Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù
Cod. ISBN 9788893322034
Le richieste di giustizia della società civile nei confronti della Chiesa Cattolica vengono definite dalla Chiesa cattolica: un chiacchiericcio.
La Chiesa Cattolica è il Dio padrone in terra: come si permettono gli stuprati e la società di chiedere giustizia nei confronti dei reati che ha commesso il Dio padrone?
E' il Dio padrone che, magnanimo, può concedere il perdono a chi ha stuprato. Lo stuprato non ha diritto di rivendicare giustizia.
E' necessario comprendere l'ideologia religiosa della Chiesa Cattolica prima di porsi delle domande inutili e ridicole. Il fedele cattolico non comprende la posizione della sua Chiesa . Ma lui è lo schiavo che aspira al padrone buono; non l'uomo che si erge davanti al Dio padrone dei cristiani rivendicando l'articolo 3 della Costituzione.
La Chiesa Cattolica ha attraversato la storia facendo della violenza sui minori un metodo di diffusione del cristianesimo. Ci fu un vescovo, qualche anno fa, processato in Francia che ebbe a dire che processare la Chiesa Cattolica per violenza sui minori era impedire la sua libertà religiosa. Un po' come i cristiani accusavano Roma che perseguendo i reati compiuti dai cristiani si impediva agli stessi di manifestare la loro libertà religiosa. La religione come giustificazione per delinquere e come motivazione per l'impunità nel delinquere.
Chiamare chiacchiericcio la violenza sui minori praticata dalla Chiesa Cattolica ha indignato molto i media stranieri. Meno indignati sono i media nazionali più collusi con l'attività di stupro ai minori messa in atto da Ratzinger e dai Ratzinger prima di lui.
Il chiacchiericcio di Wojtyla e il chiacchiericcio di Ratzinger.
Le farneticazioni dell'uno e dell'altro.
Che cos'è sacro? La persona umana? Quale persona umana. Wojtyla non lo precisa: i bambini o i violentatori di bambini? Così ognuno equivoca e a seconda della parte cui tifa immagina.
Ma Wojtyla è mandante della pedofilia Cattolica in quanto capo della Chiesa cattolica. Come Ratzinger.
Per duemila anni la Chiesa Cattolica ha violentato bambini considerando che, qualunque violenza lei facesse, non poteva interferire nella creazione del suo Dio padrone. Per duemila anni i cattolici si sono macchiati di nefandezze e con Wojtyla e Ratzinger riaffermano il diritto a perpetrare le loro nefandezze.
Questo insieme di articoli che riporto confrontando le posizioni della Chiesa Cattolica nel 1997 e nel 2010 vogliono essere chiarificatrici di quanto sangue e dolore ha imposto il cristiano per permettere al suo Dio padrone di fare ulteriore violenza alle persone.
I preti cattolici godono delle protezioni delle Istituzioni che preferiscono far violentare i bambini piuttosto che applicare la legge contro l'attività di pedofilia dei preti cattolici. Il primo articolo viene dall'Australia, ma è la stessa cosa del ministro Alfano che ricatta il magistrato che lamenta l'omertà della Chiesa cattolica.
La Repubblica - Mercoledì, 27 agosto 1997 - pagina 19 Sidney, vittime minori. Denuncia del vescovo CENTO PRETI COINVOLTI IN ABUSI SESSUALI
SYDNEY - Oltre cento preti cattolici australiani sono stati costretti a lasciare il sacerdozio nell'ultimo anno per reati sessuali su minori e la Chiesa dovrebbe allentare la regola del celibato per combattere il problema della pedofilia nel clero. Lo ha detto il vescovo Geoffrey Robinson in occasione dell' uscita di un rapporto d' inchiesta sulla corruzione nella polizia che ha messo alla luce l' impunità di cui hanno goduto in passato i responsabili di abusi sessuali su minori. La Chiesa - ha detto il vescovo Robinson - dovrebbe considerare la possibilità di differire i voti di celibato permanente fino all' età di 40 anni.
La Repubblica
Wojtyla per proteggersi da una possibile inchiesta sulla pedofilia pensa di giocare in contropiede e lancia un allarme preventivo. Con quell'allarme mette fumo negli occhi dei cattolici che non vedono in quale orrore mandano i loro figli.
La Repubblica - Sabato, 8 novembre 1997 - pagina 14 ALLARME DI WOJTYLA
GIOVANNI Paolo II scende in campo personalmente per appoggiare la lotta contro la pedofilia. Non è una crociata moralistica, è un appello alla mobilitazione in difesa di ciò che Wojtyla considera la cosa più sacra: la dignità della persona umana. "La Chiesa - ricorda il Papa - deve ricordare instancabilmente che ogni persona deve essere protetta, in particolare i bambini, perchè sono deboli e senza difese". Com' è sua natura, Giovanni Paolo II si fa carico anche delle colpe in casa propria. I vescovi sono esortati a "raddrizzare situazioni morali sbagliate". Per l' istituzione ecclesiastica la pedofilia è un argomento scottante. Da secoli il contatto fra chierici e adolescenti nelle parrocchie e negli enti legati alla Chiesa ha dato occasione ad abusi. E' una realtà triste, generalmente sottaciuta. Se ne parlava a voce bassa o se ne impadroniva la pubblicistica anticlericale o la letteratura licenziosa. In un modo o nell' altro la gerarchia ecclesiastica glissava. Finchè in tempi recenti non è esploso negli Stati Uniti lo scandalo degli abusi sessuali dei sacerdoti con conseguenze tipicamente americane: sostanziosi risarcimenti, che hanno rischiato di mandare in bancarotta le finanze della Chiesa nordamericana. Nel momento in cui le vittime hanno cessato di tacere e sopportare per "vergogna" i vertici ecclesiastici hanno dovuto prendere posizione con maggiore energia. L' atteggiamento di Giovanni Paolo II non è però dettato da questioni contingenti. Da tempo la sua preoccupazione si è appuntata su ciò che gran parte dei paesi occidentali sta praticamente tollerando da anni: l' esistenza di una vera e propria industria dello sfruttamento sessuale dei minori. L' Occidente tollerante (per i propri interessi) si agita quando scopre che i propri ragazzini diventano oggetto di abusi sotto casa, ma fa finta di niente quando gli adolescenti del Terzo Mondo finiscono come carne da macello nella grande macchina della pornografia e della prostituzione. Il Papa chiama tutti alle proprie responsabilità. La primavera scorsa Wojtyla ha chiesto "un' azione congiunta delle istituzioni nazionali e internazionali, delle associazioni e dei singoli per porre la parola fine a questa gravissima piaga sociale". Troppa gente continua ancora a voltarsi dall' altra parte.
La Repubblica
In fondo, si tratta solo di chiacchiericcio. Wojtyla urla per nascondere i suoi atti di terrore, ma le vittime fanno solo del chiacchiericcio.
Il Papa: da Dio la forza a non temere il chiacchiericcio 28 marzo 2010
Un messaggio indiretto sulle polemiche che in queste settimane investono la Chiesa e la Santa Sede. Da Dio, ha detto alla messa delle Palme il Pontefice, arriva «quel coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti». Il rito della Domenica delle Palme si è svolto in una cornice di rami di ulivo e alberi secolari portati dalla Puglia; la processione dall'obelisco al sagrato della Basilica di San Pietro, è stata guidata da Benedetto XVI ma non a piedi, come di consueto. Il Papa era a bordo dell'automobile blindata. Una scelta, ha precisato padre Federico Lombardi ai giornalisti, «per renderlo più visibile». Gesù, ha detto Ratzinger durante l'omelia, «ci tira e ci sostiene» come una cordata. «Fa parte della sequela di Cristo che ci lasciamo integrare in tale cordata. Che accettiamo di non potercela fare da soli». L'uomo, ha continuato il Pontefice, può scegliere di seguire Cristo oppure «scendere verso il basso, il volgare; può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà». Cristo «ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l'aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità. Verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sopporta e sostiene l'altro». Ad ascoltare la messa del Papa c'erano 25mila persone. Negli ultimi giorni sono continuate le polemiche sui casi di preti pedofili che i passato, secondo alcune rivelazioni del New York Times, sarebbero stati coperti dalle gerarchie ecclesiastiche. In almeno un caso, almeno, a Monaco, lo stesso Ratzinger allora arcivescovo, sarebbe stato a conoscenza degli abusi commessi da un prete. Molti i paesi coinvolti dagli scandali, oltre alla Germania anche l'Irlanda e la Svizzera. Da quest'ultimo paese arriva una proposta forte: la presidente della Confederazione, Doris Leuthard, ha detto di volere istituire una lista nera dei preti pedofili per evitare che possano entrare in contatto con i bambini. «I casi di pedofilia devono essere trattati in modo risoluto. E la Chiesa deve assumersi la sua parte di responsabilità. Che gli autori degli abusi siano laici o religiosi non fa alcuna differenza» ha concluso la presidente. Tutti sono soggetti al codice penale e poiché esiste un registro centralizzato degli insegnanti che si siano macchiati di questi crimini, Leuthard ha affacciato l'ipotesi di tenerne uno anche per i preti.
Tratto da:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/03/papa-chiacchiericcio.shtml?uuid=d26f4b8e-3a6e-11df-8ed1-8738ea598ec0&DocRulesView=Libero
La Repubblica - Sabato, 8 novembre 1997 - pagina 22 I PRECEDENTI Il caso del vescovo di Vienna costretto a dimettersi CATENA DI SCANDALI DAGLI USA ALL'AUSTRIA
CITTA' DE VATICANO - Preti, vescovi e, persino, cardinali: nella Chiesa Cattolica l' accusa di pedofilia e di violenza sessuale ha macchiato, nel corso degli anni passati e presenti, quasi tutti i livelli gerarchici. Uno scandalo che vede la Chiesa Cattolica Usa, secondo stime ufficiose, alla guida della poco edificante classifica degli abusi sessuali sui minori consumati nelle parrocchie negli ultimi 20 anni (100 mila vittime, circa 4000 sacerdoti coinvolti, oltre 400 milioni di dollari spesi per risarcire le famiglie americane colpite). Stime sempre contestate dalla Santa Sede che, senza negare la gravità del fenomeno, ammette l' esistenza di "casi isolati": non più di 400 denunce ogni 10 anni. Ma ecco qualche esempio fra i tanti raccolti dalla penosa "Via Crucis" delle violenze sessuali su minori avvenute in quasi tutti i continenti. Negli Usa, la diocesi di Dallas il luglio scorso è stata condannata a pagare oltre 200 miliardi di lire ad alcuni chierichetti vittime di abusi sessuali di un sacerdote, padre Rudolph Kos. Il religioso approfittava dei giovani dopo averli circuiti con caramelle, alcol e droga. Nel 1994 un religioso, padre John Hanlon, è stato condannato all' ergastolo per aver stuprato un chierichetto: è successo nella parrocchia di Santa Maria a Plymout, nel Massachusetts. Non immuni dal triste fenomeno, le Chiese cattoliche dell' Inghilterra e del Galles, dove in ogni diocesi è stato istituito un "supervisore" antipedofilo. In Irlanda e nell' Ulster, recentemente, il primate cattolico, il cardinale Cahil Daly, ha chiesto pubblicamente perdono alle vittime dei preti pedofili. Uno scandalo, quello della pedofilia nelle chiese, che ha "sporcato" persino Castel Gandolfo, la cittadina sede della residenza estiva dei pontefici, dove a maggio in una locale scuola Cattolica un religioso è stato denunciato per molestie sessuali su due bambine. In Australia ad agosto cento preti cattolici, su denuncia del vescovo, Geoffrey Robinson, sono stati costretti a dimettersi perchè colpevoli di abusi sessuali sui minori. Per analoghe accuse anche in Belgio, lo scorso anno, sono stati condannati il vescovo tradizionalista di Mirfeld e un sacerdote cattolico. Ma la figura ecclesiastica di più alto grado costretta a dimettersi nel 1995 per pedofilia è il cardinale Hans Hermann Groer, ex vescovo di Vienna: fu travolto dalle rivelazioni di alcuni parrocchiani che lo accusarono di essere stati violentati in gioventù quando Groer era un semplice sacerdote. Il porporato gettò la spugna dopo mesi di imbarazzi e silenzi. Ora vive in un convento.
La Repubblica
La Repubblica - Sabato, 8 novembre 1997 - pagina 22 Marco Politi Il Papa: correggere le situazioni morali sbagliate nell'istituzione ecclesiastica PEDOFILI NELLA Chiesa L'ALLARME DI WOJTYLA
CITTA' DEL VATICANO - Papa Wojtyla chiama alla mobilitazione contro la pedofilia, ma invita anche la Chiesa a fare pulizia al proprio interno. L' abuso dei minori è un tema su cui Giovanni Paolo II è particolarmente sensibile. Quando nella Chiesa degli Stati Uniti scoppiò una serie di scandali, il pontefice si mosse subito perché la gerarchia ecclesiastica affrontasse il problema con senso di responsabilità. Ricevendo ieri i vescovi belgi in visita ad limina, Wojtyla è stato chiarissimo: "Nel rispetto delle persone e con la discrezione richiesta - ha dichiarato - dovete raddrizzare situazioni morali sbagliate, perché nulla sia oggetto di scandalo e perché nessuno sia perduto". In Belgio il trauma è ancora forte per il caso di Marc Dutroux, accusato di aver stuprato, filmato e ucciso molte bambine. Ma ciò che ha scosso maggiormente la gente, spingendola a scendere in piazza per una delle più grandi manifestazioni della storia del paese, è stata la scoperta di una rete di complicità pedofila, che arrivava fino alle istituzioni che avrebbero dovuto vigilare sul crimine e combatterlo. Rivolgendosi al Papa e illustrandogli i problemi della Chiesa in Belgio, l' arcivescovo di Bruxelles, cardinale Danneels, ha ricordato proprio lo shock collettivo vissuto dai belgi nei mesi passati. Danneels ha denunciato la "rete redditizia di pornografia infantile organizzata su scala internazionale", ma non si è fermato lì. Il porporato ha affrontato a viso aperto la necessità che anche la Chiesa si purifichi da possibili coinvolgimenti in casi di pedofilia. A questo punto il pontefice è intervenuto con l' esortazione a raddrizzare "situazioni sbagliate" anche nelle strutture dell' istituzione ecclesiastica. "La Chiesa -ha dichiarato - deve ricordare incessantemente il dovere di proteggere tutte le persone e specialmente i bambini che, essendo deboli e senza difese, sono sovente il bersaglio di adulti pervertiti, i quali offendono gravemente e in maniera duratura la giovinezza dando sfogo alle loro pulsioni". Il Papa ha quindi espresso la sua solidarietà alle famiglie delle piccole vittime di questi "comportamenti criminali". Non è la prima volta che Giovanni Paolo II interviene sull' argomento, ma questa volta il suo appello a fare pulizia all' interno della Chiesa (dove situazioni di abuso si sono perpetuate per secoli) è particolarmente energico. Da qualche tempo il Vaticano sta premendo perché le organizzazioni internazionali e gli stati (soprattutto quelli occidentali) prendano misure concrete contro il traffico internazionale di minorenni avviati alla prostituzione. A marzo di quest' anno Giovanni Paolo II ha lanciato un appello "alla mobilitazione internazionale per combattere prostituzione infantile, turismo sessuale, pedofilia, e pornografia: costante incitamento ad abusare dei propri simili". Papa Wojtyla pensa ad una vera e propria azione congiunta di stati, organizzazioni e associazioni internazionali: un po' come avvenne nel secolo scorso quando fu proibita la tratta degli schiavi.
La Repubblica
Media esteri all'attacco del Papa, migliaia di firme contro la sua visita a Londra Raffaele Luise CASTELGANDOLFO 06/04/10 - 08:01
Si moltiplicano sulla stampa internazionale le critiche al Vaticano per il modo in cui ha affrontato lo scandalo dei preti pedofili durante la Pasqua. Allo spagnolo El Pais, e ai britannici Times e Guardian non piace la minimizzazione a 'chiacchiericcio' delle accuse a Benedetto XVI, mentre il Washington Post paragona l'attuale crisi al Watergate e ipotizza le dimissioni del Papa. Una severa bocciatura di Benedetto arriva dal tedesco Der Spiegel, che parla di fallimento del Pontificato- E sul sito di Downing Street, sede del premier inglese, oltre 10mila firme contestano il viaggio apostolico del Papa nel Regno Unito previsto per settembre.
Tratto da:
http://www.radio.rai.it/grr/view.cfm?V_IDNOTIZIA=58695&Q_PROG_ID=421&Tematica=28
La Repubblica - Martedì, 18 novembre 1997 - pagina 22 Maria Stella Conte ALLARME PEDOFILIA Intervista a De Fazio che si è occupato anche dei delitti di Firenze: 'Nessuna giustificazione per i pedofili' 'QUEL BAMBINO - OGGETTO GETTATO VIA SENZA PIETA''
Il criminologo: 'Perchè esplode tanta ferocia' 'La vittima viene vista soltanto come merce che permette di soddisfare le proprie perversioni sessuali' 'Ciò che meraviglia, il suo comportamento crudele, è invece del tutto coerente: buttare via quel che non ci serve più'
ROMA - Professor Francesco De Fazio, lei si è occupato, tra gli altri, anche del caso del mostro di Firenze. Qui, ci troviamo di fronte ad un settantenne: un uomo che con sanguinaria ferocia infierisce sulla sua piccola vittima. Ci aiuti a capire come si può giungere ad un tale scempio di un essere umano. "Dobbiamo partire proprio dalla pedofilia che riguarda Allocca il quale, per quel che ci risulta, conduceva per il resto una vita abbastanza anonima, normale. Partiamo da qui, quindi: dalla sua perversione sessuale, dall' uso di quel bambino per soddisfare la propria sessualità, le proprie fantasie. In questo quadro Silvestro viene oggettualizzato...". Si trasforma, cioè, in un bambino-oggetto... "Sì, il bambino viene visto come merce. Come qualcosa che permette al pedofilo di attualizzare la propria perversione: qualcosa che viene fatto a pezzi, messo in un sacco, ridotto in cenere e gettato via quando diventa inutile, quando non serve più e intralcia. Facciamo attenzione, però, la pedofilia non è in sé una patologia ma indica un comportamento che si qualifica in rapporto alla sua vittima. Questo comportamento è un contenitore nel quale la pedofilia si può manifestare in modi molto diversi, passando dalla mera fantasia fino alla concretizzazione dei propri impulsi, fino all' atto sessuale vero e proprio. Gradi diversi che passano attraverso forme sempre più pesanti e che si attuano quanto più c' è una totale mancanza di senso morale". Ma il pedofilo, a suo modo, non 'ama' l' oggetto dei suoi desideri? "Vede, la pedofilia è stata giustificata - a parer mio erroneamente - culturalmente, storicamente... C' è chi fa riferimento al mondo dell' antica Grecia. Sono balle. In realtà, la pedofilia è un comportamento perverso che si attualizza nel dominio assoluto dell' altro, vissuto come puro oggetto. Senza affettività. Senza amore. La pedofilia di questo ci parla: di una sessualità che non si incanala nelle normali e indispensabili correnti affettive ma in quelle di un' aggressività distruttiva". Fino al punto di disintegrare la vittima? "E' tutto perfettamente in linea. Il bimbo-oggetto esprime tutto il suo essere solo 'oggetto' agli occhi del pedofilo-assassino, nel momento in cui viene smontato pezzo a pezzo, incartato, bruciato. Silvestro, se quello che narrano le cronache corrisponde al vero, serviva per estrinsecare la fantasie perverse di Allocca. La dimensione umana del bambino non è contemplata, si perde nell' agire del pedofilo. Ciò che vi meraviglia, il suo comportamento crudele, è invece del tutto coerente con quella visione del bambino: una cosa che si distrugge quando non serve più". Prima ucciso a colpi di roncola, poi fatto a pezzi, poi messo in un sacco e trascinato via, poi bruciato. C' è un accanimento da parte dell' assassino e dei suoi complici difficile da... "Una pedofilia agita in quel modo, lo ripeto, è vissuta come pura distruttività che ha l' epilogo in quest' omicidio. La fiamma ad esempio, il fuoco: testimonia proprio di questa aggressività distruttiva, fine a se stessa. Certamente, loro potranno dire che hanno fatto tutto questo per occultare il cadavere del bambino. Ma non è solo questo. Potevano esserci altri modi, senza infierire fino a quel punto. Qui c' è di più. Qui c' è l' accanimento distruttivo che manifesta l' oggettivazione del bambino. Silvestro rappresentava il pattume che tutti noi abbiamo in casa e che viene buttato via". Non è però che tutti i pedofili che si trovano di fronte ad un bimbo che gli si sottrae, uccidono e straziano la vittima. "Il fatto è che in questo caso è successo qualcosa che non era previsto in uno scenario in cui il bambino era visto come puro strumento di soddisfazione delle proprie istanze sessuali perverse. E' accaduto che l' oggetto, la 'cosa' ha osato parlare. Ecco allora che l' uomo si disfa con rabbia di quell' oggetto che non funziona più, di quel giocattolo ormai inutilizzabile e che era - e non è più - espressione del proprio potere. Se ho un temperamento distruttivo e mi arrabbio, va a finire che spacco un bicchiere. Qui è successo qualcosa del genere in un crescendo di aggressività distruttiva che era già al suo apice nella relazione con il bambino, relazione del tipo: sei mio, faccio di te quello che voglio". Torniamo alla domanda: non tutti i pedofili rifiutati uccidono fisicamente i bambini... "Dicevamo che nel rapporto tra pedofilo e bambino non esiste affettività. O meglio, il bambino scambia per affettività i primi approcci che altro non sono, da parte dell' adulto, che espedienti per raggiungere lo scopo. Ora: se il pedofilo è una persona che ha una qualche formazione culturale, non arriva ad uccidere. Ma qui abbiamo l' assoluta mancanza di ogni tipo di educazione e senso morale che normalmente frena e proibisce il 'salto' verso l' omicidio. Se si fa il 'salto' , si passa così da un' aggressività distruttiva di ordine 'simbolico' ad un' aggressività distruttiva fisica che fa di quell' oggetto, l' oggetto per eccellenza. Fino al punto di ridurlo in cenere: nel caso di Cicciano, l' aggressività distruttiva nel sodomizzare il bambino si realizza pienamente nell' assassinarlo a colpi di roncola".
La Repubblica
Pedofilia, cardinale Sodano: polemiche sono "chiacchiericcio" domenica 4 aprile 2010
CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - I fedeli sono con Benedetto XVI e non daranno credito al "chiacchiericcio", cioè alle critiche a Chiesa e Pontefice per la gestione dello scandalo dei preti pedofili. Lo ha detto oggi il cardinale Angelo Sodano in occasione della messa pasquale in piazza San Pietro, in un gesto che esula dal protocollo e che ha scosso le vittime degli abusi. "E' con lei il popolo di Dio, che non si lascia impressionare dal 'chiacchiericcio' del momento, dalle prove che talora vengono a colpire la comunità dei credenti", ha detto il decano del Collegio cardinalizio ed ex segretario di Stato vaticano rivolgendo al Papa gli auguri di buona Pasqua. Più tardi, nella benedizione "Urbi et Orbi", Benedetto XVI ha toccato una serie di problemi internazionali ma non la questione degli abusi. "VITTIME NON DOVREBBERO ESSERE INSULTATE" "Le vittime cercano consolazione e guarigione e non dovrebbero essere insultate e sentirsi dire che le loro parole sono chiacchiericcio", ha detto a Reuters Barbara Blaine, una dei leader di Snap, la Rete sopravvissuti agli abusi dei preti, che ha sede negli Stati Uniti. Alcuni media hanno accusato il Papa di negligenza nella gestione di casi di abusi su minori quando era cardinale. Scosso dalla crisi, il Vaticano ha accusato i media di tentare "ignobilmente" di macchiare a tutti i costi il leader della Chiesa cattolica. Il Vaticano ha negato di aver coperto i casi, aggiungendo che la colpa di individui che hanno commesso dei reati, per quanto odiosi, non può ricadere sul Pontefice o sull'intera Chiesa .
Tratto da:
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE63302S20100404
La violenza ai minori, la Chiesa Cattolica lo chiama chiacchiericcio.
Ancora una volta siamo davanti a dei terroristi il cui scopo è la distruzione delle società civili a maggior gloria del loro Dio padrone (o monarca).
Marghera, 07 aprile 2010
Nota: I link citati vengono spesso nascosti dai giornali per consentire la reiterazione dei delitti di pedofilia e di pederastia da parte della Chiesa cattolica. E' possbile che dopo anni non siano più attii o siano nascosti.
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português Igreja católica intitula de boato as acusações de pederastia e pedofilia
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