La magia nera ha come obiettivo la costruzione della descrizione nell'individuo. Non la descrizione che aiuta l'individuo ad integrarsi nel mondo della ragione ed usare quest'integrazione come parte importante del proprio cammino verso l'eternità dei mutamenti. La magia nera deve trasformare la descrizione come momento assoluto dell'individuo. La magia nera deve fissare la descrizione alla quale sottomettere l'Essere Umano.
Fuori della descrizione, per la magia nera, esiste solo l'ignoto. L'ignoto che incute terrore alla descrizione in quanto la descrizione non è in grado di comprenderlo ma ne subisce angosciosa la presenza.
La descrizione deve impedire all'individuo di affrontare l'ignoto. La descrizione non è in grado di descrivere non solo quanto ignora ma quanto teme ed è terrorizzata dalla presenza di qualche cosa che non è in grado di descrivere.
La magia nera deve impedire all'Essere Umano di estendere sé stesso oltre la descrizione che gli permette di descrivere il minimo socialmente concepibile per la sua sopravvivenza.
La Sospensione del Dialogo interno è un atto soggettivo dell'individuo attraverso il quale arma sé stesso per affrontare l'ignoto che circonda la descrizione della sua ragione. La Sospensione del Dialogo interno è uno strumento, un'arma, attraverso la quale l'Essere Umano affronta la vita.
Al momento della nascita l'Essere Umano non ha dialogo interno. Egli è volontà! La ragione non è ancora formata. Il dialogo della descrizione non ha ancora scalzato il silenzio della volontà con la quale l'individuo è nato. La ragione intraprende, fin dal primo anno di vita dell'individuo, la sua feroce battaglia per il predominio sulla volontà.
La volontà spinge l'individuo ad attrezzarsi per affrontare l'ignoto, la ragione dice all'individuo: io sono il tutto. L'ignoto non esiste. Tutto è compreso nella descrizione. Io sono l'assoluto!
Quando la ragione ha scalzato volontà deve garantirsi il dominio sull'Essere Umano. Deve impedire alla volontà di riprendere il controllo dell'Essere Umano per permettergli di affrontare lo sconosciuto che la circonda.
La ragione per garantirsi il predominio, il possesso dell'individuo, deve convincere l'individuo che nulla esiste fuori di lei. Così il mondo fuori della ragione si popola di mostri. Si popola di esseri mostruosi che hanno un solo scopo, un solo obiettivo: impedire all'Essere Umano di uscire dalla ragione. Impedire all'Essere Umano di verificare quei mostri.
I mostri sono terribili. Sono i mostri dell'infanzia. E' l'uomo nero o il lupo cattivo. Sono i mostri che nel subconscio umano prendono forma innestati come misura precauzionale dalla ragione che con le sue descrizioni paurose vuole evitare che l'Essere Umano affronti lo sconosciuto. Così il demone è trasgressione e la coscienza è pronta a mordere il cervello dell'individuo non appena incautamente trascura i doveri morali di autopunizione nei confronti dei suoi bisogni e delle sue necessità.
Così sono i mostri dell'oscurantismo. Le minacce contro le trasgressioni fino alle fobie che attraversano l'Essere Umano costringendolo a comportamenti definiti.
Cosa teme la ragione?
La ragione teme che l'individuo sospenda il dialogo interno attraverso il quale lei si nutre e permetta a volontà di attrezzarlo per affrontare l'esistenza.
La ragione si nutre della descrizione. Ripetuta all'infinito.
L'Essere Umano è l'unico Essere della Natura che parla anche quando pensa.
Descrive, descrive, descrive!
Quando non è in grado di descrivere inventa fantasmi fuori della ragione guardiani orrifici che popolano i sogni trasformandoli in incubi.
La ragione chiede un tributo per i suoi servigi all'individuo: gli chiede la rinuncia a divenire nell'eternità dei mutamenti. A risolvere in se stessa il suo futuro distruggendolo.
La ragione da strumento del divenire dell'individuo è diventata padrona e dominatrice dell'individuo.
Questi non è più in grado di far precede la soluzione alla descrizione del problema. Riesce a risolvere soltanto quanto descrive: quanto non descrive lo ignora o lo relega nell'ambito della follia. Tutto ha una spiegazione scientifico-razionale dove la spiegazione scientifico razionale altro non è che soddisfazione dei bisogni di dominio della ragione.
Era la Terra che girava attorno al Sole o era il Sole che girava attorno alla Terra? La ragione, la descrizione imponeva la soluzione. Quando la ragione non ebbe più paura che i fantasmi del terrore con cui lei controllava gli individui venissero scalzati allora fu la Terra a girare attorno al Sole.
Non è una questione di "verità" è una questione di proprietà della ragione sull'Essere Umano. L'Essere Umano percorre un cammino di libertà nei confronti della ragione ma il Crogiolo del Male lo deve impedire a tutti i costi, anche a costo di scatenare i fantasmi che ha messo a guardia del suo dominio.
La Sospensione del Dialogo interno permette alla Volontà di far sentire la sua presenza e attrezzare l'individuo per affrontare lo sconosciuto che ci circonda, la magia nera del Crogiolo del Male attrezza fantasmi per impedire all'Essere Umano di affrontare lo sconosciuto e di scalzare la ragione dal posto di padrona dell'individuo.
Scrive Herbert Marcuse in "Eros e civiltà" ed. Einaudi:
1 "La sostituzione del principio della realtà al principio del piacere costituisce il grande episodio traumatico dello sviluppo dell'uomo"
2 "Ma sia sul piano della specie che su quello dell'individuo, la sottomissione si ripete continuamente. Il dominio del padre primordiale è seguito, dopo la prima ribellione, dal dominio dei figli, e il clan fraterno, sviluppandosi, si trasforma in dominio sociale e politico istituzionalizzato. Il principio della realtà si materializza in un sistema di istituzioni."
3 "Ma fin dalla prima restaurazione preistorica del dominio seguita dalla prima ribellione, la repressione dall'esterno è stata coadiuvata dalla repressione dall'interno: l'individuo non libero introietta i propri padroni e le imposizioni di questi ultimi, nel proprio apparato psichico. La lotta contro la libertà si riproduce nella psiche dell'uomo come autorepressione dell'individuo represso, e la sua autorepressione a sua volta sostiene il padrone e le sue istituzioni. E' questa dinamica psichica che, secondo Freud, costituisce la dinamica della civiltà."
4 "La penuria insegna all'uomo che non è possibile soddisfare liberamente i propri impulsi istintuali, che non è possibile vivere sotto il principio del piacere."
5 "Questa concezione è antica come la civiltà stessa, e ha sempre fornito le razionalizzazioni più efficaci in favore della repressione. In misura considerevole, la teoria di Freud condivide questa razionalizzazione: Freud considera "eterna" la "lotta primordiale per l'esistenza", e crede quindi ad un antagonismo eterno tra principio del piacere e principio di realtà. Il convincimento che una civiltà non repressiva sia impossibile, è una pietra angolare nella costruzione teorica freudiana."
6 "La liberazione psicoanalitica della memoria sconvolge e distrugge la posizione razionale dell'individuo represso. Quando il conoscere cede il passo al ri-conoscere, le immagini proibite e gli impulsi proibiti dell'infanzia cominciano a proclamare quella verità che la ragione nega. La regressione assume una funzione progressiva. Il passato riscoperto offre norme critiche che sono represse nel presente."
7 "Ma l'evidenza è sufficientemente forte, e la strada più lunga è sufficientemente lunga per giustificare l'ipotesi opposta. L'Eros viene definito come la grande forza unificatrice che conserva tutta la vita. L'ultimo e più profondo rapporto fra Eros e Thanatos rimane oscuro. Se Eros e Thanatos emergono quindi come i due istinti fondamentali la cui onnipresenza e continua fusione (nonché de-fusione) caratterizzano il processo della vita, questa teoria degli istinti va molto al di là di una semplice riformulazione dei concetti freudiani precedenti. Gli psicoanalisti hanno rilevato giustamente che l'ultima metapsicologia di Freud è basata su un concetto degli istinti essenzialmente nuovo: gli istinti non sono più definiti nei termini della loro origine e della loro funzione organica, ma nei termini di una forza determinante che dà una "direzione" ai processi di vita, nei termini di "principi di vita". Le nozioni di istinto, principio e regolazione, vengono considerate identiche. "La rigida contrapposizione di un apparato psichico regolato da certi principi da un lato e di istinti che penetrano nell'apparato dall'altro, non poté più essere mantenuta"."
Commentiamo questi passi di Marcuse che ci permettono di capire alcuni aspetti del meccanismo attraverso il quale la ragione si impadronisce dell'Essere Umano ed instaura la sua dittatura annullando in esso il ricordo della volontà attraverso la quale è nato e ha costruito sé stesso.
Il dialogo interno, continuo ed ossessionante, è il mezzo col quale la ragione si impone all'individuo.
Il dialogo interno e più in generale la descrizione continua attraverso l'uso delle parole è l'arma attraverso la quale la ragione impone i suoi fantasmi.
Il primo elemento che mettiamo in evidenza è la sostituzione del dovere al principio del piacere. In altre parole l'individuo viene educato a rispondere a delle stimolazioni esterne anziché essere guidato a comprendere e funzionare in risposta delle stimolazioni che dall'interno lo spingono per funzionare. In un Sistema Sociale più vicino ai bisogni dell'individuo le due cose potrebbero anche convivere ma il meccanismo per imporre i fantasmi della ragione all'individuo cominciano con la sostituzione dura e violenta del dovere alle stimolazioni del piacere.
E' poco importante che citiamo gli episodi attraverso i quali questo avviene basti ricordare che il Sistema Sociale in cui viviamo si aspetta che l'individuo si adegui al Sistema stesso e non prevede una sua evoluzione in funzione dell'evoluzione dell'individuo. Tutte le trasformazioni sono il frutto di dure lotte.
Il nuovo nato non deve seguire i suoi impulsi ma deve adeguarsi agli impulsi che dall'esterno giungono a lui. Questo è reale, questo è funzionale, non i suoi impulsi istintuali simili a quelli degli animali.
Quest'azione è traumatica per il nuovo nato. Egli è costretto a rinunciare a sé stesso per venire incontro alle sollecitazioni esterne. Il nuovo nato pratica l'adattamento soggettivo alle variabili oggettive che incontra. Questo trauma condizionerà l'intera sua esistenza. Gli strapperà le determinazioni con le quali pretende di affrontare il futuro per sottometterlo al principio di realtà: alla richiesta di adeguarsi.
Data quest'impostazione educazionale nei confronti del nuovo nato, dice Marcuse, che : "... sia sul piano della specie che su quello dell'individuo, la sottomissione si ripete continuamente." dunque il trauma non è legato semplicemente al nuovo nato ma si ripropone ad ogni nuovo nato. In altre parole si innesta un processo a valanga per cui ogni nuovo nato viene sottoposto ad una situazione traumatica imposta da chi traumatizzato alla nascita non è stato in grado di superare la barriera imposta dal trauma stesso.
Questo processo di degenerazione nella relazione generazionale avviene in quanto è più facile per l'Essere Umano adulto costringere un bambino a subire il trauma che affrontare la vita, trasformarsi, superare il trauma che ha subito e impedire che questo si riproduca. In ultima analisi è più facile riprodurre il male e l'orrore che percorrere un sentiero virtuoso che porti all'impero di Libertà.
Chi è in ginocchio non solo non è in grado di concepire l'universo che lo circonda, ma è pronto ad artigliare e ad affossare chiunque tenti di dare l'assalto al cielo. Così il male si riproduce in quanto seminare questo è più semplice che seminare la vita e poi questo male diventa elemento naturale dell'esistenza: sembra che non esista nulla fuori da questo tipo di comportamento.
Per questo motivo questo comportamento si istituzionalizza. Si trasforma in dominio sociale. Viene codificato in un sistema di istituzioni: diventa "naturale".
Quando un individuo ha tentato di ribellarsi a questo non solo ha dovuto combattere le tradizioni istituzionalizzate ma ha dovuto confrontarsi anche con i fantasmi che dentro di lui gli erano stati imposti attraverso il condizionamento educazionale. In altre parole, come dice Marcuse: "... la repressione dall'esterno è stata coadiuvata dalla repressione dall'interno". Il condizionamento educazionale subito fin dai primissimi anni di vita ha costruito, per il proprio successo, la psiche dell'individuo. I suoi caratteri intimi. L'individuo non è bloccato soltanto dal mondo circostante, ma è bloccato dalle sue stesse autoimposizioni, dai suoi stessi fantasmi psichici che gli sono stati imposti ed egli, anziché impostare una battaglia feroce per liberarsene, li ha interiorizzati facendoli propri.
L'individuo represso. L'individuo oppresso alimenta egli stesso la sua repressione e la sua oppressione.
Secondo Freud questa è la dinamica della civiltà. Purtroppo questa è la dinamica della distruzione dell'individuo all'interno di questa civiltà. Dove ogni progresso sia di natura sociale che psichica o economica avviene sempre con grandi lotte e grandi sacrifici rispetto ad un apparato repressivo e autorepressivo che si riproduce continuamente in quanto annulla ogni possibilità di percezione psichica dell'individuo.
Annulla ogni capacità soggettiva di percezione psichistica del circostante. Dei messaggi che dal circostante giungono all'Essere Umano e delle necessità che il circostante rivolge all'Essere Umano per l'urgenza che il circostante presenta all'Essere Umano di un'indispensabile ricerca di Libertà. Libertà nella percezione, libertà nell'affrontare l'esistenza liberandosi dai fantasmi che lo opprimono. Libertà di seguire la propria sequenza dei mutamenti per diventare eterno mutamento dopo mutamento.
Come si controllano gli impulsi istintuali del bambino e più in generale degli Esseri Umani? "La Penuria" dice Marcuse! La privazione. Il controllo dell'oggetto che permette all'Essere Umano di vivere sotto il principio del piacere anziché quello di realtà o del dovere. Gli Esseri Umani vengono privati di quanto dona loro piacere. Cibo e sesso vengono manipolati dal Sistema Sociale che li rende carenti come affetto, tempo e sonno. Tutto viene usato per costringere l'Essere Umano a soggiacere al principio di realtà imparando che non è socialmente possibile vivere sotto il principio del piacere.
La penuria è un vecchio trucco del controllo sociale applicato nelle famiglie nei confronti dei bambini. O meglio, dal momento che nella famiglia nei confronti dei neonati ha dato ottimi risultati di controllo degli stessi si è pensato bene di applicarlo anche sul piano sociale come insegnamento del dio padrone. Ricordate? Come Giuseppe trasforma il popolo Egiziano in un popolo di schiavi? Accaparrando il pane negli anni abbondanti e rivendendolo a caro prezzo negli anni di penuria fino a richiedere la riduzione in schiavitù di chi ha fame: questo è un insegnamento del macellaio di Sodoma e Gomorra. I genitori spesso lo hanno riprodotto mandando i ragazzi a letto senza cena. Era una punizione classica (anche se fra le più innocue).
Marcuse ricorda come Freud condivide questo tipo contrapposizione fra il principio del piacere e il principio di realtà o del dovere e considera questo come una questione di progresso sociale. In realtà è solo questione del progresso e dell'evoluzione dei sistemi di controllo sociale: cosa ben diversa. Ricordiamo come Freud non concepisca nessun tipo di civiltà che non sia distruttiva nei confronti del singolo Essere Umano. Per Freud una civiltà si nutre degli Esseri Umani che comprende portandoli vuoti alla morte del corpo fisico.
Freud, in questo, ha torto!
L'Essere Umano ha il dovere di sottrarsi alla fagocitazione del principio di realtà o del dovere. Il dovere o il principio di realtà non devono necessariamente trasformarsi in blocchi psichici nell'individuo. Non devono necessariamente distruggere la sua capacità percettiva del mondo circostante. Non devono necessariamente distruggere l'individuo stesso. Questa necessità è una necessità assolutamente asociale. E' necessità della pulsione di morte. La pulsione di morte non è in grado di costruire nessun sistema sociale. La sua costruzione, semmai, avviene per la lotta intrapresa dagli Esseri Umani contro la pulsione di morte e dei suoi lati più distruttivi. La civiltà non è costruita dalla repressione del singolo Essere, ma è costruita dalla strenua lotta dell'oppresso contro l'oppressore che, al di là dei successi, costringe questi a continui riadattamenti.
Secondo Marcuse: "la liberazione psicoanalitica della memoria sconvolge e distrugge la posizione razionale dell'individuo represso." in realtà la distruzione dei fantasmi della ragione porta allo sconvolgimento della ragione stessa. La ragione sa perfettamente di non essere padrona dell'individuo, ma per garantirsi il controllo dell'individuo ha costruito fantasmi a guardia dell'individuo stesso. L'individuo può fare qualunque cosa meno che affrontare i suoi fantasmi: "Di quello che vuoi della chiesa ma non accusare di malvagità il Gesù di Nazareth" ed ecco come una figura che descrive un essere criminale è entrata tanto profondamente nel condizionamento educazionale della persona da renderla incapace di analizzare concetti semplici. Quando per la stessa azione accuserebbe indignata pronta al linciaggio chiunque, quando viene dal Gesù di Nazareth diventa subito permessa e santa.
Il cammino di Libertà dell'individuo sconvolge la ragione e questa deve cedere parte del suo strumento fondamentale: LA DESCRIZIONE.
Così l'individuo cessa di alimentare il dialogo interno e alimenta le immagini. Attraverso le immagini riconosce i propri bisogni, i propri impulsi seguendo i quali libera la propria percezione. "Gli impulsi dell'infanzia cominciano a proclamare quella verità...." continua Marcuse non avvedendosi che quanto spinge a riconoscere non sono gli impulsi dell'infanzia ma l'Essere Umano che cresce non solo riconoscendo la forza che da dentro di lui spinge per emergere ma per cercare la direzione nella quale seguire i propri mutamenti. La ragione nega quegli impulsi. Gli presenta continuamente intenzioni nuove e diverse, ne devia il flusso. Ma nella sua estrema lotta la ragione deve riconoscere la propria sconfitta quando l'Essere Umano sospende il dialogo, sospende la descrizione del mondo, si fa sommergere dalle tensioni che dal circostante si muovono verso di lui.
Non condivido l'impostazione psicoanalitica di Marcuse, ma il meccanismo che egli individua è esattamente quello individuato dagli Stregoni anche se con differenze di piano su cui espandersi. Mentre Marcuse e tutti gli psicoanalisi tendono a risolvere i conflitti interiori manipolando l'individuo, la Stregoneria porta il conflitto fuori dell'individuo. Porta l'individuo ad affrontare il mondo attraverso la sospensione del dialogo interno e il farsi trapassare dalle tensioni che dal circostante giungono all'Essere Umano. Quelle tensioni diventano immagini prima che l'individuo le riconosca come oggetti e partendo da quelle immagini l'individuo costruisce sé stesso proclamando al mondo: "IO ESISTO!".
Quali sono le forze che impediscono all'individuo di negare completamente sé stesso nonostante gli sforzi della magia nera di metterlo in ginocchio? Eros come forza che spinge ad esercitare alcune determinazioni necessarie all'interno della propria esistenza e Thanatos, la morte del corpo fisico, come consapevolezza della sua ineluttabilità nel processo di trasformazione dell'Essere Umano. Comunque devo praticare le mie determinazioni se voglio praticare sesso; comunque il mio corpo fisico morirà!
L'elemento Eros è talmente forte all'interno dell'individuo che tutti i tentativi della magia nera di distruggerne l'espressione si tramutano in fobie e in "depravazioni". Fobie e depravazioni sono risposte ad atti coercitivi delle pulsioni sessuali imposte all'individuo.
I fantasmi della ragione pronti a scatenarsi non appena l'Essere Umano Sospende il Dialogo Interno sono in gran parte prodotti e fissati dalla coercizione sessuale sull'individuo. La coercizione sessuale dell'individuo gli impedisce di percepire Thanatos. Thanatos non è più il fine della propria esistenza, il motivo per il quale si deve costruire sé stessi ma è il fine che con terrore l'individuo tende. Thanatos da bisogno dell'individuo si trasforma in terrore pronto a divorare e distruggere le possibilità dell'individuo. La forza di Eros è la forza che costruisce l'individuo portandolo a costruire il proprio Corpo Luminoso attraverso il quale affrontare Thanatos e trasformando la morte del corpo fisico in una nascita del Corpo luminoso mentre la fobia imposta con la coercizione delle espressioni sessuali porta a trasformare Thanatos in distruzione dell'intero divenire dell'individuo.
Il dialogo interno non si sospende fintanto che le fobie sessuali sono padrone dell'individuo. Il dialogo interno non si può sospendere in quanto i fantasmi sono pronti ad assalire l'Essere Umano.
L'Essere Umano ha paura del circostante. Ha un terrore folle di uscire dalla descrizione. Fuori della descrizione egli incontra il dio cristiano, i suoi diavoli e i suoi anatemi. Fuori della descrizione incontra le proprie fobie sotto forma di fantasmi e di incubi. A quel punto l'Essere Umano non è più in grado di sospendere il Dialogo interno a meno che la sua volontà appropriandosi, almeno per un istante del suo essere, non selli per lui Ronzinante e non lo porti a scagliarsi contro i mulini a vento delle sue paure, delle sue fobie, dei suoi fantasmi. Solo dopo averli abbattuti, attraverso una titanica lotta, potrà sospendere il dialogo interno e percorrere, nutrendosi, i grandi sentieri dello sconosciuto che terrorizzavano la sua ragione.
Eros e Thanatos spingono l'Essere Umano ad uscire dalla condizione fobica. Eros è una forza che spinge da dentro l'individuo e che pretende soddisfazione e Thanatos è l'ammonimento assoluto sempre presente davanti all'individuo per tutta la sua esistenza.
Ricordo che la Stregoneria non accetta la metodica psicoanalista in quanto mentre il terreno di espressione della Stregoneria è il mondo che ci circonda con quanto contiene; per la psicoanalisi l'individuo e la sua anima sono separate dal mondo. Tant'è che è l'individuo sbagliato per la psicoanalisi non il mondo, le cause e le coercizioni che questo proietta sull'individuo: da questo nasce la civiltà dice Freud.
In Stregoneria non è così in quanto la rimozione degli ostacoli che impediscono il fare per la costruzione del Potere di Essere dell'individuo è un atto fondamentale della via che porta all'eternità dei mutamenti dell'individuo.
Nel suo libro "Donne che corrono con i Lupi" Clarissa Pinkola traccia un quadro dei fantasmi della ragione attraverso un insieme di storie, favole e leggende. Queste storie si possono leggere anche in maniera diversa da come ci sono presentate e analizzate da Clarissa Pinkola. Prendendo l'insieme delle favole, per ogni favola, si può individuare il principio negativo che serve a costruire un Fantasma della Ragione per impedire all'Essere Umano di sospendere il dialogo interno ed affrontare lo sconosciuto che lo circonda per arricchire il proprio sapere e la propria conoscenza. I Fantasmi non si limitano a proteggere il dominio della ragione sull'Essere Umano ma lavorano affinché la ragione, per dominare l'Essere Umano, sia il più stretta possibile, la più semplice possibile e non sia costretta ad affrontare contraddizioni tali da modificarla. I Fantasmi della ragione impediscono all'Essere Umano di fermare il dialogo interno in quanto questo lo porterebbe a sospendere il dominio della ragione permettendo alla volontà di esprimere sé stessa e di continuare ad espandere l'individuo.
Nella sua analisi Clarissa Pinkola parte dal presupposto della ricerca della verità. E' il limite di tutti i ricercatori cristiani. Ella dice che gli Esseri Umani donne sono ingannati e defraudati e devono pertanto ritrovare sé stessi. Le storie permettono questa ricerca. Per noi il defraudamento consiste nella negazione di libertà. La pratica di sviluppo è la costruzione del Potere di Essere di ogni individuo. Pertanto ci sono degli ostacoli allo sviluppo di Libertà. Si tratta di una battaglia per lo sviluppo del Potere di Essere. Per noi la verità non esiste se non come descrizione del livello di libertà raggiunta dal singolo individuo e nei racconti di Pinkola ci interessa mettere in rilievo i fantasmi che devono essere sconfitti per togliere gli ostacoli per lo sviluppo del Potere di Essere del singolo individuo.
Attraverso Clarissa Pinkola noi possiamo individuare alcuni di questi fantasmi.
Pertanto elencherò una serie di dodici storie raccontate da Clarissa Pinkola e al loro fianco elencherò il fantasma della ragione che quella storia indica, evoca o descrive.
Da: "Donne che corrono con i Lupi" di Clarissa Pinkola Estés edizioni Frassinelli traggo i principi inerenti alle storie raccontate nella costruzione dei fantasmi a guardia della descrizione della ragione:
1) LA LOBA - Il fantasma della perdita della memoria per costringere l'Essere Umano a rinnovare continuamente la descrizione.
2) I 4 RABBINI - Il fantasma dello sconosciuto: la ragione davanti allo sconosciuto; il 1° rabbino impazzisce; il 2° rabbino rimane indifferente; il 3° rabbino si ritiene inviato del dio; il 4° continua a fare quanto faceva prima spiritualmente più ricco - il fantasma è l'immanente che incute timore!
3) BARBABLU' - Il fantasma è: non verificare quanto c'è oltre la porta.
4) VASSILISSA - Il fantasma è: l'impedimento della conoscenza per sottomettere!
5) LA DONNA SCHELETRO - Il fantasma è la forma che nasconde l'apparenza alla quale l'Essere Umano soggiace!
6) IL BRUTTO ANATROCCOLO - Il fantasma è la paura dell'emarginazione se non ci si conforma alle imposizioni!
7) SCARPETTE ROSSE - Il fantasma è la paura di seguire i propri bisogni; strappare l'istinto di soddisfare i bisogni per sottomettere alle imposizioni: pena l'emarginazione!
8) LA PICCOLA FIAMMIFERAIA - Il fantasma è l'adesione ai sentimenti di affetto che sono in realtà sentimenti di dipendenza che uccidono la capacità propositiva della persona e del suo processo di costruzione.
9) I TRE CAPELLI D'ORO - Il fantasma del desiderio del ritorno nell'utero o nel ritornare giovani: questo fantasma uccide la determinazione di costruire sé stessi!
10) L'ORSO DELLA LUNA CRESCENTE - Descrive il fantasma dell'incapacità attraverso la quale affrontare le contraddizioni della vita; questa storia descrive anche la fatica che si deve fare per riprendersi la determinazione attraverso la quale affrontare la propria esistenza!
11) LA DONNA DAI CAPELLI D'ORO Il fantasma dell'apparenza: potevi cogliere il potere dell'universo diventandone parte invece ti sei deliziato a rubare un frammento di vita distruggendoti.
12) LA FANCIULLA SENZA MANI - Il fantasma è la sostituzione di Speranza con l'attesa passiva dell'intervento del padrone.
Attraverso queste storie si possono identificare i fantasmi che la Sospensione del Dialogo interno ci costringerebbe ad affrontare. Questi fantasmi sono stati costruiti attraverso l'attività della magia nera che mentre eravamo incapaci di difenderci ci ha costretto ad aderire a dei modelli comportamentali il cui fine era quello di castrare le nostre possibilità di volare nell'infinito dei mutamenti.
Ora, per Sospendere il Dialogo interno siamo costretti ad una lunga e dura lotta. Siamo costretti ad abbattere questi fantasmi ad uno ad uno. Ci sono certamente altri fantasmi. Ogni Essere Umano è in grado di trovare quelli che si frappongono lungo la propria via nella costruzione di sé stesso.
A me interessa esporre un quadro abbastanza ampio da indurre le persone a riflettere sul fantasma che impedisce loro di sospendere il Dialogo Interno e di affrontare lo sconosciuto che le circonda.
Per questo motivo l'uso del libro. "Donne che Corrono con i Lupi" di Pinkola ci permette di leggere alcuni di questi fantasmi e fra i più importanti. Ogni volta che uno di questi fantasmi si è installato all'interno della ragione la battaglia per allontanarlo diventa sempre più difficile e pericolosa. La trasformazione dell'individuo diventa sempre più pesante. Inoltre il fantasma assorbe molte delle nostre energie mentre lo combattiamo, energie e intenti che avremmo con maggior profitto usato in altre direzioni.
Le storie potete leggerle su "Donne che Corrono con i Lupi", anche se io non sono d'accordo con l'analisi che ne fa Pinkola, condivido pienamente l'importanza delle storie stesse.
1) La Loba o il fantasma della perdita della memoria. Chi non ricorda è destinato a rinnovare continuamente il proprio ricordo; chi dimentica ha perso qualche cosa di sé stesso. Ha perso l'Intento della propria esistenza. Chi non ricorda deve aggrapparsi alla descrizione perché solo la descrizione della ragione gli concede qualche certezza. Così la Loba (l'Essere Lupo Femminile) nel racconto di Pinkola raccoglie le ossa della memoria. Le ossa a simboleggiare quanto viene gettato perché non ritenuto importante dalla descrizione. Quando chi ha raccolto la memoria canta risveglia l'Essere Lupo della Conoscenza, della Consapevolezza e dell'ardimento che la ragione ha assopito dentro all'Essere Umano. Quando la Loba canta l'Essere Umano si risveglia e Sospendendo il Dialogo interno affronta ardimentoso lo sconosciuto che lo circonda trasformandosi.
2) Nella storia dei quattro rabbini Pinkola ci racconta di quattro diversi atteggiamenti che gli Esseri Umani assumono davanti allo sconosciuto quando apparendo per un attimo, li costringe a Sospendere il Dialogo Interno e guardarlo. Lo sconosciuto, in questo caso per i quattro Rabbini, si presenta sotto forma della Settima Volta del Cielo di Ezechiele. Davanti a questa visione il primo Rabbino che vive aggrappato alla descrizione della ragione impazzisce: la ragione non è padrona del suo essere e lo ha ingannato spacciando la sua descrizione come assoluta; egli è impotente a padroneggiare lo sconosciuto che lo circonda. Il secondo Rabbino afferma di aver semplicemente visto la ruota di Ezechiele: questo appartiene alla sua descrizione e ritiene che quanto ha visto sia solo un sogno; lo relega come elemento della descrizione e tutto finisce là. Il terzo Rabbino si sente tormentato da quanto ha visto. La sua ragione ne è turbata; la descrizione del mondo sulla quale si regge è scossa profondamente. Il terzo rabbino ha la consapevolezza che non si tratta di un sogno ma è troppo legato alla sua ragione attraverso la descrizione per ammettere che questa lo ha ingannato. Allora trasforma la visione in un elemento della descrizione. Egli diventa un inviato del dio che gli ha concesso di vedere la verità. Quella verità rientra nella descrizione e lui la proclama inducendo altri Esseri Umani a sottomettersi a quella visione. Il quarto Rabbino non è sottomesso alla descrizione della sua ragione. Egli ha messo la sua ragione al suo servizio e pur usando la descrizione non dipende da questa nelle scelte della sua vita. Il quarto Rabbino è attrezzato per affrontare lo sconosciuto che lo circonda e quando questo sconosciuto gli si presenta egli lo utilizza come strumento di crescita. Trasforma gli elementi della visione per arricchire il suo Potere di Essere. Non si ritiene un eletto ma respira i venti di libertà che spingono il suo essere ad affrontare lo sconosciuto che lo circonda. Il quarto rabbino sa sospendere il dialogo interno e affrontare ogni sensazione della vita.
3) Nella storia di Barbablù Pinkola ci presenta una situazione importante: la paura di affrontare lo sconosciuto. O meglio l'imperativo del padrone che genera la paura di affrontare lo sconosciuto. Altro non è che l'imperativo della ragione all'Essere Umano di cui si ritiene padrona ad affrontare lo sconosciuto. Per molti sognatori e psichisti quando si sono sforzati di interrompere il dialogo interno la ragione ha reagito violentemente costruendo degli stati di angoscia contro i quali i sognatori e gli psichisti hanno dovuto a lungo lottare per mettere la ragione sotto il loro controllo. Questo fantasma è ben illustrato nella versione di Barbablu che ci racconta Pinkola, anche se la liberazione dalle ritorsioni della ragione padrona avviene per il soccorso di agenti esterni anziché per l'intervento del dio che cresce dentro l'Essere Umano e svegliato dall'atto di aprire quella porta. Aprire la porta significa rompere con la descrizione. Significa rompere con la recitazione continua delle parole con le quali la ragione nutre il proprio dominio. Significa andare a verificare cosa c'è fuori della descrizione. Il fantasma che impedisce questa verifica è violento, deciso e determinato a mantenere il proprio dominio sull'Essere Umano e forze esterne all'Essere Umano lo aiuteranno a mantenere il proprio dominio. L'orrore imposto attraverso la rinuncia nella quale si è insistito affinché il bambino non aprisse le porte dello sconosciuto che lo circondava porta prima all'abitudine a non aprire le porte e poi all'angoscia di doverle aprire!
4) Nella storia di Vassilissa (che mi piace moltissimo) il fantasma è dipinto al contrario. Il fantasma sono la matrigna e le sorelle di Vassilissa il cui scopo è quello di distruggere la determinazione attraverso la quale, nonostante non abbia nessun punto di appoggio, la bambina tenta di affrontare la vita. Le sorellastre vogliono distruggere questa sua determinazione, questo suo esistere nonostante le loro umiliazioni. Per far questo la mandano ad affrontare quello sconosciuto che le atterrisce nella speranza che atterrisca anche Vassilissa. Lo sconosciuto terrorizza solo chi non ha passato la propria esistenza per attrezzarsi ad affrontarlo; solo chi si è sempre affidato alla sicurezza della descrizione della ragione e ai suoi fantasmi. Lo sconosciuto nella storia è rappresentato da una Strega: la Baba Jaga. Terribile, brutta, feroce e determinata come la Conoscenza appare alla descrizione della ragione. Vassilissa era attrezzata per affrontare lo sconosciuto. La madre non l'aveva piegata e sottomessa ma le aveva dato il potere della determinazione rappresentato dalla bambolina che Vassilissa teneva in tasca. Col potere della determinazione Vassilissa affrontò le prove che lo sconosciuto le metteva davanti e ad ogni prova che superava lo sconosciuto diventava sempre meno terribile. Finché Baba Jaga non riconobbe il potere di Vassilissa uguale al suo e fu costretta a cederle la conoscenza: il Potere di Essere di Vassilissa era cresciuto tanto da permetterle di affrontare alla pari Baba Jaga e Baba Jaga non poteva negare nulla a sé stessa. Con quel potere Vassilissa distrusse le sue sorelle e la sua matrigna; loro quel potere non solo non poterono affrontarlo ma alla sua presenza si trasformava in fuoco che brucia esattamente come il fuoco della conoscenza incenerisce la descrizione della ragione. Il fantasma è la paura di accrescere il proprio Potere di Essere affrontando lo sconosciuto che la ragione impone all'Essere Umano per salvaguardare sé stessa.
5) Nella storia della Donna Scheletro il fantasma che ci viene rappresentato è la forma e l'apparenza che abbagliano la conoscenza. La descrizione che impone il giudizio. Il giudizio è solo quello imposto dalla descrizione. Pescare là dove è proibito gettare la lenza: solo un Essere Umano che non ha paura delle ire della sua ragione può farlo: solo chi ha messo la propria ragione al proprio servizio può gettare la lenza nello sconosciuto e trarre dei vantaggi. Gli altri pescatori si tengono lontani dallo sconosciuto, lo temono; preferiscono la sicurezza della descrizione della ragione. Non sempre il pescatore è in grado di padroneggiare il pescato e quanto gli appare lo terrorizza. Il pescatore ha pescato uno scheletro di donna nel mare. Questo scheletro cammina ed egli fugge. Lo sconosciuto che ha pescato tenta di imporsi alla sua ragione: il pescatore ha paura dello sconosciuto. Lo sconosciuto insegue il pescatore. Il pescatore ha svegliato il dormiente e il dormiente inizia la sua lotta per imporsi al pescatore. Così il pescatore a poco a poco perde la paura per lo sconosciuto che ha davanti. Lo sconosciuto non è violento, non è minaccioso ma è presente. Il pescatore lo copre, lo scalda e lo protegge nonostante lo scheletro di donna gli faccia paura. Poi è preso dalla compassione. Vive delle stesse passioni dello sconosciuto, dei suoi timori, delle sue angosce, del suo principio speranza. Così lo sconosciuto che il pescatore ha risvegliato diventa parte di sé stesso. La donna scheletro rimette su la carne e gli ricrescono i capelli. Questo è lo sconosciuto che si trasforma in ragione, in una nuova descrizione alla quale quell'Essere Umano può accedere. Così la donna scivolò nel letto e si risvegliarono abbracciati in un mondo molto bello e duraturo: il mondo di una nuova descrizione più ricca, più piacevole, più piena di gioia e di consapevolezza. Così lo sconosciuto era diventato conosciuto trasformando la consapevolezza dell'Essere Umano in Potere di Essere rappresentato dalle creature del mare che nutrirono abbondantemente quella nuova descrizione.
6) Nella storia del Brutto Anatroccolo Pinkola ci presenta un altro fantasma della ragione. Il fantasma della paura di essere emarginati dal gruppo o dal Sistema Sociale in cui viviamo. Ricordo che i cristiani insegnano ad uniformarsi alle credenze di tutti gli altri cristiani, alla loro morale. Così la descrizione della ragione trova molto più facile imporre sé stessa all'individuo se tutte le ragioni degli altri individui si conformano alla descrizione. Così chi percepisce cose diverse deve essere emarginata per salvaguardare la capacità di controllo della ragione sul singolo individuo. Il diverso deve essere emarginato. Il diverso è il mostro, la bestia da perseguitare. La ragione ne ha paura. L'Essere Leone sbrana tutti! Dice la ragione, perché ha gli artigli! Non è vero! E' l'Essere Umano sottoposto alla ragione che bastona i diversi solo perché ha le mani guidate dalla paura della ragione nell'affrontare la vita. Pinkola ci racconta la storia del Brutto Anatroccolo e della sua ricerca del branco. Il branco giusto nel quale trovare sicurezza. Il branco più bello proprio perché era il branco giusto. Questo bisogno del branco per gli Esseri Umani è un fantasma terribile. Insegna che la verità e la giustizia non viene pescata dentro sé stessi ma deve essere dettata dal gruppo. L'individuo come soggetto dipendente dalle descrizioni del gruppo stesso. Qualora l'individuo produce delle variabili o percepisce il mondo in maniera diversa deve essere isolato e allontanato. Il gruppo si può pentire di questo; può diventare consapevole di aver perso un'occasione per trasformarsi ma salvaguarda aprioristicamente la propria capacità di controllo sull'individuo. Di questo tipo di fantasmi è piena la letteratura. Le storie di individui che si sono imposti in contrapposizione alle idee correnti è piena la storia. Costoro hanno dovuto superare il fantasma imposto dalla ragione. Il suo imperativo di adeguarsi. Ma era un fantasma esteso all'intero tessuto sociale e imposto e salvaguardato dai ferri roventi del Comando Sociale. "Eppur si muove!" affermava Galileo quando i cardinali carnefici gli chiedevano: "Ma tu chi ti credi di Essere per mettere in dubbio la parola del nostro dio padrone?". Pinkola nel Brutto Anatroccolo descrive questo fantasma un fantasma che si dissolve nella storia quando l'anatroccolo trova il suo branco. Egli è brutto perché è un Essere Cigno e nel nuovo branco trova la sua adeguatezza. Gli Esseri Umani devono dissolvere questo fantasma pescando da sé stessi anche se è dura sviluppare le proprie determinazioni combattendo i mulini a vento!
7) Nella storia delle Scarpette Rosse Pinkola ci racconta di un fantasma terribile che sovrasta il nostro fare. Se non ci si adegua al gruppo o alle imposizioni veniamo distrutti. Ma soprattutto non ci si deve permettere di costruire il proprio futuro. La bambina, in questa storia, è un'orfana che si costruisce delle scarpette rosse. Ciò la rende meno infelice anche se povera. Quelle scarpette le ha costruite lei. Quelle scarpette rappresentano il suo Potere di Essere: la sua determinazione nell'oggettività. Un giorno, coperta dei soliti stracci e con le sue scarpette rosse stava camminando lungo una strada una carrozza le si fermò accanto e una ricca signora si propose di adottarla e trattarla come una figlia. Nella storia non c'è il motivo per cui quella signora fece questo ma si arguisce che fu il Potere di Essere della bambina ad attirare la sua attenzione proprio attraverso le scarpette rosse. La signora possedeva la carrozza dorata; la bambina si era costruita le scarpette rosse! La signora esercitava il Potere di Avere; la bambina esercitava il Potere di Essere! Il Potere di Avere non può permettere l'espressione del Potere di Essere. Deve distruggerlo riducendolo alla propria dimensione. Così la signora rubò il Potere di Essere della bambina. La vestì, la pettinò, la nutrì ma in cambio la privò della sua capacità di costruire distruggendo i suoi stracci e le sue scarpette rosse. Alla bambina l'idea delle scarpette rimase nella testa. Anziché ricordare la costruzione e ricostruire ricordava solo la forma sotto forma di colore. La signora le aveva fatto dimenticare il Potere di Essere ma lei ricordava la forma che il suo Potere di Essere aveva preso nel colore rosso col quale aveva fatto le sue scarpette. Quando vide esposte da un calzolaio un paio di scarpette rosse ella credette di vedere in quel colore il potere che aveva perso e fece di tutto per averle. La signora l'aveva privata del suo Potere di Essere ma non le aveva permesso di usare nessun altro mezzo con cui difendersi. Così le nuove scarpette si impadronirono a poco a poco del suo essere. Le nuove scarpette del Potere di Essere non avevano nulla ma dovevano distruggere la bambina che aveva osato diventare una costruttrice. Alla fine della storia la bambina si ritrovò pezzente e mendicante come prima ma con l'aggiunta dei piedi tagliati. Una povera storpia che aveva barattato il proprio Potere di Essere con l'illusione prospettata dal Potere di Avere che la signora gli aveva proposto. La miseria era della signora nella carrozza dorata che aveva rinunciato al proprio Potere di Essere ed era costretta a derubare l'orfana del suo. E' un terribile fantasma l'illusione che nasconde la sostanza; la forma che nasconde l’essenza delle cose. Avere il Potere di Essere e non saper distinguere la forma proposta dalla ragione con l’essenza delle cose, oppure non sapere cosa comporta quanto si possiede si va verso una sicura distruzione e un grande trionfo nel dominio della ragione nei confronti dell'individuo. L'illusione della ragione uccide chi non considera il proprio Potere di Essere una conquista preziosa da difendere e allargare.
8) Nella storia della Piccola Fiammiferaia Pinkola ci espone uno dei più crudeli fantasmi che la ragione costruisce per impedire all'Essere Umano di costruire il proprio futuro: l'attesa di chi risolve la sua situazione! E' un fantasma terribile. Impedisce all'Essere Umano di costruire il proprio futuro. Gli impedisce di compattare sé stesso. Gli impedisce di raccogliere le sue forze. Lo costringe ad abbandonarsi agli eventi e alle situazioni. Questo fantasma si chiama Pace! Pace nei confronti di ogni tensione della vita che si allontana subendola nell'attesa del proprio salvatore. Un salvatore che non arriva, che non può arrivare in quanto costruzione illusoria della ragione. Così la piccola fiammiferaia non ha nulla in cui sperare se non nelle promesse della nonna che le descrivevano un mondo beato dove la miseria del suo quotidiano era bandita. La nonna che avrebbe potuto insegnare alla bambina gli inganni della vita l'ha disarmata, gli ha ucciso Speranza sostituendola con attesa. Dove l'attesa era lei, la sua distruzione, che prendendo forma nella sua illusione ne ha completato l'opera. La storia finisce in un moto di pietismo dolciastro mentre doveva finire con un urlo di rabbia per chi costringe a partorire dolore! Questo fantasma è costruito fin dall'infanzia e si sconfigge prendendo la propria vita nelle proprie mani. Ma per far questo non è possibile un buon ragionamento. Per far questo è necessario un grande atto di magia: Sospendere il Dialogo Interno e pescare dallo sconosciuto che ci circonda le armi per costruire il nostro futuro nella situazione in cui ci troviamo in questo momento. L'uccisione di Speranza attraverso l'attesa impedisce questo. Così si attende la resurrezione, la reincarnazione, il paradiso o il nirvana quando Speranza ci potrebbe dimostrare che il Potere di Essere ci circonda e basta allungare una mano per farlo proprio e attraverso esso costruire il nostro futuro. L'angoscia viene a cessare attraverso l'illusione. L'illusione che prende la forma della nonna della fiammiferaia, del dio padrone, del Gesù o di quant'altro che sostituendo Speranza con attesa distruggono il divenire umano.
9) Nella storia dei Tre Capelli d'Oro Pinkola ci racconta del fantasma che ci impedisce di affrontare la vita e la sua fine: la morte del corpo fisico e del suo desiderio il ritorno all'utero. Poter ricominciare una vita che è stata sprecata. La vita di un Essere Umano è un lungo processo di costruzione del suo corpo luminoso. Il Crogiolo del Male fa in modo che la vita dell'Essere Umano sia un processo di distruzione della scintilla vitale che ha forgiato nella sua fase fetale. Il ricordo di una fase fetale molto potente lo attanaglia e lo riempie di nostalgia. Egli è stato sconfitto nella pratica del suo intento. Vorrebbe ritornare nella vagina per poter ritentare. Ma non c'è una seconda opportunità. Ha fallito la sua vita. Però sa! Sa cosa avrebbe potuto costruire e desidera una seconda opportunità. Sa che avrebbe potuto diventare Sole del mattino. Sa che avrebbe potuto far splendere la sua energia vitale dello stesso splendore del Sole ma non lo fece. Ha tralasciato l'unica cosa importante della sua esistenza. Ora è in attesa di un salvatore, di qualcuno che con un colpo di bacchetta magica rimedi ai suoi errori. Egli, come ingannato, ha fagocitato l'inganno e con questo ha attraversato un'esistenza di illusioni. Non c'è una seconda opportunità. Così vecchio e distrutto racconterà storie di salvazione: la resurrezione, il paradiso, il Nirvana, il dio padrone. Attraverso quelle storie di salvazione distruggerà la ricerca di libertà dei nuovi nati che anziché imparare dal suo fallimento faranno dell'illusione la nebbia che uccide la loro vita. Così l'orrore riproduce l'orrore alimentando il fantasma dell'illusione. Eppure sarebbe bastato che una sola volta fosse stato fermato il dialogo interno perché l'illusione attenuasse la sua morsa permettendogli di intravedere un'alternativa.
10) Nello storia dell'Orso della Luna Crescente Pinkola ci indica il fantasma che blocca lo sviluppo del Potere di Essere ma contemporaneamente mostra una soluzione. La soluzione è la costruzione di sé stessi. La storia è quella di una donna che dopo molto tempo ritrova il marito partito per una lunga guerra. Lo accoglie felice ma quest'uomo è diventato violento, irascibile e intrattabile. Disperata questa donna si rivolge alla Strega del paese e questa gli dice che se vuole riavere il marito dolce e disponibile come lei lo ricordava deve portargli il pelo dell'orso della luna crescente. L'orso della luna crescente era un orso terribile che viveva in una zona desolata e nessuno era stato in grado di avvicinarlo. Davanti alla prospettiva di vivere col marito violento la donna accetta di affrontare la prova e affronta una serie di vicissitudini terribili che la fanno pensare, la fanno agire, la costringono a serrare i pugni ed esercitare la sua volontà e le sue determinazioni. Alla fine riesce nell'impresa e porta alla Strega il pelo dell'orso. La Strega prende il pelo e lo getta via. La donna disperata chiede alla Strega: "Ma con mio marito come faccio?" La Strega gli risponde: "Esattamente quello che hai fatto per portarmi il pelo dell'orso della luna crescente". Il fantasma che ci descrive Pinkola è lo smarrimento davanti ai problemi che la vita ci prospetta. La ragione non ha soluzione ma solo descrizione. La ragione descrive il problema, non lo risolve. La soluzione nasce dall'Essere Umano, dalla sua Volontà, dall'esercizio sistematico delle sue determinazioni. La donna era smarrita davanti al comportamento del marito, nella sua descrizione non c'erano soluzioni. Così la Strega l'ha indotta ad affrontare un altro problema che non fosse legato ai sentimenti né che gli prospettasse sottomissione. Per affrontare quel problema la donna ha forgiato sé stessa. Forgiando sé stessa è diventata in grado di affrontare anche il marito. Il fantasma dello smarrimento che crea sottomissione è stato sconfitto dalla capacità della donna di bloccare la ragione e far emergere Volontà come guida alle sue azioni. La donna ha sospeso il dialogo interno costringendo la ragione a starsene zitta permettendo a volontà di prendere il controllo del suo essere e portare a termine l'impresa che si era prefissata. Quando la donna è ritornata nell'ambito della ragione non era più la stessa, la sua ragione si era modificata inglobando nuovi dati e nuovi fenomeni con i quali poteva affrontare il marito.
11) Nella storia della Donna da Capelli d'Oro Pinkola ci parla del fantasma dell'apparenza che abbaglia la sostanza delle cose. E' la descrizione della ragione che deve necessariamente far coincidere le cose con il suo pensato. I capelli d'oro della donna erano oro e si potevano vendere al mercato. Ma il sapere e la conoscenza non si possono vendere. Si può rubare facendola propria ma non si può vendere. I missionari cristiani in centroamerica cercavano l'oro per abbellire le loro chiese in Spagna e nel far questo distruggevano le culture di quei popoli vera ricchezza dell'intera umanità. La cultura riemerge perché appartiene al mondo, ma del saccheggiatore rimane il danno e le ceneri della sua distruzione. E' un fantasma terribile che una volta fagocitato impegna tutto il proprio essere. Solo la sospensione del dialogo interno e l'attenzione per il mondo che ci circonda ci permette di fermarlo.
12) Il fantasma è la sottomissione come principio di vita. L'accettazione della fatalità della propria esistenza. L'incapacità ad usare le proprie determinazioni per esprimere sé stessi. Tutto questo viene premiato. Tutto questo è nobiltà. Tutto questo è santità. La sottomissione a voleri che non si vogliono combattere in quanto i loro voleri sono giusti al di là delle azioni che quei voleri compiono. Nella storia c'è il premio finale. La ricompensa all'accettazione delle sofferenze che volontà imperatrici gli hanno somministrato. Il simbolismo delle mani tagliate è atroce. Le mani rappresentano il fare: la capacità dell'Essere Umano di trasformare il mondo. La capacità dell'Essere Umano di determinare sé stesso. Le mani le vengono tagliate in quanto è necessario appropriarsi dell'Essere Umano ed ecco che il potere divino impedisce che quell'Essere Umano venga appropriato. L'Essere Umano come oggetto di possesso dove le volontà di appropriazione e di liberazione agiscono come esterne. L'Essere Umano è oggetto dei giochi e non soggetto della vita. L'Essere umano come pecora del gregge che trova la sua ricompensa proprio per essere pecora del gregge. E' un fantasma terribile col quale si tarpano le ali ai bambini che tentano di spiccare il volo nell'infinito della conoscenza. Un fantasma terribile che Esseri Umani adulti e vuoti impongono ad Esseri Umani indifesi per impedire loro di costruirsi le armi attraverso le quali affrontare la vita.
Attraverso le storie di Pinkola abbiamo messo a fuoco alcuni fantasmi che impediscono agli Esseri Umani di determinare sé stessi. Quei fantasmi possono essere combattuti soltanto fermando il DIALOGO INTERNO. Quei fantasmi sono i guardiani terribili della ragione che si erge a padrona e dominatrice dell'Essere Umano. Ma la ragione non è in grado di condurre l'Essere Umano ad affrontare le contraddizioni della vita. Le contraddizioni della vita devono essere affrontate attraverso Volontà e Volontà può emergere soltanto se la ragione viene, almeno per qualche attimo, estromessa dal controllo dell'Essere Umano permettendo a Volontà di emergere. Quando il Dialogo interno viene fermato e si forma il silenzio nella mente i fantasmi si dileguano. Nulla possono davanti alle determinazioni dell'Essere Umano. La descrizione combatterà la sua battaglia. Farà credere all'Essere Umano che se lui ferma il Dialogo Interno potrebbe morire, potrebbe trovarsi sperso in un mondo sconosciuto. Questa è l'ultima resistenza del Crogiolo del Male. Il Crogiolo del Male deve impedire all'Essere Umano di bloccare il dialogo interno perché soltanto impedendogli questo può controllare l'Essere Umano. I fantasmi sono costruiti apposta per questo fine.
Marghera 30 agosto 1999
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
L'incapacità degli uomini di affrontare la loro vita viene costruita meticolosamente dal cristianesimo mediante la violenza sull'infanzia. Costruire la distruzione dell'uomo è un'invenzione ebrea e cristiana. Succede che negli USA molte persone, partite per le guerre che gli USA fanno nel mondo, ritornino psicologicamente ed emotivamente devastate. Educate ad essere sottomesse ad un dio padrone e convinte di essere in grado di uccidere chiunque, il loro delirio di onnipotenza si scontra con la realtà mandandoli fuori di testa.