Cod. ISBN 9788891185808
Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre (alle pagine specifiche di Büchner)
Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre
Secondo i materialisti meccanicisti, ciò che è sulla terra è necessariamente in tutto l'universo perché tutto ciò che noi pensiamo è razionale e l'universo deve essere razionale.
Il divenuto del mondo è la naturalità del suo divenuto.
Se il mondo, la vita, la società è così è perché le leggi naturali, universali ed eterne, hanno operato affinché il mondo sia così. Nessuna differenza con i cristiani che dicono che il mondo è così perché il mondo risponde alla volontà del loro dio padrone.
Scrive Büchner;
Allorquando si riconobbe che il sole, la luna e gli astri non erano appiccicati alla volta del cielo per rischiarare la dimora del genere umano, e che la terra non era lo scannello dei piedi di Dio, ma un atomo vagante nell'oceano dei mondi l'imaginazione dell'uomo non esitò ad innoltrarsi nelle regioni lontane per rintracciarvi ciò ch'essa aveva perduto. Alle maggiori distanze si intravedeva un mondo ornato di tutto lo splendore e delle meraviglie del paradiso; si tacevano nascere sui pianeti più lontani degli esseri eterei, sciolti dal giogo della materia; e coloro stessi che avevano insegnato non essere la vita che una scuola preparatoria per l'altro mondo, si affrettavano a mostrare ai loro discepoli la prospettiva deliziosa ed infinita di una carriera sempre ascendente, di pianeta in pianeta, di sole in sole, ove i diligenti ed i pii sono sempre i primi, e gli infingardi gli ultimi. Per quante siano le delizie che una tale prospettiva offre a più d'uno spirito abituato alla disciplina della scuola, una sobria contemplazione della natura non può accomodarsi con tali stravaganze. La moderna cosmografia constata: che le stesse materie e le stesse leggi naturali che ci hanno formati e ne circondano sul nostro globo, compongono altresì tutto l'universo visibile, agiscono ovunque ad un modo, ed obbediscono tutte alla stessa necessità. L'astronomia e la fisica fornirono prove in sufficiente numero. Le leggi della gravitazione, vale a dire del movimento e dell'attrazione, sono invariabilmente le stesse, ovunque noi possiamo trasportarci col mezzo del calcolo e del telescopio. I movimenti di tutti i globi, anche dei più lontani, sono subordinati alle leggi che reggono il movimento dei corpi della nostra terra, che fanno cadere una pietra od oscillare il pendolo di un orologio. Tutti i calcoli degli astronomi, fondati su queste leggi e applicati ai globi lontani ed ai loro rispettivi movimenti, furono trovati giusti cosicché col mezzo del calcolo essi hanno potuto conoscere l'esistenza di astri che il telescopio non bastava a scoprire prima che si conoscesse in qual luogo del cielo dovessersi cercare; ed è sempre col mezzo del calcolo che essi predicono gli eclissi del sole e della luna e prevedono l'apparizione di una cometa un secolo innanzi al giorno prefisso per la sua venuta. è colla scorta delle leggi della rotazione che si conobbe la configurazione del pianeta Giove tale come fu verificata, più tardi colle osservazioni dirette; ed è per esse ancora che noi sappiamo che gli altri pianeti hanno, come la terra, degli anni, dei giorni e delle notti, sebbene con diversa durata.
Lo scontro dei materialisti con la superstizione cristiana sulla realtà del mondo è una contesa fra detentori di verità. I detentori della verità chiedono alle persone sottomissione alla verità rivelata. Vedete, dice Büchner, è stato previsto l'arrivo della cometa un secolo prima del suo arrivo. Avete visto, dice Büchner, che la terra non è lo sgabello di dio e, dunque, i cristiani hanno mentito. La terra è un atomo vagante nello spazio. L'uno e l'altro, materialisti meccanicisti e cristiani, si contendono brandelli di affermazioni che presentano come verità, ma l'uno e l'altro non presentano gli interessi dell'uomo. Mentre i cristiani dicono, se non credi ti brucio, il materialista meccanicista dice che quella credenza è menzogna e non condanna gli aguzzini che bruciarono le persone.
Non si può pensare all'uomo allo stesso modo in cui si pensa alle leggi che regolano la luce o il magnetismo. Esattamente come non si può pensare alla Terra allo stesso modo con cui si pensa alla gravità.
Un soggetto, qualunque sia, è portatore di un numero infinito di impulsi e mediante la sua volontà sposta la sua attenzione sull'uso sugli impulsi e sui fenomeni che in quel momento (e per momento intendo un momento soggettivo dell'uomo, del virus, della terra, del sole o di ogni stella di ogni galassia) ritiene più vantaggiosi o più piacevoli.
L'errore dei materialisti meccanicisti è quello di voler appiattire l'uomo a quelle che loro chiamano "universalità delle leggi naturali" come se i processi adattativi messi in atto dai soggetti mediante la loro volontà non rientrassero anch'essi fra le "leggi naturali" che, al contrario, vogliono ignorare.
Da qui assistiamo all'errore distruttivo dei materialisti meccanicisti. Un errore che è riproduzione, sotto un diverso uso di vocaboli, di quello fatto dai cristiani. Cambia la forma, ma non il principio dottrinale.
Scrive Büchner;
Tuttavia, nel fondo, è sempre la stessa materia che produce si gli uni che gli altri, e l'esperienza ad ogni passo ci fa conoscere che le leggi del pensiero sono le stesse della natura.
"Ciò che ci prova in miglior modo, dice Oersted, che le leggi naturali sono identiche alle razionali, gli è, che noi col pensiero possiamo, dalle leggi naturali conosciute, dedurre altre leggi ignote che poi l'esperienza conferma, semprechè non ci provi che la deduzione stessa fu l'effetto di false conclusioni. D'onde si vede che le leggi del pensiero sono in vigore nella natura. "
Tale nozione perfettamente e necessariamente si accorda coi risultati empirici che noi avremo, studiando sull'argomento delle idee innate, per quale via si produca l'anima umana. La quale completamente ignorando le idee che si appellano assolute, sovranaturali, immediate o trascendentali, e ritraendo tutti i suoi pensieri e conoscenze dall'osservazione del mondo esteriore, non si rivela che qual produtto di questo stesso mondo e della natura, le di cui leggi si producono poi nell'anima stessa. Abbenchè sia difficile e spesso anche impossibile studiare nel suo segreto e di traccia in traccia questa corrispondenza, tuttavia le ragioni empiriche non ci concedono il dubbio sulla verità di questi fatti.
In sostanza, Büchner sostiene che i comportamenti dell'uomo sono uguali alle leggi naturali che misura col telescopio o con gli strumenti di un laboratorio.
Non esistono leggi innate applicabili all'uomo e non esistono leggi innate applicabili alla Terra o all'universo perché altrimenti dovremmo innanzitutto stabilire il soggetto che ha prodotto l'innatismo di tali leggi. Esistono soggetti che si adattano al mondo ed esistono soggetti che, girandosi indietro dal loro divenuto, pretendono di isolare elementi che hanno prodotto il loro divenuto, assolutizzarli e considerarli separandoli dall'insieme. Quando hanno separato questi elementi dall'insieme, pretendono di riprodurre questi stessi elementi in un diverso insieme volto a modificare il presente per produrre un futuro immaginato partendo da questi elementi che hanno isolato. I disastri che i materialisti meccanicisti producono sono quelli della distruzione delle possibilità adattative di tutti quei soggetti che devono violentare affinché si adattino agli elementi, alle forze, ai fenomeni, che loro hanno isolato dall'insieme del passato da cui sono emersi.
Non c'è nessuna differenza con l'applicazione della volontà del dio padrone dei cristiani.
L'identità della legge naturale con la legge razionale affermata da Oersted, citata da Büchner, porta alla distruzione della differenza fra la natura del vivente che agisce nel mondo e la legge fisica misurata mediante strumenti in laboratorio come se gli strumenti del laboratorio misurassero le leggi naturali, la volontà e i bisogni, del soggetto che agisce.
Per i materialisti meccanicisti, le leggi della natura sono le leggi dell'"anima", della psiche umana, del corpo desiderante. Ora, che il corpo desiderante, la psiche dell'uomo, obbedisca a degli input e a delle condizioni in cui veicolare l'accumulo di tensione, è, di volta in volta, individuabile, ma che si possa determinare una legge della natura da applicare alla psiche dell'uomo, è una farneticazione delirante del dio padrone cristiano che pretende di applicare all'uomo la propria morale di odio e di distruzione.
Una delle identità fra materialisti meccanicisti e idealisti cristiani sta nella pretesa di universalità delle leggi alle quali sottomettere i corpi. Le leggi, per loro, non sono espressione dei corpi che abitano uno spazio, ma sono leggi che devono imporsi ai corpi se questi corpi vogliono abitare quello spazio.
Da questa logica idealista cristiana, tradotta in termini fisici dai materialisti meccanicisti, si produrranno quelle leggi che anziché regolare i rapporti fra gli uomini, imporranno agli uomini come vivere i loro rapporti. Seguiranno roghi e galere perché gli uomini non obbediranno acriticamente alla pretesa universalità di quelle leggi. Se un tempo a questa logica seguivano i roghi per chi non si sottometteva alla legge divina, oggi, e per oggi intendo maggio 2014, la Corte di Cassazione ha messo in atto un procedimento legislativo applicativo della censura di una legge ad opera della Corte Costituzionale che ritenne un reato, un delitto da parte dello Stato, l'aver promulgato una legge che aggravava ingiustificatamente con pena detentiva il possesso di sostanze stupefacenti dette "droghe leggere". Tale legge non regolava i rapporti fra gli uomini, ma imponeva agli uomini di obbedire sotto la minaccia di una pena detentiva costituzionalmente ingiustificata. Lo stesso vale per i cristiani che sotto la minaccia di morte costringono i cittadini a dei comportamenti che loro ritengono morali, ma che sono inumani e giuridicamente ingiustificati. Lo stesso vale per i materialisti meccanicisti i quali ritengono che la legge naturale della gravità abbia una qualche legame simbiotico con le "leggi" dell'animo umano.
Questo modo di pensare, tipicamente cristiano sull'universalità delle leggi, che è l'universalità della legge di dio, è un modo criminale di intendere la vita e l'esistenza. Un modo che non rientra nemmeno nella discussione filosofica, ma rientra nella dimensione giuridica in cui i cristiani andrebbero condannati per delitti contro l'umanità in quanto mandanti di tutta la violenza che fra i popoli si esprime al fine di costringerli a sottomettersi a quelle che loro ritengono "leggi universali e naturali".
Come se il dominio e il possesso di uomini potesse essere ricondotto ad una legge universale e naturale.
Per il lavoro, le citazioni sono tratte da:
Büchner Ludwig, Forza e materia, studi popolari di filosofia e storia naturale, tradotto da Stefanoni Luigi, 1868 ed.Gaetano BrigolaCitazioni dal capitolo secondo "L'immortalità della materia" da pag. 93 a pag. 100.
Ottenuto dal servizio Google
http://books.google.it/books/about/Forza_e_materia_studi_popolari_di_filoso.html?
Marghera, 30 maggio 2014
Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre (alle pagine specifiche di Büchner)
Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre
vai indice del sito |
Quando un percorso sociale fallisce o esaurisce la sua spinta propulsiva, è bene tornare alle origini. Là dove il pensiero sociale è iniziato, analizzare le incongruenze del passato alla luce dell'esperienza e abbattere i piedistalli che furono posti a fondamento del percorso sociale esaurito. |
Vai all'indice della Filosofia Aperta |
Marghera, 30 maggio 2014 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.