Cod. ISBN 9788892610729
Teoria della Filosofia Aperta - Volume cinque
E' necessario fare un premessa prima di discutere sulle opinioni di Jaspers contro la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Jasper era, ed è rimasto fino alla sua morte, ideologicamente nazista. Il fatto che il regime di Hitler abbia limitato la sua attività, non fu dovuto perché il suo pensiero ideale non collimasse con quello di Hitler, fu per questioni sentimentali. Sua moglie, Gertrud, che aveva sposato nel 1910, era ebrea. Le sue idee filosofiche e psichiatriche erano funzionali al regime hitleriano e solo nel 1937 fu messo a riposo. Dovette scegliere fra emigrare o divorziare. Preferì vivere nascosto ad Heidelberg fino alla fine della seconda guerra mondiale e non fu disturbato dal regime nazista.
La visione ontologica fa di Jaspers un nazista che ai diritti dell'uomo antepone il diritto del dio padrone; alle trasformazioni dell'uomo e alla necessità della sua libertà, antepone la verità del dio padrone che, in ultima analisi, è la verità di Hitler. La verità dell'uomo del destino, di quel momento, venuto con grande potenza dalle nuvole per redimere la Germania. Il meccanismo dell'ideologia nazista è la dipendenza dell'uomo dal dio padrone nel modello ideologico definito da Gesù, al di là del soggetto che interpreta il ruolo di Gesù.
Quando noi parliamo dei diritti dell'uomo, parliamo dei diritti dell'individuo, come singolo uomo, come singola donna e come singolo bambino e bambina davanti a chiunque pretendi di essere un'autorità; davanti a chiunque pretendi di imporre una morale, un'etica o dei comportamenti che stridano con un corpo desiderante di un soggetto umano nella sua vita.
Quando parliamo di diritti umani, non parliamo MAI dei diritti di qualcuno che si fa autorità politica, morale, religiosa, etica o comportamentale, nei confronti del singolo Essere Umano qualunque sia la sua razza, il suo sesso, la sua età, la sua religione che ha scelto senza che gli sia stata culturalmente imposta.
Parliamo dei diritti di essere dell'uomo contro la violenza del dio padrone ebreo, cristiano, musulmano e di chiunque, identificandosi con quel dio che impone una superiorità di religione, di razza, di sesso, ecc. pretende di dominare e di costringere il singolo essere umano all'obbedienza e alla sottomissione.
I diritti umani sono i diritti del singolo individuo contro ogni padrone, contro le pretese assolutistiche di uno Stato, contro una Polizia che tortura e contro i Carabinieri che impongono con la violenza il crocifisso ai bambini indifesi.
Il singolo può commettere atti di violenza. Per questi atti uno Stato lo può processare, ma lo Stato non si può permettere atti di violenza nei confronti del singolo. I diritti dell'uomo sono legati all'espressione della sua struttura emotiva o, in generale, legati alla sua esistenza come persona e come corpo desiderante.
Lo Stato attuale, tutti gli Stati, dal 1945 ad oggi, con le specifiche diversità, vivono la contraddizione fra necessità dell'uomo di veder riconosciuti i propri diritti fondamentali e il divenuto dello Stato come monarchia assoluta, proprietaria delle persone, e il divenuto delle persone la cui struttura emotiva è stata stuprata per rendere le persone oggetto di possesso da parte di un dio padrone, nell'infanzia, e dello Stato padrone in età adulta.
Tale contraddizione esistenziale dell'uomo è inserita in una dinamica gerarchica del possesso in cui l'uomo viene costretto ad investire il proprio tempo e le proprie energie per scalare la gerarchia sociale e salvaguardare il proprio ruolo nella gerarchia. Quando il singolo individuo non è in grado di inserirsi in quella gerarchia, o la gerarchia cambia i parametri fondamentali su cui si è storicamente costruita, una grande quantità di uomini diventano, di fatto, degli emarginati perdendo i loro "diritti di partecipare a quella gerarchia".
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ha lo scopo di impedire la separazione nella società degli uomini in classi sociali, caste, divisioni di sesso, colore pelle, predilezioni, ecc. Dall'altro lato, ha lo scopo di impedire l'emarginazione sociale per nascita, censo o provenienza.
La proclamazione dei diritti umani è un percorso di trasformazione del presente sociale nella direzione che porta tutti i cittadini non solo uguali davanti alla legge, ma uguali nell'interpretazione della stessa legge. Uguali a chi è delegato o demandato ad interpretare quella legge.
La chiesa cattolica, ebrei, cristiani, islamici e buddisti continuino ad aggredire l'infanzia per manipolarne le emozioni e costruire degli emarginati sociali nelle varie nazioni. La loro ferocia non fa altro che alimentare la contraddizione fra percezione soggettiva della realtà e ideale del soggetto rendendo conflittuale la fruizione da parte del singolo individuo dei principi dei diritti umani. Rendono l'individuo inadeguato e incapace ad agire in una società in cui la differenza fra individui si articola attraverso la loro attività e non attraverso il loro censo sociale.
I diritti umani distruggono la gerarchia per censo sociale. Alla medesima legge soggiacciono tutti gli individui. Questo non significa che tutte le leggi saranno fatte in modo che tutti gli individui vi soggiacciano nel medesimo modo. Chi fa le leggi è stato educato a sottostare alla gerarchia religiosa, alla discriminazione di un dio padrone, e tenderà a fare leggi discriminanti e illegali. Il compito di riportare la legge nell'ambito delle norme dei diritti dell'uomo, smussandone le ingiustizie (o atti di terrorismo di Stato, che spesso dipende dalla percezione dei soggetti a cui i diritti sono stati negati), in Italia è compito della Corte Costituzionale.
La carta dei diritti umani dell'ONU e delle Costituzioni occidentali, va in quella direzione. Non dice: "Tu uomo, da oggi è così". L'uomo non è creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo e cretino, ma, date le condizioni in cui l'uomo è divenuto ad oggi, i cambiamenti dei costumi sociali vanno in quella direzione.
La carta dei diritti dell'uomo, non annulla i confini o gli "interessi nazionali", non annulla i sistemi giuridici, si limita ad annullare il diritto del dio padrone cristiano sui cittadini senza violentare i cittadini che vogliono vivere (per violenza subita o per scelta) sotto la morale di un dio padrone (salvo il fatto che questi ultimi fanno violenza a chi non crede nel loro dio padrone).
I diritti umani annullano i doveri imposti dalla gerarchia rispetto all'uomo e alla sua volontà d'esistenza.
Scrive Jaspers:
La domanda su cosa significhi essere uomo non trova in complesso una risposta condivisa da tutti. Tuttavia, l'autocoscienza personale e la prassi della nostra vita si basano sul valore che per noi riveste l'uomo in quanto uomo, ogni uomo come tale. Sia che un uomo si trovi in stato d'abbandono e d'impotenza, sia che diventi infermo o pazzo, che sia un mostro o un criminale - noi lo vogliamo ancor sempre trattare da uomo, che anche nell'estremo non perde tutte le possibilità dell'essere uomo. è il suo diritto di uomo quello di essere riconosciuto in quanto uomo, come ciascuno di noi spera di essere riconosciuto dagli altri come uomo anche nelle peggiori circostanze.
Ora, questo di fatto non accade assolutamente. Solo il pensiero è diventato un elemento della nostra coscienza occidentale, da quando lo concepirono alcuni Greci ed ebbero efficacia alcuni motivi della Bibbia. La sua attuazione è sempre stata limitata. Però è rimasto come rivendicazione. Nel XVIII secolo, rappresentò un fatto completamente nuovo e inaudito che diritti dell'uomo fossero assunti nella costituzione degli Stati. Essi dovettero ottenere validità giuridica come diritto alla vita e alla sicurezza, alla libertà del pensiero e della fede. I diritti dell'uomo hanno ricevuto la loro forza non solo dalla sollecitudine etica che si rivolge all'uomo in stato di debolezza, ma dalla potenza e dalla grandezza dell'uomo in virtù della libertà politica. è accaduto la prima volta in Virginia nel 1776, s'è trasmesso alla Costituzione degli Stati Uniti, ha conseguito nuova forma nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 in Francia, e da allora è diventato parte integrante del maggior numero delle costituzioni europee.
La prima cosa che fa Jaspers è: dire che cosa significa essere uomo (o donna).
Con questa premessa, Jaspers, manifesta la sua ideologia nazista. Che cosa significa cercare un significato di uomo (in questo caso uomo e donna) se non per mettere dei paletti che discriminano l'uomo e la donna?
Gli aborigeni australiani, i neri africani, gli indios americani, non erano considerati uomini e donne, ma non uomini ed era nel diritto degli uomini poterli macellare, schiavizzare, negare le loro prerogative di persone. La discriminazione è fatta in base alla religione, al ruolo sociale. L'analfabeta non aveva diritti, non poteva votare anche quando la base degli elettori iniziava ad allargarsi. Ma chi costringe l'uomo all'analfabetismo se non chi detiene il controllo della cultura?
La premessa da cui parte Jaspers per parlare dei diritti umani è la discriminazione dell'uomo come fondamento del suo pensiero ideologico.
Jaspers dice che non tutti condividono la stessa risposta nel definire che cosa significa essere uomo.
Tutte le azioni sociali diverse che discriminano distinguendo un uomo da un altro uomo, come essere vivente in sé, sono azioni criminali. E' vero che può esistere la discriminazione dell'Essere Umano tedesco e dell'Essere Umano immigrato in Germania. Ed è vero che la società civile Tedesca riconosce diritti ai propri cittadini diversi da chi è immigrato in Germania. Tuttavia, il non riconoscere all'immigrato gli stessi diritti dei cittadini tedeschi, non può qualificare l'immigrato come non-uomo. In sostanza, non lo può considerare uno schiavo che lavora gratis, non lo può torturare o discriminare per la sua religione o per il colore della pelle.
Il fatto di non riconoscere il medesimo diritto del cittadino della nazione, distinguendolo da un altro cittadino, non consente al sistema giuridico di avvantaggiarsi da tale discriminazione privando l'immigrato dei diritti che determinano la dignità di uomo.
Dare una risposta condivisa o condivisibile, su che cosa io intendo per uomo, significa fare del nazismo. Troppo spesso le persone incarcerate, costrette negli ospedali psichiatrici, negli orfanotrofi, nei collegi, sono state considerate oggetto di possesso e oggetti d'uso. Come era imposto dall'ideologia nazista.
L'autocoscienza personale non c'entra con i diritti umani. I diritti umani devono essere applicati per legge, al di là di quello che io penso, perché la legge non solo deve essere il punto di partenza sul quale noi ragioniamo, ma deve tentare di discriminare ciò che è legale da ciò che è illegale. Non è importante se i coloni inglesi pensano che gli aborigeni australiani siano dei non uomini e vanno macellati: come la legge consentiva di macellarli, così è la legge che deve interviene affinché non siano discriminati.
Quando sono state fatte le prime leggi di tutela, nella coscienza degli uomini il razzismo nei confronti degli aborigeni australiani persisteva. La legge non cambia il divenuto del singolo uomo, la legge impone un comportamento e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo non agisce sulla coscienza dei singoli, anche se dovrebbe farli riflettere, ma determina e definisce le linee guida affinché i vari stati facciano delle leggi appropriate.
Ricordo che Jaspers ha una visione ontologica della realtà. Una realtà che deriva dal dio padrone che discrimina e dunque, ritiene giusto discriminare a seconda della volontà del dio padrone.
Scrive Jaspers:
"Tuttavia, l'autocoscienza personale e la prassi della nostra vita si basano sul valore che per noi riveste l'uomo in quanto uomo, ogni uomo come tale. Sia che un uomo si trovi in stato d'abbandono e d'impotenza, sia che diventi infermo o pazzo, che sia un mostro o un criminale - noi lo vogliamo ancor sempre trattare da uomo, che anche nell'estremo non perde tutte le possibilità dell'essere uomo. è il suo diritto di uomo quello di essere riconosciuto in quanto uomo, come ciascuno di noi spera di essere riconosciuto dagli altri come uomo anche nelle peggiori circostanze."
Quando Jaspers dice che l'autocoscienza personale e la "prassi di vita" si basa sul valore dell'uomo riconosciuto dagli altri come uomo anche nelle peggiori circostanze, sta anteponendo un idealismo arbitrario e aleatorio al diritto. E' la legge che deve riconoscere il diritto dell'uomo, non gli interessi morali personali che vanno sotto la dicitura di "autocoscienza". L'autocoscienza è un inganno. Anche Bergoglio riconosce che i bambini non vanno stuprati, ma di fatto legittima per legge il diritto dei preti cattolici a stuprare i bambini: non imprigiona i preti cattolici, ma li giustifica in nome del dio padrone di cui si proclama rappresentante.
Non è una questione di "pensiero" è una questione di condizione giuridica. Quando io vengo a sapere che due fucilieri italiani sono accusati di aver sparato nella schiena a due pescatori indiani, io voglio sapere se lo hanno fatto o non lo hanno fatto. Non mi interessano le questioni fra lo Stato Italiano e lo Stato Indiano. Voglio sapere se due soldati italiani hanno gettato fango sull'Italia disonorando la bandiera e le Istituzioni. E fintanto che la Magistratura, indagando, non dimostra che sono innocenti, essendo l'Esercito un'Istituzione dello Stato Italiano, e come tale deve rispondere ai cittadini, sono oggettivamente colpevoli. Al singolo cittadino si applica il principio dell'innocenza fino a prova contraria, ma alle Istituzioni, come l'Esercito, si applica il principio di colpevolezza fino a prova contraria perché le Istituzioni devono essere limpide e non suscitare nessun sospetto perché, suscitando sospetto incitano, di fatto, alla guerra civile. Alimentano quell'urgenza emotiva che chiede ai cittadini di ripristinare una legalità che appare violata dalle Istituzioni
Nei diritti umani, non si tratta di sapere cosa io penso in autocoscienza, ma come costruisce le leggi e il diritto uno Stato e come quello Stato applica quel diritto.
Il principio di uguaglianza della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, non è il principio di uguaglianza della filosofia greca o della bibbia o di Gesù. E' un principio che deriva direttamente dalla Rivoluzione Francese e dalla testa tagliata al re di Francia.
Cose come i comandamenti della bibbia, i deliri vagheggianti di Gesù o i deliri di Platone, non manifestano il principio di uguaglianza, al contrario, manifestano i principi di disuguaglianza e di annientamento dell'uomo e dei suoi diritti. Quali diritti pensate che possa avere la libertà di pensiero dell'uomo davanti ad un Gesù che proclama di essere la verità? L'incarnazione della verità in sé. Tanto che Pilato, quando chiede a Gesù che cosa sia la verità, Gesù non risponde. Non risponde perché nei vangeli, scritti seguendo la tradizione neoplatonica, come l'Uno è la verità, Gesù si considera la verità, in sé e per sé, e a lui, in quanto verità incarnata, gli uomini devono essere sottomessi.
Gesù è il padrone, come il dio cristiano o il dio dell'islam è il padrone, così nel buddismo il padrone è il karma. Tutti sono volti all'annientamento dell'uomo. Tutti sono tesi ad aggredire il corpo desiderante dell'uomo che può solo obbedire e prostrarsi a cotanta verità.
Il diritto di uguaglianza dell'uomo sociale è il diritto di essere protetto dal dio padrone cristiano. E' l'uguaglianza col dio padrone cristiano: questo è il principio di uguaglianza. Non è il principio di uguaglianza della bibbia in cui il macellaio di Sodoma e Gomorra pretende che tutte le persone siano ugualmente in ginocchio davanti a lui.
Quando Jaspers afferma:
I diritti dell'uomo hanno ricevuto la loro forza non solo dalla sollecitudine etica che si rivolge all'uomo in stato di debolezza, ma dalla potenza e dalla grandezza dell'uomo in virtù della libertà politica.
I diritti dell'uomo hanno ricevuto forza dagli interessi economici dei dominatori che necessitavano di una più vasta base impositiva. Là dove non sono garantiti i diritti delle persone, l'economia è in sofferenza. Se non garantisci il salario alle persone, non puoi garantirti una buona circolazione delle merci e non puoi costruire la ricchezza che viene accumulata dai consumi.
I colonialisti hanno saccheggiato l'Africa, l'America, l'Asia. Dopo il saccheggio viene la necessità di allargare la base produttiva e la base dei consumi. E' necessario elevare le condizioni di vita delle persone sviluppando la condizione sociale sulle macerie del colonialismo. Montagne di cadaveri fatte dal colonialismo alimentano montagne di cadaveri prima che una società, distrutta dai colonialisti cristiani, possa trovare un assestamento, un equilibrio socio-economico, appena decente per iniziare un cammino di sviluppo.
Il movimento dei liberi muratori, rivendicando le loro condizioni di vita, hanno alimentato la borghesia che, a differenza della monarchia, aveva bisogno di un diverso assetto sociale.
L'idea di Jaspers secondo cui è il padrone che concede i diritti ai suoi schiavi, è un'idea ontologica che mette il dio padrone al centro del pensiero umano. Quali erano i diritti degli Indiani d'America riconosciuti dalla Costituzione? Quali erano i diritti dei neri d'America riconosciuti in Virginia? Il fondamento della schiavitù era il razzismo e l'odio cristiano contro gli uomini.
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma:
Articolo 4: Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Davvero in Virginia ci fu una dichiarazione contro la schiavitù? Un paese come la Virginia che della schiavitù, legittimata dal razzismo, aveva fatto la propria ricchezza economica?
L'unica dichiarazione contro la schiavitù fu fatta dalla Rivoluzione Francese che mise fine alla schiavitù ad Haiti ripristinata, poi, da Napoleone.
Solo quando gli Stati del Nord-America ebbero bisogno di manodopera per le proprie industrie, allora la schiavitù andava abolita. Allora si combatté la guerra di secessione per abolire la schiavitù e fornire manodopera alle fabbriche del nord, ma è necessario aspettare il 1957, fino al 1965, per avere una legislazione di uguaglianza a favore dei neri negli USA
Non c'è stata attuazione della Universale dei Diritti dell'Uomo. Una volta formulata la Dichiarazione era necessario che i principi calassero nella società attraverso leggi.
Scrive Jaspers:
All'inizio fu difficile tanto la formulazione giuridica quanto l'attuazione. L'entusiasmo ha fatto sembrare naturale ciò che fino ad oggi non s'è lasciato affatto portare a soluzione. S'è parlato di diritti dell'uomo e del cittadino. Di fatto i diritti dell'uomo non valgono realmente di per sé, ma solo in quanto si convertono nei diritti dei cittadini di uno Stato per, le persone che ne fanno parte. Le costituzioni dei Paesi europei, che sono sorte dopo le rivoluzioni americana e francese, parlano quindi senza eccezione dei diritti umani dei Belgi, Prussiani ecc. I diritti dell'uomo sono i diritti del cittadino.
Finora non si sono potuti costituire come diritti universali di tutti gli uomini. I tribunali decidono in base al diritto del singolo Paese. I diritti dell'uomo, sotto il titolo di diritto delle genti, non hanno mai goduto di validità immediata. Molto curiosamente c'è stata una volta un'eccezione. Il tribunale imperiale tedesco condannò nel 1921 due ufficiali di marina tedeschi perché presero parte al cannoneggiamento e all'uccisione di alcuni naufraghi inglesi disarmati. Motivò la sentenza direttamente in base al diritto delle genti. Il verdetto allora non fu pubblicato 1. Dal punto di vista giuridico-formale probabilmente è impugnabile, perché non si basa sul diritto positivo del Paese.
Per portare ad attuazione soluzione la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo, o si massacrano i popoli e le società che rifiutano i diritti civili, o si devono calare progressivamente nella società, generazione dopo generazione.
Checché ne dica Jaspers, l'uomo non è creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo, cretino e deficiente, ma è divenuto adattandosi nella società in cui è nato e si trasforma con essa.
Dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo si sono messe in moto le forze che, giocando sull'interpretazione, hanno aggredito i diritti dell'uomo.
Come limitare i diritti dell'uomo proclamando la sacralità dei diritti dell'uomo? Come circoscrivere i diritti dell'uomo, fino a negarli del tutto, in nome di diritti di altri di far violenza all'uomo?
Il criminale Jaspers pensa che una volta proclamati i diritti dell'uomo, questi siano immediatamente applicati. Invece, quelli come Jaspers, abituati a vivere nella violenza contro l'uomo in funzione di un padrone, di mafie organizzate, di centri di potere che si muovono in maniera indipendente dalla società, proclamano: "Vedete, i diritti dell'uomo sono stati annunciati, ma non vengono applicati!". I missionari cristiani continuano a violentare bambini per distruggere le società civili. Gli imprenditori continuano a buttare le persone dalle impalcature. La Polizia degli Stati, continua a torturare per difendere interessi separati dallo Stato. I bombardieri del più forte annientano chiunque tenta di affrontare un futuro. La libertà di stampa è trasformata in libertà di menzogna, calunnia, diffamazione e si rende difficoltoso ai cittadini rivendicare giustizia per i torti subiti. La libertà di religione viene trasformata in libertà delle religioni di stuprare i cittadini e i diritti civili sono trasformati nei diritti delle mafie di aggredire i cittadini.
Ma chi è l'artefice di questo?
Non la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, ma Jaspers che proclama che l'uomo, essendo creato ad immagine di un dio padrone, deve sottomettersi al padrone e ha solo il diritto di obbedire e accettare la violenza del padrone.
Sotto il tallone dell'odio del dio padrone cristiano e di chi ne manifesta i principi, i diritti umani, proclamati dall'ONU, diventano i diritti del dio padrone di sottomettere gli uomini.
Questo modo di agire entra in contraddizione con i bisogni economici e sociali dei cittadini che, con le aperture delle monarchie assolute ai sudditi, sono costrette a cedere una parte del controllo militare che si trasforma in diritti. Come le monarchie hanno assegnato diritti ai nobili considerando i servi della gleba dei "non-uomini", così ora i cittadini sono uomini e i non-cittadini sono non-uomini. Dunque, non hanno diritto a fruire della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
Scrive Jaspers:
I diritti dell'uomo hanno effettiva validità solo in quanto gli Stati li assumono nelle loro costituzioni come diritti fondamentali, insistono sulla loro inviolabilità e li fanno proteggere dai loro tribunali. Perciò sono possibili solo nei liberi Stati di diritto. Per il resto possiedono solo una forza morale, così esigua come i dieci comandamenti o il discorso della montagna. L'istanza per la difesa dei diritti dell'uomo sarebbe l'umanità. Ma per ora l'umanità non può produrre una simile istanza con potere esecutivo. Un'istanza giudiziaria con tutte le garanzie di una magistratura indipendente, che non riceva direttive né consigli dalle sovranità nazionali o statali analogamente ai giudici sinora migliori del mondo anglosassone - è per il momento utopica. Perciò di fatto i diritti dell'uomo non esistono, ed esistono solo nella misura in cui sono giuridicamente validi per i cittadini di uno Stato costituzionale. Ma quanto i diritti dell'uomo possano essere inaffidabili anche come diritti fondamentali di una democrazia parlamentare, lo ha mostrato poco tempo fa l'affare Spiegel nella Repubblica Federale Tedesca. Quando infatti uno Stato calpesta i diritti dell'uomo, nessuna istanza sovra-statuale e nessun altro Stato intervengono a proteggere l'uomo in quanto uomo contro il suo Stato, che gli fa torto.
Lo Stato dà i diritti ai cittadini, i cittadini continuano a dipendere dallo Stato pur fruendo di diritti nei suoi confronti. Quest'ottica ha condotto l'idea della formazione del diritto dalla concessione della Magna Carta fino alla rivoluzione Americana.
Quando avviene la Rivoluzione Americana, gli stati ex coloniali, che chiamerò per brevità gli USA, non avevano nessun Stato che concedesse diritti ai propri cittadini. Gli indiani d'America erano considerati dai cristiani non-uomini, i neri negli USA erano considerati dai cristiani non-uomini, tuttavia non era lo Stato che concedeva diritti ai sudditi, ma erano i sudditi che concedevano doveri allo Stato nei loro confronti per esser considerato legale.
A differenza di quanto sostiene Jaspers, non esistono i "liberi Stati di diritto", esistono gli Stati che agiscono proteggendo i loro cittadini, ed esistono gli Stati che vivono costruendo la miseria e, con la miseria, negano lo status di cittadino negando, di fatto, i diritti.
I dieci comandamenti e il discorso della montagna, citati da Jaspers, definiscono il diritto del dio padrone di violentare le persone ridotte ad oggetto di possesso, ma non garantiscono alle persone nessun diritto nei confronti del dio padrone. Dieci comandamenti e discorso della montagna negano alla persone lo status di cittadini per relegarli nella condizione di persone sottomesse; di sudditi sottomessi; di schiavi che devono obbedire.
I diritti dell'uomo non esistono nella misura in cui i giudici appartengono a formazioni religiose che antepongono i principi di sottomissione della religione alle norme di diritto di uno Stato quando, in giudizio, ci sono i diritti dei cittadini. Come avvenne nel mio caso al tribunale di Belluno in cui il Pubblico Ministero Gallego che antepose il diritto del dio padrone a far violenza ai bambini al diritto del cittadino di indignarsi per la violenza del dio padrone che lei ostentava col crocifisso nel tribunale.
Che Jaspers affermi che non esistono i diritti dell'uomo è una cosa, che l'affermazione dei diritti dell'uomo non sia possibile in presenza del dio padrone, è un'altra cosa.
Quando uno Stato calpesta i diritti dell'uomo, come Guantanámo, i diritti dell'uomo sono calpestati in una guerra che vede lo Stato, che si identifica col dio padrone e in diritto di uccidere e torturare gli uomini, mettere in atto azioni di terrorismo contro l'umanità, contro il diritto dell'uomo alla sicurezza.
Non bastano giudici indipendenti, servono cittadini consapevoli dei loro diritti e capaci di rivendicare i loro diritti davanti ai magistrati.
Scrive Jaspers:
Noi l'abbiamo sperimentato. Dopo il 1933 molti di noi tedeschi sperarono che un intervento dall'esterno potesse liberarci. Invano abbiamo sperato nell'aiuto dell'Europa quando, senz'altro responsabili abbastanza per aver fatto giungere le cose fino a quel punto, abbiamo visto chiudersi le porte del nostro carcere. Invano abbiamo sperato in una riprovazione radicale del nostro Stato, fondato sull'ingiustizia id" da parte degli Stati europei e non solo della loro stampa; invano almeno in un boicottaggio economico e nella rottura delle relazioni diplomatiche, se proprio non si voleva liberarci militarmente, ciò che sino al 1935 non avrebbe ancora richiesto grossi sacrifici. Ci siamo sentiti abbandonati dall'Europa. Le Olimpiadi del 1936 a Berlino furono un simbolo. Giunse tutto il mondo, rese omaggio al regime nazista, lo identificò coi Tedeschi, lo ammirò e ne ebbe paura. Noi pensavamo alla comunità dell'Europa, in cui i diritti dell'uomo venivano protetti in comune. In Grozio (De iure belli ac pacis, Libro II, 8) si trovavano sentenze degli antichi contro l'ingerenza, ma in verità poi un'opinione di Seneca, «che io posso invadere chi, separato dal mio popolo, tratta male il suo». Ma che delusione! L'argomento in Grozio compariva solo per inciso. Non è stato assunto come diritto all'intervento contro l'oppressione dei cittadini di un altro Paese. In base alle parole di Seneca, si potrebbe persino arguire che il tiranno tedesco non trattò male il suo popolo, visto che in gran parte quest'ultimo lo seguì docilmente. La Germania privò della cittadinanza i suoi cittadini ebrei, e durante la guerra intraprese il loro sterminio pianificato e totale. L'Inghilterra rifiutò di lanciare bombe su Auschwitz.
Dopo il 1933 i tedeschi hanno iniziato la fondazione di una campagna razzista e di annientamento dell'Europa con la complicità della chiesa cattolica, protestante. Se il nazismo arrivò al potere, la strada gli fu spianata dai suoi alleati ideologici, i cristiani.
Hitler era il Gesù, l'eletto che guidava il popolo tedesco e fra i tedeschi non si sviluppò nessun movimento popolare di opposizione al regime nazista perché il cattolicesimo e il protestantesimo erano l'essenza ideologica dell'assolutismo nazista.
In nome del dio padrone cristiano, i tedeschi iniziarono una campagna di conquista. Il popolo eletto tedesco, la razza ariana tedesca doveva dominare il mondo per volontà del dio padrone cristiano.
Jaspers cita Seneca. Proprio nella citazione di Seneca si trova l'incitamento ad Hitler per la conquista del mondo: non andava forse in Russia per combattere i Bolscevichi che "tiranneggiavano" il loro stesso popolo (mangiandosi i bambini, come dicevano?).
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo si è resa necessaria contro la pretesa dei cristiani di anteporre il loro diritto di imporre la sottomissione al loro dio assassino ai diritti dell'uomo di non vedersi violentare per essere sottomesso alla fede cristiana. Una situazione che venne resa drammatica nella seconda guerra mondiale per lo sterminio di Rom, ebrei, comunisti, ma soprattutto per l'inizio della fine del colonialismo.
L'Inghilterra si rifiutò di lanciare bombe su Auschwitz. E che avrebbe dovuto fare: sterminarli tutti?
L'altro problema per i diritti dell'uomo era che gli internamenti psichiatrici, sia la fisionomia, sia l'eugenetica con cui veniva ammantato il razzismo cristiano, avevano generato mostri nelle società. I ricoveri coatti, la segregazione di donne e bambini in funzione del dominio cristiano, avevano trasformato le società civili in veri e propri lager. Basti pensare alle deportazioni dei bambini dall'Inghilterra all'Australia. Alle segregazioni degli indiani del Canada nei centri di reclusione, chiamate scuole. Le segregazioni fatte dai cristiani di bambini comperati e venduti come durante la dittatura Argentina o in Irlanda. Basti pensare al genocidio degli aborigeni e ai disastri prodotti fra le popolazioni africane dai cristiani inglesi, francesi ecc.
Tutti costoro macellavano i popoli perché i padroni di quei popoli, secondo Jaspers che cita Seneca, trattavano male il loro popolo. I cristiani, recentemente, hanno macellato 600.000 iracheni perché Saddam Hussein trattava male il "suo" popolo, dopo che i cristiani hanno macellato 800.000 ruandesi per odio etnico.
La logica di Jaspers è una logica cristiana-nazista.
Scrive Jaspers:
Il principio della non-ingerenza è considerato sacro sia dal mondo libero che dal mondo totalitario. Tutti i diritti dell'uomo naufragano di fronte alla sovranità degli Stati. Perché è così sacro? Questo principio protegge nei loro misfatti gli Stati totalitari, che prendono tempo sino al momento in cui non sembri loro conveniente infrangerlo. Gli Stati liberi lo utilizzano per giustificare il loro bisogno di tranquillità, la loro volontà di pace ad ogni costo e le loro auto-illusioni.
Una volta che uno Stato è stato riconosciuto da un altro Stato, la non ingerenza consiste nel fatto che uno Stato, riconoscendo i diritti civili ad un altro Stato, si impegna a non interferire nell'esercizio di come l'altro Stato gestisce i diritti civili.
I diritti dell'uomo proclamati con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo non sono delle verità da imporre, ma vengono applicati nella misura in cui vengono rimossi gli ostacoli che l'assolutismo impone all'uomo, alle sue pulsioni e ai suoi desideri. La rimozione di ostacoli che impediscono la libertà dell'uomo, per ottemperare alla dichiarazione dell'ONU, non è un atto indolore. Implica la disgregazione dell'intera società attraverso la rimozione di quegli ostacoli e una progressiva riaggregazione della società attorno a valori sociali diversi.
Essendo i diritti dell'uomo delle libertà da costruire rimuovendo ostacolo dopo ostacolo, perché soltanto dopo aver rimosso l'ostacolo a quella libertà, nel processo di riaggregazione sociale, è possibile individuare l'ostacolo seguente che deve essere rimosso, non è possibile l'intervento di uno Stato su un altro Stato per imporre eventuali diritti dell'uomo. Ogni intervento di uno Stato su un altro Stato ha lo scopo di bloccare, nello Stato più debole, i processi per la conquista dei diritti dell'uomo e ricacciarlo nella barbarie della verità che distrugge tutte le aperture fatte dai cittadini di quello Stato per applicare nella loro vita nuovi diritti civili.
Il totalitarismo tedesco ha aggredito gli Stati del mondo per imporre l'ideologia cristiana. Il totalitarismo USA ha imposto l'integralismo islamico ai paesi arabi.
Non esistono "Stati liberi" se non gli "Stati assolutistici" che si ritengono liberi di imporre l'assolutismo ad altri Stati. L'uomo non è creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo, cretino e assassino come il dio dei cristiani. Non esiste la libertà di mettersi in ginocchio davanti al dio padrone: esiste solo la violenza con la quale si costringono in ginocchio le persone davanti ad un dio padrone.
Solo uno Stato assolutista, o un filosofo criminalmente assolutista come Jasper, bolla la concorrenza alla verità che egli vuole imporre come assolutista.
L'assolutismo della Germania ha invaso la Russia Bolscevica: la Germania era uno Stato assolutista che, a differenza della Russia, costringeva i suoi cittadini in ginocchio davanti al dio padrone. Un dio padrone sul quale Jaspers farnetica esaltando un'ontologia che è solo malattia psicologica che imprigiona l'esistenza dell'uomo.
Scrive Jaspers:
Ma anche se non ha luogo un intervento, per chi vede minacciata la propria vita non potrebbero stare aperti i territori degli altri Stati? Nella dichiarazione dell'ONU del 1948 sui diritti dell'uomo si dice: «Ogni uomo ha il diritto di cercare e di ricevere asilo dalle persecuzioni in altri Paesi». Come s'è mostrato, questo diritto non vale più quando centinaia di migliaia di persone vengono private dei loro diritti di cittadini e sono minacciate di sterminio. Quando gli Ebrei tedeschi hanno cercato rifugio altrove, le frontiere degli altri Stati si sono chiuse (Conferenza di Evian, 1938). Gli Ebrei non avevano più alcun diritto dell'uomo. Ma il problema non si limita agli Ebrei. Nella storia trascorsa sino al 1914, gli uomini potevano emigrare, scappare, costruirsi una vita ovunque da altre parti. Lo strappo s'è prodotto con la prima guerra mondiale: la terra è occupata. Le frontiere di tutti gli Stati si chiudono. La libertà di circolazione esiste all'interno degli Stati liberi, non più fra gli Stati. Che cosa resta all'uomo al quale il proprio Stato toglie i diritti dell'uomo e che non ha più accesso a un altro territorio? Fa l'esperienza di non possedere diritti dell'uomo. L'uomo non è già uomo in quanto tale, ma solo tramite il suo documento. Se non ne ha uno è uccel di bosco. La cittadinanza mondiale non è affatto una realtà. Nel suo classico lavoro "Le origini del totalitarismo". Hannah Arendt ha mostrato come col tramonto degli Stati nazionali i diritti dell'uomo siano pervenuti ad aporie insolubili. Fra gli strani fenomeni che rappresentavano la situazione c'era questo: l'emigrante privo di diritti conquistava un diritto di protezione all'estero quando commetteva un delitto che lo mandava in carcere. Finché era in prigione, godeva di protezione anche in base alla tutela giuridica dei prigionieri. Non veniva mandato in un campo d'internamento, dov'era esposto alle disposizioni di polizia, quale massima istanza, e non era spinto fino ai limiti della morte. La situazione è per il momento insolubile. Un'universale libertà di circolazione condurrebbe attualmente all'invasione dei popoli e degli Stati più piccoli da parte delle masse dei popoli che si accrescono maggiormente. I previdenti gruppi umani, che vivono negli Stati di diritto, dovrebbero soccombere alle forze che manovrano irresponsabilmente secondo i ciechi istinti del momento. Perciò l'inizio della libertà di circolazione non può essere istituito per tutti nell'umanità intera, ma forse dapprima negli spazi più limitati degli Stati occidentali, uniti per l'auto-affermazione della loro libertà.
Io capisco che Jaspers perda di vista i tempi, i modi e la storia per la quale l'ONU ha dovuto scrivere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Questa è stata scritta nel 1948. Il fatto che Roosevelt cercasse una soluzione per la questione ebraica provocata dalla Germania, non toglie che gli ebrei tedeschi parteciparono alla vittoria dell'assolutismo nazista pensando di trarre profitto. Non rivendicarono il loro essere cittadini, ma si presentarono ad Hitler e al nazismo come vittime da sacrificare per la gloria della Germania. Come Hannah Arendt che ritenne del tutto normale intrattenere relazioni di contiguità ideologica col nazista Heidegger in quella visione dell'odio contro una parte di tedeschi di una diversa religione.
Gli ebrei proclamarono la loro missione di popolo eletto e dopo aver imposto al mondo questo concetto ideologico, il ritenersi il popolo eletto, hanno immaginato che tutti si mettessero in ginocchio davanti agli eletti. Invece, altri si sono identificati nel loro dio padrone, se ne sono appropriati, hanno dichiarato di essere, loro, gli eletti, e hanno dichinato guerra a tutti gli altri, ebrei, che si ritenevano degli eletti esattamente come gli ebrei avevano raccontato che bisognava fare contro gli altri popoli.
Il problema non si limitava agli ebrei. Jaspers, il razzista che pensa agli uomini da macellare come a degli non-uomini, non parla dei bambini deportati dall'Inghilterra, delle stragi dei Belgi in Congo, del terrorismo del colonialismo, del genocidio degli indiani d'America, del genocidio degli indios, ecc.
Jaspers afferma che dopo la prima guerra mondiale diventa più difficile emigrare, scappare da uno Stato che toglie i diritti ai suoi "sudditi". Cosa resta a quei sudditi? Ciò che è sempre successo prima: mettere in atto azioni per ripristinare i diritti civili. Cosa fa il Vietnam o l'Algeria contro l'occupazione francese? Mette in atto una guerra civile per conquistarsi l'indipendenza. Mica i francesi hanno detto ai vietnamiti: vi do gli stessi diritti dei francesi.
Al contrario, i bolscevichi hanno detto a tutte le persone della Russia, di ogni etnia, che: siete tutti uguali davanti alla legge. Lo stesso fece la Jugoslavia di Tito: non importava se erano croati, serbi, macedoni o montenegrini, erano tutti cittadini uguali davanti alla medesima legge.
Cosa resta ad uno Stato che si ritiene padrone dei cittadini? I cittadini che reagiscono conquistandosi i loro diritti, come è sempre stato fatto con l'assolutismo del dio padrone cristiano che si è imposto pretendendo la sottomissione dell'uomo.
Chi ha mai detto che la cittadinanza mondiale è una realtà? Non lo sarà fintanto che non si sposteranno le questioni degli uomini da uno Stato nazionale ad uno Stato sovrannazionale. Solo che quando questo avviene con i metodi adottati da Hitler ad imitazione del macellaio di Sodoma e Gomorra, gli altri popoli difenderanno il loro Stato perché quello Stato è l'unica forma giuridica che difende i loro diritti a meno che uno Stato straniero, come gli USA con i Talebani o il Dalai Lama, non li finanzi per distruggere il loro stesso Stato in funzione di interessi esterni.
Furono gli USA ad invadere la Corea in nome e per conto del dio padrone cristiano con le medesime motivazioni adottate da Jaspers.
Riporto da un sito web:
In questo modo si espresse il Generale Ridgway: "Per me il problema è chiaro. Non si tratta di una città o di un villaggio coreano. Le questioni di territorio, in questo caso, hanno scarsa importanza. Non si tratta soltanto della libertà dei nostri alleati sud-coreani, dei quali riconosciamo la fedeltà e il valore nelle più grandi difficoltà benché questa libertà fu un simbolo dei nostri obbiettivi e faccia parte di essi. Si tratta di sapere se la civiltà occidentale, che Dio ha permesso nascesse nei nostri amati paesi, sarà in grado di sfidare e di sconfiggere il comunismo; se il regno di coloro che uccidono i prigionieri, rendono schiavi i loro concittadini e calpestano la dignità umana avrà il sopravvento sul regno di coloro cui sono sacri l'individuo e i suoi diritti; se dobbiamo sopravvivere con la mano di Dio che ci guida e ci dirige o se dobbiamo morire nella desolazione di un mondo senza Dio. Se quanto ho detto è vero, e per me lo è, al di là di qualsiasi dubbio, allora non si tratta più di combattere per la libertà dei nostri alleati e per la loro sopravvivenza. Si tratta di una lotta per la nostra libertà, per la nostra sopravvivenza, per un'esistenza nazionale indipendente e onorevole."
Tratto da: R. B. Mattew, Guerra sul 38° parallelo, editore Rizzoli 1969 a pag. 258-259
Il 25 Giugno 1950, alle 4.00 della mattina, per volere degli Stati Uniti, l'esercito sudcoreano lanciò un attacco militare a sorpresa contro la Corea del Nord attraverso la linea del 38° parallelo. Gli USA, in nome del loro dio padrone, aggredirono la Corea del Nord. Nonostante la reazione con cui la Corea del Nord ha respinto l'invasione USA ripristinando il confine al 38° parallelo, la Corea del Nord vive sotto costante minaccia di invasione da parte degli USA.
L'invasione della Corea del Nord, come l'invasione del Vietnam, l'invasione USA dell'Afghanistan, l'invasione USA dell'Iraq o i colpi di Stato messi in atto in America Latina, non sono istinti del momento. Sono manifestazione di precise volontà di annientamento che obbediscono ai dettami criminali del dio padrone cristiano.
Per questo motivo, non esistono diritti umani nelle società civili fintanto che non sarà rimosso l'assolutismo del dio padrone cristiano e fintanto che i cittadini saranno protetti dalla violenza con cui i cristiani impongono ai bambini il delirio di sottomissione al loro dio padrone.
E' il dio padrone cristiano che nega i diritti alle persone in nome del suo diritto di macellare le persone per la sua gloria. O ci si schiera per i diritti dell'uomo o si afferma che è impossibile affermare i diritti dell'uomo perché, di fatto, si sono affermati i diritti del dio padrone di macellare tutti gli uomini.
Scrive Jaspers:
Nella dichiarazione dell'osar sui diritti dell'uomo si dice: «Ogni uomo ha il diritto di abbandonare qualsiasi Paese, compreso il proprio». è vero che il mondo s'indigna se i Tedeschi orientali sono costretti da un uomo a restare nel loro Paese. Il mondo nota se agli Ebrei in Russia non è concesso l'esodo agognato verso Israele. In pratica però il mondo non ha mai fatto niente.
Il mondo non si indignava per i tedeschi orientali. I tedeschi orientali non volevano abbandonare il paese, i giochi di spie erano altra cosa. La destabilizzazione messa in atto dall'occidente era feroce. La caduta del muro e la necessità di distruggere l'economia della Germania dell'Est ha creato una grande disparità sociale che se da un lato non ha intaccato la struttura dei diritti, di fatto ha aggravato le condizioni economiche.
Al contrario, sotto la spinta delle armate cristiane milioni di iracheni sono fuggiti da un Iraq devastato in cui la loro sicurezza personale era in pericolo. Masse di individui hanno lascito l'Iraq, come hanno abbandonato il Ciad, la Nigeria, e la Palestina per la violenza criminale di cristiani ed ebrei messa in atto in nome e per conto del loro dio padrone.
Gli ebrei hanno massacrato sistematicamente i Palestinesi, li hanno privati non solo dei loro diritti civili, ma li hanno macellati, distrutto le strutture economiche, trasformato la Palestina in un campo di prigionia e di sterminio. Mentre gli ebrei di Russia godevano degli stessi diritti di ogni cittadino russo, gli ebrei, con i cadaveri dei Palestinesi concimavano la terra che sottraevano loro in nome del macellaio di Sodoma e Gomorra.
Scrive Jaspers:
Che fatalità! Si parla dei diritti dell'uomo. Ma essi valgono solo per i cittadini di uno Stato, nella misura in cui quest'ultimo li garantisce loro. Nessuno ha un diritto come cittadino del mondo. I diritti dell'uomo fan parte delle questioni più importanti. Il loro abuso e le menzogne costruite con essi non cancellano la loro verità. Per quali ragioni oggi i diritti dell'uomo sono così inaffidabili? Un motivo è questo: la situazione odierna dell'umanità esclude una loro attuazione su scala mondiale. La schiacciante maggioranza dell'umanità non li comprende ancora. Un altro motivo è il seguente: il numero dei diritti dell'uomo s'è continuamente ampliato e specificato: diritto allo studio, al governo parlamentare in base a suffragio universale, uguale e segreto, al segreto epistolare, alla caccia sul proprio territorio ecc. Così, hanno indebolito il loro impatto e ridotto il loro significato i semplici elementari diritti dell'uomo: il diritto alla sicurezza della vita, il diritto al lavoro, il diritto di cittadinanza e della partecipazione alla libertà politica, il diritto a pensare e parlare senza restrizioni, e alla fede personale.
Non tutti gli Stati garantiscono i diritti ai loro cittadini. Alcuni Stati sono legittimati solo ottemperando ai propri doveri nei confronti dei cittadini. Italia e Germania sono due di questi Stati. Le loro Costituzioni nascono dall'annientamento del sistema sociale che ha preceduto quello attuale e il venir in essere della Costituzione ha stabilito i limii entro i quali lo Stato può agire.
All'interno dello Stato si muovono gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra il cui scopo è appropriarsi dei cittadini, trasformarli in sudditi, servi e schiavi, per usarli a proprio beneficio. Sia come massa per il controllo sociale, sia come produttori e consumatori che, privati di tempo e scelte, servono per costruire la ricchezza sociale che deve essere distrutta per continuare a controllare gli uomini e il loro divenire.
I diritti da acquisire sono molti, ma i bambini vengono stuprati e violentati davanti ad un crocifisso affinché non diventino consapevoli dei loro diritti e vivano la loro vita in stretta dipendenza dalla speranza dell'intervento del dio padrone. Del Berlusconi, dell'Hitler, del Bossi, del Grillo, del Mussolini di turno che, interpretando l'ideologia del pederasta in croce che deve venire con grande potenza sulle nubi, si appropriano dei diritti dei cittadini e stuprano la società privando i cittadini dei loro diritti.
In ogni società occidentale viviamo lo stridere fra l'annunciazione dei diritti dell'uomo e la violenza sui bambini affinché ignorino i loro diritti e non si attrezzino per usare i loro diritti in funzione di sé stessi.
Non è la moltiplicazione dei diritti che ha ridotto l'impatto, ma la violenza cristiana che priva l'individuo dell'importanza, della qualità e del significato del diritto. In questo modo, molti individui agiscono in modo mafioso per assicurarsi ciò che avrebbero potuto rivendicare come diritto nella società. Preferiscono le relazioni dell'amico dell'amico, anziché essere cittadini della società civile e, nel farlo, privano dei diritti civili altre persone nella società in nome del dio padrone cristiano dal quale vogliono far legittimare la loro azione.
In questo modo i diritti dei criminali che adorano il macellaio di Sodoma e Gomorra vengono anteposti ai diritti del cittadino. Il diritto di violentare le persone per sottometterle alla fede cristiana viene protetto da leggi e dai tribunali impedendo ai cittadini, ai bambini, di rivendicare i loro diritti. Chi vuole i diritti sociali applicati, dopo che lo Stato ha affermato di volerli proteggere, viene bastonato dai poliziotti e perseguitato arbitrariamente e illegalmente da magistrati che fingono di interpretare le leggi in maniera diversa da come dovrebbero essere interpretate.
Scrive e conclude Jaspers:
In conclusione, i diritti dell'uomo soffrono della mancante consapevolezza che diritti dell'uomo e doveri dell'uomo sono strettamente connessi.
«Chi non lavora non deve neanche mangiare».
I diritti dell'uomo possono essere rivendicati in sé solo a condizione che siano adempiuti i doveri dell'uomo. In una delle costituzioni francesi dell'epoca rivoluzionaria (1795) si trova la frase:
«Nessuno è un buon cittadino se non è un buon figlio, un buon padre, un buon fratello, un buon amico, un buon marito». La frase in seguito non comparve più, ed è considerata ancora oggi banale e non obbiettiva. Ma resta vero che le condizioni per l'efficacia dei diritti dell'uomo vanno prodotte dagli uomini stessi, dai singoli. A dispetto dell'inefficacia dei diritti dell'uomo, la loro dichiarazione sempre rinnovata (ultimamente dall'oxtr e dal Consiglio europeo) non è assolutamente un mero insieme di parole vuote. Perché è già qualcosa d'importante che i diritti dell'uomo in generale vengano enunciati e riportati sempre di nuovo alla coscienza. Le semplici formulazioni rafforzano il rispetto per l'uomo in quanto uomo. Le conseguenze giuridiche delle formulazioni giuridiche vengono afferrate più chiaramente. Ma l'universale da solo, in quanto tale, ha soltanto un'efficacia limitata. I diritti dell'uomo resteranno impressi solo quando la loro violazione sarà bollata pubblicamente. La violazione non sarebbe dimenticata, la sua riparazione verrebbe incessantemente pretesa. La repressione da parte dell'Armata Rossa degli Ungheresi, che secondo i diritti dell'uomo sono liberi, così come l'oppressione degli Stati-satelliti europei e della Germania Orientale (occidentale rispetto alla linea Oder-Neisse) dovrebbero sempre essere sentite come una stridente ingiustizia, finché la Russia non liberi i popoli. Ma quando la politica della prudenza e del riguardo, dell'assoluto interesse egoistico e della mancante solidarietà impedisce tutto questo, la proclamazione dei diritti dell'uomo suona come una semplice declamazione.
I diritti dell'uomo soffrono dell'imposizione del macellaio di Sodoma e Gomorra. Soffrono della violenza con cui l'infanzia è sottomessa ed è costretta ad adattarsi in un sistema morale, etico e sociale che non solo gli nega i diritti in quanto persone, ma le società agiscono affinché l'infanzia si adegui ad essere un oggetto di possesso del dio padrone. Un dio padrone che pretende obbedienza e doveri da parte dell'uomo affinché l'uomo non costruisca la sua vita.
Il terrorismo criminale e nazista di Jaspers, nella sua identificazione col macellaio di Sodoma e Gomorra, ha il suo apice nell'attività mediante la quale auspica di costringere alla fame le persone affinché solo chi obbedisce al dio padrone, ad Hitler, possa mangiare.
I diritti dell'uomo vengono rivendicati in quanto l'uomo, che vive in sé e per sé, ha il diritto di rivendicarli nei confronti del dio padrone, dei suoi imitatori, che minacciano l'umanità di macellarla col diluvio universale se non fanno ciò che vuole il dio padrone. Di affamare l'umanità perché non obbedisce ai doveri che il dio padrone e i padroni di turno, gli impongono.
Per sottolineare la sua ideologia nazista, Jaspers cita una proposta da inserire nella Costituzione Francese che suona talmente offensiva e aberrante da essere stata immediatamente cancellata.
«Nessuno è un buon cittadino se non è un buon figlio, un buon padre, un buon fratello, un buon amico, un buon marito».
In sostanza, il cittadino avrebbe dovuto essere sottomesso e deferente al padre biologico, come se lui avesse chiesto al padre biologico di venire al mondo; un buon padre, come se un cittadino non avesse avuto il diritto di non fare figli; un buon fratello, come se il cittadino avesse potuto scegliersi i fratelli; un buon amico, gli amici te li scegli, se non sono buoni, chi ti sei scelto? Un buon marito, significava confermare la famiglia e negare la possibilità di divorzio.
La frase in sé negava ogni diritto dell'uomo: era una frase assolutistica, cattolica e nazista.
L'Armata Rossa non ha represso gli Ungheresi, come gli squadristi di Scelba non hanno picchiato gli italiani. L'Armata Rossa ha agito contro Ungheresi che volevano destabilizzare il potere costituito dell'Ungheria e non hanno agito contro gli Ungheresi.
Al contrario, gli USA agendo in Corea non hanno agito contro una parte dei coreani, ma hanno macellato con i loro bombardieri tutti i coreani. Il fatto che in Italia ci siano gruppi di leghisti che vorrebbero dividere l'Italia in una velleitaria forma di indipendenza, non significa che gli italiani concordano con loro, significa che sono nemici dell'Italia.
Esattamente come i cattolici dell'Ucraina che agivano contro il loro paese in alleanza con i nazisti e molti di loro furono internati in Siberia. Non esiste il diritto di destabilizzare la Cina usando il Dalai Lama. Le affermazioni di Jaspers sono condotte dall'odio sociale. L'odio per l'uomo e l'odio per i diritti umani dell'uomo che continua a violare violentando i bambini affinché si mettano in ginocchio davanti al dio padrone e dal dio padrone facciano dipendere la loro struttura emotiva.
Per concludere:
Che cosa sono i diritti dell'uomo?
Quando i diritti dell'uomo sono rispettati e quando i diritti dell'uomo sono violati?
Dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, nel 1948 e la Costituzione Italiana, questa questione è aperta.
Chi è il soggetto di cui parla la Dichiarazione Universali dei Diritti dell'Uomo?
Parla dell'uomo, della donna, del bambino!
Il singolo soggetto, in quanto uomo, in quanto donna e in quanto bambino è il portatore dei diritti dell'uomo. Il singolo individuo, con quei diritti affronta un mondo di uomini organizzato in associazioni e Istituzioni che non possono agire, se non in maniera terrorista, contro il singolo uomo per appropriarsi della sua struttura fisica, psichica, emotiva, ideale e più in generale delle sue scelte esistenziali.
Per far capire il concetto e il senso della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, porterò come esempio un passo di Civiltà Cattolica che commenta la Costituzione Bulgara del dopoguerra in relazione alla minoranza musulmana e turca:
"In Bulgaria, dopo la seconda guerra mondiale la situazione della minoranza turca si fece ancora peggiore. Benché la Costituzione Dimitrov, adottata all'Assemblea Nazionale nel 1947, contenesse le garanzie della libertà di coscienza e di religione - garanzie ribadite dalla nuova Costituzione del maggio 1971 - esse, nella realtà, vennero ignorate. Nel 1949 tutte le scuole Qur'an vennero chiuse e l'insegnamento della religione fu proibito. Molte moschee furono anch'esse chiude e altre vennero lasciate andare in rovina. Le scuole della comunità Turca furono nazionalizzate e fu imposto un programma uniforme di educazione di stampo ateistico."
Dove sta la Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo?
Ha diritto il cristianesimo, l'ebraismo, l'islamismo di imporsi sull'uomo in una sorta di diritto delle religioni di stuprare la struttura emotiva dell'uomo per imporgli la fede, o ha diritto l'uomo di non farsi imporre una fede e di poter scegliere la sua religione?
La violenza emotiva esercitata sull'infanzia è un diritto della chiesa cattolica, delle chiese ebraiche e islamiche, o è il singolo uomo, la singola donna, il singolo bambino che deve essere difeso da quella violenza?
E' ovvio che in un ambiente in cui si tuteli i Diritti manifestati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, i terroristi, i criminali, sono i cristiani, i cattolici, le organizzazioni ebraiche e musulmane, che violano i diritti dell'uomo in funzione del rafforzamento della loro struttura religiosa.
In Italia non si rispetta la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo perché poliziotti manganellatori e torturatori aiutano la chiesa cattolica a violentare la struttura psicologica dei bambini per metterli in ginocchio davanti al crocifisso.
Nota: le citazioni di Jaspers sono state tratte da. Karl Jaspers, "Verità e verifica – filosofare per la prassi" Editore Morcelliana 1986. Si tratta del testo "Inaffidabilità dei diritti umani" pubblicato su "Euros" n. 2 nell'estate del 1965.
Marghera, 17 aprile 2016
Teoria della Filosofia Aperta - Volume cinque
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Quando un percorso sociale fallisce o esaurisce la sua spinta propulsiva, è bene tornare alle origini. Là dove il pensiero sociale è iniziato, analizzare le incongruenze del passato alla luce dell'esperienza e abbattere i piedistalli che furono posti a fondamento del percorso sociale esaurito. |
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Marghera, 17 aprile 2016 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.