La Teoria della Filosofia Aperta
Volume sei
di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788827811764

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Scheda libro:

 

Titolo: La teoria della filosofia aperta Vol. 6

Autore: Claudio Simeoni

Data di uscita: 2018

Pagine: 362 (formato A4)

Copertina: morbida

Editore: Youcanprint

ISBN: 9788827811764

 

La presentazione del libro

Col sesto volume della "Teoria della filosofia aperta" si prendono in considerazione le idee filosofiche con cui Platone giustifica e legittima l'assolutismo sociale e religioso. Quelle idee vengono analizzate e commentate dal punto di vista di una democrazia realizzata che vive il conflitto esistenziale fra l'uomo che deve sottomettersi ad una verità rivelata, dogmaticamente imposta, e l'uomo che deve spezzare ogni legame per trasformare continuamente sé stesso modificando il proprio concetto del vero. Il volume, dopo aver analizzato le idee assolutiste di Platone e come quelle idee si materializzano nei giorni nostri passando per Agostino d'Ippona, Evola, Laing, Sartre e Galimberti, analizza le idee della democrazia nel pensiero di Mao Tse Tung finendo per sostenere che la contrapposizione fra questa e la dittatura si riflette, nell'uomo, nella contrapposizione fra il Potere di Essere e il Potere di Avere.

 

Introduzione al sesto volume della
Teoria della Filosofia Aperta

 

Il sesto volume della Teoria della Filosofia Aperta inizia con una vasta analisi di alcuni concetti con cui Platone giustifica il dominio e il controllo dell'uomo da parte degli Dèi che si sono divisi il mondo, l'idea di Atlantide, il concetto di Uno nel Parmenide e prosegue con vari filosofi che, di fatto, non hanno fatto altro che riprodurre il pensiero di Platone e dei vangeli cristiani.

La filosofia tratta del "potere".

Il "potere" come struttura ideologica del dominio.

Quando la filosofia tratta del dominio di Dio sull'uomo, del dittatore sulla società, dei diritti dell'oligarchia, dei diritti del capitale, dei diritti del re, dei diritti dei cittadini o qualunque altra forma ideologica, la filosofia tratta esclusivamente del potere di qualcuno sull'uomo o dell'uomo che, mediante un proprio potere, si ribella al dominio di qualcuno.

Per capire il senso della Teoria della Filosofia Aperta è necessario tener presente che tutta la storia della filosofia è caratterizzata da due soli sistemi filosofici. Un sistema filosofico che, dividendo gli uomini in "padroni" e "schiavi", sembra riprodursi sempre uguale nella sostanza ma con vestiti e forme apparenti sempre diverse e un altro sistema filosofico che non appare costante nel tempo, ma estemporaneo, contingente e legato all'epoca in cui i suoi principi sono annunciati.

"Se Giustizia ammazza un uomo, Giustizia può essere accusata di omicidio, crimini e pertanto perseguita penalmente e condannata?". Giustizia risponde a Giustizia o Giustizia è al di fuori e al di sopra della legge?

Per Platone tutta la filosofia parla di Dio. Parla di Giustizia che non deve rispondere a nessuna legge, nessun principio morale in quanto, essendo Giustizia, nessun uomo è autorizzato a processarne le azioni. Si crea in questo modo l'idea immorale che quanto è utile all'uomo provenga da Giustizia o da Dio, mentre quanto è vissuto come male dall'uomo proceda dall'uomo e non da Dio e, quando si attribuisce a Dio, l'uomo è costretto a pensare che Dio, nel far del male all'uomo, voglia in realtà far del bene all'uomo "mediante i suoi insegnamenti". Si tratta di un'idea perversa, criminale, delinquenziale, immorale che porta Platone ad identificarsi con Dio nell'assoluto disprezzo per l'uomo e per le società civili.

Quando Platone scrive nel Timeo:

Pertanto, volendo Dio farlo simile al più bello e compiuto per ogni rispetto dei viventi intelligibili, lo compose come un unico vivente visibile, avente dentro di sé tutti quanti gli altri viventi, che per loro natura sono a lui congeneri.

scrive con un atto di pura arroganza. Attribuisce le sue affermazioni ad un assoluto che pensa incontestabile, o è un assoluto che parla mentre Platone si limita a scrivere le sue farneticazioni? Chi farnetica: Platone o l'assoluto? Entrambi vanno processati per delitto, immoralità, vigliaccheria e arroganza.

Fra l'incudine, chiamato assoluto, e il martello, chiamato Platone, ci sono gli uomini che tentano di vivere fra l'indicibile violenza che procede dall'assoluto e da Platone. La farneticazione di Platone diventa violenza all'uomo. Ne condiziona la vita, fin dall'infanzia, e si mette a disposizione di ogni despota per rinnovare il suo dominio sull'uomo.

A questa violenza si oppongono, di volta in volta, filosofie estemporanee. Filosofie che, data una rappresentazione in quell'epoca dell'assoluto platonico, tentano di introdurre degli spazi di libertà per l'uomo al fine di non essere maciullato troppo violentemente da quel martello e da quell'incudine.

Nell'epoca attuale le farneticazioni di Platone vengono riprodotte da "filosofi", più o meno attuali che, forti della propaganda cristiana, sono convinti che le persone non siano in grado di riconoscere l'assolutismo platonico nelle loro elucubrazioni.

Il passaggio delle idee commentate da questo libro è abbastanza delicato. Da un lato inizia con Platone le cui opere condizioneranno la storia della filosofia. Si transita per alcuni aspetti in Esiodo propri de Le opere e i giorni che tanto hanno caratterizzato il pensiero della destra politico-filosofica che impone una società castale (o classista) per mettere un accenno su alcuni aspetti del pensiero di Agostino di Ippona a proposito delle due città e dei due amori.

Da qui si riprende il discorso sul corpo analizzando aspetti dell'esistenzialismo sartriano in L'Essere e il nulla per analizzare il cristianesimo attuale visto con gli occhi di Galimberti.

A questo punto sono necessari due passaggi. Da un lato la libertà dell'uomo con il maggior filosofo del XX secolo, quel Mao Tse Tung che porrà le basi per la trasformazione della Cina da una condizione feudale alla maggior potenza economica mondiale e l'idea di Stato di una destra italiana che non è in grado di distinguere i contenuti ideologici della propria rappresentazione.

Dove va a parare il sesto volume della Teoria della Filosofia Aperta?

Nel discorso moderno del Potere di Essere. Il discorso sul potere è il discorso da cui parte Platone per dominare l'uomo ed è il discorso da cui parte l'uomo per sottrarsi al dominio di Platone.

Tutto il sesto volume della Teoria della Filosofia Aperta è un lungo discorso sul Potere.

Il Potere in Platone è la volontà di possesso dell'uomo che ha nell'ideologia ebraica la realizzazione di questo possesso mediante la marchiatura degli uomini ridotti al rango di bestame proprio del loro dio: la circoncisione. Nella religione cristiana il marchio del possesso degli uomini è dato dall'atto del battesimo.

Ma che cos'è la libertà dell'uomo? Perché e come si realizza l'uomo che si sottrae dall'essere oggetto di possesso?

Platone, gli ebrei, Gesù e i filosofi fino a Sartre, Galimberti, Cacciari e tutti gli altri, pensano all'uomo come un oggetto di possesso, ma l'uomo si realizza in sé e il Potere di Essere era il concetto che mancava alla filosofia.

Il corpo che abita il mondo, che si costruisce per adattamento soggettivo e che vede i suoi nemici in tutte quelle "scienze" che, trattando un corpo come un cadavere separato dalla società in cui vive, pretendono di identificare attraverso la vivisezione la creazione del Dio padrone.

Come tanti piccoli Darwin deliranti, cercano la mano della creazione di Dio nella filosofia e dal momento che trovano solo l'uomo, si identificano con Dio dicendo all'uomo ciò che Dio avrebbe detto. Poi, se gli sputi in faccia tacciandoli di arroganza ti dicono: "Ma chi sei tu per contestare Dio?". E non si rendono conto che il loro comportamento, criminale nelle azioni e nelle intenzioni, è solo volgarmente offensivo.

Cercano la mano di Dio nell'organizzazione sociale e dal momento che trovano solo l'uomo, si identificano con Dio dicendo all'uomo quale organizzazione sociale Dio impone all'uomo. Poi, se gli sputi in faccia tacciandoli di arroganza ti dicono: "Ma chi sei tu per contestare Dio?". E non si rendono conto che il loro comportamento, criminale nelle azioni e nelle intenzioni, è solo volgarmente offensivo.

Cercano la mano di Dio nell'organizzazione dell'educazione dell'infanzia e dal momento che trovano solo piccoli uomini che desiderano crescere, si identificano con Dio (e come Dio, spesso stuprano bambini) e dicono cosa loro devono fare per "essere amati da Dio". Poi, se gli sputi in faccia tacciandoli di arroganza ti dicono: "Ma chi sei tu per contestare Dio?". E non si rendono conto che il loro comportamento, criminale nelle azioni e nelle intenzioni, è solo volgarmente offensivo.

Cercano la mano di Dio nei tratti psicologici dell'uomo e dal momento che trovano solo la psiche di un uomo che si è costruita adattandosi alle condizioni imposte dal mondo in cui è nato, dicono all'uomo, che chiamano peccatore, che cosa deve fare affinché Dio non li opprima con i sensi di colpa. Poi, se gli sputi in faccia tacciandoli di arroganza ti dicono: "Ma chi sei tu per contestare Dio?". E non si rendono conto che il loro comportamento, criminale nelle azioni e nelle intenzioni, è solo volgarmente offensivo.

Cercano la mano di Dio nelle menti deliranti ricoverate in psichiatria che riempiono di psico-farmaci e dal momento che trovano solo uomini disperati dicono a quegli uomini che cosa devono fare affinché Dio ripristini la loro sanità mentale. Poi, se gli sputi in faccia tacciandoli di arroganza ti dicono: "Ma chi sei tu per contestare Dio?". E non si rendono conto che il loro comportamento, criminale nelle azioni e nelle intenzioni, è solo volgarmente offensivo.

Cercano la mano di Dio nella politica sociale e riempiono di crocifissi le Istituzioni affinché i cittadini non possano fruire dei diritti Costituzionali, ma si inginocchino davanti a "politici" che fanno la volontà di Dio. Poi, se gli sputi in faccia tacciandoli di arroganza ti dicono: "Ma chi sei tu per contestare Dio?". E non si rendono conto che il loro comportamento, criminale nelle azioni e nelle intenzioni, è solo volgarmente offensivo.

Come Darwin partì alla ricerca delle prove della creazione di Dio e trovò solo una rigogliosa natura in perenne trasformazione, così la filosofia dell'uomo deve riportare l'uomo nel mondo attrezzandolo per una perenne trasformazione opponendo all'arroganza di Dio, e di chi parla per esso, l'arroganza dell'uomo che affrontò e risolse le contraddizioni della propria esistenza fin da quando, guardando il mondo, disse al mondo: "Io sono!".

Marghera, 14 dicembre 2017

 

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Indice degli argomenti del libro
La Teoria della Filosofia Aperta
Volume sei

SOMMARIO

Introduzione alla pubblicazione 5

La filosofia come legittimazione dello stupro dell'uomo e lo stuprato che legittima lo stupratore 8

Leggendo Immagini del Nulla di Giuseppe Cantarano 8

L'ambiente da cui nascono le idee filosofiche 17

La filosofia della Stregoneria; la Stregoneria in filosofia 20

Platone 427 a.c. - 347 a.c. 22

Gli Amanti di Platone e la filosofia al servizio del dittatore 22

La Repubblica di Platone, l'infanzia e il Mito 35

La Repubblica, il comunismo nell'ideologia nazista e la società ideale di Platone 44

La Repubblica e i motivi dell'odio di Platone per i poeti 53

La Repubblica e l'idea di democrazia in Platone 60

La funzione sociale dell'anima nella Repubblica di Platone 67

La forma come natura degli Dèi nella Repubblica di Platone e l'idea del "dio persona" 78

Origine dell'idea dell'Artefice, del Demiurgo, nel Timeo di Platone 84

Teoria delle idee 91

Oggettività e soggettività delle Idee 91

Ontologia e superstizione nella teoria delle idee 100

Tirannia e mito nella teoria delle idee 106

Le idee sulla dittatura e l'assolutismo di Platone 111

L'esistenza di Atene rende legittimo pensare che Atlantide sia esistita 111

Efesto ed Atena dèi padroni di Atene 112

L'inganno sulla natura degli Dèi 113

I cani da guardia degli ateniesi: i guerrieri. 115

Platone e l'invenzione del "paradiso terrestre" in un'età dell'Oro 116

La città ideale di Platone nel Crizia 117

Le ricchezze del regime di Atlantide 122

La ricchezza che si produce da sola 124

L'Uno nel Parmenide di Platone 126

Premessa 126
L'esistenza dell'Uno (Parmenide 137C - 138B) 127
Come può muoversi l'Uno nello spazio (Parmenide, 138B-139C) 128
A che cosa somiglia l'Uno (Parmenide, 139B-139E) 129
Platone esclude le somiglianze dell'Uno (Parmenide, 139E-140B) 129
L'Uno sottratto al Tempo (Parmenide, 139E-141D) 130
La relazione fra l'Uno e gli Altri (Parmenide, 142B-143A) 131
L'Uno ha una Consapevolezza di Sé stesso (Parmenide, 143A-143C) 132
L'Uno associato al numero e alla forma geometrica (Parmenide, 143C-145B) 133
Collocazione dell'Uno (Parmenide, 145B-145E) 135
Le contraddizioni sul movimento dell'Uno (Parmenide, 145E-146A) 136
La diversità dell'Uno (Parmenide, 146B-147C) 136
L'Uno e gli Altri (Parmenide, 147D-148D) 137
Il contatto dell'Uno con gli Altri (Parmenide, 148E-149E) 138
L'uguaglianza dell'Uno con gli Altri (Parmenide, 149E-151B) 139
Consapevolezza e grandezza dell'Uno e degli Altri (Parmenide, 151C-151E) 141
L'Uno e il divenire nel tempo (Parmenide, 152A-155D) 142
La consapevolezza dell'Uno (Parmenide, 155D-155E) 146
La partecipazione dell'Uno alla nascita e alla morte (Parmenide, 155E-157B) 146
La consapevolezza degli Altri e l'inconsapevolezza dell'Uno (Parmenide, 157B-158B) 148
Il corpo e le cellule dell'Uno (Parmenide, 158B-158E) 149
Le affezioni degli Altri subite dall'Uno (Parmenide, 159A-159B) 150
L'Uno, il Tutto e la coscienza degli Altri (Parmenide, 159B-160B) 151
L'inconoscibilità dell'Uno e la conoscenza degli Altri (Parmenide, 160B-160D) 152
L'Uno-che-non-è (Parmenide, 160D-161A) 152
L'Uno-che-non-è modificato dagli Altri-che-sono (Parmenide, 161A-161C) 153
La sostanza dell'Uno e la coscienza di sé degli Altri (Parmenide, 161C-161E) 153
Il venir in essere dell'Uno (Parmenide, 162A-163B) 154
La mancanza di volontà dell'Uno (Parmenide, 163C-164C) 154
L'opposizione fra l'Uno e gli Altri (Parmenide, 164C-164D) 155
Gli altri che emergono nell'Uno (Parmenide, 164D-164E) 156
Gli Altri e gli insiemi nell'Uno, nel Tutto (Parmenide, 165A-165C) 156
Gli insiemi nell'Uno (Parmenide, 165D-165E) 157
L'Uno è il Nulla (Parmenide, 166A-166C) 157

Protagora: l'educazione alla virtù 159

Insegnare il comportamento virtuoso 160

Manipolazione ed educazione alla virtù dell'infanzia 162

Relazione tra giustizia e santità 163

Il rifiuto della realtà soggettiva da parte di Platone 164

Il concetto di salvezza in Platone 167

Protagora e Socrate 169

Crizia: sull'oligarchia e sulla dittatura 171

Fedone: le idee sull'anima di Platone 181

La questione del suicidio nel Fedone 182

Il dio padrone proprietario dell'uomo 185

Che cosa intende Socrate/Platone per anima? 186

Reminiscenza 193

La teoria delle idee nel Fedone 194

Formazione del dominio nel Fedone di Platone 198

Esiodo 214

Pandora di Esiodo in Le opere e i giorni 214

Il mito delle età dell'uomo in Le Opere e i giorni 218

Conclusione 224

Giulio Cesare Andrea Evola [detto Julius] (1898 - 1974) 226

Dio è Stato 226

Evola e l'individualismo 230

Aurelio Agostino d'Ippona (354 d.c. - 430 d.c.) 233

Le due città e i due amori di Agostino d'Ippona 233

Ronald David Laing (1927 - 1989) 238

L'Io diviso fra cristianesimo e schizofrenia 238

Jean-Paul Sartre (1905 - 1980) 247

Il corpo, le sensazioni e le percezioni in L'Essere e il Nulla di Sartre 247

Umberto Galimberti (1942 - _) 256

Le condizioni del Mito 256

Cosa il cristiano vuole che sia il Mito 260

Struttura emotiva e possessione diabolica 267

Astrologia e oroscopi come manifestazione della fede cristiana 277

Ordine come dominio del dio padrone 278

L'uomo e l'asservimento al Tutto 280

L'angoscia dell'uomo creato dal dio padrone origine dell'astrologia 281

Il terrore del dio padrone costringe l'uomo all'oroscopo 283

L'impossibile libertà psicologica dall'idea del dio padrone 286

Protologia ed escatologia mito e religione 288

L'idea del dolore fra mito e cristianesimo 291

Mao Tse Tung (1893 - 1976) 301

Trattato sulla pratica 301

L'uomo e l'attività produttiva 301

La formazione della verità 303

La formazione della conoscenza in Mao Tse Tung 305

La formazione della conoscenza in Mao Tse Tung dal teorico al dotto 309

Sul rapporto fra la conoscenza e la pratica, fra il sapere e l'azione 313

Sul rapporto fra la conoscenza e la pratica, fra il sapere e l'azione 319

Il rapporto fra la conoscenza e la pratica, fra il sapere e l'azione 325

La guerra dei contadini in Cina 334

Le idee errate dei Pagani 334

Progredire nella consapevolezza 335

Progredire nella libertà 337

L'azione morale nell'insieme sociale 338

Essere aderenti alla realtà sociale 340

Claudio Simeoni (1952 - _) 342

Il Potere di Essere e il Potere di Avere 342

 

Marghera, 14 ottobre 2016

 

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