Cod. ISBN 9788891170880
Premessa introduttiva
Perché parlare di creazione nella Religione Pagana?
Si può obiettare che le credenze religiose nelle antiche religioni e nelle religioni attuali che si riferiscono a forme di Paganesimo, siano molte e spesso appaiono senza un filo conduttore comune. Parlare di creazione nella Religione Pagana significherebbe, a prima vista, parlare di molte creazioni, perché molti sono i miti sulla creazione che conducono a idee diverse sulla creazione del mondo.
Questa obbiezione c'è perché si assume il punto di vista ebreo-cristiano. Gli ebrei e i cristiani hanno a fondamento della loro religione il libro. L'uomo religioso ebreo e cristiano regola la sua vita in base ai dettami del libro. Il libro, per l'uomo ebreo e cristiano, è la parola di verità del proprio dio. Una parola immutabile che determina la vita dell'uomo stabilendo leggi e dettami immutabili nel tempo, nelle culture. Gli ebrei e i cristiani non ammettono nessuna libertà dell'uomo nei confronti del proprio dio, ma giustificano gli atti del loro dio anche quando, per i suoi capricci, decide di distruggere l'umanità col diluvio universale. Per gli ebrei e i cristiani, il loro dio è al centro del mondo e l'uomo è l'oggetto di possesso del loro dio. Il cristiano è un uomo che crede nel proprio dio, ne giustifica gli atti e obbedisce ai dettami imposti. Come questo uomo cristiano ed ebreo giustifica la sottomissione al proprio dio con la "credenza", la "cieca convinzione", che il suo libro sacro gli descriv a la verità assoluta ed immutabile del proprio dio, così ogni ebreo e ogni cristiano proietta il meccanismo della "credenza" e della "cieca convinzione" su ogni convinzione culturale che porta gli uomini a descrivere ogni altro meccanismo che li leghi (religione) al mondo in cui vivono.
Dal punto di vista della Religione Pagana ciò che si discute è la "credenza" e la "cieca convinzione" che gli uomini hanno costruito e imposta ad altri uomini. Dal punto di vista della Religione Pagana, dall'uomo che descrive il venir in essere della realtà che vive e da come descrive la realtà che vive, scorgiamo il futuro che quell'uomo vuole costruire per la sua società.
Il "mito" della creazione nasce da forme di patologia psichiatrica, da immaginazioni, da desideri più o meno espressi che escono dalla ragione quotidiana e ne proiettano le aspettative dell'individuo (o di un gruppo sociale di individui) in un tempo e in una situazione dalla quale traggono legittimazione per le loro azioni quotidiane. La descrizione della creazione non appartiene alla sfera dei sensi, ma appartiene ad una proiezione psichica che coinvolge il ruolo dell'individuo (o del gruppo di individui) nella cultura sociale e nell'organizzazione della propria vita.
Il modello di creazione, o mito di fondazione, assume un ruolo fondamentale nella società e nella formazione culturale delle generazioni che da quella società affrontano il loro futuro. Tutto ciò di cui si parla inizia da.... Dal "mito" di fondazione o dalla creazione.
Se voi chiedete ad un cristiano per strada qualche cosa della bibbia, difficilmente vi parlerà di Isaia, ma sicuramente vi parlerà della Genesi in cui il dio ebreo e cristiano creano il mondo. L'idea che dio crea il mondo è un'idea fatta propria da ogni ebreo e da ogni cristiano al punto tale che nella sua vita quotidiana egli si identifica, in ogni istante, con colui che ha creato il mondo. Qualunque azione faccia l'ebreo o il cristiano, dal punto di vista psicologico, assume la stessa separazione dal mondo del suo dio. Quando commette un delitto o quando si sente "magnanimo", quando supplica o quando concede, è sempre il dio creatore che agisce attraverso lui: lui non è parte della società, ma ne è il giudice. Questo stato psichico si manifesta nell'ebreo e nel cristiano sia quando socialmente è un miliardario o occupa dei ruoli istituzionali, sia quando è povero e derelitto.
Mentre lo studioso di antiche religioni o l'archeologo vanno alla ricerca della precisione storica delle varie idee sulla creazione, la persona religiosa mette in rilievo gli aspetti religiosi delle varie idee sulla creazione: che cosa comportano dal punto di vista dell'espressione dei propri legami col mondo in cui viviamo.
Ad una persona religiosa non è chiesto di fare una ricerca storica, è chiesto di giustificare le proprie visioni (che possono anche essere il frutto di patologia) religiose, di confrontarle e di rilevare le implicazioni nella vita degli uomini.
Nel caso della creazione e del venir in essere del mondo, l'idea religiosa determina il modo di vivere dell'uomo e determina il modo con cui l'uomo guarda alla morte: alla propria morte.
La religione, che piaccia o meno, è la madre di tutte le scienze.
Non esiste una "scienza" che non venga descritta dagli uomini. Tutti questi uomini hanno le loro emozioni circoscritte in certezze soggettive determinate dai principi religiosi loro imposti nella primissima infanzia e, ancor prima, fin da quando erano nella pancia della madre mediante le emozioni che la madre trasmetteva al feto quando rispondeva ai segnali che dalla società giungevano a lei.
Per questo motivo non esistono "tante idee" sulla creazione, ma esiste l'idea che un uomo o un gruppo sociale esprimeva mettendola a fondamento del proprio agire. L'idea di creazione è elaborata dall'uomo per giustificare il proprio agire nella vita quotidiana. Quell'uomo e quel gruppo sociale poteva esprimere quell'idea e solo quell'idea date le relazioni che praticava fra sé e il mondo in cui viveva.
Oggi esiste una sola idea sulla creazione nella Religione Pagana, ma esistono molti uomini che cercano di uscire dall'idea della creazione ebrea e cristiana cercando negli antichi miti di altri popoli. Questi uomini, educati nell'ideologia religiosa cristiana, proiettando su altri popoli l'idea cristiana della creazione: cercano una forma diversa in cui veicolare le loro emozioni cristianamente circoscritte.
Scopo di questo scritto è quello di mettere a confronto varie idee di creazione che hanno preceduto l'idea ebrea e cristiana di creazione, sottolineare delle contraddizioni dal punto di vista religioso e aprire l'orizzonte emotivo umano all'idea della creazione nella Religione Pagana.
L'uomo può avere una sola idea di creazione, un solo mito a fondazione. Da quell'idea, calata nella sua struttura emotiva, fa procedere la propria intelligenza, le proprie idee e le proprie scelte attraverso le quali affrontare la vita quotidiana e porre le basi per il futuro sociale.
Per questo è necessario mettere a confronto la creazione ebrea e cristiana con le creazioni dell'Antico Egitto, dei Sumeri, di Babilonia, della Grecia Antica, dell'India. Cercare di individuare i meccanismi religiosi attraverso un tentativo di comprensione dei desideri dei veggenti che quelle creazioni scrissero per comprendere il concetto di CREAZIONE NELLA RELIGIONE PAGANA.
Claudio Simeoni - 2015
3) La creazione nei Veda e la creazione egiziana: i sensi come Dèi;
4) La creazione nell'Inno al Purusa alle cosmogonie greche e la creazione del Libro dell'Anticristo;
5) La creazione nel Libro dell'Anticristo, come continuità alle creazioni Sumera ed Egiziana;
6) La creazione nel Libro dell'Anticristo e la creazione nei Veda: dalla creazione alla morte;
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Marghera, 10 maggio 2015
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