La famiglia
Il Crogiolo del Male

(testo originale 1999)

di Claudio Simeoni

 

Crogiolo del Male - capitolo tre

Per il discorso sulla coercizione familiare mi avvarrò di una traccia da TEORIE DELLO SVILUPPO INFANTILE di Alfred L. BALDWIN ed.1976

E' necessario comprendere che cosa sia la famiglia e come questa costruisca, nel nostro Sistema Sociale, il Crogiolo del Male.

Non appena fra due persone si instaura un rapporto interattivo tale da portare alla formazione della famiglia si forma una diade che viene definita in psicologia come un ego e un alter. Un Lui e una Lei o il soggetto in relazione ad un altro soggetto.

La relazione innesca delle aspettative dall'una e dall'altra parte. Vengono fatte delle azioni che attendono delle reazioni. Quest'insieme di azioni e reazioni altro non è che il rapporto familiare. In pratica una famiglia diventa una sorta di microcosmo dove l'azione di uno dei componenti innesta la reazione degli altri o dell'altro.

Le interdipendenze che si vengono a creare assumono forme diverse a seconda delle aspettative imposte dal Sistema Sociale. Ci si aspetta che il padre procuri lo stipendio lavorando fuori casa e che la moglie badi ai bambini e alle faccende domestiche. L'uno e l'altro comportamento comportano delle gratificazioni quando viene svolto in base alle aspettative.

Esistono sistemi familiari più complessi nei quali interviene la domestica o genitori e suoceri.

E' necessario comprendere come anche in una famiglia esistono status e ruoli. In una famiglia può esserci la domestiche che ha il ruolo di fare le pulizie, esattamente come la madre. Ma non ha lo status della madre. Lo status è un ruolo che non si può fare a meno di occupare.

Fino a qualche anno fa alla moglie era praticamente impedito, a parte le classi sociali più basse, un ruolo remunerativo. Il ruolo dei membri della famiglia deve essere socialmente rispettato pena la reazione del Sistema Sociale cui la famiglia è parte. Questi è pronto a criticare ogni volta che i ruoli non sono perfettamente rispettati. La disapprovazione può manifestarsi soltanto con battute malevoli, emarginazione o con azioni feroci. Ricordo le invettive dei parroci fatte contro le ragazze che dai paesi andavano a lavorare nelle città fino a venti o trent'anni fa.

Questa concezione della famiglia obbedisce alle relazioni di interdipendenza adattandosi alle richieste provenienti dal Sistema Sociale in relazione ai bisogni dei suoi componenti. Nello stesso tempo questo sistema di diade è in grado di allentare lo stress che si accumula sull'individuo nell'assolvimento del proprio ruolo sociale.

Non tutte le famiglie si adeguano ai ruoli, alcune li sovvertono ma sono sottoposte alla disapprovazione sociale o emarginate.

Questo nucleo sociale ha il compito di formare il nuovo membro sociale.

Il nuovo membro non deve essere funzionale a sé stesso ma deve essere funzionale a perpetuare il Sistema Sociale. In altre parole i figli sono condizionati a funzionare nel Sistema Sociale esattamente come funzionano i loro genitori.

L'educazione all'onestà è un elemento normale dell'educazione. Anche chi si ritiene disonesto deve dipendere dall'onestà degli altri. Anche se il soggetto rigetta l'onestà deve comunque indicare l'onestà come valore sociale. L'onestà non è un elemento di comportamento degli individui sociali; l'intera struttura sociale si articola sull'inganno eppure se insegnasse l'inganno insegnerebbe a chiamare le cose col loro vero nome e non potrebbe più ingannare nessuno. Ecco allora che l'onestà diventa un valore etico che permette al Sistema Sociale di imbrogliare chi prende per reale quel valore.

La dualità familiare riproduce nel bambino il proprio condizionamento. Come affermava Freud il Super-io è una caratteristica essenziale della "civiltà" in cui viviamo. Questo nonostante il condizionamento per far funzionare il Super-io sia distruttivo per l'individuo stesso.

All'interno della diade si forma la triade con la nascita del bambino. Ma la diade non è una diade che tenta di crescere e di dilatarsi, ma è una diade divenuta. E' una diade perfettamente inserita nel Sistema Sociale che ha ucciso dentro di sé i bisogni di espansione. E' una diade di individui in ginocchio e perciò incapaci di capire che il nuovo nato è un Essere in espansione. Ritenendosi perfetti ritengono che il nuovo nato sia stupido e che debba soltanto crescere. I bisogni che mettono al centro delle loro azioni sono loro stessi e il nuovo nato è solo un'interferenza nella loro esistenza.

La dipendenza, in quel momento, è un meccanismo in formazione.

Nella teoria psicoanalitica la prima crisi della costruzione del bambino è una crisi di carattere orale.

Che cos'è una crisi infantile? E' il momento di trasformazione del bambino; il momento in cui sceglie di dare una direzione della propria esistenza per soddisfare i propri bisogni.

Il primo Sistema Sociale che il bambino incontra è il rapporto dualistico con la madre. Un rapporto che si interrompe cambiando con la nascita. Da un rapporto totale a un rapporto di aspettative in azioni e reazioni.

La madre non conosce il bambino!

Lo ritiene stupido!

La madre ignora le richieste di gratificazioni del bambino ma tende a ricompensare una "dipendenza diffusa". Cosa significa questo? Significa che la madre ignora i messaggi specifici e le specifiche richieste del bambino. Ne ignora i messaggi ma ne condiziona le azioni con i suoi sorrisi, la sua attenzione e il suo non sorriso. Si può dire che la relazione della madre col bambino è caratterizzata da una dipendenza affettiva anziché da un rispetto che si deve alla persona. La madre vuole "bene" al bambino e pretende che il bambino risponda con affetto alle sue attenzioni. Lo punisce con le sue non attenzione. L'attenzione della madre non è centrata sulle richieste che fa il bambino ma su quanto lei ritiene che il bambino abbisogni. Inoltre la madre sacrifica continuamente il suo benessere personale per il figlio.

In altre parole, anziché costruire il futuro del bambino si costruisce una relazione socio-emotiva attraverso la quale la madre costruisce la dipendenza del bambino. Nel sistema madre-figlio i ruoli non vengono differenziati ma rappresentano una continuazione della dipendenza sociale. Da qui la madre risulta essere il rappresentante del Comando Sociale nei confronti del bambino al quale trasmette tutti i ruoli sociali e il bambino, che non è in grado di discriminare il giudizio, diventa il ricettacolo emotivo di questa imposizione.

DUNQUE; CURA DEL BAMBINO COME MEZZO PER COSTRUIRE LA DIPENDENZA DELLO STESSO!

Dopo il primissimo periodo si sono innestati nel bambino i meccanismi di dipendenza dalla madre cosa che il bambino subisce in quanto non ha armi di critica. Poi si innesta il primo meccanismo di distacco. La prima differenziazione che in psicoanalisi viene definita come la fase della crisi anale. Che cos'è la crisi anale? Sono gli insegnamenti della madre all'età fra uno e i tre anni quando il bambino viene addestrato all'esercizio delle funzioni corporali. Quelle funzioni sono spesso imposte con la richiesta al bambino di obbedire e di conformarsi attraverso una imposizione che si fonda sulla dipendenza costruita nella fase orale.

Quasi sempre la madre ignora i meccanismi. Non gli interessano. Non esistono meccanismi, lei è adulta, sapiente, i bambini sono ignoranti e devono solo obbedire. La creazione della dipendenza è talmente acquisita a livello sociale da non dover più essere messa in discussione; deve essere applicata. Ci si deve conformare!

In questo momento il bambino vede la madre come un potere superiore ma nello stesso tempo come uno strumento col quale il bambino risolve i suoi problemi con l'esterno. Nello stesso tempo vive il rapporto in termini espressivi, in termini socio-emotivi, in quanto solo il rapporto affettivo è in grado di far funzionare quello strumento a suo favore.

Il bambino comincia a comprendere i modelli di comportamento per coprire il suo ruolo sociale. Secondo alcuni pedagoghi in questa fase i bambini cominciano ad intravedere, sia pur come riflesso, l'intero Sistema Sociale. Si prepara ad assumere il proprio ruolo sociale.

In questa fase, secondo alcuni, la dipendenza con la madre si sta trasformando. La madre sostiene il bambino ma nega il permanere della dipendenza precedente. La dipendenza fisica tende a scaricarsi ma si cristallizza sulla dipendenza "amorosa". La madre impone indipendenza fisica ma sottomissione affettiva e la ottiene dando o sottraendo affetto.

Si chiedono al bambino cose che lui non vuole fare e gli si chiede di essere indipendente ma nello stesso tempo gli si impedisce di fare quello che vuole. Il bambino impara a conoscere cosa significa l'amore, l'essere soggetto di amore, cosa significa sottrarre l'amore: il bambino impara il ricatto affettivo.

La relazione madre e figlio è relativa alla soggettività della madre e del figlio. Ad esempio il discorso sul chiedere aiuto. Il bambino impara che per ottenere aiuto è necessario chiederlo. Ma come lo chiede dipende dalla personalità della madre e dalla ricezione del bambino. La richiesta può essere accompagnata da stati d'ansia o di paura o può bloccare queste sensazioni.

In ultima analisi questa fase è determinata da dipendenza che si fonda su amore, punizione, nutrizione e obblighi attraverso i quali costruire la dipendenza.

In questa fase il bambino costruisce la sua dipendenza sia nei confronti della madre che per riflesso del Sistema Sociale.

La terza fase coincide con la crisi edipica. In psicoanalisi questa crisi corrisponde al momento in cui il maschio sviluppa desideri sessuali nei confronti della madre e sentimenti ostili nei confronti del padre per la sua posizione dominante. In realtà questa crisi è un'evoluzione della crisi orale. E' il tentativo da parte del figlio di dominare la dipendenza impostagli dalla madre. E' il momento in cui nel bambino e nella bambina si radicalizzano i ruoli sociali e la dipendenza imposta nella prima fase si trasferisce in un gioco di controllo all'interno del Sistema Sociale rappresentato dalla triade familiare. Il padre, in questo momento, entra in gioco in quanto padrone della famiglia, non in quanto genitore. Per la verità fin prima del 1968 non esisteva il ruolo di genitore del padre ma esisteva il ruolo di padrone della famiglia. In altre parole il bambino acquista coscienza di una dimensione Sociale diversa nella quale occupa un ruolo subalterno. Il padre viene indicato come padrone, capo, giudice, controllore e punitore. Gli atteggiamenti imposti nei confronti del capo devono essere rispettosi, forzati, riservati o ostili.

In questa fase il bambino fagocita l'organizzazione sociale. Egli diventa essere sociale. Tutta la dipendenza della prima fase costruisce la relazione all'interno del Sistema Sociale. Egli deve accettare il ruolo che gli viene imposto altrimenti viene ricattato o punito. L'assoggettamento al Sistema Sociale, come è avvenuto all'interno della famiglia, gli garantisce la sopravvivenza.

Il periodo di crisi edipica coincide con l'affermazione del ricatto affettivo da parte della madre e con il riconoscimento della sottomissione al ricatto fisico determinato dal padre.

Questo sistema di dipendenza si riproduce in termini sociali.

Il bambino obbedisce al padre, perché la madre, dalla quale subisce il ricatto affettivo, ne appoggia le richieste.

LA DIPENDENZA, PUR PERDURANDO, SI E' ORA TRASFORMATA IN CONFORMITA' E GRATIFICAZIONE AFFETTIVA.

La gratificazione affettiva soddisfa bisogni e questo trova rispondenza nell'altro rafforzandone i comportamenti.

In questa fase è il padre che dà o toglie approvazione. Lo scopo del padre è quello di determinare un comportamento maturo mentre la dipendenza costruita dall'amore della madre costruisce l'adesione del bambino agli scopi del padre.

La quarta crisi è determinata dall'estensione dei ruoli acquisiti nella famiglia all'intero Sistema Sociale. I giudizi del Sistema Sociale sui suoi comportamenti fuori dalla famiglia costituiscono la gratificazione dei suoi adattamenti. Questa fase si presenta a cinque sei anni, ma al giorno d'oggi anche prima. A quell'età il bambino ha acquisito i ruoli di padre e madre all'interno della famiglia e gli estrinseca nel proprio ruolo maschile o femminile.

Da quest'età il bambino manifesta nelle relazioni sociali quanto ha imparato dei ruoli all'interno della propria famiglia. Dalle approvazioni e dalle condanne egli impara come relazionarsi, quali sono i ruoli e come affrontarli scegliendo il suo che fare in base agli strumenti che la famiglia gli ha dato.

CONCLUDENDO

La famiglia è l'organizzazione coercitiva per eccellenza. E' l'organismo che forgia il bambino. Anche se la famiglia è legata al Sistema Sociale in cui vive in realtà ha spazi di manovra nei confronti del figlio in relazione alle scelte dei genitori. Se il padre è un padrone, l'immagine del figlio lo rispecchierà. Se la madre ama truccarsi, la figlia crescerà truccandosi. Se in quella famiglia c'è amore per la lettura e la conoscenza i figli cresceranno con amore per la lettura e la conoscenza. In ultima analisi i figli crescono ad immagine dei genitori. Se questi sono perfettamente sottomessi al Sistema Sociale i figli troveranno che sottomettersi è la forma più conveniente per vivere.

La centralità deve essere posta sempre sui genitori.

Sono i genitori che possono costruire un figlio uguale a sé stessi o distruggerlo. Nel Sistema Sociale i genitori che sono in ginocchio mettono in ginocchio i loro figli. Gli insegnano la dipendenza e la sottomissione. Gli insegnano che devono obbedire ad un padrone. Un padrone che all'interno della famiglia sono loro stessi e che nel contesto sociale sono i vari membri del Potere di Avere.

Questo è lo schema fondamentale sul quale si innesta il CROGIOLO DEL MALE.

Noi abbiamo scelto la forma psicoanalitica per condurre il nostro ragionamento. Le variabili da introdurre sono tante ma lo schema funzionale di base non varia molto.

Il senso del Crogiolo del Male è la costruzione della dipendenza.

Le variabili sono molte ma questo è l'inizio.

Marghera 30 agosto 1999

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo del Male

L'incapacità degli uomini di affrontare la loro vita viene costruita meticolosamente dal cristianesimo mediante la violenza sull'infanzia. Costruire la distruzione dell'uomo è un'invenzione ebrea e cristiana. Succede che negli USA molte persone, partite per le guerre che gli USA fanno nel mondo, ritornino psicologicamente ed emotivamente devastate. Educate ad essere sottomesse ad un dio padrone e convinte di essere in grado di uccidere chiunque, il loro delirio di onnipotenza si scontra con la realtà mandandoli fuori di testa.