Nel Crogiolo dello Stregone si è accennato a questo elemento affermando che la preghiera è un'attività ossessiva e ripetitiva imposta ai bambini per impedire loro di prendersi nelle loro mani la responsabilità della propria esistenza sostituendo il principio Speranza con l'aspettativa di un intervento esterno risolutore.
Pregare è attività di sottomissione.
Si prega in ginocchio.
Si prega prostrati.
Si supplica.
Si ringrazia deferenti.
Nella preghiera non si rivendicano diritti.
Nella preghiera non si fanno affermazioni dignitose.
Nella preghiera si è umili al cospetto del dio padrone e dei loro delegati.
Anche nella società civile è stato introdotto il termine ti prego o ti rivolgo una preghiera. Ognuna di queste affermazioni implica necessariamente deferenza dove la preghiera deferente impone al soggetto che prega la rinuncia a rivendicare diritti e giustizia rimettendosi alla volontà del più forte.
Ricordate nei vangeli ufficiali dove un fariseo e un pubblicano vanno al tempio? Uno orgoglioso di aver rispettato tutte le regole e tutte le leggi può dire a dio: "io ho fatto ciò che tu ti aspettavi che io facessi ora tocca a te stare ai patti!"; l'altro afflitto continuava ad umiliarsi e ad autoaccusarsi per quanto aveva fatto chiedendo a dio il suo perdono. Quale preferiva il pazzo di Nazareth? Quello che aveva sbagliato o commesso molte violazioni di legge così poteva umiliarlo e servirsene per i suoi scopi: "Lui era malvagio io sono buono e lo perdono!" L'altro che chiedeva giustizia e rispetto, solo per far questo era dal pazzo di Nazareth disprezzato ed indicato come esempio negativo: "lui metteva alla prova il padrone!".
Pregare e supplicare è atto di autoumiliazione. Ma per pregare è necessario costruire non solo l'abitudine a farlo, ma è necessario costruire le condizioni che obbligano a costruire l'abitudine a farlo.
La gerarchia familiare; il bisogno non soddisfatto; l'intervento militare nella repressione del bisogno sessuale; la colpevolizzazione di chi è socialmente più debole; l'imposizione della deferenza a chi occupa delle cariche sociali considerate "più elevate" truffando chiamandolo eufemisticamente rispetto.
La costrizione della preghiera implica costringere il bambino a non considerarsi soggetto giuridico. Individuo senza diritti sociali. Individuo che deve obbedire. Individuo la cui soddisfazione dei propri bisogni non dipende da sé stesso ma da interventi esterni. Così per costringere un individuo a pregare è necessario privare un individuo di diritti civili.
Il bambino non ha diritto al rispetto del proprio credo religioso!
Si obietta che il bambino, proprio perché è un bambino, non ha una fede religiosa che merita rispetto giuridico. Egli nasce senza fede religiosa e questa è un prodotto dell'educazione.
Esattamente!
Ma perché la fede religiosa gli venga imposta il bambino deve essere privato di ogni diritto civile!
Il diritto civile è quello di essere oggetto di proprietà dei genitori che gli danno la loro fede religiosa.
Il bambino quando nasce non ha una fede religiosa in quanto questa gli viene imposta con la violenza dell'educazione ma ha un sentire che è religioso in quanto lo lega a tutto l'esistente riconoscendo sé stesso come parte dell'esistenza. La fede religiosa monoteista lo stacca da questo sentire religioso per imporgli una fede di possessore dell'esistente in quanto questo gli è donato da dio. E la fede nell'essere un possessore dell'esistente gli è data da chi lo possiede. Come egli è senza diritti civili né soggetto giuridico nelle mani dei genitori così l'esistente che gli è stato dato dal dio padrone (per quanto egli ne può disporre) non deve avere, nei suoi confronti, nessun diritto civile.
L'assoggettamento costruisce assoggettamento!
Questa è la regola generale della magia nera!
Senza assoggettamento non si possono bloccare i flussi di energia vitale nel bambino e a sua volta non sarà sufficientemente malato per bloccare i flussi di Energia Vitale nel corpo di suo figlio.
La pratica della preghiera garantisce questo.
La preghiera viene recitata in ginocchio. Quando la preghiera non viene recitata in ginocchio è comunque un atto di sottomissione. La sottomissione non deve essere apparente ma deve essere totale. La sottomissione deve essere fatta con tutto il corpo, con tutto il cuore e con tutta l'anima. Se la posizione imposta ai bambini è una posizione fisica diventa anche una posizione psicologica inconscia. Molte delle punizioni fatte ai bambini consistevano nel costringerli per ore inginocchiati magari con l'aggiunta di forme sadiche quali i sassolini sotto le ginocchia o dietro alla lavagna o col bavaglino rovesciato o addirittura con le mutandine in testa per le punizioni di chi faceva la pipi nel letto. Tutte queste forme di sadismo avevano lo scopo di rafforzare il concetto di sottomissione.
La sottomissione come obbedienza acritica.
La pratica sadica era tanto più feroce quanto più forte era il controllo cattolico dell'ambiente.
La cosa peggiore è che le pene giuridiche inferte per il sadismo nei confronti dei bambini, specie da parte dei religiosi cattolici, era ed è irrilevante proprio a conferma delle finalità di distruzione della volontà e delle determinazioni dei bambini.
Leggiamo cosa riporta la motivazione della sentenza di Corte d'Appello di Cagliari rigettando il ricorso contro la sentenza di condanna di primo grado di due suore il 10 dicembre 1970. La sentenza la leggiamo dal IL PAESE DEI CELESTINI di Bianca Guidetti Serra e Francesco Santanera edito da Einaudi nel 1974.
La commissione constatò che nell'indicato istituto costituito nel 1947 e gestito dall'ordine delle suore "Ancelle della Sacra Famiglia" - non funzionava regolarmente.
Emersero gravissime deficienze nel campo organizzativo, in quello pedagogico generale, in quello educativo e in quello sanitario: in particolare caos completo nella gestione amministrativa...
Si accertò che una bambina, tale Angela, presentava alla spalla destra esiti di profonde graffiature con tracce cicatrizzali recenti e sangue coagulato e risultò che tali lesioni erano state cagionate dalla superiora che l'aveva bastonata per futili motivi.
La stessa Angela riferì che abitualmente veniva percossa da certa suor Maria Sabina, la quale non aveva esitato a colpirla sistematicamente sul naso, pur sapendo che era affetta da epistassi.
Oltre all'Angela di anni quattordici, la commissione sentì le ricoverate Luisa M., pure di anni quattordici, Maria S., di anni dieci, Andreina C., di anni nove e Ornella S. pure di anni nove, e tutte, concordemente, non soltanto confermarono quanto riferito da detta Angela, ma dichiararono che le suore... le avevano, per punirle, percosse ed esposte al freddo per ore in corridoio esterno; dichiararono che non era mai stata curata la loro assistenza sanitaria, neppure quando vi era stata un'epidemia di pertosse, e che non erano mai stati chiamati medici per visitare le ammalate; aggiunsero che era stato loro contrastato persino il ricorso alle pratiche di igiene intima.
La Ines, l'Angela e l'Andreina, confermarono... che una delle ricoverate era stata costretta a raccogliere con la lingua la minestra caduta per terra, altre a tenere in bocca le mutandine intrise d'urina, altre ancora a mangiare la pastasciutta ricuperata da un water, dove era stata buttata dalla stessa, irritata per essere stata punita.
La Falconi avrebbe spesso ordinato alla Schirru, cui era affidato il compito di vigilare sulle assistite, di percuotere le medesime e avrebbe assistito ai maltrattamenti senza mai opporvisi e perciò li avrebbe, almeno tacitamente, autorizzati. La Schirru sarebbe stata implacabile e avrebbe spesso legato le mani delle fanciulle che intendeva punire, poi le stesse fanciulle, a un vecchio pavimento di legno e quindi le avrebbe staffilato con una cinghia bianca o color crema, le fanciulle medesime che essendo legate non potevano sfuggirle; avrebbe una sera inflitto la descritta punizione, col concorso della superiora, perché alcune ricoverate avrebbero mangiato del pane secco conservato per l'alimentazione delle galline, e le stesse ricoverate, che ciò avevano fatto, sarebbero state legate per tutta la sera e per parte del giorno seguente per costringerle a chiedere perdono a detta superiora, baciandole la mano; avrebbe un altro giorno costretto la piccola Maria S. a mangiare, raccogliendola con la lingua, la minestra caduta per terra.
Di solito le bambine che bagnavano il letto, sarebbero state da detta suor Arcangela Schirru avvolte nude, o seminude, in lenzuoli intrisi di urina e tenute per ore in un corridoio o veranda, in cui penetravano il vento e il freddo esterni.
Inoltre, alle bambine che se la facevano addosso, avrebbe la stessa suor Arcangela tolto le mutandine e fatto tenere in bocca parte di tale indumento, che talora sarebbe stato invece strizzato in modo da far cadere loro gocce di urina in bocca.
Rosaria M. asserì di essere stata anch'essa legata a una sedia prima di essere bastonata, di aver visto suor Arcangela rompere un bastone sulle spalle di Ines M. e la superiora suor Vincenza mettere la testa dentro un water ad una bambina, certa Iole; soggiunse che essa, Maria, e la sorella Rita avevano sopportato per anni i maltrattamenti senza dire nulla ai loro familiari, perché terrorizzati da suor Arcangela, avevano avuto paura di subire ancora più pesanti punizioni."
Con queste motivazioni viene rigettato il ricorso alla condanna che comunque è irrisoria ed entrambe le aguzzine godono del condono di pena. Ebbene la ricerca delle colpevoli viene ostacolata dalla nuova superiora della casa. Esiste un'omertà e una generalità di comportamento che fanno degli istituti cattolici dei veri e propri lager che vengono gestiti con una sorta di complicità dei magistrati che solo nei casi più gravi avviano indagini.
Il concetto di fondo è la salvaguardia del principio che il bambino deve essere messo in ginocchio e costretto a pregare e supplicare.
Pensate alla preghiera cristiana del Padre Nostro. E' una vera e propria aberrazione umana. L'individuo rinuncia alle proprie determinazioni per sostituirle con quelle di un assassino. Rinuncia a procurarsi il pane attendendo che dio glielo dia. Rinuncia cioè all'esistenza costruendo miseria pronto alla dipendenza: pronto a bucarsi di eroina! Nello stesso tempo l'individuo si fa succube delle ingiustizie che subisce in quanto immiserito dall'autocolpevolizzazione e dal terrore di un dio assassino che se non lo dovesse perdonare lo massacra ancora di più!
Che differenza c'è fra il comportamento delle suore che abbiamo letto in sentenza della corte d'Appello di Cagliari e il terrorismo bieco del Padre nostro del pazzo di Nazareth?
Nessuna; entrambi devono costruire miseria morale, materiale, emozionale.
Devono distruggere la determinazione con la quale l'individuo costruisce le relazioni col mondo circostante.
Questa è la magia nera della preghiera cattolica.
La distruzione dell'individuo!
La preparazione affinché l'individuo sia pronto a riempirsi di eroina! Poche sono le persone che sopraffatte dall'orrore cattolico si fanno di eroina ma l'obiettivo dell'imposizione della preghiera è quello di predisporre le persone affinché si facciano di eroina!
Possono farsi di eroina o diventare dipendenti dall'attesa di un qualche salvatore. Le cose non cambiano!
Vi ricordate? Il Fariseo e il Pubblicano che salgono al tempo, uno orgoglioso della propria rettitudine e l'altro umile sottomesso pregava e supplicava? Quale dei due il pazzo di Nazareth indica ad esempio?
Le religioni rivelate sono l'oppio diffuso fra i popoli per costruire miseria e la preghiera è la siringa che porta all'over dose della vita. Dentro la siringa dell'oppio c'è il terrore e la violenza con cui la preghiera è imposta ai bambini affinché rinuncino al loro futuro di cittadini.
Marghera 30 agosto 1999
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
L'incapacità degli uomini di affrontare la loro vita viene costruita meticolosamente dal cristianesimo mediante la violenza sull'infanzia. Costruire la distruzione dell'uomo è un'invenzione ebrea e cristiana. Succede che negli USA molte persone, partite per le guerre che gli USA fanno nel mondo, ritornino psicologicamente ed emotivamente devastate. Educate ad essere sottomesse ad un dio padrone e convinte di essere in grado di uccidere chiunque, il loro delirio di onnipotenza si scontra con la realtà mandandoli fuori di testa.