Che cos'è l'ARIS?
L'acronimo sta per Associazione Ricerca e l'Informazione sulle Sette.
In sostanza è un'organizzazione criminale che fa capo alla chiesa cattolica ed ha lo scopo di diffondere odio religioso, aggredire i non cattolici, diffamare, spargere calunnia e sospetti affinché le organizzazioni religiose non cattoliche non siano in grado di esercitare quanto previsto nell'articolo 8, 19, 20 e 21 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Tale azione avviene col supporto diretto ed indiretto della Polizia di Stato che vede nella libertà religiosa delle persone il suo peggior nemico dal momento che in tutti i luoghi di sofferenza capeggia il crocifisso in opposizione alla Stella a Cinque Punte propria della Costituzione della Repubblica Italiana.
Io stesso ho subito numerose minacce ad opera della terrorista religiosa Milena Bolgan che spargeva diffamazione e odio contro i non cattolici forte delle sue frequentazioni con la Polizia di Stato che usava nelle sue minacce. Per seminare odio ha usato un criminale malato di depressione, ubriacone e che tendeva ad allungare le mani sulle ragazzine, Maurizio Antonello, che finì per suicidarsi, ma del quale ne parleremo in una pagina a parte per la particolare documentazione dell'attività criminale che lo riguarda.
L'attività dell'Aris è conosciuta in rete:
Foto tratta da:
http://www.liberocredo.org/forum-anti-sette-e-i-sequestri-di-persona-%E2%80%93-1a-parte
Ma più che "conosciuta in rete" è stata vissuta in prima persona e in prima persona è stata vissuta la vicenda di cui parliamo in questa pagine: la questione sulla libertà religiosa in Italia. In particolar modo le modalità criminali con cui l'organizzazione dell'Aris usava per aggredire le persone che non si mettono in ginocchio davanti al loro dio assassino, ma vogliono pensare con la loro testa religiosa. La vicenda ha a che fare con le modalità di relazione con religioni diverse e mette a confronto la mentalità delirante dei criminali dell'Aris con le modalità di interpretazioni giuridiche dei magistrati della Corte d'Appello di Venezia e con la Corte di Cassazione.
La vicenda prende avvio da un articolo pubblicato sul Bollettino Parrocchiale, presumo di San Donà, dal titolo "Ama Geova e distruggi la famiglia". Per questo atto diffamatorio i Testimoni di Geova denunciarono l'avvocato Luciano Faraon e il prete di san Donà Bruno Gumiero.
Nel processo di primo grado, il 10 marzo 1992, Gumiero e Faraon furono assolti.
Questa assoluzione ha scatenato una sorta di delirio di onnipotenza dell'Aris che, con tale assoluzione, si fece forza organizzandosi in aggressioni continue di chi non era cattolico.
Nel luglio del 1997, dopo oltre cinque anni che costoro spargevano diffamazione, la Corte d'Appello di Venezia ribaltò la sentenza assolutoria condannando il prete Bruno Gumiero e l'avvocato Luciano Faraon per diffamazione a mezzo stampa.
Nelle sue motivazioni la Corte d'Appello di Venezia scrisse, come riportato dal quotidiano Il Gazzettino:
"In materia di critica religiosa è possibile e lecito, in ossequio alla libertà di pensiero, giungere a negare fondamento all'altrui credo religioso, ma solo quando tale giudizio sia frutto di un'argomentata esposizione di contrari principi dogmatico-dottrinali, e non apoditticamente affermato o, peggio ancora, correlato a finalità criminose o comunque illecite"
La Corte d'Appello di Venezia parla di attività criminali messe in essere dall'avvocato Luciano Faraon, esponente dell'organizzazione criminale Aris e dell'organizzazione criminale Gris che con la loro attività hanno minato la libertà religiosa in questo paese.
Tuttavia, i condannati ricorrono per Cassazione.
Nell'ottobre del 1998 la Corte di Cassazione concede la prescrizione della condanna e in questo modo viene interpretata la sentenza, le cui motivazioni non sono ancora pubbliche, dalle parti in causa:
La Corte di Cassazione ha intuito di avere l'occasione per sistemare l'etica dei rapporti fra religioni diverse che, in uno scontro dottrinale o di principi contrari, possono entrare in conflitto sul territorio italiano.
Le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione vengono pubblicate nel dicembre 1998 e sono una condanna definitiva che censurano come criminali i comportamenti dell'Aris.
Dichiara in sentenza la Corte di Cassazione:
"il fatto che un relativo credo religioso ed i relativi principi si basino su un atto di fede, per cui la loro spiegazione razionale può rilevarsi difficile al pari della confutazione di una diversa credenza o di diversi dettami, non autorizza semplicistiche e verbali aggressioni prive di supporto e pertanto gratuite."
Penso che questa sia l'unica sentenza con cui la Corte di Cassazione ha definito i modi attraverso cui può avvenire il confronto o lo scontro fra religioni diverse.
Questo è il modo civile di fare un confronto religioso.
E' vergognoso e incivile il prete cattolico Bruno Gumiero che giustifica la sua attività criminale con il fatto che "io ho agito solo nei confronti delle famiglie della mia parrocchia...."
Indubbiamente i cattolici, avendo i loro libri sacri nella bibbia e nei vangeli in cui li si incita a diffondere odio religioso, ad ammazzare chi non si mette in ginocchio davanti al loro dio, si imita Gesù violentando bambini, si aggrediscono le altre religioni mediante insulti, illazione calunnie come fa Gesù con i farisei, sono indubbiamente in difficoltà quando devono rispettare le norme della nostra Costituzione e le regole che la Corte di Cassazione ha voluto definire.
Il fatto è che sono i testi sacri dei cattolici che manifestano principi criminali e principi d'odio sociale. Quando Faraon per conto dell'Aris afferma che le finalità dei Testimoni di Geova sono quelle di un'associazione per delinquere, non fa altro che riprodurre l'ordine del dio padrone dei cristiani, descritto nella bibbia, ad "ammazzare chi adora altri Dèi". L'omicidio in questo paese è un reato, ma la calunnia e la diffamazione sono delle forme di "omicidio morale" che vengono condannate come reato dalla legge.
La Corte d'Appello di Venezia e la Corte di Cassazione hanno stabilito una lettura sociale coerente delle relazioni religiose anche là dove invitano i cattolici dell'Aris a non nascondersi dietro al Concordato perché, prima del Concordato, viene la Costituzione della Repubblica Italiana.
Nella storia del terrorismo religioso in Italia negli ultimi 20 anni assistiamo come siano le Supreme Corti, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione, a ripristinare i principi di legittimità democratica. Per contro, i cittadini vivono aggressioni sistematiche che impediscono loro un pieno esercizio della loro libertà religiosa. Spesso, queste aggressioni, sono supportate dalla Polizia di Stato che pratica l'odio.
Come pratica l'odio la polizia di Stato? Avallando e non perseguendo le attività criminali diffamatorie dell'Aris e mettendo i cittadini nelle condizioni di non poter difendersi se non con grande dispendio di denaro e di tempo come se fossero costretti a pagare per comperarsi diritti che dovrebbero essere riconosciuti e garantiti a prescindere. Peggio ancora è quando la Polizia di Stato mette in atto azioni calunniose per salvaguardare il diritto dei cattolici a violentare chi è di una diversa religione (vedi Belluno e l'attività di calunnia della Procura della Repubblica ).
Ma chi sono questi personaggi dell'Aris che giocano a dare la caccia a chi non è cattolico?
Qual è la loro morale?
Io sono stato minacciato, ricattato dai membri dell'Aris. Sono state messe in atto, nei miei confronti, azioni criminali di vario tipo, ma le ho vissute io quand'ero in radio e trasmettevo da Radio Gamma5 la trasmissione "Magia Stregoneria e Paganesimo".
Anche altre persone hanno vissuto l'impatto della morale criminale e dei comportamenti truffaldini dei componenti dell'ARIS.
Come l'avvocato Luciano Faraon che fu cacciato dall'albo degli avvocati in seguito a questa sentenza (al di là di come, poi, ha concluso la vicenda):
In sostanza, chi sono coloro che spargono odio religioso?
Spesso dei criminali. Sempre dei calunniatori e dei diffamatori che forti dell'appoggio e delle minacce che ai cittadini arrivano dalla Polizia di Stato, vere o millantate che siano, aggrediscono ogni religione diversa dalla cattolica al fine di assicurarsi la loro nicchia di delirio di onnipotenza sfruttando giornalisti che vedono nella diffusione della morbosità un modo per vendere giornali.
Nella storia del terrorismo religioso in Italia negli ultimi 20 anni, questa sentenza ci permette di individuare un tipi di azioni terroristiche che sono state messe in atto contro chi non è cattolico dai cattolici e dall'odio religioso che il loro dio ordina.
I capitoli del tema:
Operazione Bambini di Satana: come veniva e viene usato l'odio religioso nella società.
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Marghera, 07 aprile 2013 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Per terrorismo si intendono atti indiscriminati di devastazione, che in campo religioso sono devastazione della struttura emotiva ottenuti mediante diffamazione, infamazione, incitamento all'aggressione, calunnia, al fine di impedire alle persone di esprimere il proprio pensiero religioso attribuendo ad esse intenzioni diverse di quello che la loro dottrina, la loro ideologia e la loro prassi manifesta. Il terrorismo ha lo scopo di impedire ai cittadini di fruire del dettato Costituzionale, di applicare coerentemente la legge e spinge le persone alla clandestinità imponendo la paura nell'esercizio dei propri sentimenti religiosi.