Pasquale Galluppi (1770 - 1846)

Lo spirito come limite del pensiero

Riflessioni sulle idee di Galluppi.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185785

Teoria della Filosofia Aperta - Volume due

 

Scrive Galluppi a pag. 43

La coscienza, e la sensibilità presentano i materiali di tutte le nostre cognizioni. L'analisi è una condizione indispensabile per la sintesi, come lo è ancora per I'immaginazione. La prima operazione dello spirito su i materiali delle nostre cognizioni è dunque l'analisi; ma l'analisi suppone qualche atto della volontà, e questo qualche desiderio. Lo spirito prova il sentimento del piacere: egli desidera; indi vuole; indi attende, cioè analizza; in seguito, immagina. L'immaginazione concorre con la coscienza e la sensibilità a presentare allo spirito gli oggetti de' suoi pensieri; qui comincia la seconda epoca dell'analisi; lo spirito innoltra le sue decomposizioni, esercita la facoltà della sintesi, ed il sistema delle conoscenze si forma, Concludiamo che le facoltà elementari dello spirito sono, nell'ordine cronologico, le seguenti: sensibilità e conoscenza, desiderio, volontà, analisi, immaginazione, sintesi. La sensibilità, la coscienza, il desiderio e l'immaginazione costituiscono la passibilità dello spirito; la volontà, l'analisi, e la sintesi costituiscono la sua attività.

Il pensiero di Galluppi si arena davanti al concetto di spirito. Il concetto di spirito annulla il corpo e, nell'annullare il corpo, annulla la possibilità di sviluppo nell'individuo della sua struttura psico-emotiva.

Il corpo che vive risolve nell'azione la percezione e l'analisi del fenomeno percepito nell'insieme in cui l'azione si articola. L'agire è sintesi che non può essere pensata, ma solo espressa.

L'agire implica possibilità di veicolare la propria libido. Eros, l'energia della vita. Ciò che ha trasformato la materia inconsapevole nella consapevolezza che siamo. Agire è un atto di volontà che non può essere descritto dalla ragione in quanto si colloca fra la necessità soggettiva di veicolare la libido e l'azione che rompe la barriera dell'inerzia operativa. L'azione non immagina i suoi effetti se non nel rilassamento della tensione che, come necessità montava spingendo il soggetto all'azione, al mutamento, alla trasformazione, porta l'individuo alla ristrutturazione di sé stesso.

L'ordine cronologico di Galluppi è un ordine assolutamente cristiano attraverso cui Galluppi priva i corpi del loro abitare il mondo in funzione di uno spirito che guiderebbe l'azione del soggetto nel mondo.

Il suo ordine, dato da sensibilità come capacità di sentire e la conoscenza considerata come somma di esperienza viene spinta dal desiderio che, mediante la volontà che attua e l'intelligenza che analizza, producono una sintesi nell'immaginazione. Un ordine cronologico dello spirito che Galluppi sintetizza in: sensibilità e conoscenza, desiderio, volontà, analisi, immaginazione e sintesi. Questo meccanismo, elaborato dal Galluppi, è simile al corpo vivente elaborato da Reich: accumulo, tensione, carica, scarica e rilassamento.

In Reich il movimento indica il corpo vivente e la risposta soggettiva alla necessità di espansione nel mondo mediante le pulsioni libidiche, emotive, in Galluppi si tenta di giustificare l'azione dello spirito che è solo ed esclusivamente logos in un corpo che si limita a contenerlo e non a trasformarsi.

I limiti della filosofia di Galluppi stanno nella necessità di difendere il dominio dello spirito sul corpo. Un dominio che, come dicono i vangeli cristiani, è fatto di logos, di pensiero e di parola. Da qui l'impossibilità di Galluppi di pensare alla volontà come atto fisico che costruisce la coscienza; la sensibilità come atto corporeo di abitare il mondo; il desiderio come motore primo della necessità soggettiva alla base della vita. In Galluppi tutto è logos. L'intelligenza dello spirito che analizza, l'immaginazione che si pone come limite e desiderio in cui risolvere l'analisi e la sintesi razionale di una realtà soltanto immaginata e non vissuta. Lo spirito è logos e, come tale, razionalità nella quale si distruggono le pulsioni del corpo dell'uomo.

NOTA: Le note, dove non precisate, sono tratte dagli estratti di Carmelo Librizzi dal Saggio filosofico sulla critica della conoscenza di Pasquale Galluppi edito da Signorelli senza data.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume due

 

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Marghera, 06 gennaio 2013

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

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e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.