Il mondo magico in cui
vive e progetta lo Stregone

di Claudio Simeoni

Vivere da Stregone

 

Lo Stregone e il suo mondo

 

Le domande più frequenti che sorgono quando si pensa alla Stregoneria sono:

1) Esistono mondi diversi da quello in cui viviamo (tipo il mondo degli spiriti o il mondo degli Dèi)?

2) Se sì; che mondi sono i mondi degli Stregoni? Se no; come gli Stregoni vedono il mondo?

La risposta alla prima domanda è: non esistono mondi diversi da quello in cui viviamo. Esiste solo il mondo in cui viviamo.

Per uno Stregone gli "oggetti" del mondo, gli Esseri della Natura, le tensioni del mondo, virus, batteri, Sole e Stelle, alberi ecc. gli stessi geni della catena del DNA sono degli DEI!

L'uomo comune vive immerso in oggetti senza coscienza, volontà e intelligenza.

Lo Stregone vive immerso un universo di DEI. Un universo di intelligenze che progettano su tempi e Intenti diversi. Intelligenze che mettono in atto strategie di adattamento soggettivo per dirigere al meglio i mutamenti e le trasformazioni che stanno vivendo.

Sotto certi aspetti, il mondo dello Stregone è come una grande piazza gremita di gente. Ogni persona ha il proprio scopo, la propria direzione, obbedisce ai propri desideri e cerca di muoversi raggiugendo i propri obbiettivi. Lo Stregone progetta il proprio presente consapevole che un numero infiniti di progetti sono in atto in quel presente. Al contrario, il cristiano considera sé stesso il soggetto, l'Essere, in un mondo di oggetti statici. Gli altri non sono soggetti che progettano, lui solo è il dio che progetta. Tutto deve essere immobile in attesa della decisione del dio padrone, la sua decisione. Nel cristianesimo il soggetto agente, il dio padrone, si muove in un mondo di oggetti (anche gli uomini come oggetti) distribuendo sofferenza, dolori, premi e punizioni. Da qui la violenza del cristiano che attribuisce ad altri intenzioni di dominio che lui esercita. Il mondo dello Stregone è fatto da soggetti pensanti, da Dèi che progettano nel loro presente, da soggetti che costruiscono relazioni con altri soggetti. Il mondo dello Stregone è un mondo dinamico dove le intelligenze si incontrano, si modificano e si trasformano.

Quando la ricerca scientifica, con i suoi mezzi spesso cruenti, scopre che le formiche contano i passi e calcolano le distanze insegnando ad altre formiche percorsi, tempi e modi, per portare a termine i loro intenti, l'uomo comune si stupisce della scoperta. Si meraviglia che in un cervello così piccolo possano svolgersi delle funzioni che egli attribuisce solo a sé stesso.

Uno Stregone non si stupisce. La formica è un Dio che per milioni e milioni di anni ha trasformato sé stessa affrontando con volontà e determinazione le sfide della vita. Perché non riconoscerle l'intelligenza?

Perché non pensare che abbia cultura?

La formica è formata da un crogiolo di Dèi. Un crogiolo di intelligenze progettuali che mentre progettano per sé stessi, progettano anche le strategie di vita della formica (come di ogni altro Essere della Natura).

Mentre l'Essere Umano comune è separato dagli oggetti del mondo che considera muti, senza intelligenza e a sua disposizione, lo Stregone riconosce negli oggetti del mondo l'intelligenza, il progetto e lo scopo come stanno dentro di lui, anche se quei progetti, intenti e scopi sono generati per finalità diverse, diversi adattamenti, rispondono a tempi d'attuazione diversi.

Così, mentre l'uomo comune è costretto a restringere la sua visione del mondo al fine di far funzionare la sua logica che la scienza faticosamente tenta di allargare, lo Stregone vive nel mondo delle intelligenze che riconosce come fenomeni intelligenti (con progetto e scopo) che agiscono nel mondo per i loro fini.

Per l'uomo comune il mondo è muto in quanto l'uomo comune ha ucciso le voci degli Dèi dentro di sé, mentre per uno Stregone il mondo è l'immenso campo di battaglia davanti alle mura di Ilio in cui gli Dèi combattono la loro battaglia e gli Esseri della Natura sono invitati ad unirsi a loro nella costruzione del futuro della vita.

Gli Stregoni sono coloro che accettano l'invito!

Dal momento che l'uomo comune non si è attrezzato per affrontare in maniera coerente il mondo in cui vive, il suo ruolo si riduce quasi sempre a preda in un mondo di predatori e qualche volta a tiranno che si compiace di condurre altri Esseri Umani al macello della vita dopo essersi eletto a Buon Pastore.

Marghera, 26 marzo 2007

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La filosofia della Stregoneria

La Stregoneria è un cammino. Questo perché la Stregoneria è trasformazione del soggetto che percorre il sentiero. Il sentiero è mutamento dopo mutamento, trasformazione dopo trasformazione. La sequenza delle trasformazioni del soggetto, in ogni istante che si trasforma, forma il cammino dello Stregone. In ogni attimo lo Stregone, come ogni persona, presenta il proprio Potere di Essere che altro non è che quanto ha costruito mediante le sue trasformazioni.