Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico a Sonno
 
Inni orfici n. 85

Claudio Simeoni

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Inno Orfico a Sonno

  Inno Orfico a Sonno

Sonno, sovrano di tutti i beati e degli uomini mortali
e di tutti gli animali, quanti nutre l'ampia terra;
tu solo infatti regni su tutti e a tutti accosti
legando i corpi in ceppi non forgiati in bronzo,
sciogli gli affanni, dando dolce tregua alle fatiche
e operando sacro sollievo di ogni dolore;
e porti alla preparazione alla morte salvando le anime;
sei fratello, infatti, di Oblio e Morte.
Ma, beato, ti supplico di venire temperato, dolce,
preservando benevolo gli iniziati per le opere divine.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Sonno!

Sonno come manifestazione della triplicità dell'esistenza (emozione, azione-tempo, ragione)!

Sonno come ristoratore della quotidianità.

Sonno come sospensione del controllo della ragione sulla coscienza dell'individuo.

Sonno come fine della vita all'interno del corpo fisico.

Sonno, sovrano di tutti i beati e degli uomini mortali.

Il sonno è un modo di essere, di abitare il mondo, proprio degli Esseri della Natura. Nel sonno l'individuo è altro da quello che è durante la veglia; chi lo nega?

E' un modo in cui l'Essere della Natura può liberare l'emozione nella coscienza del Dio che sta diventando senza, per questo, mettere in pericolo la descrizione della ragione che, durante la veglia, controlla la sua coscienza.

Nel sonno si sospende l'uomo e la donna che siamo; si sospende la forma e la descrizione del mondo e un aspetto emotivo prende forma nei sentimenti e nelle visioni. Nel sonno noi siamo altro dall'uomo e la donna che vivono nel quotidiano.

Sonno figlio di Notte. Nera Notte, fucina di Dèi!

Gli antichi non ignoravano la funzione del sonno nel rigenerare gli Esseri dalla fatica di ogni quotidiano, ma sapevano anche che Sonno era una pratica sacra necessaria per ogni Essere che si trasformava in un Dio.

Sonno, figlio di Notte. Abitando in esso l'Essere Umano rigenera le proprie forze per continuare a percorrere il sentiero delle proprie trasformazioni.

In tutte le antiche religioni, Sonno era un momento di rigenerazione, non solo per le forze fisiche, ma perché il risveglio era la rinascita a nuove sfide nella propria esistenza quotidiana.

Sonno è un figlio di Nera Notte. Uno dei figli che agiscono per costruire il Dio che cresce dentro gli Esseri della Natura. Una pratica sacra dalla quale l'iniziato non può prescindere.

Sonno viene indicato fratello di Morte. La relazione consiste nel fatto che Sonno è una piccola morte. E' il momento in cui la coscienza si disgrega e la ragione perde il controllo sull'individuo. Nella Morte la disgregazione della coscienza avviene definitivamente; nel Sonno il disgregarsi della coscienza è la condizione per una nuova ri-aggregazione della stessa. Al risveglio si aggrega una nuova e diversa coscienza. Sotto certi aspetti, è come se al risveglio un nuovo noi stessi nascesse, per quanto minimamente modificato, a nuova vita.

Sonno è la morte della ragione. Sonno ferma la descrizione ossessiva e dominatrice del mondo fatta dalla ragione e permette all'Essere Umano di far uscirà la propria struttura emotiva affinché affronti tutti i mondi della percezione che la ragione gli vieta. E' Sonno che permette il superamento della malattia e del dolore. Quando la ragione tace, le forze psico-emotive dell'auto guarigione si scatenano per mettere l'individuo nelle migliori condizioni per affrontare le sfide quotidiane.

"legando i corpi in ceppi non forgiati in bronzo,"

Sonno non costringe nessuno a sé stesso, ma le condizioni in cui gli Esseri, figli di Hera, vivono, hanno un'assoluta necessità di Sonno. Così Sonno lega i corpi, costringendoli a manifestarlo, ma non usa ceppi di bronzo. Sonno è necessità indistinguibile dell'esistenza negli Esseri della Natura. Nessuno è obbligato a dormire (come a bere o a mangiare), ma senza il dormire, senza Sonno, i soggetti della Natura muoiono e non possono percorrere le loro vie di trasformazione verso l'infinito.

"e porti alla preparazione alla morte salvando le anime;
sei fratello, infatti, di Oblio e Morte."

Sonno e Morte sono simili, ma non uguali. In ognuno di essi cessa (sia pur in maniera diversa) il controllo della coscienza da parte della ragione. La ragione viene sospesa e il suo controllo ossessivo della coscienza dell'individuo si attenua e, spesso, cessa. E' attraverso Sonno e Sogno che gli Esseri Umani costruiscono il terreno d'azione per il loro corpo luminoso che hanno forgiato attraverso le mille sfide che la vita quotidiana gli ha costretti ad affrontare.

Nel Sonno la ragione cessa e l'individuo pratica il Sognare.

Nel sognare insorge l'intuizione (anche se la formazione dell'intuizione, che giunge alla coscienza, può avvenire in tempi diversi) e forme diverse (emotive) di interpretazione della realtà vissuta. Attraverso la pratica del sognare, il corpo luminoso si prepara ad agire indipendentemente dal corpo fisico: si prepara ad affrontare la morte del corpo fisico fondando la sua capacità autonoma d'azione. Questa è la "salvezza delle anime!". Quanto l'Essere Umano ha costruito nel corso della propria vita prende coscienza nel Sonno. Nel Sonno il corpo luminoso continua a plasmare la sua energia emotiva. Diventa attivo, indipendente dal corpo fisico, iniziando ad esercitare una propria percezione del mondo che la ragione ignora.

Sonno fratello di Oblio.

Nel Sonno cessa l'azione della memoria costruita dalla descrizione della ragione. Nel sognare, la memoria della descrizione si manifesta in maniera assolutamente distorta, imprecisa, approssimativa. Serve per giustificare alla ragione i non-sense che emergono dal profondo emotivo dell'individuo e che non sarebbero accolti dalla coscienza perché fermati dalla ragione. La distorsione delle immagini della ragione, con cui vengono presentati gli impulsi emotivi nel sonno, serve per rassicurare la ragione sulla "non pericolosità" delle situazioni emotivamente percepite e, nel caso, vissute dal corpo luminoso. Situazioni che al risveglio vengono circoscritte nell'Oblio. Nel sonno sorge l'Oblio della descrizione della ragione; al risveglio, la ragione alimenta l'oblio di quanto è avvenuto nel sonno. Qualche volta, l'esperienza vissuta durante il sonno si sovrappone e si integra nella coscienza razionale portando le persone a ricordare i loro sogni. Nel corpo luminoso c'è la perdita di tutti i legami con la vita fisica nella quale il corpo luminoso si è manifestato; esattamente come nella vita fisica c'è la progressiva perdita di tutti i legami emozionali costruiti nella pancia della madre quando eravamo feti.

Dimentica e costruisci. Costruisci e dimentica. Sonno ripulisce la memoria e la prepara per nuove relazioni consentendo di fagocitare le nuove esperienze.

Tutti gli iniziati evocano Sonno. Perché in Sonno manifestano sé stessi, la loro volontà d'esistenza e capitalizzano gli sforzi che hanno fatto in tutte le sfide della quotidianità. Così l'iniziato attende Sonno per manifestarlo e, mentre manifesta Sonno, manifesta anche sé stesso preparandosi ad affrontare l'infinito.

Marghera, 29 agosto 2024

 

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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