L'Intento in Stregoneria
Il rapporto fra l'Intento e la vita

di Claudio Simeoni

Vivere da Stregone

 

L'Intento

 

Dire che lo Stregone pratica l'Intento, appare come un'ovvietà quando lo si riferisce alla Stregoneria Castanediana.

Abbiamo già osservato che l'Intento altro non è che l'Eros primordiale della Teogonia Esiodea e della filosofia religiosa degli Orfici. Il venire in essere di questa forza, di questo potere, determina il venir in essere della VITA intesa come unità di materia (o energia) che riconoscendosi diversa dal circostante, proprio per il manifestarsi di Intendo dentro di sé, tende ad espandersi veicolando la pulsione del piacere espandendosi nel circostante in cui la sua Coscienza è venuta in essere.

Fanete ( o Fanes, colui che mostra), l'Eros primordiale, l'Intento, non è separato dalla materia, ma è la qualità intrinseca della materia che ci permette, oggi, di parlare di essa.

L'intento non è UNA COSCIENZA DI SE', ma è la forza, la qualità, che spinge tutta la materia (intesa come materia-energia) a diventare Coscienza di Sé qualora incontri le condizioni oggettive affinché ciò avvenga. Fanete, Eros primordiale, l'Intento, non si "pregano", ma si manifestano nelle azioni quotidiane, nelle scelte quotidiane, nella manifestazione dei bisogni soggettivi in ogni quotidiano in cui gli esseri vivono.

Il Potere degli Dèi non è quello di "creare" qualche cosa che non esiste, ma è quello di costruire, mediante le loro azioni, in funzione dei loro specifici bisogni, condizioni affinché nuove e diverse concentrazioni di materia passino dallo stato di inconsapevolezza allo stato di vita: di consapevolezza di sé!

Riconoscere l'azione dell'Intento in ogni oggetto del mondo che ci circonda è la prima azione che fa l'Apprendista Stregone. Afferrare l'Intento dell'oggetto o della situazione nella quale siamo immersi significa superare la forma dell'oggetto o della situazione e predisporsi ad agire mettendo in moto il nostro Intento in relazione all'Intento o alla somma di Intenti che individuiamo nell'altro o nell'ambiente. La manifestazione di Intento, che avviene mediante azione, precede ogni forma di descrizione del mondo. L'Intento lo possiamo chiamare dandogli un nome, l'Intento lo possiamo esprimere nelle azioni, ma non possiamo descrivere l'Intento perché finiremmo solo a descrivere le intenzioni, le intenzioni desideranti della nostra ragione. La nostra ragione è una manifestazione dell'Intento. L'Intento comprende la ragione, la ragione, che è un aspetto specifico dell'Intento non può descrivere l'Intento.

Riconoscere che il mondo non è "creato", come dicono i monoteisti, da una forza esterna al mondo, ma è divenuto per qualità propria e quella qualità STA AGENDO DENTRO DI NOI E DENTRO OGNI OGGETTO DEL MONDO CHE CI CIRCONDANO significa che l'apprendista Stregone si sta ponendo il quesito: CHE FARE?

Quali sono le relazioni fra le espressioni del mio Intento nella vita quotidiana e gli Intenti degli oggetti del mondo?

Come posso trasferire l'Intento della vita nel mio quotidiano?

Cosa devo fare affinché la forza universale dell'universo si possa arricchire attraverso le mie azioni e io attingere da essa?

Come posso usare la forza primordiale nelle mie azioni al fine di ottimizzare le strategie nella mia esistenza ed espandermi nel mondo in cui sono nato?

Come posso mettere in relazione il mio Intento con gli Intenti degli oggetti del mondo che mi circondano?

Quando un individuo consciamente o inconsciamente si pone questi quesiti, consapevole che la vita del corpo fisico finisce e la morte dello stesso è manifestazione dell'Intento, inizia un percorso di Stregoneria. Questo individuo si trasforma in un "DIO" perché il suo vivere strategicamente diventa un atto di "creazione". Un atto (perché mille Intenti a fondamento delle mille scelte soggettive, diventano parte dell'unico Intento della sua esistenza) che costruisce condizioni affinché nuove condizioni di vita, o migliori e diverse condizioni di vita, possano venire in essere o dispiegarsi.

L'Intento non ha intelligenza, progetto, scopo, come gli Esseri della Natura lo intendono. L'Intento è una forza della materia, che spinge la materia, affinché passi dallo stato inconsapevole allo stato consapevole. E' una necessità intrinseca alla materia, ma non ha una sua intelligenza. L'intelligenza è propria di ogni Essere della Materia che vive manifestando Intento. L'intento che viene manifestato secondo lo specifico divenuto di ogni Essere. Ogni Essere, all'Intento che lo spinge a diventare consapevolezza di sé distinguendosi dal circostante, all'Intento della vita somma la sua volontà esistenziale e la sua intelligenza progettuale.

Chi separa l'Intento dalla materia lo fa per separare sé stesso dalla sua stessa responsabilità di vivere: non manifesta il principio del piacere e sottomette il principio del piacere degli Esseri al principio del dovere attribuendolo ad un'entità esterna alla materia ciò che, al contrario, è proprio della materia stessa. Sottomette il principio del piacere soggettivo ad un dover essere determinato da un soggetto esterno a sé stesso (tipo il dio padrone cristiano) il cui unico scopo è quello di impedirsi di trasformarsi in un "dio".

Comunemente si dice che "tutti hanno delle intenzioni", quando mettono in essere un'azione. Anche i monoteisti che sottomettono gli individui manifestano un Intento. Esiste anche l'Intento dell'autodistruzione. Quel desiderio "muoia Sansone con tutti i filistei" proprio degli apocalittici e dei messianici che vivono nell'attesa di avere una seconda possibilità di vita. Hanno sottomesso la ricerca del piacere al principio del dovere sacrificando i loro desideri e le loro emozioni intime. Hanno sacrificato sé stessi ad un'entità onnipotente immaginata e ora vivono la disperazione della morte del corpo fisico. Con la morte del corpo fisico cessa tutto il loro mondo; non hanno vissuto strategicamente in funzione della morte del corpo fisico e ora, "che muoia loro stessi con tutto il mondo". L'Intento dell'autodistruzione che si manifesta in loro può, spesso, trarre in inganno le persone. Ma le persone non hanno il diritto di ingannarsi. Non hanno diritto all'illusione. Le persone sono manifestazione dell'intento di vita. L'inganno e l'illusione serve per sottrarre loro la vita stessa. C'è l'Intento dell'autodistruzione. Questo deve essere riconosciuto da chi pratica l'Intento della vita in funzione della morte del corpo fisico attraverso il principio del piacere. Non lo può tollerare.

E' attraverso l'Intento che possiamo riconoscere chi pratica Stregoneria da chi truffa la società civile nascondendosi sotto l'etichetta di "mago", "stregone" o "sciamano".

L'Intento è LIBERTA'. E' libertà perché dispiega il potenziale di ogni soggetto, di ogni specie, nel mondo in cui la sua Coscienza di Sé è venuta in essere. L'Intento è colui che scioglie i legamenti, spinge i soggetti furi dalle costrizioni fino a rompere la forma esistenziale nella quale stanno vivendo (rompere le membra). Chi si spaccia per "mago", "stregone" o "sciamano" vuole sottomettere l'Intento delle persone ad un'entità diversa dalle persone stesse. Un'entità che egli gestisce e che determina i comportamenti delle persone.

Guardate l'Intento nelle azioni delle persone e distinguerete chi pratica Stregoneria da chi sottomette gli individui al macellaio di Sodoma e Gomorra o qualunque altro nome abbia il padrone che chiede obbedienza.

Marghera, 31 marzo 2007

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La filosofia della Stregoneria

La Stregoneria è un cammino. Questo perché la Stregoneria è trasformazione del soggetto che percorre il sentiero. Il sentiero è mutamento dopo mutamento, trasformazione dopo trasformazione. La sequenza delle trasformazioni del soggetto, in ogni istante che si trasforma, forma il cammino dello Stregone. In ogni attimo lo Stregone, come ogni persona, presenta il proprio Potere di Essere che altro non è che quanto ha costruito mediante le sue trasformazioni.