L’uomo e il mondo
Nel suo vivere quotidiano
Fra cristianesimo e Paganesimo Politeista
Fra psicologia e psichiatria

di Claudio Simeoni

Psichiatria e libido

 

Il cristianesimo produce il delirio psichiatrico
separa l'uomo dal mondo e dalla vita

 

Solo da una ventina d'anni si è iniziato ad analizzare il ruolo delle emozioni all'interno dell'intelligenza dell'individuo. Le emozioni, l'intelligenza emotiva, stanno faticosamente entrando nell'uso comune da quando Joseph LeDoux ha scritto "Il cervello emotivo, alle origini delle emozioni" e Daniel Goleman ha scritto "Intelligenza emotiva". I recenti studi sul cervello hanno arricchito la nozione di Freud sull'inconscio riabilitando tutta la parte antica del cervello che è il fondamento dell'esistenza umana. Poi, gli studi ancora più recenti, hanno dimostrato come il cervello e la coscienza siano parte di un sentire e percepire ben più ampio che l'individuo fa con tutto il corpo. I recenti studi scientifici hanno dimostrato il ruolo dell'ambiente sulla selezione della capacità di percezione dell'individuo e sulla funzione, secondaria e contingente, di quella che viene chiamata ragione.

In secoli passati la ragione dovette essere liberata dai fantasmi della superstizione. Solo che, una volta rimossi alcuni fantasmi del superstizione, la ragione era dominata da altri fantasmi della superstizione. Questo perché la ragione è un sottoprodotto dell'individuo, utile per alcuni aspetti delle relazioni sociali, ma assolutamente inutile, se non zavorra, quando si tratta di costruire le relazioni fra il singolo individuo e il mondo in cui vive. Quando si costruiscono relazioni con il mondo in cui si vive, le si costruiscono in base a bisogni e desideri, che sono stimoli generati da pulsioni soggettive. Tali pulsioni e tensioni soggettive non hanno nulla di "razionale". La ragione, semmai, ne disciplina la loro manifestazione in base alle possibilità nella società, ma la ragione non determina né gli stimoli, né è in grado di descrivere la necessità degli stimoli e delle pulsioni che si limita a descrivere e giustificare.

Termini come subconscio, preconscio, inconscio, sono tutti termini soggettivi usati per indicare fonti da cui emergono stati di consapevolezza di relazione dell'individuo col mondo in cui viviamo e che non sono direttamente compresi nella ragione. Solo recentemente si è scoperto che esistono relazioni nel mondo che non sono compresi dal normale uso dei sensi della ragione e che la ragione non è lo strumento con cui l'uomo si relaziona con il mondo, ma è lo strumento con cui l'uomo descrive il mondo e la sua necessità di giustificarsi.

Il grande ostacolo che impedisce la comprensione della "natura umana" è dato dalla ragione. Quando la ragione si manifesta nell'individuo? Da quando lo spermatozoo è entrato nell'ovulo a quando il bambino inizia ad usare i cinque sensi come la ragione li descrive, quali sono le relazioni che vengono costruite nel mondo dal bambino e dal mondo con il bambino?

La ragione umana galleggia su un universo emotivo di comunicazioni e di relazioni. Da quell'universo scaturisce la coscienza, ogni specifica coscienza. Ogni specifica coscienza ha un infinito numero di possibilità di trasformazioni anche se questo infinito numero è limitato dal divenuto delle varie specie della Natura. Nella costruzione del suo divenire quella Coscienza ritaglia la propria specifica percezione in quell'immenso e dopo aver raggiunto la sua "forma", in cui percepire il mondo, passa il resto della sua esistenza a dilatare questa "forma" per comprendervi tutto l'universo possibile. Quella coscienza che emerge dall'universo emotivo è innanzi tutto bisogno, pulsione, necessità, che si trasforma immediatamente in azione nel mondo, risponde alle sollecitazioni del mondo, si adatta ai fenomeni e alle sollecitazioni, sollecita il mondo ad adattarsi alle sue scelte. Una coscienza si caratterizza per bisogno e pulsione e per le relazioni che bisogni e pulsioni costruiscono nel mondo. Solo quando la coscienza decade trasformandosi da soggetto che agisce nel mondo attraverso il proprio apparato pulsionale che esprime i bisogni, a soggetto spettatore delle azioni nel mondo (giudice che si è alienato dal gioco della vita) si forma la ragione come necessità di descrizione delle relazioni del mondo. Tanto più una coscienza è alienata dalla vita e tanto più fisse sono le categorie che quella coscienza eleva a verità.

In quel momento nasce la ragione, come gli uomini la intendono. I sensi che inviano un numero infinito di segnali attraverso combinazioni, alimentando di informazioni la coscienza che agisce nel mondo, per consentirgli di agire al meglio nel mondo, nella ragione diventano cinque sensi e i loro fenomeni semplificati per poter essere descritti.

La semplificazione della realtà oggettiva imposta dalla ragione finisce per diventare metro di misura all'interno della specie. Costringe la specie a semplificare la lettura del mondo e della vita per adattarsi alla ragione. Solo che la ragione è piena di fantasmi perché l'immenso che la circonda, anche se esorcizzato dalla descrizione, comunque preme alla ragione, si presenta con fenomeni più o meno violenti e non sempre la ragione, che ha la necessità di descrivere ciò che si presenta, ha categorie di pensiero sufficienti per offrire spiegazioni adeguate.

Da qui, o accettiamo l'idea che siamo circondati da un immenso emotivo che viene vissuto e praticato da ogni specie della Natura dalle quali sì ci siamo diversificati, ma dentro di noi esiste la radice di comprensione di unità dell'insieme in cui viviamo, o accettiamo l'idea che la ragione è l'unico metro di misura del presente e l'unico modo con cui costruire delle relazioni. Nel primo caso non dobbiamo scoprire l'intelligenza del serpente, del virus, delle piante, perché il loro stesso vivere è la dimostrazione della loro intelligenza avendo attraversato i milioni di anni di adattamento nell'ambiente, come noi. Nel secondo caso, dal momento che riteniamo la ragione umana metro di misura di ogni comportamento nell'universo, le specie della Natura non avendo ragione non devono avere nemmeno intelligenza. Allora non si capisce come mai anche loro sono uscite dal brodo primordiale, hanno diversificato le specie, adattandosi, specie dopo specie, arrivando fino a noi dopo milioni di anni.

Se noi consideriamo un uomo normale, lo pensiamo con certe caratteristiche. Se quest'uomo perde gli occhi, noi proviamo ad immaginare come sarà la percezione di quest'uomo. Possiamo immaginare solo rimpicciolendo la capacità di percezione di un Essere Umano standard. Noi non siamo in grado di immaginare quali siano le trasformazioni di una persona della sua capacità di percepire il mondo quando impegna i suoi sensi in un'intensa e ripetitiva attività quotidiana capace di coinvolgere le sue emozioni. Oggi, alcune analisi ci dicono che avviene una modificazione dell'uso dei neuroni e che alcune aree del cervello si specializzano o si trasformano, ma cosa succede al comportamento di quell'uomo, non siamo abituati a pensarlo. Ci pensiamo tutti uguali in ginocchio davanti al dio creatore e non ci pensiamo diversi in base a come noi abbiamo risposto ai fenomeni del mondo. Così il monoteista parla di "superiore e inferiore" in una scala gerarchica (dono di dio) e non di diverso in base a scelte diverse e diversi coinvolgimenti emotive nelle scelte nel mondo e nella vita che hanno generato un diverso divenuto individuale. Sappiamo che allenarci a correre rafforza le gambe; sappiamo che un'attività intensa modifica le connessioni neuronali; ma non siamo abituati a trasferire la modificazione soggettiva negli effetti di un vivere intenso e con passione nella società e nella Natura.

Esistono tre mondi che noi viviamo: il mondo della coscienza emotiva, il mondo della coscienza che agisce nel mondo (lo abita) e il mondo della coscienza che descrive il mondo (è spettatrice). Quest'ultimo mondo è l'unico mondo che può essere considerato il mondo della ragione ed è il mondo del logos, della parola, in cui sono inchiodati i cristiani che guardano come alienati dalla vita.

Da qui questo dialogo fra sordi che è avvenuto su facebook e nel quale ho tentato di far comprendere al mio interlocutore l'idea dell'immenso che ci circonda e la limitatezza della ragione. Riuscire a far comprendere la diversità del divenuto individuale senza cadere nella trappola della gerarchia monoteista.

G. B. 16 marzo alle ore 22.50

Guardiano de che ?????? :)

Claudio Simeoni 16 marzo alle ore 23.01

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

G. B. 16 marzo alle ore 23.04

Ora e' tutto chiaro !! :)
scherzi a parte.. cosa fa un "guardiano dell'anticristo" ?

Claudio Simeoni 16 marzo alle ore 23.10

Adesso va meglio.
Però è un po' complesso da riassumere 4000 pagine web di filosofia, teologia, sociologia, psicologia e quant'altro.
Ti accontenti di questa paginetta semplice semplice?
http://www.stregoneriapagana.it/apprendistastregone.html
Per ora ciao
Claudio Simeoni

G. B. 16 marzo alle ore 23.41

"Uno Stregone è un Essere della Natura, Essere Umano, Essere Animale di qualunque specie o Essere Vegetale di qualunque specie che nel corso della propria esistenza fisica ha sviluppato il Corpo Luminoso (il doppio se preferite) al punto tale da essere in grado di trasferire la coscienza, volutamente e coscientemente anche sul piano della ragione, dal corpo fisico a quello luminoso agendo con l'uno o con l'altro a seconda delle proprie necessità."
Ma in pratica che significa ??
Che differenze ci sono tra lei e me,
a parte le sue convinzioni/illusioni ?
perche' il suo credo e' superiore al cattolicesimo o ad altra religione ??
io toglierei la frase : "sul piano della ragione"... :)
ciao

Claudio Simeoni 17 marzo alle ore 0.54

La differenza sta nelle azioni che facciamo, negli impegni che prendiamo, nell'investimento emotivo che facciamo quando agiamo, pensiamo e discutiamo.
Io non ho un "credo", nel senso che non ho delle "idee" che antepongo all'esperienza, né faccio dell'esperienza soggettiva un modello di credenze.
La frase che Lei toglierebbe è la chiave di tutto (o una delle chiavi).
Per togliere quella frase è necessario aderire all'ideologia creazionista. Dio crea l'uomo e l'uomo è ragione, logos.
Quando suo nonno (e anche il mio) era un Essere Unicellulare e nuotava nel brodo primordiale aveva intelligenza, tensioni emotive, bisogno d'espansione e comunicava.
Ed è talmente vero che è un dato di fatto che le sue strategie (di adattamento soggettivo alle variabili oggettive che incontrava) hanno portato a ciò che la vita è.
Ma a quei tempi non c'era la ragione.
E non c'era nemmeno quando come specie eravamo un piccolo rettile o un piccolo topo.
La ragione umana (anche se essenziale per comunicare, catalogare e descrivere) è uno dei sistemi più rozzi, primitivi e limitativi, ci separa dalla Natura e consente alle religioni monoteiste di imporre il delirio di onnipotenza; mette al centro del mondo dio (cioè sé stessi) e tutti gli altri in ginocchio.
Il mondo emotivo è il fondamento della vita; il mondo del tempo o del mutamento (quello che pratico come meccanico) è un mondo di relazioni; il mondo della ragione è il mondo della descrizione.
Gli uomini pensano che le loro decisioni siano razionali, che le loro scelte e i loro sentimenti siano naturali e invece non conoscono la selezione che è stata operata sulla loro percezione fin da quando erano nella pancia della loro madre e poi nella primissima infanzia e non sanno che quando scelgono lo fanno obbedendo ad impulsi emotivi che si generano nella parte più profonda e antica del loro cervello (e del loro corpo).
Così non sanno che i problemi sociali, economici, esistenziali e quant'altro non possono avere soluzioni razionali perché la loro natura non è razionale. Hanno origine nel mondo emotivo perché la loro natura è di ordine emotivo mentre la ragione, una volta trovata la soluzione, si limita a giustificare con delle "ragioni" quelle soluzioni.
Perché la religione che costruisco è superiore ad ogni altra religione?
Perché esistono solo due religioni in tutto il mondo: una religione costringe gli Esseri Umani in ginocchio davanti ad un dio padrone e dominatore e un'altra considera gli Esseri Umani e gli Esseri della Natura degli Dèi che costruiscono il loro futuro insieme a tutti gli Dèi (o intelligenze) del mondo in cui viviamo.
Il mio lavoro consiste nel costruire questa seconda religione usando la mia pratica di Stregoneria (magari con un po' più di cultura avrei fatto meglio, ma sarei stato carente in tensione emotiva).
Ho tentato di essere il più sintetico possibile.
Buona notte.
Claudio Simeoni

G. B. 25 marzo alle ore 0.43

Boh.. io continuo a non capire perche' il suo "investimento emotivo" dovrebbe essere in qualche modo superiore al mio.
Mi sembra di assistere alla solita tiritera dei cattolici:
solo chi crede nel loro dio può essere capace di veri sentimenti verso il prossimo... come se chi si priva ( considerandolo fuffa ) del trascendente, debba per forza privarsi anche delle emozioni.
Io non metto in discussione la profondità e la qualità dei suoi impegni quotidiani solo perche' crede all'esistenza del "corpo luminoso", pretenderei però di essere ricambiato con la stessa moneta anche non credendoci. ;)
E' vero.. togliendo l'uso della ragione si può finire per abbracciare ANCHE la teoria creazionista... e infatti io mi guardo bene dal toglierla !!!!
Che le piaccia o no la ragione e' l'unico strumento che abbiamo per confrontarci e misurare il mondo esterno... rinunciarvi significa essere in balia di qualsiasi idea stramba possa passarci per la mente.
E purtroppo non solo per la nostra mente, ma soprattutto per quella di chi si ritiene per qualche ragione tenutario della verità assoluta.
Ben venga dunque la ragione, se può essere un arma di difesa contro chi cerca di venderci false illusioni !!
Il mondo emotivo non e' fondamento della vita.. e' parte della vita, come e' parte della vita il mondo cosiddetto "razionale". Non si può parlare di equilibrio se si e' sbilanciati da una parte o dall'altra !
Un mondo di relazione costruito esclusivamente sull'emotività lo vedo alquanto infantile... può andare bene diciamo fino all'adolescenza, poi diventa praticamente impossibile da portare avanti, almeno in questa società e al giorno d'oggi.
( non dico che FORSE non sarebbe auspicabile.. ma tant'e' )
D'accordissimo sul discorso della selezione e degli impulsi "preimpiantati" durante tutta la vita.. e' chiaro che noi siamo ciò che siamo solo per colpa, o merito, di ciò che ci circonda.. ma mi chiedo come lei possa essere sicuro di non appartenere all'allegra brigata degli "irrazionali inconsapevoli".
Non capisco come problemi quotidiani, esempio un mutuo da pagare, non debbano essere affrontati razionalmente e avere soluzioni razionali... se lei si compra una casa nuova lo fa sull'onda emotiva o dopo aver fatto dei calcoli a lungo termine sulle eventuali rate da pagare nei prossimi 20 anni ????
Se poi invece lei intendeva che nessuno ci obbliga a comprare una casa o a cambiare una macchina ogni tre anni, posso anche essere d'accordo.. ma allora bisogna intendersi su che tipo di vita noi e i nostri figli siamo disposti a vivere.
Nei "problemi esistenziali" ci possono giusto ricadere quelli di cui lei parlava..e allora e' giusto che questi siano affrontati col lato destro del cervello.
Secondo me la ragione non giustifica nulla... non e' quello il suo compito.
Se la sua religione intende portare l'uomo al pari della natura che lo circonda per costruire insieme ad essa il suo futuro per me va benissimo.. anche perche' in poche parole non significa altro che rispetto per l'ambiente e per tutti gli esseri che ne fanno parte.
Purtroppo pero' siamo sempre al punto di partenza.. pc.. connessione ad internet.. cellulari.. automobili... ecc ecc.. sembrano non andare per niente nella direzione delle sue peraltro buonissime intenzioni. (pero' puo' darsi benissimo che qui mi stia sbagliando )
Sulla sua "pratica di stregoneria" non so che pensare.. spero solo che non faccia riti magici con candele accese ed erbe triturate, magari sgozzando agnelli innocenti. :)
saluti

Così gli rispondo concludendo questa conversazione:

Lei dice:

Boh.. io continuo a non capire perche' il suo "investimento emotivo" dovrebbe essere in qualche modo superiore al mio.

Mi sembra di assistere alla solita tiritera dei cattolici:

solo chi crede nel loro dio può essere capace di veri sentimenti verso il prossimo... come se chi si priva ( considerandolo fuffa ) del trascendente, debba per forza privarsi anche delle emozioni.

Io non metto in discussione la profondità e la qualità dei suoi impegni quotidiani solo perche' crede all'esistenza del "corpo luminoso", pretenderei però di essere ricambiato con la stessa moneta anche non credendoci. ;)

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Dovrebbe spiegarmi DOVE io avrei detto che il "mio" investimento emotivo è "superiore al suo".

Io ho detto "La diffrenza sta nelle azioni che facciamo, negli impegni che prendiamo, nell'investimento emotivo che facciamo quando agiamo, pensiamo e discutiamo."

Io ho parlato di differenza, non di superiorità.

La superiorità è un suo bisogno, una sua necessità, non la mia.

Io non le ho detto ciò che Lei sottintende (la credenza in un qualcosa), ma le ho detto: "Io non ho un "credo", nel senso che non ho delle "idee" che antepongo all'esperienza, né faccio dell'esperienza soggettiva un modello di credenze."

E lei ignora in toto quello che io le dico seguendo un'idea o un modello che Lei ha in testa e che vuole proiettare su di me per farmi aderire al modello pensato dalla sua ragione su un possibile significato di "Apprendista Stregone".

Questo in una discussione non va bene perché appartengono alle fallacie.

Non esiste la possibilità di "credere nel corpo luminoso". Il Corpo Luminoso non è un oggetto in esistenza, è il prodotto delle trasformazioni di un individuo, di un soggetto della Natura. In Stregoneria non si discute del Corpo Luminoso, si discute delle trasformazioni dell'individuo: quando il Corpo Luminoso c'è, il corpo fisico con la sua ragione, è morto.

In Stregoneria siamo interessati al cammino, non alla meta. Se ricordiamo la meta è solo perché viviamo in una società fatta di religioni monoteiste che sfruttano la meta per giustificare la distruzione dell'uomo (il dio padrone che determina inferno e paradiso; il karma; la reincarnazione; ecc.). La meta la conosciamo, ma sappiamo che è la meta di OGNI ESSERE DELLA NATURA e che viene negata all'uomo proprio per la presenza delle religioni monoteiste.

Non c'è un corpo luminoso che ci attende, c'è una vita da vivere. E, per favore, non mi metta in bocca categorie che non mi appartengono.

Ogni individuo, anche Lei, considera sé stesso una sorta di assoluto. Per la propria ragione ognuno di noi è il meglio del meglio. Le trasformazioni dell'individuo, per la ragione, non esistono perché significherebbe mettere in discussione la ragione e la sua descrizione del mondo. E' un atteggiamento tipico della ragione l'assioma secondo cui "gli altri sbagliano, hanno torto" in quanto non aderiscono al modello definito dalla propria ragione soggettiva: da qui i mostri della ragione o, se preferisce, le convinzioni aprioristiche della ragione secondo cui è il sole che gira attorno alla terra.

Ragione come STRUMENTO degli Esseri della Natura (qualunque sia la forma della ragione che a seconda della loro percezione di forma e quantità le singole specie della Natura elaborano) e non come rappresentazione del soggetto.

Lei dice:

E' vero.. togliendo l'uso della ragione si può finire per abbracciare ANCHE la teoria creazionista... e infatti io mi guardo bene dal toglierla !!!!

Che le piaccia o no la ragione e' l'unico strumento che abbiamo per confrontarci e misurare il mondo esterno... rinunciarvi significa essere in balia di qualsiasi idea stramba possa passarci per la mente.

E purtroppo non solo per la nostra mente, ma soprattutto per quella di chi si ritiene per qualche ragione tenutario della verità assoluta.

Ben venga dunque la ragione, se può essere un arma di difesa contro chi cerca di venderci false illusioni !!

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Dov'è che io avrei detto di togliere la ragione?

Io non ho mai detto una stupidaggine del genere. Questa sua idea nasce dal suo desiderio che io tolga la ragione per fornirsi degli argomenti di confutazione. Ma è un suo desiderio che non trova riscontro nelle mie parole.

Semmai io ho detto: "La ragione umana (anche se essenziale per comunicare, catalogare e descrivere) è uno dei sistemi più rozzi, primitivi e limitativi, ci separa dalla Natura e consente alle religioni monoteiste di imporre il delirio di onnipotenza; mette al centro del mondo dio (cioè sé stessi) e tutti gli altri in ginocchio."

Il fatto che Lei interpreti questo come un "togliere l'uso della ragione" è un'altra fallacia. Mi mette in bocca cose che io non ho detto e che Lei immagina.

Io immagino che Lei non segua né le religioni dell'Antico Egitto, né la religione degli Orfici e nemmeno consideri la Teogonia di Esiodo un testo da interpretare in maniera sacra e religiosa. Se ciò che immagino è sbagliato, mi corregga. Partendo da questa mia ipotesi, l'idea evoluzionista, in epoca moderna, viene elaborata a metà da Darwin nel 1859 col testo "L'origine delle specie" cioè circa 170 anni or sono. Seguendo il suo ragionamento Lei dovrebbe dire che "... l'uso della ragione si può finire per abbracciare ANCHE la teoria evoluzionista..." dal momento che nel suo sistema di pensiero è nato prima il creazionismo espresso dalla ragione e poi l'evoluzionismo darwiniano.

Certo che, se Lei avesse considerato (o l'umanità avesse considerato) la religione Orfica o le Religioni dell'Antico Egitto, oppure un testo come la Teogonia di Esiodo, anziché la bibbia, l'evoluzione darwiniana avrebbe rappresentato un normale sviluppo dell'idea umana dell'abitare il mondo e della sua realtà razionale del mondo.

Lei confonde la ragione come oggetto in sé dal bisogno degli Esseri di usare la ragione o dell'uso della ragione che ne fanno gli Esseri della Natura o dell'Essere Umano nel nostro caso.

Lei non si misura col mondo esterno con la ragione. Se Lei si misurasse col mondo esterno con la ragione, Freud non avrebbe scoperto il subconscio né la relazione che esiste fra scelte razionali e spinte pulsionali. Lei non fa all'amore con la ragione!

Lei con la SUA ragione discute, giustifica, afferma e nega, quantifica e descrive, ma non costruisce le relazioni con la ragione. Lei non ammira l'arte con la ragione né la musica la emoziona con la ragione, né l'amore la travolge con bei ragionamenti.

Con la ragione ci si ritiene I PADRONI DEGLI UOMINI. La ragione si ritiene "tenutaria della verità assoluta" anche quando è il sole che gira attorno alla terra.

E' la ragione che forma le illusioni; i mostri a guardia di quanto la ragione non conosce. Finché Paracelso non gettò nel fuoco i libri superstiziosi di medicina del suo tempo, la ragione riteneva "saggia" l'affermazione di Platone secondo cui un demone si impossessava del corpo di Socrate. Dal momento che lo diceva Platone e lo confermava i vangeli, i demoni erano la causa dei problemi degli uomini. Quella era una credenza della ragione che non è mai esistita nel Mito, ma fu inventata dalla filosofia per spiegare il Mito.

E' la necessità di piegare il controllo degli individui ad una ragione "oggettivata" che si formano le malattie mentali, le allucinazioni, le illusioni e, con esse, il controllo degli individui.

La scienza è l'arte di ampliare la ragione. Ampliare la descrizione della ragione. Da quando Freud ha scoperto il subconscio, la ragione dovrebbe descrivere il comportamento dell'uomo in maniera diversa. Da quando Darwin ha scoperto l'origine delle specie, la ragione dovrebbe descrivere in maniera diversa l'origine del mondo e degli individui. Da quando Lorenz ha scoperto l'intelligenza degli animali gli uomini, razionalmente, dovrebbero avere un atteggiamento diverso nei confronti degli animali.

Però non è così!

L'educazione manipola i bambini affinché si pensino creati; si pretende dal bambino spiegazioni razionali delle sue azioni (perché lo hai fatto); si continua a rapportarci nei confronti degli animali come "esseri inferiori" e non come altri (Lei lo ha fatto anche con me aprendo questa con una categoria di superiore e inferiore).

La ragione è solo illusione! La ragione si illude che il sole giri attorno alla terra; la ragione pensa che il sole sia al centro dell'universo; la ragione costruisce delle illusioni che ogni scoperta scientifica modifica.

Lei dice:

Il mondo emotivo non e' fondamento della vita.. e' parte della vita, come e' parte della vita il mondo cosiddetto "razionale". Non si può parlare di equilibrio se si e' sbilanciati da una parte o dall'altra !

Un mondo di relazione costruito esclusivamente sull'emotività lo vedo alquanto infantile... può andare bene diciamo fino all'adolescenza, poi diventa praticamente impossibile da portare avanti, almeno in questa società e al giorno d'oggi.

( non dico che FORSE non sarebbe auspicabile.. ma tant'e' )

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Non esiste un "mondo razionale"; esiste una ragione che descrive ciò che lei concepisce o pensa di percepire del mondo. Se esistesse un mondo razionale, sarebbe un oggetto in sé, elemento oggettivo, invece la razionalità è una manifestazione soggettiva che viene oggettivata mediante il confronto culturale fra gli individui nella società. La descrizione razionale del mondo è un accordo soggettivo fra individui (si brucia Giordano Bruno o Galilei perché esprimono concezioni razionali diverse) che varia da epoca ad epoca, da cultura a cultura. Esiste la razionalità del mondo che è quanto possiamo descrivere e misurare ed esistono le giustificazioni con cui supportiamo le nostre idee sul mondo: ma se in una cultura fu razionale credere che un demone si impossessi di un uomo, in un'altra cultura è irrazionale credere che un demone si impossessi di un uomo.

Quando si parla (parlare o pensare significa razionalizzare ciò che non appartiene alla ragione) di emotività, come fa Lei, si parla di veicolazione delle emozioni nell'ambito ristretto della ragione. L'ambito ristretto della ragione è la MORALE. Quell'insieme di norme precostituite che la ragione, di quella cultura e di quella società, impone all'individuo per assoggettarlo a dei modelli di comportamento codificati.

Tutti i fantasmi della ragione (dio creatore, il demonio, i sensi di colpa, la depressione, le angosce, le fobie, e quant'altro) hanno la funzione di impedire all'individuo di accedere alla struttura emotiva.

Però, se mi permette, considero scorretto confondere l'individuo come mondo e l'individuo in relazione alla società. Sono due ambiti di discussione diversi.

Lei dice:

D'accordissimo sul discorso della selezione e degli impulsi "preimpiantati" durante tutta la vita.. e' chiaro che noi siamo ciò che siamo solo per colpa, o merito, di ciò che ci circonda.. ma mi chiedo come lei possa essere sicuro di non appartenere all'allegra brigata degli "irrazionali inconsapevoli".

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L'immenso dell'universo sia fuori di noi che dentro di noi è infinitamente maggiore di quanto ognuno di noi può immaginare.

Lei parla di "impulsi preimpiantati", si chiama imprinting o manipolazione mentale che avviene fin dalla pancia della madre e nella primissima infanzia (al di fuori della ragione) e l'illusione consiste nel pensare naturale e razionale quella condizione.

Il resto della sua affermazione, è solo un insulto creazionista.

Lei dice:

Non capisco come problemi quotidiani, esempio un mutuo da pagare, non debbano essere affrontati razionalmente e avere soluzioni razionali... se lei si compra una casa nuova lo fa sull'onda emotiva o dopo aver fatto dei calcoli a lungo termine sulle eventuali rate da pagare nei prossimi 20 anni ????

Se poi invece lei intendeva che nessuno ci obbliga a comprare una casa o a cambiare una macchina ogni tre anni, posso anche essere d'accordo.. ma allora bisogna intendersi su che tipo di vita noi e i nostri figli siamo disposti a vivere.

Nei "problemi esistenziali" ci possono giusto ricadere quelli di cui lei parlava..e allora e' giusto che questi siano affrontati col lato destro del cervello.

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Nella Natura c'è un "metodo" selettivo usato da molte specie. Come le zanzare o gli storioni. Riempiono le acque di uova o di larve e "sembra" lasciare al "caso" la loro maturazione e le loro possibilità di crescita. Noi ora lo sappiamo perché la scienza ha studiato questi meccanismi (e altri ne deve ancora studiare), ciò che non sappiamo (o meglio, non vogliamo sapere) è che la nostra attività quotidiana dal contrarre un mutuo, cercare lavoro, sposarsi, fare un minestrone, appartiene a tutto un "ventaglio di scelte" o di "possibilità" che determinano la riuscita o il fallimento della nostra esistenza: come per le larve di zanzara o per le uova di storione.

Davanti ad uno spettatore esterno appaiono fallimenti e riuscite nelle uova di storione o nelle larve di zanzara.

Davanti ad uno spettatore esterno appaiono fallimenti e riuscite nel contrarre un muto, nello scegliere un lavoro, nel decidere cose della propria vita.

Lo spettatore esterno non "vede" né la volontà né l'intelligenza dell'attore. Sia che questi sia una zanzara, uno storione o un essere umano. Vede solo le azioni che vanno a buon fine e le azioni che non vanno a buon fine. Sulle azioni proietta le categorie preconcette della propria ragione: le sue illusioni.

Le illusioni sono come quelle che Lei ha manifestato dando il via a questa discussione. Se lo ricorda? Scrisse. "Guardiano de che ?????? :)

E ancora: "Ora e' tutto chiaro !! :)

scherzi a parte.. cosa fa un "guardiano dell'anticristo" ?

Il che mi fa pensare al mio interlocutore come : "Questo crede che un povero pazzo figlio del dio creatore del mondo faccia miracoli e gli regali la vita eterna!". Anche perché, se qualcuno "crede" che non sia mai esistito quel povero pazzo che millanta di essere il figlio del dio padrone e padrone lui stesso che fa quel tipo di miracoli e che promette la vita eterna illudendo e sottomettendo gli Esseri Umani, troverebbe del tutto naturale che a questa illusione, imposta con la violenza, le persone si ribellino diventando guardiane di un mondo in cui gli Esseri Umani determinino la loro esistenza per sé stessi e non in funzione di un'illusione. Troverebbe normale parlare di Anticristo, qualunque ne sia il significato, che non l'illusione cattiva e perversa del cristo dei cristiani.

Attraverso il mondo emotivo noi possiamo vedere l'intelligenza delle uova di Storione o l'intelligenza e la volontà delle larve di Zanzara, ma dal punto di vista dell'onnipotenza della ragione, che ci separa dalla vita, non lo possiamo fare e io non sarò certo colui che tenterà di "convincerti". Ma tu non sarai convinto nemmeno quando la scienza scoprirà le strategie dovute all'intelligenza, del virus dell'HIV.

Questo ci porta alla questione del pagare mutui o del comprare un'automobile in campo delle trasformazioni esistenziali: se non sei in grado di analizzare l'aspetto emotivo della realtà, qualunque imbecille è in grado di rifilarti un mutuo che non sei in grado di sostenere, titoli spazzatura, bond argentini, o farti cambiare l'auto perché altrimenti non sei abbastanza figo!

In pratica, chiunque può usare le tue illusioni dell'imprinting per manipolarti.

Se credi che il pazzo di Nazareth possa aver fatto miracoli, allora ti vendo anche Padre Pio e Antonio da Padova e ci faccio i miliardi.

Che poi tu "creda" o meno nel Corpo Luminoso, è assolutamente irrilevante perché, fagocitato dall'illusione e dalla credenza, hai rinunciato a costruirlo.


Lei dice:

Secondo me la ragione non giustifica nulla... non e' quello il suo compito.

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La ragione è solo giustificazione. Che poi le sue giustificazioni siano coerenti o assurde, questo è un altro discorso. L'uomo usava il galleggiamento per attraversare mari e fiumi, prima che la ragione, attraverso Archimede, ne descrivesse il principio: la ragione, con Archimede, ha giustificato il galleggiamento. Ma già l'uomo lo usava nel suo abitare il mondo.

Lei dice:

Se la sua religione intende portare l'uomo al pari della natura che lo circonda per costruire insieme ad essa il suo futuro per me va benissimo.. anche perche' in poche parole non significa altro che rispetto per l'ambiente e per tutti gli esseri che ne fanno parte.

Purtroppo pero' siamo sempre al punto di partenza.. pc.. connessione ad internet.. cellulari.. automobili... ecc ecc.. sembrano non andare per niente nella direzione delle sue peraltro buonissime intenzioni. ( pero' puo' darsi benissimo che qui mi stia sbagliando )

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Lei ha un concetto creazionista della Natura. Molto primitivista.

Alla Natura è importante l'Essere Umano, non i cadaveri. L'uomo è compreso nella Natura; la Natura comprende l'uomo. L'uomo è estraneo alla Natura perché è separato dal mare emotivo della comunicazione che avviene all'interno della Natura. Alla Natura non frega niente se l'uomo inquina e distrugge l'ambiente. Non distrugge la Natura, al massimo distrugge l'ambiente che consente all'uomo di vivere. La Natura era prima dell'uomo (e prima di un numero infinite di specie che sono scomparse) e continuerà dopo l'uomo.

Noi non costruiamo niente insieme alla Natura. La Natura e la Terra si servono dell'uomo per i loro scopi e più l'uomo inquina e più la Terra è felice; un po' meno l'ambiente umano.

La religione Pagana e la Stregoneria servono all'uomo, ma come il singolo individuo le usa è una questione che riguarda solo lui.

Le sue affermazioni appartengono al creazionismo. Il concetto di "portare l'uomo al pari della natura che lo circonda per costruire insieme ad essa il suo futuro" è un concetto creazionista. Noi veniamo come specie della Natura, non siamo creati. Siamo sempre figli della Natura. Qualunque cosa facciamo.

La Natura comprende le società umane, come un tempo comprendeva i dinosauri, con tutto il devastante cemento. Quando si sollecitano desideri di nostalgia o desideri infantili di ritorno all'utero, c'è sempre il tentativo di controllare le persone sfruttando la complessità di un presente che non sempre sappiamo padroneggiare. E sono cose da guardare con molto sospetto.

Lei dice:

Sulla sua "pratica di stregoneria" non so che pensare.. spero solo che non faccia riti magici con candele accese ed erbe triturate, magari sgozzando agnelli innocenti. :)

saluti

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Questo è solo un insulto. Sporco, squallido e gratuito di persone che ritengono legittimo stuprare bambini per distruggere il loro futuro mettendoli in ginocchio davanti ad un crocifisso.

Solo criminali come Ratzinger e le sue bande di stupratori di bambini, qualunque sia il ruolo che hanno i singoli individui nella banda di violentatori, fanno affermazioni squallide come la tua. Solo gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra che violentano l'umanità costringendo bambini in ginocchio si abbassano ad affermazioni tanto squallide.
Con questi suoi insulti, questa discussione termina.
Addio
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Riflessioni conclusive

L'idea delle religioni rivelate che bloccano l'uomo nella ragione, nonostante la scienza che tenta di dilatare la ragione umana, si scontra con l'uomo che agisce e che ha delle necessità d'azione e di adattamento nella vita. Ma soprattutto si scontra con "l'uomo che ama". Cioè con l'uomo che si fa travolgere dalle emozioni continuamente. Continuamente si destruttura per ristrutturarsi dopo ogni emozione.

Coinvolgere le proprie emozioni nell'attività quotidiana significa destrutturare la propria coscienza ogni volta che ci si immerge nella soluzione di problemi o in relazione con gli oggetti del mondo emergendo da questa destrutturazione diversi che non prima della relazione.

L'uomo che ama è l'uomo che si emoziona per qualunque cosa. Qualunque cosa è importante. Nulla è sovrabbondante. Tutto ciò che giunge dal mondo lo travolge.

A quest'uomo non resta che la disciplina con cui ordinare l'immenso presene nel mondo. Ma la disciplina nasce dall'agire nel mondo, dal bagaglio di esperienza che il singolo individuo accumula. La disciplina e l'esperienza, in fondo, sono proprio quelle che hanno formato la sua ragione limitando i fenomeni che dal mondo giungevano e mettendo ordine alla risposte della ragione.

Così si innesta un circolo virtuoso. L'uomo che ama agisce destrutturando, mediante il coinvolgimento emotivo la sua ragione ed agisce spinto dalle sue pulsioni che vengono controllate attraverso la disciplina che delimita la percezione. La disciplina controlla la veicolazione della pulsione nel mondo e finisce per ristrutturare la propria ragione mediante modificando o diversificando nuovi punti di vista nei quali interpretare la realtà "razionale" del mondo in cui vive. Questo processo, che Reich descrive come accumulo tensione carica scarica rilassamento, ripetuto all'infinito è il processo che cambia il modo dell'uomo di vivere il mondo e quando glielo spieghi a chi non è abituato a destrutturarsi costui non è in grado di capirlo perché rifugiato in una ragione che per lui è immodificabile in quanto creata dal dio onnipotente. Questa ragione è sempre creata da un dio onnipotente. Qualunque sia la sua religione. Lui è il dio onnipotente che proiettala sua categoria razionale sul mondo pretendendo di costringere il mondo ad adeguarsi alla sua categoria descrittiva.

Marghera, 28 marzo 2010

     

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La filosofia della Stregoneria

La Stregoneria è un cammino. Questo perché la Stregoneria è trasformazione del soggetto che percorre il sentiero. Il sentiero è mutamento dopo mutamento, trasformazione dopo trasformazione. La sequenza delle trasformazioni del soggetto, in ogni istante che si trasforma, forma il cammino dello Stregone. In ogni attimo lo Stregone, come ogni persona, presenta il proprio Potere di Essere che altro non è che quanto ha costruito mediante le sue trasformazioni.