Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno orfico a Sabazio
 
Inno orfico n. 48

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno orfico a Sabazio

Ascolta, padre, figlio di Crono, Sabazio, demone glorioso,
che Bacco Dioniso, dal suono rimbombante, Eirafiote,
hai cucito nella coscia, affinché portato a termine andasse
al sacro Tmolo presso Ipta dalle belle guance.
Ma, beato, protettore della Frigia, re supremo di tutto,
benevolo vieni soccorritore a coloro che celebrano i misteri.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'Inno Orfico, con un gioco di situazioni, fonde in un'unica invocazione la divinità Frigia Sabazio e Zeus. Sabazio è il "sommo Dio dei Frigi" che i greci identificarono con Zeus.

L'azione di Zeus di cucirsi il feto nella coscia per permettergli di continuare la gestazione è la rappresentazione "misterica" per cui: perde il singolo, ma la vita, come insieme, vince sempre.

Sabazio era una divinità Frigia i cui riti si svolgevano di notte, era legato al sonno ed era rappresentato dal serpente della vita.

L'iniziazione ai misteri Sabazi era abbastanza frequente nella Grecia Antica ed era rappresentata dal rapporto che gli iniziati avevano con i serpenti.

Il serpente, nelle antiche religioni, era la rappresentazione della vita. La vita che striscia e cresce; che si apre una strada nell'infinito fra mille fatiche.

Ed è la stessa cosa di Dioniso che la madre non può più tenere in grembo perché morta e Zeus s prende cura del feto per consentirgli di continuare la gestazione.

Nella rappresentazione orfica, siamo tutti cuciti nella coscia di Zeus e là abbiamo il dovere di crescere e di portare a termine la nostra gestazione.

Tutti noi, infatti, viviamo nell'atmosfera.

E' l'atmosfera che si prende cura di noi dopo che, al momento della nostra nascita, il mondo che circondava la nostra esistenza è morto.

Così Zeus si è preso cura di noi consentendoci di continuare a crescere. Respiriamo e ad ogni respiro inaliamo una frazione di Zeus espiro, con l'aria che è passata attraverso noi espirarando, contribuiamo a modificare la realtà di Zeus.

Gli Esseri esistono per crescere!

Detto in questo modo, oggi come oggi, sembra semplice, salvo definire in che cosa consiste il crescere. La necessità del crescere e la qualità della crescita rappresentano "l'insieme delle religioni misteriche antiche".

Il serpente d'oro che veniva fatto scivolare lungo il corpo degli iniziati, nei riti di Sabazio, era la rappresentazione della nascita del Dio attraverso la pratica dell'iniziazione. Il Dio che sarebbe nato dopo che noi lo abbiamo costruito vivendo. L'iniziato era colui che viveva strategicamente, sfida dopo sfida, e nel suo vivere costruiva il Dio dentro di lui. Il Dio che cresce sotto mille rappresentazioni come quella del serpente della vita di Asclepio. Celebrare questo è celebrare uno dei Misteri Dionisiaci.

Marino, nella Vita di Proclo, ci racconta: "Mentre era nel dormiveglia vide un serpente che strisciava attorno al suo capo, da dove aveva preso inizio la paresi; in seguito a questa visione ebbe l'impressione che il suo male avesse smesso di propagarsi.." (Proclo – Manuali ed. Rusconi).

Un altro episodio importante per comprendere come nei neoplatonici (al di là dell'interpretazione culturale che loro ne davano) fosse presente il concetto del dio che cresce dentro l'Essere Umano e che viene partorito dal corpo fisico alla sua morte, è data dalla simbologia del serpente apparso poco prima che Plotino spirasse.

Chi assisteva alla morte di Plotino colse l'episodio e lo associò al "corpo divino" di Plotino che stava abbandonando il corpo morente.

In una nota la traduttrice riporta che Demostene accusava Eschine di essere stato iniziato dalla madre ai riti di Sabazio in quanto andava per le strade gesticolando con dei serpenti rossi. I serpenti sono legati anche al culto di una delle tante "Grande Madre" che viene rappresentata con dei serpenti nelle mani.

Una volta morto il mondo che avvolgeva il Feto, con la sua entrata nell'atmosfera, la gestazione continua. Ciò che noi siamo non è il punto d'arrivo della nostra esistenza, ma è un momento di trasformazione. Solo che quando si era nel grembo materno si viveva senza una ragione; la volontà muoveva le nostre azioni ed i nostri intenti; ora che siamo legati nella coscia di Zeus dobbiamo esercitare la nostra volontà e siamo consapevolmente responsabili di ogni nostro adattamento che descriviamo attraverso la ragione.

Sabazio e Zeus vengono uniti l'uno all'altro nell'Intento manifestato. Ogni nazione antica cercava i propri principi religiosi in ogni altra cultura e adattava sé stessa ai principi religiosi che incontrava e che riteneva utili anche per la propria nazione. Sabazio è raffigurato in maniera diversa da Zeus. Non è raffigurato su un trono, è raffigurato su un cavallo. Sembra che l'immagine provenga dalle steppe a nord della Turchia,

Sabazio era una delle divinità fondamentali della Frigia, Zeus l'utero nel quale stiamo continuando le nostre trasformazioni. Quando la gestazione sarà terminata, Ipta ci condurrà allo stesso modo in cui Lei ha condotto Dioniso nella crescita.

In Frigia e in tutta la Turchia era molto diffusa la coltivazione del papavero da oppio. Questo spiegherebbe molti deliri mediorientali. In un contesto delirante diventa complesso separare il principio religioso, che può essere espresso con dati razionali, dal delirio con cui il soggetto afferma sé stesso sostituendo la propria persona al principio religioso. Quel "In verità, in verità vi dico... " è proprio del delirio da oppiacei dove il soggetto immagina una verità di cui egli è artefice e messaggero. Caratteristica di questo è il "non-messaggio" che, come dice McLuhan, il messaggio non esiste perché il messaggero è il messaggio. In altre parole, non c'è nulla di oggettivo, ma solo una soggettività che si autoproclama.

Marghera, 29 gennaio 2024

 

 

 

Indice agli Inni orfici

 

Torna agli argomenti del sito Religione Pagana

Home Page Stregoneria Pagana

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

 

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.