IL VENETO E LA SUA CIVILTA’
NELL’
ETA’
DEL FERRO
Quarta parte
Vai all'indice: La civilta' del Veneto e il divenire degli uomini.
Si
può comprendere l’età del ferro come una cultura che si sovrappone a culture
già esistenti. Le scoperte archeologiche ci permettono di datare i
ritrovamenti, ma spesso, come si è visto per l’uomo di Similaun,
molte idee vanno riviste e molte date spostate.
Le
idee degli uomini sono sempre prigioniere di concetti aprioristici imposti fin
da quand’eravamo piccoli. Quelle idee aprioristiche erano, spesso, le idee e le
convinzioni raggiunte dai nostri padri formulate in maniera logico-razionale.
Erano prigionieri dei concetti imposti da Orosio
nella sua “storia contro i Pagani”. Orosio piegava
gli avvenimenti storici come se fossero un preambolo all’avvento del
cristianesimo negando e cancellando la realtà che non collimava con i suoi
propositi.
Le
culture dei popoli si integrano, si trasformano, si sovrappongono. I popoli
migrano e commerciano. Non si tratta di guerre. Qualche volta succede, ma
normalmente c’è integrazione. Così appare quella che viene definita: CIVILTA’
VILLANOVIANA.
Tutta
l’Europa si sta trasformando: l’Italia Meridionale, l’Etruria,
le popolazioni nordiche, la Grecia ecc. E’ tutto il mediterraneo in
trasformazione culturale e sociale. La stessa organizzazione sociale che è
venuta delineandosi nel Neolitico viene sempre più codificata in sistemi di
regole e leggi che vedranno in Grecia e Roma il loro punto d’arrivo
Scrive
il manuale di Preistoria di Raymond Furon edito da Einaudi 1961.
“Gli
umbri di Villanova e l’introduzione del ferro in
Italia. Dopo qualche secolo privo di storia , sul versante sud delle Alpi si
affaccia un nuovo popolo, quello degli umbri (il secondo gruppo di Italioti) che tra il 1150 e il 1100 - mentre i Dori invadono la Grecia –
penetrano in Italia fondandovi la città di Villanova,
nella pianura del Po. La stazione eponima si trova nei dintorni di Bologna. Gli
Umbri usavano cremare i morti, conservandone le ceneri in urne biconiche a coperchio, molto simili al tipo Lusiciano; questa gente possedeva inoltre moltissimi
oggetti in bronzo battuto e conosceva già l’impiego del ferro. Poiché il nuovo
metallo fu introdotto nell’Europa centrale solo dopo il 900, gli Umbri non
potevano esserne venuti a conoscenza se non attraverso relazioni commerciali
con i Dori di Macedonia.”
Loredana
Capuis nel suo “I Veneti” 1993, scrive:
“Già
a partire dai primi del novecento, grazie a nuove scoperte, la civiltà “atestina” non appare più limitata ad Este,
ma diffusa in un territorio sorprendentemente vasto, esteso ad ovest fino al
Garda e al Mincio, a sud fino al Po, a nord fino alle Alpi, ad est fino al Livenza e al Tagliamento, ed anche oltre fino a S. Lucia al
Tolmino, con aspetti del tutto particolari tanto da giustificare l’adozione di
un nuovo termine: civiltà “paleoveneta”, meno
restrittivo di “atestina”, seppure l’atestino rimaneva uno degli aspetti meglio indagati e
documentati. Ancor oggi “Paleoveneti” e “paleoveneta” sono i termini generalmente in uso per indicare
il popolo e la cultura preromana del Veneto, anche se
ormai – come già detto nell’introduzione – sembra più corretto abbandonarli: se
è vero infatti che il termine “veneto”, tout
court può creare un certo imbarazzo e dare addito ad equivoci tra Veneti Preromani, romani, attuali, è vero che in situazioni
analoghe non esistono etichette analoghe tipo, “Paleoumbri,
Paleoliguri, Paleosardi “
ecc., ma sempre e solo si usa il nome del popolo laddove esso risulti attestato
con sicurezza dalle fonti.
Quanto
alle numerose scoperte che hanno permesso di delineare la complessa fisionomia
del Veneto preromano, ricorderemo qui ovviamente solo
le principali. Fin dai primi anni del novecento, ritrovamenti casuali e scavi
sistematici facevano conoscere la realtà preromana di
Padova, ma solo in questi ultimi decenni se ne è compresa la contemporaneità
rispetto alle più antiche manifestazioni di Este,
seppur con notevoli caratteri di autonomia. La scoperta delle necropoli di Montebelluna (1959-1969), tra Brenta e Piave, ha permesso
di individuare in questo centro il terzo polo geografico dei Veneti.
Contemporaneamente si scavarono le tombe di Mel
(1958-1964), che attestano un cuneo di penetrazione Veneta lungo la Valle del
Piave già a partire dall’VIII a.c., fornendo l’aggancio
topografico e cronologico tra Montebelluna e l’area cadorina dove già alla fine del secolo scorso G. Ghirardini e G. Pellegrini avevano segnalato la presenza di
materiali documentanti una profonda penetrazione Veneta nell’alto Piave durante
la seconda età del ferro e dove, tra il 1951 e il 1954, era avvenuta la
scoperta del centro di culto di Lagole di Calalzo. La zona venia a configurarsi come un’area di
documentazione linguistica quasi equivalente al Veneto Euganeo,
con estensione anche al di là delle Alpi, da Wurmlach
sotto il passo di Monte Croce Carnico a Gurina nella val del Gail, dove analoghe iscrizioni erano state segnalate alla
fine del secolo scorso. Negli ultimi decenni, infine, si è andato notevolmente
dilatando anche l’orizzonte orientale, da Altino, la
cui origine preromana è chiaramente emersa nel 1967,
a Oderzo e Concordia che, grazie soprattutto a recenti scavi, stanno
evidenziando macroscopiche realtà insediative
cronologicamente coeve al sorgere dei maggiori centri di pianura, per non
parlare dei sempre più evidenti influssi Veneti in tutto il Friuli Venezia-Giulia, dal Tagliamento all’Isonzo. E continue
scoperte in tutto il territorio, da sud a nord,da ovest ad est, vanno sempre
più infittendo la trama del popolamento.”
Questa sintesi della storia del Veneto precristiano
è a cura di Claudio Simeoni, Meccanico, Apprendista
Stregone e Guardiano dell’Anticristo.
Per
tracciare una mappa mi sono servito del Testo Le Zone Archeologiche del Veneto
a cura del Ministero dei Beni del 1987
CONCORDIA
SAGITTARIA
Le
tracce più antiche risalgono al bronzo recente (XIII, XII sec. a. c.; ) Durante l’età del ferro (IX – VIII sec. a.c.) si
sviluppò un insediamento di circa 40 ettari dotato di un importante scalo
fluviale diretto in Adriatico. L’abitato era fatto con case simili a quelle
diffuse sul territorio dai paleoveneti. A pianta
regolare con focolare. Alle abitazioni si affiancavano aree artigianali dedite
alla lavorazione della ceramica, delle ossa, dei metalli.
ALTINO
Descrizione:
Necropoli della via Annia all’uscita da Altino in direzione Nord-est. L’area comprende il tratto
della via Annia dalla località portoni di Sioncello, con i resti dei monumenti delle necropoli che la
fiancheggiano e resti della necropoli preromana. _
ricoperto dopo l’esplorazione
Datazione:
V sec. a.c. – I-II sec. d.c.
Posizione:
Ponte Carmason
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
MONTAGNANA
Descrizione:
l’area comprende i resti di un vasto abitato dell’età del bronzo finale-inizi età del ferro (X-IX sec. a.c.), con fondi di
capanne e zone di lavorazione e di cottura di ceramica. Si tratta di uno dei
più estesi insediamenti protostorici el Veneto, che rivela rapporti sistematici con l’area dell’Etruria mineraria
Datazione:
X e IX sec. a.c.
Posizione:
Borgo S. Zeno
Proprietà:
privata
Uso
adibito: area agricola
CORDIGNANO
Descrizione:
I reperti per lo più fittili, rinvenuti in superficie lungo il versante
meridionale ed occidentale del colle Castellir, come
pure in quello orientale (ricadente nel comune censuario di Caneva
di Pordenone), in zona tutt’ora interessate da lavori
di escavazione, documentano la frequentazione di detto colle a partire dall’età
del bronzo recente (XIII – prima metà XII sec. a.c.) da parte di gruppi di
uomini portatori della cultura subapenninica; durante
l’età del bronzo finale (facies
poto-villanoviana) (seconda metà del IX-inziVIII sec.
a.c.) da gruppi con aspetti culturali comuni sia al Veneto nord-orientale, sia
al Friuli. La sommità del colle viene frequentata durante la piena età del
ferro da genti paleovenete e successivamente in età
romana. – Strutture d’abitato scarsamente interrate. Situazione da verificare
1987.
Datazione:
XIV – inizi VIII sec. a.c.; VI-V sec. a.c.; I sec. a.c. – I sec. d.c.
Posizione:
Col Castelir
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
FRATTA
POLESINE
Nota:
L’area archeologica fu individuata nel 1973 in seguito ai lavori di aratura
profonda che misero in luce vistose tracce di una necropoli protovillanoviana
ad incinerazione. Gli scavi della Sovrintendenza iniziati nel 1979 ed ancora in
corso (1987), individuarono circa un centinaio di tombe, concentrati in gruppi
abbastanza regolarmente intervallati tra loro e costituiti da singoli vasi ossuario biconici, coperti da
scodella troncoconica. Le urne, all’interno di ogni gruppo, erano depositate in
semplice fossa, spesso vicinissime l’una all’altra e talora sovrapposte.
Nessuna di esse è stata aperta durante lo scavo, presentandosi gravemente fessurate in seguito alla compressione del terreno o
lesionate dall’aratura, ma si è provveduto via via al
loro trasporto in laboratorio di restauro, dove si è potuto procedere allo
scavo all’interno dei vasi e al recupero, tra le ossa, degli oggetti di corredo
personale del defunto, in essi depositati: in gran parte fibule di bronzo,
qualche spillone o bracciale sempre in bronzo, teste di spillone in osso e
perle di pasta vitrea. In base ai dati finora emersi dallo scavo e
dall’apertura degli ossuari, la necropoli risulta
databile tra la fase finale dell’età del bronzo (XI – X sec. a.c.) e gli inizi
dell’età del ferro (prima metà IX sec. a.c.), cioè nella fase intermedia e più
recente del coevo abitato di Frattesina, al quale il sepolcretto è certamente pertinente.
Descrizione:
Si tratta di uno dei più importanti ed estesi abitati protostorici
d’Italia (XI – inizi IX sec. a.c.), sia per la quantità della produzione locale
(bronzi, fittili, lavorazione del corno, del vetro e dell’ambra), sia per i
materiali d’importazione (avorio, uovo di struzzo, ambra, ceramica micenea,
lingotti di bronzo), che indicano una serie di contatti sistematici con aree
più o meno lontane: Grecia, Sicilia, Puglia, Etruria
mineraria. – gli strati archeologici più alti sono soggetti a continue
manomissioni per lavori agricoli – l’insediamento è coperto da terreni agricoli
che conservano ancora una divisione agraria settecentesca.
Datazione:
XI sec. a.c. IX sec. a.c.
Posizione:
località Frattesina
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
ALTAVILLA
Descrizione:
Sulla sommità del colle e sul versante nord-ovest sono stati identificati i
resti di un abitato databile all’età del
bronzo medio e successivamente alla II età del ferro con interruzioni di
frequentazione nel corso dell’età del bronzo finale e nella prima età del
ferro.
Datazione:
XV – XIV sec. a.c.; IV- III sec. a.c.
Posizione:
Colle dei Ladri
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo e incolto
CHIAMPO
Descrizione:
Testimonianze sporadiche riferibili al paleolitico medio (Musteriano)
e al tardo neolitico; resti di abitati nell’età del bronzo medio recente e
finale; rare tracce riferibili alla seconda età del ferro. – stratigrafia molto
compromessa da scavi non autorizzati
Datazione:
100.000 – 40.000 anni fa; Fine IV millenni a.c.; XV –
X sec. a.c.; V – VI sec. a.c.
Posizione:
Monte Madarosa
Proprietà:
privata
Uso
adibito: incolto
ISOLA
VICENTINA
Descrizione:
La sommità del colle dovrebbe essere occupata da un insediamento della II età del
ferro; vi sono stati recuperati frammenti fittili riferibili a ceramica
domestica.
Datazione:
V – II sec. a.c.
Posizione:
Cima Ignago
Proprietà:
privata
Uso
adibito: bosco
MALO
Descrizione:
sul colle si è riscontrato un insediamento databile all’età del bronzo recente
e frequentato poi nella primissima età del ferro; numerosi materiali ceramici e
metallici documentano anche un villaggio della II età del ferro.
Datazione:
XIII – XI sec., IX sec., V – II sec. a. c.;
Posizione:
Monte Palazzo di S. Tomio
Proprietà:
privata
Uso
adibito: ---
MONTEBELLO
VICENTINO
Descrizione:
tutta l’area sommitale dell’altura di Montelago era occupata dall’insediamento del bronzo recente
–finale, di cui restano tracce di terrazzamenti abitativi e, più tardi , anche dell’abitato
dell’età del ferro. Sul versante sud-occidentale, in particolare, si trova la
vasta necropoli dell’età del ferro con tombe e casette di lastre , a
incinerazione.
Datazione:
XIII – IX se. a.c. ; V – I sec. a.c.;
Posizione:
Montelago
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo e parzialmente incolto.
MONTEBELLO
VICENTINO
Descrizione:
Si tratta di un vasto insediamento occupato nell’età del bronzo recente, con
strutture abitative e imponenti opere di terrazzamento ; nella primissima e poi
nella II età del ferro, con casette seminterrate
nella roccia basaltica, a pianta quadrangolare con muri perimetrali a secco,
riseghe di base, piani pavimentali in terra battuta.
Datazione:
XII – IX sec. a.c.; IX sec. a.
c.; V – II sec. a. c.;
Posizione:
loc. Pignare
Proprietà:
privata
Uso
adibito: edilizio, lottizzazione privata
MONTECCHIO
MAGGIORE
Descrizione:
i materiali recuperati in seguito ad un profondo scasso a fini agricoli e
quelli rinvenuti in situ
durante lo scavo di controllo stratigrafico sono riferibili ad un orizzonte
avanzato dell’età del bronzo finale e primissima età del ferro nonché alla
prima età del ferro (III, IV periodo, atestino).
Datazione:
X – IX sec. a.c.; VI – V sec. a.c.;
Posizione:
Loc. Colombara (sella e
relativi versanti fra i noti castelli dei “Montecchi”
e “Capuleti”
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
MONTECCHIO
PRECALCINO
Descrizione:
sul colle si estende un abitato dell’età del bronzo medio recente nella II età del
ferro. Abbondantissimo il materiale fittile recuperato in superficie.
Datazione:
XIV –IX sec. a.c.; V – II sec. a.c.
Posizione:
Colle della Bastia
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo e incolto
ROANA
Descrizione:
Incisioni rupestri di età neolitica, dell’età del rame, del bronzo, del ferro e
di età medioevale; si tratta prevalentemente di figure antropomorfe, zoomorfe, teomorfe, nonché di simboli a “phi”
e solari.
Datazione:
dal 4.500 al 1000 a.c.
Posizione:
Val d’Assa
Proprietà:
demaniale
Uso
adibito: boschivo incolto
ROTZO
Descrizione:
Tutto il pianoro era occupato nella II età del ferro da un villaggio costituito
da numerosissime casette seminterrate monofamiliari a pianta quadrangolare, dotate di corridoi
d’accesso con robusti muri di pietra accompagnati da travature lignee,
pavimenti in terra battuta o assito. In alcune case, abbandonate in seguito ad
incendio, è stata rinvenuta abbondante suppellettile domestica ceramica e
metallica.
Datazione:
fine V – inizi I sec. a. c.
Posizione:
Bostel
Proprietà:
privata
Uso
adibito: prato
SANTORSO
Descrizione:
Alle pendici del Summano sono documentate le tracce
di un insediamento dell’età del bronzo recente perdurante fino al bronzo finale
con più scarse presenze di IX sec. Nell’area destinata a PEEP è in corso di
scavo un esteso abitato della II età del ferro costituito sia da casette monofamiliari che da più ampie articolate strutture a destinazione artigianale
collettiva.
Datazione:
XIII sec. a.c. ; V – II sec. a.c.
Posizione:
Area del PEEP, monte Summano- dosso del Castello
Proprietà:
comunale
Uso
adibito: PEEP, prato
SOSSANO
Descrizione:
Sito frequentato durante l’Eneolitico, per tutta
l’età del bronzo e nella primissima età del ferro
Datazione:
III millennio a.c.; XVIII – X sec. a.c.; IX sec. a. c.;
Posizione:
Monte Croce
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
TRISSINO
Descrizione:
Il versante occidentale del colle era occupato da un villaggio della II età del
ferro costituito da casette semincassate nella
roccia; ne sono state identificate quattro adiacenti di cui una adibita ad
immagazzinamento di granaglie. Sul versante meridionale è stata identificata
una vasta struttura, in corso di scavo, di probabile destinazione sacrale.
Datazione:
V – II sec. a. c.
Posizione:
Cimitero
Proprietà:
comunale
Uso
adibito: l’area doveva essere adibita a parziale parcheggio per il cimitero
COLOGNA
VENETA
Descrizione:
necropoli paleoveneta con tombe ad incinerazione e tracce
di un abitato. Sono stati recuperati corredi tombali assai ricchi riferibili
soprattutto al II e III periodo atestino.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
loc. Baldaria
Proprietà:
privato
Uso
adibito: agricolo
COLOGNOLA
AI COLLI
Descrizione:
Abitato con capanne seminterrate, posto in posizione
dominante su un’altura. Sono state distinte varie fasi nell’ambito della tarda
età del ferro. altre strutture sono di epoca medioevale.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
Monte Casteggioni
Proprietà:
privata
Uso
adibito: ---
ERBE’
Descrizione:
Vasto abitato paleoveneto, posto sul dosso e
circondato da fossati. aRE DI SCAVO RICOPERTA. aREA COMPROMESSA DA SPIANAMENTI.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
loc. Castion
Proprietà:
privata
Uso adibito:
agricolo
GARDA
Descrizione:
L’area comprende vari insediamenti preistorici. Di particolare interesse le
incisioni rupestri, che rappresentano figure umane stilizzate, armi, figure
enigmatiche.
Datazione:
età del bronzo ed età del ferro
Posizione:
S. Vigilio
Proprietà:
privata
Uso
adibito: incolto
GAZZO
VERONESE
Descrizione:
grande abitato con tracce di fondi di capanna, fosse di scarico e silos. Due
lati del villaggio sono circondati da due corsi di acqua. La stratigrafia
dell’area abitativa si presenta molto complessa.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
loc. Coazze
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
GAZZO
VERONESE
Descrizione:
necropoli paleoveneta con tombe ad incinerazione. E’
documentata la fase tarda del III periodo atestino,
con forti influssi della cultura dell’Etruria padana
Datazione:
età del ferro
Posizione:
loc. Dosso del Pol
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
LEGNAGO
Descrizione:
abitato paleoveneto con fondi di capanne che insiste su
un abitato dell’età del bronzo. Non è stato possibile definire con precisione a
pianta delle strutture abitative.
Datazione:
età del bronzo e età del ferro
Posizione:
loc. Terranegra
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
MARANO
DI VALPOLICELLA
Descrizione:
tracce di castello medioevale che insiste su strati dell’età del ferro. I
materiali recuperati definiscono in particolare la facies protoveneta dell’età del bronzo
finale.
Datazione:
età del ferro; medioevale
Posizione:
loc. monte Castellon
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
MONTEFORTE
D’ALPONE
Descrizione:
tracce di un abitato posto su altura. I materiali recuperati sono riferibili
alla cultura protoveneta dell’età del bronzo finale.
Datazione:
età del bronzo e del ferro
Posizione:
loc. Monte Zoppega
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
OPEANO
Descrizione:
necropoli paleoveneta con tombe ad inumazione e a
cremazione. I corredi funerari sono particolarmente ricchi. Nella necropoli
sono documentati il I, il II e il III
periodo atestino.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
loc. Le Franchine
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
RONCA’ – S. GIOVANNI ILARIONE (ARZIGNANO – CHIAMPO)
Descrizione:
Testimonianze del paleolitico medio (Musteriano) ,
dell’età del bronzo medio recente e finale, della seconda età del ferro.
Datazione:
1.000.000 – 40.000 (ma? per me è scappato uno zero! può essere?); XV – VIII
sec. a.c.; VI – V sec. a.c.;
Posizione:
loc. Monte Calvarina
Proprietà:
privata e Ministero della Difesa
Uso
adibito: militare e boschivo
S.
PIETRO IN CARIANO
Descrizione:
abitato con casette seminterrate con cisterna e
silos. Parte del villaggio era destinato alla fabbricazione della ceramica. Il
villaggio protostorico è stato distrutto da un grande
incendio.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
Loc. Archi di castelrotto
Proprietà:
privata
Uso
adibito: ---
S.
AMBROGIO DI VALPOLICELLA
Descrizione:
L’area comprende resti di strutture murarie d’epoca romana, insistenti su un
abitato dell’età del ferro e su uno neolitico. Le capanne dell’età del ferro
sono seminterrate con pareti costituite da lastre
verticali. Gli strati neolitici contengono frammenti attribuibili alla Cultura
del vaso a bocca quadrata.
Datazione:
epoca romana, età del ferro, Neolitico.
Posizione:
loc. Borgo Aleardi
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
SANT’AMBROGIO DI VALPOLICELLA
Descrizione:
Insediamento d’altura con capanne seminterrate. Sono
stati recuperati alcuni materiali che documentano significativi rapporti tra le
culture del Veneto e del Trentino.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
loc. Torre
Proprietà:
privata
Uso
adibito: incolto
VELO
VERONESE
Descrizione:
abitato d’altura probabilmente circondato da un vallo. Non si conoscono le
strutture dell’abitato.
Datazione:
età del ferro
Posizione:
loc. Monte Purga
Proprietà:
privata
Uso
adibito: agricolo
In
tutta l’età del ferro il Veneto ebbe intensi rapporti con l’Etruria.
Testimoniati dall’alfabeto proprio degli etruschi. La lingua presenta delle
notevoli affinità col latino, tanto che qualcuno ha pensato che il latino e il
veneto antico fossero variabili della stessa lingua. Este
era un centro di scrittura. E’ da Este che provengono
la maggior parte delle testimonianze dell’Italia Antica sull’insegnamento della
scrittura.
Questo
periodo della storia del Veneto ci porta al periodo Romano. Si inizia a
conoscere qualche cosa dell’antica popolazione del Veneto attraverso gli
scrittori romani. E’ Roma che ci trasmette una cronaca. Vera o leggendaria che
sia. Si racconta che alcune navi di Sparta tentarono di saccheggiare il tempio
di Este, ma vennero respinte dai Veneti. Si racconta
che Roma, invasa dai Celti di Brenno, ricevette un
aiuto dai Veneti che mossero guerra ai Celti
costringendo Brenno ad abbandonare Roma. Si racconta di una comune storia di
Roma e Padova iniziata dai profughi di Troia. Si raccontano alcune storie, ma
sta di fatto che l’alleanza dei Veneti con i Romani fu un’alleanza solida e
pacifica. Quasi naturale.
Marghera 22.07.2008
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