PLAGIO E ANTIPLAGIO

Vai all'indice: La Stregoneria, le Costituzioni e il cristianesimo come ideologia estranea alle Costituzioni.

La vicenda del “mago” Brahaman, al secolo Renato Fregonese, sembra che si stia chiarendo.

Chi truffava il “mago”?

Chi erano le persone che venivano raggirate dal “mago”?

E' questa la domanda che ci dobbiamo porre.

Un truffatore offre sé stesso, non costringe mai qualcuno ad acquistare il suo prodotto. La caratteristica del truffatore è quella di cogliere l'occasione in cui la sua preda si illude, crede che, e raggirarla per privarla di quello che la sua preda non reputa importante per effetto delle sue illusioni o delle sue credenze. La preda si illude che qualcuno la possa, miracolosamente, guarire da una malattia, il truffatore alimenta quest'illusione e nell'alimentare quest'illusione la priva di denaro.

Perché questo meccanismo abbia successo è necessario che la vittima del truffatore sia convinta che possa esistere qualcuno o qualche cosa capace di farla uscire dalla situazione critica che sta vivendo (situazione di malattia, amorosa, problemi finanziari ecc.) attraverso un miracolo. Attraverso un qualcosa che a lei non costi nulla: o solo un po' di denaro. Quel solo un po' di denaro è il reale obiettivo del truffatore che agisce soltanto perché la preda si illude che con un po' di denaro si può avere il miracolo.

Chi alimenta questa credenza?

La chiesa cattolica nei bambini costringendoli in ginocchio davanti a degli esecutori di miracoli che di volta in volta sono il macellaio di Sodoma e Gomorra, il pazzo di Nazareth, la figa vergine della Madonna, e quella teppaglia che la chiesa cattolica chiama santi.

Lo stupro emozionale che la chiesa cattolica mette in essere sui bambini è quello che li rende prede della truffa. La credenza, militarmente imposta dalla chiesa cattolica sui bambini, è quella che rende i bambini pronti per essere truffati. Ma è anche quella che forgia i truffatori! Infatti, in un sistema di dominio emozionale duale c'è chi imita l'esecutore di miracoli e c'è chi supplica il miracolo: entrambi sono il prodotto dell'attività coercitiva della chiesa cattolica nei confronti dei bambini.

Ciò che interessa alla chiesa cattolica è di costruire dei bambini che supplicando a lei l'intercessione col dio padrone alimenti e finanzi la sua attività. Solo che si trova delle persone educate a sottomettersi e sottomettere che vogliono guadagnare in proprio. Non c'è solo Padre Pio o la Teresa di Calcutta che truffano coloro che la chiesa cattolica ha costretto in ginocchio. Ci sono anche i Renato Fregonese che agiscono là dove la chiesa ha seminato sottomissione e miseria culturale e morale.

La stanza delle “magie” del “mago” Brahaman (Renato Fregonese) era piena di crocifissi e di immagini di Padre Pio. A che cosa serve dunque il Crocifisso? A raggirare le persone stuprate emozionalmente dalla chiesa cattolica e indotte a credere che la sofferenza è mandata dal loro dio padrone e il loro dio padrone, con l'intercessione di alcuni operatori (pazzo di Nazareth, figa vergine della Madonna, vari santi, maghi, cartomanti, e via via con l'elenco dei ciarlatani...) si può bloccare la sofferenza!

Plagiare le persone, che altro non è che stuprare la loro struttura emozionale, è attività ESCLUSIVA della chiesa cattolica! Gli altri si limitano a sfruttare la sua attività.

Per ovviare alla concorrenza la chiesa cattolica ha istituito delle organizzazioni che SOLO apparentemente agiscono in proprio e che hanno il fine, da un lato cercare di eliminare la concorrenza e dall'altro seminare odio religioso nei confronti di chi, praticando un sentimento religioso diverso da quello cattolico, intende manifestare il proprio pensiero.

E' il caso di Telefono Antiplagio.

Il fondatore Giovanni Panunzio del Telefono Antiplagio si è tenuto in diritto di minacciare persone di una diversa religione in nome dell'assassino suo dio quando, suicidatosi un suo collaboratore, tale Maurizio Antonello che per conto suo e di altre organizzazioni che si definiscono Antisette seminava allarme sociale gratuito, si è SUICIDATO. Minacce di un individuo vuoto e volgare il cui senso è il disprezzo della società in cui vive e che deve piegare ai dettami etici e morali del suo dio padrone: il macellaio di Sodoma e Gomorra (riporto le farneticazioni di Panunzio che mi sono arrivate: Nell'url in oggetto lei giudica una persona (Maurizio Antonello) che non puo' difendersi perche' non c'e' piu', sostituendosi alla sua coscienza. Un giorno, quindi, dovra' fare i conti non con il giudizio divino - a cui lei forse non da' rilevanza - ma con il giudizio che dara' di se stesso e della sua presunzione: momento in cui l'uomo e' libero da ogni materialismo, momento al quale nessuno puo' sfuggire, momento che puo' condurre l'uomo a non amare e non essere amato.). A lui interessa SOLO chiedere sottomissione ad un individuo che FARNETICANDO seminava quell'odio religioso in contiguità con l'attività dell'organizzazione denominata Telefono Antiplagio.

Le persone di questa organizzazione si ritengono mandate dal dio padrone in diritto di insultare le altre religioni mediante attività di “infiltrazione” che denota il loro disprezzo per la legge Costituzionale (ben altri sono gli organi preposti dalle Istituzioni di questo paese a tutela della legge!) al solo fine di garantire a Wojtyla il diritto di continuare a costringere bambini in ginocchio a pregare. Il diritto di stuprare bambini: il diritto di plagiarli e goderne il frutto della loro attività di plagio!

Come disse il P.M. Michele Dalla Costa di Venezia: “A me non me ne frega niente quale ruolo un individuo abbia nella banda; ogni individuo è responsabile dell'attività della banda stessa!”

Invio un articolo di Luca Ingegneri apparso su il giornale Il Gazzettino del 6 novembre 2003 affinché le persone comprendano che per truffare qualcuno è necessario che prima qualcuno abbia predisposto il truffato ad essere preda della truffa.

Questo si chiama stupro emozionale o se preferite attività di plagio fatta dalla chiesa cattolica su bambini che non si possono difendere!

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo



http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Codice=1617616&Luogo=Padova&Data=2003-11-06&Pagina=2&Hilights=luca+ingegneri



Giovedì, 6 Novembre 2003

Sequestrati gli elisir "miracolosi"

Brahaman aveva aperto uno studio anche a Sant’Elena d’Este e Casale di Scodosia

Era in grado di alleviare pene d'amore e di ravvivare passioni sopite. Di favorire vincite al gioco o speculazioni borsistiche come di purificare anime contaminate dal vizio e dal peccato. Il mago Brahaman aveva sempre in serbo una soluzione ai problemi dei suoi interlocutori. Sono migliaia i clienti che hanno affollato i suoi studi fin dal 1988, quando Renato Fregonese, 47 anni, di Pordenone, ha intrapreso l'attività di mago assieme alla consorte. Gente di tutte le età ed estrazione sociale che proveniva da ogni parte del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. In passato Brahaman ha avuto una base operativa anche nella Bassa padovana. Prima di spostarsi a Verona quattro anni fa, ha operato in due studi a Sant'Elena d'Este e Casale di Scodosia. La sua residenza scaligera è stata perquisita a fondo dai carabinieri del Nas e di Sarmeola che gli hanno notificato un avviso di garanzia in cui si ipotizzano i reati di truffa, aggravata dall'aver approfittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la difesa della vittima, e di abuso della credulità popolare. E' nello studio, ubicato al pianterreno e dotato di un'entrata indipendente, che gli investigatori dell'Arma hanno sequestrato materiale di indubbio interesse. Una quarantina tra boccette di vario colore, polverine, intrugli, creme, oli ed unguenti. Sono stati recuperati anche sei kit magici, alcuni filtri per l'amore e cuori di legamento. Brahaman era in grado di effettuare riti di magia. Lo testimoniano le numerose scatole bianche in cui, sotto ad un pezzo di stoffa, vicino alla foto del paziente, venivano piegati e graffettati amuleti e crocefissi. In queste occasioni il mago faceva accomodare i suoi interlocutori nella saletta esoterica, al primo piano dell'abitazione, tra quadri e fotografie di santi, crocefissi e icone della Madonna e di Padre Pio. E' qui che si compivano i riti per ottenere amore e giustizia. Al mago veniva chiesto aiuto per la definizione di processi e cause ma anche per favorire il ritorno della persona amata. Con il sangue di drago Brahaman garantiva indissolubili legami d'amore. Liquidi e polverine verranno ora analizzate dagli esperti dell'Istituto di Microbiologia dell'Università di Padova. Al Nas, guidato dal luogotenente Umberto Santone, toccherà invece il compito di individuare ed identificare le vittime del mago. Un paio hanno già preso contatto con gli investigatori. Annunciando di voler sporgere querela.Nello studio di Brahaman sono stati sequestrati gli elenchi ed una copiosa mole di documentazione fiscale. Non dovrebbe essere difficile risalire all'entità dei compensi e al tenore delle promesse. Il mago utilizzava con parsimonia il mezzo televisivo. Gli sono state sequestrare sedici videocassette relative a trasmissioni andate in onda su un'emittente vicentina tra l'autunno 2002 ed il marzo 2003. Soltanto da tre mesi Brahaman si era affacciato agli schermi di Serenissima Televisione. Aveva acquistato uno spazio settimanale la domenica sera, della durata di un'ora e mezza. Stava conversando in diretta con un telespettatore quando ha fatto irruzione negli studi di Sarmeola la troupe di "Striscia la notizia". Prima che la regia oscurasse la trasmissione, Jimmy Ghione ha fatto in tempo a formulare alcuni scottanti quesiti al mago. Brahaman ha continuato a negare l'evidenza ostentando sicurezza e promettendo querele. Il guaritore non sapeva di essere stato incastrato da "Striscia". L'ex-velona Agostina si è finta malata di tumore. In occasione del primo incontro nel suo studio veronese, Brahaman aveva promesso alla donna la completa guarigione in cambio di un compenso di cinquemila euro. Anche ieri Jimmy Ghione è stato visto in città. Nel pomeriggio avrebbe intervistato una delle vittime del mago, in un paesino del Conselvano. In serata doveva incontrare il patron di Serenissima Lucio Garbo che però non gli ha consentito di varcare i cancelli dell'emittente.

Luca Ingegneri


Dal momento che è necessario ricordare qual è l'attività propria dei cattolici, non mi posso esimere dal mettere un'informazione di oggi 02.02.2004.

Giudicate voi la gravità dei fatti!

Ci si chiede: qual è in tutto questo il ruolo di Telefono Antiplagio? Il mio sospetto è che l'attività di detta organizzazione cattolica sia quello di sviare l'attenzione su cosa, effettivamente, stia danneggiando e mettendo in serio pericolo il nostro Sistema Sociale. [Le responsabilità morali di chi partecipa all'attività di Telefono Antiplagio sono, a mio avviso, atroci. Infatti Telegono Antiplagio non condanna il pederasta di Nazareth che venne arrestato in presenza del bambino nudo! Non dimentichiamo che tutta l'attività di Telefono Antiplagio si basa su una frase biblica: “NON LASCIARE CHE STREGA VIVA!” e sull'esaltazione di chi ordinava di sgozzare chi non si metteva in ginocchio, che altro non è che l'ordine del macellaio di Sodoma e Gomorra di macellare milioni di donne indifese (come riportato dal libro “Il Martello delle Streghe” di Kramer e Sprenger).] [quanto in parentesi quadra non è stato caricato sul sito internet]


In manette un sacerdote del pinerolese e uno di Alessandria
Violenza sessuale su minori
due preti arrestati in Piemonte
L'arcivescovo di Torino Poletto: "Sia fatta luce"


TORINO - Due sacerdoti arrestati in meno di 24 ore in Piemonte con le stesse infamanti accuse: violenza sessuale nei confronti di minori. Ieri ad Alessandria, oggi a Castagnole Piemonte nel pinerolese.

Questa mattina all'alba i carabinieri si sono presentati nella parrocchia di Castagnole e hanno portato via il parroco, Roberto Voltaterra, ha 30 anni. E' accusato di aver abusato di una bambina della scuola media.

Stando agli investigatori, sarebbero durate per almeno un anno le molestie ai danni della ragazzina, oggi 13enne. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Pinerolo Santo Riello, sono cominciate quando i genitori della bambina si sono accorti che la figlia riceveva sul cellulare telefonate piuttosto volgari.

Ascoltando una di queste chiamate avrebbero riconosciuto il numero telefonico e la voce del parroco che frequentava la loro casa per aiutare la ragazzina nei compiti.

Proprio a casa sarebbero avvenuti i presunti episodi di cui il sacerdote è accusato e dei quali la bambina non aveva mai parlato per paura, dal momento che, secondo la denuncia, l'uomo l'avrebbe minacciata. Quando gli inquirenti hanno perquisito l'appartamento della giovane hanno trovato alcune lettere che conterrebbero prove di un "affetto morboso" nei suoi confronti. Il parroco si trova ora nel carcere di Saluzzo.

Sulla vicenda è intervenuto l'arcivescovo di Torino, Severino Poletto. Con una nota il cardinale "esprime stima e fiducia nei confronti del clero torinese che da sempre si distingue per il generoso impegno pastorale, esprime la propria vicinanza a quanti sono turbati dalla dolorosa vicenda e auspica che le autorità competenti possano in tempi brevi fare luce sul caso".

Ieri, sempre in Piemonte, ad Alessandria, un altro sacerdote è finito in manette con la stessa accusa. Si chiama Domenico Marcanti, 48 anni della congregazione di Don Orione, che ad Alessandria gestisce un convitto, un semiconvitto per universitari e un doposcuola per allievi delle medie inferiori.

Proprio nel doposcuola il prete faceva l'animatore. Le indagini della polizia sono scattate una decina di giorni fa, dopo la denuncia dei genitori di un ragazzino. Attraverso telecamere e microfoni nascosti nell'istituto, gli investigatori hanno filmato e registrato le avances del sacerdote, che non sono però mai sfociate in violenze sessuali.

I ragazzini coinvolti sono stati ascoltati con le cautele necessarie vista la giovane età. Poi il pubblico ministero di Alessandria, Patrizia Nobile, ha chiesto l'arresto del sacerdote e il gip ha firmato l'ordine di custodia cautelare. L'uomo è stato rinchiuso nel carcere alessandrino e interrogato.

(29 gennaio 2004)

Http://www.repubblica.it/2004/a/sezioni/cronaca/castagnole/castagnole/castagnole.html

tratto alla pagina: http://www.giani-net.it/modules/news/article.php?storyid=974




Donna bruciata viva dal figlio
«Ti libero dal diavolo». In preda a delirio l´ha bastonata e le ha dato fuoco.


Orrore.
Tragedia della
follia a Tombolo
nel Padovano
.


L´uomo, fervente cattolico, da anni era in cura presso
uno psichiatra


PADOVA - Sarà la perizia psichiatrica decisa dal sostituto procuratore di Padova Renza Cescon a stabilire da quale patologia sia affetto l´uomo che ieri, credendola posseduta dal demonio, ha bastonato e bruciato la propria madre, Luciana Scotto, 60 anni, nella loro casa di Tombolo, paese del Padovano di circa seimila abitanti famoso per il commercio della carne. La donna è deceduta nel reparto rianimazione dell´ospedale di Padova, dove era stata ricoverata, con il 90% del corpo ustionato. A provocarne la morte, però, sono state le bastonate, sferrate con un appendiabiti dal figlio, Marco Sciorlin, 32 anni, che le hanno sfondato la faccia e la fronte. Questo prima di cospargerla di alcol, di darle fuoco, di aprire il gas per far saltare in aria la casa e di scappare via: una strage evitata soltanto dall´immediato intervento dei vicini che hanno sfondato la porta e hanno chiuso in tempo il rubinetto del gas, richiamati da una scena alla Dario Argento sul terrazzo.
I vicini di casa: «Sembrava
un ragazzo tranquillo»
Cattolicissimo, fin dalla prima adolescenza affetto da turbe psichiatriche non ancora inquadrate in una patologia definita, l´uomo era seguito da uno psichiatra dell´Uls 15. Il medico, Aldo Gatto, ieri ha consegnato al magistrato una relazione sul proprio paziente, nella quale afferma l´imprevedibilità del raptus, il percorso terapeutico seguito, tracciando una breve storia dell´uomo, ricoverato l´ultima volta in ospedale per una crisi nel 1998. Nulla però che motivasse un ricovero successivo. Ma ieri, il violento stato di agitazione del fermato, che urlava frasi sconnesse ai carabinieri di Cittadella che lo hanno individuato e fermato dopo una caccia durata tutta la notte, non collimava con la relazione consegnata dall´autorità sanitaria. Valutazioni che ora sono anche all´esame della magistratura. Tutto questo in una regione, il Veneto, che figurta al quarto posto in Italia per centri diurni di assistenza psichiatrica.
Anche per molti dei vicini di casa, comunque, Marco era un ragazzo tranquillo: il «demonio», se c´era anche prima, era rimasto ben nascosto. Ma il trentenne di Tombolo il demonio afferma di averlo visto disegnato sul volto della madre. Non aveva altra scelta: ucciderla per purificarla.
«In questo comune - ha dichiarato il sindaco di Tombolo, Franco Zorzo, eletto due mesi fa - la cosa che posso dire e che ormai si sta susseguendo sempre con maggior frequenza sono episodi di disagio sociale, tra cui suicidi anche tra i giovani, qualcuno anche con impiego del fuoco o con modalità assimilabili al fuoco».
A prescindere dalla prassi criminale di rendere irriconoscibili i corpi, destinata ai marginali della prostituzione e dello spaccio di stupefacenti, questo era il linguaggio parlato dai due veronesi della formazione neonazista «Ludwig», che nella prima metà degli anni ottanta colpiva barboni ed emarginati. Nel 2000, invece, un tranquillo cittadino del Vicentino cerca di eliminare così, dopo aver tentato di violentarla, una quindicenne, sopravvissuta con quel che resta del suo corpo. E´ prettamente veneta, inoltre, la contaminazione folclorica che appiattisce le antiche ritualità del falò di fine anno, dell´Epifania e del Carnevale nel rito collettivo del «Bruciare la Vecchia», diffuso, nel Veneto, in città come in campagna, con manichini spesso addobbati con un pizzico di misoginia parrocchiale, senza molta attenzione filologica: una delle espressioni di un Veneto un tempo tanto bianco ed oggi spesso nero, dove, quasi per reazione, si moltiplicano gli indizi del satanismo nostrano. E le reazioni paranoidali all´incedere della bestia, come l´omicidio di Tombolo, che ha un´altra caratteristica in comune con la serie di atti estremi di violenza consumati ultimamente nel Veneto, come quello dell´ex-operaio che poco tempo fa ha tentato di ammazzare tutta la famiglia: anche Marco ha perduto il lavoro una settimana fa, e, nel ricco Nordest, si sa, il lavoro è tutto.
Anche il ricco Nordest non
è esente dal disagio sociale
«C´è la politica del fare soldi subito, in fretta e tanti, c´è il miraggio delle auto di lusso, dei facili guadagni - ha commentato il sindaco di Tombolo - una tendenza distruttiva che sta prendendo piede fortemente anche nei piccoli paesi, dove invece fino a poco tempo fa si poteva ancora respirare un´aria di fratellanza ed amicizia. Questo episodio colpisce fortemente la nostra comunità e non deve essere in alcun modo un sollievo - ha aggiunto - il fatto che il giovane in questione non fosse in cura o assistito dalla parte sociale del comune. Non era sotto il nostro controllo, ma come amministrazione diventa un motivo di maggior preoccupazione». Per il sindaco «è necessaria una maggiore sensibilizzazione della comunità e della cittadinanza, è necessario comunicare e aiutare gli enti competenti nel venire a conoscenza di situazioni di forte disagio o di malessere sociale». «In questo senso c´è il massimo impegno da parte nostra a sensibilizzare la cittadinanza affinchè informi e comunichi, anche anonimamente se lo desidera, i segnali di situazioni di degrado sociale di questo tipo».

01 SETTEMBRE 2004


Tratto dalla pagina: http://www.ladige.it/articoloHtml.asp?IDNotizia=403745


Fino a quando si continuerà a tollerare (se non a favorire come ha fatto il Consiglio Regionale del Veneto finanziando Parrocchie e Oratori sia in maniera diretta che indiretta) la manipolazione Mentale dei cattolici sui bambini?




TORNA ALL'INDICE DEI TESTI!


<