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Il significato della Stella a Cinque Punte del Paganesimo
La Stella a Cinque Punte è sempre stata il simbolo del microcosmo umano. La Stella fiammeggiante a cinque punte è il simbolo della manifestazione centrale della luce, del centro mistico, del fuoco di un universo in espansione (da Diz. Dei Simboli ed BUR). Questa tradizione è entrata come simbolo nella Wicca (e più in generale in tutto il misticismo che viene definito Pagano) sia attraverso il simbolismo Celta (Sirona), di cui è dubbia la rappresentazione nonostante sia conosciuta, sia per la tradizione sciamanica della relazione fra lo Sciamano e il cielo stellato e sia per le tradizioni esoteriche Massoni che vengono fatta derivare dai Pitagorici.
Gli elementi Aristotelici, con cui i Wicca significano la Stella a Cinque Punte, sono una pura invenzione soggettiva o ha dei riscontri quale rappresentazione del fare, degli intenti delle persone?
Se è vero che gli Wicca non sanno perché indicano quegli elementi nella Stella a Cinque Punte, la Stregoneria lo sa. Il numero delle punte della Stella combaciava con il numero degli Arché aristotelici. L'alchimia medioevale parla di manipolazione degli elementi. Non è estraneo il numero 5 usato da Aristotele che viene a combaciare con gli arché che i filosofi precedenti hanno elaborato. Sono però gli arché dei filosofi precedenti che dobbiamo prendere in considerazione. Essenzialmente tre arché fondamentali e il quarto letto nella parzialità dello spazio che ci circonda. Il quinto elemento raccoglie lo struggimento della ragione per non essere riuscita a definirlo e a descriverlo (quante leggende attorno alla creazione dell'omunculus) in quanto quell'elemento, pur conscia la ragione della sua esistenza e della sua sostanza, non può essere collocato al suo interno.
Quando tenemmo i dibattiti sulla via occidentale alla Conoscenza propria del Paganesimo Politeista si è tenuto anche un dibattito su un elemento fondamentale del Crogiolo dello Stregone: la CONTEMPLAZIONE! La Contemplazione non l'abbiamo inventata noi, era praticata, fin dai tempi antichissimi, dagli Sciamani e da ogni individuo che tentava di cogliere la rappresentazione divina negli oggetti circostanti.
La Contemplazione è un'attività propria del Paganesimo Politeista. Anche se la dicitura (l'uso del nome, della parola) la trovate in altre religioni o in altri sistemi filosofici o di pensiero, l'attività pratica della Contemplazione è propria del Paganesimo Politeista.
L'arte della Contemplazione, si pratica ponendosi davanti all'oggetto da Contemplare. La Contemplazione è un'attività che viene effettuata quasi esclusivamente con gli occhi. Si può farla con ogni senso o con tutti i sensi del corpo, ma come Esseri Umani abbiamo selezionato, nel corso dell'evoluzione, la nostra struttura sensoria incentrandola sulla vista. L'Essere Umano si pone davanti all'oggetto, ma questo non deve avere una forma, deve avere una profondità, deve avere delle variazioni nel suo insieme e indicativamente non deve essere tale da poter essere descritto, relazionato o numerato dalla ragione. Normalmente sono tre gli elementi fondamentali per la contemplazione: l'acqua, il cielo (provate a farlo di notte e poi scoprite cosa succede alle stelle) e il fuoco! Davanti a questi tre elementi, l'Essere Umano non può parlare, non può descrivere e non può numerare. Può solo guardare, stare zitto, ascoltare e percepire. La contemplazione della Terra, come spazio, viene fatta sempre in un secondo tempo in quanto la Terra contiene Coscienze di Sé che più immediatamente interferiscono con l'attività del Contemplatore!
La pratica della Contemplazione, in Stregoneria, si effettua bloccando il dialogo interno, sfuocando la vista quel tanto che basta per non tenere a fuoco delle cose specifiche e, quando è possibile, fissando lo sguardo in un punto intermedio fra il contemplatore e l'oggetto contemplato (anche col cielo notturno). Fissare lo sguardo in un vuoto, pur contemplando un oggetto. Appare evidente che, anche se non c'è una grande pratica, il fuoco, il cielo e l'acqua hanno in sé queste caratteristiche. Caratteristiche di essere guardati senza che la nostra ragione ritenga di guardare cose interessanti da dover memorizzare come dati, numeri o ricordi.
Il quarto elemento, la terra, è rappresentato dal paesaggio, il grande spazio che può essere concesso al Contemplatore nella seconda fase della Contemplazione affinché spazi il suo sguardo e distingua gli oggetti al suo interno senza per questo metterli a fuoco o descriverli.
A cosa serve quest'attività praticata in Stregoneria?
Serve a staccare l'attenzione dalla fissità a cui gli oggetti esterni la obbligano per muoversi libera senza la necessità di essere utile e di dover descrivere. Chi pratica Stregoneria ha la necessità di essere padrone della propria Attenzione, non si può permettere che un oggetto esterno se ne appropri per costringerlo a fare continuamente delle descrizioni. Inoltre, chi pratica Stregoneria, deve usare l'Attenzione anche per raggiungere cose nascoste, oggetti dietro altri oggetti, deve rilevare tutto quello che gli serve per vivere per sfida. Spostare l'Attenzione dalla forma all'intuizione!
Per chi pratica la Contemplazione, come parte integrante del Crogiolo dello Stregone, attraversa tre fasi di manipolazione della propria percezione. Nella prima fase di Contemplazione proietterà sull'oggetto contemplato la sua immaginazione. In pratica vedrà ciò che lui vuole vedere. A mano a mano che pratica la Contemplazione, ciò che lui vuole vedere diventerà sempre più evidente, vivo e presente. La sua immaginazione si proietterà sull'oggetto contemplato e per lui è come se quanto vede formarsi davanti all'indescrivibile fuoco, acqua o cielo sia esterno a sé stesso. In realtà è la sua immaginazione che gli ritorna sotto forma di oggetto esterno che sembra emergere dall'acqua, dal fuoco o dal cielo.
Nella seconda fase dello sviluppo della Contemplazione, spariranno le immagini e il Contemplatore si troverà a fluttuare nell'oggetto contemplato.
L'oggetto che egli contempla perderà la forma e la sostanza per essere contemplato attraverso le sensazioni che l'oggetto trasmette. Anche il percepire l'oggetto mediante le sensazioni avverrà attraverso due fasi. Nella prima fase l'oggetto manifesterà una forma propria, accettata dal condizionamento educazionale di quella forma, che trasmette le sensazioni (per un cristiano sarà la madonna o i suoi santi, per un musulmano Maometto, per un Pagano una Ninfa o ciò che appartiene alla sua credenza, ma interiorizzata nel condizionamento educazionale. Nel senso che se uno si dichiara Pagano, ma non ha ancora risolto il suo condizonamento cattolico, le immagini che vedrà saranno quelle cattoliche, avrà poco da dire di essere pagano!), nella seconda fase sparirà l'immagine che serviva alla ragione per giustificare la percezione delle sensazioni, per contemplare le sensazioni in quanto tali. Sensazioni che altro non saranno che la capacità del soggetto di percepire quelle sensazioni ampliate dall'oggetto che quelle sensazioni alimenta attraverso la contemplazione: perché, non dimentichiamo, quando si Contempla, si è anche Contemplati! La terza fase sarà quella di percepire i fenomeni del mondo attraverso le sensazioni di quanto si contempla, ma allora non si contemplerà più l'indistinto dell'acqua, del fuoco e del cielo, ma gli oggetti del mondo e i loro atti di volontà con i quali nel mondo tentano di espandersi.
Fatta quest'esposizione, ci fermiamo alla prima fase della Contemplazione, quando nell'oggetto contemplato si formano le immagini e queste ci trasmettono sensazioni (in realtà sono le nostre sensazioni che creano quell'immagine). In quel momento, chi non si è sottratto dalla dominazione emozionale cattolica, ritiene di “vedere” una divinità che gli parla. Così dall'acqua che contempla emerge la divinità dell'acqua. Dal fuoco che contempla, emerge il dio del fuoco, dal cielo che contempla emerge il dio del cielo!
Se questa fase non viene superata, l'Essere Umano diventa prigioniero della propria immaginazione.
Si immagina ciò che si è stati educati ad immaginare!
E' una delle cose più difficili da spiegare per chi si ritiene creato ad immagine e somiglianza di un dio padrone e non vede i processi di sviluppo e di adattamento che le proprie emozioni, il proprio credere, le proprie emozioni e il proprio sentire hanno messo in atto nel corso del tempo. Non si riesce a comprendere che fu un successo per la specie riuscire ad ottenere la posizione eretta, ma se questo lo riconosciamo nel progresso fisico della specie, dobbiamo riconoscerlo anche nel processo di sviluppo psichico ed emozionale. Provate a far crescere un bambino costringendolo a stare sempre a quattro gambe. Pensate che da adulto riuscirà ad alzarsi in piedi facilmente? E allora, come potete pensare che quando qualcuno viene educato all'esistenza di un dio padrone possa liberarsi da quella credenza attraverso il semplice uso della ragione?
Quando io ho incominciato per radio a dire che il Gesù di Nazareth ordina di sgozzare chi non si può difendere, sapete quante persone mi hanno telefonato incredule? Molte di queste persone avevano studiato i vangeli anche nei seminari e sono venute in radio, con aria di sfida, con le loro bibbie e i loro vangeli affinché io dimostrassi quanto dicevo (loro non mi hanno mai dimostrato che il loro Gesù era buono, ne sono tanto convinti da non doverlo verificare!). E quando queste persone, e parlo solo delle persone curiose, leggevano, sul loro libro, nero su bianco quello che io dicevo, rimanevano ammutolite (quelle non curiose leggevano e si giustificavano dicendo: “Ma lui può, lui è il padrone!” e allora ero io che rimanevo ammutolito!). Loro per anni avevano letto quelle frasi, ma non ci avevano MAI FATTO CASO! Era l'effetto del loro Condizionamento educazionale!
In questa fase della pratica della Contemplazione gli elementi, oggetto della Contemplazione, riflettendo l'immaginazione del contemplatore, trasmettono al Contemplatore quanto il Contemplatore vuole vedere in quello che Contempla.
Ecco allora che gli elementi diventano oggetto della consapevolezza che il Contemplatore immagina.
Ecco, dunque, il Contemplatore immaginare l'infinito amore del dio padrone o degli dei padroni che gli rendono omaggio, proprio a lui, apparendogli negli elementi contemplati. Nel momento stesso in cui il Contemplatore interiorizza questo, distrugge la sua capacità di contemplare. Il suo immaginato si impossessa di lui. Si interiorizza ed egli diventa dipendente dalla manifestazione del suo stesso immaginato, imputando la sua visione all'oggetto dal quale la sua immaginazione ha preso forma.
Questa è la fase più elementare dalla quale prende avvio nella Wicca il definire le punte della Stella a Cinque Punte attraverso gli elementi Aristotelici. Dove il quinto (il divino, l'Energia Vitale quale emanazione di una volontà), non è solo immaginato, ma viene immaginato come l'elemento dal quale prende forma la propria immaginazione quando si presenta al Contemplatore sotto forma di quel Dio del...
In Stregoneria, l'atto finale della Contemplazione, è lo sviluppo della capacità del soggetto di cogliere i segnali del mondo. In pratica, staccando l'Attenzione dalla fissità quotidiana sugli oggetti definiti, si espande sé stessi nell'indefinito. Quando si contemplano gli oggetti del mondo, si impara a guardare il mondo con gli occhi dell'oggetto contemplato, anche se poi restano i limiti del soggetto che contempla. Posso vedere il mondo con gli occhi di un albero, ma sono sempre e comunque un Essere Umano e non un Essere Albero e dunque, quello che percepisco, è sempre una mediazione. Fino ad arrivare a poggiare l'attenzione sui non oggetti per cogliere i segnali dal mondo che ci servono nel nostro vivere per sfida. Infatti, in Stregoneria, la Contemplazione è uno strumento di cui l'Apprendista Stregone si serve per il suo Vivere per Sfida nel mondo in cui agisce. Nel nostro vivere per sfida il mondo ci affianca inviandoci segnali che solo un'Attenzione slegata dalla fissità quotidiana può cogliere!
A questo un Wicca non giunge mai perché egli non vive per sfida. Normalmente si fermano tutti alla prima fase, al ritorno dell'immaginazione. Una fase che possiamo definire anche come fase allucinatoria. Infatti, il blocco del dialogo interno e la non messa a fuoco degli oggetti con la regolazione della respirazione favorisce il rilascio da parte del cervello di sostanze pseudomariuana o pseudomescalina che portano a costruire connessioni cerebrali diverse. Per il soggetto le allucinazioni possono assumere anche carattere di forma e di sostanza.
Proprio perché chi pratica Wicca si ferma a questa fase, questa fase è il massimo raggiungibile e su questa fase viene descritta il loro essere persone religiose.
Così, se da un lato la descrizione della Stella a Cinque punte fatta dagli Wicca è una questione di copiatura dei cinque arché Aristotelici, dall'altro lato possiamo dire che la considerazione che questi elementi assumano un carattere tale da incidere sull'emotività delle persone è dato dalla forma elementare di compenetrazione della realtà per la quale l'immaginazione soggettiva assume carattere di SOSTANZA DIVINA!
Risultato finale: si nega la simbologia religiosa della trasformazione di un soggetto che si costruisce come un Dio nell'universo per riaffermare la propria immaginazione allucinatoria come manifestazione del divino!
Si trasforma l'immagine della stella fiammeggiante che si costruisce nell'universo in un'immagine pseudocristiana di rappresentazione di oggetti statici che dominano l'uomo.
In sostanza è l'operazione cristianeggiante degli Wicca che oscillano fra il sincretismo religioso col monoteismo (il dio e la dea) e il politeismo come manifestazione nel mondo. Fra l'interpretazione cristiana del dio degli oggetti e quella Pagana Politeista, gli oggetti in quanto DEI.
Con la loro interpretazione gli Wicca non sono in grado di entrare nella Stregoneria. Continuano a vedere l'Essere Umano immutabile che si muove in un mondo che è solo spazio, mentre la Stregoneria si muove nel mondo quale mutamento e trasformazione: la stella fiammeggiante è la stella del mutamento, della trasformazione, della costruzione dell'Essere Umano nell'Universo.
Vedere il mondo come spazio in cui agisce l'Essere Umano creato ad immagine e somiglianza del dio cristiano è dogma cattolico. Prendere le allucinazioni come rappresentazione di una verità manifestata (anziché come prodotto del condizionamento educazionale in presenza di stati psichici alterati è un fare cattolico (quanti santi i cattolici hanno fatto su questo, vedi le allucinazioni del criminale padre pio, e quante persone hanno esorcizzato dai demoni per poi bruciarle!) è dogma cattolico. Se non è manifestazione della verità cattolica, mi spiegate che altro è!
Per tutti questi motivi è importante che noi parliamo del simbolo della Stella a Cinque punte.
E lo faremo sicuri che gli Wicca, coloro che praticano il loro essere persone religiose, sono al nostro fianco perché il futuro è cosa che anche a loro interessa!
2002
E' interessante notare che la Stella a Cinque punte, come simbolo, si trova, tra l'altro, negli antichi lavori di ceramica degli Etruschi. Si trova nelle tombe Egizie dove il cielo di stelle viene indicato da stelle a cinque punte. Si trovano nei graffiti delle caverne alpine, il più delle volte risalenti al Basso Medioevo e all'inizio dell'età moderna.
Afferma la Garzantina dei Simboli che “Il modello naturale di queste figure debba essere ricercato nella simmetria a cinque raggi di parecchi echinodermi (per esempio le stelle di mare), ma si può intendere il disegno del pentagramma come un esercizio di abilità grafica.”.
Dal momento che il simbolo era usato dai Pitagorici portato dai Greci fino all'antica Roma e divenne il simbolo di correnti gnostico-manichee, il cui numero sacro era il cinque come gli elementi che veneravano (sono simili a quelli della Wicca: luce-acqua-aria-fuoco-[terra?]) il pentagramma venne ripreso da molti gruppi religiosi fra i quali quelli dei Bogomili che abitavano nella regione baltica. Il simbolo era chiamato anche ORMA DELLA STREGA e legato agli incantesimi.
Gli stessi cristiani se ne sono appropriati per simboleggiare le cinque ferite del loro pazzo e inesistente profeta e attraverso il cerchio simboleggiano il loro Cristo.
Come si può constatare da queste informazioni prese dalla Garzantina dei Simboli, il potere del simbolo non è dato dal simbolo stesso, ma dal significato che gli uomini vi attribuiscono e che vogliono mantenere nel tempo oltre la loro esistenza.
Il simbolo è un mezzo attraverso il quale gli Esseri Umani trasmettono l'interpretazione che loro danno della vita nel mondo. Quando dimentichiamo l'interpretazione della relazione fra l'Essere Umano e il mondo il simbolo non ha più ragione di esistere. Sono gli Esseri Umani che rendono potente un simbolo; quando gli Esseri Umani dimenticano il simbolo è solo un segno senza significato!
Aggiunta del 28.09.2003
A proposito dell'associazione che fa' la Wicca fra gli elementi e la Stella a Cinque punte ho trovato un riferimento nei “Dialoghi Delfici” di Plutarco e precisamente nel dialogo "L'E di Delfi" ed. Adelphi 1995 Riporto, pari pari, il paragrafo 11 e lascio a voi ogni commento. "Trascurando molte altre prove dello stesso tipo, aggiungerò soltanto ciò che dice Platone. Secondo lui, il mondo è unico - ma se ne esistono altri oltre il nostro e non è questo il solo, i mondi devono essere cinque in tutto, non di più. Anzi, se questo fosse l'unico mai creato, come pensa anche Aristotele, esso risulta formato dalla fusione di cinque mondi: il primo è quello della terra, il secondo dell'acqua, il terzo e il quarto quelli dell'aria e del fuoco. Il quinto è il cielo, da alcuni chiamato "luce", da altri "etere", mentre altri ancora definiscono questa sostanza "quinta essenza": e ad essa soltanto, fra i corpi, è data di muoversi circolarmente per natura, non per costrizione o per caso. E' questa la ragione per cui Platone, avendo osservato le cinque figure più belle e perfette che esistono in natura - la piramide, il cubo, l'ottaedro, l'icosaedro e il dodecaedro - , ne assegnò una come proprietà a ciascun mondo."
Aggiunta 22 aprile 2004
Noi, come Apprendisti Stregoni e Pagani Politeisti, sappiamo che chiunque può usare qualunque simbolo e attribuirgli il significato che più ritiene opportuno, ma sappiamo anche che la mancanza di chiarezza e una tacita accettazione sul fatto che chiunque usa il simbolo che noi abbiamo assunto porta non solo confusione, ma favorisce le azioni distruttive che nei confronti della costruzione del Paganesimo Politeista il cristianesimo, attraverso i suoi servi, sta organizzando. Il simbolo della Stella a cinque punte è usato da molti paesi, da molti Stati, da molte Nazioni per significare il Sacro della nazione stessa. Anche la Repubblica Italiana ha fatto propria la tradizione della Stella a Cinque Punte dandogli significati simili ai significati che la Stregoneria attribuisce alla Stella a Cinque Punte. Come la Stella a Cinque Punte è un simbolo sacro per la Repubblica Italiana, così lo è anche per la Stregoneria e il Paganesimo Politeista. Questo è il simbolo della Repubblica Italiana:
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