Settimo volume:
cristianesimo, nazi-fascismo, identitarismo e sovranismo
la genesi dell'assolutismo
capitoli del settimo volume della Teoria della filosofia aperta
Quando parliamo di Cesare Lombroso dobbiamo parlare dell'uomo che ha costruito il razzismo moderno a livello talmente profondo nella struttura emotiva degli italiani, che tutta la propaganda leghista contro i meridionali, contro i Rom e i Sinti e contro gli immigrati ha in Lombroso il vero padre ideologico.
Lombroso non è solo l'uomo che ha fatto il razzista, ma il suo razzismo era la giustificazione per la repressione, l'omicidio, l'internamento nei manicomi, la tortura, il pestaggio, con cui ha contribuito a mantenere in misera la nazione italiana per poter veicolare la sua ideologia ebraica. Quando Salvini invoca i cannoni contro gli immigrati non fa altro che riprodurre lo stesso fondamento ideologico con cui Hitler ha invocato i campi di sterminio contro gli ebrei.
Già perché l'ideologia che Cesare Lombroso veicolava nella sua attività di razzista e di nazista era l'ideologia ebraica. La stessa ideologia che aveva appreso in famiglia e nella comunità ebraica e alla quale si era ribellato nella forma esteriore per veicolare i principi ideologici ebraici nell'assolutismo sociale. E quei principi ebraici Cesare Lombroso li ha usati per diffamare anche gli ebrei e prepararli per le leggi razziali in Italia e per spedirli nei campi di sterminio tedeschi.
Come si può interpretare in maniera diversa quanto Cesare Lombroso scrive in "L'uomo delinquente" nel 1857 a proposito degli ebrei:
Gli ebrei di Russia sono specialmente usurai, falsi monetari, contrabbandieri fin di donne che spediscono in Turchia.
Il contrabbando vi è organizzato come un mezzo governo. Intere città di confine, come Berdrereff sono popolate quasi tutte da ebrei contrabbandieri. Spesso il governo fece circondare da un cordone militare la città, e perquisendola trovava immensi depositi di merce contrabbandata. Il contrabbando giungeva al punto di ostacolare i trattati commerciali colla Prussia.
In Prussia erano frequenti, un tempo, le condanne degli ebrei per falso, per calunnie, ma più ancora quelle per bancarotta, manutengolismo; il qual reato molte volte si cela alle indagini giudiziarie, e ci spiega la grande copia di vocaboli ebrei nei gerghi di Germania e d'Inghilterra, essendo noto che il ladro si ispira come ad un maestro e ad una guida, al manutengolo: e quindi più facilmente fa tesoro dei suoi vocaboli.
Ogni grossa impresa della celebre banda di Magonza (Tonnerre) era preparata da un kochener o manutengolo ebreo. In Francia, un tempo, quasi tutti i capi delle grosse bande avean per complici ed amasie delle ebree.
Troppe cause spingevano, un tempo, gli ebrei in braccio a questo delitto, come ai torbidi lucri dell'usura: l'avidità dell'oro, il disperato avvilimento, l'esclusione da ogni impiego e da ogni pubblica assistenza, la reazione contro le razze persecutrici ed armate, contro le quali nessun altro mezzo d'offesa era loro possibile; fors'anche loro accadde, più volte, scaraventati dalle violenze delle masnade a quelle dei feudatari, di essere costretti a farsi complici per non essere vittime, sicchè, se anche di poco la loro criminalità fosse riuscita superiore, non dovrebbe recare meraviglia, mentre è bello il notare, che appena all'ebreo si apriva uno spiraglio di vita politica, scemò la tendenza a questa specifica criminalità.
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Il razzismo di Lombroso non è fine a sé stesso, ma è funzionale a diffamare le persone per poterle criminalizzare. La criminalizzazione di Lombroso è una criminalizzazione per fini criminali.
Ciò che Lombroso non vuole, e questo dimostra la sua malafede per fini criminali, è invertire i termini della sua osservazione, tipo: dal momento che gli ebrei subiscono crimini da un "potere costituito" che li vuole separati dalla società, emarginati, si adattano a vivere come possono. Ma i crimini sono quelli che loro subiscono, non quelli che loro fanno per sopravvivere. Se di "crimini" vogliamo parlare e non di pura diffamazione e di diceria come spesso appaiono le "ricerche" che Lombroso usa per giustificare le proprie farneticazioni.
Come la criminalizzazione per la razza bionda e la razza dai capelli scuri quando dice:
La massa bionda che circonda le Alpi è in rapporto stretto colla montagna e coincide colla minore criminalità, ma la ragione può qui essere orografìca. Viceversa l'oasi intensamente bruna di Livorno e di Lucca coincide colla maggiore criminalità di Livorno in tutti i reati e anche in quelli di sangue; e colla relativa maggiore criminalità di Lucca in confronto ai vicini paesi toscani: e siccome concorda colla doligocefalia e non ha rapporti con fenomeni orografici mi pare che dia una nuova prova dell'influenza etnica spiccata sulla criminalità di sangue dei due paesi.
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Questo razzismo di Lombroso è voluto nonostante, sia pur raramente, il Lombroso stesso pubblichi delle osservazioni contrarie.
Come quando dice:
Quanto ai reati contro la proprietà non si ha corrispondenza chiara: la provincia di Treviso, biondissima, dà il più grande massimo di criminalità, e quasi come essa Ferrara, che è viceversa bruna.
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Questo razzismo lombrosiano è molto difficile da estirpare nella coscienza e nella cultura delle persone perché è un razzismo facile, elementare, fatto di luoghi comuni che Lombroso eleva a cultura. La stupidità, la mancanza di cultura rispetto ai meccanismi sociali o ai meccanismi dell'esistenza, sono alimentati dai modelli del razzismo lombrosiano che noi troviamo oggi nella destra politica italiana, da Casa Pound a Forza nuova, dalla Lega Nord di Bossi e Salvini al Movimento 5stelle.
Non è molto importante nemmeno come viene veicolato politicamente il modello d'odio razziale proposto da Lombroso, come ad esempio:
Vale a dire, che la Corsica è italiana così per la razza come per la criminalità, per quanto politicamente francese; ed anzi, nota il Reclus "della Sardegna e Corsica, isole gemelle, un tempo unite, è precisamente la Corsica, ora francese, che è la più italiana per la posizione geografica come per le tradizioni storiche ".
Talchè le spiccate differenze fra la criminalità corsa e la sarda si spiegano in gran parte per ragioni etniche, che si riconfermano poi colla grande somiglianza fra la criminalità della Corsica e della Sicilia. Infatti, come abbiamo già ricordato, parlando della Sardegna, questa è in prevalenza di sangue fenicio, e perciò dà una più alta delinquenza contro la proprietà (comprese le grassazioni con omicidio) mentre la Sicilia (occidentale e meridionale) subì molto più gli elementi saraceni, i quali appunto ebbero grande influenza nella Corsica "che non fu popolata di razze semitiche ". Di questa infatti si sa, che "agli antichi abitatori (Liguri, Iberi o Sicani secondo altri) succedettero i Focesi ed i Romani, ma soprattutto i Saraceni fino all'XI secolo, dopo dei quali vennero gl'Italiani ed i Francesi ". è dunque al sangue saraceno che Corsica e Sicilia (ed in parte le Calabrie) debbono la loro intensa criminalità di sangue congiunta ad una minore delinquenza contro la proprietà.
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I liguri, per Lombroso, non sono italiani, i siciliani non sono italiani, i romani non sono italiani. E' l'ideologia ebrea del sangue che Lombroso usa per affermare il suo razzismo.
Sono affermazioni che oggi risultano offensive, ingiuriose. Ma c'è differenza fra queste affermazioni e le stesse affermazioni fatte da Salvini, dalla Lega? Si tratta di nazismo. Si tratta di razzismo, come questo:
Ora, oltre le speciali condizioni di vita che si hanno a Massa-Carrara per le miniere e a Grosseto per le maremme, è innegabile l'influenza etnica nella Lucchesia, cui la statura alta e la dolicocefalia (prevalente pure a Massa-Carrara) e la maggiore tendenza all'emigrazione distinguono dal resto della Toscana: ed aggiungo io l'influenza dei ribelli Liguri antichi che tante volte si sollevarono all'impero di Roma, ma soprattutto è evidente l'influenza etnica a Livorno, di cui è nota l'origine. Villaggio paludoso nel XVI secolo, con 749 abitanti nel 1551, fu popolato prima dai Liburni "popoli dell'lllirico, inventori delle Galeotte liburne, e insigni pirati, a cui si aggiunsero saraceni, ebrei, marsigliesi" poi da avventurieri e pirati, ivi chiamati dai Medici.
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Le affermazioni di Lombroso sono "puro infantilismo culturale", dimostrano un individuo malato di morte e attraversato da un feroce delirio di onnipotenza. Eppure, questi sono gli effetti del cristianesimo e dell'ebraismo veicolati nell'ideologia assolutista positivista che fece dell'assoluto dio cristiano ed ebreo lo stato che col bisturi vivisezionava i popoli per suo uso e consumo.
Questo clima d'odio di Cesare Lombroso ha insanguinato tutto il XX secolo e ha iniziato a far sanguinare anche il XXI secolo.
Chi è il delinquente?
In questo contesto è Cesare Lombroso che ha diffamato popoli e persone per criminalizzarli anziché analizzare le condizioni nelle quali vivevano e dalle quali, con i mezzi che avevano, tentavano di emanciparsi.
Cesare Lombroso è solo un feroce delinquente!
Marghera, 26 novembre 2018
Nota: Le citazioni sono tratte da Cesare Lombroso, "L'uomo delinquente", Bompiani, ripubblicazione del testo del 1897, 2013. Le pagine indicate alle citazioni sono relative a questa edizione.
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Ultima formattazione 07 ottobre 2021
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