IL VENETO E LA SUA CIVILTA’ NEL

 

 

NEOLITICO

Seconda parte

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Importanti presenze nel periodo Mesolitico (fra il Paleolitico e il Neolitico) si rilavano in Francia, Portogallo e in Baviera. La Baviera è parte degli insediamenti dell’arco alpino in cui, come abbiamo visto, abitava già l’uomo del Paleolitico.

 

Il neolitico è caratterizzato oltre che dalla pietra levigata anche per la presenza di numerosi manufatti. Il Neolitico è caratterizzato dallo sviluppo dell’arte della ceramica; nel Neolitico si inizia ad organizzare l’agricoltura; nel Neolitico si inizia ad addomesticare gli animali; nel Neolitico si iniziano a costruire nuclei sedentari stabili. Ci sono difficoltà a stabilire un confine netto fra il periodo Mesolitico e il periodo Neolitico, come del resto ce ne sono per definire i confini fra Paleolitico e Neolitico. E’ vero che nel Neolitico appare la pietra levigata, ma non scompare la lavorazione della pietra scheggiata.

Il Neolitico segna l’apogeo della lavorazione della pietra che viene estratta ed esportata e questa attività andava dal Belgio sino all’Egitto. Il Neolitico inizia all’incirca 10.000 anni fa e dalla lavorazione della pietra si arriva alla lavorazione del rame e del bronzo. L’uomo di Similaun, del 3200 a.c. era un uomo in pieno neolitico e conosceva la lavorazione del rame. Usava pietra e rame. L’arco in legno di tasso era comune e i cacciatori conoscevano le tecniche di caccia con trappola o trabocchetto. Scavando fra i resti delle cucine, si è potuto constatare che fra le ossa di animali, nel Neolitico medio il 60% circa erano ossa di animali domestici contro il 22 per cento nel Neolitico Antico. L’allevamento e l’agricoltura si vanno diffondendo: la presenza di farro nell’intestino dell’uomo di Similaun dimostrano l’importanza di questo cereale.

In Veneto, e in altre località dell’arco Alpino e Apenninico esiste anche la “cultura del vaso a bocca quadrata”.

Questa sintesi della storia del Veneto precristiano è a cura di Claudio Simeoni, Meccanico, Apprendista Stregone e Guardiano dell’Anticristo.

Per tracciare una mappa mi sono servito del Testo Le Zone Archeologiche del Veneto a cura del Ministero dei Beni del 1987

 

 

CORNUDA

Descrizione: L’insediamento endovalliano del Neolitico recente è ubicato su un fianco meridionale della dorsale collinare a circa 500 m. ad ovest del monte Fagarè, ad una quota lievemente inferiore alla cresta collinare ed è stato identificato in seguito al verificarsi, in tale area, di una frana di notevoli proporzioni. Nel 1980. La documentazione archeologica proviene, infatti, dal terreno rimosso della frana ed è costituita da vasellame fittile, da abbondante industria litica e da reperti osteologici faunistici. Sulla base del materiale fino ad ora recuperato il sito è riferibile, nell’ambito del neolitico recente, ad un gruppo portatore degli aspetti culturali dello stile ad “ad incisioni ed impressioni” della cultura dei vasi a bocca quadrata, connessi con influenze della Cultura Chassey-Lagozza. Alcuni elementi culturali sembrano attestare una persistenza nel corso del Neolitico finale. – Strutture d’abitato scarsamente interrate.

Datazione: fine IV millennio a.c.

Posizione: Valle di S. Lorenzo (Valle Il Giaron)

Proprietà: privata

Uso adibito: boschivo, incolto

  

ARCUGNANO

 

Descrizione: Il recente recupero (nel 1984) di un piccolo nucleo di materiali fittili e litici portati alla luce durante lavori di manutenzione di una canaletta, hanno permesso l’individuazione nel bacino di Fimon di un insediamento del Neolitico Antico. Si tratta della più antica fase di frequentazione di quel bacino lacustre da parte di un gruppo umano portatore della Cultura di Fiorano in presumibile connessione cronologica con l’aspetto più arcaico della prima fase  (stile geometrio-lineare) della Cultura dei vasi a bocca quadrata. – strutture dell’abitato interrate a scarsa profondità.

Datazione: fine V – inizi IV millennio a.c.

Posizione: Fimon-Pianezze

Proprietà: privata

Uso adibito: agricola

  

CHIAMPO

 

Descrizione: Testimonianze sporadiche riferibili al paleolitico medio (Musteriano) e al tardo neolitico; resti di abitati nell’età del bronzo medio recente e finale; rare tracce riferibili alla seconda età del ferro. – stratigrafia molto compromessa da scavi non autorizzati

Datazione: 100.000 – 40.000 anni fa; Fine IV millenni a.c.; XV – X sec. a.c.; V – VI sec. a.c.

Posizione: Monte Madarosa

Proprietà: privata

Uso adibito: incolto

  

MOSSANO

 

Descrizione: La grotta aprentesi sulla parte alta del versante orientale, consta di tre cavità. L’esplorazione archeologica, condotta dove i depositi non erano stati ancora rimossi, ha interessato la “sala terminale” cioè la cavità più interna e una nicchia laterale detta “grottina azzurra”. L’industria litica è riferibile al Paleolitico superiore e, specificatamente in successione cronologica, all’Aurignaziano, al Gravettiano, all’Epigravettiano italico antico (unica testimonianza della presenza dell’uomo nell’area padana intorno a 18.000 anni dal presente) e dell’Epigravettiano italico recente. La grotta era utilizzata dai cacciatori  quale ricovero temporaneo durante le battute di caccia per lo più a mammiferi di grossa taglia. Gli strumenti sono riferibili prevalentemente ad armature. la grotta fu frequentata anche durante il Mesolitico e l’Eneolitico.

Datazione: 40.000 – 10.000 anni dal presente; VIII – III millennio a.c.

Posizione: Colli Berici – grotta di Paina (m. 345 s.l.m.)

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

 

POJANA MAGGIORE

 

Descrizione: insediamento del neolitico antico che ha restituito testimonianze fittili e litiche riferibili sia agli aspetti culturali della corrente della ceramica impressa adriatica (si segnala in particolare un vasetto troncoconico su piede ad anello decorato da tacche impresse a secco) sia alla cultura di Fiorano, in presumibile connessione stratigrafica.

Datazione: fine V inizi IV millennio a.c.;

Posizione: Ca’ Bissara

Proprietà: privata

Uso adibito: agricolo

 

 

SOSSANO

 

Descrizione: Sito frequentato durante l’Eneolitico, per tutta l’età del bronzo e nella primissima età del ferro

Datazione: III millennio a.c.; XVIII – X sec. a.c.; IX sec. a. c.;

Posizione: Monte Croce

Proprietà: privata

Uso adibito: agricolo

  

NEGRAR

 

Descrizione: abitato di capanne posto fra spuntoni di roccia. E’ stata posta in luce una capanna a pianta rettangolare con un lato addossato ad una parete di roccia. Sono documentate la Cultura del vaso a bocca quadrata, di Remedello e del vaso campaniforme.

Datazione: Neolitico e Eneolitico

Posizione: Loc. Colombare

Proprietà: privata

Uso adibito: incolto

  

S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA

 

Descrizione: L’area comprende resti di strutture murarie d’epoca romana, insistenti su un abitato dell’età del ferro e su uno neolitico. Le capanne dell’età del ferro sono seminterrate con pareti costituite da lastre verticali. Gli strati neolitici contengono frammenti attribuibili alla Cultura del vaso a bocca quadrata.

Datazione: epoca romana, età del ferro, Neolitico.

Posizione: loc. Borgo Aleardi

Proprietà: privata

Uso adibito:  agricolo

  

SANT’ANNA D’ALFAEDO

 

Descrizione: grande arco naturale, con grotte in cui sono state trovate tracce di stazioni paleolitiche e neolitiche. In un riparo sono state trovate tracce di una incisione attribuibile al Paleolitico superiore

Datazione: Paleolitico e Neolitico

Posizione: Loc. Ponte di Veia

Proprietà: privata

Uso adibito: ---

 

 

 

 La raccolta di questi luoghi del Neolitico andrebbe integrata con i luoghi dell’età del bronzo. Questi insediamenti sono importanti, ma diventano veri e propri centri di cultura internazionale. Non si può pensare al Neolitico come una cultura limitata, ma la cultura del Neolitico vede la nascita delle grandi civiltà dell’oriente e dell’Egitto, e vede la nascita di una grande civiltà paneuropea. Il Neolitico si sviluppa in tutto il mondo. Dall’Africa all’Asia, dall’Europa alle Americhe. La cultura del Neolitico diventa sostrato insostituibile della cultura moderna. L’agricoltura, l’allevamento, la ceramica, portano alle grandi città dell’oriente. Sono le culture Neolitiche che producono le grandi civiltà, convivendo con esse. Gli uomini cercano il principio del piacere e in questa ricerca modificano continuamente sia la loro società che le loro relazioni con il mondo. Ogni scoperta introduce una variabile e ogni variabile richiede nuovi adattamenti sociali ed economici. Attorno al quanto millennio a.c. appare il rame.

Un esempio dell’età Neolitica è quello del rinvenimento di tombe, poco meno di 200 sepolture fra Piacenza e Reggio Emilia, dalle quali provengono molte testimonianze funerarie del Neolitico. Tutte le testimonianze dimostrano l’esistenza della cultura “dei vasi a bocca quadrata”. Questa cultura è databile attorno al cinquemila a.c.. nei corredi funerari si sono trovate asce di pietra levigata, punte di freccia e lame ritoccate di selce, vasi e manufatti in osso, collanine di conchiglia o pietra. Inoltre a Vicofertile, in una tomba è stata trovata una statuina.

La “cultura dei vasi a bocca quadrata” è una cultura Neolitica diffusa in tutta la pianura padana e sulle montagne che la circondano. Gli stessi ritrovamenti in Veneto sono numerosissimi, tanto da poter ipotizzare l’esistenza nel IV millennio a.c. di una grande cultura sociale che comprendeva tutte le regioni del nord-Italia.

Marghera 22.07.2008

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

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