Cod. ISBN 9788891185785
Teoria della Filosofia Aperta - Volume due
Scrive Galluppi a pag.77
Il materialista oppone allo spiritualista l'ignoranza dell'essenza dello spirito, e del come si eseguono le operazioni dello spirito stesso. Ma conosce, lui, meglio l'essenza della materia ed il come avvengono i fenomeni materiali? L'idealista oppone al dualista questa ignoranza dell'essenza della materia, ed il come della produzione de' materiali fenomeni, senza riflettere che egli ignora eziandio l'essenza dello spirito, ed il come questo agisce. Riconoscendo i limiti assenziali dello spirito umano, si eviteranno questi errori, che desolano l'impero della vera filosofia. Nella conoscenza del nostro spirito, noi possiamo partire da alcuni fatti primitivi, ed inesplicabili, e spiegare con essi i fatti secondari, e subordinati. In un modo simile possiamo procedere nella spiegazione de' fatti materiali. Così, supponendo l'influenza della nostra volontà sul nostro intelletto, possiamo spiegare tanti fatti, che da questa influenza dipendono: supponendo l'esistenza e la comunicazione del moto coll'inerzia della materia, possiamo spiegare tutti i fenomeni della comunicazione del moto nell'urto de' corpi. Avviene tutto altrimenti in Dio. In questo essere infinito non vi è alcuna cosa che precede l'altra; perciò la sua natura ci è perfettamente inesplicabile, ed incomprensibile. L'atto creatore è libero; è perciò intelligente; il mondo esiste, non perché l'assoluto esiste; ma perché l'assoluto lo fa esistere. Ma il volere spiegare l'atto creatore intelligente è una contraddizione; poiché è un supporre qualche cosa antecedente a lui. Quest'atto è incomprensibile, e lo scrutatore della divina maestà resta oppresso dalla sua gloria. Noi conosciamo esattamente alcune relazioni logiche fra le nostre idee astratte; ne sono una prova l'Aritmetica e la Geometria; ma noi non conosciamo tutte queste relazioni, poiché il loro numero è inesauribile. La conoscenza, dunque, di queste relazioni non si estende quanto le nostre idee. La nostra scienza è perciò molto limitata sotto tutti i riguardi.
Il materialista oppone allo spiritualista la dipendenza di tutti quei fattori, che lo spiritualista attribuisce allo spirito, all'anima, alle manifestazioni del corpo vivente. Per il materialista è il corpo vivente che abita il mondo e non l'anima che abita un corpo che per lo spiritualista diventa vivente.
Come può lo spiritualista dimostrare lo spirito senza un corpo che manifesti gli attributi con cui egli indica l'attività dello spirito?
Come può lo spiritualista Galluppi affermare "Avviene tutto altrimenti in Dio" senza dimostrare né il dio di cui parla, né di ciò che avviene in lui e non indipendentemente da lui?
Come può Galluppi affermare che "l'atto creatore di dio è libero e dunque intelligente attribuendo l'esistenza del mondo al suo dio padrone" se non come affermazione delirante che non ha riscontri nella realtà oggettiva? Che il mondo esista, è provato dall'esistere del mondo che noi abbiamo sotto i sensi, ma che l'esistenza del mondo sia attribuita ad un ente esterno al mondo, ciò è dovuto ad una patologia delirante. Ad un arbitrio che offende l'intelligenza delle persone.
Quello dello spiritista è solo una forzatura fantasiosa di una realtà che egli vuole ignorare per farla aderire al proprio fantasticare. Lo spiritualista non è in grado di affrontare la vita per quello che la vita è; per quello che la vita gli si presenta; per quello che la vita ha espresso: lui stesso! La verità dello spiritualista è una verità che si contrappone al divenire della vita. Una verità che risolve in sé la vita spiegandola mediante gli elementi della propria fantasia malata di onnipotenza.
Lo fece Platone, colui che si considerava il padrone delle persone, dividendo anima dal corpo e trasformando gli uomini in schiavi attraverso la gestione dell'anima mediante una morale imposta. Eliminando le prerogative dello spirito che dipende dal capriccio del dio padrone si eviteranno questi errori che tanti lutti hanno imposto nell'umanità attraverso il tentativo del dio cristiano di dominare e distruggere il divenire dell'uomo imponendo una morale ad uno spirito che separava dalla materia.
La materia (materia-energia) passa dallo stato inconsapevole allo stato di consapevolezza.
Le caratteristiche della materia consapevole sono quelle di sommare, alla necessità che ha prodotto la consapevolezza, la volontà soggettiva per rispondere ad Eros che la spinge per espandersi nel mondo in cui quella consapevolezza è venuta in essere.
Ogni coscienza materiale risponde mediante le proprie strategie per espandere sé stessa.
E' di questi giorni un'osservazione astronomica che ci consente di pensare che il movimento di ogni Essere Vivente, ogni corpo materiale della Natura risponda, di fatto, ai medesimi meccanismi di Eros primordiale che sorto all'origine del tempo si esprime in ogni corpo.
La materia nutre la propria consapevolezza e si adatta abitando il mondo. Le sue pulsioni sono le pulsioni che Galluppi attribuisce allo spirito. Ma lui immagina uno "spirito" portatore di intelligenza e coscienza, mentre priva la materia delle sue strategie d'esistenza, della sua coscienza e della sua intelligenza: qualunque sia la specie in cui la coscienza è venuta in essere e qualunque siano le possibilità di espandersi di quella materia date le condizioni in cui quella coscienza è divenuta.
Come in questo caso:
Stelle e pianeti crescono all'unisono
I pianeti aiutano le stelle a crescere 'nutrendole'
04 gennaio 2013
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Stelle e pianeti crescono all'unisono: i secondi aiutano le prime 'nutrendole'. Lo ha scoperto lo studio pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo di ricerca dell'universita' del Cile. La scoperta e' stata possibile grazie al telescopio Alma sulle Ande cilene, al quale l'Italia partecipa attraverso l'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e con la Thales Alenia Space, che ha realizzato parti delle antenne. Per la prima volta e' stata osservata una fase affascinante della formazione stellare.
Tratto da:
Ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/01/04/
Nessuno di noi può spiegare in assoluto i meccanismi dell'universo e il modo con cui la coscienza viene in essere in ogni specie della Natura. Né, per ora, si possono "spiegare" le sue strategie date dalla volontà, l'intelligenza, le condizioni di ogni singolo essere di ogni singola specie. Gli Esseri Umani non sono la scienza che spiega le trasformazioni dell'universo, sono coloro che vivono e abitano l'universo e che non si possono permettere di fantasticare al di fuori delle condizioni che appaiono ovvie sotto i loro sensi o nei fenomeni a cui il loro corpo risponde. I tempi della costruzione della coscienza e della consapevolezza della struttura di materia che chiamiamo uomo o donna hanno dei limiti di tempo e di trasformazione e non ci possiamo permettere di trasformarci in schiavi di un padrone di anime che pretende di dettarci la morale o l'etica nella quale dobbiamo vivere.
Non lo può fare l'Essere Umano e non lo può fare il pianeta sul quale viviamo che chiamiamo "padre" o "madre" della vita.
Affermare che il movimento della vita avviene nel dio padrone significa violentare e stuprare la vita in nome di una verità che, anteposta alla vita, ne distrugge i mutamenti e le trasformazioni. Non ci è inesplicabile il dio padrone dei cristiani, ci è inesplicabile la volontà dei cristiani di distruggere la vita privando la materia e ogni singolo essere della Natura delle sue qualità pulsionali, intellettive, di volontà e di determinazione per attribuirle ad un oggetto assolutamente fantastico, frutto della fantasia malata, che i cristiani chiamano anima o spirito.
Un materialista non spiega l'atto creatore intelligente in quanto, spiegare l'atto creatore, significa spiegare le sfaccettature della malattia mentale del cristiano che necessita di schiavi per compensare il proprio fallimento esistenziale.
Io abito il mondo e il mio corpo si adatta a tutte le sollecitazioni del mondo. La mia necessità, alimentata dalla mia volontà veicolano, mediante la mia intelligenza, le mie pulsioni libidiche nella quotidianità. Questo trasforma la mia coscienza, plasma l'energia di cui la materia del mio corpo, è parte e trasforma, mediante l'esperienza, la mia consapevolezza fino al momento della morte del corpo fisico.
Il cristiano trasforma in mistero il suo inganno e la sua truffa.
In Pasquale Galluppi, la condizione del cristiano, incapace di vivere in sé, per sé in un mondo che lo ha manifestato, è assolutamente presente.
NOTA: Le note, dove non precisate, sono tratte dagli estratti di Carmelo Librizzi dal Saggio filosofico sulla critica della conoscenza di Pasquale Galluppi edito da Signorelli senza data.
Teoria della Filosofia Aperta - Volume due
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Marghera, 06 gennaio 2013 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.