Crocifisso

Corte di Cassazione

Annullata la condanna a Luigi Tosti

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Dopo anni di apprensioni per giudizi impropri di magistrati finalmente si è pronunciata la Corte di Cassazione in merito ad una vicenda relativa al crocifisso. In realtà un pronunciamento c’era già stato ed era relativo ad un seggio elettorale nel torinese in cui le persone si rifiutavano di venir minacciate con l’esposizione del crocifisso. Una minaccia che la Corte di Cassazione si è ben guardata dal fare. Infatti, prima di procedere è stato verificato che nell’aula non comparissero simboli religiosi cattolici, ma la scritta “La legge è uguale per tutti”. Una scritta che per le religioni monoteiste, in particolare per il cristianesimo, è intollerabile. Infatti i cristiani non processano il loro dio per il delitto di genocidio, né il loro Gesù per violenza sui bambini, distinguendo dio, Gesù, i vicari in terra, dal bestiame umano che deve essere sottomesso alla legge. Legge che non è intesa come elemento di giustizia, ma come legittimazione del diritto del dio padrone, di Gesù e dei suoi vicari, di imporre con la violenza il loro dominio sugli Esseri Umani privati dei loro diritti.

Intanto è arrivata l’assoluzione per la condanna subita dal Giudice Tosti. Un’assoluzione totale. Assoluta. Il fatto per cui il giudice Tosti era stato condannato “NON SUSSISTE” (non è mai avvenuto; non c’è mai stato!).

Siamo in attesa delle motivazioni, ma fin da ora possiamo dire che la condanna inflitta al giudice Tosti dalla Corte d’Appello dell’Aquila era una condanna STRUMENTALE. Volta cioè a punire un magistrato che si rifiutava di gestire la giustizia sotto la minaccia del crocifisso.

Riporto un articolo trovato in rete e che riassume la sentenza della Corte di Cassazione:

 

2009-02-17 13:52

CASSAZIONE: CROCIFISSO, ANNULLATA LA CONDANNA AL GIUDICE TOSTI

 

ROMA - La Sesta sezione penale della Cassazione "ha annullato senza rinvio perché il fatto non sussiste" la condanna per il giudice del Tribunale di Camerino, Luigi Tosti a sette mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio e omissione di atti d'ufficio inflitta dalla Corte d'Appello dell'Aquila nel maggio 2007 perché il magistrato si era rifiutato di svolgere le sue funzioni nell'aula giudiziaria a causa della presenza di un crocifisso.

All'inizio dell'udienza la difesa del giudice Tosti aveva rinnovato la richiesta di rimuovere, non solo in Cassazione ma in tutte le aule di giustizia, i crocifissi ed ogni simbolo appartenente alla religione cattolica. Ma la Sesta sezione penale ha respinto l'istanza e portato avanti il processo vista l'assenza di simboli religiosi nell'aula.

Il sostituto pg della Cassazione, Vincenzo Geraci, aveva chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza di condanna di Tosti ritenendo che occorreva riformulare il reato a carico del magistrato. Secondo Geraci, infatti, poiché le udienze dopo il rifiuto del magistrato si erano tenute lo stesso, attraverso la nomina di un sostituto, non si sarebbe configurata un' omissione di atti d'ufficio, piuttosto un turbamento dell'attività giudiziaria.

I giudici della Sesta sezione penale, presieduta da Giorgio Lattanzi, hanno invece deciso per l'annullamento della sentenza senza però rinvio, ritenendo che "il fatto non sussiste" e quindi non ci sarebbe stata omissione d'ufficio da parte di Tosti.

 

Tratto da:

http://www.ansa.it

 

 

Ora siamo in attesa delle motivazioni. Perché dalle motivazioni trarremo le indicazioni sulla laicità della società civile e quelle indicazioni utili per condurre e regolare il nostro comportamento religioso.

Ricordo che l’analoga vicenda nel Veneto fu sottoposta al giudizio di giudici amministrativi e fu trattata in maniera favorevole all’esposizione del crocifisso nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che individuava l’esposizione del crocifisso in un atto arbitrario di persone che violando il principio di laicità dello Stato imponevano con la violenza ai bambini la religione cattolica e i suoi principi di orrore. In quell’occasione la Corte Costituzionale asserì che qualora ci fosse stata una legge che avesse imposto il crocifisso Lei sarebbe intervenuta, ma, dal momento che non c’è una legge che impone il crocefisso lei, come Corte Costituzionale, non poteva intervenire in quanto, compito della Corte Costituzionale è solo quello di rimuovere quelle leggi che ledono la Costituzione.

Diverso è il ruolo della Corte di Cassazione che intervenendo su una sentenza e, in questo caso, rimuovendo la condanna, deve entrare nel merito delle motivazioni della condanna della Corte d’Appello dell’Aquila e fornire le motivazioni per le quali ritiene che la Corte d’Appello dell’Aquila ha inferto una condanna ingiusta e a suo avviso ingiustificata.

Attendiamo dunque le motivazioni.

1) Ordinanza di rigetto Palumbi su istanza di Luigi Tosti!

2) Reclamo al Collegio contro l'esposizione del crocifisso di Luigi Tosti!

3) Sentenza del TAR del Veneto!

4) Sentenza con cui la Corte Costituzionale rileva che l'esposizione del crocifisso nelle scuole è un crimine!

5) Sentenza di assoluzione di Luigi Tosti da parte della Corte di Cassazione sull'interruzione d'ufficio per le proteste contro la presenza del crocifisso!

TORNA ALLA SENTENZA SUL CROCIFISSO DEL TAR DEL VENETO!

6) Le indiscrezioni sulle motivazioni della sentenza di assoluzione nei confronti di Luigi Tosti e le implicazioni nella società civile!


Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

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