Diario analitico della campagna elettorale per le

Elezioni Europee 2009

25 maggio 2009

16° capitolo

Vai all'indice del diario della campagna elettorale per le elezioni europee 2009: conoscere i meccanismi della società.

Berlusconi parla di un PD allo sfascio con un Rutelli e un letta pronti a lasciare il PD per andare in aiuto a Casini.

La vicenda Noemi si sta rivelando sempre più grave. Nel tentativo di giustificare le attività di Berlusconi sono state dette molte e diverse cose con un problema in più per Berlusconi: sembra che siano state fatte delle denunce che porteranno la magistratura ad accertare la “verità”.

Berlusconi afferma il 25 maggio che su Noemi spiegherà. Ma già avrebbe dovuto rispondere alle domande, non spiegare. Alcune cose le ha dette, come quella di aver conosciuto il padre di Noemi quando faceva l’autista di Craxi. Questa affermazione si è rivelata FALSA! Per questo motivo Berlusconi dovrebbe spiegare le sue bugie. Bugie alle quali somma le bugie del padre di Noemi che sta prestando la sua faccia per salvare una reputazione compromessa di Berlusconi.

Che Noemi sia o non sia “illibata”, non frega niente a nessuno; che il suo ex fidanzato abbia raccontato la sua versione dei fatti, è del tutto legittimo. Che il padre di Noemi oggi ha raccontato un’altra versione, appare del tutto inventata di sana pianta per giustificare quella frequentazione che appare sempre più sconcia e squallida.

La moglie di Berlusconi, Veronica Lario, lo aveva detto: “Magari Noemi fosse la figlia di Berlusconi!”.

 

Dice Berlusconi:

 

«Mi hanno accusato di avere mentito nelle dichiarazioni che ho fatto ai giornali: di fronte a un’accusa di questo genere reagirò, spiegherò esattamente com’è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani con me, e ancora una volta quest’accusa sarà un boomerang nei confronti di coloro che me l’hanno fatta - attacca Berlusconi -. Trovo indegno il comportamento di chi entra in una vicenda privata per farne motivo di attacco politico. Per il resto la stampa italiana, e soprattutto due giornali della sinistra, avevano illustrato la mia partecipazione a una festa di compleanno di una famiglia amica, ed era il compleanno dell’unica figlia che compiva 18 anni. Anche mia moglie è caduta in questo errore e ha creduto a quanto comunicato da questa stampa. Non c’è nulla, nulla di nulla, che sia minimamente negativo, abbiamo chiarito la situazione e ancora di più la chiariremo in futuro, anche se all’inizio io non ho voluto che si entrasse nei rapporti tra me e questa famiglia perché ritengo che abbiano diritto alla privacy e segretezza, perché fanno parte della mia vita privata».

 

Ciò che è squallido è che Berlusconi avrebbe già dovuto rispondere ai giornalisti e, invece, li ha insultati come ha fatto col giornalista di La Repubblica in cui, fra le righe, si coglie un avvertimento in stile mafioso (se il giornale cambia) al quale ha risposto il direttore del giornale La Repubblica. La moglie di Berlusconi non è caduta in nessun errore: LO SCONOSCE E NE HA TRATTO LE DEBITE CONCLUSIONI!

 

Oltre a questo la sentenza Mills ha accertato, al di là di come le vicende saranno trattate nei successivi stadi del processo, che Berlusconi è, comunque, un truffatore. Cosa del resto già accertata in tutte quelle condanne che sono andate in prescrizione.

Quando Berlusconi dice:

 

«Questi giudici non sono giudici, ma militanti politici che usano il potere giudiziario a fini di lotta politica. Però lei deve sapere - aggiunge rivolto all'intervistatore - che gli italiani sono schierati con me, perché hanno visto tutte le altre precedenti situazioni in cui in ogni campagna elettorale i giudici che in Italia sono chiamati toghe rosse sono entrati in campo e hanno cercato di farmi del male».

 

In realtà è Berlusconi che fa del male agli italiani e la prescrizione che ha goduto non è un’assoluzione, ma una condanna con infamia che il miliardario si è comperato con avvocati e sotterfugi che la sentenza Mills ha, sia pure in parte, messo in luce.

Intanto il partito dell’Italia dei valori chiede la sfiducia nei confronti di Berlusconi. Sfiducia che, visto il controllo militare che Berlusconi esercita sul parlamento italiano, difficilmente sarà ottenuta.

Intanto la campagna elettorale si sta sempre più deteriorando.

La crisi scompare dalle discussioni e Berlusconi, incapace di affrontarla, ne evita il tema affermando che la crisi non c’è, oppure, che dal momento che il peggio è passato non vale la pena di discuterne.

Marghera 25 maggio 2009

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

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