CIO’ CHE PORTA A...DIVENTARE ETERNI
NELLA RELIGIONE ROMANA
6)
PARTENDO DA... CIO’ CHE PORTA A DIVENTARE ETERNI
di Claudio Simeoni
Vai all'indice della Religione dell'Antica Roma: il contratto giuridico fra uomini e Dèi.
L’impegno
sui campi era tale da assicurare la vita e la prosperità alla comunità o il suo
annientamento. Tale impegno era totale. Coinvolgeva l’intero Essere
Umano, l’intera sua Attenzione. Il lavoro dei campi consentiva
all’Essere Umano di vivere e prosperare coltivando la propria eternità
mutamento dopo mutamento. Mentre lavorava i campi, trasformando la terra e il
suo divenire, l’Essere Terra trasformava l’Essere Umano
mostrandogli le altre sfaccettature delle concentrazioni di Energia Vitale che
le relazioni fra sé e l’Essere Terra andava costruendo azione dopo
azione.
Il processo
di manipolazione dell’Attenzione umana da parte dell’Essere Terra
partendo dai bisogni umani sarà oggetto di trattazione in altra parte. Quello
che qui voglio sottolineare è come quanto l’Essere Umano fonda attraverso
le relazioni con l’oggettività (o a volte incontra già formato e
trasforma attraverso le relazioni che egli impone per soddisfare i propri
bisogni) si sviluppi, nel corso del suo divenire, assumendo un significato che
travalica il senso originale (e la forza originale) finendo per diventare una
conditio sine qua non per lo sviluppo della Libertà del divenire umano oltre la
morte del corpo fisico. I centri di Energia Vitale che nascono o prendono
vigore dal fare umano in relazione all’oggettività in cui questo fare si
inserisce aiutano l’Essere Umano a diventare eterno consentendogli di
mantenere compatta la propria Energia Vitale superando la soglia della morte
del corpo fisico consentendogli di accumulare una quantità sufficienti di
Energia Vitale da consentirgli un ulteriore sviluppo attraverso una nuova
sequenza di mutamenti senza per questo dover sedimentarsi con l’Essere
Terra, l’Essere Natura o l’Essere Sole. Inoltre mi interessa
dimostrare, sia pur soltanto a livello di idea, come il Potere di Avere abbia
tentato di trasformare la forma dei centri di Energia Vitale per sviare
l’Attenzione degli Esseri Umani impedendo loro di relazionarsi (è il
caso, ad esempio di Plutone, Saturno e Venere).
Questo verrà
fatto senza ripetere quanto già detto nel Sentiero d’Oro.
Uno dei più
antichi centri di Energia Vitale che hanno avvolto l’Essere Umano in
tutte le sue manifestazioni è Liber e Libera. “Permettimi di fare quello
che voglio” dice l’Essere Umano penetrando la Terra, “Tu
farai quanto io ti consento di fare” gli risponde questa. La relazione
viene regolata attraverso l’equilibrio nella crescita. In questo è
sintetizzata la relazione Liber-Libera. La relazione Essere Umano ed Essere
Terra si estende all’intera relazione fra soggettività ed oggettività
della Specie Umana. Una relazione attraverso la quale si produce adattamento.
L’adattamento, negando la violenza nella relazione, produce il divenire
nella Libertà: produce Cerere, la crescita. Liber, Libera e Cerere sono
attributi sessuali. E’ la pratica sessuale a garantire la crescita. Ogni
tipo di pratica sessuale che si svolge nella Natura. E’ necessario
dividere i mezzi attraverso i quali si risolvono le contraddizioni fra noi e la
Natura. Come scritto nel Libro dell’Anticristo, a proposito della
dipendenza, i rapporti fra noi e la Natura sono rapporti fisici, ma solo nella
misura in cui noi consideriamo la Natura come oggetto di relazione nel
quotidiano della ragione. Quando si altera la percezione la Natura è un insieme
di Coscienze che percorrono il proprio cammino per diventare eterne. La
relazione fra noi e la Natura, in questo caso, cessa di essere per diventare
una relazione fra noi. E i rapporti fra noi sono rapporti di sesso. Le
Coscienze della Natura si riproducono come l’Essere Umano, anche questa è
una forma di uguaglianza e la sopravvivenza dell’Essere Umano nel
quotidiano della ragione è data dalla capacità degli Esseri della Natura di
riprodursi. Dunque, volendo considerare la Natura come oggetto nel quotidiano
della ragione, non possiamo non considerare la Natura come somma di insiemi che
esercitano delle relazioni, al loro interno, che sono relazioni di sesso. La
Natura riproduce e conserva sé stessa attraverso il sesso. Il piacere
nell’esercitare il sesso garantisce alla Natura la funzione propria del
proprio divenire. Il contadino agisce dunque sui rapporti sessuali della Natura
per poter continuare a riprodurre una situazione oggettiva dalla quale trarre
il proprio benessere. Liber, Libera e Cerere sono dei centri vitali della
crescita all’interno della Natura. Dei centri di Energia Vitale assoluti
venutisi a formare con l’avvento della Natura stessa. Essi nascono attraverso
il fare e assumono la direzione della loro crescita in funzione delle opzioni
esercitate dalla Natura nel forzare le proprie trasformazioni. D’altronde
Cerere deve esercitare la propria volontà e le proprie determinazioni sulla
Natura costringendola a percorrere serie di mutamenti che le garantiscano di
diventare e eterna in quanto soltanto in questa condizione Cerere stessa può
diventare eterna. La direzione che Cerere impone è la formazione di due centri
di Energia Vitale quali Liber e Libera. Liber e Libera qualificano la relazione
attraverso la quale Cerere si sviluppa. Liber Libera qualifica la relazione
sessuale all’interno della Natura. Così in origine Liber e Libera
proteggevano il lavoro dei campi in quanto relazioni sessuali attraverso le quali
costruire il divenire degli Esseri attraverso la soluzione delle
contraddizioni. Poi, col letistemio del 496 la triade Liber, Libera e Cerere
diventano la forza propulsiva di Roma. Liber e Libera cessano di essere
considerate soltanto la qualifica della relazione fra gli Esseri nelle loro
relazioni sessuali come sviluppo del fare dell’Essere Umano in relazione
all’Essere Terra per rappresentare la relazione del fare umano attraverso
le relazioni col circostante. In altre parole, solo relazioni di libertà
possono condurre alla crescita del Sistema Sociale umano. La libertà
all’interno della relazione sessuale era fondamentale come lo era nella
relazione fra ogni essere e il suo circostante. Solo gli adoratori di un dio
padrone introdurranno il concetto di distruzione per la distruzione. Per
introdurlo devono innanzi tutto deviare il sentiero cui lo sviluppo del
concetto Liber Libera portava. Partendo da alcuni elementi comuni, ad esempio
Liber veniva celebrato attraverso il vino mentre Cerere era rappresentata dalle
messi e dal loro processo di crescita, si pensarono a delle forme di
sincretismo che portarono ad associare Liber e Libera trasformandoli in una
sola entità e disperdendola nell’immagine, di origine greca, di Dioniso.
Se entrambe le immagini avevano in comune il vino come referente e il carattere
di libertà sessuale, divergevano nello sviluppo della loro forma. Intanto Liber
e Libera erano due e rappresentavano entrambi i sessi, a differenza di Dioniso
che invece era quasi un “padrone” delle baccanti (anche se le
baccanti, attraverso il loro fare, si fondevano con Dioniso diventando Dioniso
esse stesse). In secondo luogo Liber e Libera erano divenuti dalla relazione
fra il fare umano e le necessità della Natura, mentre Dioniso non solo era descritto
come il figlio di un dio padrone, ma era anche risorto in quanto figlio del dio
padrone (la stessa operazione sarà ricalcata dai cristiani). La connotazione
marcatamente orgiastica del suo culto lo rendeva utile al fine di fissare lo
sviluppo di Liber e Libera in una forma prettamente sessuale impedendo loro di
svilupparsi ulteriormente come centri del fare umano diventandone guardiani del
pensiero e del divenire dopo la fuga di Giustizia alla distruzione
dell’età dell’oro. Dioniso era forma umana, nato da un dio e una
mortale (altro tema ripreso dai cristiani) e come tale poteva essere definito e
indicato ad esempio, mentre Liber e Libera imponevano uno sforzo notevole per
costruire la relazione. Spesso la strada attraverso la quale gli Esseri Umani si
mettono in ginocchio sembra molto più facile di quella che porta alla libertà
del loro divenire eterni. Il sincretismo Liber Libera, Liber Pater, Bacco e
Dioniso, lungi dall’essere pensato dal Comando Sociale fu organizzato dal
dominio degli Esseri Umani al fine di distorcere la sequenza dei mutamenti che
Liber, Libera e Cerere avevano impresso al divenire umano. Questo tipo di
sincretismo fu uno dei primi tentativi di introdurre l’uomo-dio. Ne
seguiranno altri con maggior successo. Questo non significa che si neghi
l’importanza che il culto di Dioniso che ebbe sia in Grecia che in altre
parti allo scopo sia di costruire processi di alterazione della percezione che
di seminare il concetto di libertà nel fare umano. Si vuole soltanto
sottolineare come le operazioni sincretiche hanno spesso lo scopo di svuotare
un centro di Energia Vitale del suo significato per riempirlo di un altro
spesso tanto diverso da cambiarne il senso. La persecuzione senatoriale contro
i culti Dionisiaci fini per distogliere ulteriormente l’Attenzione dal
concetto Liber Libera Cerere, anche se nel frattempo altre Triadi, con altri
significati, avevano preso il posto di questo nella conduzione dello sviluppo
del Sistema Sociale Romano. La relazione fra gli Esseri Umani e sé stessi, la
relazione fra gli Esseri Umani e la Natura intesa come insieme di Coscienze di
Sé che attraverso relazioni di sesso fonda il proprio divenire eterno ha
costruito e fatto propri i centri di Energia Vitale che vanno sotto il nome di
Liber Libera e Cerere proiettati nella loro sequenza di cambiamenti e guardiani
a protezione del divenire umano. Nello stesso tempo altre scelte, da parte di
Esseri Umani e di altri Esseri, hanno portato a formulare scelte differenti.
E’ necessario mettere sempre molta Attenzione nei sincretismi e chiedersi
se questi sono funzionali allo sviluppo del divenire umano o se, piuttosto, non
rappresentano delle trappole all’interno delle quali bloccarne lo
sviluppo per costruire una qualche forma di dipendenza per l’Essere Umano
stesso.
Due centri di
Energia Vitale vanno presi assieme, non tanto perché siano uguali, ma perché
simili sono gli attributi pur divergendo nella direzione del proprio divenire.
Pale è il prodotto del fare umano in relazione alla pastorizia. E’
importantissimo nella storia romana tanto che la data della sua festa coincide
con la presunta data della fondazione di Roma. A Roma non ha nessun culto
ufficiale e la sua memoria è coltivata soltanto dai pastori. Pale è la
Coscienza di Sé del Branco quando il branco è costretto alla convivenza e i
singoli membri sono costretti a rinunciare alla propria individualità (quando
la linea evolutiva della specie ha prodotto delle determinazioni
individualistiche). Inizialmente Pale si forma come una relazione fra
l’Essere Umano e Esseri Animali che egli costringe alla coabitazione. A
mano a mano che l’Essere Umano radicalizza l’assoggettamento di
quegli Esseri Animali Pale diventa la Coscienza del branco sottoposto a
sottomissione. E’ una “divinità” ignorata a Roma, e non può
essere altrimenti. Imporre quella divinità significa imporre la sottomissione.
I pastori esaltano quella Coscienza di Sé supplicandola di difendersi dagli
assalti degli Esseri Lupo. In realtà questa deve difendere il branco dai loro
stessi assalti. Soltanto in rari casi si costruisce una simbiosi fra una
specifica Coscienza di Sé Pale e i pastori. Normalmente questi vivono e
sviluppano sé stessi in sponde diverse. Questa Coscienza subisce
l’attività degli Esseri Umani e cerca un proprio adattamento nel tentativo
di diventare eterna come ultima risorsa per il sacrificio delle individualità
che la compongono. Gli Esseri Umani hanno contribuito alla formazione di questa
Coscienza e anche se durante la sua festa le offrono focacce, latte, vino e
miglio in realtà la supplicano di estendere sé stessa per costringere il branco
a rimanere compatto e a sacrificarsi soltanto per i loro bisogni. Con Pale
c’è Luperca, un’altra Coscienza di Sé del branco che tende ad
incarnare lo spirito di ribellione e la ricerca della fusione con la Coscienza
di Sé dell’Essere Lupo più che con quella degli Esseri Umani. Luperca
raccoglie le ultime tensioni di libertà dei membri del branco ed è pronta a
dare Energia Vitale qualora qualche membro del branco riesca ad uscire dal
branco. Pale e Luperca sono due esempi di Coscienze di Sé costituitesi per
ovviare ai disastri che il fare umano ha provocato all’interno della
Natura e sono pronte ad intervenire qualora qualcuno operi nello stesso modo
nei confronti degli Esseri Umani. Questo avvenne da parte di alcuni Esseri di
sola Energia Vitale. Pale ad essi non poteva fare nulla, ma Luperca era molto
pericolosa. Incarnava la forza che impedisce agli Esseri Umani di mettersi in
ginocchio o che consentiva loro di alzarsi dall’inginocchiatoio per guardare
in faccia l’esistente. Era la forma di Luperca che gli Esseri
autospacciatisi per dio creatore dovevano distruggere per impedire agli Esseri
Umani di cercare la libertà sottraendosi alla loro morsa distruttiva. Così nel
mito Luperca fu identificata con la moglie di Fauno o di Faustolo allontanando
dal pensato della ragione degli Esseri Umani il significato della sua esistenza
e del fine delle trasformazioni per il proprio divenire. Ancora una volta il
sincretismo è stato usato per mascherare la sostanza allontanandola dalla
percezione umana. Ciò che portava a diventare eterni era stato nascosto al
pensato della ragione trasformandosi in un elemento del mito. Quando si parla
della Coscienza dell’Essere Lupo riferita all’Essere Umano si parla
sempre della proprio respiro di Libertà. Della propria aspirazione a spezzare
le catene, di qualunque forma. Questo è il senso dell’essere Lupo
riferito agli Esseri Umani nel pensato della ragione. Allontanare il centro di
Energia Vitale Luperca dall’associazione immediata con lo spirito
dell’Essere Lupo e delle sue caratteristiche significa rendere molto più
faticosa l’associazione ideale e il significato, rendendo più faticosa la
relazione e la percezione che l’azione di Luperca sugli Esseri Umani esercita
costringendoli a seguire la sequenza dei propri mutamenti fino a diventare
eterni. Il sincretismo come ostacolo al divenire eterni degli Esseri Umani.
Ancora
l’associazione di due immagini. Partono dalla stessa concentrazione di
Energia Vitale e dalla stessa relazione, ma divergono sviluppandosi seguendo
due sequenze diverse di mutamento: Pomona e Venere. Entrambe traggono origine
dalla relazione fra l’Essere Umano e il giardino ma rispecchiano due
diversi aspetti. Pomona è il giardino che si relaziona con l’Essere Umano
e i suoi bisogni, Venere è l’azione dell’Essere Umano nel giardino
che si relaziona rispettando i bisogni del giardino. Venere è una
trasformazione romanizzata dell’etrusca Turan della quale inizialmente ha
gli stessi attributi. Pomona e Venere rappresentano i due aspetti del fare che
conducono al divenire eterno. Il giardino ammalia il contadino che ammalia il
giardino. Sviluppando la relazione attraverso l’ammaliare si costruisce
il divenire del giardino e del contadino. La civiltà attuale conosce molte tecniche
attraverso le quale produrre il massimo attraverso la coltivazione della terra.
La civiltà attuale ha perso la relazione non solo con la terra che coltiva, ma
con la Coscienza di Sé dell’Essere che ha piantato e che intende far
crescere per soddisfare i suoi bisogni. Nelle civiltà antiche l’Essere
che veniva piantato dal contadino era un Essere divino e doveva essere venerato
in quanto Essere divino. In quanto venerato scambiava Energia Vitale
consentendogli di crescere forte e robusto. Con l’avvento delle religioni
rivelate questa relazione si è persa. Gli animali e le piante sono Esseri
inferiori che devono essere obbligati a servire un padrone. L’aspetto
nero della pulsione di morte si allarga come un velo coprendo tutti i
comportamenti umani. Così il contadino non si fà più Venere nei confronti di
quanto pianta, ma prega un dio padrone affinché obblighi il piantato a crescere
per soddisfare i suoi bisogni. Così il piantato deve difendersi da un nemico
che raccoglierà tutto quanto gli è possibile saccheggiando l’Essere Terra
col massimo impegno in quanto qualcuno saccheggerà lui (incominciando dalla
decima) costringendolo alla miseria più nera. Così la terra non si fà più
Pomona nei confronti del contadino in quanto questo la considera come un oggetto
che deve funzionare per i suoi voleri in quanto donatogli da un dio assassino
per soddisfare i suoi bisogni. Al contadino le religioni rivelate insegnano che
la terra non è l’Essere Terra, ma oggetto creato dal loro dio padrone per
i suoi capricci e che quanto pianta non è una Coscienza di Sé che tenterà di
diventare eterna, ma è un seme muto e incosciente creato del suo dio per fargli
piacere. Le due Coscienze di Sé seguono i propri mutamenti integrandosi
l’una con l’altra. L’una non può sviluppare la propria
sequenza dei mutamenti senza l’altra. Ma l’una e l’altra
possono divergere nel mutare in quanto le forze che concorrono al loro divenire
sono diverse e amalgamate in maniera diversa. Se Pomona viene rappresentata
dalla sequenza fiore-frutto e dal benessere (la cornucopia) che questo
comporta, Venere invece è rappresentata dalla bellezza. Bellezza che non è
intesa come forma ma come relazione fra i soggetti e l’oggetto delle loro
attenzioni. Deve essere rappresentata come bellezza in quanto l’oggetto
delle attenzioni non è passivo all’Attenzione, ma ha una propria
Coscienza di Sé, una propria volontà e proprie determinazioni. Se tale oggetto
procede necessariamente per adattamento, come ogni movimento della Natura, può
comunque esercitare le proprie determinazioni, la propria volontà e la propria
Attenzione nel processo di adattamento. Costringere l’oggetto a
funzionare per sé stessi si ottiene si il suo adattamento alle condizioni
imposte, ma anche l’attesa, da parte dell’oggetto, di condizioni
migliori attraverso le quali esercitare il proprio divenire. Costringere
l’oggetto a funzionare per i propri bisogni se ne può ottenere
l’adattamento alle condizioni imposte, ma si creano anche le condizioni
di attesa e di variazione della situazione operata dall’oggetto per la
costruzione di nuove e più favorevoli condizioni per il proprio divenire.
Essere Venere significa sviluppare sé stessi in armonia col circostante.
Significa che le proprie mani sono le mani del circostante; le proprie
determinazioni sono le determinazioni del circostante; i propri desideri sono i
desideri del circostante inducendo il circostante a far nostre le sue
determinazioni, la sua volontà e i suoi desideri. La relazione Venere-Pomona
porta l’Essere Umano a marciare lungo una precisa linea di mutamenti per
favorire il proprio divenire. Il problema nasce quando la pulsione di morte,
nel tentativo di assoggettare l’Essere Umano, si vede costretta a rompere
questa relazione per impedire all’Essere Umano di raccogliere forza ed
Energia Vitale dalla relazione stessa. La pulsione di morte deve distruggere
ogni relazione fra sé e il circostante dell’Essere Umano per poterlo
meglio soggiogare. La pulsione di morte non può agire direttamente su Pomona in
quanto le Coscienze di Sé che la formano sono fuori dal suo raggio
d’azione, ma può agire su Venere in quanto Venere, nel quotidiano della
ragione, è il fare umano nei confronti del circostante. La pulsione di morte
deve distruggere il fare umano. Il sincretismo deve intervenire su Venere. Ciò
che porta a diventare eterno dell’Essere Umano deve essere distrutto per
impedirgli di cogliere dall’albero della vita eterna. Anche in questo
caso assistiamo ad un lungo processo degenerativo nella presentazione
dell’immagine. Si costruiscono dei nuovi attributi funzionali alla forma
sui quali si concentra l’Attenzione e si nasconde la realtà della
Coscienza di Sé che le relazioni umane hanno costruito. Nel frattempo, oltre
agli interventi della pulsione di morte, assistiamo ad una trasformazione dell’Essere
dalla relazione del fare umano nei confronti degli orti e dei giardini alla sua
estensione in tutte le relazioni umane. Da un lato la pulsione di morte tende a
distruggere l’ammaliare (il venerare) dall’altro la Coscienza di Sé
espande il proprio fare coinvolgendo l’intero fare umano nelle relazioni
col circostante. Così Venere costruisce sé stessa e la propria Coscienza di Sé
inducendo l’Essere Umano e ogni altro Essere della Natura ad agire nei
confronti del circostante attraverso relazioni di reciproco sviluppo mentre la
pulsione di morte costringe l’Essere Umano ad appiattire la sua relazione
con Venere esaltandone la bellezza e i suoi attributi sessuali. Bellezza e
sessualità sono attributi fondamentali di Venere, ma sono i soli che stravolti,
possono essere usati dal Comando Sociale per appropriarsi dell’immagine
di Venere distraendone l’Essere Umano dalla complessità della figura di
Venere, dalle sue volontà e determinazioni nel condurre l’Essere Umano
lungo una via per lo sviluppo di sé stesso in funzione dello sviluppo del
circostante. Lo sviluppo dell’Essere non come eletto da un dio creatore,
ma come parte integrante del circostante. Mentre Venere è costretta a
combattere una titanica battaglia con la pulsione di morte degli adoratori del
macellaio di Sodoma e Gomorra, Pomona continua il suo sviluppo continuando ad
ammaliare l’Essere Umano per mantenere vivo un ponte attraverso il quale
impedire la distruzione della relazione fra l’Essere Umano e il
circostante. Il circostante è cosciente della titanica lotta che l’Essere
Umano è costretto a condurre per impedire alla pulsione di morte di
trasformarlo in un deserto arido e sabbioso e il circostante non intende
abbandonare l’Essere Umano. Per sua scelta continua a farsi Pomona.
Continua a favorirne lo sviluppo aspettando che mutamento dopo mutamento egli
riconquisti il suo posto nella Natura. Così Venere si erge come un titano
poderoso contro il fare degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra
mantenendo viva negli Esseri Umani la coscienza dell’appartenenza e del
divenire nel circostante anche quando la devastazione negli adoratori del
macellaio di Sodoma e Gomorra diventa quella dei pazzi sterminatori. A fianco
di Venere marcia Pomona alimentandola con la sua energia ricordando
all’Essere Umano che anche nelle situazioni più tragiche e disperate in
cui gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra lo costringono c’è
sempre una speranza e una via d’uscita. I mutamenti sono eterni per chi
si relaziona col circostante facendosi Venere mentre gli adoratori del
macellaio di Sodoma e Gomorra possono soltanto supplicare la morte perché ponga
fine ai loro tormenti e alla loro degenerazione.
Il lavoro,
quando non è costrizione, è magia. La magia del lavoro trasforma gli individui
quando la coercizione non li annienta. Del lavoro gli adoratori del macellaio
di Sodoma e Gomorra conoscono soltanto la fatica, il sudore sulla fronte dei
loro schiavi, il sudore attraverso il quale costruiscono il loro benessere
(annientando il loro divenire) e la miseria attraverso la quale sacrificano gli
schiavi al loro dio. Quando il lavoro non è costrizione è un’attività
attraverso la quale un sistema umano marcia lungo la sequenza dei propri
mutamenti per diventare eterno. Quando non è costrizione è magia e quella magia
contiene in sé il potere per riprodursi. Quella magia è viva in quanto
riprodotta da centri di Energia Vitale attraverso i quali sviluppare la propria
Coscienza di Sé e, attraverso i mutamenti, diventare eterna. Per diventare
eterna deve perpetuare il fare che gli fornisce vitalità e il fare appartiene
agli Esseri Umani, soltanto ad essi all’interno della Natura (anche altri
Esseri agiscono attraverso il fare, ma quel fare non è così preponderante nel
fondare il loro divenire). Tre centri di Energia Vitale nati dal fare degli
Esseri Umani si perpetuano soltanto se gli Esseri Umani continuano il loro fare
per sviluppare il loro Potere di Essere. Qualora gli Esseri Umani cessassero di
riprodurre quel fare anche questi centri di Energia Vitale cesserebbero di svilupparsi.
Così questi centri sono intimamente legati al fare degli Esseri Umani e
rappresentano un momento importante per gli Esseri Umani e per il loro sviluppo
impedendo alla miseria di impadronirsi del loro fare garantendosi il loro
divenire eterni. Così ogni Sistema Sociale umano, per quanto immiserito e
distrutto dal fare degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra troverà
sempre al suo interno un Saturno. Saturno insegnò agli Esseri Umani a coltivare
le messi e insegnò loro la relazione attraverso Giustizia. Quando i Sistemi
Sociali stagnano e non espandono sé stessi c’è sempre al loro interno
qualche Essere Umano che diventa uno con Saturno e si fà promotore di mutamenti
e di variazioni. Il Potere di Essere non può mai accettare la staticità come
modello organizzativo dei Sistemi Sociali. La staticità inaridisce il divenire.
Il Potere di Essere deve continuare a svilupparsi attraverso la soluzione delle
contraddizioni che via via coinvolgono il divenire del Sistema Sociale. Saturno
spinge al rinnovamento attraverso lo sviluppo del Potere di Essere. Saturno è
la garanzia del rinnovamento del Sistema Sociale: la sua rivitalizzazione. La
relazione con Saturno garantisce all’Essere Umano la continuità del
rinnovamento. Garantisce l’allontanamento della staticità e
dell’appiattimento. Garantisce la salvaguardia dei Sistemi Sociali umani
dall’assoggettamento dal fare del macellaio di Sodoma e Gomorra e dei
suoi servi. Quando i cristiani vollero prendere il controllo dei Sistemi
Sociali umani dovettero distruggere il ricordo e l’immagine di Saturno.
Dovettero cancellare la forza che sgorga dal cuore degli Esseri Umani e che
permette loro di affrontare l’esistente avanzando lungo la via del
proprio divenire.
Saturno porta
ad Opi. Opi è la ricchezza portata dalla soluzione delle contraddizioni. Le
contraddizioni sono il sale dell’esistenza, sono le tappe del progresso
umano. La loro soluzione porta benessere: l’assoggettamento alle
contraddizioni porta miseria. Opi è l’abbondanza ed è l’elemento
attraverso il quale affrontare le contraddizioni. Se il fare degli Esseri Umani
attraverso lo sviluppo della coltivazione della terra ha sviluppato il fare e
le contraddizioni sviluppando un Centro Vitale che sollecita l’Essere
Umano ad affrontare l’esistente; Opi è un centro di Energia Vitale che
sollecita l’Essere Umano a sviluppare il benessere all’interno del
sistema attraverso il quale costruire delle condizioni migliori per affrontare
l’esistenza. Opi e Saturno viaggiano appaiati, l’uno aiuta lo
sviluppo dell’altro. E’ il fare umano che costruì questi centri di
Energia Vitale per garantirsi lo sviluppo futuro.
Chiude questa
triade Proserpina portando l’Essere Umano a diventare uno con la Terra.
Proserpina è l’Essere Luminoso che cresce dentro l’Essere della
Natura che attraverso la soluzione delle contraddizioni e attraverso lo
sviluppo del proprio benessere diventa eterno. Il lavoro è magia, ma la magia
non è sufficiente per far esplodere l’individuo nella libertà. La magia
sviluppa l’individuo permettendogli di sviluppare l’Essere Luminoso
e di mantenere compatta la propria Coscienza di Sé all’atto
dell’abbandono del corpo fisico. Non è il raggiungimento
dell’assoluto. E’ il raggiungimento di una tappa che vale la pena
di rendere chiara e manifesta all’interno della propria specie in quanto
rappresenta un momento attraverso il quale diventare eterni. Il centro di
Energia Vitale Saturno incita gli Esseri Umani a diffondere sapere e conoscenza
per sviluppare il proprio benessere. Il centro di Energia Vitale Opi indica agli
Esseri Umani come le condizioni di vita nel benessere sia un elemento
fondamentale attraverso il quale affrontare le proprie contraddizioni
Saturno Opi e
Proserpina sono una via al divenire eterni. Proserpina è la forza che, nata dal
fare dell’Essere Umano, aiuta l’Essere Umano a conservare la
propria Coscienza di Sé dopo la morte del corpo fisico diventando uno con
l’Essere Terra. Attraverso il farsi Saturno e la costruzione di Opi
l’Essere Umano si fà Proserpina diventando uno con l’Essere Terra
e, con esso, mantiene compatta la propria Coscienza di Sé procedendo lungo la
propria linea dei mutamenti in un cammino verso l’eternità. Proserpina
diventa un successo del divenuto dell’Essere Umano. La maggior parte
degli Esseri della Natura, all’atto dell’abbandono del corpo
fisico, si sedimentano con l’Essere Natura. Costoro compongono questa
grande Coscienza di Sé che avvolge l’Essere Terra. Molti mammiferi e
molti rettili si sono affrancati dalla dipendenza del proprio divenire
dall’Essere Natura, ma nessuno ha una ragione così fortemente radicata
come quelle dell’Essere Umano e nessuno deve combattere la dittatura
della ragione per giungere alla propria Libertà. Essere riuscito ad inserire
Proserpina nel pensato della ragione diventa un punto fermo per il Sistema
Sociale in cui questo è avvenuto. L’Essere Umano di quel Sistema Sociale
sarà facilitato nello sviluppo del suo corpo luminoso e facilmente diventerà
eterno diventando uno con l’Essere Terra. Inserire Proserpina nel pensato
della ragione di un Sistema Sociale non significa imporre soltanto un nome
significa mettere in atto delle condizioni affinché Proserpina prosperi. Chi
mette in ginocchio Esseri Umani non si fà Proserpina, si fà macellaio di Sodoma
e Gomorra. Quando si favorisce il divenire degli Esseri Umani in un Sistema
Sociale in divenire dove il lavoro degli Esseri Umani non è usato per il
saccheggiarli ma per favorire il loro benessere, allora quel Sistema Sociale si
fà Saturno che, favorendo Opi, costruisce in Proserpina il proprio divenire.
Proserpina è
un fare!
E’ un
fine cui si giunge quando la propria vita si fonda esclusivamente sul lavoro.
Il lavoro è l’arte attraverso la quale l’Essere Umano trasforma
merci in prodotti; è l’arte attraverso la quale l’Essere Umano
trasforma l’Essere Terra per adattarlo ai suoi bisogni. Il lavoro è
l’arte attraverso la quale l’Essere Umano si fà trasformare dai
prodotti e dall’Essere Terra attraverso la relazione da lui scelta,
voluta o imposta. Quando questo fare diventa l’unico fare attraverso il
quale l’Essere Umano fonda il proprio divenire egli diventa uno con
Proserpina. Egli diventa all’interno del suo fare un Guardiano, Saturno,
e attraverso lo sviluppo di sé quel fare cerca di sviluppare il fare stesso.
Quel fare gli consente di costruire e sviluppare Opi, il proprio benessere,
diventando uno con l’Essere Terra (Tellus) attraverso la sua
trasformazione in Proserpina. L’antico Sistema Sociale Romano aveva
imposto un limite di non ritorno sulla strada dello sviluppo umano e, quel limite,
era Proserpina. Gli Egiziani antichi avevano posto l’Essere Sole come
punto di non ritorno, ma ogni Sistema Sociale è caratterizzato da propri
elementi e dalla formazione di tappe successive del proprio divenire; proprie
specificità.
Quando si
altera la percezione in un Sistema Sociale retto dalla morale cristiana ci si
accorge che la massa degli Esseri Umani non ha divenire dopo la morte del corpo
fisico, qualcuno diventa Essere Natura, alcuni diventano Essere Tellus
(riuscendo a farsi Proserpina nonostante tutto). All’interno di un
Sistema Sociale retto dalla morale cristiana diventa un grande successo per il
divenire umano riuscire a sedimentarsi con l’Essere Sole mentre è quasi
impossibile giungere alla Libertà. Nel Sistema Sociale Romano la maggior parte
degli Esseri Umani (di ogni casta sociale) diventano Essere Terra, i più deboli
diventano Essere Natura, un buon numero diventano Essere Sole mentre alcuni
giungono alla Libertà. Sono rari gli Esseri Umani che non hanno divenire dopo
la morte del corpo fisico e questo spesso è dovuto soltanto alla precocità
della loro morte più che all’irruzione della morale coercitiva come
avviene nel Sistema Sociale retto dalla morale cristiana. In altre parole,
mentre la sconfitta del divenire eterno di uno delle uova dell’Essere
Storione è data più dal fatto che qualcuno si mangi le uova che non dal
fallimento dell’Essere Storione adulto, nell’Essere Umano in un
Sistema Sociale retto dalla morale cristiana il fallimento del suo divenire
eterno è dato dall’imposizione della morale coercitiva nell’Essere
Umano adulto che non dal fallimento della sua esistenza nel diventare
fisicamente adulto. Per completare questo concetto sono necessarie introdurre
un’altra serie di variabili, ma per il momento è sufficiente mantenere
questo quadro per comprendere il concetto.
Marghera,
1996
Claudio
Simeoni
Meccanico
Apprendista
Stregone
Guardiano
dell'Anticristo
P.le
Parmesan, 8
30175
Marghera – Venezia
Tel.041933185
E-mail: claudiosimeoni@libero.it