Cod. ISBN 9788891185778
Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno
Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):
1) Schelling si oppone alla visione meccanicistica della natura, che esclude qualsiasi considerazione idealistica.
2) Egli ritiene che si debbano prendere in considerazione, come proprietà generale, i rapporti di forze, e afferma che nello sviluppo fisico le forze originarie sono l'attrazione la repulsione, intese rispettivamente come forza espansiva e forza limitante.
3) Ogni fenomeno della natura è la sintesi di queste due tendenze opposte, che si trovano in equilibrio provvisorio. I punti di arresto da cui scaturiscono gli esseri finiti sono causati dalla limitazione della forza di espansione.
Leggere la natura come reazione causa-effetto è una visione nell'immediato, dove la ricerca scientifica, onde agire sulla natura, stabilisce una serie di relazioni all'interno delle quali poter agire per modificare la natura a vantaggio dell'Essere Umano. Questa visione è fuorviante in quanto tende a negare quanto è sconosciuto all'interno della natura e soprattutto a non vedere come la natura inserisca, nel proprio fare, le proprie determinazioni per sviluppare se stessa. Il meccanicista nota come agendo in A si abbia la reazione B. Non si chiede perché né attraverso quale adattamento questo è avvenuto e, quando se lo chiede, la risposta è ancora quella: agire in A onde ottenere B. Egli non si pone affatto il problema per cui l'effetto B che lui riesce a produrre agendo su A sia un atto di determinazione e di volere della Natura o dell'oggetto della natura stessa. Egli non si pone il problema che la natura può scegliere e la risposta alla sua azione è la risposta più immediata che la natura affronta onde annullare gli svantaggi ad essa apportati dalla sua azione stessa.
Non è una questione di idealità, è una questione di intelligenza della natura nell'ovviare all'ostacolo posto. Il meccanicista non si chiede se si possono seguire altre vie per ottenere lo stesso risultato. Egli non ha tempo per lunghe sperimentazioni, la vita gli sfugge velocemente. Deve pertanto piegare l'esistente alle proprie necessità.
Sfugge a Schelling il movimento della natura. La natura non si muove attraverso rapporti di forza, ma attraverso adattamenti soggettivi alle variazioni oggettive. Il respiro della natura non è breve come la vita dell'Essere Umano, il suo respiro si articola nei milioni di anni e attraversa adattamento dopo adattamento provando e riprovando infinite volte senza mai negare o annullare l'esistente nel momento in cui l'esistente è funzionale e adattato all'oggettività. La natura non agisce né subisce rapporti di forza in quanto le modificazioni dell'oggettività sono recepite dalla natura come necessità per la sua modificazione e, proprio rispondendo a tali sollecitazioni, come ricerca del proprio sviluppo, fonda la propria libertà.
Il concetto di rapporti di forza è un concetto preso a prestito da Schelling dal comportamento sociale umano, dove l'imposizione della forza è atto esclusivo del Comando Sociale mentre l'opposizione, limitante è l'atto di sopravvivenza degli Esseri Umani del Sistema Sociale al Comando Sociale stesso.
La forza espansiva e la forza limitante sono immagini gratuite.
Ogni Essere, dalla natura, ai singoli Esseri, all'Essere Umano stesso tendono ad espandere se stessi in tutte le direzioni dell'esistente. La limitazione nell'espansione, dovuta a cause oggettive e alla soggettività modificata, attraverso cui la Coscienza di Sé che è venuta formandosi, è dovuta alla necessità di fondare l'espansione ulteriore.
Ogni essere sa che lo stato in cui ora vive ed esiste è uno stato provvisorio. In ogni istante può cambiare la qualità e le condizioni che permettere all'esistente di esistere, svilupparsi e divenire. Le nuove condizioni impongono ai soggetti di modificare le loro risposte all’ambiente per continuare ad esistere. Anche quando l'attuale stato di esistenza viene rimosso per la morte del corpo fisico, la tensione psichica di ogni soggetto lo spinge ad agire per continuare ad esistere e ad espandersi anche dopo la morte del corpo fisico. Soltanto l'essere assoluto nega questo e in quanto assoluto si arroga il diritto di dominare e determinare le trasformazioni, ma il concetto di essere assoluto è parto di fantasia impotente che bloccò il proprio divenire in un'illusione totalizzante per l'individuo.
La dinamica che Schelling abbozza è relativa ai movimenti e alle tensioni dell'Energia Vitale e alla Coscienza che dell'Energia vitale è il momento costruttivo. Ogni Coscienza di Sé tende all'espansione. Ma l'espansione della Coscienza non è una prerogativa o un privilegio di espansione della singola Coscienza, ma l’espansione è una forza psichica chiamata NECESSITA’ di tutte le Coscienze esistenti nell'oggettività in cui quella Coscienza tende ad espandersi. Non esiste una forza limitante alla sua espansione, salvo le necessità del proprio divenire poste dal divenuto della Coscienza medesima. L'essere della Natura costruisce la propria Coscienza attraverso la costruzione del Corpo Fisico e continua la sua espansione, attraverso varie fasi, oltre la fine del corpo fisico. Le limitazioni dello sviluppo della propria Coscienza sono determinate dal proprio divenuto, dal corpo fisico della propria specie, non dall'oggettività in cui egli vive. Questa ambisce al che egli sviluppi la propria Coscienza in quanto lo sviluppo della sua Coscienza è lo sviluppo di tutte le Coscienze di Sé presenti nell'oggettività. I limiti dello sviluppo della sua Coscienza e le tappe lungo la via che lo porta a diventare Coscienza di Sé fusa con quella dell'Universo sono determinate dai suoi limiti come essere divenuto della propria specie.
Non esiste una forza limitante nello sviluppo della Coscienza identificabile come causa oggettiva se non il blocco dello sviluppo della Coscienza di Sé determinato dal Potere di Avere e dal blocco dell'Energia Vitale finalizzato al possesso di un essere da parte di un altro essere. In pratica, la forza limitante lo sviluppo della Coscienza di Sé è una forza derivata dall’azione di altri esseri il cui scopo è quello di soddisfare i propri bisogni e le proprie necessità mediante il possesso di altri esseri della propria specie.
La forza che limita lo sviluppo del Potere di Essere come capacità dell’individuo di abitare il mondo, è il Potere di Avere, la trasformazione ella persona come oggetto di possesso. La forza che limita la violenza del Potere di Avere nella sua attività di annientamento degli individui nella socità è il Potere di Essere.
I fenomeni della natura non sono la sintesi di queste due forze, i fenomeni della natura subiscono le vicende altalenanti dello scontro fra queste due forze costruendo delle sintesi che sono basi per lo sviluppo futuro.
Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno
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Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano. |
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Marghera, 27 aprile 2012 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell’Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.