La Teoria della Filosofia Aperta
L'illuminista Holbach inizia a ragionare sul Dio dei cristiani e in particolare sulla qualità del "Dio metafisico" che i cristiani hanno tentato di staccare dalla bibbia (Dio persona) per nasconderlo all'indagine delle persone.
Il Dio cristiano della filosofia viene prodotto dalla Scolastica prima e poi dai vari filosofi cristiani che si succedono nella storia. Il movimento illuminista vuole negare l'esistenza di Dio come unico modo per poter modificare la morale di Dio. La morale che i cristiani attribuiscono a Dio è che la morale che i cristiani impongono agli uomini nel tentativo di bloccare la formazione della conoscenza degli uomini, loro libertà nella società e la veicolazione del loro desiderio nei rapporti personali.
Holbach contrappone "materia" a "spirito" e il suo ragionamento è logico e razionale, ma è privo di quella componente psichica capace di coinvolgere le emozioni dell'uomo nella ricerca di un desiderio da soddisfare.
La materia di Holbach è una materia senza pensiero, senza vita, senza una sua dinamica e non è in grado di contrapporsi allo "spirito" che, al contrario, come idea, convoglia in sé stesso tutta la natura emotiva dell'uomo che vuole elevarsi dalla condizione di sofferenza che vive nella quotidianità.
L'uomo non coglie che è proprio l'idea di Dio, dello spirito, che costruisce la sua miseria e la sua povertà. Vorrebbe che un diverso concetto potesse miracolarlo dalla situazione in cui vive. Ormai non desidera altro che uno spirito giunga sulle nubi con grande potenza e che lo salvi dalla situazione di miseria angosciante nella quale è costretto a vivere.
Scrive Paul Thiry Holbach:
22 Tutto ciò che esiste è uscito dal grembo della materia
Non è forse più naturale e più intelligibile far derivare tutto ciò che esiste dal seno della materia, la cui esistenza è dimostrata da tutti i nostri sensi, i cui effetti proviamo ogni momento, della materia che vediamo agire, muoversi, comunicare il movimento e generare senza posa, piuttosto che attribuire la formazione delle cose ad una forza sconosciuta, a un essere spirituale che non può trarre dal proprio seno ciò che esso stesso non possiede, e che, proprio per l'essenza spirituale che gli si attribuisce, è incapace di fare e di mettere in moto alcunché? Nulla di più evidente: l'idea dell'azione di uno spirito sulla materia, che si sforzano d'instillarci nella mente, non ci dà la rappresentazione di alcun oggetto, ovvero è un'idea senza modello, ma il Dio della teologia moderna è un essere sterile. In conseguenza della natura che gli si attribuisce, non può né occupare alcun luogo nello spazio, né muovere la materia, né produrre un mondo visibile, né generare uomini o Dèi. Il Dio metafisico è un artigiano senza mani; non è adatto che a produrre nebbie, sogni, follie e controversie.
Tratto da Holbach, Il buon senso, editore Garzanti, 1985, pag. 21 – 22
Il cristiano Dio della filosofia è un essere sterile, immorale, impotente e offensivo per l'uomo e il suo desiderio di costruire un futuro possibile. Il Dio cristiano è offensivo per la realtà in cui l'uomo vive. Pretende che l'uomo sia schiavo di principi immorali. Il Dio cristiano pretende il sacrificio umano dell'uomo in una perenne rinuncia della propria sessualità e pretende il sacrificio umano dei suoi figli attraverso una violenza sistematica che li costringa in ginocchio a supplicare impedendo loro di diventare cittadini consapevoli di sé stessi.
La materia di Holbach si muove, si riproduce, agisce, ma non si emoziona. Non è una materia delirante, non è una materia che progetta un futuro possibile, non è la materia che modica il proprio presente e non è la materia che plasma le emozioni trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. La materia di Holbach è la materia come pensata dai cristiani, vile materia che attende che il loro Dio infonda il suo spirito o la sua anima. Non è la materia che freme di vita in cui Eros si manifesta desiderando. Il corpo materiale degli uomini di Holbach rimane il corpo in cui, secondo Platone, l'anima decade; oppure, quella materia in cui, secondo Paolo di Tarso, l'anima cade nel peccato.
Questa idea di Holbach non apre l'uomo al futuro pur constatando l'innaturalità e la perversione di idee che, di fatto, distruggono l'uomo e la sua vita. Holbach osserva che attraverso la "dittatura dello spirito" la chiesa cattolica si impossessa del corpo degli uomini, ma Holbach non riesce a fare il salto secondo cui "solo la materia è in grado di emozionarsi" e "solo la materia può plasmare corpi di materia" capaci di andare oltre la morte del corpo fisico.
Quando i "materialisti" sconfiggeranno i cristiani nella loro logica che pretende di affermare l'esistenza di Dio, i cristiani adotteranno un'altra tattica liberando il delirio psichiatrico attraverso le "apparizioni" della madonna e di Gesù in giro per il mondo. Sconfitti dalla logica razionale, i cristiani si riprendono la rivincita con la malattia mentale, con i deliri e le allucinazioni visive e con i trucchi delle madonne piangenti.
In questo modo i cristiani diranno, i materialisti dicono che Dio non esiste, ma appare la madonna e appare Gesù dimostrando che esistono. In questo modo le masse accorrono sognando la fine del mondo e l'avvento di un regno di Dio al quale sperano di accedere distruggendo, giorno per giorno, la loro vita nell'attesa dell'avvento. Intanto il "Dio è con noi" porterà i corpi degli uomini a macellarsi sui campi di battaglia nell'illusione di servire un Dio cristiano che uccide i loro corpi in un perenne sacrificio umano.
Marghera, 17 marzo 2021
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.