Cod. ISBN 9788891185778
Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno
Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):
1) l'economia liberistica fondata sulla libera concorrenza, è alla base di tutti i mali sociali.
2) Essa infatti limita a pochi ricchi il diritto di proprietà, che invece deve essere di tutti, perché è la condizione prima della libertà.
3) L'economia liberista deve essere sostituita da una forma di associazionismo, nella quale l'azione dello stato è fondamentale.
4) infatti lo stato deve finanziare e creare delle "officine sociali", nelle quali gli operai devono trovare un lavoro sicuro e un salario equo.
5) tali officine nazionali, nelle quali il profitto sarà diviso fra tutti i lavoratori, dapprima faranno concorrenza alle industrie private e poi le assorbiranno.
6) Esse saranno in grado di eliminare la grave piaga della disoccupazione e porteranno infine alla realizzazione della formula "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni".
7) La dottrina di Blanc tratteggia in complesso una forma di nazionalizzazione della produzione alquanto primitiva, nella quale, tra l'altro, non si indica con quali interventi e in che modo lo Stato debba regolare la vita economica e in particolare i rapporti fra le officine sociali.
Da quando Napoleone ha introdotto il concetto di proprietà fra i principi fondanti la Repubblica Francese, la distribuzione della proprietà è diventato un argomento sociale centrale nella società civile.
Da un lato il cristianesimo, nelle organizzazioni della chiesa cattolica e protestanti, con le monarchie assolute e costituzionali tentano di adeguarsi all'avanzata borghese che nell'ideologia liberale alimenta la trasformazione della società in uomo-merce e dall'altro lato, forme sociali subalterne cercano un loro spazio sociale e condizioni di vita migliori di quelle che il loro presente offre.
Con Louis Blanc (1811-1881) siamo nel periodo storico in cui la chiesa cattolica e i protestanti stanno accettando la distinzione Stato-chiesa e quando Blanc viene eletto all'Assemblea Costituzionale francese, dopo le giornate del 1848 e la relativa fuga in Inghilterra, siamo nel 1870. E' un momento storico in cui l'unità d'Italia è avviata e i movimenti laici che tendono a rifiutare la sottomissione dello Stato alla chiesa cattolica, hanno una certa forza.
Il concetto di verità del cristianesimo tende ad opprimere ogni idea di libertà che, per esprimersi, deve definire un concetto di verità. A tale schema non si sottrae Louis Blanc che nel porre le questioni sociali a cui è sensibile, tratteggia un modello sociale che sta fra il fantastico e la città di dio di Agostino:
"Nella sua Organizzazione del lavoro propugna la costituzione, in ciascuno dei principali settori dell'attività economica, di un'associazione operaia di produzione – detta atelier social – il cui capitale iniziale sarà fornito in parte dallo Stato e in parte da prestiti e dove il salario sarà uguale per tutti, la gerarchia elettiva, e gli utili divisi in tre parti: una si aggiungerà ai salari, un'altra sarà destinata all'assistenza ai vecchi, agli infermi e agli invalidi, nonché all'"alleviamento delle crisi incombenti sulle altre industrie", e l'ultima agli investimenti che l'adesione di nuovi lavoratori necessariamente implicherà. Affermatasi la superiorità economica del "cantiere sociale", le aziende private scompariranno o si fonderanno con esso; e sotto l'autorità dello Stato tutti i cantieri centrali dell'industria coopereranno al benessere comune."
Tratto da Dizionario di Filosofia BUR 1976 ed. 1988.
Le istanze presentate da Blanc sono esigenze reali della società, ma vengono rivestite da soluzioni "utopistiche" il cui schema è delineato dal cristianesimo. L'orrore del "principio speranza" imposto dal Gesù dei vangeli che prospetta la fine del mondo con la sua venuta con grande potenza sulle nubi, viene riprodotto, nello schema, ogni qual volta, nella storia umana, si presentano esigenze di cambiamento di un presente sociale che sta stretto agli uomini.
Se separiamo le esigenze sociali presentate da Blanc dalla soluzione utopica del "principio speranza" cristiano, scopriamo come la società contemporanea, con i suoi "alti e bassi" a seconda dei periodi storici, ha tentato di soddisfare quelle esigenze. Dall'istituzione del sistema pensionistico, all'istituzione del sistema sanitario, alla protezione, sia pur parziale, dei lavoratori delle aziende in crisi, all'assunzione nel diritto Costituzionale della funzione sociale delle aziende e dell'attività imprenditoriale, alle aziende di Stato che dovrebbero, in molti casi, assicurare la funzione nelle attività strategiche della nazione.
Se le esigenze poste da Blanc vengono, in qualche modo accolte dalle società, pur non sposando lo schema sociale dell'utopia entro cui Blanc propone la soluzione di quelle esigenze, significa che le proposte di Blanc erano fondamentali per la costruzione del divenire sociale.
La libera concorrenza fra imprenditori non sottoposti a leggi o a regole da rispettare, è un male assoluto. Uno Stato che non è in grado di far rispettare le proprie leggi nei confronti di chi detiene il potere economico-sociale, è uno Stato che ha fallito. Tanto vale ripristinare lo schiavismo e legalizzare il furto e la rapina.
In questo caso il diritto di proprietà si riferisce al diritto di proprietà dello Stato (lo Stato come oggetto di proprietà dei cittadini). Uno Stato che per essere di tutti deve applicare a tutti le medesime leggi iniziando con chi ha più mezzi per violare le leggi stesse. La proprietà privata non si riferisce semplicemente all'oggetto posseduto, ma ai diritti che il possesso determina nella società. Non è importante, nel diritto, che io possieda o non possieda un pezzo di terra, ma è importante che io possa, alle condizioni oggettivamente date e garantite dallo Stato, comperare quel pezzo di terra.
Possedere un pezzo di terra o uno strumento di produzione, comporta un ruolo sociale più importante che non quando non si possiede quella terra o un qualche strumento di produzione. Ovviamente, i mezzi del singolo cittadino sono mezzi inferiori a quelli di una banca, della chiesa cattolica, del proprietario terriero o dell'industriale. Se la chiesa cattolica, la banca, il proprietario terriero o l'industriale forniscono mezzi d'acquisto solo a chi garantisce loro il potere nella società, si formano organizzazioni mafiose per il controllo sociale. In quel caso, non avendo imposto la legge quale misura oggettiva, lo Stato è venuto meno ai propri doveri favorendo la nascita di forme mafiose al suo interno. Limitare a pochi ricchi il diritto di proprietà, intesa come la proprietà che costituisce il potere di vita nella società, di fatto si limita la libertà sociale.
Le questioni poste da Louis Blanc, riprese in forme diverse e in contesti diversi, saranno riproposte in tutte le trasformazioni sociali dal 1880 fino ai giorni nostri.
Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno
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Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano. |
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Marghera, 21 agosto 2012 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell’Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.