Il ripetersi della storia fra tragedia e farsa

Le riflessioni della Stregoneria

di Claudio Simeoni

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Vivere in una situazione di continua guerra civile in cui i diritti Costituzionali vengono ignorati o, peggio, reinterpretati al fine di negarne la fruizione.

Le forze di devastazione sociale hanno nel Vaticano, nella chiesa cattolica, evangelica e protestante, nei politici cattolici i loro più fedeli crociati. Il loro obbiettivo è privare i cittadini del loro essere dei soggetti di diritto Costituzionale e trasformarli in bestiame di un gregge devoto ed obbediente.

I cristiani e il Vaticano spingono per le guerre civili contro i cittadini. Il populismo altro non è che la volontà di onnipotenza con cui i cristiani, incapaci di affrontare le condizioni e le contraddizioni del presente, tentano di annientare chi pone loro dei problemi.

I vescovi spagnoli minacciano Zapatero per le riforme di diritto sociale!

Ratzinger minaccia gli amministratori del Lazio e di Roma: "Niente pillola abortiva; niente Pacs"

Il ministro della Sanità Storace crea delle difficoltà nella distribuzione della pillola RU 486.

La stampa crea confusione fra pillola del "giorno dopo" e "pillola abortiva".

Prodi si dice amareggiato per la richiesta di libertà sociale della popolazione.

Nessuno accusa il Vaticano e Ratzinger per l'attività di terrorismo sociale: "Un ex agente segreto USA: il futuro papa Paolo VI aiutò i criminali di guerra Croati. Il Vaticano nascose gli Ustasha. Pavelic e i suoi ospitati nelle chiese." Da La Repubblica del 18.01.2005

Il governo Berlusconi sovvenziona le parrocchie e gli oratori nonostante le pratiche della pedofilia scoperte.

Siamo decisamente in una situazione sociale molto grave che ha dei precedenti che hanno già portato alla devastazione delle società civili.

Il desiderio del Vaticano di stuprare le persone e metterle in ginocchio davanti al suo dio imitandolo nella sua attività di crimini contro l'umanità si sta manifestando con una tale violenza da lasciare perplessi ed interdetti.

I precedenti storici dell'attività del Vaticano sono molti e di una gravità tale da indicare il Vaticano come responsabile di genocidio nei confronti dell'umanità.

Metto in rete alcuni quadri di situazioni storiche sull'avvento del regime di Mussolini, Franco e Hitler e il ruolo che nell'ascesa al potere di quei personaggi ebbe il Vaticano e i vescovi e invito a meditare se non sia il caso di non solo limitare l'intervento di Ratzinger sulla società civile, ma almeno contrapporre alle sue farneticazioni deliranti la voce della società civile ed esporre le motivazioni di chi è contrario all'esaltazione del macellaio di Sodoma e Gomorra.

Che la situazione sociale sia grave per il venir meno dei politici ai principi che ideologicamente ed eticamente hanno sempre manifestato lo testimonia anche un articolo di Panorama che scarico da internet e metto in coda. Sembra che costoro vadano ad elemosinare voti da Ratzinger e non si accorgono che Ratzinger non è più in grado di spostare voti nella società civile: lo so è ridicolo!

L'attività sociale del Vaticano è di una tale gravità da mettere in pericolo la democrazia: come è già accaduto. Teniamo presente che la Chiesa cattolica ha in odio sia la libertà di stampa che la libertà di opinione quando non è messa in ginocchio davanti al suo dio e ai suoi rappresentanti.

Ma ciò che dobbiamo chiederci, in una situazione in cui la storia sembra ripetersi: QUANDO LA STORIA SI RIPETE SIAMO SICURI CHE LA SECONDA VOLTA SIA UNA FARSA?

O quale prezzo dobbiamo pagare?

La seconda guerra mondale fu voluta ed organizzata dal Vaticano. Lo sterminio fu voluto dai cristiani per fermare il diritto di libertà dell'uomo e il diritto di autodeterminazione sociale dei popoli.

Sono i cristiani coloro che hanno organizzato il genocidio dei quaranta milioni di morti.

Erano cristiani i nazisti, erano cristiani gli USA, erano cristiani i fascisti italiani, erano cristiani fascisti spagnoli erano cristiani i paesi dell'est Europa. Era cristiana la visione egemonica del Giappone.

Si sono ammazzati fra cristiani e quando apparve evidente che la seconda guerra mondiale si sarebbe conclusa con la sconfitta della Germania nazista, il Vaticano operò per tentare di accordare la Germania nazista con Francia e Inghilterra per aggredire l'URSS la cui libertà religiosa era, per i cristiani, il demonio che sfidava il loro dio padrone.

E' necessario conoscere alcune situazioni di allora per capire i fatti di oggi, 2006. Questo perché se è vero che il fatto appartiene al tempo in cui è avvenuto, è altrettanto vero che il meccanismo che in quel tempo ha prodotto quel fatto è al di fuori del tempo e della specifica cultura pronto a riprodurre fatti analoghi adattati a culture e a tempi diversi.

In sostanza, il fatto, l'avvenimento, è portatore di un Intento proprio dell'espressione di un meccanismo sociale e quell'intento, qualora non sia sradicato alla radice, tende a riproporsi anche in condizioni formali diverse. In diverse culture e in situazioni diverse adattandosi all'occorrenza.

Per questo motivo sembra che la storia si ripeta. In realtà è il medesimo meccanismo che presenta il medesimo intento in situazioni diverse.

Cosa è accaduto? E che cosa accade oggi?

In Italia

"Dall'allora in avanti ebbero inizio i panegirigi di Mussolini da parte dell'alto clero italiano, papa compreso. Il cardinale Vannutelli, il decano del cosiddetto Sacro Collegio, già allora ebbe modo di chiarire ch'egli "era stato eletto alla salvezza della nazione e alla ricostruzione della sua felicità". Quando a suo tempo i fascisti aggredirono e uccisero membri del Partito Cattolico, fra cui anche preti, come il parroco don Minzoni, il papa non disse nulla. Anzi, allorché Mussolini, fra l'altro anche contro l'energica resistenza del partito cattolico, nella primavera del 1923 con l'introduzione di una riforma elettorale volle porre da parte il Parlamento e instaurare la dittatura, il 9 giugno 1923 ordinò di farsi da parte al sacerdote italiano don Sturzo, capo del partito popolare, e raccomandò lo scioglimento del partito. Alti prelati cattolici esaltarono Mussolini e la sua politica, e l'arcivescovo di Firenze, il cardinale Mistrangelo, dieci giorni dopo lo abbracciò, baciandolo su entrambe le guance.
Nel giugno del 1924 il leader socialista e parlamentare Giacomo Matteotti, il più accanito avversario di Mussolini, venne assassinato dai fascisti. Mussolini parve giunto alla fine della sua carriera; venne sollecitata al re la sua destituzione, ma il Vaticano ancora una volta si mise dalla parte di Mussolini e ordinò persino l'uscita dal partito cattolico di tutti i preti, il che equivaleva al suo scioglimento. In tal modo il papa aveva eliminato uno degli ostacoli più rilevanti per la dittatura fascista e il 20m dicembre 1926 proclamò a tutto il mondo: "Mussolini ci è stato inviato dalla provvidenza".
La collaborazione del Vaticano con il fascismo condusse nel 1929 alla conclusione dei Patti Lateranensi, che da un lato accrebbero il prestigio dei fascisti nel mondo, dall'altro arrecarono grossi vantaggi alla chiesa romana. Il cattolicesimo diventò così in Italia non solo la religione di Stato, ma venne pagata alla Curia la somma di un miliardo di lire in titoli e di 750 milioni in contanti come risarcimento dell'espropriazione dei suoi possedimenti."

Tratto da Karlheinz Deschner "Il gallo cantò ancora" Massari Editore.

In Spagna

L'influenza crescente delle forze clericali e fasciste in Spagna nel gennaio del 1936 indusse i socialisti, sindacalisti e comunisti a coalizzarsi nel Fronte Popolare. Nelle lezioni di febbraio ottennero 268 seggi, contro i 140 della destra e i circa 70 del centro. Questo risultato terribile per parte cattolica indusse i monarchici e i cattolici a un'aperta sollevazione contro il governo, e non bisogna dimenticare che dei 473 parlamentari solo 15 erano comunisti.
La guerra ebbe inizio con la benedizione della Chiesa il 16 luglio 1936. Dal pulpito e dalla stampa il clero cattolico da tutto il mondo, e anche con successi notevoli persino in paesi protestanti come l'Inghilterra e Stati Uniti, fecero una fortissima propaganda per il capo dei ribelli. Anche il papa, che Franco aveva informato per primo della rivolta, si rivolse con appelli e discorsi all'opinione pubblica mondiale e lavorò non solo con Mussolini, che inviò ai ribelli circa 100.000 soldati, ma anche con Hitler, il quale appoggiò Franco con aerei da bombardamento e carri armati.
Il periodico Vaticano dei Gesuiti "Civiltà Cattolica" propagandò apertamente la guerra civile: "Nel putsch fascista - scrisse il 2 gennaio 1937 - l'esercito ha dimostrato un atteggiamento cento volte benedetto e glorioso". Il 20m novembre dello stesso anno il foglio ufficioso del Vaticano esortava: "Attualmente... tutti i cittadini onesti, senza riguardo a qual si voglia diversità di opinioni, devono essere uniti nel comune proposito di spazzar via i nuovi barbari senza patria e senza dio, quali che siano le conseguenza."
I vescovi tedeschi il 30 agosto 1936, su diretto suggerimento del cardinale Segretario di Stato Pacelli, pubblicarono una lettera pastorale, in cui, riferendosi alla Spagna si dice: "Quale compito tocchi in sorte al nostro popolo e alla patria è di per sé evidente. Possa al nostro Fuhrer, con l'aiuto di Dio, riuscire di portare a termine questa difficilissima opera di difesa (!) con saldezza incrollabile e con il contributo più sincero di tutti i compatrioti."
E già il 3 gennaio 1937 i vescovi tedeschi, ancora una volta in riferimento alla Spagna si lavorarono di nuovo i fedeli: "Cari diocesani! Il Fuhrer e Cancelliere del Reich Adolf Hitler ha scorto da lungi l'avanzata del Bolscevismo, indirizzando il suo pensiero e la sua cura allo scopo unico di stornare dal nostro popolo e dall'occidente tale enorme pericolo. I vescovi tedeschi ritengono loro dovere sostenere con tutti i mezzi a disposizione il capo supremo del Reich tedesco in questa lotta difensiva."
La prima bandiera straniera a sventolare sul quartier generale di Franco a Burgos fu lo stendardo del papa, e sul Vaticano, d'altra parte, venne issato il vessillo di Franco."

Tratto da Karlheinz Deschner "Il gallo cantò ancora" Massari Editore.

In Germania

"Si può certo obiettare che la dittatura di Hitler abbia avuto inizio prima della legge sui pieni poteri del 23 marzo, già col decreto dell'incendio del Reichstag; ma quella legge ha pienamente sanzionato la dittatura.
Su indicazione del Vaticano, Il partito del centro si sciolse il 5 luglio 1933. Poiché molti cattolici contestarono, il Vaticano tentò di calmarli sia con un comunicato semiufficiale che col Segretario di Stato Pacelli. E con sorpresa di molti capi del partito, il prelato Kaas, dopo un colloquio con il papa e con Pacelli, rilasciò la seguente dichiarazione: "Hitler sa guidare bene la nave dello Stato. Prima ancora che diventasse Cancelliere, l'ho incontrato spesso e sono stato molto impressionato dalla chiarezza dei suoi pensieri e dal suo modo di guardare in faccia i fatti e di restare fedele ai suoi nobili ideali... Non importa chi governa, purché sia garantito l'ordine. La storia degli ultimi anni in Germania ha dimostrato l'inefficienza del parlamentarismo democratico".
Come il Vaticano in Italia aveva spianato a Mussolini la via della dittatura con l'eliminazione del Partito popolare cattolico, così in Germania consegnò ad Hitler il potere assoluto con Papen, Kaas e lo scioglimento del Centro, il partito cattolico più antico d'Europa."

Tratto da Karlheinz Deschner "Il gallo cantò ancora" Massari Editore.

In Austria

Dunque, tutti gli arcivescovi e i vescovi Austriaci in una "dichiarazione solenne" assicurano: "Per intimo convincimento e con libera volontà noi sottoscritti vescovi delle province ecclesiastiche d'Austria, in relazione ai grandi eventi storici nell'Austria-Germania, dichiariamo: riconosciamo con gioia che il movimento nazional-socialista ha compiuto e compie atti straordinari sul terreno della costruzione nazionale ed economica nonché della politica sociale per il Reich tedesco e per il popolo, e precisamente per i ceti più poveri della popolazione. Siamo altresì convinti che attraverso l'opera del movimento nazionalsocialista è stato allontanato il pericolo del bolscevismo ateo onnidistruttore. Per il futuro i vescovi accompagnano tale opera con le migliori benedizioni, e in tal senso esorteranno anche i fedeli. Il giorno del referendum per noi vescovi è ovvio dovere nazionale riconoscerci come tedeschi del Terzo Reich, e ci attendiamo da tutti i fedeli cristiani che sappiano quel che debbono al loro popolo."

Tratto da Karlheinz Deschner "Il gallo cantò ancora" Massari Editore.

Il venir meno dei politici dalla loro idealità per andare ad elemosinare voti in Vaticano è uno degli aspetti più squallidi della politica in Italia.

Il Vaticano non è in grado, in Italia, di offrire pacchetti di voti sicuri. Sono finiti i tempi in cui a migliaia le suore andavano a votare per la Democrazia Cristiana per fermare i comunisti e favorire la mafia.

Anche se esitono ancora cattolici che controllano pacchetti di voti, la maggior parte dei politici cattolici sono costretti a mascherarsi da socialisti, da comunisti, da sinistra radicale o sinistra ecologista per assicurarsi una quantità di voti sufficienti per essere eletti.

L'Opus dei in quanto Opus dei pur controllando un enorme potere, proprio per la qualità del potere che controlla, non è in grado di offrire o avere voti popolari in quantità sufficiente per far eleggere qualcuno che si presentasse come Opus dei.

Quelli dell'Opus dei, sant Egidio, Legionari di Cristo, ecc. si fanno accogliere dai partiti di sinistra millantando posizioni "populiste" o "sinistroidi" e si fanno eleggere da individui di "sinistra" che non sanno distinguere fra posizioni ideologiche cristiane e posizioni ideologiche di diritto Costituzionale preferendo rincorrere i loro desideri del momento.

Non sanno distinguere ciò che è dialettica dell'esistenza da ciò che è nazional-socialismo finendo per favorire le ideologie assolutiste cristiane che, manifestando lo stesso intendo di dominio, finiranno per costruire le condizioni per altre devastazioni sia economiche che militari come la seconda guerra mondiale.

Proviamo a riflettere su questo articolo e sulle implicazioni dei fatti presentati:

Tratto da: http://www.panorama.it/italia/vaticano/articolo/ix1-A020001034343

TUTTI INSIEME NELLA LEGIONE DI CRISTO di Ignazio Ingrao 16/1/2006

Politici, imprenditori e anche capi di stato: al movimento ecclesiastico che fa concorrenza all'Opus Dei si avvicinano vecchi e nuovi potenti. Rigorosamente bipartisan.
Sono paragonati ai gesuiti e mettono paura all'Opus Dei. Archiviate le pesantissime accuse a carico del fondatore, padre Marcial Maciel Degollado, 85 anni (dall'abuso di stupefacenti alla pedofilia), i Legionari di Cristo partono alla riscossa. Fondati in Messico nel 1941, rappresentano un'invidiabile eccezione in una Chiesa in costante crisi di vocazioni sacerdotali: contano ormai 650 preti e oltre 2.500 seminaristi in 20 paesi. Dai gesuiti hanno preso la passione per lo studio e uno stile di vita quasi militare, che prevede 12 anni di formazione prima di essere ammessi al sacerdozio. All'Opus Dei rischiano di sottrarre preziosi spazi nei rapporti con l'élite culturale e imprenditoriale, soprattutto in Spagna e in America Latina.
A Roma ha aperto l'ateneo dei legionari: lo hanno chiamato Università europea e per ora conta solo 170 studenti, una trentina di docenti e tre corsi di laurea: giurisprudenza, scienze storiche e psicologia, oltre a diversi master. Ma promette di fare concorrenza alle più blasonate università non statali della capitale, cattoliche e non. «Già dal prossimo anno accademico abbiamo intenzione di aprire nuovi corsi di laurea» anticipa a Panorama il rettore, padre Paolo Scarafoni, classe 1956, primo italiano a essere ordinato sacerdote tra i legionari. E l'imponenza della struttura alle porte di Roma (aule multimediali, laboratori linguistici, sale computer, auditorium e biblioteca con oltre 130 mila volumi) la dice lunga sui progetti della congregazione, che conta già 18 università e dieci centri di studi superiori in otto paesi, tra i quali Messico, Stati Uniti, Spagna e Francia.
All'inaugurazione dell'Università europea, martedì 10 gennaio, erano in tanti: da Gianni Letta a Walter Veltroni, da Marcello Pera al cardinale Camillo Ruini, più generali dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. La benedizione delle autorità civili ed ecclesiastiche non poteva essere più corale. Assenza notata quella dell'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, che, loro malgrado, ha portato i Legionari di Cristo agli onori della cronaca per merito della figlia, Maria Chiara, laica consacrata del Regnum Christi, il movimento affiliato alla congregazione.
Imponente la rete di rapporti, accuratamente bipartisan, che i legionari hanno intessuto con il mondo politico italiano in questi anni. Giulio Andreotti siede nel consiglio di amministrazione del Villaggio dei ragazzi di Maddaloni, in provincia di Caserta, fondato da don Salvatore D'Angelo e affidato ai legionari. Nel comitato scientifico dell'Università europea siedono Agostino Gambino, ex ministro delle Poste e telecomunicazioni del governo Dini, e il senatore di An Giuseppe Valditara.
Al sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An) è stato affidato il coordinamento del master in scienze delle migrazioni e al ministro per i Beni culturali Rocco Buttiglione la lezione inaugurale del master in bioetica. Al ministro dell'Ambiente Altero Matteoli è toccata l'inaugurazione del master in scienze ambientali. Scorrendo il libro degli ospiti dell'ateneo si trova Veltroni, che nel 2002 ricevette un grande presepio in regalo dalle mani del rettore; il ministro degli Esteri Gianfranco Fini, chiamato a parlare delle radici dell'Europa; i parlamentari Sandro Bondi (FI), Marco Boato (Verdi) e Franco Monaco (Margherita), che discutono di libertà religiosa; il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea, intervenuta sul ruolo della donna, tra famiglia e lavoro.
Sul fronte imprenditoriale la congregazione ha affidato al vicerettore dell'Università europea, Mario D'Ambrosio, il compito di stabilire rapporti con importanti gruppi italiani ed esteri: tra questi Falck, Telecom Italia, la multinazionale olandese Océ, il gruppo Accor. Esponenti del mondo economico della capitale, come Mauro Miccio, ci tengono a sottolineare «l'attenzione degli imprenditori romani alle iniziative dei Legionari di Cristo e i loro rapporti con le élite culturali ed economiche del Paese». Un'accorta tessitura che non ha mancato di portare frutti.
Nel '98-'99 le varianti al piano regolatore approvate dal Comune di Roma in vista del Giubileo rendono edificabile l'area acquisita dai legionari alle spalle della via Aurelia dove sorgerà l'università. Il 31 dicembre 2000 il cardinale Angelo Sodano inaugura i nuovi locali che vengono temporaneamente adibiti a ospitare i corsi dell'Ateneo pontificio Regina apostolorum per futuri sacerdoti e insegnanti di religione. Il 5 agosto 2004 il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, approva il decreto istitutivo dell'Università europea. Il 5 maggio 2005 viene riconosciuto il valore legale delle lauree rilasciate dall'Università Europea. In ottobre 2005 inizio dei corsi aperti a tutti.
Naturale domandarsi dove i legionari abbiano trovato i mezzi per un progetto tanto ambizioso. L'ente promotore dell'Università europea, che ha fornito le garanzie finanziarie, è la stessa congregazione, che gode dell'appoggio di multinazionali e imprenditori messicani e statunitensi. Tra questi il magnate delle comunicazioni Carlos Slim, al quarto posto tra gli uomini più ricchi dell'America Latina, secondo la classifica stilata dalla rivista Forbes, ed Emilio Ázcárraga Vidaurreta, fondatore del gruppo editoriale Televisa. Strettissima poi l'amicizia del presidente messicano Vicente Fox con il fondatore dei legionari, padre Maciel, che si è persino trovato nell'imbarazzante situazione di dover presentare a Papa Giovanni Paolo II sia la prima moglie di Fox, Lilian de la Concha, sia la seconda moglie, Marta Sahagún, sposata dopo il divorzio dalla prima.
Ma Papa Wojtyla ha saputo mostrarsi tollerante nei confronti degli amici di padre Maciel, poiché teneva moltissimo alla missione svolta dai legionari in America Latina per arginare le derive della teologia della liberazione. E, accanto a qualche detrattore, non sono mancati in Vaticano numerosi porporati ed ecclesiastici disposti a fare da sponda. Primo fra tutti il cardinale di Città del Messico, Norberto Rivera Carrera, oltre al segretario di Stato Sodano e al suo sostituto per gli affari generali, l'argentino Leonardo Sandri.
E in uno dei dicasteri chiave della curia romana i legionari hanno un loro uomo, il vescovo irlandese Brian Farrel, segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. Ora i legionari aspettano con trepidazione la prima enciclica di Papa Benedetto XVI dedicata alla carità, come un sigillo alla loro spiritualità che è imperniata proprio su questa virtù. Nel frattempo la guida della congregazione è passata dalle mani del fondatore a quelle del suo giovane delfino, padre Álvaro Corcuera Martínez del Río, 47 anni che il capitolo generale dell'ordine ha nominato direttore generale. Una qualifica insolita per il superiore di una congregazione di religiosi, che la dice lunga sul pragmatismo dei legionari. Così come il loro motto: «Vincere il male con il bene».

Fine Articolo

E come dice Paolo di Tarso:

"... se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo così ammasserai carboni accesi sul suo capo." Romani 12, 20

Il problema è che non si ammassano carboni accesi solo sulla testa di un Essere Umano, ma di intere società civili ipotecandone il futuro.

Marghera, 19 gennaio 2006 (data desunta dal file)

Nota:: nel 2017 quando ho modificato la forma di questa pagina, le informazioni appaiono appartenere alla storia. Molte cose sono cambiate, ma i meccanismi che le hanno prodotte sono ancora attivi.

 

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