Le attività sociali della chiesa cattolica
Proviamo a leggere lo schema sull'uso della preghiera cristiana come sviluppato da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo del 1994 Sezione Prima dal titolo "La preghiera nella vita cristiana"
1) "L'umiltà è il fondamento della preghiera. "Nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare" (Rm 8,26). L'umiltà è la disposizione necessaria per ricevere gratuitamente il dono della preghiera: "L'uomo è un mendicante di Dio".
Tratto da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo 1994 Sezione Prima "La preghiera nella vita cristiana" rif. 2559
Il bambino viene costretto ad essere umile per chiedere;
Qualora il chiedere non è esaudito, significa che non è stato abbastanza umile;
Dunque, si sollecita ad essere umile di più. Si sollecita, sia con le parole che con le azioni, colpevolizzandolo affinché sia più umile, meno arrogante, meno attivo nelle cose che lo portano a crescere e maggiormente asservito e sottomesso. Il bambino deve essere trasformato in un mendicante a cui nulla è dovuto (è senza diritti sociali o giuridici), ma per tutto è obbligato a prostituirsi: sia nella famiglia, sia nei confronti di altri.
2) "La meraviglia della preghiera si rivela proprio là, presso i pozzi dove andiamo a cercare la nostra acqua: là Cristo viene ad incontrare ogni essere umano; egli ci cerca per primo ed è lui che ci chiede da bere. Gesù ha sete; la sua domanda sale dalle profondità di Dio che ci desidera. Che lo sappiamo o no, la preghiera è l'incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui."
Tratto da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo 1994 Sezione Prima "La preghiera nella vita cristiana" rif. 2560
Al bambino che si costringe a prostituirsi, gli si racconta della meraviglia del prostituirsi, del chiedere, del supplicare. Lo si immerge nella fantasia secondo cui dio, proprio il dio padrone, l'onnipotente, viene da lui. E quanto ciò è fantastico; e quanto deve pregare ed umiliarsi perché ciò avvenga. Stupirsi significa esternare la propria emozione sì che il prete cattolico la può manipolare. E' dio che ti desidera, te, piccolo essere insignificante "perché sei consapevole di essere un essere insignificante, incapace, impotente, miserabile; vuoi mettere me, che sono un adulto abile e capace? Anche di prenderti a schiaffi!" Così l'adulto diventa il modello dell'onnipotenza di dio nei confronti del bambino che l'adulto costringe a mettersi in ginocchio convincendolo che lui è un incapace se non ricorre a dio. Si guarda bene, il prete cattolico, da dire al bambino che le abilità, le capacità, le acquisirà crescendo con l'impegno e il lavoro: l'impegno e il lavoro devono essere usate per desiderare di bere l'acqua che alimenta la sindrome d'onnipotenza infantile che si fissa nella psiche profonda del bambino impedendogli di crescere. E la meraviglia di tutte le meraviglie anche dio ha sete di noi. E dobbiamo umiliarci ancora di più per soddisfare la sete di dio: la sua sete di dominio!
D donna di La Repubblica del 28 maggio 2005
Neuroscienze – Nuove ricerche indagano sul ruolo dell'inconscio nelle decisioni di ogni giorno: dallo shopping al partner giusto, nelle nostre scelte c'è molto di più di quanto pensiamo. Secondo i neuroscienziati siamo consapevoli solo del 5% della nostra attività cognitiva ed è per questo che la maggior parte delle nostre decisioni, emozioni e azioni, dipende per il 95% dall'attività cerebrale che va al di là della nostra coscienza. (solo primi riassunti dell'articolo)
Così il bambino crede che quello che fa sia naturale e consapevole, invece è il frutto della manipolazione mentale del profondo che ha subito.
3) "La nostra preghiera di domanda è paradossalmente una risposta. Risposta al lamento del dio vivente: "Essi hanno abbandonato me, sorgente d'acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate" (Ger 2,13), risposta di fede alla promessa gratuita della salvezza, risposta d'amore alla sete del Figlio unigenito."
Tratto da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo 1994 Sezione Prima "La preghiera nella vita cristiana" rif. 2561
Il passaggio successivo è la separazione del bambino dalla società civile. Rinchiudere la capacità empatica del bambino entro sbarre feroci: gli altri sono malvagi, ma non io che amo dio. Separare le emozioni e la percezione empatica dalla società per costringerla ad interiorizzare l'immagine del dio padrone. Gli altri, dice il prete, gli altri, i malvagi, hanno ""Essi hanno abbandonato me, sorgente d'acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate" ma non tu, non noi che stiamo parlando. Noi non abbandoneremo Gesù alla sua sete, porgeremo il collo affinché quel vampiro ci succhi la nostra vita.
ELABORAZIONE CEREBRALE – EMPATIA La Repubblica 06 giugno 2005
Roma – Secondo uno studio Italiano pubblicato su "Nature Neuroscience" la prestigiosa rivista inglese, la risposta empatica al dolore degli altri, oltre ad essere dettata dall'emotività, risponde anche all'attivazione di una precisa zona del cervello. La ricerca è stata condotta da Salvatore Alioti del dipartimento di Psicologia dell'Università di Roma la Sapienza e della fondazione Santa Lucia di Roma, con Alessio Avenanti. I due ricercatori, utilizzando la tecnica della stimolazione magnetica transcranica, hanno osservato un "contagio somato-motorio" che scatta alla vista del dolore altrui.
In pratica, il sacerdote cattolico, costringendo il bambino a vivere lo stesso dolore del suo immaginario Gesù, lo separa dal dolore sociale nei confronti del quale prova disprezzo in quanto egli è l'eletto che si compiace di Gesù e non dei milioni di Esseri Umani macellati da Gesù per la gloria del suo dominio. Stupro è manipolazione di un mezzo con cui la specie ha attrezzato Esseri Umani, per costringere gli Esseri Umani a non realizzare sé stessi separandoli dalla specie della Natura in cui sono divenuti e a cui appartengono.
4) "Da dove viene la preghiera dell'uomo? Qualunque sia il linguaggio della preghiera (gesti e parole), è tutto l'uomo che prega. Ma, per indicare il luogo dal quale sgorga la preghiera, le Scritture parlano talvolta dell'anima o dello spirito, più spesso del cuore (più di mille volte). E' il cuore che prega. se esso è lontano da dio, l'espressione della preghiera è vana."
Tratto da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo 1994 Sezione Prima "La preghiera nella vita cristiana" rif. 2562
A questo punto entra in gioco la preghiera come oggetto. Non è il prete che ha umiliato il bambino, lo ha costretto a prostituirsi supplicando il dio padrone di assisterlo e lo ha umiliato ulteriormente inchiodando le sue emozioni sull'immagine di Gesù (costringendolo ad ignorare che milioni di uomini, forse lui stesso, sono stati torturati e macellati e costretti alla sofferenza per costringerli in ginocchio davanti a Gesù!). Si dimentica ciò che è stato (tanto si è calato nelle emozioni della persona). Non se ne parla più, in quanto il risultato della sottomissione è stato raggiunto e ora si parla della preghiera come oggetto che scaturisce dalle emozioni. Le emozioni sono state costrette, umiliate, offese, prostituite, e da questa prostituzione emerge il desiderio di sopravvivenza come proiezione del soggetto nei confronti di qualcuno che non si può umiliare, che non si può offendere, che non si può far prostituire. Un qualcuno per il quale chi è stato umiliato, offeso, prostituito, è disposto anche a morire purché la sua figura immaginaria non venga umiliata, offesa o prostituita a sua volta. La preghiera diventa un atto emotivo con cui il soggetto umiliato protegge la sua figura onnipotente che è stato costretto a immaginare. Dal momento che lui è stato offeso, umiliato, prostituito nell'intimo emotivo, è dall'intimo emotivo che sgorga il desiderio di protezione di chi egli pensa gli dia quella speranza di emancipazione che gli è stata negata. E la speranza è l'oggetto immaginato che negando le possibilità di emancipazione rinchiudono il bambino nella sfera dell'illusione.
E per che cosa passa il plagio, la manipolazione mentale, del prete cattolico quando non è espressa mediante le parole?
Attraverso la comunicazione non verbale:
La Repubblica 16 dicembre 2005 "Scoperto il segreto delle emozioni
Ecco il "neurone specchio": così condividiamo i sentimenti [...] il meccanismo della simulazione che scattava nel cervello della scimmia era determinato a un gruppo di cellule nervose cui venne assegnato il nome di "neuroni specchio". "All'inizio – prosegue Gallese – pensavamo che la loro attivazione dipendesse dall'osservazione di un movimento altrui. Poi, passando agli studi sull'uomo, abbiamo capito che il meccanismo riguardava anche le emozioni e le sensazioni tattili provate dagli altri. Ci basta percepire un sentimento su un volto o accorgerci che la mano di un altro viene sfiorata per simulare una situazione corrispondente all'interno del nostro cervello. Sono i neuroni specchio che si attivano, esattamente nelle stesse aree cerebrali di chi vive l'esperienza in prima persona". Questo meccanismo è comune a tutti gli individui, sia pure con un'intensità che varia da persona a persona. Ma nei dieci bambini autistici studiati da Mirella Dapretto con la tecnica della risonanza magnetica i neuroni specchio si sono dimostrati pigri ben oltre i limiti della normalità. "Questo – sostiene la psichiatra americana – potrebbe spiegare il perché del deficit sociale che caratterizza gli autistici. I nostri risultati, insieme a quelli ottenuti in precedenza da altri ricercatori, ci portano a descrivere la malattia come un cattivo funzionamento dei neuroni specchio"."
Il bambino, segregato dal sacerdote cattolico; segregato in un'aula di scuola pubblica che gli dovrebbe trasmettere i principi sociali; segregato da coloro a cui i genitori lo hanno consegnato, per la sua sopravvivenza, non può far altro che mettere in moto i suoi neuroni specchio ed adeguarsi alla situazione.
5) "Il cuore è la dimora dove sto, dove abito (secondo l'espressione semitica o biblica: dove "discendo"). E' il nostro centro nascosto, irraggiungibile dalla nostra ragione e dagli altri; solo lo spirito di dio può scrutarlo e conoscerlo. E' il luogo della decisione, che sta nel più profondo delle nostre facoltà psichiche. E' il luogo della verità, là dove scegliamo la vita e la morte. E' il luogo dell'incontro, poiché, ad immagine di dio, viviamo in relazione: è il luogo dell'Alleanza."
Tratto da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo 1994 Sezione Prima "La preghiera nella vita cristiana" rif. 2563
Ora che l'individuo è stato manipolato si impone all'individuo di separare le proprie emozioni dalla propria ragione. Le emozioni sono la base della vita dell'individuo. Il sentire. Ed è proprio il sentire che è stato manipolato, dalla famiglia prima e dal prete cattolico dopo. E' il sentire delle emozioni che determina le opinioni della ragione. Opinioni che non sono ciò che la ragione riesce a pensare da ciò che deduce, ma sono le giustificazioni della ragione al fremito profondo dell'individuo. Questo fremito giustifica la squadra di calcio "del cuore" anche quando spezza le gambe all'avversario. Giustifica Gesù anche quando ordina di sgozzare chi non si mette in ginocchio davanti a lui. Sono le emozioni il luogo della decisione che il prete cattolico ha manipolato costringendo l'individuo a decidere in quella, e solo in quella, direzione nonostante la ragione indichi altre vie. Le emozioni manipolate impongono all'individuo la verità della loro manipolazione. Ciò che loro hanno subito è quello che tutto il mondo deve subire; perché la verità consiste nell'imporre al mondo quello che è stato subito, perché ciò che è stato subito, e fagocitato, non diventa "il vero cui l'uomo è giunto", ma diventa la verità che ferma ogni trasformazione dell'uomo risolvendola in essa. Così la manipolazione del prete cattolico impone la "verità" nella quale l'individuo ferma e blocca ogni trasformazione. Cortocircuita la propria energia vitale; trasforma la sua sessualità in fobia e perversione: questo, i cattolici, la chiamano ALLEANZA COL PROPRIO DIO ASSASSINO. E sì! Perché il quel momento assassinano il divenire dell'individuo a cui hanno manipolato la psiche. Avevano nelle loro mani un bambino che guardava speranzoso al suo futuro, lo hanno trasformato in una pecora da condurre al macello della vita!
6) "La preghiera cristiana è una relazione di Alleanza tra dio e l'uomo in Cristo. E' l'azione di dio e dell'uomo; sgorga dallo spirito santo e da noi, interamente rivolta al padre, in unione con la volontà umana del figlio di dio fatto uomo."
Tratto da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo 1994 Sezione Prima "La preghiera nella vita cristiana" rif. 2564
Separato dalla realtà quotidiana, il bambino è costretto a vivere una realtà immaginata. Una immaginazione nella quale è costretto a riversare le sue emozioni; un'immaginazione che separa le sue emozioni dalla realtà quotidiana e le rinchiude in un recinto circondato da paure; preferendo una realtà immaginata nella quale egli è onnipotente nella sua personale relazione col dio padrone : l'alleanza fra l'uomo e cristo. Questa realtà di coercizione psichica è quella che sta emergendo nelle attuali generazioni con la vita virtuale e con i videogiochi: il meccanismo psichico in cui i sacerdoti cattolici cortocircuitavano la struttura emotiva del bambino oggi, in parte, viene cortocircuitato in un'esistenza virtuale. Solo che la vita virtuale ha delle spiegazioni che ricadono sotto sensi oggettivi (le rappresentazioni immaginate), mentre la coercizione emotiva che costringe l'individuo a pensarsi in alleanza col dio padrone, viene riversata nella società civile e spacciata come "naturale trasporto di amore verso cristo" al quale si chiede che l'intera società si sottometta. Mentre nessuno imporrebbe la realtà virtuale alla vita quotidiana; il sacerdote cattolico impone la violenza con cui impone ai bambini la sottomissione al suo dio attribuendola all'attività di un "fantasioso" attore esterno a lui: "E' l'azione di dio e dell'uomo; sgorga dallo spirito santo e da noi, interamente rivolta al padre, in unione con la volontà umana del figlio di dio fatto uomo."
Così l'individuo non riconosce la violenza che ha subito, ma ritiene naturale quanto sente, né si rende conto dell'immenso che lo circonda in quanto, quanto non percepisce, perché la sua capacità di percezione della realtà è stata stuprata dal prete cattolico, per lui non esiste e non comprende le persone che gli indicano condizioni diverse della realtà nella quale vive. Lo stupro, la violenza, fatta dal prete cattolico si cala nell'individuo e costruisce feroci catene che possono essere attenute soltanto dalle sollecitazioni che la realtà oggettiva fa nei confronti dell'individuo. Spesso sono il sorgere delle esigenze sessuali del bambino, in un'età successiva, che ne modificano i comportamenti moralmente imposti con la violenza dal prete cattolico. Spesso i comportamenti di risposta alle sollecitazioni sessuali che emergono dentro il ragazzo e la ragazza non trovano la capacità intellettuale e razionale con cui esprimersi in maniera appropriata nella società civile finendo, troppo spesso col mettere in atto azioni di violenza dettate da una visione distorta della realtà sociale: lui e il dio, con cui ha fatto l'alleanza, sono onnipotenti! Da questa situazione emotiva nasce il bullismo, la violenza sulle donne, la pedofilia, la pederastia, l'organizzazione sociale gerarchica ecc. e quanto crea disagio da conflittualità nella società civile. Questo disagio viene gestito e usato dalla chiesa cattolica per fondare il proprio potere nell'esprimere condizioni morali contro la Costituzione della Repubblica e le regole della società civile.
Il prete cattolico, il vescovo cattolico, hanno manipolato la capacità di percezione del bambino proprio nell'età in cui tale capacità di percezione si stava formando:
"La percezione ha un carattere selettivo perché il soggetto non reagisce a tutti gli stimoli che lo colpiscono, ma, tramite l'attenzione ne focalizza un certo numero ignorando quelli che lo distraggono. Così è possibile prestare attenzione ad una conversazione estraendo dalle molte voci che ci circondano. Ciò fa pensare che di tutti gli stimoli che investono i nostri sensi, vengono selezionati solo quelli che i nostri processi mentali superiori ci indicano come rilevanti ai fini dell'attività psicologica svolgentesi in quel momento. La capacità di attenzione aumenta fino all'età adulta mentre proporzionalmente diminuisce l'apprendimento accidentale, ossia la capacità di trarre vantaggio dagli aspetti secondari del campo percettivo. Si constata inoltre che i giovani vengono attratti da stimoli nuovi, complessi e inattesi, mentre gli adulti sono attratti da configurazioni né troppo semplici né troppo complesse." Dal dizionario di psicologia di Umberto Galimberti voce: percezione
La percezione del bambino manipolata non può far altro che prendere atto dell'imposizione violenta con cui il prete cattolico afferma:
7) "... la preghiera è la relazione vivente dei figli di dio con il loro padre infinitamente buono, con il figlio suo Gesù cristo e con lo spirito santo. La grazia del regno è "l'unione della santa trinità tutta intera con lo spirito tutto intero". La vita di preghiera consiste quindi nell'essere abitualmente alla presenza del dio tre volte santo e in comunione con lui. Tale comunione di vita è sempre possibile, perché mediante il battesimo [la marchiatura del bestiame: ndr], siamo diventati un medesimo essere con cristo. La preghiera è cristiana in quanto è comunione con cristo e si dilata nella chiesa, che è il suo corpo. Le sue dimensioni sono quelle dell'amore di cristo."
Tratto da "Il catechismo della chiesa cattolica" ed. Leonardo 1994 Sezione Prima "La preghiera nella vita cristiana" rif. 2565
La sindrome da onnipotenza, la patologia della depressione mediante l'imposizione del senso di colpa; la trasformazione degli individui in violenti e in asociali; sono effetti dell'applicazione del catechismo cattolico sui bambini ad opera dei sacerdoti e dei vescovi cattolici.
"...la relazione tra depressione e risposta sociale. Partendo dalla premessa che uno dei meccanismi fondamentali di elaborazione e quindi di superamento della depressione consiste, come scrive G. Jervis, "nell'identificare in altre persone e in processi sociali le cause ella propria difficile condizione, cioè nel passare dalla situazione psicologica della vittima a quella di chi ritiene nuovamente suo diritto di reagire e anche aggredire, questo passaggio non avviene nella depressione [...] Infatti è specifico della situazione psicologica del depresso non tanto il non riuscire a scorgere delle alternative, quanto piuttosto il non riuscire a scorgere le cause (sociali) [educazionali, precisazione Claudio Simeoni] di quella situazione di vita dolorosa o deludente che è all'origine della depressione. Chi non riesce a scorgere nella società o nella storia il disegno più vasto in cui si iscrive la propria condizione di vita, è portato a chiudersi in sé stesso e a cercare le cause del male dentro di sé [ E QUESTA E' LA CAUSA: "... la preghiera è la relazione vivente dei figli di dio con il loro padre infinitamente buono, con il figlio suo Gesù cristo e con lo spirito santo. La grazia del regno è "l'unione della santa trinità tutta intera con lo spirito tutto intero". La vita di preghiera consiste quindi nell'essere abitualmente alla presenza del dio tre volte santo e in comunione con lui. Tale comunione di vita è sempre possibile, perché mediante il battesimo [la marchiatura del bestiame: ndr], siamo diventati un medesimo essere con cristo. La preghiera è cristiana in quanto è comunione con cristo e si dilata nella chiesa, che è il suo corpo. Le sue dimensioni sono quelle dell'amore di cristo." la causa della depressione è il campo di sterminio che il sacerdote cattolico ha costruito nella struttura emotiva delle persone entro il quale rinchiudere la sua visione della vita!]. Così il depresso non si ritiene tanto colpevole della propria depressione, quanto piuttosto si ritiene colpevole (in quanto individuo isolato) di essersi costruito un'esistenza nella quale non crede più."
Dal dizionario di psicologia di Umberto Galimberti voce: Depressione
I conflitti che l'individuo è costretto a vivere per l'imposizione da parte della chiesa cattolica dell'alleanza fra egli e il dio padrone:
"L'ansia è un normale stato psicologico di attesa e vigilanza: diventa nevrotica quando è espressione di uno stato conflittuale. Freud ha individuato nel desiderio e nella difesa i termini del conflitto che avrebbe le sue radici nella rivalità sessuale da lui descritta sotto il nome di complesso di Edipo. Oggi si tende ad allargare i termini del conflitto al di là del recinto familiare e della vicenda sessuale per concepire il disagio nevrotico come un contrasto tra un'istanza repressiva , di origine individuale ["... la preghiera è la relazione vivente dei figli di dio con il loro padre infinitamente buono, con il figlio suo Gesù cristo e con lo spirito santo. La grazia del regno è "l'unione della santa trinità tutta intera con lo spirito tutto intero". La vita di preghiera consiste quindi nell'essere abitualmente alla presenza del dio tre volte santo e in comunione con lui. Tale comunione di vita è sempre possibile, perché mediante il battesimo [la marchiatura del bestiame: ndr], siamo diventati un medesimo essere con cristo. La preghiera è cristiana in quanto è comunione con cristo e si dilata nella chiesa, che è il suo corpo. Le sue dimensioni sono quelle dell'amore di cristo." L'istanza repressiva di origine individuale nota Claudio Simeoni], la famiglia o sociale, e un'istanza di libertà che non riguarda solo la sessualità, ma il concetto di sé, le proprie aspirazioni, per cui fattori nevrotizzanti agiscono sull'intero arco della vita dell'individuo con confini che si possono stabilire solo artificiosamente. La medicalizzazione non giova alla risoluzione del conflitto nevrotico perché, essendo questo radicato nella contraddizione che esiste fra le istanze individuali di libertà e le regole di convivenza [educazionalmente imposte dal cattolicesimo mediante la violenza psichica! nota Claudio Simeoni], che per il singolo individuo non possono essere repressive, il conflitto non può essere risolto se non attraverso l'atto esistenziale della scelta. Accade però che la situazione non sia sempre chiara, per cui il soggetto può trovarsi ad agire in modi diversi e tra loro contradditori o comunque incompatibili. Di qui, come scrive G. Jervis la necessità di "ridefinire la situazione" nel senso di modificare il quadro conoscitivo in modo da acquisire gli strumenti idonei per compiere delle scelte che rendano compatibili le istanze contraddittorie che sono alla base del conflitto nevrotico. Il rapporto nevrosi e quotidianità conforta la convinzione, oggi sempre più diffusa, secondo cui la nevrosi non è una malattia, ma un modo scorretto di porre in relazione quei termini in conflitto in cui si articola la normale vita quotidiana."
Dal dizionario di psicologia di Umberto Galimberti "nevrosi e quotidianità"
La morale imposta dal sacerdote cattolico e dal vescovo cattolico bloccano lo sviluppo sessuale del bambino producendo:
"Nella letteratura psicoanalitica si incontrano espressioni che, in corrispondenza con le fasi di sviluppo libidico, parlano di sadismo orale connesso alla funzione fantastica della bocca e dei enti in grado di mordere e lacerare, anale connesso a fantasie di controllo e coercizione, fallico dove il pene è vissuto come arma di violenza e distruzione. [...] Del sadismo oltre la psicoanalisi si occupano anche l'etologia e l'antropologia in relazione al problema dell'aggressività, considerata da alcuni un istinto primario che è servito a selezionare gli individui più resistenti, da altri come un comportamento reattivo alla frustrazione."
Dal dizionario di psicologia di Umberto Galimberti voce: sadismo
Sono tutte patologie prodotte dall'educazione cristiana sui cittadini.
Un'educazione cristiana che ha lo scopo di distruggere la capacità del bambino di fondare il proprio divenire da individuo adulto. Questi eterni bambini, prodotti dalla manipolazione mentale cristiana, che non crescono mai e che si trovano a disagio nell'affrontare la società civile se non attraverso le categorie della repressione, del dominio, dello stupro e dell'annientamento, che hanno fagocitato nel processo di plagio che hanno subito.
Nella società domina la depressione, le nevrosi, le patologie psichiatriche prodotte dall'educazione cattolica con l'impossibilità, da parte delle persone, di affrontare in maniera coerente la loro esistenza. Così la politica altro non è che una relazione mafiosa, dove non sono importanti le Istituzioni e il loro buon funzionamento, ma è importante lo stipendio che chi appartiene all'Istituzione può ottenere e, per entrare nell'Istituzione è necessario l'appoggio dell'amico dell'amico. Un appoggio che impone di pagare il prezzo all'amico dell'amico, che è sempre un prezzo di tradimento dell'Istituzione stessa e dei doveri che quell'Istituzione ha nei confronti dei cittadini.
Il cattolicesimo ha elevato il plagio mentale nei confronti dei bambini ad ideologia comportamentale che ha sedimentato e perfezionato nel corso di duemila anni di dominio sugli uomini attraverso individui malati psichici che però disponevano di eserciti per macellare chiunque.
In questo modo Ratzinger impone il suo Gesù. Un Gesù che stupisce sia Cacciari che Scalfari tanto è becero e distante dalla ricerca storica che il mondo culturale ha fatto negli ultimi duecento anni. Già, perché a Ratzinger non interessano le ricerche storiche, qualunque queste siano, Ratzinger sa che il suo Gesù non è mai esistito, ma esiste il Gesù della patologia psichiatrica che Ratzinger e la sua banda impongono a bambini indifesi!
Marghera, 12 luglio 2007
1) Chiesa cattolica, omosessualità, pedofilia e pederastia!
3) Il prete cattolico e la sua pratica di terrorismo sociale!
4) Stregoneria e scienza: preghiere e inni!
Il libro si può ordinare all'editore Youcanprint
Le pagine di questo indice che non sono nel primo volume, concorreranno a formare i capitoli del secondo e del terzo volume.
Oppure, fra gli altri anche su:
Cod. ISBN 9788893322034
Gesù di Nazareth: l'infamia umana
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |