L'analisi del vangelo di Giuda Tomaso (o Tommaso) Didimo fu un lavoro che feci quindici anni or sono, circa.
La questione che dovevo risolvere o che comunque affrontavo era questa:
Nel secondo secolo d.c., dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 a.c. ci fu una vera e propria guerra ideologica per costruire una struttura di pensiero da attribuire ad un tale "Gesù" (Gesù significa guaritore o colui che guarisce) e diffonderla come il prodotto di questo personaggio.
Un elemento di questa operazione la troviamo nell'operazione che va sotto il nome di Vangelo di Tomaso Didimo. Questo vangelo, di cui si trova traccia in vari autori del III e IV secolo d.c., era andato perduto e a Tomaso didimo era attribuito un vangelo eretico dedicato ai bambini e ad un'ipotetica infanzia di Gesù.
Nel 1945 a Nag Hammadi quel vangelo fu ritrovato e subito, alcuni studiosi cristiani, ritennero di aver trovato la fonte dalla quale furono tratti i vangeli cristiani. Fu tradotto ed ebbe un grande eco e molta diffusione.
Dopo qualche tempo, a mano a mano che gli studiosi analizzavano il nuovo vangelo, la chiesa cattolica e i cristiani iniziarono ad occultare e a nascondere quel vangelo. Il vangelo di Tommaso Didimo elenca gli elementi dottrinali fondanti i vangeli ufficiali, ma anziché usarli per costruire sottomissione alla volontà di Gesù o del dio padrone, li usa per liberare gli uomini dalla sottomissione e dall'obbedienza finendo, di fatto, per costruire una via alla conoscenza che, liberata dalla sottomissione al dio padrone, porta gli individui a costruire il dio dentro di loro o, come affermavano gli adonisti, il guaritore dentro di loro, il loro Gesù, che ogni individuo, secondo quella tradizione misterica, avrebbe potuto diventare rinascendo dalla morte del corpo fisico.
Questa è un'ipotesi molto aleatoria, vive su elementi della percezione di una realtà più che su elementi di dati culturali oggettivamente dimostrabili, ma l'analisi analitica del vangelo di Tommaso Didimo (o Tomaso) dimostra come il vangelo non abbia nulla a che vedere con la tradizione di sottomissione e odio manifestata dai vangeli ufficiali della chiesa cattolica e dai cristiani.
Fu per questo motivo che definii, sia pur impropriamente, l'interpretazione di tale vangelo col nome di: Giuda Tomaso Didimo, l'ultimo stregone pagano.
Oggi che ormai la cultura ha accettato il fatto che Gesù non è mai esistito e che l'operazione Gesù fu un'operazione fatta da ambienti neoplatonici della cultura greco-romana nel medio oriente pescando da tradizioni religiose diverse, è accettato il fatto che chi scrisse il vangelo di Tommaso Didimo non era colluso con l'attività di sottomissione e allevamento degli uomini come bestiame sottomesso al dio padrone, ma apparteneva a tradizioni misteriche che liberavano l'uomo da ogni sottomissione.
Dal momento che in quel tempo e in quel territorio era grande l'attività dei culti misterici di Adone che risorge a nuova vita, tendo ad attribuire i principi elencati nel vangelo di Tommaso Didimo alla tradizione misterica di Adone. Forse sbaglio, ma non penso di molto.
Per questo è necessario sapere che cosa significa il termine Gesù e perché poté essere usato per costruire quell’operazione culturale che legando i movimenti zelotisti ed ebrei apocalittici dettero vita la cristianesimo.
Il significato del nome di Gesù come usato nel vangelo di Tommaso Didimo:
Il nome di Gesù (in greco iesus) come invocazione per guarire era abbastanza appropriato. La sua origine ebraica Yehoshua, Joshua (Giosuè), viene dal sumerico IA-U-ShU-A (ShUSh), "sperma, che salva, ristora, guarisce".
Gli ebrei ellenizzati usavano per "Joshua" il nome greco Jason, Giasone, molto propriamente, poiché Iason, "guaritore", e il verbo deponente iaomani, "guarire", provengono dalla medesima radice sumera. Nell’apostrofe sarcastica del Nuovo Testamento: "Medico cura te stesso" (Luca, 4:23), abbiamo probabilmente un’allusione diretta a questo significato, come certo l’abbiamo nel titolo di Gesù "Salvatore", in greco Soter, il cui primo elemento riflette la stessa parola sumerica ShU, "salvare", e quindi è usato correttamente in greco nel significato di salvare da una malattia, da un pericolo, da un danno, eccetera, ed è un comune epiteto di Zeus e di re.
Il dio della fecondità, Dioniso, in greco Dionusos, il cui emblema culturale è un fallo eretto, fu anche il dio della guarigione, e il suo nome, se lo si priva delle sue parti originarie, IA-U-NU-ShUSh, è quasi identico a quello di Gesù con la semplice aggiunta di una NU, "seme" "sperma, il seme che salva", e si può paragonare al greco Nosios, "Guaritore", un altro epiteto di Giove.
Tratto da: John Allegro, Il fungo sacro e la croce Editore Cesco Ciapanna 1970 pag. 56-57
Che questo sia reale lo abbiamo anche nella cronaca della bibbia. Gesù (detto Giosuè) non è solo colui che "salva" gli ebrei riportandoli nelle loro terre dopo la deportazione di Babilonia ma, nell’immaginario fantasioso ebraico, è anche il fratello di Mosè che conduce il "popolo eletto" fuori dalla fantasiosa "schiavitù" dell’Egitto. Gesù è il personaggio delle vicende ebree e non si ha notizia del nome di Gesù da fonti storiche precedenti al periodo babilonese degli ebrei.
Dal punto di vista della propaganda usare un tale nome per costruire un’idea politico religiosa nella quale veicolare spinte sociali, risultava efficace in quanto il nome richiamava un ché di eroico e di salvifico anche quando i contenuti portavano alla distruzione dell’uomo.
Ho già accennato al fatto che il Gesù dei cristiani come descritto dai vangeli ufficiali non è mai esistito. Ma è esistita la divinità Pagana dalla quale i cristiani hanno, depravandone gli insegnamenti nella direzione della sottomissione, tratto l'immagine del loro Gesù: è il fenicio ADONE seguito sia a Tiro, a Byblos e a Betlemme con sicurezza.
Il termine Adon in fenicio significa "Signore". La connessione col termine ebraico "adonai" che significa "mio signore" appare evidente.
Adone era una divinità della rinascita.
Adone risorgeva ad ogni stagione: vi dice nulla?
Adone era l'identificazione del principio maschile all'interno della Natura che si relazionava con gli Esseri attraverso Afrodite.
Adone era destinato da Zeus (nella tradizione greca) a stare un terzo della vita da solo; un terzo con Persefone (l'oscuro che cresce) e un terzo con Afrodite.
Il che significa: la vita fetale Adone la passa da solo; la vita prepuberale la passa con Persefone e rappresenta la costruzione dell'Essere Umano adulto l'ultimo terzo della vita la passa con Afrodite per preparare la morte del corpo fisico e risorgere a nuova vita.
Tutto questo passaggio è ben evidenziato nei vangeli gnostici relativi alla figura di Gesù.
I vangeli ufficiali invece descrivono il lato nero della figura: il padrone che pretende sottomissione acritica degli Esseri Umani.
Ricordo che per festeggiare Adone, nei riti misterici greci si festeggiavano le Adonaidi feste con rituali propri che avevano luogo in primavera. Durante le feste si solennizzava la morte di Adone con canti lamenti e cori. Poi si passava a festeggiare la gloria del ritorno e la rinascita.
A Roma c’erano le feste della Megalesia in cui Cibele affranta per la morte di Attis che introdotto nel tempio sotto forma di pino, dopo tre giorni resuscitava. Grandi pianti per la morte di Attis e grande festa per la resurrezione di Attis. Le feste dette della Megalesia o Ludi Megalensi che si protraevano per circa 7 giorni nel periodo dell’Equinozio di Primavera. Le celebrazioni della resurrezione di Attis furono proibiti da Teodosio nel 389 d.c. Il rito era stato proclamato ufficiale in tutto l’impero romano nel 160 d.c.. A questo rito di libertà dell’uomo fu sovrapposto il rito di sottomissione e di obbedienza al super uomo Gesù che per mandato del padrone vinceva la "morte".
E’ in questo ambiente che viene costruita l’idea dei vari vangeli ed è in questo ambiente che ai vangeli di sottomissione e obbedienza si oppone il vangelo di Giuda Tommaso Didimo.
Marghera, 14 maggio 2015
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Vangelo Tommaso Didimo |
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Le religioni misteriche, nell'ultimo periodo dell'era antica, quando il cristianesimo si impose con tutta la sua violenza criminale, agirono per costruire i percorsi di Stregoneria. Quei percorsi di conoscenza che avrebbero dovuto sia portare l'uomo ad affrontare coraggiosamente la morte del corpo fisic per partorire il loro corpo luminoso, sia per costruire sistemi sociali che favorissero le condizioni di libertà dell'uomo. Quella di Tommaso Didimo è una di queste storie.