Vangelo di Matteo 10, 21

Le istruzioni di Gesù agli apostoli

Claudio Simeoni

Vai agli ordini di Gesù agli apostoli

Vangelo di Matteo 10, 21

 

Afferma Gesù nel vangelo di Matteo 10, 21:

"Il fratello denuncerà il fratello perché lo si condanni a morte,
e il padre il figlio, e i figli si solleveranno contro i genitori
e li faranno morire."

Il progetto di Gesù appare chiaro: distruggere la società civile disarticolandone le strutture sociali.

La frase ha la particolarità di essere letta come direttiva dottrinale con la quale aggredire la società civile o come profezia di avvenimenti futuri. In effetti i cristiani la spacciano come una profezia alle loro vittime: "Vedete come profetizzava Gesù?" e loro la usano come metodo di disarticolazione della società civile. Come in India e in Cina oggi.

Sono gli apostoli che vanno nelle città e nei villaggi che della fine del mondo non frega proprio niente e se le persone non si mettono in ginocchio davanti a loro le massacrano. Pertanto sono gli apostoli che quando trovano una persona che viene terrorizzata ed angosciata dalla fine del mondo cerca di distruggere il fratello, il padre o i figli perché a loro volta siano angosciati e terrorizzati per la fine del mondo.

C'è il soggetto che porta la guerra nelle città e nei villaggi. E questo soggetto sono gli apostoli! Non esistono dei soggetti che vanno nelle città "cristiane" a portare problemi sociali. Creare problemi sociali predicando la fine del mondo è attività di distruzione sociale di Gesù e della sua banda.

Sempre nel testo sulle "Istruzioni agli apostoli" di Matteo la frase continua con "Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra. Non sono venuto a portare la pace, ma la spada. Perchè sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera e i nemici dell'uomo saranno i suoi stessi famigliari." Matteo 10, 34 Dice Gesù: "Io sono venuto a portare la guerra là dove c'era la pace!". Dice Gesù: "Io sono venuto a organizzare problemi sociali e devastazione là dove non c'erano problemi sociali e dove non c'era devastazione!"

Per questo la frase commentata è una direttiva comportamentale che Gesù detta agli apostoli al fine di distruggere la società civile. E' una frase che non può essere letta diversamente, come ha dimostrato di fare la chiesa cattolica.

Solo una società senza legami al suo interno, senza principi giuridico-dottrinali è una preda per chi sparge terrore e angoscia. Proprio perché il terrore e l'angoscia che sparge Gesù viene a sedimentarsi sopra le insicurezza ingenerate da una società senza legami e senza una struttura giuridico-dottrinale di riferimento.

"Il pensiero umano non tenta ancora, come farà di lì a poco, di minimizzare i fatti: le visioni atroci sono recenti, riflesse nello sguardo allucinato dei testimoni: "Roma è devastata, è desolata, è sconvolta: quanti morti per fame, per peste, per ferro nemico" lo stesso Orosio, nell'opera storica che scriverà di lì a pochi anni, "Contro i Pagani", si impegna a scagionare i cristiani e minimizza le distruzioni e lo sterminio compiuto dagli invasori [Alarico, ndr], ma si lascia sfuggire termini come excidium, exterminium, ferocia. La prima soluzione che si presenta allo spirito è la fuga dall'esistenza, l'eremo, la rinuncia: ma non è il momento di ritirarsi. Nel rilassamento del governo [cristiano, ndr], gli eretici riprendono coraggio; di fronte alle sciagure della patria, i nazionalisti rinfacciano ai cristiani la responsabilità delle rovine: se fossero stati onorati con le cerimonie usate, gli Dèi di Roma non lo avrebbero permesso. Bisogna controbattere l'offensiva interna, chiamare a raccolta gli ingegni più alti ("il tuo alto ingegno, la tua brillante facondia – scrive Agostino ad un Pagano – devono giovare anche agli altri... in un mondo ormai in declino, e già con le catastrofi prossimo alla ultima età (i cristiani) ancor più fiduciosi attendono la felicità eterna nella città celeste"). [le persone vengono macellate per loro volontà (loro fecero il patto con Alarico e Alarico venne a Roma, saccheggiando e distruggendo, perché i cristiani erano venuti meno alla parola data!) e anziché difendere gli uomini e la nazione attendono la felicità della fine del mondo! ndr]"

Tratto da: Galla Placidia di Lidia Storoni Mazzolani ed. Bur 1981 pag. 184

E per quale motivo favorire la distruzione di Roma, il massacro dei cittadini, la distruzione delle strutture civili?

Cosa immaginano i cristiani (da Galla Placidia)?

"Si profila un'etica nuova, vivere per edificare una società ispirata a diversi principi: "vestire chi non ha da coprirsi, chiamare la proprio desco chi ha sete, sfamare chi muore di fame..." scrive un poeta gallico che sarà vescovo di Tolosa; e s. Agostino: "vi esorto alle opere di misericordia – scrive ai suoi fedeli – non vi perdete d'animo, non vi impigrite per le sciagure di questo mondo... Nostro Signore Gesù Cristo le aveva predette...."

Che senso ha distruggere una società per fare i buoni samaritani?

Il senso esatto è distruggere la società per appropriarsene vendendo agli sciocchi la storia del buon Samaritano. Una storia nella quale il ruolo di Gesù e degli apostoli è quello dei ladroni che bastonano e derubano il Samaritano: il Gesù delinquente spacciato, come una dose di eroina, per buono!

 

Marghera 25.05.2007

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Claudio Simeoni

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