Escatologia : dottrina religiosa che concerne il destino ultimo dell'uomo dopo la morte e la fine del mondo; da escatos, ultimo e logia discorso.
Cosmologia : studio delle leggi generali che regolano l'universo e della sua struttura complessiva; da Cosmos che significa sia "ordine" (in contrapposizione a Caos) che "mondo universale" (in quanto considerato come ordine universale).
Cosmogonia : spiegazione dell'origine dell'universo, sia di carattere mitico religioso che di carattere scientifico; da Cosmos, ordine universale e gonia che significa generazione, origine, nascita.
Pur avendo fatto decine di pagine relative all'Escatologia e alla Cosmologia Pagana, in tutto l'web (vedi ad esempio sull'Orfismo ), quando si parla dell'attività del Paganesimo si mette l'accento esclusivamente sull'attività di descrizione del Male che facciamo parlando della pratica cristiana di distruzione sociale!
Sapete perché avviene questo?
Perché la visione Cosmologica (e Cosmogonica) e la visione Escatologica del Paganesimo, che abbiamo ampiamente descritto sia in sé che in relazione alle visioni delle Antiche Religioni (vedi il commento alla Teogonia di Esiodo ), è assolutamente inattaccabile, coerente e supportata da un numero notevole di dimostrazioni. Per contro, quando parliamo del Male che il cristianesimo manifesta nella società civile, i cristiani sono organizzati per occultarlo.
Per esempio, se io dico che Gesù di Nazareth era un pederasta, lo dico perché nel vangelo di Marco viene descritto arrestato in compagnia di un ragazzino nudo e anche perché la reale interpretazione è stata fornita da migliaia di preti cristiani e da pontefici (non da ultimo Ratzinger che avrebbe dovuto essere processato per questo) dell'Imitatio Christi (vedi analisi dei testi dei vangeli ). Per contro il Codice da Vinci immagina un Gesù fuggito con Maddalena e padre di figli, ma non esiste nessuna affermazione nei vangeli ufficiali che faccia intendere delle pratiche eterosessuali di Gesù. E' più facile che chi ha scritto i vangeli ufficiali avesse in mente pratiche omosessuali da parte del loro Gesù. Pratiche omosessuali che emergono anche nel carattere psicologico che il loro Gesù manifesta nella relazione con le poche donne presenti nei vangeli (che poi ci siano stati dei vangeli diversi e per questo motivo scartati dai cattolici, questo è un altro discorso).
E' vero che l'Opus Dei ha scritto alla Sony, produttrice del film "Il Codice da Vinci" di precisare nei titoli che "nel film la figura di cristo è deformata", ma è difficile comprendere con che criterio se non quello della follia o della violenza mafiosa l'Opus Dei possa fare un'affermazione del genere visto che il Gesù di Nazareth non è mai esistito e la sua realtà storica è paragonabile a Cappuccetto Rosso o a Babbo Natale. Che, se non altro, non hanno la pretesa di costringere persone in ginocchio.
I cristiani sono diventati dei professionisti nel costruire inganno facendo passare indicazioni di strage e genocidio del loro profeta in valori fondanti la Repubblica Italiana: in questa trappola è caduto in una recente sentenza il Consiglio di Stato che ha dichiarato che "scannare chi non si mette in ginocchio davanti a lui [il crocifisso]" è un valore fondamentale della Repubblica Italiana! Ribadendo in questo le farneticazioni del Tar del Veneto ( vedi commento alla sentenza del Tar Veneto sul Crocifisso ).
Giocano sulla non conoscenza o sulla non documentazione delle persone per nascondere le reali intenzioni dottrinali. I cristiani giocano sulla manipolazione mentale che hanno imposto alle persone (e agli interessi economici che aderendo a tale manipolazione mentale i cristiani si assicurano) per separare la loro immagine illusoria del dio buono dalle indicazioni di morte e di strage del macellaio di Sodoma e Gomorra e del pazzo di Nazareth.
In ogni caso, che ai cristiani piaccia o meno, alla base del Paganesimo che stiamo sviluppando c'è la visione Cosmologica e la visione Escatologica che qualificano la Religione Pagana come contenitore guida della vita delle persone in relazione al mondo in cui le persone sono nate e divengono ( vedi Il Libro dell'Anticristo ).
Mai, un cristiano, sarà in grado di discutere la nostra Cosmologia e la nostra Escatologia, mentre, per contro, noi possiamo sempre dire che la Cosmologia e l'Escatologia del cristiano sono delle vere e proprie operazioni truffaldine imposte sugli individui mediante il terrore e la violenza.
Consideriamo solo il discorso Escatologico; il discorso della morte e del dopo morte. Fra paradiso e inferno; reincarnazione; nirvana; karma e metempsicosi
si riempie quasi tutto il panorama religioso presente su piazza. Eppure, ogni certezza appartiene all'ambito soggettivo della fede. L'individuo, per
credere in qualcuna di queste realizzazioni dopo la sua
morte, deve essere stato costretto a credere; convinto a credere; convinto a soggettivare quel tipo di credenza. Non esiste nessuna prova, nessuna
dimostrazione, di tali realtà al di fuori di un atto di fede soggettivo. Anche quando qualcuno ha tentato di portare delle prove (come per la
reincarnazione rievocando ricordi mediante l'ipnosi o alcuni lavori di Stevenson, così credo che si chiamasse colui che pubblicò nel 1986 delle
ricerche su bambini orientali) quelle prove non hanno retto al vaglio delle critiche e delle contestazioni (potevano dimostrare altre cose, ma non la
reincarnazione). Questo tipo di credere ha una caratteristica precisa: condiziona la vita delle persone in funzione del credere stesso. In pratica, se
qualcuno crede nel paradiso e nell'inferno, o nella reincarnazione, non è un credere gratis.
Si tratta di un credere che emerge da un insieme morale e quell'insieme morale, attraverso l'imposizione di quel credere, si impone come guida e limite dell'attività dell'individuo nella sua quotidianità. Chi impone la credenza nell'inferno e nel paradiso, impone anche una struttura morale all'individuo in funzione dell'inferno e del paradiso. E così la credenza buddista della cessazione delle reincarnazioni; è imposta mediante una struttura morale che indica come mettere fine alla sequenza di reincarnazioni.
Le dimostrazioni dell'Escatologia non esistono. Chi impone la credenza non è in grado di "spiegare", ma afferma: "Abbi fiducia!". Quella fiducia uccide la capacità critica in quanto l'obiettivo a cui il dare fiducia tenderebbe è al di fuori del tempo in cui la fiducia si può ritirare: si è morti! Quando ho scoperto che tu hai tradito la mia fiducia non ti posso più chiedere di pagarmi i danni che hai arrecato alla mia vita (vedi le tecniche di manipolazione mentale per imporre la fede ).
Chiedendomi fiducia nell'accettare una verità mi hai rubato la vita sottomettendola alla tua morale! Chi mi ripaga i danni?
E non venirmi a dire che lo hai fatto in "buona fede"; lo hai fatto per consolare te stesso, per avere un compagno che ti accompagnasse verso l'autodistruzione.
Tant'è che Pascal afferma: "Dal momento che credere o non credere è uguale, tanto vale credere!"
Quando affrontiamo l'Escatologia delle religioni siamo costretti a discutere della loro credenza, delle loro affermazioni senza che sia possibile dimostrare la realtà effettiva delle loro affermazioni. Ci si scontra con un atto di fede! Da qui si deduce che il lato debole delle religioni non consiste nella visione escatologica, ma nella struttura morale che quella visione escatologica giustifica e sostiene.
Quali atti mi conducono all'inferno o al paradiso? Quali atti mi consentono di seguire una sequenza karmica?
Ebbene, quegli atti sono oggetto di giudizio e di critica in quanto quegli atti incidono nella vita quotidiana e nella vita pratica delle persone. Quegli atti e gli effetti prodotti dalle e nelle persone ricadono sotto i sensi e possono essere misurati e valutati.
Prendiamo la visione escatologica del Paganesimo. Questa dice: "La morte del corpo fisico è il momento in cui l'individuo partorisce il suo corpo luminoso! Il corpo luminoso viene costruito dall'individuo attraverso le sfide e le contraddizioni che incontra nella propria esistenza e che affronta e risolve mediante la propria volontà, la propria intelligenza, la propria passione, i propri sentimenti, la propria struttura emotiva che coinvolge in ogni atto e ogni decisione!
Il Paganesimo dice anche: "Il fallimento della vita dell'individuo c'è quando alla morte del corpo fisico non corrisponde la nascita del corpo luminoso! In generale, quando l'individuo anziché vivere per sfida e passione ha vissuto per sottomissione!"
La visione escatologica si lega alla visione Cosmologica.
Per quale motivo la morte del corpo fisico dovrebbe essere il momento in cui il corpo luminoso viene partorito? E, poi, si dice che viene partorito quanto cresce. E viene partorito SOLO nella misura in cui è cresciuto. Ma perché nelle Antiche Religioni le "visioni" della vita dopo la morte erano così poco importanti?
Perché nell'Escatologia delle Antiche Religioni l'accento era posto NON su quello che si incontra dopo la morte del corpo fisico, ma sulla possibilità di partorire il proprio corpo luminoso. L'accento era posto sulla vita, le contraddizioni e le condizioni della vita. Perché era il modo con cui si affronta la vita che permetteva di partorire il corpo luminoso. Partorire o non partorire equivaleva a continuare a vivere. Continuare a vivere comportava affrontare, comunque, quanto si incontra. E quanto si incontra altro non è che ciò che oggi esiste con percezione soggettiva, legami e descrizioni assolutamente diversi da quelli che vengono costruiti mediante i sensi del corpo fisico e i legami della Natura e sociali che questo ha costruito.
L'Escatologia Pagana non promette un "premio" o una "punizione" alla morte del corpo fisico e pertanto non stabilisce nemmeno una morale o un'etica in funzione della morte e dell'eventuale premio o punizione. La morale e l'etica del Paganesimo è propria della morale sociale e dell'etica che le società degli uomini impongono con tutte le modificazioni che ogni società e ogni cultura fanno nel corso della loro vita e nel corso della loro evoluzione.
E' un'etica sociale; una morale di relazioni all'interno della società civile (per l'argomento vedi i testi relativi al Crogiolo dello Stregone ).
Non è l'etica e la morale in funzione di una reincarnazione o del guadagno di un paradiso comunque descritto dalle religioni rivelate. Pertanto il Pagano non deve dimostrare la realtà della propria Escatologia, ma dimostra l'utilità di leggere ed affrontare l'esistenza dal punto di vista Pagano in contrapposizione a come ogni altra lettura Escatologica propone di affrontare la vita e le relazioni nella vita quotidiana.
L'Escatologia si lega alla Cosmologia. E' la visione cosmica del Paganesimo che conduce le persone all'Escatologia Pagana. Esattamente come la visione cosmica delle religioni rivelate portano all'Escatologia delle religioni rivelate.
Da Nera Notte emerge l'uovo cosmico: Gaia! Gaia non è altro che la totalità della materia e dell'energia dell'universo. Una materia e un'energia che esprime Fanete! Eros; l'Intento! Questa visione costringe il veggente a procedere e lo costringe ad elaborare l'Escatologia come conseguenza della visione stessa. Così il Cosmo ha in sé una tensione. La tensione dell'Intento! Ma perché il Cosmo ha la tensione dell'Intento? Per che cosa?
Dire per che cosa il Cosmo manifesta al suo interno quella tensione si rischia di enunciare una verità ( per approfondire il concetto di Verità e Libertà del Paganesimo vai ai testi fondamentali ). Se oggi possiamo girarci indietro ed osservare le trasformazioni che hanno portato al nostro divenuto è proprio perché il Cosmo manifesta quella tensione. Quella tensione è una qualità dell'energia fondamentale del Cosmo.
I fraintendimenti si sono manifestati in modo particolare attraverso la filosofia Platonica.
Le interpretazioni Platoniche, discusse e manipolate nei vari periodi storici, sono diventate il fondamento del discutere nelle civiltà occidentali. Per lungo tempo hanno guidato il pensiero delle persone, sia direttamente (quando Erasmo da Rotterdam ha reintrodotto il Platonismo) sia indirettamente in quanto comunque usate dalla chiesa cattolica a supporto delle sue affermazioni fin dai tempi più antichi: vedi l'appropriazione di elementi dello Stoicismo e del Neoplatonismo ad opera dei cristiani (vedi i testi relativi su Paganesimo e Neoplatonismo)
Infatti, il fatto che il Cosmo manifesti una tensione non significa che il Cosmo manifesti anche intelligenza. E tanto meno progetto e scopo.
Quando si scopre una qualità, significa che si è scoperto quella qualità, non che quella qualità sia premessa o manifestazione di qualità diverse. E' vero che fra gli Esseri Umani quando scorgiamo che delle persone manifestano un'intenzione sappiamo che stanno elaborando dei progetti per raggiungere degli scopi mediante la loro volontà. Ma non per questo dobbiamo necessariamente attribuire tale meccanismo a tutto ciò che intuiamo abbia un intento. Se da una qualità, che scorgiamo in un oggetto, a quell'oggetto ne attribuiamo altre, queste non sono il frutto della nostra intuizione o del nostro vedere, ma sono piuttosto il frutto della nostra immaginazione. Un'immaginazione che abbiamo costruito all'interno del Sistema Sociale e che proiettiamo sull'intero universo.
C'è qualche cosa di malato quando si proietta sul Cosmo e sul suo comportamento i comportamenti propri degli Esseri Umani o i comportamenti degli Esseri della Natura. Gli Esseri Umani e gli Esseri della Natura sono una parte del Cosmo, non sono il modello del Cosmo. Pertanto se gli Esseri della Natura manifestano, a modo loro, la tensione fondamentale del Cosmo, il Cosmo non ha né la struttura culturale, né la natura degli Esseri della Natura per la quale gli Esseri Umani potrebbero attribuire al Cosmo (e agli oggetti Cosmologici) lo stesso modo con cui manifestare la tensione dell'intento.
La visione dell'"unità del tutto" è una visione molto antica. A questa visione, nel corso delle trasformazioni culturali, gli Esseri Umani vi hanno attribuito varie qualità.
Ad esempio in Plotino, nelle Enneadi, troviamo: "La visione dell'Uno è al di là del sapere. E le difficoltà ci si presentano soprattutto perché la conoscenza di Lui non si ottiene né per mezzo della scienza, né per mezzo del pensiero."
Si tratta di un "conoscere" quale atto di pura immaginazione.
L'intento del Cosmo è una tensione che porta la sostanza di cui è composto a trasformarsi da INCONSAPEVOLE a CONSAPEVOLE qualora quella sostanza incontri delle situazioni che le consentano di farlo.
Tutto quello che noi chiamiamo "vita" altro non sono che strategie di adattamento della sostanza del Cosmo spinta dalla sua qualità, l'Intento, per trasformare sempre più sostanza da INCONSAPEVOLE a CONSAPEVOLE.
Dove la qualità del Cosmo, Gaia, non mette intelligenza, progetto e scopo, ma solo la tensione della trasformazione.
E' nel momento del passaggio di una parte del Cosmo da Inconsapevole a Consapevole che quella parte manifesta la sua consapevolezza attraverso la propria intelligenza e la propria volontà nei processi di adattamento soggettivo al fine di dilatare e rendere stabile la condizione nella quale è venuta a trovarsi.
Ed è da questo che nasce, all'interno del pensato della ragione, la giustificazione dell'idea Escatologica del Paganesimo. Si tratta dell'idea delle "numerose rinascite delle Coscienze di sé".
Le visioni che hanno portato alla formazione dell'idea sono di ordine sia di percezione alterata che di osservazione delle tappe di crescita attraverso le quali avviene la vita degli Esseri della Natura.
Qualche cosa che muore per poi rinascere in maniera diversa e "più forte".
Qualche cosa che muore; per non rinascere!
Il concetto di rinnovamento e il concetto di mancato rinnovamento.
Queste "rinascite", col tempo, sono state variamente interpretate dai sistemi culturali. Dal momento che "l'ultima rinascita", quella relativa alla morte del corpo fisico e alla nascita del corpo luminoso, sfugge alla forma della ragione, la ragione ha usato la propria immaginazione descrivendo delle "forme-mondo" in cui quel corpo, data la ripetizione della forma umana, continuava a vivere. Mondi diversi che dalla vaga definizione di Ade e altro (i mondi delle ombre o i mondi della sfida degli Egiziani) si sono trasformati in Campi Elisi, paradiso, inferno, nirvana ecc. Sempre per risolvere lo stesso problema la ragione ha elaborato altri concetti come la reincarnazione, la metempsicosi o il karma. L'unica cosa che non poteva fare la ragione era immaginare un'esistenza senza la ragione stessa. Senza numeri, senza forma e senza quantità.
Così la ragione, agendo nelle varie culture, ha spostato l'attenzione degli Esseri Umani sulle priorità del problema escatologico.
Da una tensione nella specie umana che recitava: "Riuscirò a trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso?" la ragione l'ha trasformata in "Sarò abbastanza bravo da meritarmi un giudizio positivo per avere il paradiso o per reincarnarmi in una forma soddisfacente?".
La piuma di Maat decideva il peso del cuore: il peso delle passioni dell'individuo! Le passioni dell'individuo erano sufficienti per strappare un giudizio positivo ad Osiride? Ma Osiride non decideva; decideva il cuore delle persone. Decidevano le sfide e le passioni con cui la persona ha affrontato la sua esistenza e i mezzi che ha usato. Osiride era uno spettatore del divenuto della persona, non era lui che interveniva nella bilancia. E nemmeno Thot manipola il giudizio. Poi, le culture hanno voluto barare per restringere e limitare la vita degli uomini.
Pertanto, la Religione Pagana riporta l'attenzione sulla questione fondamentale dell'Escatologia: "Riuscirò a vivere con sufficiente impegno, responsabilità, passione per manipolare la mia energia, costruire il mio corpo luminoso e trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso? Il mio comportamento, nella mia occasione di vita, sarà sufficientemente eroico?" (per la difficoltà di comprensione del mito, vedi il commento a James Hillman ne "Un terribile amore per la guerra" )Partendo dal presupposto che la vita, come noi la viviamo nel corpo fisico, è un'occasione che non ci possiamo permettere di sprecare in quanto il passaggio dalla morte del corpo fisico alla nascita del corpo luminoso è determinato dalla quantità e dalla qualità emozionale delle scelte che noi facciamo nel corpo della nostra esistenza.
Se noi alziamo lo sguardo ci accorgiamo che "essere attaccati alla vita" oppure "l'istinto di sopravvivenza" è una forza fondamentale di chi è Cosciente di Sé, come lo è la tensione di espandere sé stesso nel mondo in cui si è venuti in essere.
E questa forza, al di là di come noi la descriviamo, la vediamo agire fin dal primo momento della nascita dell'universo e persistere nei Pianeti e nelle Galassie che la esprimono in base alle determinazioni attraverso le quali esistono. Il fatto che poi la nostra ragione si senta esclusa dalle voci dell'universo si tratta di uno stato proprio della ragione. Non dimentichiamo che finché Konrad Lorenz non dimostrò la struttura emotiva e le relazioni da comunicazione degli animali per gli Esseri Umani questi erano muti e senz'anima!
Da questo possiamo dire che ciò che è Cosmologico è anche Escatologico e viceversa.
Quando si parla, nelle religione Pagana Politeista, di nascita, si parla anche di morte. E si parla di morte proprio perché si parla di nascita.
Cosmologia ed Escatologia si fondono in un tutt'uno all'interno dei concetti religiosi fondamentali della Religione Pagana Politeista.
E in questo momento inizia il discorso Cosmogonico proprio del Paganesimo Politeista.
Il discorso Cosmogonico è il discorso sulla qualità del comportamento del Pagano Politeista nella propria quotidianità (vedi in relazione al concetto di diventare adulti per il Paganesimo ).
Il termine Cosmogonia etimologicamente starebbe ad indicare le teorie della nascita dell'universo: da Kosmo che significa ordine e gone che significa nascita!
Il termine Cosmo, nella tradizione Greca, si contrappone al termine Caos.
Dal punto di vista della religione Pagana Politeista il Caos è l'energia, la materia, l'universo privo di Coscienza di Sé. Il Caos è la mancanza di consapevolezza! Il Cosmo inizia quando la prima consapevolezza riconosce sé stessa diversa dal Caos che la circonda. Quando cioè una porzione di energia, materia o universo diventa consapevole di sé e inizia un processo di espansione e dilatazione nel Caos in cui è divenuto.
Cosmogonia, stando al significato originale, sta a significare la nascita della Coscienza. Quel processo di divenire e di trasformazione dell'universo che passa dallo stato di inconsapevolezza allo stato di consapevolezza attraverso un infinito numero di strategie individuali.
Questo passaggio, nelle antiche Cosmologie, è rappresentato dai NOMI DEGLI DEI!
I nomi degli DEI indicano le Coscienze di Sé che sono venute in essere ed agiscono. Agiscono in funzione di sé stesse. Agiscono, ognuna a modo loro, in risposta a quella tensione di cui abbiamo parlato: l'INTENTO! La Coscienza di Sé risponde alla tensione dell'INTENTO in base alle proprie DETERMINAZIONI. Risponde per ciò che è! Nel rispondere a ciò che è manifesta la propria volontà, la propria intelligenza.
Diventa interessante il meccanismo sulla formazione delle Coscienze determinato dalle scelte, finalizzate al proprio divenire, delle prime Coscienze di Sé.
L'opportunità per la nascita delle prime Coscienze di Sé si ha in situazioni particolari in cui l'Energia Vitale, fondamento di quanto esiste, viene a trovarsi. Si tratta sempre di Galassie, Ammassi Stellari. Dopo di che la situazione nell'universo subisce un cambiamento. Le Galassie e gli Ammassi Stellari esercitando la loro intelligenza e la loro volontà al fine di PERPETRARE SE' STESSI costruiscono delle situazioni favorevoli alla nascita di situazioni di vita che ESSI CONTENGONO.
Ed è così che si ha la definizione del dio nella religione Pagana Politeista: il dio è colui che attraverso la sua azione, finalizzata ad alimentare la propria esistenza, costruisce delle condizioni affinché possano venire in essere delle nuove Coscienze di Sé dalle condizioni che la sua ricerca di benessere e piacere ha favorito. Il DIO alimenta quelle condizioni, perché alimenta sé stesso e quelle condizioni favoriscono le trasformazioni del dio che ha contribuito a costruire quelle condizioni. Condizioni nelle quali emergono nuovi DEI che nello svilupparsi alimentano "vecchi" DEI che per il loro sviluppo alimentano e favoriscono i "nuovi" DEI (per approfondire vedi Zeus, l'Iniziato, Afrodite, Armonia e Peitò )
Spesso, quasi sempre, non si tratta di "un dio che costruisce attraverso la sua azione" delle condizioni, ma si tratta di una relazione ARMONICA di molti DEI che, attraverso le loro relazioni, determinano delle condizioni favorevoli per la nascita di altri Esseri che hanno così la loro occasione per trasformarsi in DEI.
Si ha un processo per cui, da una situazione primordiale nella quale le Galassie e gli Ammassi Stellari diventano consapevoli di Sé, ci si trova in una situazione in cui l'attività di adattamento soggettivo delle Galassie che rispondono alla tensione di INTENTO vengono a costruirsi delle condizioni affinché Esseri più "piccoli" possono mantenere compatta la propria energia e costruire il proprio processo di trasformazione (le innumerevoli nascite) verso l'eternità dei mutamenti.
Gli Esseri della Natura, nelle loro innumerevoli specie, altro non è che uno di questi processi di germinazione di Coscienze di Sé dati dalla qualità che manifesta l'Essere Pianeta, l'Essere Sole, l'Essere Atmosfera ecc. ecc.
Dopo di che i nomi e le trasformazioni culturali attraverso le quali individuiamo gli DEI e le trasformazioni, appartengono alla singola cultura, ai suoi bisogni e ai suoi INTENTI.
Un'ultima cosa va detta nella formazione della Cosmogonia Pagana: ci sono dei legami emotivi che costruiscono dei veri e propri canali di relazione fra il singolo Essere, per quanto piccolo sia, e l'immenso crogiolo di DEI di cui l'universo è manifestazione. Per quanto sia "piccolo" l'Essere della Natura, può chiamare tutti gli DEI dell'universo affinché affianchino i suoi progetti e le sue azioni. Ed essi lo faranno, non per il vantaggio del piccolo Essere, ma per il proprio vantaggio. Ed è per questo che il Pagano Politeista quando agisce nella propria quotidianità agisce come un DIO (per approfondire vedi le invocazioni della Religione Pagana ). Agisce per costruire un futuro in funzione di sé stesso, del proprio divenire, perché solo in questo modo costruisce (o partecipa alla costruzione) di un futuro per la società in cui vive; della specie della Natura di cui è parte; della Natura nel suo insieme; dell'universo del quale respira tensione e bisogni!
Le implicazioni di tutto questo si traducono nelle strategie d'esistenza attraverso le relazioni col mondo della Religione Pagana Politeista. Il Pagano, dunque, non si preoccupa della morte, ma si preoccupa di vivere in maniera eroica, appassionata, nel mondo in cui è nato in quanto proprio questo vivere in maniera eroica lo prepara a trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso: l'ultimo dei suoi atti eroici!
Il Pagano non separa le qualità dagli oggetti e quando riconosce delle qualità come oggetti in sé non le attribuisce ad oggetti partoriti dalla sua immaginazione. Per contro, il Pagano Politeista riconosce che fenomeni ed oggetti hanno la loro coscienza, la loro intelligenza e le loro strategie d'azione e di tutto questo percepisce in base a ciò che è e descrive quanto percepisce con gli elementi presi dalla propria ragione. (vedi la via alla Stregoneria delineata dall'Inno Omerico a Demetra )Così, rappresentare in forma umana la Coscienza di sé del Bosco non è che il Bosco abbia forma umana, ma si rappresentano gli attributi che gli Umani, o quegli umani, percepiscono della Coscienza di Sé del Bosco.
Così Urano Stellato e Nut possono essere raffigurati in forma umana, ma sono il cielo stellato; l'infinito siderale che ci avvolge, diverso da Zeus, l'atmosfera, che è padre di tutti gli Esseri della Natura!
Questo è il concetto di Cosmologia, Cosmogonia e Escatologia della Religione Pagana Politeista!
Marghera, 12.04.2006
Alcuni fondamenti della Stregoneria Pagana!
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La Stregoneria procede nel mondo per analisi della realtà in cui gli Esseri Umani vivono. Il cristianesimo procede per verità ontologiche da imporre con la violenza alle persone. Quando la verità imposta dal cristianesimo è inadeguata, il cristianesimo procede applicando alla parola immutabile del suo dio padrone il desiderio di dominio come espressione della malattia di delirio narcisistico di dominio dell'uomo sull'uomo.