La Stregoneria sostiene che le condizioni psichiche (che normalmente vengono chiamate anima o spirito) sono manifestazione del venir in essere del corpo e muoiono con il corpo. A meno che il corpo non generi un altro corpo. Non esiste in Stregoneria la differenza spirito e corpo: esistono solo corpi consapevoli di sé stessi che mettono in atto strategie d'esistenza al di là della qualità (materia o forma) che compone quel corpo.
Risposta di Gianni al punto 3
3) L'anima mortale non è soltanto condizioni psichiche (e tra l'altro la si può trasfondere anche in modi che esulano dalla generazione di un altro corpo) ......E lo spirito è ben altro che l'anima mortale.
Ma scusa... però... se sostieni che corpo e spirito sono la stessa cosa, come mai rifiuti l'idea dell'Uno? E' ben a quello che mi riferisco.... alla non-dualità.
Quando dico "ritorno" intendo il percorso di semplificazione necessario per arrivare alla consapevolezza... ma consapevolezza di che?..... di uno stato antecedente (non in senso temporale) il processo di "caduta" dello spirito attraverso quella sedimentazione di cui parlavi, ..... caduta, "fissazione", che ha portato l'essere ad identificarsi sempre più in quella sedimentazione.
Ma per operarla, quella semplificazione dell'essere, ce n'è di lavoro da fare!.......Il solve et coagula non è altro che solvere quella sedimentazione per riportarla allo stato spirituale antecedente la sedimentazione stessa.
Per operare in tal senso occorre prendere consapevolezza... certo.
Le dottrine orientali mica dicono nulla di diverso, sai?.. tu sei già libero... nulla ti tiene prigioniero.... devi solo prenderne consapevolezza....ed è vero....ma vallo a dire a chi si sente prigioniero.... prigioniero di se stesso!..... Non gli basterebbe una vita, per sentirsi libero, pur mettendocela tutta......e sempre che ci riuscisse.
Tu dici: in stregoneria esistono solo corpi consapevoli che..... ecc......... ma io ti chiedo "e gli altri"? Tu mi dirai che sono già morti.... ok.... ma allora... chi è che a questo punto vede differenza tra "corpo" e "spirito"?
3) quando si costruisce il "concetto" di Uno, come dissi sopra, fu un errore dei Neoplatonici, indotti dagli Stoici (molto probabilmente) dell'attività demiurgica delle Idee. L'attività demiurgica delle Idee venne tradotta, dai Neoplatonici, come l'attività del Demiurgo che manifesta le Idee. In realtà fu strappata la volontà e l'intelligenza alle Idee (gli oggetti del mondo, gli Dèi, ecc.) e quest'intelligenza e volontà fu attribuita ad un fantomatico Uno che manifesta le Idee e a cui le Idee ritornano.
Questa interpretazione ha stuprato tutto il Mito che fino ad allora era praticato e vissuto dai Popoli.
In realtà, non è che non esista un "uno". Si tratta del mattone primo della materia (e dell'energia) che costituiscono il fondamento dell'universo con tutto quanto contiene. Ma questa (Gaia per gli antichi) non ha intelligenza, non ha determinazione, non ha scopo, non ha volontà, non ha coscienza, non ha consapevolezza! Ha, in compenso, la qualità che, date condizioni favorevoli, una frazione di quella materia (che io ho definito come Energia Vitale) passa dallo stato di inconsapevolezza allo stato di consapevolezza manifestando la sua intelligenza, la sua volontà e lo scopo di espansione soggettiva nell'oggettività in cui è venuta in essere. La conoscenza, la coscienza, le funzioni psichiche, la stessa struttura fisica si trasformano per dilatazione e sedimentazione: il nostro DNA non è diverso da quello della mosca della frutta. Ma su quello abbiamo sedimentato molti altri geni data la nostra inadeguatezza nell'adattarci al nostro presente.
Noi andiamo sempre verso la complessità, MAI VERSO LA SEPLIFICAZIONE! La semplificazione è morte e inadeguatezza dell'individuo.
Faccio un esempio. Noi abbiamo un cervello nello stomaco che ci permette di percepire qualità e quantità del cibo che abbiamo di fronte e ci rende avidi di quanto ci serve. La semplificazione consiste nell'annullare le sensazioni e la conoscenza che arriva da questo cervello riducendo tutto alla ragione (al verbo) che porta inevitabilmente a scambiare bacche velenose per commestibili. Se noi usiamo tutti gli strumenti di cui ci siamo dotati per percepire il mondo, percepiremmo una struttura infinitamente complessa e la nostra azione sarebbe il frutto di una grande elaborazione. Invece, uccidiamo tutto dentro di noi e ci fissiamo nel "ragionare", nel verbo, che eleviamo ad assoluto. Poi arriva l'indagine psicologica che ci dice che solo un 3% delle nostre decisioni è il frutto di decisioni "razionali" tutto il resto è spinto dalla nostra percezione profonda, emotiva, ancestrale (o chiamala come vuoi) mal disciplinata da una ragione ammalata da onnipotenza che si crede creata ad immagine e somiglianza del dio padrone (o dell'Uno).
Il solve-coagula è una sciocchezza alchemica. Prova a sostituirlo con accumulo-tensione-carica-scarica-rilassamento dove ciò che viene accumulato fino al rilassamento sono le condizioni emotive degli individui e il risultato del rilassamento determina la differenza fra la condizione precedente l'accumulo e il guadagno che si è sedimentato sulle emozioni nel momento del rilassamento dopo la scarica.
In ogni momento della nostra vita, noi siamo l'assoluto del nostro esistere e superiamo quell'assoluto proprio agendo nelle condizioni di accumulo-tensione-carica-scarica-rilassamento dove, ad ogni rilassamento segue una necessità di gettare le basi per una nuova sfida.
Le dottrine orientali non dicono nulla di questo. Lo stesso Induismo ha dovuto ingannare sé stesso collocando il presente universale in una situazione di Brahama, mentre siamo in una situazione di non-Brahama.
Anche sul concetto di "si è liberi" e "non si è liberi" non la leggiamo allo stesso modo; la libertà non è uno stato dell'essere, dell'Essere Umano nel nostro caso, ma è un tensione che si manifesta là dove ci sono ostacoli da rimuovere per alimentare l'espansione soggettiva. E DI VITA ABBIAMO SOLO QUESTA, CHE POSSIAMO AFFERRARE O BUTTARE VIA IN UN DELIRIO DI SOTTOMISSIONE O DI ILLUSIONI.
Li altri, li chiamo morti perché hanno rinunciato all'espansione e questa rinuncia la impongono come ideologia religiosa. Hanno cortocircuitato la loro energia su sé stessi. Per loro è assolutamente normale, ma è dannoso per la società civile. Solo il corpo teso all'espansione ha le dinamiche sufficienti per accumulo-tensione-carica-scarica-rilassamento delle proprie pulsioni, tensioni, emozioni. Gli altri si rinchiudono in depressione, sensi di colpa, disperazione e illusioni di vario genere. Questa è la differenza che c'è fra un corpo vivo e un corpo morto che poi li trovi solo fra gli Esseri Umani. Grazie alla magia nera del cristianesimo, dell'ebraismo, de musulmani e dei buddisti.
Risposta di Gianni al punto 3
Quando parlo dell'Uno mi riferisco solo alla non-dualità.... intesa in senso taoista.... null'altro. Soltanto non dualità...... e semmai alla semplificazione del molteplice nell'uno del vertice che tutto comprende e sintetizza in sé stesso trascendendolo. Non occorrono riferimenti a questo o a quello, anche perché io detesto riferirmi a ciò che non sia sorto da me stessa. Io esprimo il pensiero mio, appartenente a me. Capisco che a te non basti, ma non sacrificherò di certo me stessa alla tua smania di sfoggiare cultura. Intendo restare me stessa, ragionare con la testa mia, sentire col mio sentire, intuire col mio intelletto.
Dimmi di che Mito stai parlando.... posta link in modo che lo si possa leggere nella sua interezza, senza dargli interpretazioni tue........ ché le tue interpretazioni sai già che non mi trovano mai d'accordo.
Dopo aver negato nel primo paragrafo l'esistenza dell'Uno come inteso da tutti coloro che citi, nel secondo paragrafo te ne esci bel bello ammettendone l'esistenza... ma di un uno che è invece solo una metà, dato che ti limiti all'aspetto visibile di questo Uno, non riuscendo per tua natura a concepire l'Invisibile. E manco sai che il visibile non esisterebbe senza l'invisibile, e viceversa.
Parli di Gaia, ossia ti limiti al mondo naturato..... eppure anche soltanto questo mondo parte dall'immateriale per farsi materiale... e , al contempo, dal materiale si fa immateriale,... in una serie di livelli che vanno dalla mente alla pietra.
Inconsapevole è solo ciò in cui "tu" non hai infuso la tua consapevolezza. Morto è solo ciò in cui "tu" non hai trasfuso la tua vita, intesa come spirito vitale, vivificatore.
Dici: "Noi andiamo sempre verso la complessità, mai verso la semplificazione"........... assolutamente errato..... complicazione e semplificazione sono i percorsi opposti dell'esistente, esistono entrambi... entrambi operano , contemporaneamente. Questo nostro mondo umano intorno a te, che ti piace tanto ... già c'è ciò che opera alla sua "semplificazione"......... potrebbe avvenire in un giorno o in secoli...... ma avverrà... prima o poi. E' già avvenuto.
Ed anche in natura... è una continua trasformazione, semmai, non complicazione. Tu ti ergessi, in atto della Mente, al di sopra di quella che vedi come complessità, tu ne prendessi visione globale, ne vedresti la possente unità... la quiete attiva... eterna.
Del "solve et coagula" hai capito niente..... Non provo a sostituirlo proprio con niente, resta ciò che è.........e non sarò certo io a spiegare un'opera, quella alchemica, che resta per sua natura occulto a chi non la sa ne' intravedere ne' realizzare.
Sbagliato. Essere o non essere nell'assoluto del nostro essere di pende dal nostro saperci o meno assumere nella sede di quell'assoluto.
Le dottrine orientali. Manco te ne sei mai interessato.... sennò sapresti che proprio per quelle dottrine essere-non essere, esistenza-non esistenza, Brahma-non Brahma, sono null'altro che fisime del tutto umane... di uomini incapaci di uscire dal regno illusorio della dualità che li tiene prigionieri.
Vorrei che ti rendesi conto della sostanza di quanto dici: "Quando parlo dell'Uno mi riferisco solo alla non-dualità.... intesa in senso taoista.... null'altro. Soltanto non dualità...... e semmai alla semplificazione del molteplice nell'uno del vertice che tutto comprende e sintetizza in sé stesso trascendendolo." Ma ti sembra serio? Un conto è affermarlo e un conto è sostenerlo nella sua sostanza. E' come per il cristianesimo. Finché sei in un ambiente cristiano puoi parlare di dio e far discendere discorsi in relazione a dio, poi, quando esci dall'ambiente cristiano e incontri un ambiente che non ha soggettivato l'idea di dio, sei tenuto a dimostrare l'idea di dio e a sostenerla. La stessa cosa è quello che fai tu. La "non dualità", come tu la affermi, non può agire perché non esiste un oggetto entro il quale il soggetto agisce, né costruisce le relazioni: puoi solo affermarlo in senso neoplatonico. L'Uno, assoluto, che basta a sé stesso, è intelligenza in sé stesso e tutto, te compreso, è legato e obbediente all'Uno assoluto. Ciò può essere affermato, ma non può né essere dimostrato, né essere sostenuto, né essere utile all'uomo che, essendo un animale divenuto nella Natura, vive e si sviluppa per relazione con altro diverso da sé (normalmente lo chiamano ambiente). Il molteplice lo posso vedere sia nella ragione sia nei mille mondi in cui la mia percezione spazia: l'Uno non esiste se non come illusione patologica! Ora, ridurre la percezione dei sensi ad un'immaginazione (l'Uno) è un disturbo psicologico e psichiatrico che deriva da un soggetto che immagina essere egli stesso l'Uno in tutto il molteplice diverso da sé: l'individuo, ammalato da onnipotenza, è l'Uno!
Negli ultimi cinquant'anni la psicologia ha fatto passi da gigante!
Io sfoggio cultura perché ho cultura!
Ma, non ti sembra un po' ridicolo affermare prima, attribuendo a te stesso: "Io esprimo il pensiero mio, appartenente a me" e poi, da me pretendi da me: "Dimmi di che Mito stai parlando.... posta link in modo che lo si possa leggere nella sua interezza, senza dargli interpretazioni tue........ ché le tue interpretazioni sai già che non mi trovano mai d'accordo" e non ti sembra che un simile atteggiamento non [nota: un non di troppo] sia ascrivibile all'educazione cristiana? Non ti sembra che attribuire a sé stessi un'azione e pretendere da un altro un comportamento diverso dal proprio non sia proprio l'atteggiamento del dio padrone cristiano? Tu puoi trovare solo cose mie, perché non esistono studiosi o filosofi che siano stati in grado di fare meglio di me nell'ambito della scienza religiosa.
Quando i Neoplatonici parlano dell'Uno non citano la sostanza dell'universo. Sia ai Neoplatonici che ai panteisti l'Uno è tale perché portatore di intelligenza, scopo, volontà e intento. Tutti attributi che non appartengono a Gaia. L'intelligenza e la volontà non è in Gaia, ma è dei soggetti che emergono in Gaia e riconoscono sé stessi diversi dalla Gaia che li circonda. Non esistono strutture di pensiero, dall'ebraismo (600 a.c.) ad oggi, religiose che parlano dell'intelligenza manifestata dalla materia, dal corpo.
Che l'universo sia composto da una struttura unica, appare a tutti i veggenti e la scienza stessa sta cercando il mattone primo ed elementare della materia. Ma alla filosofia e alla teologia questo non interessa. Non è l'universo che va cercando, ma l'Uno intelligente da cui l'universo promana. Il dio creatore dell'universo. Senza rendersi conto che il dio creatore e l'Uno sono creazioni illusorie di menti malate mentre la costruzione della "Coscienza Universale" è fatta dai corpi che agiscono nel presente e costruiscono il loro futuro nell'infinito dei mutamenti. Sono questi corpi, mediante volontà, intelligenza e scopo, che costruiranno la Coscienza Universale e NON VICEVERSA!
L'inconsapevole è ciò che non si espande per volontà, intelligenza e scopo; al di là che io lo conosca o meno. Però, conosco la patologia psichiatrica e non intendo accettare ipotesi, fantasiose e indimostrabili, a fondamento dell'agire umano.
Affermi: "Noi andiamo sempre verso la complessità, mai verso la semplificazione"........... assolutamente errato..... complicazione e semplificazione sono i percorsi opposti dell'esistente, esistono entrambi... entrambi operano , contemporaneamente. Questo nostro mondo umano intorno a te, che ti piace tanto ... già c'è ciò che opera alla sua "semplificazione"......... potrebbe avvenire in un giorno o in secoli...... ma avverrà... prima o poi. E' già avvenuto." Dimostralo! Si può affermare l'esistenza di cappuccetto rosso, ma non la si può dimostrare in quanto frutto di fantasia. Esiste un processo di crescita per sedimentazione che articola e rende complessa la struttura di tutti gli individui della Natura. Qualunque individuo della Natura. Che poi fra tutte le sue possibilità un Essere della Natura selezioni, crescendo, quelle che gli possono essere più funzionali, è un altro discorso. Tu non usi coscientemente il cervello dentro il tuo stomaco, ma il cervello dentro il tuo stomaco di manda segnali che tu, comunque elabori. Puoi semplificare affermando che il cervello dentro il tuo stomaco non esiste, ma di fatto esiste e invia imput alla tua coscienza. Oltre il 90% delle scelte che un individuo fa sono proprie di percezioni subcorticali o reazioni emotive, amigdaliche, come risposte a stimoli del mondo che la ragione ignora. Se vuoi mettere la testa sotto la sabbia il mondo è semplice, ma è solo perché tieni la testa sotto la sabbia. In sostanza, perché sei morto alla vita.
E quando mai: "Ed anche in natura... è una continua trasformazione, semmai, non complicazione. Tu ti ergessi, in atto della Mente, al di sopra di quella che vedi come complessità, tu ne prendessi visione globale, ne vedresti la possente unità... la quiete attiva... eterna."? Si chiama retorica. Perché se ti riferisci a me io non mi sono "elevato" sopra a niente, semmai vivo il mondo e le sue contraddizioni. Se l'affermazione è finalizzata ad un effetto enfatico o come aspirazione, diventa ridicola. Minerva, la MENTE, nasce dalla testa di Zeus e noi la usiamo come arte nella Ragione, ma noi siamo intuizione e percezione che la mente ignora. Ergersi al di sopra, fra l'altro, è un concetto cristiano: è il cristiano che nell'identificazione col dio padrone si fa giudice e padrone e si erge al di sopra degli uomini, delle condizioni e della legge; il Pagano vive le condizioni, gli uomini e la legge.
Di solito quando si vogliono nascondere sciocchezze palesi ed evidenti, le si fanno diventare dei "misteri", tipo: "Del "solve et coagula" hai capito niente....." Non provo a sostituirlo proprio con niente, resta ciò che è.........e non sarò certo io a spiegare un'opera, quella alchemica, che resta per sua natura occulto a chi non la sa ne' intravedere ne' realizzare.". Se non riesci a spiegare e sostenere una tua affermazione: perché l'hai fatta? Capisco Ratzinger che parla della vagina vergine della madonna, è ridicolo e offensivo nei confronti delle persone. Rimane "occulto" il mistero della vagina vergine? Io dico di no! Semmai rimane occulto lo scopo per il quale hai fatto un'affermazione ad effetto, ma non sai sostenerla e ti rifugi nell'occulto. Come fa Ratzinger.
E per piacere, non dire sciocchezze attribuendole al mio divenuto: "Le dottrine orientali. Manco te ne sei mai interessato.... sennò sapresti che proprio per quelle dottrine essere-non essere, esistenza-non esistenza, Brahma-non Brahma, sono null'altro che fisime del tutto umane... di uomini incapaci di uscire dal regno illusorio della dualità che li tiene prigionieri." Sono troppo vecchio per queste bambinate. Che devo, metterti qualche link ai miei lavori? Le mie pagine sull'ideologia religiosa induista e buddista sono state aperte migliaia di volte.
Marghera 17.06.2008
Va all'indice de: Vivere da Stregone
TORNA ALL'INDICE STREGONERIA PAGANA
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La Stregoneria è un cammino. Questo perché la Stregoneria è trasformazione del soggetto che percorre il sentiero. Il sentiero è mutamento dopo mutamento, trasformazione dopo trasformazione. La sequenza delle trasformazioni del soggetto, in ogni istante che si trasforma, forma il cammino dello Stregone. In ogni attimo lo Stregone, come ogni persona, presenta il proprio Potere di Essere che altro non è che quanto ha costruito mediante le sue trasformazioni.