L'omicidio di Nadia Roccia è maturato in un ambiente integralista cattolico che ha imposto una morale ottusa in cui veniva imposto il sacrificio della vita delle persone.
Una morale di sofferenza in un ambiente cattolicamente perverso che faceva del possesso delle persone e dell'esercizio della violenza un modo per veicolare la libido delle persone.
Le patologie depressive dell'infanzia sono conosciute. Fanno notizia sui giornali, ma ai giornalisti non frega assolutamente niente. Gli individui dell'organizzazione criminale denominata Ordine dei Giornalisti seminano allarme sociale nascondendo le cause dei fatti di cronaca. Una società è malata perché esistono dei comportamenti che inducono alla malattia e alle patologie che in molti casi sfociano in fatti di cronaca. La ricerca delle cause sociali non fa vendere giornali!
La morbosità finalizzata ad incitare al terrorismo: sì!
Davanti alla malattia sociale che disintegra il tessuto sociale i giornalisti vanno alla ricerca di cause ad effetto, costruiscono allarmi sociali sul nulla, col preciso intento di devastare la società istigando all'odio e al sospetto in una ricerca continua e sistematica di morbosità della quale non saranno chiamati a rispondere per i reati di terrorismo in quanto una società, che risponde all'interpretazione giuridica clericale-nazista, ritiene (come Gesù) che i "poveri", i "deboli" vadano usati come bestiame per i propri scopi in quanto, essendo "poveri" o "deboli", sono privi di diritti sociali e dunque, possono essere privati di dignità morale.
Nell'indagine per omicidio di Nadia Roccia, l'indagine di polizia avrebbe dovuto accertare:
1) Quali erano le condizioni di vita delle ragazze;
2) Com'era la qualità dell'ambiente sociale in cui le ragazze hanno vissuto:
Questo per raggiungere due obbiettivi:
1) Inquadrare il reato nelle esatte condizioni esistenziali in cui era maturato;
2) Spingere o porre le basi per la modificazione eventuale delle condizioni sociali, mettendo in atto azioni di contrasto, affinché altri reati non si ripetano.
Al contrario, la Polizia pensava che l'uomo sia creato da un dio padrone e che la malvagità nasca dall'uomo e, pertanto, basta punire l'uomo malvagio per ripristinare la "giustizia di dio" mediante galera, torture, processi senza considerare il "reo" parte della società, soggetto di essa e forse, portatore anche di attenuanti soggettive come impossibilitato a rispondere in maniera diversa alle sollecitazioni ambientali insane nelle quali è cresciuto. Le sollecitazioni ambientali insane, in cui il soggetto è cresciuto, dovevano essere oggetto di indagine.
E' compito della Polizia sapere se il reato è una risposta soggettiva a delle condizioni imposte, sia di ordine morale, libidico, esistenziale. I poliziotti dovevano sapere viste le informazioni della diffusione del disagio sociale:
In quel caso, il delitto avrebbe dovuto essere inquadrato come conseguenza delle reazioni alle condizioni vissute. Possiamo parlare di "legittima difesa esistenziale"? Il cittadino ha il diritto di difendersi dalle condizioni criminali imposte; il suddito del dio padrone o il prigioniero del campo di concentramento nazista devono subire le condizioni imposte dai suoi guardiani!
Quale mentalità ha messo in atto la Polizia di Stato (o Carabinieri, in questo testo sono la stessa cosa perché indicano i soggetti che hanno indagato) nelle sue indagini?
Ha controllato se, al di là delle condizioni economiche, le ragazze omicide erano vissute in un ambiente che:
E' compito del lavoro della Polizia Giudiziaria fare questo! Altrimenti, a che cosa serve la Polizia Giudiziaria? A mettere le manette o ad inventare prove per "incastrare" le persone? Se così fosse, non possiamo parlare di Polizia Giudiziaria, ma di un'associazione criminale che attraverso "l'incastrare" delle persone pratica atti di terrorismo contro la società civile.
Ed è in questo senso che l'indagine sul delitto Nadia Roccia, messo in atto dalle coetanee Anna Maria Botticelli e Maria Filomena Sica, finge di cercare le cause che hanno indotto le ragazze a compiere l'omicidio dando il via ad una delle più feroci campagne di odio religioso che siano avvenute in Italia.
Non metto in discussione che gli inquirenti non avevano elementi su cui ragionare; dico che il loro ragionamento, lungi dal cercare movente e cause, aveva le finalità di analizzare le loro idee preconcette che venivano comunicate ai giornalisti, probabilmente, come "ipotesi di indagine" per assumere negli articoli giornalistici forma di certezza solida che guidava le indagini di polizia.
In sostanza, la stampa, attraverso l'organizzazione criminale denominata Ordine dei Giornalisti e pilotata da "esperti" metteva in atto una vera e propria campagna di odio religioso evocando la presenza di un "satanismo" inesistente. Fece diventare il satanismo il movente dell'omicidio e associando il satanismo a forme di Paganesimo (Culto di Iside), che stava solo nella fantasia malata di giornalisti criminali, anziché analizzare e controllare la fonte e gli elementi della loro notizia, misero in atto una campagna di eversione dell'ordine democratico contro la libertà religiosa dei cittadini.
La parola d'ordine, oggi appare evidente, "Diffama in Puglia per colpire in Veneto!".
Indubbiamente, gli inquirenti pensavano o dicevano di investigare. In realtà stavano cercando di creare il mostro. L'inquirente può, nel corso delle indagini, imbattersi in frasi o in affermazioni, ciò che non può fare è trasformare quel dato al di fuori del contesto e del dato stesso trasformandolo in un oggetto della propaganda sociale, specialmente quando tale propaganda ha delle finalità criminali.
Vedi articolo:
Gli "inquirenti" estrapolano frasi intercettate e fanno uscire "indiscrezioni investigative" per i loro interessi personali. Le fantasie degli "inquirenti" diventano la guida delle loro indagini.
Scrive, come potete leggere nell'articolo su citato:
"Dalle indiscrezioni investigative emergono le prime frasi che confermerebbero la pista satanica."
A Domenico Castellaneta, estensore dell'articolo di La Repubblica dell'08 ottobre 1998 non viene in mente che sia una "boiata pazzesca". Lui deve fare articoli ad affetto per vendere giornali. A lui non importa se con queste "boiate" sta sparando nella testa dei cittadini e aggredendo la loro libertà religiosa sancita dall'articolo 19, 20 e 21 della Costituzione.
Chi ha passato a Castellaneta la registrazione degli investigatori che dice:
"Dobbiamo tornare in quel posto tutti e cinque per metterci d'accordo."
Che cosa fa dedurre a Castellaneta che una sequenza del genere si riferisce al "satanismo" se il satanismo non esiste se non nella sua testa di pochi individui asociali? Dove sta l'ideologia satanista se non nel suo delirio di cattolico?
Si tratta di una "volontà di annientamento" il cui fine è allontanare l'opinione pubblica dalle riflessioni sul disagio sociale e sul disagio esistenziale in cui le ragazze sono vissute e nel quale hanno dovuto esprimere la loro libido fra preti stupratori, padre Pio e morale da sensi di colpa che la chiesa cattolica ha imposto loro.
Quali elementi aveva, se non il suo odio sociale, Domenico Castellaneta, per scrivere:
"Una ciocca di capelli su una madonnina rubata al cimitero. Intercettazioni misteriose. Ancor più misteriose presenze sul luogo del delitto. E poi l'ombra di rituali satanici, messe nere, deviazioni nell'esoterismo. E forse un "giro"di torbidi legami, complicità, connivenze ancora da scoprire. Un giallo nel giallo quello di Nadia Roccia, la 18enne uccisa, strangolata con una sciarpa, ancora senza perché, dalle due amiche del cuore il 14 marzo scorso a Castelluccio dei Sauri, piccolo centro del Gargano. le indagini hannopreso la strada dell'omicidio maturato durante un rituale satanico. L'ipotesi è ancora da confermare, ma gli investigatori ammettono particolari misteriosi."
Castellaneta non ha nessun elemento oggettivo su cui ragionare se non le sue fantasie malate. Non esiste un pensiero "satanista", esiste solo ciò che i cattolici, per vigliaccheria esistenziale, attribuiscono al nemico del loro padrone e creatore. Il fatto che i cattolici risolvino la loro vigliaccheria sociale con l'idea di "satana" non legittima Castellaneta a trasferire tale idea nella società civile se non come atto di terrorismo. Perché non ha imputato i fatti alla presenza di padre Pio che costituiva l'attesa miracolistica in una realtà socialmente devastata ad un'attività di consapevolezza sociale? Eppure, se ci fosse stato un comportamento civile nei confronti dell'infanzia, anziché il terrore cattolico che sostituisce il bastone e la violenza all'attenzione per l'infanzia richiesto dalla Costituzione, molto probabilmente quel delitto non ci sarebbe stato.
La domanda che ci si pone leggendo l'articolo di Domenico Castellaneta è:
Chi è la "studiosa" di occultismo che alimenta il terrorismo religioso dalla Toscana? E' stata indagata dagli inquirenti?
Scrive Castellaneta che gli inquirenti hanno fatto:
"Un viaggio lampo per incontrare una studiosa di occultismo che, subito dopo il delitto, aveva contattato i carabinieri e forse anche un avvocato perché interessata all'inchiesta e alle ipotesi delle messe nere. In particolare la donna parlava del culto di Iside e della misteriosa scomparsa ogni 4-5 mesi di giovani vergini da sacrificare in messe nere."
Ci rendiamo conto di che cosa sta dicendo?
Sta dicendo che in quegli anni, ogni 4-5 mesi si ammazza una donna e gli inquirenti non ne sanno niente.
Siamo alla follia pura.
Io, se fossi stato gli inquirenti, avrei fermato questa donna, mi sarei fatto raccontare dove, come e quando spariscono le ragazze, avrei aperto un'indagine e se, invece, si fosse, come sono convinto, inventato tutto per i suoi interessi avrei proceduto per giustizia almeno per "procurato allarme".
Il fatto di non averlo fatto, ha istigato all'odio sociale e alimentato il terrorismo religioso in Italia.
In Toscana, da anni, agisce un'organizzazione che pratica il terrore nei confronti di chi non è cattolico infamando ogni non cattolico. Si tratta dell'ARIS. Il terrore religioso e le minacce che noi stessi abbiamo ricevuto per la nostra religione sono spesso venute dall'ARIS. Lo stesso Maurizio Antonello, dell'ARIS, parlava di fantomatici "satanisti" che andavano ad addestrarsi in Germania a colpire le vittime nei punti vitali.
Si tratta di terrorismo contro la Costituzione che, istillando il sospetto diffamatorio nelle pratiche religiose non cristiane, agisce per distruggere la società civile grazie all'omissione di atti d'ufficio degli inquirenti (hanno stabilito i nomi e i cognomi delle vergini sacrificate?) e all'attività di terrorismo sociale operata dai membri dell'Ordine dei Giornalisti.
Così il 18 ottobre, il giornale La Repubblica, per fini di terrorismo e dell'eversione dell'ordine democratico lancia un allarme terroristico per devastare le Istituzioni Democratiche. In un articolo a firma di Massimo dell'Olmo il terrorismo contro la Costituzione assume una valenza di un generale allarme satanista in cui inserire la logica del delitto di Nadia Roccia. Per ottenere questo. Massimo dell'Olmo, ricorre anche alla menzogna. Afferma che "a Bologna ci fu un processo ai satanisti, si disse che seviziavano bambini e uccidevano barboni durante i loro riti. L'inchiesta fu archiviata". Ha mentito, sapendo di mentire per finalità di terrorismo: "A Bologna il processo si concluse con la formula "non aver commesso il fatto" in quanto si basava su accuse FARNETICANTI, prive di ogni riscontro oggettivo". Fu il giornale La Repubblica a seguire accuratamente quel processo e, dunque, come giornalista di La Repubblica, conosceva la verità e ha mentito per odio sociale.
Solo che a Massimo dell'Olmo interessa usare la sua iscrizione all'Ordine dei Giornalisti per diffondere il suo odio sociale contro la Costituzione e la sua farneticazione vede il SUO "maligno" ad ogni angolo di strada:
Gliela fecero gli inquirenti a questo Massimo dell'Olmo la perizia psichiatrica?
A Massimo dell'Olmo non interessa indagare se un prete di una qualche chiesa si vende qualche cosa e poi denuncia la sparizione misteriosa. O se le ostie delle parrocchie vanno a male e poi, una volta buttate, si dice che sono sparite. A lui interessa solo diffondere odio sociale usando l'organizzazione criminale detta Ordine dei Giornalisti.
E via, da parte di Massimo dell'Olmo alle statistiche sulle sette esoteriche. Eppure le dimensioni, anche se gonfiate dal CESNUR erano abbastanza chiare:
I dati diffusi dal Cesnur non solo parlano di un fenomeno irrilevante, ma anche nell'irrilevanza dichiarata dal Cesnur, il fenomeno è ancora più irrilevante in quanto indotto dalle esigenze di fanatismo cattolico. Qua e là esistono dei ragazzini che cercano di fuggire dall'odio religioso cattolico rifugiandosi in una forma di rifiuto ideologico cattolico: possono elevare "preghiere" a satana, ma affermare che sono satanisti è una porcata ideologica che può farla solo persone che hanno desiderato e messo in essere forme di satanismo per poi riconfluire nella "santa madre chiesa" ritagliandosi un "ruolo da esperti".
Il CESNUR sa a che cosa mi riferisco.
Se si afferma che Marco Dimitri è un satanista, è necessario affermare anche che "i satanisti non violentano donne e bambini e non fanno nessun sacrificio umano". Pertanto, ogni allarme è ingiustificato. E, togliamo via i "600" simpatizzanti che il Cesnur attribuisce ai Bambini di Satana nel 1998. Efrem del Gatto, abbiamo già visto che è un povero disperato che fa le spese al supermercato dei poveri. La chiesa di Satana a Torino è sempre risultata una bufala esoterica. Probabilmente c'è qualcuno che si riunisce, ma qui parliamo, come dice la "studiosa toscana" del sacrificio umano di una vergine ogni 4-5 mesi.
Vogliamo riferirci ai tre o quattro ragazzini di Genova? Uno di questi è stato macellato da un branco di genovesi che lo avevano accusato di aver profanato la tomba di un loro amico: in un ambiente in cui si agisce linciando le persone, le pratiche di questi "satanisti" sono le ultime a costituire allarme sociale. Ci sono pratiche sataniche fra i frati di Catania? Vuoi dire che i frati sono satanisti? Questo rientrerebbe nella logica cristiana.
Siamo seri: NON E' MAI ESISTITO UN PERICOLO SATANISTA! Esiste un pericolo CHIESA CATTOLICA che dovrebbe allarmare ogni democratico.
Esiste l'esigenza della chiesa cattolica di individuare una qualche forma di nemico da criminalizzare e i terroristi "studiosi di sette" e i giornalisti dell'Ordine dei Giornalisti accontentano la chiesa cattolica devastando la società civile contro gli articoli 8, 19, 20 e 21 della Costituzione. Le loro affermazioni, i loro allarmi, si traducono in atti fisici di violenza contro i cittadini.
Il Corriere della Sera del 12 novembre 1998 si preoccupa di indicare le ragazze come "la coppia satanica":
Il Corriere della Sera dando voce al delirio satanista dei carabinieri, scrive:
"Frase che spinge gli investigatori a cercare i complici degli assassini e che fa sussurrare al capitano dei carabinieri di Foggia Antonio Distasio "le donne le abbiamo prese, ora ci mancano gli uomini.... ma è solo questione di tempo". Il sospetto dei carabinieri è che le due amiche assassine hanno partecipato, fino a poco tempo prima del delitto Nadia Roccia, a messe nere a sfondo sessuale con tre uomini."
La teoria del "grande vecchio" è piantata nella testa di poliziotti e carabinieri.
Scrive la Repubblica del 14 novembre 1998:
L'esistenza di satanisti colti che insidiano ragazze sarà uno dei motivi ricorrenti del terrorismo religioso in Italia. E' sufficiente che un imbecille o, come si preferisce chiamarlo, un mitomane, scriva una lettera, mandi un'e-mail che subito le illazioni dei terroristi cattolici che praticano l'odio religioso in Italia si scatenano con le illazioni che, messe in circolazione da poliziotti o carabinieri, diventano notizia con cui alimentare un ingiustificato allarme sociale per fini criminali.
Individui pronti a giocare ai "servizi segreti" in forme di occultismo che spesso viene organizzato fra poliziotti, carabinieri, prefetti, magistrati, funzionari statali, che si riuniscono in congreghe al fine di assicurarsi vantaggi nella carriera. Tanto, chi farebbe mai indagini sui comportamenti dei Prefetti o dei Questori? Ci provasse un magistrato e improvvisamente (come disse Antonio di Pietro una volta) la collaborazione della Polizia Giudiziaria inizierebbe a fare acqua. Nulla di illegale, ma tutto diventerebbe più difficile.
Scrive La Repubblica del 14 novembre 1998 per incitare all'odio sociale spacciando immaginazione al posto dei fatti:
"Lui è sicuramente alto... E poi sicuramente intelligente, bella presenza, forse un raffinato. Certamente un uomo adulto, colto, attratto dalle giovanissime e inserito in un giro di altri uomini e di altre ragazze. Assolutamente astuto e abilissimo nell'irretire le studentesse con storie di satanismo. Forse le ha anche fatte entrare in una setta. Ma le deviazioni dell'esoterismo, secondo gli investigatori, sarebbe solo la copertura di una squallida storia di sesso estremo."
E vai con i forse per alimentare l'odio sociale.
Scrive Domenico Castellaneta:
"Rapporti plurimi, consumati forse in un appartamento di Foggia o in qualche rifugio in provincia (ma la "base" del gruppo forse era in città). Ma lui forse non è di Foggia. Non giocherebbe in casa. Non commetterebbe l'errore di esporsi in un ambiente nel quale è conosciuto."
Non è giornalismo. Questa è morbosa fantasia che incita all'odio sociale.
Tutto ciò dimostra l'inadeguatezza di questi carabinieri. Ignorare l'ovvio. Le due donne hanno partecipato alle messe nella chiesa cattolica e sono state sottoposte alla violenza morale cattolica che impediva o rendeva difficoltosa la veicolazione della loro struttura libidica. Perché questo capitano dei carabinieri non ha inquisito la vagina vergine della madonna responsabile della repressione delle tensioni libidiche delle persone mediante i sensi di colpa che le costringono a rifugiarsi una sorta di "trasgressione da peccato"?
Perché, sicuramente, nella caserma dei carabinieri è appeso il crocifisso, non la Stella a Cinque Punte simbolo della Costituzione della Repubblica Italiana!
Il 13 novembre veniamo a sapere che è stata fatta una perizia psichiatrica alle ragazze.
In cosa consiste?
Forse per capire l'ambiente in cui è maturato l'omicidio e le dinamiche dello stesso? Oppure per incastrare le ragazze?
La seconda. Gli inquirenti appaiono più propensi ad istigare all'odio sociale che non a capire le dinamiche del delitto. Un odio sociale che guida le loro azioni, le loro ipotesi, la ricerca delle prove.
Un "criminologo" che parte dal presupposto che l'uomo è creato ad immagine e somiglianza del proprio dio padrone e che, pertanto, cerca il "male" non nelle dinamiche delle cause che lo hanno prodotto, ma nelle dinamiche della malvagità insita nell'individuo creato perfetto dal suo dio padrone.
Afferma nell'articolo il "criminologo" Francesco Bruno che doveva accertare se le due assassine erano in grado di "intendere e di volere":
"Secondo il criminologo "probabilmente ci sono delle persone che hanno svolto dei ruoli, ma molto marginali ma non si tratta certo di mandanti. Non ho colto nelle due ragazze – ha riferito all'uscita dal carcere – la paura di un condizionamento esterno: questo omicidio nasce da motivazioni patologiche che probabilmente hanno a che fare con un aspetto salvifico". L'esperto poi aggiunge "Uccidere questa persona significa salvare sé stessi dalla perdizione, dalla mortalità, dall'omosessualità. In questo caso l'omosessualità inconscia gioca un ruolo estremamente rilevante".
A mio avviso, qui ci sarebbe da fare una perizia psichiatrica!
Chi è il "criminologo" Francesco Bruno?
E' uno che il 10 gennaio 2012 dichiara:
"ROMA - I gay come malati da curare, individui "non normali", assimilabili alle persone disabili. Francesco Bruno, criminologo, psichiatra e docente universitario (a Salerno e alla Sapienza di Roma), torna ad offendere le persone omosessuali. A nulla è valsa una denuncia all'Ordine dei Medici, due anni fa, da parte di Arcigay, relativamente ad alcune affermazioni in cui contestava la depatologizzazione dell'omosessualità decisa, nel 1990, dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
Il medico 63enne, ospite dei salotti televisivi per commentare i casi di cronaca nera, scende in campo a fianco dell'ormai ex assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa, dimessosi dopo aver insultato il governatore della Puglia, Nichi Vendola. Lo fa dalle pagine virtuali di Pontifex, blog che ospita spesso dichiarazioni omofobiche nei confronti di gay, lesbiche e transgender. Punto di ritrovo degli ultracattolici, si tratti di vescovi emeriti o di politici. Come Domenico Scilipoti, anche lui sceso in campo, in queste ore, per difendere Ripa, definendo "l'omosessualità una cosa anormale".
Tratto da:
http://www.repubblica.it/politica/2012/01/10/news/bruno-27876449/
In primo grado le ragazze saranno condannate all'ergastolo. Solo in vista del processo in Appello la difesa organizzerà una perizia psichiatrica seria che evidenzia disturbi dissociativi rendendo le ragazze incapaci di comporre realtà ed immaginazione desiderata. Erano pertanto inconsapevoli, almeno in parte, della situazione vissuta e delle loro azioni. Le ragazze avrebbero dovuto, fin da subito, essere curate, ma soprattutto, se gli inquirenti avessero fatto il loro lavoro in base alla Costituzione della Repubblica, avrebbe dovuto essere curato tutto l'ambiente in cui le ragazze erano cresciute anziché scatenare una vera e propria guerra di propaganda anti-satanica alimentando la paura di un satanismo inesistente.
Eppure, la malattia avrebbe dovuto essere chiara fin dall'inizio dell'indagine.
Anziché spargere tanto odio religioso alimentando un inesistente allarme satanista, Domenico Castellaneta avrebbe fatto meglio a fare qualche verifica in più.
Domenico Castellaneta in La Repubblica del 26 novembre 1998 scrive:
"Adesso dice di aver ucciso per 100 milioni e un futuro da star nello spettacolo. Ora racconta di tre uomini, dei quali probabilmente fa i nomi e indica le auto, che le avevano promesso soldi e celebrità in cambio di un omicidio. E' un fiume in piena Anna Maria Botticelli 19 anni...."
Appare evidente che erano ragazze malate.
Ragazze usate per spargere odio religioso ed alimentare quell'allarme satanismo il cui scopo era annientare i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica instillando all'odio di chi professava una religione diversa da quella cattolica.
Sopra l'azione di queste ragazze si sono buttati gli squali dell'odio sociale aiutati da inquirenti incapaci, incompetenti per non dire criminali. Hanno fornito elementi coperti da segreto alimentandoli dall'enfasi morbosa che aveva un solo fine: IL TERRORISMO RELIGIOSO.
Perché non è stata inquisita la "studiosa" toscana?
Perché era funzionale a diffondere l'odio religioso.
E così, dopo la vicenda, morta in nulla, dei Bambini di Satana, ora le ragazze pugliesi hanno contribuito ad alimentare il mito di un satanismo che sta nella testa di carabinieri, pubblici ministeri, criminali anti-sette e criminologi più dediti alla riaffermazione dei principi del dio padrone che non alla ricerca delle cause adattative degli individui ad una realtà malata di un mondo che costringe i suoi figli in ginocchio davanti ad un dio padrone.
Se anziché essere dei poveri disperati le ragazze che hanno assassinato Nadia Roccia fossero state ricche o nobili, la stampa sarebbe andata alla ricerca delle cause psicologiche e del disagio sociale come movente per il delitto, ma siccome non erano ricche divennero merce d'uso per una delle più criminali campagne stampa di odio religioso visto in Italia.
Come per Marco Dimitri, se non fosse stato un orfano e senza soldi, non avrebbero scatenato una campagna d'odio di tanta violenza.
I capitoli del tema:
Operazione Bambini di Satana: come veniva e viene usato l'odio religioso nella società.
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Il terrorismo in Italia. |
Stregoneria e cristianesimo |
Marghera, 10 aprile 2013 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Per terrorismo si intendono atti indiscriminati di devastazione, che in campo religioso sono devastazione della struttura emotiva ottenuti mediante diffamazione, infamazione, incitamento all'aggressione, calunnia, al fine di impedire alle persone di esprimere il proprio pensiero religioso attribuendo ad esse intenzioni diverse di quello che la loro dottrina, la loro ideologia e la loro prassi manifesta. Il terrorismo ha lo scopo di impedire ai cittadini di fruire del dettato Costituzionale, di applicare coerentemente la legge e spinge le persone alla clandestinità imponendo la paura nell'esercizio dei propri sentimenti religiosi.