Tosse esprime
alla ragione le esigenze non descritte del corpo fisico, Tutano impone alla
ragione le esigenze di conservazione in relazione al circostante in cui costui
vive. L’Essere Umano non è un creato da un dio pazzo che gli ha regalato
il mondo. L’Essere Umano è un divenuto all’interno
dell’Essere Natura. All’interno dell’Essere Natura ha
proceduto adattamento dopo adattamento conservandosi ed espandendosi. La
conservazione del proprio stato è la condizione per l’espansione e lo
sviluppo. Tutano è un Guardiano che deve garantire la conservazione
dell’esistente in funzione dello sviluppo. Esiste una sola direzione di
sviluppo, tutte le altre direzioni sono non sviluppo. Da come si vive in questo
momento si può migliorare la qualità della vita o si può peggiorare
precipitando nella miseria. La condizione di miseria è favorevole allo sviluppo
della fede cristiana e di ogni altra concezione monoteista. La condizione di
benessere è una condizione favorevole alla percezione del circostante in
quanto, eliminando la pressione impellente dei bisogni fisici primari, lascia
spazio all’espressione dei bisogni intellettuali. Chi ha fame non si
chiede come soddisfare il bisogno dello sviluppo del corpo luminoso. Tutano
agisce affinché gli Esseri conservino quello che hanno conquistato per poterlo
migliorare. Tutano è un’esigenza che l’Essere presenta alla sua
ragione. Tutano esprime la sua tensione alla ragione impedendo a questa di
nascondersi dietro le sue illusioni e di chiamare le cose col loro vero nome.
La ragione deve agire all’interno della sua descrizione, non deve
permettersi di allargare la sua descrizioni a cose irreali o ad invenzioni di
fantasia. La ragione deve allargare la propria descrizione. Tutano provvede a
questo. La sconfitta di Tutano si ha con l’assoluto della ragione. Si ha
come sottomissione dell’Essere Umano al dio assoluto; ad una pretesa
verità assoluta.
Verità è un grande Guardiano del divenire umano. Verità è quanto
l’Essere percepisce nel momento presente. E’ la sua percezione
nell’istante in cui emette il suo giudizio. Verità è la misura della
libertà dell’Essere. Verità è il divenuto dell’Essere: la sua
libertà raggiunta. La libertà è il processo di divenire dell’Essere. La
sua capacità di sviluppare il suo corpo luminoso. Verità è un Guardiano della e
nella ragione. Verità è la percezione dell’attimo presente nella
specificità del soggetto. L’attimo presente e il divenuto del soggetto
sono momenti assoluti. Questi momenti tendono a fermare il divenire
dell’Essere Umano: “Ecco, dopo tanto penare sei giunto alla verità.
Questa è Verità” “No! Afferma Libertà, questo è un aspetto di
Verità. Segui le tensioni che nascono dentro di te e troverai altri aspetti di
Verità. Cresci e Verità si modificherà” Verità è rappresentata come una
“austera matrona” come l’immagine del divenuto immobile in sé
stesso. Fu facile per i cristiani imporre la verità assoluta del loro dio
dentro la quale esaurire il divenire dell’Essere Umano. Attraverso il
terrore imposero il loro dio. Il terrore bloccava il divenire: la parola del
loro dio era la Verità in cui il divenire dell’individuo si esauriva.
Mettere Verità come obiettivo del divenire umano significa distruggere il
respiro di Libertà. Significa impedire il formarsi di altre verità, di altre
scelte dell’esistenza. Significa ignorare che l’Essere Umano è
divenuto imponendogli la Verità della creazione da parte di un potere di cui
egli è a sua somiglianza. Il creatore è uguale al creato, dunque non esiste
divenire del creato in quanto questo è uguale all’assoluto: l’
“austera matrona” si chiude su sé stessa e attende la morte! Prima
di essere “austera matrona” era una giovinetta, prima di essere una
giovinetta era un feto. Eppure l’ “austera matrona” chiude il
divenire dell’Essere. Impedisce all’Essere di pensare sé stesso
come un divenuto e di conseguenza di pensarsi in divenire. Quando dunque Verità
è un nemico dell’Essere Umano? Quando aiuta la ragione a prendere il
controllo dell’Essere Umano bloccandone il divenire convincendolo di aver
raggiunto l’assoluto. Quando Verità è un grande Guardiano del divenire
umano? Quando fissando il divenuto pone le basi per modificarlo! Quando Verità
non è causa della ricerca di sviluppo del soggetto, ma è effetto descrittivo
della sua tensione nella ricerca di Libertà! Verità fà parte di un gruppo di
Guardiani molto “subdoli”. Facilmente manipolabili dalla ragione.
Questi presentano vari lati, sia nel Superio sia nell’Iopsichistico in
quanto costituiscono un ponte di congiunzione fra entrambi. Quando la ragione
sbarra l’aspetto che le interessa tende a bloccare il ponte per impedire
l’afflusso di dati tali da sconvolgere la sua descrizione. Ecco allora
che da Guardiano dell’Essere Umano Verità diventa un Guardiano della
staticità della ragione: l’ “austera matrona”. Il Guardiano Verità
dell’Essere Umano è figlia di Saturno. E’ figlia di colui che pesca
dall’iopsichistico per aggiungere al descritto della ragione e facendo
questo alimenta il principio speranza del divenire umano. Il Guardiano Verità è
figlia di Virtù, la capacità dell’Essere Umano di chiamare le cose col
loro nome senza costruirsi inganni. Il Guardiano Verità è figlia di Giustizia.
L’equilibrio fra i Poteri di Essere all’interno del divenire
dell’Essere Natura. Il Guardiano Verità è tale soltanto quando risponde a
delle caratteristiche precise. Una cosa è la verità, un’altra cosa il
Guardiano Verità!
Verticordia è un grande Guardiano del divenire umano. Verticordia
è un Centro di Energia Vitale che agisce fissando l’Attenzione degli
Esseri sul tempo che viene incontro. Sulla loro trasformazione in funzione del
loro divenire. Verticordia è una potenza che stana l’Attenzione
dell’Essere Umano portandola ad affrontare le contraddizioni
dell’esistente. “Credevi tu di esserti costruito un nido, una
nicchia, nella quale vegetare. Nel far questo hai cessato di divenire!”.
Verticordia è un Guardiano che relaziona l’Essere Umano
all’oggettività del circostante. Per questo motivo Verticordia viene
legata a Venere. Quando non è un Guardiano dell’Essere Umano è un aspetto
di una forza più vasta. Se Venere è il potere che lega fra di loro gli Esseri
della Natura Verticordia è il Guardiano che non permette all’Essere Umano
di estraniarsi da questa. Verticordia è un centro di Energia Vitale che si
nutre dell’Energia emanata dagli Esseri quando hanno l’Attenzione
rivolta al tempo mentre viene incontro. Avere l’Attenzione sul tempo che
viene incontro significa costruire in funzione del futuro del Sistema Sociale.
E questo è il Bene! Quanto si espande è il Bene! Quanto distrugge o annichilisce
l’esistente è il Male! Verticordia spinge al bene. Verticordia veniva
invocata per “intenerire i cuori insensibili” cioè costringerli a
percepire le contraddizioni del divenire. Verticordia, fissando
l’Attenzione sul tempo che viene incontro, aiutava a dimenticare un amore
infelice: si possono fondare nuovi amori, nuovi interessi. Il Potere di Essere
di Verticordia come Guardiano è immenso. Spinge l’Essere Umano a divenire
in armonia col suo circostante. Lo stana quando si nasconde. Lo protegge quando
affronta le contraddizioni del divenire. Verticordia è un grande Guardiano del
divenire umano. Aveva un tempio presso la Porta Collina.
Vertumno è un grande Guardiano del divenire umano. Veramente
Vertumno è molto di più che un Guardiano del divenire umano, ma in questo
momento deve essere trattato per questo specifico aspetto. L’importanza
del mutamento nella costruzione dell’Essere Umano fà di questo Guardiano
l’essenza del divenire dell’Essere. Il mutamento, in quanto tale, è
insito nel divenire dell’Essere Umano. Vertumno impersona un aspetto
particolare; il mutamento in presenza di forma e noumenia. L’Essere Umano
è ragione e noumenia; è Superio e Iopsichistico; è apparenza e realtà insieme.
Vertumno è a guardia del mutamento attraverso la dualità operativa nel divenire
dell’Essere Umano. L’Essere, ogni Essere del circostante, determina
i fenomeni con i quali porsi rispetto ad ogni altro Essere. Fintanto che le
relazioni si mantengono nell’ambito del Potere di Essere della Natura non
ci sono problemi, quando invece le relazioni si svolgono all’interno del
Sistema Sociale umano allora le cose cambiano. Da quando Giustizia fu messa in
fuga dall’avvento del Potere di Avere fu necessario al singolo Essere
sviluppare la noumenia nascondendola attraverso la forma. Non sempre lo
sviluppo del suo Sapere, della sua Conoscenza, della sua Consapevolezza veniva
accettato dal Comando Sociale. Egli doveva mascherare il proprio divenuto
attraverso la forma. Doveva variare la noumenia facendo apparire costante la
forma. Vertumno è un Guardiano a protezione dei mutamenti. Aiuta l’Essere
a nascondere i mutamenti soggettivi quando questi si troverebbero a scontrarsi
con un’oggettività distruttiva. Vertumno non è inganno; Vertumno è
protezione. Farsi Vertumno significa proteggere la realtà del proprio Essere da
“preponderanti forze nemiche”. Vertumno come è a Guardia della
maturazione dei frutti così è a Guardia della maturazione del corpo luminoso
dentro l’Essere Umano. Vertumno è un grande Guardiano. Ha protetto
milioni di cacciatori di conoscenza e consapevolezza durante
l’oscurantismo cristiano. Li ha protetti dai roghi e dalle torture
inducendoli a mascherare il loro sapere e la loro consapevolezza dietro la
devozione imposta dal terrore. Chi si è fuso con Vertumno ha potuto portare a
maturazione il proprio corpo luminoso. Vertumno è un grande Guardiano del
divenire umano.
Vigilantia è un grande Guardiano del divenire umano. E’ un
Guardiano della Natura. L’Essere Natura costruisce i suoi adattamenti
interni attraverso vari Guardiani. Uno di questi è Vigilantia. Non esiste
divenire senza Vigilantia per il singolo Essere. Le contraddizioni
dell’esistenza impongono una soluzione, impongono delle scelte in
funzione della fondazione del proprio divenire. L’oggettività impone al
soggetto l’azione. Il soggetto deve essere sempre in grado di cogliere
quanto dall’oggettività giunge verso di lui. Deve sempre scegliere e deve
scegliere al meglio. Vigilantia gli permette la velocità nella scelta. Gli
permette di cogliere Occasione quando gli si presenta. Vigilantia viene
invocata per compattare sé stessi. Essere vigili in ogni istante della propria
esistenza. Vivere vigili significa farsi Vigilantia. La difficoltà di questo
modo di vivere appartiene soltanto a chi si è fissato nella ragione e considera
l’oggettività come muta e succube alle sue scelte. Vivere Vigilantia è
faticoso soltanto per chi è stato disarmato della propria volontà e delle
proprie determinazioni. Vigilantia è un Guardiano soltanto di quegli Esseri che
non hanno rinunciato ad esercitare la propria volontà e le proprie
determinazioni. Quegli Esseri capaci di guardare il tempo mentre viene loro
incontro. Quando una ragione viene spesso offesa, allora l’Essere si
chiede da cosa ciò possa dipendere. Nel momento stesso in cui l’Essere si
chiede questo Vigilantia lo alimenta cedendogli Energia Vitale. Vigilantia è un
Guardiano che agisce sia sulla ragione che sul corpo luminoso mentre cresce.
Vigilantia appartiene all’Essere Natura e come tale appartiene al divenire
di ogni Essere. I suoi simboli sono il gallo che risveglia la ragione dal suo
torpore, lo sperone inteso come sprone dell’attività e una clessidra come
misura dei mutamenti protetti da Vigilantia. Vigilantia è un grande Guardiano
del divenire umano.
Violenza è un grande Guardiano del divenire Umano. Violenza è un
Guardiano che agisce all’interno della ragione. Violenza non è
l’atto violento, ma è l’atto determinato attraverso il quale un
individuo ricerca la propria libertà. Violenza è l’estremo tentativo
messo in atto dall’individuo quando nessun’altra alternativa gli è
stata lasciata. Violenza, come ad esempio Verità, è uno di quei Guardiani del
divenire umano che per essere tali devono essere caratterizzati in quanto la
ragione tende a fissare un aspetto al quale soggiogare l’Essere Umano.
Violenza è l’Essere che aiutò Giove nella lotta contro i Giganti.
Violenza è l’Essere che aiutò il Potere di Essere nella lotta contro il
Potere di Avere. E’ un atto di violenza quello messo in atto dal Poter di
Avere per impossessarsi del Potere di Essere degli Esseri Umani per servirsene
e perpetuarsi. E’ un atto di violenza, ma non è il Guardiano Violenza. Il
Guardiano Violenza protegge il divenire del singolo Essere quando questo non
trova altre vie per proteggersi e rischia l’assoggettamento al Potere di
Avere e per conseguenza la sua distruzione. Violenza è l’aspetto di Furia
quando è legata solo al fare della ragione, al suo pensato, nella ricerca della
propria libertà di espansione. Violenza è sorella della Vittoria perché Vittoria
esaurisce Violenza. Vittoria è il fine di Violenza. Violenza è un Guardiano
molto pericoloso. La libertà ottenuta con Violenza è una libertà sempre in
bilico fra l’Essere e l’Avere. L’Essere Umano che fonda la
soluzione delle proprie contraddizioni attraverso Violenza percorre un sentiero
molto pericoloso. Un sentiero che in qualsiasi momento lo costringe a
precipitare dentro il Potere di Avere per conservare quanto con Violenza ha
ottenuto. La violenza è il rifugio degli incapaci, Violenza è l’ultima
risorsa dei disperati!
Viriplaca è un grande Guardiano del divenire umano. Ogni specie
della Natura si sviluppa attraverso la diversità sessuale. Le diversità sono
funzionali allo sviluppo della Natura ma è importante che gli attori dello
sviluppo della Natura lavorino all’unisono; con un’unica volontà
per favorire il proprio sviluppo nel circostante. Un Essere Umano ha una via
alla Conoscenza e alla Consapevolezza individuale, ma caccia nel circostante in
“branco”; caccia in coppia; caccia in gruppo! E’ necessario
raggiungere armonia nella relazione per affrontare il circostante. Spesso
bisogni diversi creano contrasti e contraddizioni. E’ necessario
risolvere quelle contraddizioni internamente, ricercando l’unità con la
quale affrontare la vita. Viriplaca può agire fra Esseri uguali. Viriplaca può
agire soltanto a livello del Potere di Essere. Non può esserci Viriplaca
espressione del Potere di Avere. Là c’è dominio; là c’è dipendenza;
là c’è assoggettamento; là c’è violenza. I cristiani distrussero
Viriplaca imponendo un ferreo dominio sulla donna. Le imposero un codice
comportamentale che prima di loro non si era mai visto tanto brillava per
ferocia e determinazione. Per i cristiani la donna era colei che aveva dannato
l’uomo facendolo cacciare dal paradiso terrestre; era quella che non
aveva diritti nei confronti della sua prole; era colei che era senza anima. Per
i cristiani (e le altre religioni rivelate) la donna era ed è oggetto del
possesso. Un oggetto senza diritti. Un Essere che meritava disprezzo. In questo
modo i cristiani distrussero Viriplaca. La condizione della donna
all’interno del loro concetto di famiglia era una condizione subordinata;
la donna era schiava. Nella famiglia cristiana non c’è Viriplaca;
c’è solo assoggettamento. Le unioni fra Esseri Umani (al di là del sesso)
possono svilupparsi soltanto quando sono determinate dal Potere di Essere.
Unioni il cui scopo è lo sviluppo della Conoscenza, della Consapevolezza, del
Sapere e da pratiche comuni del fare e del sesso atte a soddisfare i reciproci
bisogni. In ogni altro caso Viriplaca è bandita. Per questo motivo Viriplaca è
un grande Guardiano del fare umano. E’ il Guardiano affinché le unioni
avvengano in sintonia allo sviluppo del Potere di Essere e non costituiscano
possesso di un individuo su un altro. Viriplaca favorisce lo sviluppo della
concordia fra unioni basate sul Potere di Essere, ma nello stesso tempo
favorisce la rottura quando le unioni sono legate dal Potere di Avere. Quando
c’è possesso e sottomissione Viriplaca può agire soltanto per rompere.
Viriplaca è un Centro di Energia Vitale nemico dell’orrore cristiano. Che
fine fece il suo tempio sul Palatino?
Virtus è un grande Guardiano del divenire umano. Virtus è come
Honos. E’ una dilatazione di Honos nell’intera esistenza umana e in
tutti i suoi aspetti. Essere uguali a sé stessi, seguire i propri principi,
sviluppare il proprio Potere di Essere. Questa fu l’esigenza di Mario
nello scontro con Silla. Honos fu un Guardiano che nacque come estensione della
percezione militare; Virtus fu l’estensione di questo alla vita civile.
Pertanto Honos e Virtus sono sinonimi.
Vittoria è un grande Guardiano del divenire umano. E’ uno di
quei Guardiani che la ragione tende a far propri e a fissare su di essi
l’Attenzione dell’Essere Umano per assoggettarlo. Come Verità e
Violenza. Vittoria è la capacità dell’Essere di proseguire nella sequenza
dei mutamenti senza essere annientato. Senza essere bloccato nel suo sviluppo
dalla sua ragione o da condizioni tali da sottometterlo. Vittoria è un grande
Guardiano quando conduce l’Essere Umano a mettere in sequenza sfida dopo
sfida. Vittoria è un grande Guardiano quando dopo uno scontro trasmette
all’Essere Umano la forza per continuare a impostare un nuovo scontro,
una nuova sfida, ad affrontare una nuova contraddizione. Vittoria diventa uno
strumento della ragione quando questa intende dominare l’Essere Umano e
lo costringe ad uno scontro finalizzato a dominare altri Esseri Umani. Quando
la vittoria consiste nell’appropriazione allora diventa conquista, non
Vittoria. La Vittoria dell’Essere è la Vittoria della sua vita. La
capacità di seguire la propria linea di mutamenti per diventare eterno. La
capacità di costruire l’Essere Luminoso che cresce dentro di lui. La
capacità di non mettersi in ginocchio o di sottrarvisi qualora qualcuno tenti
di farlo. Vittoria è un grande Guardiano solo nella misura in cui si riferisce
all’Essere Umano e alla sua linea di mutamenti. Diventa conquista quando
la ragione si appropria dell’immagine e costringe l’Essere a considerare
la vittoria come una conquista di qualcuno o di qualcosa; quando si trasforma
in Potere di Avere. Vittoria era raffigurata come una giovane donna alata con
una corona di alloro nella mano. Era il corpo luminoso dell’Essere Umano
che si librava nella sequenza dei mutamenti per diventare eterno e la corona di
alloro stava a significare il suo trionfo nei mutamenti della vita del suo
corpo fisico. Anticamente era un epiteto di Giove e stava ad indicare i
mutamenti del cielo e lo sviluppo progressivo della sua Coscienza. In seguito
divenne un epiteto di Giunone e stava ad indicare la sequenza dei mutamenti di
ogni Essere nato nella Natura che tende a diventare eterno. Stava pure, se mai
qualcuno volesse ricordarlo, ad indicare i mutamenti attraverso i quali Roma
diventava una città eterna. Ma non credo che questa visione piaccia ai
cristiani che contro le immagini romane scatenarono il loro terrore
distruttivo.
Vitula è un grande Guardiano del divenire umano. E’ un
Guardiano contro la depressione e il grigiore della vita. La ragione quando
prende il controllo dell’Essere Umano tende a chiuderne lo sviluppo entro
i confini del suo divenuto spacciandola come assoluto. La ragione per
confermarsi padrona assoluta deve immiserire la qualità della vita riducendone
i fenomeni attraverso i quali la vita si arricchisce. Vitula protegge la gioia
di vivere. Protegge l’espansione dell’individuo del circostante.
Protegge il suo piacere di vivere. Protegge il desiderio di essere felice nel
fare di tutti i giorni. La gioia è legata al benessere fisico. La gioia è
legata alla gioia di mangiare. Vitula è un Centro di Energia Vitale che si
nutre dell’Energia Vitale emessa dall’Essere Umano quando agisce
con gioia e felicità. Questo stato dell’esistenza dell’Essere Umano
deve essere protetto e favorito non soltanto per il benessere dell’Essere
Umano ma anche per lo sviluppo di Vitula. Così Vitula è un grande Guardiano del
divenire umano. Non a caso nei vangeli cristiani Gesù non ride mai. Egli ha il
terrore del riso in quanto il riso lo espande nel circostante. Così anche a
Roma c’era chi affermava che “il riso abbonda sulla bocca degli
sciocchi” quando il riso velocizza l’Energia Vitale
dell’individuo nel momento in cui ne coinvolge l’Essere. Vitula non
era “una divinità della guerra” era il lato comico e inutile della
guerra quando le contraddizioni potevano essere risolte in altro modo. La
guerra è un atto di violenza, la satira ne mostra il lato contraddittorio.
Vitula è un grande Guardiano del divenire umano. E’ il sale che condisce
la vita quando le contraddizioni dell’esistente riducono la felicità.
Vitula è grande nel Buffone. Il Buffone diventa Vitula quando usa il riso e la
satira per affrontare le contraddizioni dell’esistenza. Farsi Vitula,
spesso, significa non arrendersi alla miseria dell’orrore cristiano.
Volturno sta all’acqua come Vulcano sta al fuoco. In questo
caso viene trattato nel suo aspetto di Guardiano del divenire umano. E’
il Guardiano dell’adattamento soggettivo alle variabili oggettive. Il
fluire nel mutamento. Il non arresto del divenire umano. E’ il Guardiano
della Libertà biologica dell’Essere. L’essere obbedisce a
Necessità. Alla propria specifica Necessità come adattamento soggettivo alle
variabili oggettive. L’Essere va dalla nascita del corpo fisico alla
nascita del corpo luminoso esattamente come il fiume va dai monti al mare.
Necessità è uguale in ogni respiro dell’universo. Volturno è il Guardiano
di questo fluire. Il suo rotolare ora calmo ora impetuoso indica
all’Essere Umano come deve procedere mutamento dopo mutamento.
Contraddizione dopo contraddizione. Sfida dopo sfida. Volturno si relaziona con
tutti gli Esseri che cercano di seguire la propria sequenza dei mutamenti. Ma
Volturno è essenzialmente relazione con l’Essere Umano attraverso
Necessità. Ogni Essere della Natura conosce perfettamente la sequenza dei
mutamenti attraverso i quali fluisce il corso della propria esistenza. Solo
all’Essere Umano questo deve essere ricordato in quanto prigioniero della
sua ragione e incapace di guardare il tempo mentre viene incontro. La relazione
di Volturno con l’Essere Umano è la relazione imposta da Necessità. Non
si può uscire da questa relazione se non distruggendo il divenire stesso. Così
come alcuni fiumi si insabbiano disperdendo il proprio corso così alcuni Esseri
Umani negano il proprio divenire costretti dalla loro ragione ad inginocchiarsi
davanti ad un dio assassino che pretende di determinarne i mutamenti. Volturno
è un grande Guardiano. Egli richiama gli Esseri al rispetto della propria
necessità. Richiama gli Esseri a proseguire lungo la sequenza dei propri
mutamenti senza mettersi in ginocchio. Volturnus si relaziona con
l’intero Essere e la ragione è costretta a subire la relazione che
ritiene fastidiosa fintanto che pretende il dominio e il controllo
dell’Essere Umano. Soltanto quando la ragione si mette al servizio
dell’Essere Umano accettando la presenza dello sconosciuto allora la
ragione accetta la relazione con Volturno. Allora la ragione accetta di fluire
lungo la sequenza dei mutamenti per giungere al mare della Conoscenza e della
Consapevolezza. Del fluire in armonia con Necessità si nutre Volturnus; del
fluire in armonia con Necessità è Guardiano Volturnus.
Volumna e Volumna è un grande Guardiano del divenire umano. Questi
Guardiani sono attenti al fare degli Esseri Umani nel momento delle
“nozze”. Sono legati ai rapporti sessuali degli sposi. Essi sono a
guardia affinché nella relazione sessuale non ci sia violenza. Sono a guardia
affinché la relazione sessuale sia di reciproca soddisfazione. Questi Guardiani
si sono formati nella Specie Umana quando il Comando Sociale ha preteso di
avere il controllo degli atti sessuali degli individui per favorire il proprio
sviluppo. Dal momento che gli Esseri Umani non furono in grado di sottrarvisi
si forgiò questo Guardiano che si nutre del reciproco piacere
nell’accoppiamento. E’ un Guardiano che protegge il Potere di
Essere di entrambi (o più di entrambi) i partecipanti all’atto sessuale.
E’ un Guardiano che si nutre dell’armonia reciproca. Nello stesso
tempo il Guardiano tende a distruggere quelle relazioni sessuali che non sono
di reciproca soddisfazione. Spesso in maniera drammatica. Spesso in maniera
violenta. Il Potere di Avere quando interviene nei rapporti sessuali tende a
trasformare i rapporti sessuali in sadismo e masochismo. Tende, in altre
parole, ad assoggettare una delle parti nel rapporto stesso. Il problema non
sta nel rapporto sessuale. Il problema è che il rapporto sessuale e la sua
qualità si estendono poi sull’intera vita. Così se il Potere di Avere
determina la qualità dei rapporti sessuali rischia di determinare anche le
relazioni sociali. Questo Volumna o Volumno non lo possono permettere. A volte
non hanno forza sufficiente per capovolgere la situazione sociale determinata
da relazioni di Potere di Avere nelle relazioni sessuali, ma Volumna e Volumno
danno comunque un grande contributo per ripristinare la relazione fra Poteri di
Essere tentando di far ritornare Giustizia fra gli Esseri Umani.
Marghera, 1996
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 Marghera – Venezia
Tel.041933185
E-mail: claudiosimeoni@libero.it