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La chiesa cattolica e le sue strategie sociali |
Scrive il vangelo di Luca:
“Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.”
Luca 6.29
“Intanto conducete qui i miei nemici, quelli che non volevano che io regnassi sopra di loro, e sgozzateli in mia presenza.”
Luca 19.27
Queste due frasi si trovano nel vangelo di Luca e mettono in evidenza il reale atteggiamento che esiste nella chiesa cattolica nei confronti degli Esseri Umani.
A queste frasi, che hanno condotto l'azione della chiesa cattolica nel corso dei secoli, contrapponiamo, per la nostra discussione, l'articolo 3 comma 1° della Costituzione della Repubblica Italiana che recita:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
E' importantissimo che noi conosciamo l'impatto sociale che dei principi, elevati a insegnamento divino e riproposti nel contesto sociale, provocano nei confronti delle persone. Nei confronti del Sistema Sociale. Nei confronti della vita degli individui.
Il principio della Carta Costituzionale che abbiamo preso come riferimento è entrato in vigore il 1° gennaio 1948. I principi dei vangeli che abbiamo preso a riferimento entrano in vigore nel IV° secolo dopo cristo e determinano le relazioni fra gli Esseri Umani.
Due modi diversi di concepire la vita che non solo sono inconciliabili, ma antitetici, contrapposti e in aperto conflitto.
Nei brani evangelici presi in considerazione appare evidente una separazione fra due soggetti diversi: chi manifesta la rivelazione e chi la rivelazione subisce. I principi manifestati dal pazzo di Nazareth valgono soltanto per chi ascolta, non per sé stesso. Egli si sottrae alla legge, egli si sottrae al giudizio e impone, agli astanti, la sottomissione a sé stesso quale individuo che, nei loro confronti, esercita il suo essere nemico degli uomini, odia gli uomini, maledice gli uomini, maltratta gli uomini, percuote la guancia degli uomini, ruba il mantello agli uomini pretendendo che gli uomini, nei suoi confronti, non pretendano giustizia.
E' importante che si comprenda l'esatta relazione fra le parole espresse e gli Esseri Umani che quelle parole ascoltano. "A voi che ascoltate, io dico:...". Non lo dico ad altri. Non lo dico a me stesso, non sono i principi che applico io nella vita, ma sono i principi che io impongo a voi. Proprio perché io li impongo a voi mi separo dall'assoggettamento a quei principi. Proprio perché li impongo a voi che mi ascoltate io sono estraneo dal subire quei principi. Proprio perché io sono estraneo alla sottomissione a quei principi metto in atto, nei vostri confronti, quanto dico a voi di subire senza per questo chiedere giustizia.
Voi dovete amare me, perché io sono il vostro nemico!
Come può essere il Gesù di Nazareth nemico di chi ascolta? Per il semplice motivo che quanto afferma non lo applica a sé stesso, ma lo applica a chi intende mettere in ginocchio e pretende che non vi siano reazioni di autodifesa mentre fa questo. Il tuo nemico non è la persona che ti sta a fianco, anche a lei dico di amare il suo nemico, dunque anche a lei è imposto l'amore per te. Il tuo nemico non è uno sconosciuto che mi ascolta e che ti combatte, tu sei qui e qui nessuno ti combatte. Nessuno, eccetto io che ti chiedo di amarmi mentre tento di convincerti a rinunciare al tuo diritto alla giustizia chiedendoti di amarmi mentre ti sto derubando.
Quanto dice il pazzo di Nazareth non si applica a lui. Si applica soltanto a chi sta ascoltando. Il fine è quello di rendere l'Essere Umano supplice e distruggere il Sistema Sciale in cui vive per impossessarsene.
Il pazzo di Nazareth applica a sé stesso l'altro principio che troviamo subito dopo in Luca a proposito della parabola delle dieci mine:
"E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e sgozzateli in mia presenza!.
Appare chiaro come il pazzo di Nazareth sgozzi i suoi nemici per riaffermare il proprio dominio e il proprio potere. Ai suoi nemici egli non risponde all'odio con l'amore, ai suoi nemici non fa del bene, i suoi nemici non li benedice, non prega per chi lo maltratta, non porge l'altra guancia, non offre la tunica a chi gli toglie il mantello. Si vendica! Si vendica sgozzando quando i suoi nemici non sono in grado di difendersi.
Forse un giorno i suoi nemici erano potenti. Forse un giorno si sono opposti alle sue pretese di dominarli e di comandarli, ora non hanno più potere, non hanno più forza, sono indifesi: ora lui li può far ammazzare, scannare, uccidere.
Voi no!
Voi che siete in ginocchio davanti a me non dovete imitarmi!
Voi dovete amare i vostri nemici, dovete benedire chi vi maledice, dovete pregare chi vi maltratta e non potete né dovete chiedere giustizia.
Perché questo?
Perché nel fare del pazzo di Nazareth si identifica la chiesa cristiana e quella cattolica in particolare. Non facciamo l’errore dei laici e degli anticlericali che condannano la chiesa cattolica, ma giustificano la perversione omicida del suo fondatore. Quello che pretende Gesù è quanto pretende la chiesa cattolica. Pretendere sottomissione, per il padrone del mondo, secondo la chiesa cattolica è normale come è normale che lo pretenda lei che fa della rappresentazione in terra del padrone del mondo la ragione fondamentale delle sue pretese nei confronti dell'umanità.
La chiesa cattolica ha attraversato la storia per millecinquecento anni assassinando e distruggendo quelli che indicava come nemici in nome del pazzo di Nazareth che imponeva di sgozzare e scannare chiunque non gli consentiva di dominarlo riconoscendolo suo re e padrone.
Il grande problema per il pazzo di Nazareth è che il 1° gennaio 1948 entra in vigore l'articolo 3 comma 1° della Costituzione della Repubblica Italiana secondo cui:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
In altre parole, ogni soggetto giuridico è uguale davanti alla legge. La legge si applica non solo a chi è cittadino del Sistema Sociale, ma anche a chi tale legge ha emanato!
La chiesa cattolica, quale soggetto giuridico, può essere chiamata a rispondere dei reati commessi. Non solo lei, ma anche il macellaio di Sodoma e Gomorra e, con esso, il pazzo di Nazareth e chiunque abbia agito in loro nome.
A questo principio costituzionale si affiancano due principi giuridici fondamentali. 1° il principio di compartecipazione morale ai delitti quando questi sono fatti in nome, per conto e per ordine di una dottrina e 2° il principio giuridico universale secondo cui "i delitti contro l'umanità non cadono mai in prescrizione!".
Il principio della partecipazione morale intende stabilire che quando un'ideologia o un principio divino ordina di commettere dei delitti, chiunque li commetta in ossequio a tale ordine è responsabile non solo lui che li ha commessi, ma è compartecipe alla commissione a quei delitti chiunque che, facendo propria quell'ideologia o quella religione, non denuncia tale ordine o tale principio come avverso all'umanità. Partendo da questo principio ogni cristiano è responsabile di tutti i delitti contro l'umanità fatti dal cristianesimo in quanto quei delitti non sono scelte dei singoli individui, ma attuazione pratica delle direttive del macellaio di Sodoma e Gomorra e del pazzo di Nazareth che la chiesa cattolica identifica quali il loro dio, espressione della verità davanti alla quale costringe milioni di bambini in ginocchio.
Il secondo principio secondo cui i delitti contro l'umanità non vanno mai in prescrizione è fondamentale per assicurare il futuro dei Sistemi Sociali. Non si tratta soltanto della ricerca del colpevole (anche se nel caso della chiesa cattolica persistendo un ente giuridico che fa proprie le parole e le azioni dei suoi predecessori il responsabile è sempre presente), si tratta di stabilire che quell'orrore non deve più ripetersi. Significa che si rendono necessarie azioni giuridiche affinché i delitti contro l'umanità non si riproducano. E' un principio fondamentale che serve a salvaguardare il futuro del Sistema Sociale impedendo a chi ha commesso delitti contro l'umanità di attendere condizioni favorevoli per commettere ulteriori delitti.
Delitti contro l'umanità che vengono commessi quotidianamente. Il terrore con cui i cattolici impediscono l'uso dei preservativi per poter diffondere l'AIDS in Africa, alimentare la miseria e controllare i Sistemi Sociali mediante il denaro è uno dei più atroci in corso in questo momento. Come quello della distruzione, attraverso l'uso dei missionari, il Sistema Sociale indiano, le stragi a Timor e le stragi nelle Filippine. Il tutto è finalizzato a costruire la miseria, distruggere i Sistemi Sociali e riaffermare la propria identità col dio padrone sottraendosi dal rigore della legge attraverso l'impedimento agli Esseri Umani di chiedere e ottenere giustizia.
Di questo ogni cattolico è responsabile e dal momento che i delitti contro l'umanità non vanno mai in prescrizione prima o poi sarà necessario istituire dei tribunali per processarli, come per i Talebani e i musulmani Algerini. Prima o poi sarà necessario processare le strutture religiose che hanno fatto della distruzione dei Sistemi Sociali imperativo morale e divino del loro dio padrone:
I DELITTI CONTRO L'UMANITA' NON CADONO MAI IN PRESCRIZIONE!
Scritto e pubblicato il 06 aprile 2002
Formattazione attuale: 17 maggio 2015
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La nostra società emerge dall'odio cristiano. La nostra democrazia emerge dalla monarchia assoluta imposta dai cristiani. La società dei diritti dell'uomo emerge dalla società in cui dio aveva ogni diritto sull'uomo, anche quello di sterminarlo. Non esiste un concetto sociale, un'idea filosofica, che non sia emersione dall'ideologia cristiana di dominio dell'uomo sull'uomo.