Cod. ISBN 9788891185815
Teoria della Filosofia Aperta - Volume quattro
Tutte le pagine dell'Enciclica Spe Salvi
Ratzinger inizia l'intervento nel sedicesimo paragrafo dell'enciclica Spe Salvi affrontando, dal suo punto di vista, il "tempo moderno" e apre con una domanda che, sinceramente, vorrebbe porsi anche ogni persona che nella società civile è costretta a subire principi etici, sociali e morali le cui finalità sono antitetiche a tutte le pulsioni fisico-psico-emotive che hanno permesso l'emergere della vita in tutte le contraddizioni in cui si è sviluppata e trasformata per centinaia di milioni di anni.
Scrive Ratzinger nel sedicesimo paragrafo dell'enciclica Spe Salvi:
"Come ha potuto svilupparsi l'idea che il messaggio di Gesù sia strettamente individualistico e miri solo al singolo?"
Questa domanda presuppone che le persone conoscano il "messaggio di Gesù"!
E allora, cominciamo a definire il messaggio di Gesù!
Qual è il messaggio portato da Gesù?
Dice Gesù: "Io sono il vostro padrone! Davanti a me, che sono il vostro padrone, voi dovete mettervi in ginocchio! Dovete fare quello che io vi dico, altrimenti non solo vi scanno nella società civile, ma io ho il potere di condannarvi al tormento eterno. Io sono il vostro padrone in quanto sono il figlio del dio padrone che ha creato l'universo. Voi, senza di me, siete nulla, delle nullità, come da sempre siete stati delle nullità!"
Questo è il messaggio di Gesù.
Un messaggio che, raccolto da chi manifestava il medesimo pensiero e su di esso fondava il suo "potere" (inteso come ritenersi il padrone delle persone), è stato riprodotto nella storia massacrando tutte quelle persone che non si mettevano in ginocchio.
Ora che abbiamo messo in chiaro qual è il messaggio di Gesù, riprendiamo la domanda che fa Ratzinger:
"Come ha potuto svilupparsi l'idea che il messaggio di Gesù sia strettamente individualistico e miri solo al singolo?"
Come ha potuto un messaggio, frutto di un delirio patologico da onnipotenza, trasformarsi in uno strumento di dominio nelle società civili?
Quanto fragili erano le antiche società e quanto povera era diventata la capacità critica di quei popoli perché un delirio da onnipotenza potesse imporsi come elemento dominatore nella società civile?
Però, ciò è avvenuto!
Che ci piaccia o meno. Il delirio di onnipotenza di un povero pazzo farneticante, descritto nei quattro vangeli e imposto col terrore, ha dominato le società umane e ancora viene usato da Ratzinger per riaffermare il proprio dominio. Ratzinger manifesta la domanda sul come un tale delirio, che a lui piace tanto, ha finito per essere rimosso dal dominio delle società per essere relegato in ambito individuale.
Il processo storico di rimozione del delirio da onnipotenza nelle società umane ha necessitato di tempi lunghi e di trasformazioni sociali capaci di generare al loro interno degli anticorpi sufficientemente attivi per isolare il morbo imposto dal Gesù di Nazareth. Isolarlo entro la sua sfera d'origine, nelle individualità che manifestano ancora il delirio di onnipotenza, per poi rimuovere le personalità deliranti dal contesto sociale impedendo al delirio di essere assunto come misura razionale nel quotidiano umano. Una rimozione che non avviene con la costruzione di un campo di carcerazione, come usa fare il cristianesimo per imporre la sua patologia, ma avviene con un lungo processo generazionale rimuovendo, ad ogni generazione, aspetti estremi di coercizione educativa imposta alle nuove generazioni.
Il delirio da onnipotenza di Gesù, manifestato oggi, è un'offesa nei confronti della società civile.
Una bestemmia!
Nonostante questo, le persone educate al delirio e che hanno messo il delirio di onnipotenza a fondamento del loro agire, sono in una percentuale sociale talmente elevata nella società civile che impediscono l'applicazione coerente delle norme Costituzionali. Per questo la società deve continuare a procedere sullo sviluppo della libertà sociale in funzione dei diritti Costituzionali superando i conflitti che i cristiani generano. Nonostante il bisogno della libertà dall'assolutismo cristiano sia sancito dalle norme civili e penali, la violenza che ancora mettono in campo i deliranti del dio onnipotente, è, anche oggi, talmente grande che chi manifesta i principi morali Costituzionali viene molto spesso offeso in funzione della morale del dio padrone e dell'ideologia schiavista.
Non si tratta di opporre una verità ad un'altra verità. Gli uomini hanno dovuto imporre, alla verità imposta dai cristiani, la loro libertà. Ma dal momento che la libertà non è una forma descritta, ma si manifesta nelle esigenze del singolo individuo nella specifica cultura e società in cui vive, ne consegue che la libertà veniva indicata nella rimozione degli aspetti coercitivi che maggiormente opprimevano in quella specifica situazione sociale. Il bisogno di libertà degli Esseri Umani nel 1300 è diverso da quello degli Esseri Umani del 1800, ma non perché quelli del 1800 siano diversi dagli Esseri Umani del 1300, ma perché le società hanno eliminato parte di elementi repressivi che agivano in esse nel corso dei secoli.
Liberarsi da una verità, come imposta dal cristianesimo, non implica arrivare ad un'altra verità. Implica la rimozione degli ostacoli fisici-psichici-emotivi che impediscono alle persone di manifestare le loro tensioni nel loro presente. Una volta che alcuni ostacoli vengono rimossi, indubbiamente l'orizzonte degli individui si allarga, ma immediatamente percepiscono nuove categorie di ostacoli che devono essere rimossi per liberare ulteriormente il loro orizzonte.
L'imperativo cristiano secondo cui "O servi il dio padrone o servi mammona" è una categoria prettamente cristiana e non appartiene al modus operandi degli Esseri Umani a meno che costoro non riducano le loro categorie esistenziali al cristianesimo. Alla morale cristiana e non alla morale della vita!
Ratzinger inizia il suo discorso da Francesco Bacone, ma sarebbe più corretto analizzare l'intera storia di uscita dall'orrore assolutista cristiano. Tutta la storia dell'umanità, negli ultimi 1700 anni è storia degli sforzi e delle strategie degli Esseri Umani per uscire dall'orrore cristiano. Una sperimentazione continua di vie che rimuovendo la verità assoluta, sia nella manifestazione che nell'interpretazione di chi tale verità interpreta e gestisce per fini di possesso delle persone, libera l'uomo dai legamenti che aprioristicamente gli vengono imposti.
Per capire la critica a Bacone di Ratzinger è necessario sottolineare il fatto che Ratzinger non è una persona. Non è un soggetto che vive nel mondo, ma è un soggetto che si ritiene padrone del mondo e in possesso di una verità alla quale esige che il mondo e gli Esseri Umani si pieghino stuprando la loro intelligenza. Ricordiamoci che Ratzinger si ritiene il dio creatore che opera in terra: è lui che ha abolito il limbo.
Dice, infatti, Ratzinger concludendo l'introduzione ai metodi di Bacone:
"La novità - secondo la visione di Bacone - sta in una nuova correlazione tra scienza e prassi. Ciò viene poi applicato anche teologicamente: questa nuova correlazione tra scienza e prassi significherebbe che il dominio sulla creazione, dato all'uomo da Dio e perso nel peccato originale, verrebbe ristabilito."
Ratzinger riafferma la truffa: "...che il dominio sulla creazione, dato all'uomo da Dio e perso nel peccato originale, verrebbe ristabilito."
Indubbiamente Francesco Bacone era stato educato in un ambiente cristiano, creazionista, e non era in grado, proprio per questo, di uscire dalla visione creazionista. Ma alla visione creazionista aggiungeva quelle spinte psichiche di libertà che la sua struttura emotiva percepiva e che la ragione articolava all'interno della cultura in cui viveva. Non era disposto ad accettare il dominio della verità. Né quella del cristianesimo (già Galileo la stava pagando), né quella dell'aristotelismo. C'era sicuramente qualche cosa di nuovo e di diverso che doveva e poteva essere indagato. Da qui, la ricerca di Francesco Bacone di un nuovo e diverso modo attraverso il quale indagare la realtà in cui viveva.
Bacone, secondo Severino:
"Col suo metodo di studiare la Natura Bacone intendeva principalmente ovviare ai due principali difetti che rendevano sterili e invalidi gli assiomi o primi principi da cui erano state derivate le scienze fino ad allora: l'uno era l'eccessiva precipitazione del processo di generalizzazione con cui si giungeva ad essi; l'altro era l'abitudine di fare affidamento su nozioni comuni e quotidiane, senza approfondire a sufficienza il discernimento delle importanti somiglianze e differenze fra le cose. L'induzione baconiana voleva giungere alla individuazione dei principi più generali non mediante affrettate generalizzazioni, ma attraverso una metodica e graduale ascesa. La maniera sistematica in cui i dati di fatto venivano acquisiti e ordinati dal nuovo metodo avrebbe dovuto liberare coloro che lo usavano dalla dipendenza paralizzante dagli schemi concettuali grossolani e precostituiti dell'osservazione quotidiana." Tratto da "Filosofia" Storia del pensiero occidentale, articolo di Adriano Carugo, opera diretta da Emanuele Severino.
E ancora:
"Bacone produce l'elenco degli Idola, gli idoli della mente o false nozioni che ostacolano l'intelletto umano nella conoscenza scientifica [e non solo scientifica] e lo fanno frequentemente cadere in errore.
Gli Idola Tribus (idoli della tribù) sono debolezze mentali che hanno le loro radici nella stessa natura umana, come la tendenza a supporre nelle cose maggiore ordine ed uguaglianza di quello che vi esiste realmente, ad ignorare eccezioni alle regole stabilite, a sopravvalutare le ragioni a favore di una opinione che si è adottata, a lasciarsi ingannare dall'illusione dei sensi.
Gli Idola Specus (idoli della caverna) sono dovuti alla peculiare costituzione fisica o mentale di ciascun individuo, nella quale egli è rinchiuso come in una caverna: tale è la tendenza a considerare ogni cosa in funzione degli interessi o predilezioni di ciascun individuo, l'estrema reverenza per ciò che è antico o l'estremo entusiasmo per ciò che è moderno, l'eccessiva consapevolezza delle differenze o delle somiglianze tra le cose.
Gli Idola Fori (idoli del mercato) derivano dall'uso sconsiderato del linguaggio, dall'illusione che ogni parola debba corrispondere una cosa realmente esistente, e dalla confusione tra il significato letterale e quello figurato di una parola.
Gli Idola Theatri (idoli del teatro), ossia le fallaci forme di pensiero derivanti da sistemi filosofici accettati e da erronei metodi di dimostrazione, rappresentano i procedimenti ai quali Bacone contrappone il proprio nuovo metodo . I sistemi filosofici criticati sono quelli sofistico, rappresentato da Aristotele e dai suoi discepoli scolastici, che forzano la natura entro schemi astratti e ritengono di spiegare tutto mediante definizioni logiche; quello empirico , rappresentato da coloro che partendo da pochi e limitati esperimenti si precipitano a trarre conclusioni generali; infine, quello superstizioso, che corrompe la filosofia introducendovi nozioni poetiche o teologiche." Tratto da "Filosofia" Storia del pensiero occidentale, articolo di Adriano Carugo, opera diretta da Emanuele Severino
Ciò che Ratzinger imputa a Bacone è l'aver tagliato la fune della dipendenza che lega il giudizio dell'uomo al dominio assoluto e dittatoriale della verità preconfezionata dal suo dio. Tagliando la fune, Bacone ha indotto nell'uomo il concetto di "investigazione" della realtà nella quale l'uomo vive. Il concetto che le cose vanno investigate e scoperte e non possono essere definite, come vorrebbe Ratzinger, per superstizione. Investigare e rimuovere quelle verità aprioristiche che si frappongono fra il fenomeno e il giudizio dell'individuo che nella verità imposta è obbligato a risolvere le cause immaginate del fenomeno.
La verità del mondo è oggetto di ricerca. La verità del mondo deve essere esplorata, sperimentata, ricercata ed analizzata in un processi di trasformazione della conoscenza che non ha mai fine.
Il concetto di verità assoluta, del dominio della verità, della chiesa cattolica viene demolito. Galileo, nello stesso periodo, viene processato perché mette in discussione una verità assoluta. Attraverso il relativismo della sua ricerca, Galileo scopre la menzogna della chiesa cattolica. Se la chiesa cattolica ha mentito sul Sole, si può presumere che abbia mentito su tutto. La verità assoluta diventa menzogna assoluta. Il dio che si rivela nella bibbia appare come "menzogna rivelata".
Se l'educazione creazionista alla quale Bacone e gli altri "scienziati" sono sottomessi li induce a credere che ogni loro scoperta (che in loro si manifesta come illuminazione) sia LA VERITA', il metodo di ricerca rimuove ogni verità penetrando nello sconosciuto che circonda l'uomo e svelandolo continuamente alla ragione rimuovendo idee preconcette e superstizioni che la verità, in particolare la verità della parola di dio della bibbia, ha imposto all'uomo.
L'uomo non è il padrone della natura che dio gli avrebbe dato affinché lui la domini, ma l'uomo vive nella natura; è un prodotto della natura e Bacone elabora un metodo per scoprire la collocazione dell'uomo nella natura.
Nessun dominio, a differenza delle farneticazioni di Ratzinger, viene ristabilito dall'uomo sulla Natura, ma per la prima volta, dall'avvento del cristianesimo e del suo assolutismo, l'uomo inizia ad investigare la Natura. In quell'investigazione l'uomo si porta il condizionamento educazionale creazionista e, pertanto, si colloca come il cristiano nella Natura: un essere superiore alla Natura creato ad immagine e somiglianza di un dio padrone e creatore. Questa idea di fondo che Bacone individuerebbe negli "Gli Idola Specus (idoli della caverna) sono dovuti alla peculiare costituzione fisica o mentale di ciascun individuo, nella quale egli è rinchiuso come in una caverna: tale è la tendenza a considerare ogni cosa in funzione degli interessi o predilezioni di ciascun individuo," deve essere rimossa in una continua penetrazione della realtà sconosciuta che ci circonda e che costringe l'uomo a ripensare continuamente la sua collocazione nell'insieme. Così, dopo Lorenz e i suoi studi sul comportamento animale e dopo i recenti studi sulla genetica, oggi sappiamo, grazie a Darwin e agli insulti che i creazionisti gli hanno rivolto nel tentativo di umiliarlo come unico modo per riaffermare il dominio del dio creatore, che i DNA delle specie della Natura sono uguali e sovrapponibili diversificandosi da un antenato unico!
Bacone, se proprio vogliamo prenderlo come un esempio, ci porta a scoprire che l'uomo non è creato da un dio pazzo, cretino e deficiente, ma è il prodotto della trasformazione continua e sistematica. L'uomo è un prodotto del metodo con cui la Natura ha generato la vita sul pianeta e la diversificazione in tutte le sue forme.
A differenza di quanto afferma Ratzinger:
"questa nuova correlazione tra scienza e prassi significherebbe che il dominio sulla creazione, dato all'uomo da Dio e perso nel peccato originale, verrebbe ristabilito."
Il dio creatore viene cacciato nell'ambito dal quale il cristianesimo lo ha tratto. Viene ricacciato nell'ambito delle illusioni. Un'illusione finalizzata a costruire la truffa nei confronti degli Esseri Umani distruggendo la loro vita e la formazione della loro conoscenza.
L'uomo cessa di essere il dominatore della Natura e inizia a comprendere di essere parte della Natura, un soggetto che è divenuto nella Natura e che deve tornare nella Natura per continuare il suo processo evolutivo abbandonando il delirio di onnipotenza e di dominio che il cristianesimo gli ha imposto facendogli credere di essere creato ad immagine e somiglianza del suo dio padrone.
Il metodo di Francesco Bacone è un metodo per la FORMAZIONE DELLA CONOSCENZA E DEL SAPERE che, aggredendo l'assolutismo ideologico e religioso di Ratzinger, fa del relativismo della conoscenza il fondamento del futuro conoscere mediante l'investigazione. L'uomo costruisce la propria verità relativa e DERIDE la verità assoluta che il dio padrone di Ratzinger vorrebbe imporre sull'uomo costringendolo alla sottomissione.
Marghera, 5 febbraio 2008
Scrive Ratzinger nel sedicesimo paragrafo dell'Enciclica Spe Salvi:
La trasformazione della fede-speranza cristiana nel tempo moderno
16. Come ha potuto svilupparsi l'idea che il messaggio di Gesù sia strettamente individualistico e miri solo al singolo? Come si è arrivati a interpretare la "salvezza dell'anima" come fuga davanti alla responsabilità per l'insieme, e a considerare di conseguenza il programma del cristianesimo come ricerca egoistica della salvezza che si rifiuta al servizio degli altri? Per trovare una risposta all'interrogativo dobbiamo gettare uno sguardo sulle componenti fondamentali del tempo moderno. Esse appaiono con particolare chiarezza in Francesco Bacone. Che un'epoca nuova sia sorta - grazie alla scoperta dell'America e alle nuove conquiste tecniche che hanno consentito questo sviluppo - è cosa indiscutibile. Su che cosa, però, si basa questa svolta epocale? è la nuova correlazione di esperimento e metodo che mette l'uomo in grado di arrivare ad un'interpretazione della natura conforme alle sue leggi e di conseguire così finalmente "la vittoria dell'arte sulla natura" (victoria cursus artis super naturam).14 La novità - secondo la visione di Bacone - sta in una nuova correlazione tra scienza e prassi. Ciò viene poi applicato anche teologicamente: questa nuova correlazione tra scienza e prassi significherebbe che il dominio sulla creazione, dato all'uomo da Dio e perso nel peccato originale, verrebbe ristabilito.
Marghera, 05 febbraio 2008
NOTA: Quando scrissi questi testi non segnavo perfettamente l'indirizzo della citazione pertanto, ci sono delle citazioni delle quali non sono in grado di rintracciare la fonte, tuttavia, pur essendo parte integrante del testo, voglio indicarla come citazione nella speranza di rintracciarne un giorno la fonte e perché sia chiaro che quella è una citazione di un altro autore.
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Teoria della Filosofia Aperta - Volume quattro
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