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Triscele In relazione alla vita
Il Trischele o Triscele è un simbolo di origine incerta. Di sicuro la sua rappresentazione più sistemica appartiene alla Licia nel V secolo a.c., ma si pensa che sia di origine Assira e spesso associato al culto di Mithra.
Vicino ad Agrigento è stata rinvenuta una ceramica con una trischele senza il volto della medusa, ma umanizzata. Il vaso, di origine minoica, risalirebbe al VII sec. a.c. e potrebbe essere la più antica triscele trovata.
Triscele Come simbolo della Sicilia
Il simbolo, per leggerlo correttamente, non può essere disgiunto dai suoi significati emotivi espressi dalla presenza di Medusa al centro e dalla presenza delle gambe. Senza questi elementi il simbolo non può essere compreso nel suo significato religioso. Anche se le gambe vengono sostituite da delle spirali, l'origine religiosa del simbolo non cambia. Il simbolo appartiene al complesso religioso mediorientale, pre ebraico, e si è diffuso mediante i fenici e i greci nell'intero Mediterraneo.
Le interpretazioni degli specialisti in merito al trischele sono state sempre molto varie e contrastate. Non sarò certo io a pretendere di risolvere questo problema, ma sicuramente la trischele è ancora uno dei simboli più ambigui della nostra umanità.
Medusa nel mito conferisce il senso religioso del triscele
Medusa Biennale di Venezia Padiglione Italia
Il pensiero del linguaggio risorge, talvolta in modo quasi magico, tramite il disegno di simboli, toccando i nostri sensi ben più che le parole. Così avviene anche per la trischele rotatoria il cui nome greco significa "a tre gambe", poiché composto da "tri" (tre) e "skelos" (gamba). Esso descrive uno dei simboli più antichi conosciuto dall'uomo. Si tratta di una strana figura mostruosa formata da tre gambe che partono da un centro comune in cui spesso appare la figura della Gorgone, figura che dovrebbe dimostrare la provenienza mediterranea; le gambe invece dovrebbero rappresentare la corsa nel senso di velocità o più correttamente il mutamento e la trasformazione.
Un rilievo in pietra nel cimitero di Naqsh-e-Rustam in Iran ci mostra l'investitura di Shapur I (241), dove si trova un alto dignitario della corte che porta quella che sembra una triscele sulla mitra.
Triscele, stilizzazione
Scrive Strabone (XV 3, 13 (C 732) citato da Le Religioni dei Misteri a cura di Paolo Scarpi ed. Valla) a proposito della religione dei Persiani:
"E dunque i persiani non erigono statue né altari, ma compiono sacrifici in luoghi elevati in onore del cielo, che per loro è Zeus, e rendono onore anche ad Elios. Da loro chiamato Mitra, alla Luna e ad Afrodite e al fuoco, alla Terra, ai Venti e all'Acqua..."
L'uso dei persiani della Triscele era compatibile con la manifestazione religiosa riportata da Strabone (anche se almeno un paio di secoli separano Strabone da Shapur I).
Triscele particolare bandiera Sicilia
Se prendiamo il Trischele e lo consideriamo come le tre gambe e un centro, possiamo, ragionevolmente, pensarlo come un simbolo della vita. Togliamo il volto di Medusa e sostituiamo il centro come fuoco che arde: la coscienza di ogni essere. Pensiamo alle tre gambe o alle tre mezze lune come movimento e trasformazione della coscienza stessa. Pensiamo alla qualità del movimento nel mondo emotivo, nel mondo dell'azione e nel mondo della ragione. Se preferite, cambiate il nome dei tre mondi in "elementi" o nel nome degli Dèi con cui le varie culture rappresentano le intelligenze che si muovono in quei mondi (o proprie di ognuno di quei mondi) e avrete il senso della vita. Che poi quel simbolo abbia origine fra gli Assiri, fra i Magi, i Medi, i Fenici, o altri, poco importa in quando la visione della vita in quelle antiche religioni, anche se cambia la forma della sua rappresentazione nelle diverse culture, poco diverge.
C'è però concordanza nell'attribuire alla triscele soprattutto una simbologia religiosa orientale rappresentante il dio Baal o il sole, sotto forma di dio delle stagioni o la luna (la Dea Ecate triforme) con le gambe costituite da falci lunari. L'ipotesi di una derivazione fenicia è basata sul rinvenimento a Vaga (odierna Beja, Tunisia) su un monumento numidico dove la triscele sembra ben riferirsi a Baal, dio del tempo che scorre nella sua immagine stagionale trina.
Il resto è storia, e le informazioni si possono rintracciare anche in internet, come queste:
Per i Greci, gli Etruschi ed i Romani, la triscele, disegnata sui caschi o sugli scudi, fu portata nei campi di battaglia e finanche nella tomba, in quanto fu trovata sulle urne cinerarie. La Trischele è stata rinvenuta in Licia, Panfilia, Pisidia, Creta, Rodi, Macedonia, Tracia e Spagna. In sostanza si è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo.
Gli Etruschi importano la trischele some simbolo incontrando greci e romani. Viene disegnata sui vasi, ma sembra come ornamento più che come simbolo religioso o sociale.
Il Trischele viene fatto proprio anche dai Celti come simbolo dell'eternità e del rinnovamento della vita.
Dopo la sconfitta di Vercingetorige del 27 a.c. ad opera dei Romani i Celti continuarono ad utilizzare il simbolo della triscele nell'arte soprattutto nel Regno Unito e nell'Irlanda.
Triscele, stilizzazione complessa
L'Istituto Orientale dell'Università di Chicago ha compilato una lista una lista di ritrovamenti archeologici del Trischele e attribuisce l'origine del simbolo al culto di Mithra.
Il popolo della Licia scelse la Trischele come emblema nazionale. L'emissione di Mithrapata (IV a.C.) mostra, per la prima volta nella storia della moneta, l'effigie di un Sovrano con dietro alla sua testa la triscele. In altre occasioni, la triscele della Licia accompagna la Dea Atena. Si dice che questo popolo abbia adottato questo simbolo in seguito ad influenze assire, ma la sua origine, come già detto, rimane sconosciuta. Al riguardo di questo simbolo, è anche possibile che a loro volta i Lici fossero poi gli ispiratori dei Greci che lo presentarono insieme ad Apollo, chiamandolo Triskeles. Lo si ritrova raffigurato sui loro scudi e al rovescio, sulle monete raffiguranti Demetra, sua figlia Persefone, Nike, Pegaso ed altri.
In Sicilia il simbolo si afferma e Plinio attribuisce alla Trischele il significato di rappresentazione simbolica della Sicilia. Ed è da tener conto che i greci si stabilirono in Sicilia nel 735 a.c. e Palermo fu fondata dai Fenici.
La Trischele fu rappresentata anche dai Vichinghi che la usarono come simbolo che alcuni attribuiscono a Frey e altri a Thor, e nel corso del medioevo divenne il simbolo di alcuni casati nobiliari.
Infine il papa cattolico Urbano VIII proibì l'uso di tale simbolo in quanto richiamava la trinità cristiana.
Marghera, 07 novembre 2011
Trischele, Patrizia Merendi. 54esima biennale Venezia
Bandiera Sicilia
Alcune foto tratte da Internet
I simboli hanno dei significati precisi. Ogni parola, disegno, danza, pittura, è un simbolo che parla alle nostre tensioni emotive sprigionando dei significati che vengono tradotti dalla ragione in idee, propositi, principi ed elementi dottrinali con cui noi indichiamo il mondo e la sua realtà profonda. Avere su un muro scolastico il crocifisso o la Costituzione della Repubblica, non è la stessa cosa. Col primo indichiamo ai ragazzi che devono soffrire e rivendichiamo il nostro diritto a farli soffrire, con la Costituzione noi indichiamo nei ragazzi i portatori degli stessi nostri diritti e, per conseguenza, i doveri che noi abbiamo nei loro confronti.
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 14 ottobre 2022
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